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L’opinione di...
Angela Magnani
Sono state aperte le porte
ma non i portoni
Stiamo arrivando davvero alla fine dell’incubo Coronavirus?
Questa è la domanda più gettonata degli ultimi tempi e
con essa va a braccetto il quesito in merito alle riaperture.
L’ultimo Decreto Legge emanato dal Governo Draghi tratta
proprio questo scottante tema che ha creato non poche perplessità
nei cittadini. Si è tornati a mangiare al ristorante sia
a pranzo che a cena, anche se solo all’aperto, si ha di nuovo
la possibilità di andare nei locali, al cinema e i ragazzi sono
tornati a sedersi al proprio banco perché secondo Draghi,
quello delle riaperture, è un “rischio ragionato”, ma è davvero
così? In molti sono scettici in merito a questa decisione
basata, per i più, su una scelta politica che fa leva sulla lenta
diminuzione dell’incidenza e che prova a rispondere al disagio
economico e sociale del Paese piuttosto che una scelta
basata su dati scientifici.
Una grande fetta di popolazione è convinta che pochi rispetteranno
le norme del distanziamento e dell’uso della
mascherina anche all’esterno e, visti gli ultimi episodi di Milano
dopo la vittoria interista dello scudetto, ho anche io le
mie perplessità. Le immagini di Piazza Duomo stracolma di
gente hanno fatto male al cuore e la possibilità che queste
azioni scellerate avranno ripercussioni su tutti noi mi toglie
il sonno.
Abbiamo sacrificato più di un anno delle nostre vite per il
bene comune, abbiamo messo in stand-by la nostra vita
rinunciando a gesti
semplici come un saluto
affettuoso o una
stretta di mano, abbiamo perso persone care e ci siamo rifugiati
in quattro mura, a volte davvero troppo piccole, per
buttare tutto all’aria così?
Le riaperture ce le siamo meritate ma dobbiamo essere in
grado di essere ancora rispettosi verso noi stessi e verso il
prossimo per poter scongiurare un nuovo lockdown.
Non dobbiamo dimenticare che non ne siamo usciti, gli errori
susseguitesi nell’ambito vaccini e la mala-informazione
non hanno contribuito all’avvicinarsi della fine e per questo
dobbiamo portare ancora un po’ di pazienza. La serenità,
sia economica che psicologica, di cui tutti abbiamo bisogno
arriverà secondo gli esperti tra luglio, per i più ottimisti, e
settembre.
Ricordiamoci che si sono aperte porte ma non portoni, dobbiamo
riprenderci la nostra quotidianità un pezzettino alla
volta e senza strafare, il mostro, infatti, non è ancora stato
del tutto sconfitto. Mi rifaccio quindi a voi cari lettori, cerchiamo
di usare la testa e metterci una mano sulla coscienza
perché, seppur di sacrifici ne abbiamo già fatti molti, questo,
se tutti ci impegnassimo, potrebbe davvero essere l’ultimo.
Angela Magnani
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