Il falso castello accusatorio contro Silone
Capita talora che la menzogna, reiteratamente ripetuta, finisca per diventare verità, e che la verità, non altrettanto reiteratamente proclamata, finisca per diventare menzogna. È ciò che potrebbe verificarsi nei confronti di Ignazio Silone, accusato falsamente dagli storici Mauro Canali e Dario Biocca di essere stato per dieci anni una spia fascista, mentre in realtà fu sempre un antifascista. L’accusa è stata ribadita da Canali recentemente in una sua conferenza pubblica, tenuta il 9 settembre 1918 a Sulmona. E ciò ha indotto l’autore del presente saggio a intervenire, ancora una volta, in difesa della verità storica, che rischia di essere trasformata in falsità.
Capita talora che la menzogna, reiteratamente ripetuta, finisca per diventare verità, e che la verità, non altrettanto reiteratamente proclamata, finisca per diventare menzogna. È ciò che potrebbe verificarsi nei confronti di Ignazio Silone, accusato falsamente dagli storici Mauro Canali e Dario Biocca di essere stato per dieci anni una spia fascista, mentre in realtà fu sempre un antifascista. L’accusa è stata ribadita da Canali recentemente in una sua conferenza pubblica, tenuta il 9 settembre 1918 a Sulmona. E ciò ha indotto l’autore del presente saggio a intervenire, ancora una volta, in difesa della verità storica, che rischia di essere trasformata in falsità.
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intitolato «Risoluzione sui compiti dei partiti nella preparazione
e nella esecuzione della giornata antibellica del 1° agosto»
48 . Si tratta di un comunicato emesso dall’Ufficio del
Komintern per i paesi occidentali, datato 16 maggio 1929,
che non è destinato a restare segreto, ma a essere divulgato
a fini propagandistici, per contrastare la guerra imperialistica
contro l’Unione Sovietica, ritenuta imminente dai comunisti,
e combattere il fascismo e la socialdemocrazia ad esso
accomunata. Infatti, il comunicato viene pubblicato, in francese,
sul settimanale «La Correspondance internationale»
del 25 maggio 1929. Ampio risalto allo stesso viene dato anche
dal «Bollettino del P.C.I.», pubblicato nel giugno 1929 49 .
Alla breve lettera del maggio 1929, ne segue un’altra, datata
5 luglio 1929, nella quale Silone prospetta a Bellone la possibilità
di una sua collaborazione più incisiva, ovviamente
nell’intento di ottenere un trattamento benevolo del regime
nei confronti del fratello detenuto 50 . Per dimostrare questa
sua disponibilità, dopo l’invio della lettera, trasmette a Bellone
tre rapporti informativi – datati rispettivamente «Losanna,
luglio 1929» 51 ; «Ascona (Ticino), 18 luglio 1929» 52 ;
«Roma, 13 agosto 1929» 53 – relativi al X Plenum del Komintern,
svoltosi a Mosca nel luglio 1929, al quale partecipano,
in rappresentanza del partito comunista italiano, Palmiro
Togliatti e Ruggero Grieco. Le notizie relative al X Plenum
fornite da Silone a Bellone non hanno carattere segreto e
sono destinate a essere rese pubbliche. Infatti, le relazioni, le
discussioni e le risoluzioni del Plenum vengono integralmente
pubblicate su «La Correspondance internationale»,
nei numeri usciti nel periodo luglio-ottobre 1929 54 .
All’invio dei tre rapporti sopraccitati segue un ulteriore periodo
di silenzio di oltre sei mesi, che viene interrotto da Silone
con la spedizione a Bellone di una lettera, datata «Lugano,
25 febbraio 1930» 55 e di un documento, datato 22 febbraio
1930. La lettera e il documento si riferiscono ai contrasti
politici interni al partito comunista in quel periodo. Il documento
è intitolato «Risoluzione approvata dalla delegazione
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