Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 101 dicembre 2021
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2021 è stato emanato dal Presidente
della Giunta regionale (Regolamento
regionale 3 agosto 2021, n. 10).
Nella redazione si è tenuto conto
di quanto stabilito dalla Legge 24
dicembre 2004, n. 313 “Disciplina
dell’apicoltura”, che è il punto di riferimento
a livello nazionale nel settore
apistico.
In particolare: l’articolo 1 del Regolamento
ne individua l’oggetto,
il ruolo multifunzionale dell’apicoltura,
che non riguarda solo aspetti
di tipo produttivo (miele, propoli,
pappa reale) ma anche il ruolo delle
api in relazione all’impollinazione
ed al conseguente mantenimento
della biodiversità, tema attualmente
considerato di fondamentale importanza.
L’articolo 2 individua le finalità del
Regolamento stesso, tra le quali un
razionale sfruttamento delle risorse
nettarifere, l’incentivazione della
conduzione zootecnica delle api e
la prevenzione di controversie tra
gli apicoltori stanziali e nomadi che
si trovano a produrre in uno stesso
territorio.
L’articolo 3 definisce i criteri per l’individuazione
dei soggetti produttori
apistici, apicoltori amatoriali o per
autoconsumo e delle loro forme as-
sociative: il produttore apistico è la
persona fisica o giuridica che detiene
o possiede e conduce gli alveari
per un numero superiore a 10, compresi
i nuclei, sulla base della rilevazione
in anagrafe apistica nazionale,
e si configura come imprenditore
agricolo professionale. Gli apicoltori
amatoriali o per autoconsumo sono
coloro che possiedono o conducono
meno di 10 alveari.
L’articolo 4 delinea i compiti del
Centro apistico regionale, istituito
presso l’IZSPLV, che svolge funzioni
di supporto tecnico e scientifico per
il settore apistico.
L’articolo 5 fornisce la definizione
di sciame e nucleo, che non era
stata mai formalmente definita: lo
sciame naturale è l’insieme di ape
regina, operaie e fuchi che si forma
nel periodo di riproduzione delle
colonie e si allontana per formarne
una nuova.
L’articolo 6 stabilisce le linee guida
per la pratica del nomadismo in
apicoltura. In relazione a quest’ultimo
argomento, si evidenzia come
sia stata pressante l’esigenza di regolamentare
gli spostamenti degli
apicoltori che effettuano il nomadismo
in Piemonte, in particolar modo
nelle zone collinari e montane in cui
sono già attivi apicoltori stanziali,
al fine di contemperare gli interessi
di entrambe le parti e di evitare un
sovraffollamento di apiari nelle suddette
zone nei periodi di maggiore
disponibilità di fioriture.
Dopo una prima fase di applicazione,
in cui si monitorerà l’efficacia del
nuovo Regolamento, sarà possibile
valutare l’opportunità di introdurre
modifiche o integrazioni al testo
normativo.
IL NUOVO REGOLAMENTO
MIRA A UN ADEGUATO
SFRUTTAMENTO DELLE
RISORSE NETTARIFERE,
A INCENTIVARE
LA CONDUZIONE
ZOOTECNICA DELLE
API E PREVENIRE LE
CONTROVERSIE TRA
GLI APICOLTORI
STANZIALI E NOMADI
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