Il falso castello accusatorio contro Silone
Capita talora che la menzogna, reiteratamente ripetuta, finisca per diventare verità, e che la verità, non altrettanto reiteratamente proclamata, finisca per diventare menzogna. È ciò che potrebbe verificarsi nei confronti di Ignazio Silone, accusato falsamente dagli storici Mauro Canali e Dario Biocca di essere stato per dieci anni una spia fascista, mentre in realtà fu sempre un antifascista. L’accusa è stata ribadita da Canali recentemente in una sua conferenza pubblica, tenuta il 9 settembre 1918 a Sulmona. E ciò ha indotto l’autore del presente saggio a intervenire, ancora una volta, in difesa della verità storica, che rischia di essere trasformata in falsità.
Capita talora che la menzogna, reiteratamente ripetuta, finisca per diventare verità, e che la verità, non altrettanto reiteratamente proclamata, finisca per diventare menzogna. È ciò che potrebbe verificarsi nei confronti di Ignazio Silone, accusato falsamente dagli storici Mauro Canali e Dario Biocca di essere stato per dieci anni una spia fascista, mentre in realtà fu sempre un antifascista. L’accusa è stata ribadita da Canali recentemente in una sua conferenza pubblica, tenuta il 9 settembre 1918 a Sulmona. E ciò ha indotto l’autore del presente saggio a intervenire, ancora una volta, in difesa della verità storica, che rischia di essere trasformata in falsità.
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na alcuna relazione fiduciaria proveniente da Berlino. Ora, in
coincidenza con l’arrivo di Tranquilli nella capitale tedesca, si attiva
improvvisamente un ponte fiduciario Berlino-Roma. Iniziano a
pervenire a Bellone dalla capitale tedesca puntualissime relazioni
il cui livello di conoscenza dei gruppi dirigenti del fuoriuscitismo
comunista italiano e internazionale appare alto e frutto di una intima
frequentazione di essi da parte del fiduciario. Le relazioni
vengono tutte protocollate, stralciate e passate alla DAGR su carta
intestata della Questura di Roma. Nel rispetto della regola già accertata,
la trasmissione delle informative del «fiduciario di Berlino»
dura esattamente il tempo che Tranquilli rimane nella capitale
tedesca, cioè quattro mesi.
L’ultima relazione informativa da Berlino verrà infatti stralciata e
trasmessa dalla questura romana alla DAGR in data 26 aprile
1923. Dopo quella data non giungeranno più a Roma informazioni
«dal fiduciario di Berlino» 2 .
Per Canali la prova che la spia di cui parla Bellone sia Silone
è costituita, dunque, dal fatto che la questura romana riceve
informazioni sul movimento comunista da Berlino soltanto
durante i quatto mesi in cui egli rimane nella capitale tedesca,
e cioè dal gennaio all’aprile 1923. Canali afferma perentoriamente
che prima del gennaio 1923 «mai era giunta
all’ufficio politico della Questura romana alcuna relazione fiduciaria
proveniente da Berlino» e che dopo il 26 aprile 1926
«non giungeranno più a Roma informazioni «dal fiduciario
di Berlino». Sennonché i documenti dell’ACS smentiscono
questa apodittica affermazione, che è frutto di una congettura
priva di qualsiasi riscontro documentale. Infatti, alla questura
romana arrivano informazioni sul partito comunista i-
taliano da Berlino sia prima sia dopo che vi soggiorni Silone.
Si è detto che Silone si reca a Berlino nel gennaio 1923. Ebbene,
la questura romana riceve già informazioni da Berlino
molto prima di questa data, e cioè dal 1922, come dimostrano
alcune lettere inviate dalla stessa al Ministero
dell’Interno. Qui di seguito se ne riportano tre a titolo esemplificativo.
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