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360 | Settembre - 2020

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Editoriale

Le vite degli altri di Antongiulio Sambati

Che ne sappiamo noi, delle vite degli altri? Le vite degli altri sono scandite da troppe sfumature,

vessate da tempeste, incattivite da malumori. Che ne sappiamo dei dolori, delle delusioni, delle

fragilità, degli anni spezzati, degli orgogli feriti? Nulla. Non sappiamo nulla sulle incertezze e sui

sogni infranti. Sui vuoti, sulle scelte sbagliate, sui tradimenti subiti, sui baci negati, sui progetti

incompiuti. Non sappiamo nulla sulla loro solitudine spirituale. D’altronde a tutti manca una

persona, perché è andata via troppo presto o perchè non è mai arrivata. Tutti siamo stati delusi

e rifiutati, lusingati e disprezzati, elogiati e criticati. In questo mondo ricco di baci di Giuda, di

falsità e cortesia, di dita incrociate dietro la schiena. Troppo facile, forse addirittura meschino,

giudicare una persona, un’azione, una vita, senza avere tutti gli elementi, tutte le conoscenze

per poterlo fare. Ed allora accettiamo - socraticamente - la nostra ignoranza sulle complesse,

malinconiche vite degli altri. Non giudichiamo, non critichiamo, non odiamo. Facciamoci un’idea,

quello sì, quello sempre. Esprimiamo un parere, esterniamo umilmente la nostra opinione,

riflettiamo in silenzio. Impariamo. Ognuno ha i propri principi, i propri valori da rispettare e

su cui basare le proprie scelte. Ma è necessario scendere dal proprio (spesso ingiustificato) piedistallo

ed accettare il confronto. Accettare la diversità. Senza avvelenarci per le opinioni che

non condividiamo, per gli stili di vita che non comprendiamo. E distacchiamoci - stoicamente

- da questo mondo in cui i rapporti interpersonali sono costruiti sul pettegolezzo e sulla sterile

critica dei comportamenti altrui. Diceva saggiamente Platone: “Ogni persona che incontri sta

combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.

Non si può sprecare un’intera vita a giudicare le vite degli altri. Perché significa, semplicemente,

tristemente, che non si è soddisfatti della propria.

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Photo: Anna Shvets da Pexels

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