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Voci di Moda N.47 - Dicembre 2021

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L’intervista di...

Elisa Manzoni

LUCIA FERRARA…

una piccola donna con grandi sogni!

Come nasce la passione per la pittura, quando hai capito di voler fare

di quest’arte la tua vita?

L’arte è il mio lavoro. Non sei tu che scegli l’arte ma è lei che ti sceglie. Mi ha

scelto, è la mia passione fin da quando ero bambina. Ad un certo punto della

mia vita, ho maturato l’esigenza di abbandonare tutto quello che avevo costruito

precedentemente (carriere diverse da quelle dell’artista che io sognavo

fin da piccola) e tra il 2010/2012 ho deciso di cambiare la mia vita e dedicarmi

completamente a quella che prima portavo avanti solo come una passione.

Quali sono i soggetti principali dei quadri e qual è la mostra più importante

e significativa a cui hai partecipato?

La mostra che mi è rimasta nel cuore è stata quella a New York nel 2012.

Quando ho cominciato la mia carriera non ho avuto maestri, qualcuno che mi

indicasse una strada, sono andata seguendo il mio istinto, guardando le cose

che realizzavo e, siccome in Italia avevo una derivazione di tratto particolarmente

pop, ho subito pensato che l'America fosse il paese più adeguato dove concentrarmi.

Senza conoscere nessuno ho cominciato a mandare dei curriculum a

delle gallerie, con le mie opere. IL 2011-2012 è il periodo che io indico come la

mia vera nascita da artista e in cui sono stata selezionata da 11 gallerie di New

York. Mi piace ricordare questa mostra non solo perché è stata internazionale

ma perché mi ha dato la possibilità reale di cominciare la mia carriera.

Per quanto riguarda i soggetti, mi sono concentrata su più fronti, sono temi

che io porto ancor avanti, ho preso più direttive. Essendo una persona non

volubile, ma attenta a diversi aspetti della vita, ho cominciato ad analizzare

attraverso l’arte, la storia del mito piuttosto che dedicare una serie di opere

agli uomini a metà, o una serie più prettamente di arredamento, quella con la

quale io esordito, quella più legata alla Pop Art. Sono opere più semplici con

meno significati nascosti. Poi c'è stato l'avvicinamento alla chirurgia estetica, al

desiderio di cominciare a concentrarmi sull'idea di trasformazione che è la mia

tematica principale.

Progetto artistico “Never Perfect”…

È un progetto nato nel 2017. Ne vado particolarmente fiera, ci ho e ci sto lavorando

tanto. È un progetto che si occupa di sensibilizzare tre temi importanti:

violenza, malattie e disabilità. Sono temi che io ho trattato personalmente,

quindi conosco queste dinamiche su più fronti. Non avrei mai pensato di parlare

e raccontare la mia esperienza reale, il mio percorso attraverso le tele. L’arte

per me è stata un mezzo per salvarmi la vita ed oggi non mi sento più vittima

di violenza e di malattia, prima mi sentivo una disabile emotiva. Ho maturato

una grande consapevolezza di questo percorso e amo comunicare che, attraverso

l’arte veramente si può rinascere con una forza ancora più immensa di

quella che pensavi di non avere. È un progetto itinerante che si appoggia ad

enti, istituzioni, comuni e ha la voglia, il desiderio, la volontà di comunicare la

possibilità di una vera e propria trasformazione. Never Perfect è anche una linea

moda e un brand depositato.

Dove trovi l’ispirazione per i tuoi quadri e qual è la tua tecnica di pittura?

La mia tecnica di pittura è acrilico su tela, ho una derivazione dall’acquarello,

ho un tecnica che deriva dalla trasparenza del colore che avviene attraverso

l’utilizzo dell’acqua. Un colore più vivo che si avvicina a quello che è il temperamento.

Oggi così mi esprimo. Ho sempre amato osservare le persone dal

punto di vista degli atteggiamenti, delle espressioni, delle dinamiche di un volto,

mi piace capire cosa c’è dietro ad una persona, osservare la sua l’anima. La

mia attenzione non va tanto al pubblico adulto perché esso si è già costruito

una propria corazza, è un messaggio autentico che vuole arrivare al pubblico

giovane. La mia arte è molto

giovane, legata al colore,

molto pop, utilizza una matrice

contemporanea e raggiunge con

facilità il pubblico giovanile. Sono loro che devono essere sensibilizzati alla non

violenza, al rispetto, alla non diversità.

Ti emoziona di più dipingere o il feedback che ti danno le persone

quando ammirano le tue opere?

Quando dipingo entro in uno stato mentale che solo l’artista può comprendere,

è uno spazio magico dove perdi la cognizione del tempo, diventi una cosa

sola con quello che stai realizzando. È come se trasferissi te stesso in un’altra

dimensione e in essa avviene tutto. Io realizzo quello che ho dentro. Quando

sono con gli altri è una forma di comunicazione bellissima. Quando un’artista

parla non ti spiega l’arte, ti spiega che cos’ha provato, il perché ha sentito l’esigenza

di realizzare qualcosa. Quando lo spettatore si trova di fronte all’opera

d’arte viene colpito, in bene o in male, sente delle emozioni che sono deducibili

anche con la propria esperienza personale. È stupendo rendere il pubblico partecipe

a 360° dell’evento della creazione, che non è solo quello che vedono ma

anche quello che sentono raccontato dall’artista.

Com’è cambiata dopo due anni di pandemia Lucia Ferrara?

Non sono rimasta la stessa, questa esperienza drammatica del covid può essere

riconosciuta anche in modo positivo. Ci ha dato la possibilità di rallentare e

di mettersi in contatto con un’esperienza molto più intima di se stessi. Sono

molto più consapevole, armonizzata con la mia interiorità. Non ho mai smesso

di lavorare, ho fatto esperienze con altri artisti, che mi hanno fatta crescere. Il

lockdown mi ha dato la possibilità di finire tutte le 35 opere del progetto “Never

Perfect”, in maniera più tranquilla, senza fretta. Mi sono evoluta. Ogni cosa

negativa se viene ben sfruttata si può trasformare in qualcosa di estremamente

positivo. Apprezzo la libertà di quel tempo in cui io sono in connessione con

me stessa, non fuori da me stessa.

Chi è Lucia Ferrara?

Mi definisco una persona semplice, umile, sensibile, provo gratitudine per questi

doni che oggi sono visti con disprezzo, si pensa a volte che le persone buone

siano stupide ma non è così. Sono grata a questa genuinità della grande volontà

e determinazione che mi hanno portato a questi piccoli grandi obiettivi.

Sono una persona che rincorre i propri sogni in maniera semplice ma determinata,

una piccola donna con grandi sogni.

www.luciaferraraart.com

lucia.ferrara.art

Lucia Ferrara Artist

LUCIAFERRARAART

Elisa Manzoni

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