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3DMAGAZINE YIN_19

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#3DPLAY

U

n giovane compositore italiano, talentuoso,

raffinato, originale, dai modi gentili.

Il Festival più popolare della canzone

nel Belpaese, Sanremo, e un pezzo,

“Caramelle”, escluso dalla sessantanovesima edizione

della kermesse andata in scena sul palco del teatro

Ariston. Lui è Pierdavide Carone, nato a Roma il 30

giugno del 1988 e cresciuto a Palagianello, in provincia

di Taranto. Raggiunta la popolarità con la partecipazione

ad “Amici”, il seguitissimo format di Maria De Filippi

in onda su Canale 5, dove si classifica terzo nel 2009

aggiudicandosi il premio della critica, Pierdavide il

Festival lo aveva già vinto, in realtà, con il brano “Per

tutte le volte che”, scritto di suo pugno nel 2010 ed

interpretato da Valerio Scanu. Poi il primo album, “Una

canzone pop”, il secondo, “Distrattamente”, il terzo,

“Nanì e altri racconti”. La pubblicazione di una serie di

singoli, il duetto con Lucio Dalla, i Wind Music Awards, un

concerto con Battiato, i due dischi di platino e il successo.

Strameritato, ma che, pur modificando sensibilmente

il suo stile di vita e le sue abitudini, «almeno per un

certo periodo della mia vita», confessa Pierdavide, non

lo ha condotto troppo lontano dal fanciullino che era e

dall’uomo che desiderava e pensa di essere, al di là della

musica. «Mi considero una persona davvero normale,

sebbene faccia un mestiere particolare, scrivere canzoni,

che mi porta spesso ad essere vagabondo ed itinerante

per lavoro». E aggiunge: «Nella mia dimensione

standard mi sveglio presto, vado in palestra e, al ritorno,

mi metto al computer per tutto il giorno. La sera invece

sto con gli amici, di solito a casa. Provo a tenere dei ritmi

regolari per la devozione infinita e la passione smisurata

che nutro per la musica e per tutto ciò che faccio» -

spiega - ricordando i tempi della gavetta e degli esordi.

Tempi nei quali, al suo genio creativo si accompagnava

la sregolatezza tipica delle «tante notti sveglio» degli

adolescenti intelligenti e curiosi di conoscere il mondo

e, magari, desiderosi di saperlo raccontare in note.

«L’impegno paga, per fare bene qualcosa devi volerlo,

donarti davvero e completamente, non ci si può sempre

affidare all’ispirazione, come credevo quando ero un po’

più giovane. Oggi, che ho trent’anni, mi piace dare un

senso profondo a tutte le mie giornate, che si rivelino

alla fine ordinarie o straordinarie, non importa». Ama il

cinema. Adora cucinare, cimentarsi ai fornelli, ma dopo

un attimo si getta a capofitto tra le braccia del suo amore

più grande: la musica. Tra monitor, tastiere, strumenti

e spartiti, è sempre assorto nell’opera introspettiva di

creazione e di composizione. “Caramelle” è una canzone

di rottura per il tema trattato, le polemiche sollevate e il

clamore suscitato ben oltre le intenzioni, nata proprio in

24 #3DMAGAZINE

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