Il Gatto e la VolpeCHiUsoiL maRtedìRistoRante - PizzeRia - biRReRiaConosciutissimo ed apprezzato locale di Melzo, condue ampie sale climatizzate, all’insegna dell’ottima cucina, checomprende carne e pesce. Ricchissima la lista delle pizze, apprezzateper la bontà e la digeribilità. Gestito da 25 anni daGino Corvino con le figlie e la collaborazione di MaryMeazzini, è spesso frequentato da molta gente dello spettacolo,che, insieme alla vastissima clientela, ne apprezzano,oltre che all’ottimo cibo, anche l’accoglienza e la cordialità.A conferma della validità del locale, importante e di prestigio lapartecipazione al programma “Cotto e Mangiato” con Tessa Gelisio elo chef Andrea MainardiGRandenoVitàIL GATTO E LA VOLPEè anche BIRRERIA !!!Prima o dopoil cinema vienia gustare le nostrebirre in bottigliae alla spina…1818Via XXIV Maggio, 6 MELZO (MI) - Tel. 02 9550671www.pizzeriailgattoelavolpe.itginocorvino@virgilio.it
L’intervista di...Elisa ManzoniLUCIA FERRARA…una piccola donna con grandi sogni!Come nasce la passione per la pittura, quando hai capito di voler faredi quest’arte la tua vita?L’arte è il mio lavoro. Non sei tu che scegli l’arte ma è lei che ti sceglie. Mi hascelto, è la mia passione fin da quando ero bambina. Ad un certo punto dellamia vita, ho maturato l’esigenza di abbandonare tutto quello che avevo costruitoprecedentemente (carriere diverse da quelle dell’artista che io sognavofin da piccola) e tra il 2010/2012 ho deciso di cambiare la mia vita e dedicarmicompletamente a quella che prima portavo avanti solo come una passione.Quali sono i soggetti principali dei quadri e qual è la mostra più importantee significativa a cui hai partecipato?La mostra che mi è rimasta nel cuore è stata quella a New York nel 2012.Quando ho cominciato la mia carriera non ho avuto maestri, qualcuno che miindicasse una strada, sono andata seguendo il mio istinto, guardando le coseche realizzavo e, siccome in Italia avevo una derivazione di tratto particolarmentepop, ho subito pensato che l'America fosse il paese più adeguato dove concentrarmi.Senza conoscere nessuno ho cominciato a mandare dei curriculum adelle gallerie, con le mie opere. IL 2011-2012 è il periodo che io indico come lamia vera nascita da artista e in cui sono stata selezionata da 11 gallerie di NewYork. Mi piace ricordare questa mostra non solo perché è stata internazionalema perché mi ha dato la possibilità reale di cominciare la mia carriera.Per quanto riguarda i soggetti, mi sono concentrata su più fronti, sono temiche io porto ancor avanti, ho preso più direttive. Essendo una persona nonvolubile, ma attenta a diversi aspetti della vita, ho cominciato ad analizzareattraverso l’arte, la storia del mito piuttosto che dedicare una serie di opereagli uomini a metà, o una serie più prettamente di arredamento, quella con laquale io esordito, quella più legata alla Pop Art. Sono opere più semplici conmeno significati nascosti. Poi c'è stato l'avvicinamento alla chirurgia estetica, aldesiderio di cominciare a concentrarmi sull'idea di trasformazione che è la miatematica principale.Progetto artistico “Never Perfect”…È un progetto nato nel 2017. Ne vado particolarmente fiera, ci ho e ci sto lavorandotanto. È un progetto che si occupa di sensibilizzare tre temi importanti:violenza, malattie e disabilità. Sono temi che io ho trattato personalmente,quindi conosco queste dinamiche su più fronti. Non avrei mai pensato di parlaree raccontare la mia esperienza reale, il mio percorso attraverso le tele. L’arteper me è stata un mezzo per salvarmi la vita ed oggi non mi sento più vittimadi violenza e di malattia, prima mi sentivo una disabile emotiva. Ho maturatouna grande consapevolezza di questo percorso e amo comunicare che, attraversol’arte veramente si può rinascere con una forza ancora più immensa diquella che pensavi di non avere. È un progetto itinerante che si appoggia adenti, istituzioni, comuni e ha la voglia, il desiderio, la volontà di comunicare lapossibilità di una vera e propria trasformazione. Never Perfect è anche una lineamoda e un brand depositato.Dove trovi l’ispirazione per i tuoi quadri e qual è la tua tecnica di pittura?La mia tecnica di pittura è acrilico su tela, ho una derivazione dall’acquarello,ho un tecnica che deriva dalla trasparenza del colore che avviene attraversol’utilizzo dell’acqua. Un colore più vivo che si avvicina a quello che è il temperamento.Oggi così mi esprimo. Ho sempre amato osservare le persone dalpunto di vista degli atteggiamenti, delle espressioni, delle dinamiche di un volto,mi piace capire cosa c’è dietro ad una persona, osservare la sua l’anima. Lamia attenzione non va tanto al pubblico adulto perché esso si è già costruitouna propria corazza, è un messaggio autentico che vuole arrivare al pubblicogiovane. La mia arte è moltogiovane, legata al colore,molto pop, utilizza una matricecontemporanea e raggiunge confacilità il pubblico giovanile. Sono loro che devono essere sensibilizzati alla nonviolenza, al rispetto, alla non diversità.Ti emoziona di più dipingere o il feedback che ti danno le personequando ammirano le tue opere?Quando dipingo entro in uno stato mentale che solo l’artista può comprendere,è uno spazio magico dove perdi la cognizione del tempo, diventi una cosasola con quello che stai realizzando. È come se trasferissi te stesso in un’altradimensione e in essa avviene tutto. Io realizzo quello che ho dentro. Quandosono con gli altri è una forma di comunicazione bellissima. Quando un’artistaparla non ti spiega l’arte, ti spiega che cos’ha provato, il perché ha sentito l’esigenzadi realizzare qualcosa. Quando lo spettatore si trova di fronte all’operad’arte viene colpito, in bene o in male, sente delle emozioni che sono deducibilianche con la propria esperienza personale. È stupendo rendere il pubblico partecipea 360° dell’evento della creazione, che non è solo quello che vedono maanche quello che sentono raccontato dall’artista.Com’è cambiata dopo due anni di pandemia Lucia Ferrara?Non sono rimasta la stessa, questa esperienza drammatica del covid può esserericonosciuta anche in modo positivo. Ci ha dato la possibilità di rallentare edi mettersi in contatto con un’esperienza molto più intima di se stessi. Sonomolto più consapevole, armonizzata con la mia interiorità. Non ho mai smessodi lavorare, ho fatto esperienze con altri artisti, che mi hanno fatta crescere. Illockdown mi ha dato la possibilità di finire tutte le 35 opere del progetto “NeverPerfect”, in maniera più tranquilla, senza fretta. Mi sono evoluta. Ogni cosanegativa se viene ben sfruttata si può trasformare in qualcosa di estremamentepositivo. Apprezzo la libertà di quel tempo in cui io sono in connessione conme stessa, non fuori da me stessa.Chi è Lucia Ferrara?Mi definisco una persona semplice, umile, sensibile, provo gratitudine per questidoni che oggi sono visti con disprezzo, si pensa a volte che le persone buonesiano stupide ma non è così. Sono grata a questa genuinità della grande volontàe determinazione che mi hanno portato a questi piccoli grandi obiettivi.Sono una persona che rincorre i propri sogni in maniera semplice ma determinata,una piccola donna con grandi sogni.www.luciaferraraart.comlucia.ferrara.artLucia Ferrara ArtistLUCIAFERRARAARTElisa Manzoni19