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Voci di Moda - N.45 Maggio 2021

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L’intervista di...

Elisa Manzoni

Raffaello Balzo...

bello, poliedrico e iper creativo!

Raffaello Balzo, attore, modello e ora anche fotografo di

personaggi televisivi, di importanti attori e di Miss Italia.

Originario di Udine, ha fatto della sua vita una comunicazione

vera e propria, recitando con personaggi di grande

spessore, interpretando ruoli primari nel cinema, in varie

serie televisive, fiction e soap opera. Mi ha gentilmente

concesso questa intervista, rispondendo in modo spontaneo

e sincero alle seguenti domande.

1) Partiamo dal tuo passato: dagli esordi come “Il più bello

d'Italia”, “Carramba boy” e la serie tv “Compagni di scuola”,

la tua carriera ha decollato in modo significativo. Hai

recitato in importanti film, soap opera e serie tv. Quali rimarranno

sempre nel tuo cuore?

Ho cominciato il tutto vincendo “Il più bello d'Italia” nel 1999,

concorso che all'epoca era molto famoso, ma che adesso, come

anche Miss Italia, un po' di meno, ed è stato quello il trampolino

importante. Mi ha fatto capire che potevo avere qualcosa in più

degli altri e che valeva la pena rischiare di fare qualcosa, di mollare

tutto, di mollare il lavoro che avevo come programmatore

di computer e andare a cercare fortuna altrove. A differenza di

oggi, con social ed altre possibilità che si hanno, per avere informazioni

su questo mondo andavo ancora sulle Pagine Gialle.

Sono arrivato al programma di Raffaella Carrà come “Carramba

Boy”, è una stata una bella palestra e girando il programma a

Roma ho avuto la possibilità di conoscere un paio di impresari

del cinema che mi hanno fatto capire che oltre alla moda, potevo

tentare anche la strada della televisione e del cinema, grazie

al mio aspetto estetico. Stessa cosa me la disse Raffaella Carrà.

Da qui, ho cominciato a fare dei provini e finita “Carramba

che sorpresa!” è arrivata la prima fiction che era "Compagni di

scuola" e in seguito è arrivato “Un posto al sole”, poi “Elisa di

Rivombrosa”, “Provaci ancora prof”, “R.I.S”, “Matrimonio alle

Bahamas”, ne ho fatti veramente tanti, per chiudere con “Centovetrine”.

Il programma della Carrà e Roma mi hanno fatto

decollare, se fossi rimasto a Milano, con tutto il rispetto per la

metropoli lombarda, che di cinematografico aveva sicuramente

meno, non avrei intrapreso la carriera del cinema e magari avrei

continuato a fare quella del modello.

2) Anno 2006, partecipi alla quarta edizione

del reality “L’Isola dei famosi”,

condotta da Simona Ventura. Cosa ti è

rimasto di questa esperienza? Che cosa

è cambiato secondo te in questo mondo?

Dell’esperienza “Isola” mi è rimasta un po' di

amarezza, devo essere sincero, perché essendo

preso da tante cose, a due settimane dalla

fine del programma ho mollato. In quel momento

mi sembrava la scelta migliore. L’ho

trovato un po’ noioso, dal momento che la

giornata non passava mai. Così mi ero costruito

una clessidra e cercavo di svegliarmi il

più tardi possibile la mattina e vedendo dove

buttava il sole della clessidra, mi segnavo più

o meno gli orari. È un ricordo bello, non posso

dire di no. Se dovesse ricapitarmi e dovessero

chiedermi di rifarlo, accetterei subito.

diversa, quella del

fotografo. Parlaci di

questo nuovo Raffaello

e perché hai deciso di cambiare prospettiva.

Ho sempre avuto la passione della fotografia che mi è stata

trasmessa da mio padre. Ho accantonato la mia carriera precedente

perché la fotografia ora, è il mio interesse principale. Ho

sempre fatto scatti, soprattutto a persone che conoscevo, come

alcune mie ex fidanzate che facevano le attrici. Le foto piacevano

molto, allora così da un "gioco" è diventato un lavoro vero e

proprio. Ho fatto tantissime copertine, continuo a farne e sono

molto contento di questo.

4) Parliamo ora del futuro: hai qualche progetto? A quali

stai lavorando principalmente?

Per quanto riguarda il futuro, data l’attuale situazione, sconvolta,

in positivo e in negativo dal digitale e dai social, penso

probabilmente di staccarmi da questo ambiente. Appartengo

alla generazione 1.0 che è l’analogica, periodo in cui si guardavano

i film o su Canale 5 e Rai 1 o tramite videocassetta e

dvd. Oggi, invece, con l’avvento del digitale è cambiato tutto, ci

sono piattaforme come Netflix, ci sono i social e tanti programmi,

la gente così può scegliere, non essendoci più il monopolio.

Di conseguenza i produttori italiani che potevano permettersi

di fare dei prodotti di qualità non eccelsa, venivano comunque

visti. Adesso, praticamente è impossibile. Un produttore non riesce

ad andare avanti, perché se prima faceva un film decente

era sicuro che poteva rientrare delle sue spese, adesso anche

con un film veramente bello non ha la certezza di recuperare i

soldi a meno che non ci siano Film Commission di mezzo. Io mi

vedrò praticamente fuori dall’ambiente dello spettacolo. Attualmente

ho dei progetti molto grossi ed importanti che mi stanno

impegnando dieci/dodici ore al giorno ma che non voglio dirti

per scaramanzia, perché sì, Raffello Balzo è anche una persona

scaramantica.

5) In poche parole come definiresti oggi Raffaello Balzo?

Mi piacciono molto le sfide, mi piace molto ricominciare, partire

da zero e portare avanti un progetto, poi magari quando arrivo

alla fine dello stesso, mi stanco, devo chiuderlo, devo venderlo,

magari darlo ad altri e poi ricominciare e farne un altro. Sono

iper creativo.

Elisa Manzoni

3) Spostiamoci ora alla realtà, al presente.

La tua carriera ha preso una strada

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