REVISTA CONNESSIONE - EDIÇÃO XV - FEVEREIRO DE 2022
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GIOCHI
INVERNALI TRICOLORI
STEFANO ALOE
Olà a todos!!! Mentre sto scrivendo, al Bird’s Nest
di Pechino tutto è pronto per la sontuosa cerimonia
d’apertura dei 24esimi Giochi Olimpici Invernali.
Dopo quelle estive del 2008, la capitale della Cina diviene
così la prima città ad aver ospitato entrambe le
versioni delle Olimpiadi. Nel numero di Agosto 2021
vi avevo raccontato i miei ricordi più belli legati al
più grande e importante evento sportivo del pianeta
e adesso intendo fare la stessa cosa. Da italiano, mi
considero fortunato perché il nostro Paese ha avuto
grandissimi campioni anche sulla neve basti pensare
al leggendario Zeno Colò, medaglia d’oro in discesa
libera nel 1952 a Oslo e a Gustavo Thöni e Piero Gros,
punte di diamante della “valanga azzurra” negli anni
70. Da bambino ho iniziato a seguire lo sci in televisione,
appena in tempo per ammirare il crepuscolo
del più vincente nella storia, ovvero lo svedese Ingemar
Stenmark che naturalmente non poteva coronare
la sua straordinaria carriera con due ori a Lake Placid
1980. Negli anni 80, il Circo Bianco era dominato
dalla rivalità fra due autentici fuoriclasse: lo svizzero
Pirmin Zurbriggen e dall’austriaco di passaporto lussemburghese
Marc Girardelli. Dalla morsa di questi
due fenomeni, poteva emergere soltanto un fenomeno
di pari grandezza e nella stagione 1987/88 lo abbiamo
trovato e non proprio sulle Alpi o gli Appennini,
bensì a Bologna. Sto parlando di Alberto Tomba, mito
vivente dello sport e unico sciatore capace di aggiudicarsi
per due volte consecutive l’alloro olimpico nella
stessa specialità. Era il 25 febbraio 1988 a Calgary in
Canada, quando la “Bomba” surclassò tutti quando
vincendo lo slalom speciale con oltre un secondo di
vantaggio. Due giorni dopo, nello slalom speciale la
vittoria fu molto più sofferta visto che dopo la prima
manche l’Alberto Nazionale era al terzo posto con circa
mezzo secondo di ritardo. Quel sabato sera era in
programma la serata finale del Festival di Sanremo che
si fermò per seguire in diretta la seconda manche: un
tributo assolutamente unico nella storia della televisione.
Ne valse la pena perché Tomba riuscì a rimontare
e trionfò per soli sei centesimi. Dal palcoscenico
del Teatro Ariston fino a Lampedusa, l’Italia intera im-
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