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Voci di Moda - N.45 Maggio 2021

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L’opinione di...

Angela Magnani

Sono state aperte le porte

ma non i portoni

Stiamo arrivando davvero alla fine dell’incubo Coronavirus?

Questa è la domanda più gettonata degli ultimi tempi e

con essa va a braccetto il quesito in merito alle riaperture.

L’ultimo Decreto Legge emanato dal Governo Draghi tratta

proprio questo scottante tema che ha creato non poche perplessità

nei cittadini. Si è tornati a mangiare al ristorante sia

a pranzo che a cena, anche se solo all’aperto, si ha di nuovo

la possibilità di andare nei locali, al cinema e i ragazzi sono

tornati a sedersi al proprio banco perché secondo Draghi,

quello delle riaperture, è un “rischio ragionato”, ma è davvero

così? In molti sono scettici in merito a questa decisione

basata, per i più, su una scelta politica che fa leva sulla lenta

diminuzione dell’incidenza e che prova a rispondere al disagio

economico e sociale del Paese piuttosto che una scelta

basata su dati scientifici.

Una grande fetta di popolazione è convinta che pochi rispetteranno

le norme del distanziamento e dell’uso della

mascherina anche all’esterno e, visti gli ultimi episodi di Milano

dopo la vittoria interista dello scudetto, ho anche io le

mie perplessità. Le immagini di Piazza Duomo stracolma di

gente hanno fatto male al cuore e la possibilità che queste

azioni scellerate avranno ripercussioni su tutti noi mi toglie

il sonno.

Abbiamo sacrificato più di un anno delle nostre vite per il

bene comune, abbiamo messo in stand-by la nostra vita

rinunciando a gesti

semplici come un saluto

affettuoso o una

stretta di mano, abbiamo perso persone care e ci siamo rifugiati

in quattro mura, a volte davvero troppo piccole, per

buttare tutto all’aria così?

Le riaperture ce le siamo meritate ma dobbiamo essere in

grado di essere ancora rispettosi verso noi stessi e verso il

prossimo per poter scongiurare un nuovo lockdown.

Non dobbiamo dimenticare che non ne siamo usciti, gli errori

susseguitesi nell’ambito vaccini e la mala-informazione

non hanno contribuito all’avvicinarsi della fine e per questo

dobbiamo portare ancora un po’ di pazienza. La serenità,

sia economica che psicologica, di cui tutti abbiamo bisogno

arriverà secondo gli esperti tra luglio, per i più ottimisti, e

settembre.

Ricordiamoci che si sono aperte porte ma non portoni, dobbiamo

riprenderci la nostra quotidianità un pezzettino alla

volta e senza strafare, il mostro, infatti, non è ancora stato

del tutto sconfitto. Mi rifaccio quindi a voi cari lettori, cerchiamo

di usare la testa e metterci una mano sulla coscienza

perché, seppur di sacrifici ne abbiamo già fatti molti, questo,

se tutti ci impegnassimo, potrebbe davvero essere l’ultimo.

Angela Magnani

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