10.09.2020 Views

360 | Settembre - 2020

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CosmoLUISS

Per il futuro vorrei averne dell’altro di Luca Vesperini

Per il futuro cosa hai in mente di fare? … Non

voglio più rispondere a queste domande, sono

stanco di barcamenarmi tra ipocrisia, manie di

grandezza, rassegnazione, paure; sono le dosi

per preparare un cocktail di emozioni che

spaccano lo stomaco. Chi sa esattamente ora

cosa fare del proprio futuro? Potrei rispondere

con cosa sogno di fare, ma risulterei troppo

vago, un sognatore e i sognatori nell’epoca

della razionalità pura non vanno molto bene.

Voglio iniziare a considerare il futuro come

qualcosa che verrà, ma del quale non conosco

le coordinate esatte. Se dovessi tradurlo in una

storia, direi che il futuro è esattamente la nave

di Ulisse, alla quale noi diamo una direzione

sapendo di andare verso la felicità di una casa,

ma non è un viaggio diretto: le onde, i venti,

le correnti e le umane debolezze ci spingono

anche molto lontano. Ci orientiamo con il desiderio

di qualcosa che non abbiamo più o che

non abbiamo mai avuto, ma lo desideriamo

profondamente, tanto da prendere il largo con

pochi mezzi e la consapevolezza di poter fallire.

Il fallimento è il giusto prezzo da poter

rischiare al fine di arrivare a noi, a ciò che vogliamo

essere, a ciò che rende felici, evitando

una di quelle vite nostalgiche, fatte di ipotesi

superate, di occasioni perse, di attese vuote, di

cambiamenti che non rinnovano.

I nostri giorni, gli ambienti che frequentiamo

e le nostre risposte alla domanda iniziale prospettano

un futuro ancora opaco, sia nel contenuto

che nella sostanza. L’analisi che dobbiamo

svolgere è più sullo strumento che sulla

conseguenza e lo strumento è l’istinto innato

a proiettare la vita nel futuro, ricercare ciò che

ancora non si ha; fidandosi più di una incerta

felicità futura, che di una soddisfazione attuale.

Ogni giorno ciascuno di noi tenta di portarsi

da un posto all’altro col solo scopo di migliorare

la propria condizione semplice o complessa

che sia: dal ricercare l’ombra in una giornata

calda, al trovare la soluzione più confortevole

per le nostre esigenze, dallo studiare per realizzare

i nostri obbiettivi, ad amare una persona

per crearci un legame duraturo. Spostandoci,

però, non consideriamo la conseguenza di tutto

ciò: la nostalgia. Una nostalgia molto diversa

da quella cantata in qualche canzone, vicina

ad un rammarico inguaribile per cose perdute

e ricordate troppo spesso più per la negatività

dell’esperienza che per la verità dell’insegnamento.

Nel interpretare cosa sarà il futuro dobbiamo

considerare in maniera diversa il sentimento

di nostalgia, che per definizione è un pensiero

malinconico del passato, considerarla, dunque,

come opportunità di crescita. La nostalgia porta

dentro di se l’abbandono di una condizione

o di un luogo a noi caro, una comfort zone

dalla quale ce ne siamo andati per volontà o

per necessità, e il solo pensiero rinnova emozioni

vecchie con occhi differenti.

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!