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E’ difficile, se non impossibile, capire il motivo
per il quale siamo rivolti verso il futuro pur
convivendo costantemente con la nostalgia del
passato. Non avendo una risposta, possiamo
smussare gli angoli della nostra nostalgia per
abbandonarci completamente al nuovo, limitando
il pensiero nostalgico al mero ricordo
dell’emozione passata, senza cercare di riviverla
con l’intento di rianimarla; osservarla con
distacco e usarla come modello da riproporre
o da evitare in base al giudizio che gli occhi
attuali danno di essa.
Solo in questo senso il pensiero nostalgico
smette di essere freno per lo slancio nel futuro
e diventa DNA del nostro essere, arricchendo
l’esperienza con i colori dei sentimenti ad essa
legati. Il futuro allora, inizia ad essere meno
opaco; riesco ad orientarmi, non vedo più
l’immensità del mare senza stella polare, so di
essere condizionato da un’infinità di elementi,
ma è la consapevolezza giusta per andare avanti
verso una terra che potrebbe contenere la felicità.
Tanto da desiderare il futuro per averne
dell’altro.
Sport
Passato bianco, futuro nero di Andrea Sciannamanica
Andrea Pirlo è il nuovo allenatore della Juventus.
Leggendo la notizia, una persona poco
immersa negli eventi del pianeta calcio potrà
pensare a un banale errore di battitura o che
l’astigmatismo sia aumentato e che l’appuntamento
dall’oculista sia da anticipare celermente.
Il volto nostalgico del campione silenzioso
ora fa rumore: il suo sguardo intangibile
e apparentemente privo di emozioni guiderà
la squadra nove volte consecutive campione
d’Italia. Scelta voluta dal Presidente Andrea
Agnelli e accolta dai senatori: vecchi compagni
di squadra e amici dell’ex regista bianconero.
Lo stupore di questa decisione ha coinvolto
la quasi totalità degli addetti ai lavori e non,
anche perché pochi giorni prima c’era stata la
presentazione dello stesso Pirlo come tecnico
dell’under 23. La scomoda sconfitta col Lyone
ha però decretato la fine di Sarri, il cui compito
era quello di vincere proponendo “il bel
gioco”, e che ha invece mostrato i suoi limiti
caratteriali e un’idiosincrasia con l’ambiente
che si portava dietro dall’esperienza napoletana.
Allora ecco che arriva la mossa “Kansas
City”: “loro guardano a destra e tu vai a sinistra”.
La vittima (Sarri) sospetta di un inganno,
ha le prime avvisaglie (vedi le voci sulla
possibile successione di un Pirlo pronto a subentrare
in corso d’opera), e finisce col cadere
in trappola. La presa di posizione di Agnelli
- che ha riproposto un’iniziativa simil Conte,
un po’ istintiva, forse troppo - è dettata dalla
volontà di liberarsi di un allenatore da lui mai
appoggiato, preso dalla coppia Paratici - Nedved,
e da situazioni economiche e di gestione
del gruppo. Infatti, Pirlo difficilmente potrà
chiedere carta bianca per la campagna acquisti,
ma dovrà - per così dire - accontentarsi del
materiale che avrà a disposizione con qualche
accorgimento. Pirlo è stato il giocatore che
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