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BETs on DPP4i

Best Evidence Topic on Sitagliptin in Diabetes Therapy

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<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> <strong>on</strong> <strong>DPP4i</strong><br />

Best Evidence Topic <strong>on</strong> Sitagliptin in Diabetes Therapy<br />

EDITOR<br />

Luca M<strong>on</strong>ge - Sebastiano Bruno Solerte<br />

Supplemento alla alla rivista rivista MakingLife - n. - n. 2/2022<br />

Registrazi<strong>on</strong>e n. 168 n. 168 del del Supplemento 30/11/2020 alla presso rivista il il MakingLife Tribunale di di - n. Milano 2/2022<br />

Direttore: Cristiana Bernini Registrazi<strong>on</strong>e n. 168 del 30/11/2020 presso il Tribunale di Milano<br />

Direttore: Cristiana Bernini<br />

Stampa: T&T T&T studio studio sas sas di Aldo di Aldo Taveggia & c. & | c. Via | Via Valsugana 15 15 - 20139 - 20139 Milano<br />

m<br />

medicine<br />

Stampa: T&T studio sas di Aldo Taveggia & c. | Via Valsugana 15 - 20139 Milano<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 1 20/05/22 09:41


INDICE<br />

Introduzi<strong>on</strong>e<br />

Autori<br />

Prefazi<strong>on</strong>e e bibliografia essenziale<br />

<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> <strong>on</strong> <strong>DPP4i</strong> - Best Evidence Topic <strong>on</strong> Sitagliptin in Diabetes Therapy<br />

• Safety and frailty 7<br />

• Diabete mellito tipo 2 in grande anziana, c<strong>on</strong> cardiopatia ischemica<br />

e insufficienza renale cr<strong>on</strong>ica 8<br />

• Un caso di difficile gesti<strong>on</strong>e logistica 10<br />

• Anziano fragile 11<br />

• Inquadramento diagnostico terapeutico di un paziente affetto<br />

da diabete mellito e cardiopatia ischemica e post-infartuale 12<br />

• Sicurezza e tollerabilità dell’associazi<strong>on</strong>e sitagliptin/metformina<br />

in pazienti ad alto rischio CV e c<strong>on</strong> c<strong>on</strong>troindicazi<strong>on</strong>i<br />

all’uso di glifozine e GLP-1 RA 14<br />

• Cambio terapia in diabete mellito tipo 2 16<br />

• Utilizzo di inibitori di DPP-4 e metformina per trattamento<br />

di paziente affetta da diabete di tipo 2 17<br />

• Paziente grande anziano, in terapia da anni c<strong>on</strong> sitagliptin<br />

ricoverato per polm<strong>on</strong>ite da cor<strong>on</strong>avirus 19<br />

• Switch da terapia insulinica multiniettiva (mdi)<br />

a terapia combinata insulinica basale/iDPP-4 (bot) nell’anziano 20<br />

• Sitagliptin in paziente intollerante alla metformina 21<br />

• Ipoglicemia da glinidi in paziente c<strong>on</strong> DMT2 23<br />

• Paziente in compenso glicometabolico n<strong>on</strong> ottimale<br />

in terapia c<strong>on</strong> metformina 24<br />

• Sitagliptin n<strong>on</strong> è un farmaco solo da “anziani”:<br />

esperienza in giovane madre DMT2 c<strong>on</strong> pregresso diabete gestazi<strong>on</strong>ale 25<br />

• Trattamento di paziente giovane e di paziente grande anziano 27<br />

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INTRODUZIONE<br />

Luca M<strong>on</strong>ge<br />

AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidio CTO, Torino<br />

Sebastiano Bruno Solerte<br />

UOC Geriatria e Diabetologia, Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di Pavia<br />

La fisiopatologia del diabete mellito di tipo 2 comprende svariate comp<strong>on</strong>enti che interagisc<strong>on</strong>o tra di loro<br />

e che dev<strong>on</strong>o essere attentamente analizzate allo scopo di predisporre un trattamento efficace e pers<strong>on</strong>alizzato<br />

della malattia. Il difetto incretinico è una nota comp<strong>on</strong>ente di questa fisiopatologia che si esprime<br />

c<strong>on</strong> la riduzi<strong>on</strong>e del 50-70% della risposta insulinica al glucosio orale, che decresce dal 70% al 20%, e della<br />

inibizi<strong>on</strong>e del glucag<strong>on</strong>e, specie dopo i pasti principali. Gli inibitori della dipeptidil peptidasi IV (<strong>DPP4i</strong> o<br />

gliptine) agisc<strong>on</strong>o correggendo questi f<strong>on</strong>damentali difetti e in c<strong>on</strong>seguenza di questo s<strong>on</strong>o stati autorizzati<br />

dagli enti regolatori americani ed Europei nel biennio 2006-2007, mentre nel 2008 la prima gliptina entrata<br />

in commercio in Italia è stata il Sitagliptin. Da quattordici anni, pertanto, gli inibitori della DPP-4 s<strong>on</strong>o<br />

utilizzati nella cura del diabete mellito di tipo 2, simbolo di ampio utilizzo e di uso c<strong>on</strong>solidato nel tempo.<br />

Negli ultimi anni diversi i cambiamenti che stanno interessando il panorama del trattamento farmacologico<br />

del diabete, dai nuovi farmaci a disposizi<strong>on</strong>e alla Nota 100.<br />

Ci<strong>on</strong><strong>on</strong>ostante, l’utilizzo degli inibitori DPP-4 rimane estremamente diffuso, soprattutto in sostituzi<strong>on</strong>e<br />

di altre classi di farmaci ormai desueti e potenzialmente pericolosi, a causa degli effetti ipoglicemici che<br />

induc<strong>on</strong>o, quali: sulfaniluree, glitinidi e sulfaniluree di III generazi<strong>on</strong>e.<br />

Pertanto il Sitagliptin trova un’ampia indicazi<strong>on</strong>e nella terapia del diabete in virtù delle sue caratteristiche<br />

distintive:<br />

• riduzi<strong>on</strong>e della glicemia e dell’emoglobina glicata;<br />

• effetto neutro sul peso corporeo;<br />

• sicurezza cardiovascolare;<br />

• ridotto/assente rischio di ipoglicemie;<br />

• effetti pleiotropici come l’effetto anti-infiammatorio, anti-aterosclerotico, sull’IMT carotideo<br />

e sul profilo lipidico.<br />

Altri parametri importanti da c<strong>on</strong>siderare s<strong>on</strong>o la selettività verso l’enzima DPP-4, l’emivita e la percentuale<br />

di farmaco assorbita, che è più lunga ed elevata per Sitagliptin rispetto alle altre gliptine in commercio.<br />

In questo c<strong>on</strong>testo, la raccolta di una serie di casi clinici sull’uso di Sitagliptin nel diabete mellito ci ha<br />

c<strong>on</strong>sentito di mettere in evidenza importanti aspetti che potrebbero avere una certa rilevanza per il diabetologo<br />

varie unità operative ospedaliere ed extra-ospedaliere.<br />

Prima di tutto l’utilizzo di Sitagliptin in popolazi<strong>on</strong>i speciali, quali anziani e grandi anziani c<strong>on</strong> fragilità o<br />

vario grado di comorbilità, dove i problemi della sicurezza e la ricerca di un basso rischio ipoglicemico<br />

costituisc<strong>on</strong>o gli elementi f<strong>on</strong>damentali per operare una priorità di scelta sulle gliptine e sul Sitagliptin<br />

in particolare. Ricordiamo a proposito la stretta relazi<strong>on</strong>e tra ipoglicemia e disordine cognitivo nell’anziano,<br />

tra ipoglicemia e rischio di ictus, di demenza vascolare e neurodegenerativa, tra ipoglicemia e scompenso<br />

cardiaco e infine tra ipoglicemie e cadute che poss<strong>on</strong>o causare fratture.<br />

Sicurezza e flessibilità, tollerabilità, facilità d’uso e aderenza alla terapia, n<strong>on</strong>ché efficacia clinica e neutralità<br />

sul sistema cardiovascolare, tutti elementi che dev<strong>on</strong>o farci ritenere elettiva l’utilizzazi<strong>on</strong>e delle gliptine<br />

nella terapia del paziente anziano diabetico, soprattutto se fragile e c<strong>on</strong> elevata comorbilità.<br />

3<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 3 20/05/22 09:41


E poi altri criteri di elezi<strong>on</strong>e d’uso, quali ad esempio l’intolleranza alle gliflozine e agli analoghi recettoriali<br />

del GLP1, quindi ad ottemperare la n<strong>on</strong> infrequente possibilità di modificare la prescrizi<strong>on</strong>e terapeutica<br />

passando dalla terapia di prima e sec<strong>on</strong>da linea a quella c<strong>on</strong> inibitori DPP-4.<br />

La neutralità, o moderata protezi<strong>on</strong>e, sul rischio cardiovascolare c<strong>on</strong>ferisce a Sitagliptin, e ad alcune gliptine,<br />

un effetto aggiuntivo sulla prevenzi<strong>on</strong>e sec<strong>on</strong>daria e sulla protezi<strong>on</strong>e d’organo, entrambe gli effetti di<br />

grande rilievo nei criteri di scelta di quale farmaco utilizzare nella terapia del diabete.<br />

La possibilità di modulare la loro posologia, mantenendo inalterata la loro efficacia ipoglicemizzante, risulta<br />

essere importante anche nei pazienti diabetici c<strong>on</strong> insufficienza renale e malattia renale diabetica in stadio<br />

avanzato c<strong>on</strong> vario grado di proteinuria.<br />

Un altro aspetto rilevante riguarda l’intolleranza alla metformina, sia ad azi<strong>on</strong>e pr<strong>on</strong>ta che prolungata, infatti<br />

una discreta prevalenza di pazienti diabetici è intollerante a questa molecola, che può essere quindi facilmente<br />

sostituita dall’uso delle gliptine che s<strong>on</strong>o dotate di analoga efficacia in termini di riduzi<strong>on</strong>e glicemica e<br />

di livelli di emoglobina glicata, ma un miglior profilo di tollerabilità dal punto di vista gastrointestinale.<br />

Nella raccolta di questi casi clinici emerge l’efficacia complessiva di Sitagliptin nel tempo (c<strong>on</strong>cetto di<br />

durability), tale effetto è accompagnato da un basso rischio ipoglicemico e dall’elevata flessibilità di utilizzo<br />

della molecola. Tali presupposti permett<strong>on</strong>o di c<strong>on</strong>siderare Sitagliptin una molecola in grado di mantenere<br />

e aumentare l’aderenza dei pazienti anche insieme ad altri trattamenti come metformina e glifozine.<br />

A proposito di associazi<strong>on</strong>i, abbiamo potuto verificare la potenza e la sicurezza dell’associazi<strong>on</strong>e tra<br />

iDPP-4 e SGLT2 inibitori, ora rimborsabili dal SSN. L’associazi<strong>on</strong>e di queste due classi farmacologiche,<br />

complementare e sinergica per l’azi<strong>on</strong>e sulle diverse comp<strong>on</strong>enti fisiopatologiche del diabete, oltre<br />

che all’effetto anti iperglicemizzante che offre, c<strong>on</strong>sente di ridurre un effetto indesiderato delle gliflozine<br />

quale le infezi<strong>on</strong>i genitali maschili e femminili.<br />

Per c<strong>on</strong>cludere, un ulteriore aspetto che fa di Sitagliptin una molecola ancora all’avanguardia è quello di<br />

aver dimostrato una possibile azi<strong>on</strong>e anti Covid-19. Si è ipotizzato che la proteina DPP-4 legata alla<br />

membrana possa facilitare l’ingresso del virus all’interno dei tessuti e delle cellule colpiti dall’infezi<strong>on</strong>e da<br />

SARS COV-2 mediante un legame tra proteina e virus. Di c<strong>on</strong>seguenza, gli inibitori della proteina DPP-4,<br />

ed in particolare Sitagliptin vista la sua elevata selettività, potrebbero rappresentare un’arma valida per<br />

ridurre il legame c<strong>on</strong> il virus, impedendo così il suo ingresso all’interno delle cellule.<br />

Caratteristica di Sitagliptin è l’azi<strong>on</strong>e sulla trascrizi<strong>on</strong>e virale indotta dalla struttura aromatica della molecola<br />

(gliptina n<strong>on</strong> covalente c<strong>on</strong> ring aromatico), ed in particolare della tetraidro-3-triazolo pirazina che ha<br />

dimostrato un effetto analogo anche sull’infezi<strong>on</strong>e da HIV-1. In sostanza è possibile ipotizzare che le gliptine,<br />

ma soprattutto Sitagliptin, possano svolgere un’azi<strong>on</strong>e positiva anti COVID-19 in una popolazi<strong>on</strong>e ad alto<br />

rischio di infezi<strong>on</strong>e quale quella diabetica e soprattutto se anziana e c<strong>on</strong> comorbilità.<br />

Per riassumere, la nostra esperienza sulla raccolta casi di pazienti diabetici di tipo 2 trattati c<strong>on</strong> Sitagliptin<br />

ha evidenziato in maniera eloquente che questa molecola rappresenta un punto fermo nel panorama della<br />

terapia farmacologica orale del diabete e che la classe delle gliptine può sostituire a pieno titolo quella<br />

delle sulfaniluree e delle glitinidi e costituire una valida e sicura alternativa di fr<strong>on</strong>te all’intolleranza alla<br />

metformina e all’uso di gliflozine e degli analoghi recettoriali del GLP1 quando queste n<strong>on</strong> siano tollerate<br />

o indicate.<br />

Infine, queste caratteristiche ne rend<strong>on</strong>o agevole l’utilizzo soprattutto da parte del Medico di Medicina<br />

Generale, e di altre figure specialistiche di ambito ospedaliero e territoriale, che hanno la necessità di<br />

trattare il paziente raggiungendo gli obiettivi glicemici senza il rischio di ipoglicemie.<br />

4<br />

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AUTORI<br />

EDITOR<br />

TUTOR<br />

Luca MONGE<br />

Torino<br />

Stefania ANNESE<br />

Foggia<br />

Sebastiano Bruno SOLERTE<br />

Pavia<br />

Massimo BUSCEMA<br />

Catania<br />

Stefano GIANNINI<br />

Firenze<br />

Domenico MANNINO<br />

Reggio Calabria<br />

Geremia ROMANO<br />

Acerra NA<br />

Armando ROTONDI<br />

Desenzano del Garda BS<br />

Marco STRAZZABOSCO<br />

Vicenza<br />

Elena TORTATO<br />

Anc<strong>on</strong>a<br />

Roberto TREVISAN<br />

Bergamo<br />

PARTECIPANTI<br />

Massimo AMODIO<br />

Salerno<br />

Barbara MACEROLA<br />

Sulm<strong>on</strong>a AQ<br />

C<strong>on</strong>cetta Nadia ARICO’<br />

Reggio Calabria<br />

Francesco MANETTI<br />

Bagno a Ripoli FI<br />

Maria BARBARO<br />

Taranto<br />

Valentina MARIANO<br />

Venezia<br />

Ant<strong>on</strong>io Luigi BELVISO<br />

Bergamo<br />

Narciso MARIN<br />

Asolo TV<br />

Valentina CAVALIERI<br />

Ver<strong>on</strong>a<br />

Grazia MASCOLO<br />

Barletta BAT<br />

Giuliana CAZZETTA<br />

Tricase LE<br />

Piero MODINA<br />

Ivrea TO<br />

Ant<strong>on</strong>ella CONSERVA<br />

Martina Franca TA<br />

Valeria MONTANI<br />

Atri TE<br />

Alessandra COSMA<br />

M<strong>on</strong>tebelluna TV<br />

Roberto NORGIOLINI<br />

Città di Castello PG<br />

Barbara CRESCI<br />

Firenze<br />

Giuseppe Pietro NUNZIATA<br />

Marigliano NA<br />

Virgilio DA TOS<br />

M<strong>on</strong>selice PD<br />

Laura PALA<br />

Firenze<br />

Michele D’AMBROSIO<br />

M<strong>on</strong>selice PD<br />

Ant<strong>on</strong>io PALENA<br />

Foggia<br />

Gianluca DE MORELLI<br />

Praia a mare CS<br />

Roberta PALTRO<br />

Vercelli<br />

Alessandro DE PALMA<br />

Massa Marittima GR<br />

Enrico PERGOLIZZI<br />

Pinerolo TO<br />

Paola DEL SINDACO<br />

Perugia<br />

Roberto POLLASTRI<br />

Crem<strong>on</strong>a<br />

Ferruccio D’INCAU<br />

Feltre BL<br />

Pietro PUTIGNANO<br />

M<strong>on</strong>za<br />

Giorgia DITO<br />

Milano<br />

Maria Pia RICCIO<br />

Reggio Calabria<br />

Giuseppe FAVACCHIO<br />

Rozzano MI<br />

Michele RICCIO<br />

Napoli<br />

Giovanni FEOLA<br />

Maddal<strong>on</strong>i CE<br />

Ernesto ROSSI<br />

M<strong>on</strong>tesarchio BN<br />

Riccardo FORNENGO<br />

Chivasso TO<br />

Giovanni SACCA’<br />

Melegnano MI<br />

Daniela GIOIA<br />

Cinisi PA<br />

Raffaele SCHEMBARI<br />

Ragusa<br />

Marilena GIOVAGNETTI<br />

Macerata<br />

Maria SIMONCINI<br />

Vicenza<br />

Arianna Claudia GIUNTA<br />

Caltanissetta<br />

Pietro SPOSITO<br />

Messina<br />

Gloria GROPPELLI<br />

Lodi<br />

Daniela STRIPPOLI<br />

Canosa BAT<br />

Nicolangelo IAZZETTA<br />

Napoli<br />

Federica TURCHI<br />

Anc<strong>on</strong>a<br />

Valentina LOMBARDI<br />

Varese<br />

Isabella ZAFFINA<br />

Catanzaro<br />

5<br />

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PREFAZIONE<br />

Questa pubblicazi<strong>on</strong>e è intesa a c<strong>on</strong>dividere i risultati di un lungo e articolato percorso<br />

realizzato nell’anno 2020-2021.<br />

La prima fase, organizzata in gruppi composti da circa 10 Partecipanti ed 1 Tutor,<br />

prevedeva la raccolta e l’invio al Tutor di 4 Esperienze da parte di ciascun Partecipante.<br />

Il Tutor selezi<strong>on</strong>ava, alla luce del materiale ricevuto, l’Esperienza che sarebbe stata successivamente<br />

presentata e discussa nel corso di un inc<strong>on</strong>tro in presenza.<br />

C<strong>on</strong> la raccolta di tutte le Esperienze si è deciso di completare il progetto chiedendo<br />

ai Partecipanti di “normalizzare” la redazi<strong>on</strong>e del materiale sec<strong>on</strong>do le Norme Editoriali definite dagli Editor.<br />

Dopo un ulteriore c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to a piccoli gruppi per la definizi<strong>on</strong>e delle Esperienze di maggior rilievo<br />

gli Editor hanno completato il lavoro selezi<strong>on</strong>ando le Esperienze pubblicate in questo fascicolo<br />

come Best Evidence Topic.<br />

Tutti i Partecipanti, i Tutor e gli Editor stessi s<strong>on</strong>o quindi co-Autori di questa pubblicazi<strong>on</strong>e.<br />

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />

Baetta R, Corsini A. Pharmacology ofdipeptidyl peptidase-4 inhibitors. Similarity and differences. Drugs 2011; 71:1441-67.<br />

Deac<strong>on</strong> CF, Lebovitz HE. Comparative review of dipeptidyl peptidase-4 inhibitors and sulph<strong>on</strong>ylureas. Diabetes Obes Metab 2016; 18: 333-47<br />

Deac<strong>on</strong> CF. Physiology and pharmacology of DPP-4 in glucose homeostasis and the treatment of type 2 diabetes. Fr<strong>on</strong>t Endocrinol 2019; 101-14.<br />

Makdissi A, Ghanim H, Vora M, Green K et al. Sitagliptin exerts an anti- inflammatory acti<strong>on</strong>. J Clin Endocrinol Metab 2012; 97: 3333-41.<br />

Narayanan A, Narwal M, Majowicz SA, Varricchio C, T<strong>on</strong>er SA, Ballatore C, Brancale A, Murakami KS, Jose J. Identificati<strong>on</strong> of SARS-CoV-2<br />

inhibitors targeting Mpro and PLpro using in-cell-protease assay. Communicati<strong>on</strong>s Biology 2022; 5:169-185.<br />

Salles TA, Dos Santos L, Barauna VG, Girardi ACC. Potential role of dipeptidyl peptidase IV in the pathophysiology of heart failure.<br />

Int J Mol Sci 2015; 6:4226-4249.<br />

Solerte SB, D’Addio F, Trevisan R, Lovati E, Rossi A, Pastore I, Dell’Acqua M, et al. Sitagliptin treatment at the time of whospitalizati<strong>on</strong><br />

was associated with reduced mortality in patients with type 2 diabetes and Covid-19: a multicenter case-c<strong>on</strong>trol, retrospective,<br />

observati<strong>on</strong>al study. Diabetes Care 2020; 43:2999-3006.<br />

Waumans Y, Baerts L, Kehoe K, Lambeir A-M, De Meester I. The dipeptidyl peptidase family, prolyl oligopeptidase, and prolyl carboxypeptidase<br />

in the immune system and inflammatory disease, including atherosclerosis.<br />

Fr<strong>on</strong>t Immunol 2015; 6: 387- Zh<strong>on</strong>g J, Maiseyeu A, Dvis SN, Rajagopalan S. DPP4 in cardiometabolic disease: recent insights<br />

from the laboratory and clinical trials of DPP4 inhibiti<strong>on</strong>. Clin Res 2015; 116: 1491-1504.<br />

6<br />

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SAFETY and FRAILTY<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

IPOGLICEMIA SICUREZZA COMPLIANCE FRAGILITÀ<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

D<strong>on</strong>na di 92 anni. Diagnosi di diabete mellito tipo 2 oltre<br />

20 anni fa, seguita dal Medico di Medicina generale.<br />

Pregressa istero-annessiectomia. Ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa, dislipidemia,<br />

malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), insufficienza<br />

renale cr<strong>on</strong>ica (IRC) stadio IV. Insufficienza cardiaca<br />

stadio C ACC/AHA sec<strong>on</strong>daria a cardiopatia ischemica e<br />

valvolare (stenosi aortica moderata-severa). Anemia ad eziologia<br />

multifattoriale (stillicidio da diverticoli, pregresse ulcere<br />

duodenali, IRC). Artrosi polidistrettuale e scoliosi destroc<strong>on</strong>vessa.<br />

Decadimento cognitivo in encefalopatia vascolare<br />

cr<strong>on</strong>ica. Nel gennaio 2020 ricovero per scompenso cardiaco<br />

c<strong>on</strong>gestizio, complicato da edema polm<strong>on</strong>are acuto.<br />

Durante la degenza sospesa metformina e impostata terapia<br />

insulinica, c<strong>on</strong>sigliata anche alla dimissi<strong>on</strong>e (glulisina 6<br />

UI ai 3 pasti principali, glargine U100 6 UI ore 22).<br />

Si segnalava alla dimissi<strong>on</strong>e perdita dell’aut<strong>on</strong>omia funzi<strong>on</strong>ale<br />

e allettamento c<strong>on</strong> necessità di costante supervisi<strong>on</strong>e.<br />

Al rientro a domicilio, per frequenti ipoglicemie, ha sospeso<br />

la terapia insulinica ed è tornata ad assumere metformina<br />

500 mg 1 cp ai 3 pasti principali. Nel giugno 2020 giungeva<br />

nel nostro PS per astenia, dispnea da sforzo e edemi declivi.<br />

Ricoverata in reparto di Medicina Interna c<strong>on</strong> diagnosi di<br />

scompenso cardiaco. All’ingresso in reparto, sospesa metformina<br />

e re-impostato schema insulinico (glulisina 6 UI ai<br />

3 pasti principali, glargine U100 6 UI ore 22). Durante la<br />

degenza è stata ottimizzata la terapia medica cardiologica.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Il profilo glicemico capillare in reparto mostrava valori tendenti<br />

all’ipoglicemia per cui spesso n<strong>on</strong> è stata somministrata<br />

la glulisina ai pasti.<br />

Da nostra c<strong>on</strong>sulenza si c<strong>on</strong>sigliava a domicilio di:<br />

• sospendere l’insulina,<br />

• n<strong>on</strong> reintrodurre la metformina (visto il grado di insufficienza<br />

renale e il quadro di insufficienza cardiaca) e<br />

• impostare terapia c<strong>on</strong> iDPP-4 a dosaggio adeguato al<br />

grado di insufficienza renale.<br />

Si istruiva il caregiver sull’autom<strong>on</strong>itoraggio glicemico (3-4<br />

misurazi<strong>on</strong>i alla settimana, prima o 2 ore dopo i pasti) e sui<br />

valori target di glicemia capillare (< 140 mg/dl prima dei<br />

pasti, < 200 mg/dl 2 ore dopo i pasti).<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

Peso corporeo/BMI<br />

PA<br />

FC<br />

CV<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

52 kg/21<br />

115/75 mmHg<br />

66 bpm ritmico<br />

81 cm<br />

pro-BNP<br />

Glicemia<br />

Creatinina<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

(alla dimissi<strong>on</strong>e dalla degenza)<br />

865 pg/ml<br />

144 mg/dl<br />

1.81 mg/dl<br />

eGFR sec CKD-EPI 23.8 ml/min/1.73 m²<br />

Hb<br />

10.4 g/dl<br />

HbA1c 7.4%<br />

NA+<br />

138 mEq/l<br />

K+ 4.8 mEq/l<br />

Azotemia<br />

Ferro<br />

Ferritina<br />

Albumina<br />

162 mg/dl<br />

14 ug/dl<br />

158 ng/ml<br />

3.1 g/dl<br />

TERAPIA PREGRESSA (prima del ricovero):<br />

Atorvastatina 10 mg 1 cp, omeprazolo 20 mg 1 cp, acido acetilsalicilico<br />

100 mg 1 cp, trazod<strong>on</strong>e 50 mg 1 cp, allopurinolo<br />

100 mg 1 cp, darbopoietina 80 mcg 1 fl/sett, bisoprololo<br />

2.5 mg 1 cp, furosemide 25 mg 1 cp, metformina 500 mg<br />

1 cp ai 3 pasti principali<br />

TERAPIA MODIFICATA (c<strong>on</strong>sigliata alla dimissi<strong>on</strong>e):<br />

Rosuvastatina 10 mg 1 cp, omeprazolo 20 mg 1 cp, acido acetilsalicilico<br />

100 mg 1 cp, trazod<strong>on</strong>e 50 mg 1 cp, allopurinolo<br />

100 mg 1 cp, darbopoietina 80 mcg 1 fl/sett, folina 5 mg 1 cp,<br />

solfato ferroso 80 mg 1 cp, bisoprololo 2.5 mg 1 cp, torasemide<br />

10 mg 1 cp x 2, spir<strong>on</strong>olatt<strong>on</strong>e 25 mg 1 cp, sitagliptin<br />

25 mg 1 cp<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 4 mesi):<br />

Peso corporeo/BMI<br />

PA<br />

FC<br />

CV<br />

pro-BNP<br />

Glicemia<br />

Creatinina<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

51 kg/20.3<br />

115/65 mmHg<br />

72 bpm ritmico<br />

81 cm<br />

438 pg/ml<br />

123 mg/dl<br />

1.75 mg/dl<br />

eGFR sec CKD-EPI 24.8 ml/min/1.73 m²<br />

Hb<br />

12.1 g/dl<br />

HbA1c 7.2%<br />

NA+<br />

141 mEq/l<br />

K+ 4.5 mEq/l<br />

Azotemia<br />

Ferro<br />

Ferritina<br />

92 mg/dl<br />

54 ug/dl<br />

358 ng/ml<br />

7<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 7 20/05/22 09:41


COMMENTO<br />

C<strong>on</strong> il termine “Frailty” (fragilità) si intende “una situazi<strong>on</strong>e biologica caratterizzata da riduzi<strong>on</strong>e delle risorse e delle<br />

resistenze agli stress, provocata dal declino cumulativo di più sistemi fisiologici (Fried et al, 2001) e tale da determinare<br />

istituzi<strong>on</strong>alizzazi<strong>on</strong>e, ospedalizzazi<strong>on</strong>e e mortalità”. I soggetti di età avanzata spesso rientrano nella c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>e di<br />

fragilità, essendo spesso affetti da patologie cr<strong>on</strong>iche multiple e disabilità. Pertanto, la gesti<strong>on</strong>e di un paziente diabetico<br />

“grande anziano” e fragile deve essere strutturata su un approccio multilivello che tenga c<strong>on</strong>to di:<br />

1 obiettivi glicemici pers<strong>on</strong>alizzati<br />

2 strategie di trattamento farmacologico “semplici” e sicure (evitare quando possibile, plurime somministrazi<strong>on</strong>i<br />

giornaliere; valutare rischio ipoglicemico e interazi<strong>on</strong>i tra farmaci) che risp<strong>on</strong>d<strong>on</strong>o ai bisogni dell’individuo<br />

3 prendere decisi<strong>on</strong>i che permettano il c<strong>on</strong>seguimento dei migliori outcomes possibili<br />

Sitagliptin risp<strong>on</strong>de perfettamente a tali esigenze, essendo un farmaco c<strong>on</strong> comprovata tollerabilità, sicurezza cardiovascolare<br />

e rischio ipoglicemico minimo.<br />

Fried LP et al. Frailty in older adults: evidence for a phenotype. J Ger<strong>on</strong>tol A Biol Sci Med Sci 2001; 56(3):M146-56<br />

DIABETE MELLITO TIPO 2<br />

IN GRANDE ANZIANA,<br />

CON CARDIOPATIA ISCHEMICA<br />

E INSUFFICIENZA RENALE CRONICA.<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

IPOGLICEMIA INFARTO DEL MIOCARDIO INSUFFICIENZA RENALE CRONICA<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Paziente di 85 anni di sesso femminile, vive sola ormai da<br />

molti anni ed è autosufficiente; ha sempre lavorato come<br />

sarta. Nel 1992 risc<strong>on</strong>tro di Diabete Mellito tipo 2; nello<br />

stesso anno risc<strong>on</strong>tro di ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa. Nel gennaio<br />

2006 ricovero in Cardiologia per infarto miocardico acuto<br />

inferiore trattato c<strong>on</strong> PTCA primaria + stent su arteria CD<br />

distale. Nel 2012 nuovo ricovero in Cardiologia per precordialgia<br />

e dispnea: all’ecocardiografia si rilevava un’insufficienza<br />

mitralica severa c<strong>on</strong> ventricolo sinistro di normali<br />

dimensi<strong>on</strong>i e funzi<strong>on</strong>e di pompa c<strong>on</strong>servata (FE 55%) n<strong>on</strong>ostante<br />

acinesia inferiore media basale; alla cor<strong>on</strong>arografia si<br />

evidenziava occlusi<strong>on</strong>e di CD in sede di stenting; proseguiva<br />

c<strong>on</strong> sola terapia medica. Nell’aprile 2013 ricovero in Cardiochirurgia:<br />

sottoposta ad intervento di plastica valvolare<br />

mitralica e c<strong>on</strong>temporanea tromboendoarterectomia carotidea<br />

sx c<strong>on</strong> ricostruzi<strong>on</strong>e in patch di vena safena autologa.<br />

Rivascolarizzazi<strong>on</strong>e miocardica n<strong>on</strong> eseguita per stabilità<br />

emodinamica ed elettrica post circolazi<strong>on</strong>e extra corporea;<br />

un successivo ecocardiogramma da stress era risultato<br />

positivo per ischemia inducibile in sede inferiore medioapicale<br />

e SIV inferiore apicale. Nel febbraio 2015 ulteriore<br />

ricovero in Cardiologia per studio cor<strong>on</strong>arografico: risc<strong>on</strong>tro<br />

di malattia trivasale.<br />

Durante la degenza risc<strong>on</strong>tro di insufficienza renale cr<strong>on</strong>ica<br />

stadio III.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Diabete Mellito tipo 2 noto dal 1992.<br />

Durante i ricoveri avvenuti in questi anni n<strong>on</strong> era mai stata<br />

richiesta una c<strong>on</strong>sulenza diabetologica. Primo accesso al<br />

Servizio di Diabetologia nel maggio 2016 per una lesi<strong>on</strong>e<br />

bollosa alluce sinistro da c<strong>on</strong>flitto piede-scarpa. Al colloquio<br />

riferiva nel pomeriggio episodi di stanchezza, senso di<br />

fame e palpitazi<strong>on</strong>i specie quando faceva lavori domestici.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

Peso corporeo/BMI<br />

PA<br />

FC<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

51 kg/19.2<br />

140/85 mmHg<br />

84 bpm ritmico<br />

8<br />

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ESAMI EMATOCHIMICI<br />

Creatinina<br />

1.28 mg/dl<br />

eGFR sec CKD-EPI 38 ml/min/1.73 m²<br />

HbA1c 5.9%<br />

ESAMI EMATICI<br />

maggio 2017 giugno 2018 giugno 2019<br />

Glicemia 162 mg/dl 142 mg/dl 156 mg/dl<br />

Creatinina 1.22 mg/dl 1.28 mg/dl 1.35 mg/dl<br />

DATI CLINICI<br />

Attività cardiaca regolare<br />

Polsi periferici distali normosfigmici c<strong>on</strong> ABI: 1.05.<br />

N<strong>on</strong> deficit di sensibilità tattile e vibratoria agli arti inferiori.<br />

Soffio 2/6 in carotide sx<br />

Portava un esame del fundus OO compatibile<br />

c<strong>on</strong> retinopatia ipertensiva di 1° grado<br />

TERAPIA PREGRESSA:<br />

La paziente fino al 2013 aveva assunto glimepiride 4 mg/die.<br />

Nel 2013 per il risc<strong>on</strong>tro di una ridotta funzi<strong>on</strong>e renale era<br />

stata sospesa la glimepiride ed introdotta repaglinide 2 mg<br />

x2 ed acarbose 50 mg 1 cpx2/die, terapia che la paziente<br />

stava tuttora assumendo.<br />

Altri farmaci:<br />

Amlodipina 5 mg 1 cp al mattino, ivabradina 5 mg 1 cp/die,<br />

canrenoato di potassio 50 mg ½ cp/die, furosemide 25 mg 1 cp<br />

al mattino, atorvastatina 20 mg 1 cp alla sera, cardioaspirina<br />

1 cp a pranzo, nebivololo 5 mg 1 cp al mattino, isosorbide m<strong>on</strong><strong>on</strong>itrato<br />

1 cp/die, alprazolam 0.5 mg 1 cp alla sera.<br />

TERAPIA MODIFICATA:<br />

È molto probabile che gli episodi di astenia, senso di fame e<br />

palpitazi<strong>on</strong>i fossero causati da ipoglicemia; tale complicanza<br />

nell’anziano spesso si presenta in modo subdolo e può<br />

manifestarsi c<strong>on</strong> i disturbi riferiti dalla paziente e a volte c<strong>on</strong><br />

turbe della memoria e dell’attenzi<strong>on</strong>e che poss<strong>on</strong>o causare<br />

cadute, c<strong>on</strong> gravi c<strong>on</strong>seguenze (es: fratture di femore).<br />

L’obiettivo della terapia, c<strong>on</strong>siderata l’età, le c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>i sociali<br />

(viveva da sola) e l’anamnesi di malattia cardiovascolare, era<br />

di eliminare qualsiasi rischio di ipoglicemia, garantendo al<br />

c<strong>on</strong>tempo un bu<strong>on</strong> compenso glicometabolico. La paziente ha<br />

sospeso la terapia c<strong>on</strong> repaglinide ed ha iniziato terapia c<strong>on</strong>:<br />

• Sitagliptin 50 mg 1 cp al mattino<br />

• Acarbose 50 mg 1 cpx2/die<br />

Sitagliptin ha un profilo di sicurezza ideale per un paziente<br />

molto anziano c<strong>on</strong> patologia cardiovascolare pregressa e funzi<strong>on</strong>e<br />

renale ridotta. C<strong>on</strong> tale terapia la paziente ha migliorato<br />

sensibilmente la propria qualità di vita mantenendo un compenso<br />

glicemico bu<strong>on</strong>o, senza rischi di ipoglicemia o necessità<br />

di autoc<strong>on</strong>trollo domiciliare.<br />

ESAMI EMATICI<br />

maggio 2017 giugno 2018 giugno 2019<br />

Glicemia 162 mg/dl 142 mg/dl 156 mg/dl<br />

Creatinina 1.22 mg/dl 1.28 mg/dl 1.35 mg/dl<br />

eGFR<br />

sec CKD-EPI<br />

40.1 ml min/<br />

1.73 m²<br />

37.6 ml/min/<br />

1.73 m²<br />

35 ml/min/<br />

1.73 m²<br />

HbA1c 7.1% 6.9% 7.3%<br />

La paziente riferiva alle visite di c<strong>on</strong>trollo discreto benessere<br />

e soprattutto la scomparsa dei sintomi pomeridiani.<br />

COMMENTO<br />

Le ultime linee guida SID/AMD preved<strong>on</strong>o l’utilizzo<br />

nei pazienti c<strong>on</strong> pregresso evento cardiovascolare degli<br />

inibitori di SGLT2 o degli ag<strong>on</strong>isti del recettore di<br />

GLP-1 ed hanno cancellato finalmente i secretagoghi.<br />

Esist<strong>on</strong>o pochi dati sulla tollerabilità di queste classi di<br />

farmaci nei pazienti ultra-ottantenni. Valori di HbA1c<br />

di 5.9% in un grande anziano in terapia c<strong>on</strong> repaglinide<br />

era sicuramente un valore inaccettabile per l’elevato<br />

rischio di crisi ipoglicemiche. Il target terapeutico in<br />

questi pazienti è di garantire un accettabile c<strong>on</strong>trollo<br />

glicemico in assoluta sicurezza. L’HbA1c tra 6.5 e 7.5% è<br />

sicuramente un bu<strong>on</strong> obiettivo se ottenuto c<strong>on</strong> farmaci<br />

che n<strong>on</strong> causano ipoglicemie anche in un paziente molto<br />

anziano. Gli inibitori di DPP-4 s<strong>on</strong>o farmaci ideali nel<br />

paziente diabetico anziano, per illoro elevato profilo di<br />

sicurezza cardiovascolare e renale e per l’assenza di<br />

ipoglicemie ad esse associate.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 4 mesi):<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

maggio 2017 giugno 2018 giugno 2019<br />

Peso<br />

corporeo/<br />

BMI<br />

51 kg/19.2 50.5 kg/19 52 kg/19.5<br />

PA 130/85 mmHg 150/80 mmHg 150/85 mmHg<br />

FC 80 bpm 78 bpm 82 bpm<br />

9<br />

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UN CASO DI DIFFICILE GESTIONE<br />

LOGISTICA<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

DIABETE TIPO 2 ANZIANO FRAGILE iDPP-4<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Uomo di 84 anni affetto da diabete mellito tipo 2 dal 2010<br />

circa, ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa, ipercolesterolemia.<br />

Presenta una maculopatia senile/diabetica oltre ad una<br />

poliartite/poliartrosi. Affetto inoltre da osteoporosi.<br />

Il paziente vive solo. In trattamento c<strong>on</strong> repaglinide 1 mg<br />

1cp x3 ai pasti, ramipril 5 mg al mattino, amlodipina 5 mg<br />

alla sera, atorvastatina 10 mg/dl, colecalciferolo 50.000 u/<br />

mese. Giunge in ospedale per una febbre settica di origine<br />

urinaria e una sindrome vertiginosa centrale di probabile<br />

origine vascolare. Viene ricoverato in turno medico geriatrico.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Il paziente è in trattamento farmacologico c<strong>on</strong> repaglinide<br />

1 mg 1cp x3 ai pasti principali.<br />

Il paziente presentava un’intolleranza intestinale alla metformina<br />

per cui da vari anni il medico curante aveva sostituito la<br />

metformina c<strong>on</strong> repaglinide. N<strong>on</strong> risultano complicanze del<br />

diabete, eccetto la maculopatia.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

BMI 28<br />

PA<br />

ECG<br />

Glicemia<br />

Creatinina<br />

Blocco atrioventricolare di 1°<br />

ESAMI EMATICI<br />

138/78 mmHg<br />

RS 96 /min<br />

188 mg/dl<br />

1.16 mg/dl<br />

eGFR sec CKD-EPI 57 ml/min/1.73 m²<br />

HbA1c<br />

Transaminasi nella norma<br />

Leucocitosi neutrofila<br />

51 mmol/mol<br />

Rx torace nei limiti.<br />

Al ricovero in ospedale presentava una bu<strong>on</strong>a funzi<strong>on</strong>alità<br />

epatica e renale n<strong>on</strong>ostante l’infezi<strong>on</strong>e delle vie urinarie.<br />

per c<strong>on</strong>cordare una terapia ipoglicemizzante per il rientro al<br />

domicilio. Il paziente viene quindi c<strong>on</strong>vocato in ambulatorio<br />

Diabetologico e arriva accompagnato dal figlio (che però<br />

vive in altra città). Risolta la febbre urinaria, risolto lo stato<br />

vertiginoso, il paziente si presenta in discrete c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>i<br />

generali. Creatinina 0.86 mg/dl, il resto degli esami nei limiti.<br />

Parziale il c<strong>on</strong>trollo glicemico. Il paziente vive solo. Riferisce<br />

intolleranza intestinale alla metformina. Si ricorda la maculopatia<br />

di cui è affetto il paziente, che lo rende ipovedente.<br />

Per la poliatrite di cui soffre, c<strong>on</strong> limitazi<strong>on</strong>i ai movimenti<br />

delle dita, risulta difficoltosa la terapia iniettiva e anche<br />

l’autom<strong>on</strong>itoraggio glicemico. Si discut<strong>on</strong>o c<strong>on</strong> il paziente e<br />

il figlio le possibili opzi<strong>on</strong>i terapeutiche per il diabete: esclusa<br />

la metformina per intolleranza, escluso pioglitaz<strong>on</strong>e per<br />

l’osteoporosi, esclusi SGLT2i per l’infezi<strong>on</strong>e urinaria, abbiamo<br />

proposto GLP-1 RA settimanale c<strong>on</strong> la possibilità di<br />

somministrazi<strong>on</strong>e da parte del figlio, che però n<strong>on</strong> tutti i fine<br />

settimana raggiunge il padre.<br />

Si opta quindi per un iDPP-4, in particolare sitagliptin<br />

100 mg/die, per la facilità di gesti<strong>on</strong>e, per l’ottima tollerabilità<br />

e per l’assenza di ipoglicemie.<br />

COMMENTO<br />

Il paziente è tornato al c<strong>on</strong>trollo alla scadenza del PT<br />

dopo circa 12 mesi: presenta un ottimo c<strong>on</strong>trollo<br />

metabolico e riferisce essere soddisfatto della terapia<br />

ipoglicemizzante. Questo è un caso clinico decisamente<br />

comune nella pratica clinica diabetologica ma è emblematico<br />

della versatilità dell’utilizzo di sitagliptin<br />

soprattutto nell’anziano fragile data l’assenza di ipoglicemie,<br />

l’ottima tollerabilità e la facilità di gesti<strong>on</strong>e c<strong>on</strong><br />

la m<strong>on</strong>osomministrazi<strong>on</strong>e giornaliera.<br />

TERAPIA MODIFICATA:<br />

Veniva impostata una terapia antibiotica ev a largo spettro.<br />

Per il c<strong>on</strong>trollo delle iperglicemie veniva impostata terapia<br />

insulinica basal bolus.<br />

Invariata la terapia antipertensiva, aggiunta EBPM.<br />

DATI IN FOLLOW-UP:<br />

Dopo 3 giorni di degenza, il giorno precedente la prevista<br />

dimissi<strong>on</strong>e, i colleghi della geriatria c<strong>on</strong>tattano la diabetologia<br />

10<br />

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ANZIANO FRAGILE<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

DIABETE TIPO 2<br />

ANZIANO FRAGILE<br />

iDPP-4<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Mariano ha 78 anni. Vedovo. N<strong>on</strong> ha figli. Vive da 3 anni in<br />

una Casa di Riposo. Ex impiegato.<br />

In passato vita sedentaria. N<strong>on</strong> ha mai fumato, saltuaria la<br />

assunzi<strong>on</strong>e di un bicchiere di vino. Ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa da<br />

molti anni in trattamento c<strong>on</strong> associazi<strong>on</strong>e precostituita<br />

ramipril/HCT 10/12.5 mg 1 cp/die.<br />

Dalla morte della moglie, 8 anni prima, Mariano è andato<br />

inc<strong>on</strong>tro ad una progressiva deflessi<strong>on</strong>e del t<strong>on</strong>o dell’umore.<br />

Un anno prima dell’accesso alla Casa di Cura ha riportato<br />

una frattura al femore sinistro in seguito a caduta accidentale.<br />

Il ricovero è stato complicato da un evento infettivo che ha<br />

prolungato la degenza.<br />

N<strong>on</strong>ostante il programma di riabilitazi<strong>on</strong>e fisica seguito,<br />

Mariano ha perso progressivamente la propria aut<strong>on</strong>omia<br />

c<strong>on</strong> necessità di sostegno per gli spostamenti e supporto<br />

per lo svolgimento delle comuni attività della vita quotidiana<br />

(Activities of Daily Living, ADL) e per le attività strumentali<br />

(Instrumental Activities of Daily Living, IADL). A distanza<br />

di qualche mese dall’accesso in Casa di Cura il pers<strong>on</strong>ale<br />

sanitario ha registrato una alterazi<strong>on</strong>e del ritmo s<strong>on</strong>no veglia<br />

e irregolarità nella assunzi<strong>on</strong>e dei pasti, disturbi della memoria<br />

a breve termine, disturbi del linguaggio c<strong>on</strong> difficoltà ad<br />

esprimere un c<strong>on</strong>cetto compiuto ed episodi di disorientamento<br />

spazio-temporale.<br />

Il c<strong>on</strong>sulente geriatra alla luce di un quadro di iniziale deterioramento<br />

cognitivo, un quadro TC sostanzialmente negativo per<br />

patologie vascolari o organiche ha formulato diagnosi di demenza<br />

di Alzheimer ed oltre a misure di sicurezza e di sostegno<br />

ha prescritto terapia c<strong>on</strong> memantina 10 mg 1 cp/die al mattino.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Per un inquadramento clinico complessivo Mariano ha eseguito<br />

esami bioumorali generali.<br />

Glicemia<br />

Glicemia di c<strong>on</strong>trollo<br />

Creatinina<br />

ESAMI EMATICI<br />

173 mg/dl<br />

168 mg/dl<br />

1.41 mg/dl<br />

eGFR sec CKD-EPI 51.2 ml/min/1.73 m²<br />

HbA1c 8.1%<br />

AST, ALT e gammaGT nella norma<br />

Colesterolo<br />

c-HDL<br />

Trigliceridi<br />

c-LDL<br />

Albumina nella norma<br />

Emocromo nella norma<br />

151 mg/dl<br />

40 mg/dl<br />

94 mg/dl<br />

92 mg/ml<br />

Il medico della Casa di Cura ha c<strong>on</strong>sigliato metformina 1000<br />

mg die ripartita in due somministrazi<strong>on</strong>i, n<strong>on</strong> tollerata<br />

dal punto di vista gastrointestinale.<br />

Mariano è stato pertanto inviato a visita specialistica diabetologica.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO:<br />

Peso corporeo/BMI<br />

PA<br />

FC<br />

Attività cardiaca ritmica c<strong>on</strong> t<strong>on</strong>i validi e pause apparentemente<br />

libere, MV un po’ aspro, addome piano trattabile, n<strong>on</strong><br />

epatomegalia, n<strong>on</strong> masse pulsanti in regi<strong>on</strong>e sovraombelicale,<br />

polsi periferici normosfigmici, ROT achillei ipoelicitabili,<br />

scarsa la collaborazi<strong>on</strong>e per le prove di sensibilità periferica.<br />

Collaborante alla visita ma poco c<strong>on</strong>gruo, insicuro nelle<br />

risposte, atteggiamento fatuo, note di disorientamento temporale,<br />

cauto negli spostamenti c<strong>on</strong> necessità di supporto da<br />

parte di una pers<strong>on</strong>a per camminare oltre che per sedersi ed<br />

alzarsi dalla sedia.<br />

TERAPIA MODIFICATA (c<strong>on</strong>sigliata alla dimissi<strong>on</strong>e)<br />

Al termine della visita viene c<strong>on</strong>fermata la terapia antipertensiva,<br />

sostituita la metformina 1000 mg die c<strong>on</strong> sitagliptin<br />

100 mg die. C<strong>on</strong>sigliato autoc<strong>on</strong>trollo settimanale c<strong>on</strong> due<br />

determinazi<strong>on</strong>i (a digiuno e 2 ore dopo pranzo).<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 4 mesi)<br />

Glicemia<br />

Glicemia di c<strong>on</strong>trollo<br />

Creatinina<br />

ESAMI EMATICI<br />

Autoc<strong>on</strong>trollo eseguito<br />

prevalentemente<br />

a digiuno c<strong>on</strong> glicemie<br />

comprese tra<br />

100 e 140 mg/dl<br />

147 mg/dl<br />

1.38 mg/dl<br />

HbA1c 7.4%<br />

AST<br />

ALT<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

Albumina nella norma<br />

Emocromo nella norma<br />

63 kg/23<br />

135/85 mmHg<br />

80 bpm ritmico<br />

20 UI/l<br />

22 UI/l<br />

Quadro clinico generale invariato.<br />

Esame urine c<strong>on</strong> sedimento attivo per leucociti.<br />

Terapia ben tollerata. N<strong>on</strong> segnalati episodi ipoglicemici.<br />

11<br />

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C<strong>on</strong>fermata la terapia ipoglicemizzante c<strong>on</strong>sigliata alla prima valutazi<strong>on</strong>e. A distanza di ulteriori sei mesi compenso<br />

glicemico sostanzialmente invariato, c<strong>on</strong> HbA1c pari a 7,1%, adeguata per età e quadro clinico complessivo.<br />

C<strong>on</strong>ferma della terapia ipoglicemizzante in corso che veniva segnalata come ben accettata e tollerata.<br />

COMMENTO<br />

Il paziente c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e dello stato funzi<strong>on</strong>ale e c<strong>on</strong> deficit della sfera cognitiva, in fase iniziale o avanzata, è<br />

un soggetto che possiamo definire fragile. Il piano di cura e gli obiettivi glicemici vanno progettati tenendo c<strong>on</strong>to del<br />

quadro clinico generale e perseguiti c<strong>on</strong> terapie ben tollerate, facilmente gestibili e che preservino il paziente dal rischio<br />

di ipoglicemie. Il sitagliptin, nel caso del nostro paziente, si è rivelato un farmaco efficace, privo di rischi di ipoglicemia<br />

e ben inserito nel quadro clinico complessiva fragilità.<br />

INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO<br />

TERAPEUTICO DI UN PAZIENTE<br />

AFFETTO DA DIABETE MELLITO<br />

E CARDIOPATIA ISCHEMICA<br />

E POST-INFARTUALE<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

ADERENZA TERAPEUTICA<br />

DANNO D’ORGANO<br />

PROTEZIONE CARDIOVASCOLARE<br />

AGOFOBIA<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Si presenta in ambulatorio diabetologico un paziente affetto<br />

da diabete mellito tipo 2, maschio di anni 56 c<strong>on</strong> danno d’organo<br />

già manifesto (pregresso IMA nel 2015). Titolare di<br />

azienda di aut<strong>on</strong>oleggio, sedentario, n<strong>on</strong> fuma, n<strong>on</strong> abitudine<br />

di potus (beve un bicchiere di vino ai pasti). Riferisce familiarità<br />

materna per diabete mellito - n<strong>on</strong> patologie cardiovascolari<br />

pregresse nel gentilizio - ha difficoltà nel seguire il<br />

percorso dietetico comportamentale suggerito e a più riprese<br />

raccomandato dal MMG. Comuni esantemi dell’infanzia e<br />

nessuna altra patologia degna di nota. Nega interventi chirurgici<br />

ed allergie. È seguito da un altro Centro diabetologico<br />

della provincia, ma causa emergenza COVID s<strong>on</strong>o due anni<br />

che n<strong>on</strong> esegue vista in presenza, sempre beneficiando<br />

della validità in proroga del piano terapeutico e dei c<strong>on</strong>sulti<br />

a distanza. Il diabetologo deve correttamente inquadrare il<br />

paziente, valutare la categoria di rischio e proporre la terapia<br />

ipoglicemizzante più opportuna in base al profilo di rischio<br />

cardiovascolare del paziente, in base alle evidenze e alle linee<br />

guida. È iperteso in terapia farmacologica:<br />

• Candesartan 16 mg • Atenololo 50 mgx2/die • ASA 100 mg.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Il paziente è stato inviato dal MMG per diabete mellito n<strong>on</strong><br />

c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> la terapia in atto e per migliore inquadramento<br />

diagnostico-terapeutico. Dichiara di assumere correttamente<br />

la terapia ipoglicemizzante prescritta. N<strong>on</strong> esegue<br />

regolari misurazi<strong>on</strong>i della glicemia capillare, così come<br />

richiesto, lasciando chiaramente intendere agofobia e poca<br />

percezi<strong>on</strong>e del rischio. È poco aderente al percorso di cura<br />

e n<strong>on</strong> si attiene al regime alimentare che il suo medico ha<br />

suggerito.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

Peso corporeo /BMI<br />

Altezza<br />

PA<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

Paziente obeso e iperteso<br />

Esami ematochimici portati in visi<strong>on</strong>e:<br />

134 kg/39.6<br />

184 cm<br />

160/95 mmHg<br />

12<br />

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Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo LDL<br />

Glicemia<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

Per la terapia del diabete assume:<br />

• Metformina cpr 850 mg x2/die<br />

• Sitagliptin 100 mg: 1 cpr/die<br />

183 mg/dl<br />

35 mg/dl<br />

98 mg/dl<br />

128 mg/dl<br />

154 mg/dl<br />

Emoglobina glicata 8.3%<br />

Dislipidemia<br />

Sindrome metabolica<br />

Funzi<strong>on</strong>e renale nella norma<br />

Equilibrio idroelettrolitico nella norma<br />

Albuminuria<br />

TERAPIA MODIFICATA (proposta alla presa in carico)<br />

Dalla valutazi<strong>on</strong>e emerge un fenotipo a rischio cardiovascolare<br />

molto alto, trattandosi di un paziente diabetico c<strong>on</strong> malattia<br />

cardiovascolare accertata. Il diabetologo raccomanda:<br />

• dieta ipocalorica ed ipoglicidica<br />

• regolare pratica dell’attività motoria<br />

• c<strong>on</strong>trollo delle glicemie c<strong>on</strong> autom<strong>on</strong>itoraggio capillare<br />

• modifica della terapia ipoglicemizzante<br />

In relazi<strong>on</strong>e all’approccio farmacologico si c<strong>on</strong>siglia di introdurre<br />

in prima battuta un analogo di GLP-1 settimanale associato<br />

a metformina. La proposta terapeutica inc<strong>on</strong>tra resistenza<br />

da parte del paziente per la marcata agofobia e per l’idea che<br />

comunque si tratti di una terapia ric<strong>on</strong>ducibile all’insulina.<br />

Ciò n<strong>on</strong>ostante, il paziente c<strong>on</strong>viene sulla utilità di avviare<br />

una diversa soluzi<strong>on</strong>e terapeutica ed accetta la proposta<br />

alternativa del diabetologo di assumere una glifozina a basso<br />

dosaggio il mattino, a fr<strong>on</strong>te del giusto bilanciamento tra<br />

notevoli benefici e possibili effetti collaterali. Il diabetologo<br />

introduce in terapia simvastatina 10 mg/die. Si c<strong>on</strong>corda una<br />

rivalutazi<strong>on</strong>e ambulatoriale a distanza di tre mesi, lasciando<br />

invariata la restante terapia.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 3 mesi)<br />

Alla prima rivalutazi<strong>on</strong>e diabetologica dopo tre mesi emerge<br />

che la terapia ipoglicemizzante orale viene assunta c<strong>on</strong><br />

regolarità, riferendo una tollerabilità discreta, n<strong>on</strong>ostante il<br />

paziente rimarchi una poliuria fastidiosa che lo costringe,<br />

soprattutto nel primo periodo, a frequenti minzi<strong>on</strong>i e ad<br />

interrompere spesso riuni<strong>on</strong>i di lavoro. Produce il diario delle<br />

glicemie dal quale si rileva un miglioramento dei valori<br />

capillari. Gli esami ematochimici documentano:<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo LDL<br />

Glicemia<br />

ESAMI URINA<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

196 mg/dl<br />

82 mg/dl<br />

45 mg/dl<br />

105 mg/dl<br />

190 mg/dl<br />

HbA1c 7.8%<br />

Emocromo e biochimico: ndr<br />

10 mg/g<br />

Peso corporeo<br />

PA<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

128 kg<br />

135/55 mmHg<br />

in due misurazi<strong>on</strong>i ripetute<br />

Il paziente lascia chiaramente trasparire la sua insofferenza<br />

all’effetto collaterale della glifozina, ma ciò n<strong>on</strong>ostante,<br />

c<strong>on</strong>corda sulla prosecuzi<strong>on</strong>e della terapia, forte delle rassicurazi<strong>on</strong>i<br />

del diabetologo e c<strong>on</strong>vinto sulle efficacia cardioprotettiva<br />

della terapia.<br />

Visti i bu<strong>on</strong>i risultati il diabetologo c<strong>on</strong>ferma la terapia ipoglicemizzante<br />

(ertuglifozin 5 mg + sitagliptin 100 mg/die),<br />

c<strong>on</strong>cordando c<strong>on</strong> il paziente una rivalutazi<strong>on</strong>e a distanza di<br />

sei mesi, portando in visi<strong>on</strong>e quanto segue:<br />

• profilo ematologico e biochimico comprensivo di glicata<br />

e microalb<br />

• valutazi<strong>on</strong>e cardiologica c<strong>on</strong> ecocardiogramma<br />

• valutazi<strong>on</strong>e oculistica c<strong>on</strong> FOO<br />

Il medico chiede di intensificare la terapia ipolipemizzante<br />

incrementando il dosaggio della simvastatina a 20 mg/die.<br />

COMMENTO<br />

L’esperienza c<strong>on</strong>ferma che la terapia di associazi<strong>on</strong>e tra<br />

incretina e glifozina è una valida opzi<strong>on</strong>e terapeutica<br />

per il paziente diabetico di tipo 2, laddove si voglia c<strong>on</strong>solidare<br />

l’azi<strong>on</strong>e dell’incretina in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> classi<br />

di farmaci più innovative di comprovata efficacia cardio<br />

e nefroprotettiva. In questo caso la combinazi<strong>on</strong>e ertuglifozin/sitagliptin<br />

in prescrizi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> piano terapeutico<br />

rimborsabile a carico del SSR, permette di sfruttare gli<br />

effetti sinergici della due molecole sul calo p<strong>on</strong>derale e<br />

sul c<strong>on</strong>trollo glicemico, c<strong>on</strong>iugando efficacia e sicurezza<br />

senza esporre il paziente a rischio ipoglicemico.<br />

L’esperienza c<strong>on</strong>ferma:<br />

• che la preferenza del paziente ai trattamenti, dopo<br />

adeguata informazi<strong>on</strong>e su rischi e benefici, deve sempre<br />

essere tenuta in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e<br />

• che in talune circostanze sia prudente evitare di “forzare”<br />

su prescrizi<strong>on</strong>i di prima linea raccomandate dalle<br />

evidenze e dalle linee guida<br />

• che l’aderenza alle terapie sia una grande sfida per il<br />

medico sulla quale occorre riflettere, anche sviluppando<br />

un approccio meno clinico e più psico-sociale, dato che<br />

larga parte dei pazienti n<strong>on</strong> si attiene alle prescrizi<strong>on</strong>i<br />

(bassa aderenza e persistenza) e n<strong>on</strong> raggiunge i target<br />

glicometabolici e pressori raccomandati.<br />

13<br />

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SICUREZZA E TOLLERABILITÀ<br />

DELL’ASSOCIAZIONE<br />

SITAGLIPTIN/METFORMINA<br />

IN PAZIENTI AD ALTO RISCHIO CV<br />

E CON CONTROINDICAZIONI<br />

ALL’USO DI GLIFOZINE E GLP-1-A<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

SICUREZZA CARDIOVASCOLARE TOLLERABILITÀ CISTITE EMORRAGICA RECIDIVANTE<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

La paziente giunge all’osservazi<strong>on</strong>e a maggio 2019. A luglio<br />

2018 PTCA (ramo discendente anteriore) in seguito a STEMI<br />

anteriore esteso. Nel 2019 risc<strong>on</strong>tro di IPMN (neoplasia intraduttale<br />

papillare mucinosa di dotto sec<strong>on</strong>dario).<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

DMT2 da oltre 15 anni. Ha praticato dopo PTCA terapia<br />

insulinica multi-iniettiva per poi tornare a ipoglicemizzanti<br />

orali ma il compenso glicemico n<strong>on</strong> è ottimale (HbA1c 8.6%)<br />

A maggio 2019 viene impostata terapia c<strong>on</strong> metformina 850<br />

mcg x 2, glargine U 100 10 UI sc e empagliflozin 10 mg.<br />

A luglio 2019 riferisce cistiti emorragiche recidivanti.<br />

C<strong>on</strong>troindicato l’uso dei GLP-1 RA per aumentato rischio di<br />

pancreatiti.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

Trigliceridi<br />

Glicemia<br />

Azotemia<br />

Creatinina<br />

Uricemia<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

07/2019<br />

86 mg/dl<br />

155 mg/dl<br />

51 mg/dl<br />

1.08 mg/dl<br />

6.3 mg/dl<br />

TERAPIA PREGRESSA<br />

Pantoprazolo 20 mg, bisoprololo 2.5 mg la mattina 1,5 mg<br />

la sera, valsartan 80 mg, ticagleror 60 mg 1 cp x 2, ASA<br />

100 mg, atorvastatina 40 mg, canre<strong>on</strong>ato di potassio ½ cp il<br />

pomeriggio, potassio cloruro 1 cp ore 12.00, metformina 850<br />

1 cp a pranzo e cena, empagliflozin 10 mg, ezetimibe 10 mg,<br />

glargine U100 6 UI sc la sera.<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

PA<br />

EOC<br />

60 kg<br />

(- 9 kg dopo introduzi<strong>on</strong>e<br />

dell’empagliflozin)/24.9<br />

86 cm<br />

140/70 mmHg<br />

due t<strong>on</strong>i, ritmici e validi,<br />

soffio protosistolico<br />

apprezzabile<br />

sul mesocardio<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Sitagliptin/metformina 50/850 mg 1 cp a pranzo e cena,<br />

glargine 100: 10 UI dopo cena (sospesi empagliflozin e<br />

metformina).<br />

DATI IN FOLLOW-UP<br />

Peso corporeo /BMI<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

70 kg/29<br />

FC<br />

72 bpm<br />

CV<br />

94 cm<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

07/2019<br />

PA<br />

140/80 mmHg<br />

Colesterolo totale<br />

148 mg/dl<br />

FC<br />

76 bpm (ritmico)<br />

Colesterolo HDL<br />

53 mg/dl<br />

Esame urine nella norma.<br />

14<br />

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ESAMI EMATOCHIMICI<br />

10/2019<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Glicemia<br />

Creatinina<br />

150 mg/dl<br />

62 mg/dl<br />

80 mg/dl<br />

146 mg/dl<br />

0.77 mg/dl<br />

HbA1c 7.5%<br />

COMMENTO<br />

Sebbene questa paziente fosse la candidata ideale alla terapia c<strong>on</strong> gliflozine, la comparsa dell’evento avverso genitourinario<br />

(cistite emorragica recidivante) ne ha imposto la sospensi<strong>on</strong>e. La presenza di una maggiore incidenza di eventi<br />

avversi, soprattutto genito-urinari si è osservata in tutti gli studi relativi all’uso delle gliflozine. In uno studio di c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to<br />

tra dapagliflozin e sitagliptin in pazienti c<strong>on</strong> lieve riduzi<strong>on</strong>e della funzi<strong>on</strong>e renale (COMPOSIT-R STUDY), l’utilizzo<br />

del sitagliptin ha dimostrato una superiorità nel raggiungimento dei target glicemici (probabilmente perché la riduzi<strong>on</strong>e<br />

della funzi<strong>on</strong>e renale ha inficiato l’azi<strong>on</strong>e della gliflozina) in associazi<strong>on</strong>e ad una minore frequenza di eventi avversi che<br />

per il dapagliflozin, come previsto, si verificavano soprattutto a livello GU.<br />

Allo stesso tempo, gli studi dimostrano la sicurezza del sitagliptn. Lo studio randomizzato, c<strong>on</strong>trollato in doppio cieco,<br />

TECOS ha valutato l’impatto di sitagliptin in pazienti c<strong>on</strong> DMT2 e malattia cardiovascolare nei c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>ti di un endpoint<br />

primario composito che comprendeva morte cv, ictus n<strong>on</strong> fatale, IMA n<strong>on</strong> fatale o ospedalizzazi<strong>on</strong>e per angina<br />

instabile, evidenziando una n<strong>on</strong> inferiorità del farmaco. In un lavoro pubblicato recentemente da Bethel e coll. sulla<br />

rivista Diabetes Care, s<strong>on</strong>o stati analizzati caratteristiche basali e outcome dei partecipanti allo studio TECOS c<strong>on</strong> età<br />

superiore a 75 anni. Durante un follow-up mediano di 2.9 anni, i partecipanti più anziani hanno avuto un più alto tasso<br />

di eventi compresi nell’endpoint primario rispetto alla popolazi<strong>on</strong>e più giovane, di morte, ipoglicemia grave e fratture.<br />

Nella coorte più anziana, sitagliptin n<strong>on</strong> ha avuto un impatto statisticamente significativo rispetto al placebo su endpoint<br />

primario composito, morte, ospedalizzazi<strong>on</strong>e per scompenso cardiaco, ipoglicemia grave, casi di pancreatite acuta e<br />

cancro al pancreas o eventi avversi gravi.<br />

In c<strong>on</strong>clusi<strong>on</strong>e, tra i pazienti anziani c<strong>on</strong> DMT2 ben c<strong>on</strong>trollato e malattie cardiovascolari, il sitagliptin ha mostrato<br />

effetti neutri sul rischio cv e n<strong>on</strong> ha sollevato importanti problemi di sicurezza. Questa esperienza di real life testim<strong>on</strong>ia<br />

come sebbene si disp<strong>on</strong>ga di algoritmi che sempre più orientano nelle decisi<strong>on</strong>i terapeutiche, la scelta dei farmaci deve<br />

essere necessariamente “sartoriale” e deve tener c<strong>on</strong>to della intera storia clinica del paziente e della tollerabilità dei<br />

diversi farmaci, soprattutto nei pazienti più anziani e fragili. In questi pazienti la scelta della associazi<strong>on</strong>e sitagliptin/<br />

metformina risulta ancora una scelta appropriata perché sicura e ben tollerata. Ad oggi la paziente è ancora c<strong>on</strong> la<br />

stessa terapia, il compenso è stabile e n<strong>on</strong> ha presentato alcun evento avverso.<br />

15<br />

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CAMBIO TERAPIA IN<br />

DIABETE MELLITO TIPO 2<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

DIABETE MELLITO TIPO 2<br />

iDPP-4<br />

GLP-1 RA<br />

SGLT-2 INIBITORI<br />

DISLIPIDEMIA<br />

TABAGIA<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

• Maschio 75 anni, sposato, 2 figli;<br />

• Sovrappeso da sempre ma mai obeso;<br />

• Diabete mellito tipo 2 diagnosticato nel 2004;<br />

• Ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa 2005;<br />

• Cardiopatia ischemica dal 2015;<br />

• PTCA e STENT in data novembre 2015.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

• Diabete mellito tipo 2 dal 2004;<br />

• Fundus oculi no retinopatia diabetica<br />

e no microalbuminuria;<br />

• TSA c<strong>on</strong> ateromasia diffusa e stenosi su ICA dx del 40%;<br />

• Fumatore 20 sig die da 15 anni al 2015<br />

(stop post ptca e stent);<br />

• Da anni deficit erettile parziale c<strong>on</strong> difficoltà al raggiungimento<br />

della piena erezi<strong>on</strong>e e deficit di mantenimento<br />

(uso saltuario di sildenafil).<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

Peso corporeo<br />

PA<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

88 kg<br />

145/90 mmHg<br />

Glicemia<br />

Creatinina<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

127 mg/dl<br />

1.0 mg/dl<br />

HbA1c 6.9%<br />

COMMENTO<br />

Spesso i pazienti c<strong>on</strong>f<strong>on</strong>d<strong>on</strong>o un corpo silente c<strong>on</strong> un<br />

corpo sano. In questo caso, n<strong>on</strong>ostante un pregresso<br />

quadro di cardiopatia ischemica trattata in urgenza c<strong>on</strong><br />

PTCA e STENT, il paziente n<strong>on</strong> ha tollerato nel tempo<br />

gli effetti collaterali di breve durata dei farmaci usati<br />

in precedenza (GLP-1 RA e SGLT-2) e ciò ha portato<br />

il diabetologo ad orientarsi verso un farmaco c<strong>on</strong> pochissimi<br />

effetti collaterali, un bassissimo rischio ipoglicemico,<br />

un bu<strong>on</strong> effetto sul compenso ma neutro sulla<br />

protezi<strong>on</strong>e cardiovascolare come indicato dalle più<br />

recenti Linee Guida AMD SID.<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

Glicemia<br />

145 mg/dl<br />

Creatinina<br />

1.1 mg/dl<br />

HbA1c 7.6%<br />

TERAPIA PREGRESSA<br />

Metformina 850 x 3 die. In passato provato GLP-1 RA ma<br />

sospeso quasi subito per nausea e dispesia e SGLT-2 sospeso<br />

per impellenza nella diuresi.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Terapia combinata DDP4 50 mg die + metformina 1000<br />

1 cp x 2 die.<br />

DATI IN FOLLOW-UP<br />

Peso corporeo<br />

PA<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

86 kg<br />

135/85 mmHg<br />

16<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 16 20/05/22 09:41


UTILIZZO DI INIBITORI DI DPP-4<br />

E METFORMINA PER TRATTAMENTO<br />

DI PAZIENTE AFFETTA<br />

DA DIABETE DI TIPO 2<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

DIABETE MELLITO DI TIPO 2<br />

IPOGLICEMIA<br />

SITAGLIPTIN<br />

INFARTO DEL MIOCARDIO METFORMINA iDPP-4<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Giunge all’osservazi<strong>on</strong>e una d<strong>on</strong>na di 67 anni. La diagnosi di<br />

diabete viene eseguita durante un infarto del miocardio (al<br />

ricovero veng<strong>on</strong>o risc<strong>on</strong>trati valori di glicemia di 247 mg/dl<br />

c<strong>on</strong> un HbA1c 10%). Viene dimessa dall’UTIC c<strong>on</strong> terapia<br />

insulinica c<strong>on</strong> trattamento schema basal bolus a basse dosi.<br />

Alla dimissi<strong>on</strong>e il paziente pesava 87 kg (BMI=30).<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

All’anamnesi si risc<strong>on</strong>tra familiarità per malattie cardiovascolari<br />

e metaboliche, ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa (160/95 mmHg)<br />

da circa 8 anni e in trattamento c<strong>on</strong> ACE-I, assenza di terapia<br />

c<strong>on</strong> statine. Riferisce, inoltre, frequenti episodi di cistiti.<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

Peso corporeo/BMI 87 kg/ 30<br />

PA<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo LDL<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatinina sierica<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

160/95 mmHg<br />

247 mg/dl<br />

35 mg/dl<br />

296 mg/dl<br />

153 mg/dl<br />

167 mg/dl<br />

1.1 mg/dl<br />

HbA1c 8.7%<br />

Rapporto albumina/creatinina<br />

Uricemia<br />

25 µg/mg cr<br />

8.1 mg/dl<br />

Dal colloquio viene alla luce che vi s<strong>on</strong>o numerosi episodi<br />

notturni di ipoglicemia, la terapia n<strong>on</strong> è costante e inoltre vi è<br />

stato un incremento p<strong>on</strong>derale (+4 kg negli ultimi 5 mesi).<br />

Ci si p<strong>on</strong>g<strong>on</strong>o i problemi se apportare variazi<strong>on</strong>i alla dieta e<br />

alla terapia, se aumentare l’attività fisica, se introdurre spuntini<br />

interprandiali.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

La decisi<strong>on</strong>e terapeutica è stata quella di cambiare il tipo di<br />

terapia, sospendendo la terapia insulinica (scarsa com-<br />

pliance) e passando a una terapia orale:<br />

• metformina 1000 mg pranzo e cena;<br />

• statina;<br />

• ACE-I+diuretico;<br />

• ASA;<br />

• allopurinolo;<br />

• dieta ipocalorica c<strong>on</strong> attività fisica moderata.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 4 mesi)<br />

Al follow-up a quattro mesi vi è un notevole miglioramento<br />

glicometabolico e perdita di peso.<br />

I dati di laboratorio evidenziano:<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo LDL<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatinina sierica<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

BMI 29<br />

PA<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

186 mg/dl<br />

42 mg/dl<br />

190 mg/dl<br />

96 mg/dl<br />

130 mg/dl<br />

1.1 mg/dl<br />

HbA1c 7.3%<br />

Rapporto albumina/creatinina<br />

Uricemia<br />

Glicemia a digiuno<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

15 µg/mg cr<br />

8.1 mg/dl<br />

160/85 mmHg<br />

DATI IN FOLLOW-UP DOPO UN ANNO<br />

DI STABILIZZAZIONE GLICO-METABOLICA<br />

Dopo un periodo di stabilizzazi<strong>on</strong>e glico-metabolica della<br />

durata di circa un anno, la paziente si presenta a c<strong>on</strong>trollo c<strong>on</strong><br />

i seguenti valori:<br />

186 mg/dl<br />

HbA1c 8.6%<br />

Assetto lipidico discreto<br />

17<br />

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DATI ANTROPOMETRICI<br />

BMI 29<br />

Di fr<strong>on</strong>te a questo quadro ci si è dunque chiesti quale farmaco<br />

scegliere da abbinare alla metformina:<br />

• il glitaz<strong>on</strong>e è c<strong>on</strong>troindicato per la presenza di cardiopatia;<br />

• l’insulina, già utilizzata, comportava una scarsa aderenza<br />

alla terapia ed un aumento di peso;<br />

• tutte le sulfaniluree determinano un incremento delle crisi<br />

ipoglicemiche;<br />

• il SGLT-2 n<strong>on</strong> è utilizzabile per gli episodi già presenti di<br />

cistiti ricorrenti.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Il farmaco più id<strong>on</strong>eo alla paziente è un inibitore di DPP-4 o<br />

un GLP-1 RA. Si è dunque optato per l’utilizzo di GLP-1 RA<br />

che, come riportato nelle linee guida internazi<strong>on</strong>ali, risultava<br />

il più id<strong>on</strong>eo viste le comorbilità.<br />

EFFETTI COLLATERALI DOPO CIRCA DUE MESI<br />

Dopo circa due mesi la signora è ritornata alla nostra osservazi<strong>on</strong>e<br />

a causa della presenza di effetti collaterali dovuti alla<br />

terapia c<strong>on</strong> il GLP-1. La stessa riferiva:<br />

• vomito quasi incoercibile;<br />

• inappetenza marcata;<br />

• dolori addominali diffusi.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

È stato deciso di sospendere la terapia c<strong>on</strong> GLP-1 e di iniziare<br />

un’associazi<strong>on</strong>e a base di metformina e inibitori di DPP-4.<br />

Questi ultimi si s<strong>on</strong>o dimostrati utili:<br />

• nella riduzi<strong>on</strong>e dell’HbA1c;<br />

• nel c<strong>on</strong>trollo del peso corporeo;<br />

• n<strong>on</strong> aumentando il rischio di ipoglicemia ai vari dosaggi<br />

utilizzati;<br />

• n<strong>on</strong> evidenziando alcuna alterazi<strong>on</strong>e clinicamente<br />

significativa degli esami di laboratorio.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 3 e a 9 mesi)<br />

Dopo tre mesi di trattamento c<strong>on</strong> sitagliptin più metformina<br />

si è osservata l’assenza di crisi ipoglicemiche e la riduzi<strong>on</strong>e<br />

dei valori medi della glicemia giornaliera e dell’emoglobina<br />

glicata.<br />

Dopo nove mesi di terapia si è registrata:<br />

• una riduzi<strong>on</strong>e dei valori medi giornalieri della glicemia sia<br />

a digiuno che postprandiale;<br />

• HbA1c 7.1 %;<br />

• una perdita di peso di circa 3 kg.<br />

COMMENTO<br />

Il presente caso clinico è relativo alla gesti<strong>on</strong>e di una d<strong>on</strong>na che scopre di essere affetta da diabete nel corso di un<br />

infarto del miocardio. Vi s<strong>on</strong>o stati numerosi fallimenti terapeutici e scarso c<strong>on</strong>trollo glicemico c<strong>on</strong> frequenti episodi<br />

di ipoglicemia in trattamento c<strong>on</strong> insulina. La scelta del sitagliptin come terapia insieme alla metformina è risultata, nel<br />

caso specifico, una perfetta combinazi<strong>on</strong>e dell’efficace ipoglicemizzante. Gli iDPP-4 s<strong>on</strong>o farmaci in uso da ormai una<br />

decina d’anni e hanno rivoluzi<strong>on</strong>ato il trattamento del diabete di tipo 2, grazie al minor rischio di ipoglicemia, all’effetto<br />

favorevole sul peso e alla neutralità rispetto al rischio di malattie cardiovascolari. La dipeptidil peptidasi 4 è un enzima<br />

che prolunga l’emivita di GLP-1 endogeno (ed è questo l’effetto sfruttato nel trattamento del diabete), ma è presente anche<br />

sulla superficie di vari tipi di cellule, comprese quelle implicate nella risposta immunitaria. N<strong>on</strong> è chiaro il suo ruolo in<br />

patologie autoimmuni, quali le malattie infiammatorie intestinali. Dati sull’uomo evidenziano che i pazienti c<strong>on</strong> malattie<br />

infiammatorie intestinali tend<strong>on</strong>o ad avere delle c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i di DDP-4 inversamente proporzi<strong>on</strong>ali rispetto alla<br />

gravità dell’attività della malattia, ma n<strong>on</strong> è chiaro che questo sia la causa o l’effetto.<br />

18<br />

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PAZIENTE GRANDE ANZIANO,<br />

IN TERAPIA DA ANNI CON SITAGLIPTIN<br />

RICOVERATO PER POLMONITE<br />

DA CORONAVIRUS<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

SITAGLIPTIN<br />

PAZIENTE FRAGILE<br />

RICOVERO PER COVID-19<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Uomo di 86 anni, ex minatore c<strong>on</strong> pregressa esposizi<strong>on</strong>e<br />

all’amianto, affetto da DM tipo 2, encefalopatia cognitiva<br />

degenerativa, diverticolosi del sigma e glaucoma cr<strong>on</strong>ico.<br />

Vive solo, n<strong>on</strong> fumatore, n<strong>on</strong> abituale c<strong>on</strong>sumo di alcool.<br />

In data 13.3.2020 accesso in PS per iperpiressia (T 38.5°)<br />

dopo alcuni giorni di febbricola e diarrea; alla TAC torace<br />

quadro compatibile c<strong>on</strong> polm<strong>on</strong>ite interstiziale, per cui disposto<br />

il ricovero, c<strong>on</strong> successiva c<strong>on</strong>ferma di positività al<br />

tamp<strong>on</strong>e per cor<strong>on</strong>avirus.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Diabete mellito tipo 2 noto dal 2002, n<strong>on</strong> complicato, Hb<br />

glicata pregressa stabilmente 59-62 mmol/mol a partire dal<br />

2017. Scarsamente tollerata metformina a rilascio immediato<br />

per alvo diarroico, persistenza di crampi addominali in corso<br />

di metformina a lento rilascio 1000 mg/die.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO:<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

alla visita ambulatoriale del 3.2.2020<br />

Peso corporeo/BMI<br />

Circ<strong>on</strong>ferenza addominale<br />

PA<br />

Bu<strong>on</strong> compenso di circolo<br />

Bu<strong>on</strong>o stato di idratazi<strong>on</strong>e<br />

63 kg/21.5<br />

98 cm<br />

120/80 mmHg<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

alla visita ambulatoriale del 3.2.2020<br />

HbA1c glicata 62 mmol/mol (7.8%)<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatinina<br />

VFG<br />

C peptide<br />

Diario: basali 140-180, PP 180-250 mg/dl.<br />

200 mg/dl<br />

0.86 mg/dl<br />

79 ml/min/1.73 m2<br />

1.2 ng/ml<br />

In corso di accesso in PS in data 13.3.2020: obiettivamente<br />

paziente c<strong>on</strong>fuso, rallentato, tachipnoico (FR 28 atti/min),<br />

cute e mucose rosee, scarsamente idratate.<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

all’accesso in PS del 13.03.2020<br />

PCR 11.9 ng/dl (< 0.5)<br />

LDH 467 U/l (< 460)<br />

Glicemia<br />

Creatinina<br />

GFR<br />

146 mg/dl<br />

0.84 mg/dl<br />

79 ml/min/1.73 m2<br />

PTL 87.000<br />

C<strong>on</strong>ta leucocitaria normale c<strong>on</strong> modesta linfocitosi<br />

EGA in aa<br />

pH 7.48<br />

pO 2<br />

pCO 2<br />

HCO 3<br />

-<br />

57 mmHg<br />

30 mmHg<br />

25 mmol/l<br />

SpO 2<br />

90%<br />

TERAPIA PREGRESSA<br />

Al ricovero il paziente assumeva metformina a lento rilascio<br />

500 mg/die, pioglitaz<strong>on</strong>e 15 mg/die, sitagliptin 100 mg/die<br />

e gliclazide 60 mg RM 2 cp/die.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Impostata terapia c<strong>on</strong> ceftriax<strong>on</strong>e, azitromicina, rit<strong>on</strong>avir<br />

100 mg 1 cp; darunavir 800 mg 1 cp, idrossiclorochina 200<br />

mg 1 cp x 2/die e enoxaparina 4000 U x 2/die, inoltre terapia<br />

idratante, O 2<br />

terapia a basso flusso, nutrizi<strong>on</strong>e parenterale e<br />

c<strong>on</strong>testuale avvio di insulina basal-bolus per la durata della<br />

NPT (Nutrizi<strong>on</strong>e Parenterale Totale), c<strong>on</strong> successiva reintroduzi<strong>on</strong>e<br />

del solo sitagliptin.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 3 e a 9 mesi)<br />

Nel corso del ricovero graduale normalizzazi<strong>on</strong>e degli indici<br />

di flogosi e miglioramento della saturimetria, c<strong>on</strong> possibilità<br />

di dimettere il paziente in assenza di necessità di ossigenoterapia<br />

dopo soli 16 giorni di degenza.<br />

Alla sospensi<strong>on</strong>e di NPT, mantenuta per soli 3 giorni, ripreso<br />

unicamente sitagliptin 50 mg/die tra gli ipoglicemizzanti<br />

orali precedentemente assunti, c<strong>on</strong> evidenza di soddisfacente<br />

c<strong>on</strong>trollo glicemico.<br />

19<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 19 20/05/22 09:41


Peso corporeo<br />

PA<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

di c<strong>on</strong>trollo 3.6.2020<br />

58 kg<br />

120/80 mmHg<br />

Completa risoluzi<strong>on</strong>e addominalgie<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

di c<strong>on</strong>trollo 3.6.2020<br />

HbA1c 60 mmol/mol (7.6%)<br />

Creatinina<br />

Glicemie capillari<br />

al risveglio<br />

Glicemie capillari<br />

post prandiali<br />

0.78 mg/dl<br />

160-200<br />

Generalmente 180-220<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Proposto aumento posologico di sitagliptin a 100 mg/die.<br />

COMMENTO<br />

Il caso presentato riguarda l’esperienza di un paziente diabetico, grande anziano, in terapia c<strong>on</strong> ipoglicemizzanti orali<br />

tra cui sitagliptin, ricoverato per polm<strong>on</strong>ite da cor<strong>on</strong>avirus c<strong>on</strong> andamento favorevole. È possibile ipotizzare un ruolo<br />

protettivo del sitagliptin sul decorso del Covid-19, in merito al quale solo la revisi<strong>on</strong>e sistematica di dati più numerosi<br />

all’interno di studi osservazi<strong>on</strong>ali oltre che retrospettivi, potrà dare una risposta definitiva. Il caso in questi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong>ferma<br />

inoltre l’estrema maneggevolezza di sitagliptin anche in c<strong>on</strong>testi di acuzie.<br />

SWITCH DA TERAPIA INSULINICA<br />

MULTINIETTIVA (MDI)<br />

A TERAPIA COMBINATA INSULINICA<br />

BASALE-iDPP-4 (BOT) NELL’ANZIANO<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

ADERENZA PATIENT PREFERENCE ENGAGEMENT DURABILITÀ<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Sig. Michele di anni 80, iperteso e ipercolesterolemico da circa<br />

25 anni, n<strong>on</strong> fumatore.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Diabete mellito di tipo 2 da circa 25 anni in assenza di complicanze<br />

cr<strong>on</strong>iche.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO:<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

Glicemia<br />

145 mg/dl<br />

Creatinina<br />

1.20 mg/dl<br />

eGFR (sec<strong>on</strong>do CKD EPI)<br />

57 ml/min<br />

HbA1c 6.9 %<br />

Colesterolo totale<br />

147 mg/dl<br />

Colesterolo HDL<br />

48 mg/dl<br />

Trigliceridi<br />

156 mg/dl<br />

Colesterolo LDL<br />

68 mg/dl<br />

Peso corporeo/BMI<br />

71 kg/24 kg<br />

Microalbuminuria<br />

ESAMI URINE<br />

22 mg/L<br />

20<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 20 20/05/22 09:41


TERAPIA PREGRESSA<br />

Insulina lispro 4 U a colazi<strong>on</strong>e, 6 U a pranzo e 4 U a cena,<br />

insulina degludec 10 U dopo cena, simvastatina 20 mg, ASA<br />

100 mg, enalapril 20 mg 1 cp.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Insulina degludec 8 U a risveglio, sitagliptin 100 mg a<br />

pranzo e metformina 750 mg a lento rilascio.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 3 mesi)<br />

Peso corporeo/BMI<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

70 kg/24 kg<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

Glicemia<br />

138 mg/dl<br />

Creatinina<br />

1.23 mg/dl<br />

eGFR (sec<strong>on</strong>do CKD EPI)<br />

55 ml/min<br />

HbA1c 7,1%<br />

ESAMI URINE<br />

Microalbuminuria<br />

25 mg/L<br />

COMMENTO<br />

La prima domanda che il paziente rivolge al momento della visita è se fosse possibile sospendere l’insulina ai pasti,<br />

poiché c<strong>on</strong> questo schema insulinico intensivo ha notevoli difficoltà nella gesti<strong>on</strong>e della sua terapia, vivendo lui da solo e<br />

dovendosi occupare di un piccolo terreno di proprietà. Inoltre lamenta spesso durante la giornata episodi di ipoglicemie,<br />

che riferisce di n<strong>on</strong> saper gestire. È noto come la complessità del regime terapeutico e la modalità di somministrazi<strong>on</strong>e siano<br />

fattori in grado di minare l’aderenza del paziente alla terapia. La prescrizi<strong>on</strong>e terapeutica dovrebbe, inoltre, diventare<br />

un momento di c<strong>on</strong>divisi<strong>on</strong>e della cura (engagement), in cui il paziente viene coinvolto attivamente nel processo terapeutico<br />

(definizi<strong>on</strong>e di aderenza vs compliance). Si dovrebbero favorire, quindi, regimi terapeutici che possano incrementare<br />

l’aderenza. In virtù della richiesta del paziente (patient preference) e del rischio di ipoglicemia c<strong>on</strong> lo schema di terapia<br />

insulinica multiniettiva si opta per la sospensi<strong>on</strong>e dell’insulina ai pasti e per l’introduzi<strong>on</strong>e di sitagliptin. Il paziente<br />

torna in ambulatorio dopo 3 mesi e riferisce benessere soggettivo, bu<strong>on</strong>a aderenza alla terapia, assenza di ipoglicemia e<br />

soprattutto un miglioramento della sua qualità di vita.<br />

Spesso vediamo in ambulatorio pazienti anziani dimessi dai reparti di chirurgia c<strong>on</strong> terapia insulinica Basal Bolus, ma<br />

che potrebbero giovarsi in un sec<strong>on</strong>do momento di schemi terapeutici più semplici e in questo gli inibitori di DPP-4 e in<br />

particolare sitagliptin s<strong>on</strong>o da preferire per il loro profilo di efficacia, elevata tollerabilità, semplicità d’uso e sicurezza<br />

cardiovascolare.<br />

SITAGLIPTIN IN PAZIENTE<br />

INTOLLERANTE ALLA METFORMINA<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

METFORMINA SITAGLIPTIN SICUREZZA TOLLERABILITÀ<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Uomo di 78 anni, pensi<strong>on</strong>ato, affetto da cardiopatia ischemica<br />

(nel 2017 PTCA+stent), ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa da circa 30<br />

anni, ipercolesterolemia, ernia iatale c<strong>on</strong> reflusso gastroeso-<br />

fageo, diverticolosi intestinale. Riferisce frequenti infezi<strong>on</strong>i<br />

delle vie urinarie. N<strong>on</strong> ha familiarità per diabete mellito, svolge<br />

scarsa attività fisica, n<strong>on</strong> fuma, n<strong>on</strong> beve alcolici, la sua<br />

dieta ha un c<strong>on</strong>tenuto eccessivo di carboidrati.<br />

21<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 21 20/05/22 09:41


ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Diagnosi di diabete mellito di tipo 2 dal 2005, seguito dal<br />

MMG e sempre trattato c<strong>on</strong> pioglitaz<strong>on</strong>e 30 mg 1 cp.<br />

In passato sospesa metformina per disturbi intestinali, più<br />

recentemente gli è stata prescritta la metformina a rilascio<br />

prolungato anch’essa sospesa per addominalgie e diarrea. N<strong>on</strong><br />

complicanze retiniche né renali della malattia diabetica.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

Peso corporeo/BMI<br />

Altezza<br />

CV<br />

PA<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

85 kg/33.2 kg<br />

160 cm<br />

98 cm<br />

140/90 mmHg<br />

All’esame obiettivo si rileva un soffio sistolico da eiezi<strong>on</strong>e e<br />

una lieve epatomegalia.<br />

Glicemia<br />

Creatinina<br />

eGFR<br />

(stimato c<strong>on</strong> metodo MDRD)<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

154 mg/dl<br />

0.85 mg/dl<br />

>60 ml/min<br />

HbA1c 64 mmol/mol (8%)<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Microalbuminuria<br />

ESAMI URINE<br />

140 mg/dl<br />

42 mg/dl<br />

107 mg/dl<br />


IPOGLICEMIA DA GLINIDI<br />

IN PAZIENTE CON DMT2<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

GLINIDI SITAGLIPTIN RISCHIO CV IPOGLICEMIA<br />

ANZIANO<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

• Paziente d<strong>on</strong>na di 72 anni affetta da DMT2 da 12 anni.<br />

• Seguita sporadicamente CAD.<br />

• Familiarità, n<strong>on</strong>na materna positiva per DMT2.<br />

• Ex-fumatrice e beve un bicchiere di vino ai pasti.<br />

• Intervento in passato per calcolosi della colecisti.<br />

• Protesi ginocchio dx.<br />

• Isterectomia per fibroma.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Ipotireosi primitiva da tireopatia immunogenetica.<br />

Eco-TSA: stenosi bilaterale del 30%<br />

Paziente diabetica, ipertesa e ipercolesterolemica in duplice<br />

terapia c<strong>on</strong> metformina e glinide che, a seguito di una problematica<br />

clinica (colica renale) c<strong>on</strong> riduzi<strong>on</strong>e introito calorico-idrico,<br />

ha presentato episodio ipoglicemico. La causa dell’ipoglicemia<br />

è da imputarsi alla glinide: temibile complicanza e<br />

importante causa di ospedalizzazi<strong>on</strong>e nei pazienti diabetici<br />

che la assum<strong>on</strong>o, c<strong>on</strong> incremento della mortalità e morbilità.<br />

DMT2 complicato da Rd.<br />

• alto rischio CDH<br />

• valore del eGFR<br />

• paziente c<strong>on</strong> obesità di 1 grado<br />

• C-LDL n<strong>on</strong> a target (pazienti diabetici iperassorbitori)<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO:<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

83 kg/32<br />

95 cm<br />

PA 140/100<br />

ECG: RS c<strong>on</strong> Fc di 90 M. BBdx<br />

ESAMI EMATOCHIMICI DI CONTROLLO<br />

Glicemia ore 8<br />

Creatinina<br />

104 mg/dl<br />

0.90 mg/dl<br />

HbA1c 6.7%<br />

eGFR<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo HDL<br />

ESAMI URINE<br />

NN<br />

Microalbuminuria 11<br />

TERAPIA PREGRESSA<br />

Repalinide 1 mg + 0.5 mg pranzo e cena, metformina 1000<br />

mg dopo pranzo e cena, ramipril 5 mg x 2, atorvastatina 20<br />

mg 1 cpr dopo cena, levotiroxina 50 mcg ore 8.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Metformina 1000 + sitagliptin 50 mg colazi<strong>on</strong>e e cena,<br />

ertuglifozin 5 mg ore 12, perindopril 4 mg 1 cpr, clopidrogrel<br />

75 mg 1 cpr, rosuvastatina 20 mg + ezitimibe.<br />

Stile di vita c<strong>on</strong>gruo alla patologia metabolica.<br />

DATI IN FOLLOW-UP<br />

DATI ANTROPOMETRICI DI CONTROLLO<br />

Peso corporeo<br />

75 kg<br />

PA 120/80<br />

68 ml/min<br />

126 mg/dl<br />

49 mg/dl<br />

121 mg/dl<br />

53 mg/dl<br />

ESAMI EMATOCHIMICI BASALI<br />

Glicemia ore 8<br />

161 mg/dl<br />

Creatinina<br />

1.13 mg/dl<br />

HbA1c 7.8%<br />

eGFR<br />

50 ml/min<br />

Colesterolo totale<br />

213 mg/dl<br />

Colesterolo HDL<br />

35 mg/dl<br />

Trigliceridi<br />

141 mg/dl<br />

Colesterolo LDL<br />

127 mg/dl<br />

TSH<br />

1.087 µg/mgl<br />

COMMENTO<br />

La paziente ha un rischio cardiovascolare molto alto.<br />

Le è stata impostata una terapia che rispetta le ultime<br />

Linee Guida, sia per il trattamento del DMT2 che per<br />

le dislipidemie. Gli esami ematochimici hanno c<strong>on</strong>fermato<br />

il raggiungimento dei target e una bu<strong>on</strong>a aderenza<br />

alla terapia.<br />

23<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 23 20/05/22 09:41


PAZIENTE IN COMPENSO<br />

GLICOMETABOLICO NON OTTIMALE<br />

IN TERAPIA CON METFORMINA<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

METFORMINA SITAGLIPTIN IPOGLICEMIA FALLIMENTO PRIMARIO<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

D<strong>on</strong>na di 65 anni, ex operaia, affetta da ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa<br />

da circa 13 anni e da osteoporosi da 11 anni c<strong>on</strong> episodi<br />

ricorrenti di candidiasi vaginali. Pregresso tabagismo (fino a<br />

5 anni prima aveva fumato 15-20 sigarette al giorno per 30<br />

anni). È sedentaria c<strong>on</strong> scarsa aderenza alla dieta. Da circa<br />

6 mesi dispnea da sforzo di grado moderato e riferite crisi<br />

ipoglicemiche in fase preprandiale.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Diagnosi di diabete mellito di tipo 2 da 7 anni trattata c<strong>on</strong><br />

sola dieta ipocalorica e successivamente c<strong>on</strong> dosi crescenti di<br />

metformina. Nega episodi ischemici e alterazi<strong>on</strong>i del visus.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO:<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

Soffio sistolico da eiezi<strong>on</strong>e (intensità 3/6), modesti rantoli<br />

crepitanti alle basi, succulenza perimalleolare.<br />

Glicemia al risveglio<br />

Creatinina plasmatica<br />

ESAMI EMATOCHIMICI BASALI<br />

146 mg/dl<br />

1,25 mg/dl<br />

HbA1c 55 mmol/mol (7.2%)<br />

GFR stimato<br />

(sec<strong>on</strong>do EPI-CKD)<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo LDL<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

ESAMI URINE<br />

68 kg/27.8 kg<br />

92 cm<br />

PA 145/95<br />

FC 64’R<br />

45,1 ml/min<br />

42 mg/dl<br />

156 mg/dl<br />

127 mg/dl<br />

TERAPIA PREGRESSA<br />

Glibenclamide (2,5 mg) + metformina (400 mg) ½ cp<br />

X 3 ai tre pasti principali, amlodipina 10 mg, atenololo<br />

50 mg, alendr<strong>on</strong>ato 70 mg a settimana, calcio carb<strong>on</strong>ato<br />

1000 mg/die, vit. D 400 UI, dieta ipoglucidica 1400 kcal/die.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Si rinforza la terapia educazi<strong>on</strong>ale alimentare e fisica, si sostituisce<br />

la glibenclamide e la metformina a basso dosaggio<br />

c<strong>on</strong> metformina 250+500+1000 mg/die, si aggiunge<br />

atorvastatina 20 mg, ramipril 2,5 mg, omeprazolo 20 mg e<br />

acido acetilsalicilico 100 mg. Invariata la restante terapia.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 3 mesi)<br />

Dopo 3 mesi si documenta la scomparsa di ipoglicemie al<br />

diario glicemico e il raggiungimento del target pressorio e<br />

lipidico. Calo p<strong>on</strong>derale di 4 kg.<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

Permane imperfetto compenso glicemico c<strong>on</strong> prevalenti<br />

iperglicemie post-prandiali.<br />

La paziente rifuta la terapia c<strong>on</strong> GLP-1 RA per agofobia e<br />

viene pertanto aggiunta alla terapia in corso sitagliptin<br />

50 mg/die.<br />

DATI IN FOLLOW-UP (a 6 mesi)<br />

64 kg/26.6 kg<br />

88 cm<br />

ESAMI EMATOCHIMICI DI CONTROLLO<br />

Glicemia post prandiale<br />

(media)<br />

ESAMI EMATOCHIMICI DI CONTROLLO<br />

Glicemia post prandiale<br />

(media)<br />

178 mg/dl<br />

HbA1c 63 mmol/mol (7.9%)<br />

135 mg/dl<br />

Albuminuria su campi<strong>on</strong>e<br />

spot urine del risveglio<br />

(microalbuminuria)<br />

49 mcg/mg creatinina<br />

HbA1c 52 mmol/mol (6.9%)<br />

Il resto nella norma.<br />

24<br />

Dopo altri 3 mesi si documenta il miglioramento del compenso<br />

glicemico complessivo (HbA1C=52 mmol/mol ovvero<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 24 20/05/22 09:41


6.9%) c<strong>on</strong> riduzi<strong>on</strong>e delle escursi<strong>on</strong>i glicemiche prandiali (media glicemie post-prandiali 135 mg/dl) senza ipoglicemie documentate<br />

o riferite. Peso corporeo stazi<strong>on</strong>ario. La paziente è ora in compenso glicometabolico e cardiovascolare globale.<br />

COMMENTO<br />

Il percorso clinico della paziente è stato impr<strong>on</strong>tato da un c<strong>on</strong>tinuo miglioramento c<strong>on</strong> una scomparsa delle crisi ipoglicemiche<br />

e un progressiva riduzi<strong>on</strong>e dei valori di emoglobina glicosilata. La scelta del sitagliptin è stata motivata dal<br />

fatto che:<br />

1 i GLP-1 RA s<strong>on</strong>o stati rifiutati per agofobia;<br />

2 gli SGLT-2 inibitori s<strong>on</strong>o stati esclusi per la presenza di candidiasi ricorrenti;<br />

3 il pioglitaz<strong>on</strong>e era c<strong>on</strong>troindicato per scompenso cardiaco e osteoporosi e n<strong>on</strong> indicato per la presenza di prevalente<br />

iperglicemia post-prandiale;<br />

4 le sulf<strong>on</strong>iluree e le glinidi erano c<strong>on</strong>troindicate per rischio di ipoglicemia (potenzialmente molto pericolosa visto il<br />

profilo di rischio CV presente);<br />

5 l’acarbose possibile 2° scelta (minor costo ma anche necessità di somministrazi<strong>on</strong>i multiple c<strong>on</strong> minore efficacia e<br />

tollerabilità);<br />

6 la semaglutide orale n<strong>on</strong> disp<strong>on</strong>ibile.<br />

A c<strong>on</strong>fermare la b<strong>on</strong>tà della scelta effettuata si evidenziano i risultati glicemici ottenuti c<strong>on</strong> raggiungimento del target<br />

glicemico senza ipoglicemie apparenti.<br />

SITAGLIPTIN NON È UN FARMACO<br />

SOLO DA “ANZIANI”: ESPERIENZA<br />

IN GIOVANE MADRE DMT2 CON<br />

PREGRESSO DIABETE GESTAZIONALE<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

SITAGLIPTIN iDPP-4 DMT2 GRAVIDANZA<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

AB, femmina, 32 anni, morbo di Crohn dall’età di 28 e<br />

pregresso diabete gestazi<strong>on</strong>ale.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Gravida c<strong>on</strong> familiarità di primo grado (madre) per DMT2,<br />

precedentemente normopeso (BMI 24.2), presa in carico<br />

alla 25^ settimana di gestazi<strong>on</strong>e, per OGTT patologica<br />

(T0=89mg/dL, T160 min =202 mg/dL, T2 120 min =186 mg/dL)<br />

e incremento p<strong>on</strong>derale di 10 kg. Trattata c<strong>on</strong> insulina aspart<br />

al dosaggio medio di 4UI a colazi<strong>on</strong>e, 6UI a pranzo e 4UI a<br />

cena, c<strong>on</strong> bu<strong>on</strong> compenso metabolico per tutta la gravidanza<br />

(HbA1c=5.6%± 0.2), ha partorito alla 39^ settimana + 3 gg,<br />

una ne<strong>on</strong>ata di 3870 g ed è stata invitata a ripetere OGTT a<br />

due mesi dal parto. Post-partum regolare, tranne due episodi di<br />

cistite emorragica. Telef<strong>on</strong>icamente comunica il risultato della<br />

OGTT (T0=128mg/dL, T160 min=249mg/dL, T2 120 min=<br />

214 mg/dL), e si richied<strong>on</strong>o le analisi da portare a visita.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

PA<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

77 kg/26.9<br />

96 cm<br />

115/75 mmHg<br />

FC 68<br />

25<br />

2022_05_<str<strong>on</strong>g>BETs</str<strong>on</strong>g> COMPLETO_A4.indd 25 20/05/22 09:41


TERAPIA PREGRESSA<br />

Dalla 27^ settimana di gestazi<strong>on</strong>e aspart 4UI a colazi<strong>on</strong>e,<br />

6UI a pranzo e 4UI a cena.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Sitagliptin 100 mg/die.<br />

DATI IN FOLLOW UP<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

PA<br />

FC<br />

Microalbuminuria<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

ESAMI URINE<br />

ndr<br />

74 kg/25.9<br />

94 cm<br />

120/75 mmHg<br />

68 b/min<br />

ESAMI EMATOCHIMICI A 3 MESI<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatininemia<br />

DATI ANTROPOMETRICI A 6 MESI<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

PA<br />

FC<br />

70 kg/24,5<br />

90 cm<br />

115/65 mmHg<br />

64 b/min<br />

DATI ANTROPOMETRICI A 12 MESI<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

PA<br />

67 kg/23.4<br />

86 cm<br />

120/70 mmHg<br />

8 mg/L<br />

DATI ANTROPOMETRICI A 24 MESI<br />

Peso corporeo/BMI<br />

CV<br />

PA<br />

141 mg/dl<br />

0.77 mg/dl<br />

HbA1c 52 mmol/mol (6.9%)<br />

HbA1c<br />

84 ml/min/1.7<br />

ESAMI EMATOCHIMICI A 6 MESI<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatininemia<br />

124 mg/dl<br />

0.8 mg/dl<br />

HbA1c 49 mmol/mol (6.6%)<br />

GFR<br />

85 ml/min/1.7<br />

ESAMI EMATOCHIMICI A 12 MESI<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatininemia<br />

100 mg/dl<br />

0,78 mg/dl<br />

HbA1c 45 mmol/mol (6.3%)<br />

GFR<br />

Colesterolo totale<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo HDL<br />

84 ml/min/1.7<br />

181 mg/dl<br />

137 mg/dl<br />

64 mg/dl<br />

69 kg/23.4<br />

87 cm<br />

125/70 mmHg<br />

ESAMI EMATOCHIMICI A 24 MESI<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatininemia<br />

DATI ANTROPOMETRICI A 36 MESI<br />

Peso corporeo/BMI<br />

PA<br />

Microalbuminuria<br />

ESAMI URINE<br />

69 kg/23.4<br />

125/70 mmHg<br />

14 mg/L<br />

DATI ANTROPOMETRICI A 48 MESI<br />

Peso corporeo/BMI 69 kg/ 23.4<br />

PA<br />

103 mg/dl<br />

0.82 mg/dl<br />

HbA1c 48 mmol/mol (6.5%)<br />

GFR<br />

82 ml/min/1.7<br />

ESAMI EMATOCHIMICI A 36 MESI<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatininemia<br />

98 mg/dl<br />

0.79 mg/dl<br />

HbA1c 48 mmol/mol (6.5%)<br />

GFR<br />

82 ml/min/1.7<br />

120/75 mmHg<br />

ESAMI EMATOCHIMICI A 48 MESI<br />

Glicemia a digiuno<br />

Creatininemia<br />

99 mg/dl<br />

0.85 mg/dl<br />

HbA1c 48 mmol/mol (6.5%)<br />

GFR<br />

COMMENTO<br />

80 ml/min/1.7<br />

AB è una giovane d<strong>on</strong>na trentaseienne, madre di una bambina<br />

di 4 anni, inizialmente seguita, presso la nostra U.O. di<br />

Diabetologia, per diabete gestazi<strong>on</strong>ale. A due mesi dal parto<br />

si è posta diagnosi di diabete mellito e, dopo aver escluso<br />

DMT1 o LADA, valutato il grado di compenso metabolico e<br />

c<strong>on</strong>siderato il fatto che n<strong>on</strong> stava allattando, abbiamo scelto<br />

di trattarla c<strong>on</strong> sitagliptin 100 mg/die, c<strong>on</strong> eccellente risultato<br />

protratto nel tempo (mantenimento del bu<strong>on</strong> compenso glicometabolico<br />

a 48 mesi), maneggevolezza (m<strong>on</strong>osomministrazi<strong>on</strong>e<br />

giornaliera), sicurezza (no ipoglicemie), assenza di<br />

effetti collaterali rilevanti, mancata necessità di autoc<strong>on</strong>trollo<br />

glicemico. N<strong>on</strong>ostante le recenti linee guida SID-AMD<br />

c<strong>on</strong>siderino gli iDPP-4, insieme ad insulina, pioglitaz<strong>on</strong>e ed<br />

acarbosio, farmaci di 3^ scelta nella terapia del DMT2 senza<br />

patologia cardiovascolare e di 2^ scelta se coesiste una patologia<br />

cardiovascolare, in casi simili a questo, il sitagliptin<br />

100 mg è un farmaco di prima scelta in quanto n<strong>on</strong> è opportuno<br />

prescrivere metformina o acarbosio in una pers<strong>on</strong>a c<strong>on</strong><br />

patologia cr<strong>on</strong>ica intestinale; n<strong>on</strong> è necessario prescrivere<br />

ag<strong>on</strong>isti recettoriali di GLP-1 o inibitori di SGLT2 in assenza<br />

di patologia/elevato rischio cardiovascolare; n<strong>on</strong> serve prescrivere<br />

insulina quando la riserva pancreatica è preservata.<br />

Dunque, sitagliptin n<strong>on</strong> è un farmaco da riservare alla sola<br />

popolazi<strong>on</strong>e anziana, ma può avere un importante ruolo nella<br />

gesti<strong>on</strong>e del DMT2 in tutte le fasce d’età.<br />

26<br />

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TRATTAMENTO DI PAZIENTE GIOVANE<br />

E DI PAZIENTE GRANDE ANZIANO<br />

PAROLE CHIAVE:<br />

iDPP-4 PAZIENTE GIOVANE PAZIENTE ANZIANO<br />

IL GIOVANE<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Uomo africano di 43 anni, affetto da ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa<br />

da circa 8 anni e da diabete mellito dal 2010 (dall’età<br />

di 29 aa). Insulino-trattato dall’esordio per scompenso<br />

iperglicemico, mantenuta poi la terapia insulinica in<br />

cr<strong>on</strong>ico (probabilmente nel sospetto di diabete mellito tipo<br />

1). Nel 2016 cambio di CAD di riferimento, rivalutazi<strong>on</strong>e<br />

diagnostica: sovrappeso, familiarità positiva per diabete<br />

tipo 2 (madre e 1 sorella), C-peptide 1,2: si c<strong>on</strong>clude per<br />

diabete mellito tipo 2. Bu<strong>on</strong> compenso glicemico (HbA1c<br />

6,8%) c<strong>on</strong> basso dosaggio insulinico (Analogo Rapido 3<br />

+ 4 + 4 U ai pasti, Insulina Analogo lento 8 U bed-time). Si<br />

sospende gradualmente l’insulina rimpiazzandola c<strong>on</strong><br />

metformina. Successivi c<strong>on</strong>trolli soddisfacenti fino a fine<br />

2017, HbA1c 6,5% c<strong>on</strong> metformina 850 mg x 3.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

L’uomo torna, dopo due anni di assenza dal CAD, nel novembre<br />

2019 per scompenso iperglicemico acuto. Marcata glicosuria,<br />

lieve chet<strong>on</strong>uria, sintomi: poliuria, polidipsia, calo p<strong>on</strong>derale.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Si sostituisce ultrarapida c<strong>on</strong> metformina (850 mg 1 x 3) mantenendo<br />

la basale (10 U sera).<br />

AL CONTROLLO DOPO 4 MESI<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

HbA1c 6.8%<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Si mantiene sola metformina 850 x 3.<br />

AL CONTROLLO DOPO 8 MESI<br />

Ric<strong>on</strong>fermato bu<strong>on</strong> compenso dopo 8 mesi.<br />

DOPO IL RAMADAN<br />

Iperglicemie soprattutto a digiuno c<strong>on</strong> valori 200 mg/dl, < 200<br />

durante la giornata<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

Peso corporeo/BMI<br />

72 kg/22.7<br />

PA 140/85<br />

FC 82<br />

Glicemia a digiuno<br />

Glicemia durante la giornata<br />

200 mg/dl<br />

< 200 mg/dl<br />

Glicemia<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

Reimpostata terapia insulinica basal bolus c<strong>on</strong> Analogo<br />

Rapido 6 + 8 + 6 U ai pasti, Analogo Lento 14 U bed-time.<br />

DATI IN FOLLOW UP<br />

Dopo 4 mesi c<strong>on</strong> insulina ultrarapida 3 + 5 + 4 U ai pasti e<br />

basale 10 U (fabbisogno ridotto).<br />

Media glicemica<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

518 mg/dl<br />

HbA1c 12.8%<br />

128 mg/dl<br />

C-Peptide basale 1.1<br />

Ac Anti-insula pancreatica negativi (GAD, IAA2)<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Si ripristina l’insulina basale (glargine 10 U bed-time).<br />

DOPO 4 MESI<br />

Persiste diabete scompensato seppur glicemie scaricate da<br />

glucometro spesso soddisfacenti 80-160 mg/dl, c<strong>on</strong> alcuni<br />

valori isolati 200-300 mg/dl.<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

HbA1c 9.6%<br />

TERAPIA IN ATTO<br />

Metformina 850 mg 1 x 3 e insulina glargine 10 U alla sera.<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Viene aggiunto sitagliptin 100 mg al mattino.<br />

27<br />

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DOPO UN MESE<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Viene ridotta glargine a 8 U.<br />

DOPO 6 MESI<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Sospesa l’insulina. C<strong>on</strong>tinua c<strong>on</strong> metformina 2500 mg e<br />

sitagliptin 100 mg.<br />

FOLLOW-UP (12 mesi)<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

HbA1c 6.9%<br />

Peso corporeo/BMI<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

78 kg/24.6<br />

PA 125/75<br />

FC 76<br />

Glicemia a digiuno<br />

(media)<br />

Glicemia prima di pranzo<br />

(media)<br />

Glicemia prima di cena<br />

(media)<br />

Creatinina<br />

Filtrato<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

120 mg/dl<br />

86 mg/dl<br />

101 mg/dl<br />

0.89 mg/dl<br />

78 ml/min<br />

HbA1c 7.0%<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo LDL<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

HbA1c 7.9%<br />

Glicemia a digiuno<br />

(media)<br />

Glicemia prima di pranzo<br />

(media)<br />

Glicemia prima di cena<br />

(media)<br />

TERAPIA ATTUALE<br />

Metformina 2500 mg + sitagliptin 100 mg che si c<strong>on</strong>ferma.<br />

COMMENTO<br />

110 mg/dl<br />

75 mg/dl<br />

90 mg/dl<br />

188 mg/dl<br />

44 mg/dl<br />

225 mg/dl<br />

99 mg/dl<br />

Se pur giovane, il paziente è complesso c<strong>on</strong> aderenza<br />

terapeutica scarsa. Data la difficoltà nel seguire i c<strong>on</strong>trolli<br />

e le indicazi<strong>on</strong>i, si opta per una terapia semplice, facile<br />

da seguire e priva di effetti collaterali.<br />

IL GRANDE ANZIANO<br />

ANAMNESI REMOTA E PROSSIMA<br />

Uomo di 91 anni, autosufficiente, vive solo, ha ancora la<br />

patente. Affetto da ipertensi<strong>on</strong>e arteriosa e da diabete mellito<br />

dall’età di 55 anni, diagnosticati in corso di ricovero<br />

per colecistectomia.<br />

ANAMNESI SPECIALISTICA DIABETOLOGICA<br />

In terapia cr<strong>on</strong>ica c<strong>on</strong> glibenclamide 7.5 mg + metformina<br />

1000 mg fino al 2011.<br />

Nel 2011 all’età di 87 anni il diabetologo si fa degli scrupoli<br />

a mantenere l’associazi<strong>on</strong>e terapeutica n<strong>on</strong>ostante la assuma<br />

da oltre 30 anni e l’HbA1c sia 8%.<br />

Primo tentativo di togliere glibenclamide sostituendola c<strong>on</strong><br />

glimepiride 4 mg e metformina 850 x 3 risulta fallimentare:<br />

l’HbA1c sale a 9,1% e il paziente si lamenta dei valori glicemici<br />

aumentati. Tentativi intermedi c<strong>on</strong> gliclazide RM n<strong>on</strong><br />

risultano efficaci. Il paziente n<strong>on</strong> accetta l’insulina.<br />

DATI ALL’ARRUOLAMENTO<br />

Peso corporeo/BMI<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

70 kg/24.2<br />

PA 140/85<br />

FC 74<br />

Glicemia<br />

(media)<br />

Creatinina<br />

VFG<br />

Peso corporeo/BMI<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

160 mg/dl<br />

1.10 mg/dl<br />

48 ml/min<br />

HbA1c 8%<br />

Colesterolo totale<br />

Colesterolo HDL<br />

Trigliceridi<br />

Colesterolo LDL<br />

168 mg/dl<br />

56 mg/dl<br />

76 mg/dl<br />

97 mg/dl<br />

TERAPIA MODIFICATA<br />

Si introduce sitagliptin c<strong>on</strong> basse dosi di metformina (anche<br />

per la decurtazi<strong>on</strong>e della funzi<strong>on</strong>e renale).<br />

DOPO 4 MESI<br />

72 kg/24.9<br />

PA 140/85<br />

Glicemia<br />

(media)<br />

Creatinina<br />

VFG<br />

ESAMI EMATOCHIMICI<br />

148 mg/dl<br />

1.10 mg/dl<br />

49 ml/min<br />

HbA1c 7.6%<br />

FOLLOW-UP DOPO 12 MESI<br />

DATI ANTROPOMETRICI<br />

PA 150/85<br />

28<br />

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ESAMI EMATOCHIMICI<br />

Glicemia<br />

(media)<br />

Creatinina<br />

160 mg/dl<br />

1.2 mg/dl<br />

HbA1c 7.8%<br />

COMMENTO<br />

Gli inibitori di DPP-4 funzi<strong>on</strong>ano negli anziani in sicurezza<br />

e rappresentano una classe da c<strong>on</strong>siderare di prima<br />

linea nel trattamento del paziente diabetico anziano, in<br />

aggiunta o in alternativa alla metformina.<br />

Perché prescrivere la classe degli inibitori di DPP-4?<br />

S<strong>on</strong>o farmaci efficaci, ben tollerati, n<strong>on</strong> induc<strong>on</strong>o ipoglicemia,<br />

neutri sul peso corporeo, testati in trial anche di<br />

popolazi<strong>on</strong>i anziane, utilizzabili in corso di IRC senza<br />

comparsa di ipoglicemia o acidosi lattica.<br />

29<br />

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RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO<br />

1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE<br />

Xelevia 25 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Xelevia 50 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Xelevia 100 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA<br />

Xelevia 25 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Ogni compressa c<strong>on</strong>tiene sitagliptin fosfato m<strong>on</strong>oidrato, equivalente a sitagliptin 25 mg.<br />

Xelevia 50 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Ogni compressa c<strong>on</strong>tiene sitagliptin fosfato m<strong>on</strong>oidrato, equivalente a sitagliptin 50 mg.<br />

Xelevia 100 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Ogni compressa c<strong>on</strong>tiene sitagliptin fosfato m<strong>on</strong>oidrato, equivalente a sitagliptin 100 mg.<br />

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.<br />

3. FORMA FARMACEUTICA<br />

Compressa rivestita c<strong>on</strong> film (compressa).<br />

Xelevia 25 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film Compressa rivestita c<strong>on</strong> film rosa, rot<strong>on</strong>da, c<strong>on</strong> "221" su un lato.<br />

Xelevia 50 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film Compressa rivestita c<strong>on</strong> film beige chiaro, rot<strong>on</strong>da, c<strong>on</strong> “112” su un lato.<br />

Xelevia 100 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film Compressa rivestita c<strong>on</strong> film beige, rot<strong>on</strong>da, c<strong>on</strong> “277” su un lato.<br />

4. INFORMAZIONI CLINICHE<br />

4.1 Indicazi<strong>on</strong>i terapeutiche Per pazienti adulti c<strong>on</strong> diabete mellito di tipo 2, Xelevia è indicato per migliorare<br />

il c<strong>on</strong>trollo glicemico: in m<strong>on</strong>oterapia • in pazienti n<strong>on</strong> adeguatamente c<strong>on</strong>trollati solamente c<strong>on</strong> dieta ed esercizio<br />

fisico e per i quali la metformina n<strong>on</strong> è appropriata per c<strong>on</strong>troindicazi<strong>on</strong>i o intolleranza. In duplice terapia orale in<br />

associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> • metformina, quando dieta ed esercizio fisico più metformina da sola n<strong>on</strong> fornisc<strong>on</strong>o un adeguato<br />

c<strong>on</strong>trollo della glicemia. • una sulf<strong>on</strong>ilurea, quando dieta ed esercizio fisico più la dose massima tollerata di una<br />

sulf<strong>on</strong>ilurea da sola n<strong>on</strong> fornisc<strong>on</strong>o un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia e quando la metformina n<strong>on</strong> è appropriata<br />

per c<strong>on</strong>troindicazi<strong>on</strong>i o intolleranza. • un ag<strong>on</strong>ista del recettore gamma attivato dal proliferatore del perossisoma<br />

(PPARy) (per es., un tiazolidinedi<strong>on</strong>e), quando è appropriato l’uso di un ag<strong>on</strong>ista PPARy e quando dieta ed esercizio<br />

fisico più l’ag<strong>on</strong>ista PPARy da solo n<strong>on</strong> fornisc<strong>on</strong>o un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia. In triplice terapia orale in<br />

associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> • una sulf<strong>on</strong>ilurea e metformina, quando dieta ed esercizio fisico più la duplice terapia c<strong>on</strong> questi<br />

medicinali n<strong>on</strong> fornisc<strong>on</strong>o un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia. • un ag<strong>on</strong>ista PPARy e metformina, quando è<br />

appropriato l’uso di un ag<strong>on</strong>ista PPARy e quando dieta ed esercizio fisico più la duplice terapia c<strong>on</strong> questi medicinali<br />

n<strong>on</strong> fornisc<strong>on</strong>o un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia. Xelevia è anche indicato come terapia aggiuntiva all’insulina<br />

(c<strong>on</strong> o senza metformina), quando dieta ed esercizio fisico più una dose stabile di insulina n<strong>on</strong> fornisc<strong>on</strong>o un adeguato<br />

c<strong>on</strong>trollo della glicemia.<br />

4.2 Posologia e modo di somministrazi<strong>on</strong>e Posologia La dose è di 100 mg di sitagliptin una volta al giorno.<br />

Quando è usato in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina e/o un ag<strong>on</strong>ista PPARy, la dose di metformina e/o dell’ag<strong>on</strong>ista<br />

PPARy deve essere mantenuta e Xelevia deve essere somministrato in c<strong>on</strong>comitanza. Quando Xelevia è usato<br />

in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> una sulf<strong>on</strong>ilurea o c<strong>on</strong> insulina, può essere presa in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e una dose più bassa della<br />

sulf<strong>on</strong>ilurea o dell’insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4). Se viene dimenticata una dose<br />

di Xelevia, questa deve essere assunta appena il paziente se ne ricorda. N<strong>on</strong> si deve assumere una dose doppia nello<br />

stesso giorno. Popolazi<strong>on</strong>i speciali Compromissi<strong>on</strong>e renale Quando si prende in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e l’uso di sitagliptin in<br />

associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> un altro medicinale anti-diabetico, dev<strong>on</strong>o essere c<strong>on</strong>trollate le modalità di utilizzo nei pazienti c<strong>on</strong><br />

compromissi<strong>on</strong>e renale. Per i pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale lieve (tasso di filtrazi<strong>on</strong>e glomerulare [GFR] da ≥<br />

60 a < 90 mL/min), n<strong>on</strong> è richiesto adattamento della dose. Per i pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale moderato<br />

(GFR da ≥ 45 a < 60 mL/min), n<strong>on</strong> è richiesto adattamento della dose. Per i pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale<br />

moderato (GFR da ≥ 30 a < 45 mL/min), la dose di Xelevia è di 50 mg una volta al giorno. Per i pazienti c<strong>on</strong><br />

compromissi<strong>on</strong>e renale severa (GFR da ≥ 15 a


trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Quando si guidano veicoli o si usano macchinari, si deve<br />

tuttavia tenere presente che s<strong>on</strong>o stati segnalati capogiri e s<strong>on</strong>nolenza. In aggiunta, quando Xelevia è usato in associazi<strong>on</strong>e<br />

c<strong>on</strong> una sulf<strong>on</strong>ilurea o c<strong>on</strong> insulina i pazienti dev<strong>on</strong>o essere allertati relativamente al rischio di ipoglicemia.<br />

4.8 Effetti indesiderati Riassunto del profilo di sicurezza S<strong>on</strong>o state segnalate reazi<strong>on</strong>i avverse gravi comprese la<br />

pancreatite e le reazi<strong>on</strong>i di ipersensibilità. È stata segnalata ipoglicemia in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> sulf<strong>on</strong>ilurea (4,7 %-13,8<br />

%) e insulina (9,6 %) (vedere paragrafo 4.4). Tabella delle reazi<strong>on</strong>i avverse Le reazi<strong>on</strong>i avverse s<strong>on</strong>o elencate di seguito<br />

(Tabella 1) sec<strong>on</strong>do la classificazi<strong>on</strong>e per sistemi e organi e frequenza. Le frequenze s<strong>on</strong>o definite come: molto comune<br />

(≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); n<strong>on</strong> comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro<br />

(< 1/10.000) e n<strong>on</strong> nota (la frequenza n<strong>on</strong> può essere definita sulla base dei dati disp<strong>on</strong>ibili).<br />

Tabella 1. Frequenza delle reazi<strong>on</strong>i avverse identificate negli studi clinici c<strong>on</strong>trollati c<strong>on</strong><br />

placebo di sitagliptin in m<strong>on</strong>oterapia e dall’esperienza successiva alla immissi<strong>on</strong>e in<br />

commercio<br />

Reazi<strong>on</strong>e avversa<br />

Patologie del sistema emolinfopoietico<br />

trombocitopenia<br />

Disturbi del sistema immunitario<br />

reazi<strong>on</strong>i di ipersensibilità incluse le risposte anafilattiche *,†<br />

Disturbi del metabolismo e della nutrizi<strong>on</strong>e<br />

ipoglicemia †<br />

Patologie del sistema nervoso<br />

cefalea<br />

capogiro<br />

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche<br />

malattia polm<strong>on</strong>are interstiziale *<br />

Patologie gastrointestinali<br />

stipsi<br />

vomito *<br />

pancreatite acuta *,†,‡<br />

pancreatite emorragica e necrotizzante fatale e n<strong>on</strong>-fatale *,†<br />

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo<br />

prurito *<br />

angioedema *,†<br />

eruzi<strong>on</strong>e cutanea *,†<br />

orticaria *,†<br />

vasculite cutanea *,†<br />

patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-<br />

Johns<strong>on</strong> *,†<br />

pemfigoide bolloso *<br />

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto c<strong>on</strong>nettivo<br />

artralgia *<br />

mialgia *<br />

dolore dorsale *<br />

artropatia *<br />

Patologie renali e urinarie<br />

funzi<strong>on</strong>alità renale danneggiata *<br />

insufficienza renale acuta *<br />

Frequenza della reazi<strong>on</strong>e avversa<br />

Raro<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Comune<br />

Comune<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

*<br />

Reazi<strong>on</strong>i avverse che s<strong>on</strong>o state identificate nella sorveglianza successivamente all’immissi<strong>on</strong>e in commercio.<br />

†<br />

Vedere paragrafo 4.4.<br />

‡<br />

Vedere sotto TECOS Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare.<br />

Descrizi<strong>on</strong>e di reazi<strong>on</strong>i avverse selezi<strong>on</strong>ate In aggiunta alle reazi<strong>on</strong>i avverse correlate al farmaco sopra descritte, le<br />

reazi<strong>on</strong>i avverse segnalate, indipendentemente dalla relazi<strong>on</strong>e causale c<strong>on</strong> il medicinale, e che si s<strong>on</strong>o verificate in<br />

almeno il 5 % dei casi e più comunemente nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin, comprendevano anche infezi<strong>on</strong>e del<br />

tratto respiratorio superiore e rinofaringite. Ulteriori reazi<strong>on</strong>i avverse segnalate indipendentemente dalla relazi<strong>on</strong>e<br />

causale c<strong>on</strong> il medicinale che si s<strong>on</strong>o più comunemente manifestate in pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin (che n<strong>on</strong> hanno<br />

raggiunto il livello del 5 %, ma che si s<strong>on</strong>o verificate c<strong>on</strong> un’incidenza del > 0,5 % più alta c<strong>on</strong> sitagliptin rispetto<br />

a quella del gruppo di c<strong>on</strong>trollo) hanno incluso osteoartrite e dolore agli arti. Alcune reazi<strong>on</strong>i avverse s<strong>on</strong>o state<br />

osservate più frequentemente negli studi sull’uso associato di sitagliptin c<strong>on</strong> altri medicinali anti-diabetici rispetto agli<br />

studi di sitagliptin in m<strong>on</strong>oterapia. Tra queste ipoglicemia (frequenza molto comune c<strong>on</strong> l’associazi<strong>on</strong>e di sulf<strong>on</strong>ilurea e<br />

metformina), influenza (comune c<strong>on</strong> insulina (c<strong>on</strong> o senza metformina)), nausea e vomito (comune c<strong>on</strong> metformina),<br />

flatulenza (comune c<strong>on</strong> metformina o pioglitaz<strong>on</strong>e), stipsi (comune c<strong>on</strong> l’associazi<strong>on</strong>e di sulf<strong>on</strong>ilurea e metformina),<br />

edema periferico (comune c<strong>on</strong> pioglitaz<strong>on</strong>e o c<strong>on</strong> l’associazi<strong>on</strong>e di pioglitaz<strong>on</strong>e e metformina) s<strong>on</strong>nolenza e diarrea<br />

(n<strong>on</strong> comune c<strong>on</strong> metformina) e bocca secca (n<strong>on</strong> comune c<strong>on</strong><br />

insulina (c<strong>on</strong> o senza metformina)). Popolazi<strong>on</strong>e pediatrica Negli studi clinici c<strong>on</strong> sitagliptin nei pazienti pediatrici di<br />

età compresa tra 10 e 17 anni c<strong>on</strong> diabete mellito di tipo 2, il profilo delle reazi<strong>on</strong>i avverse era parag<strong>on</strong>abile a quello<br />

osservato negli adulti. TECOS Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare Lo studio TECOS (Studio per la Valutazi<strong>on</strong>e dei<br />

Risultati Cardiovascolari c<strong>on</strong> Sitagliptin - Trial Evaluating Cardiovascular Outcomes with sitagliptin) ha coinvolto 7.332<br />

pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin, 100 mg al giorno (o 50 mg al giorno se il valore basale di eGFR era ≥ 30 e


c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo è stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al<br />

giorno) aggiunto a insulina (ad una dose stabile per almeno 10 settimane) c<strong>on</strong> o senza metformina (almeno 1.500<br />

mg). Nei pazienti che assumevano insulina premiscelata, la dose media giornaliera è stata di 70,9 U/die. Nei pazienti<br />

che assumevano insulina n<strong>on</strong> premiscelata (ad azi<strong>on</strong>e intermedia/a lunga durata d’azi<strong>on</strong>e), la dose media giornaliera<br />

è stata di 44,3 U/die. L’aggiunta di sitagliptin all’insulina ha indotto significativi miglioramenti nei parametri glicemici.<br />

N<strong>on</strong> c’è stata alcuna variazi<strong>on</strong>e significativa del peso corporeo rispetto al basale in entrambi i gruppi. In uno studio<br />

fattoriale a 24 settimane, c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo, c<strong>on</strong> terapia di associazi<strong>on</strong>e dall’inizio, sitagliptin 50 mg due volte<br />

al giorno in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina (500 mg o 1.000 mg due volte al giorno) ha determinato miglioramenti<br />

significativi nei parametri glicemici rispetto a ciascuna m<strong>on</strong>oterapia. C<strong>on</strong> l’associazi<strong>on</strong>e sitagliptin e metformina, il<br />

calo p<strong>on</strong>derale è stato simile a quello osservato c<strong>on</strong> la metformina da sola o c<strong>on</strong> placebo; nei pazienti trattati c<strong>on</strong><br />

sitagliptin in m<strong>on</strong>oterapia, n<strong>on</strong> è stata osservata variazi<strong>on</strong>e dal basale. L’incidenza di ipoglicemia è risultata simile tra<br />

i gruppi di trattamento.<br />

Tabella 2: Risultati dell’HbA 1c negli studi c<strong>on</strong>trollati c<strong>on</strong> placebo in m<strong>on</strong>oterapia e in<br />

terapia di associazi<strong>on</strong>e*<br />

Variazi<strong>on</strong>e media<br />

HbA 1c (%) Variazi<strong>on</strong>e<br />

corretta per<br />

valore media della<br />

Studio<br />

placebo della HbA<br />

medio HbA 1c (%) dal<br />

1c<br />

(%)<br />

al basale basale †<br />

†<br />

(95 % IC)<br />

Studi in M<strong>on</strong>oterapia<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al giorno §<br />

(N=193)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al giorno %<br />

(N=229)<br />

Studi c<strong>on</strong> Terapia di Associazi<strong>on</strong>e<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al<br />

giorno aggiunto a terapia in corso c<strong>on</strong><br />

metformina % (N=453)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al<br />

giorno aggiunto a terapia in corso c<strong>on</strong><br />

pioglitaz<strong>on</strong>e % (N=163)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al<br />

giorno aggiunto a terapia in corso c<strong>on</strong><br />

glimepiride % (N=102)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al<br />

giorno aggiunto a terapia in corso c<strong>on</strong><br />

glimepiride + metformina % (N=115)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al<br />

giorno aggiunto a terapia in corso c<strong>on</strong><br />

pioglitaz<strong>on</strong>e + metformina # (N=152)<br />

Terapia iniziale (2 volte al giorno) % :<br />

Sitagliptin 50 mg + Metformina<br />

500 mg (N=183)<br />

Terapia iniziale (2 volte al giorno) % :<br />

Sitagliptin 50 mg + Metformina<br />

1.000 mg (N=178)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al giorno<br />

aggiunto ad una terapia in corso c<strong>on</strong><br />

insulina (+/- metformina) % (N=305)<br />

8,0 -0,5<br />

8,0 -0,6<br />

8,0 -0,7<br />

8,1 -0,9<br />

8,4 -0,3<br />

8,3 -0,6<br />

8,8 -1,2<br />

8,8 -1,4<br />

8,8 -1,9<br />

-0,6 ‡<br />

(-0,8, -0,4)<br />

-0,8 ‡<br />

(-1,0, -0,6)<br />

-0,7 ‡<br />

(-0,8, -0,5)<br />

-0,7 ‡<br />

(-0,9, -0,5)<br />

-0,6 ‡<br />

(-0,8, -0,3)<br />

-0,9 ‡<br />

(-1,1, -0,7)<br />

-0,7 ‡<br />

(-1,0, -0,5)<br />

-1,6 ‡<br />

(-1,8, -1,3)<br />

-2,1 ‡<br />

(-2,3, -1,8)<br />

8,7 -0,6 -0,6 ‡,<br />

(-0,7, -0,4)<br />

* Tutta la popolazi<strong>on</strong>e di pazienti trattati (analisi di intenzi<strong>on</strong>e al trattamento). † Medie dei minimi quadrati aggiustate<br />

per precedente terapia ipoglicemica e valore al basale. ‡ p< 0,001 parag<strong>on</strong>ata a placebo o placebo + terapia di<br />

associazi<strong>on</strong>e. § HbA 1c (%) a 18 settimane. % HbA 1c (%) a 24 settimane. # HbA 1c (%) a 26 settimane. Medie dei minimi<br />

quadrati aggiustate per uso di metformina alla Visita 1 (si/no), per uso di insulina alla Visita 1 [premiscelata verso n<strong>on</strong><br />

premiscelata (ad azi<strong>on</strong>e intermedia o a lunga durata d’azi<strong>on</strong>e)] e valore basale. Le interazi<strong>on</strong>i del trattamento per<br />

strato (per uso di metformina e insulina) n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o state significative (p > 0,10).<br />

Uno studio a 24 settimane c<strong>on</strong> c<strong>on</strong>trollo attivo (metformina) è stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di<br />

sitagliptin 100 mg una volta al giorno (N=528) c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>tato c<strong>on</strong> metformina (N=522) in pazienti che n<strong>on</strong> avevano<br />

un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia c<strong>on</strong> dieta ed esercizio fisico e che n<strong>on</strong> erano in terapia anti-iperglicemica<br />

(senza terapia da almeno 4 mesi). La dose media di metformina è stata approssimativamente di 1.900 mg al giorno.<br />

La riduzi<strong>on</strong>e della HbA1c rispetto ai valori medi basali di 7,2 % è stata di -0,43 % per sitagliptin e -0,57 % per<br />

metformina (analisi per protocollo). L’incidenza globale di reazi<strong>on</strong>i avverse gastrointestinali c<strong>on</strong>siderate correlate c<strong>on</strong><br />

il farmaco nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin è stata del 2,7 % rispetto al 12,6 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> metformina.<br />

L’incidenza di ipoglicemia n<strong>on</strong> è stata significativamente differente tra i gruppi di trattamento (sitagliptin, 1,3 %;<br />

metformina, 1,9 %). Il peso corporeo è diminuito in entrambi i gruppi rispetto al valore basale (sitagliptin, -0,6 kg;<br />

metformina -1,9 kg). In uno studio di c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to su efficacia e sicurezza relativo all’aggiunta di sitagliptin 100 mg<br />

una volta al giorno o glipizide (una sulf<strong>on</strong>ilurea) in pazienti c<strong>on</strong> c<strong>on</strong>trollo glicemico inadeguato in m<strong>on</strong>oterapia c<strong>on</strong><br />

metformina, sitagliptin è risultato simile a glipizide nel ridurre l’HbA 1c . La dose media di glipizide utilizzata nel gruppo<br />

di c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to è stata di 10 mg/die c<strong>on</strong> circa il 40 % dei pazienti che richiedevano una dose di glipizide di ≤ 5 mg/die per<br />

tutto lo studio. Tuttavia, i pazienti nel gruppo sitagliptin s<strong>on</strong>o andati inc<strong>on</strong>tro ad un numero maggiore di interruzi<strong>on</strong>i<br />

per assenza di efficacia rispetto al gruppo glipizide. I pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin hanno mostrato una diminuzi<strong>on</strong>e<br />

media significativa di peso corporeo dal valore basale, rispetto a un aumento di peso significativo risc<strong>on</strong>trato nei<br />

pazienti in terapia c<strong>on</strong> glipizide (-1,5 vs + 1,1 kg). In questo studio, il rapporto proinsulina/insulina, un marker di<br />

efficienza di sintesi e rilascio dell’insulina, è migliorato c<strong>on</strong> sitagliptin ed è peggiorato c<strong>on</strong> il trattamento c<strong>on</strong> glipizide.<br />

L’incidenza dell’ipoglicemia nel gruppo sitagliptin (4,9 %) è risultata significativamente inferiore a quella nel gruppo<br />

glipizide (32,0 %). Uno studio della durata di 24 settimane c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo che ha coinvolto 660 pazienti è<br />

stato disegnato per valutare l’efficacia nel risparmio di insulina e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al giorno)<br />

aggiunto a insulina glargine c<strong>on</strong> o senza metformina (almeno 1.500 mg) durante l’intensificazi<strong>on</strong>e della terapia c<strong>on</strong><br />

insulina. Il valore al basale di HbA 1c era di 8,74 % e la dose di insulina al basale era di 37 UI/die. I pazienti venivano<br />

istruiti a titolare la dose di insulina glargine in base ai valori di glucosio a digiuno misurati mediante fingerstick. Alla<br />

settimana 24, l’aumento della dose giornaliera di insulina è stato di 19 UI/die nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin e<br />

24 UI/die nei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo. La riduzi<strong>on</strong>e di HbA 1c nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin e insulina (c<strong>on</strong><br />

o senza metformina) è stata di -1,31 % rispetto a -0,87 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo e insulina (c<strong>on</strong> o senza<br />

metformina), una differenza di -0,45 % [IC al 95 %: -0,60, -0,29]. L’incidenza di ipoglicemia è stata del 25,2 % nei<br />

pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin e insulina (c<strong>on</strong> o senza metformina) e del 36,8 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo e<br />

insulina (c<strong>on</strong> o senza metformina). La differenza era principalmente dovuta ad una più alta percentuale di pazienti nel<br />

gruppo placebo che avevano presentato 3 o più episodi di ipoglicemia (9,4 vs. 19,1 %). N<strong>on</strong> c’è stata alcuna differenza<br />

nell’incidenza di ipoglicemia severa. Uno studio di c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to tra sitagliptin 25 o 50 mg una volta al giorno e glipizide<br />

da 2,5 a 20 mg/die è stato effettuato in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale da moderato a severa. Questo studio ha<br />

coinvolto 423 pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale cr<strong>on</strong>ica (velocità di filtrazi<strong>on</strong>e glomerulare stimato < 50 mL/min).<br />

Dopo 54 settimane, la riduzi<strong>on</strong>e media della HbA 1c rispetto ai valori basali è stata di -0,76 % c<strong>on</strong> sitagliptin e -0,64 %<br />

c<strong>on</strong> glipizide (analisi per protocollo). In questo studio, il profilo di efficacia e di sicurezza di sitagliptin 25 o 50 mg una<br />

volta al giorno è stato generalmente simile a quello osservato in altri studi in m<strong>on</strong>oterapia effettuati in pazienti c<strong>on</strong><br />

funzi<strong>on</strong>alità renale normale. L’incidenza di ipoglicemia nel gruppo sitagliptin (6,2 %) è stata significativamente più<br />

bassa rispetto a quella osservata nel gruppo glipizide (17,0 %). C’è stata anche una differenza significativa tra i gruppi<br />

riguardo alla variazi<strong>on</strong>e rispetto al basale del peso corporeo (sitagliptin -0,6 kg; glipizide +1,2 kg). Un altro studio di<br />

c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to tra sitagliptin 25 mg una volta al giorno e glipizide da 2,5 a 20 mg/die è stato c<strong>on</strong>dotto su 129 pazienti c<strong>on</strong><br />

ESRD che erano in dialisi. Dopo 54 settimane, la riduzi<strong>on</strong>e media della HbA 1c rispetto ai valori basali è stata di -0,72<br />

% c<strong>on</strong> sitagliptin e -0,87 % c<strong>on</strong> glipizide. In questo studio, il profilo di efficacia e di sicurezza di sitagliptin 25 mg<br />

una volta al giorno è stato generalmente simile a quello osservato in altri studi in m<strong>on</strong>oterapia effettuati in pazienti<br />

c<strong>on</strong> funzi<strong>on</strong>alità renale normale. L’incidenza di ipoglicemia n<strong>on</strong> è stata significativamente differente tra i gruppi di<br />

trattamento (sitagliptin, 6,3 %; glipizide, 10,8 %). In un altro studio che ha coinvolto 91 pazienti c<strong>on</strong> diabete di<br />

tipo 2 e c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale cr<strong>on</strong>ica (clearance della creatinina < 50 mL/min), la sicurezza e la tollerabilità<br />

del trattamento c<strong>on</strong> sitagliptin 25 o 50 mg una volta al giorno s<strong>on</strong>o state generalmente simili al placebo. Inoltre, in<br />

pazienti c<strong>on</strong> funzi<strong>on</strong>alità renale normale, dopo 12 settimane, le riduzi<strong>on</strong>i medie di HbA1c (sitagliptin -0,59 %; placebo<br />

-0,18 %) e FPG (sitagliptin -25,5 mg/dL; placebo -3,0 mg/dL) s<strong>on</strong>o state generalmente simili a quelle osservate<br />

in altri studi in m<strong>on</strong>oterapia (vedere paragrafo 5.2). TECOS è stato uno studio randomizzato c<strong>on</strong>dotto su 14.671<br />

pazienti nella popolazi<strong>on</strong>e iniziale da trattare (intenti<strong>on</strong>-to-treat) c<strong>on</strong> valori di HbA 1c compresi tra ≥ 6,5 e 8,0% e c<strong>on</strong><br />

malattia CV accertata trattati c<strong>on</strong> sitagliptin (7.332) 100 mg al giorno (o 50 mg al giorno se il valore basale di eGFR<br />

era ≥30 e


per regi<strong>on</strong>e. Per gli endpoint compositi, il valore p corrisp<strong>on</strong>de ad un test di n<strong>on</strong>-inferiorità volto a dimostrare che<br />

il rapporto di rischio è inferiore a 1,3. Per tutti gli altri endpoint, il valore p corrisp<strong>on</strong>de ad un test di differenze nei<br />

rapporti di rischio. ‡ L’analisi della ospedalizzazi<strong>on</strong>e per insufficienza cardiaca è stata aggiustata per storia anamnestica<br />

di insufficienza cardiaca al basale.<br />

Popolazi<strong>on</strong>e pediatrica È stato c<strong>on</strong>dotto uno studio in doppio cieco di 54 settimane per valutare l’efficacia e la sicurezza<br />

di sitagliptin 100 mg una volta al giorno nei pazienti pediatrici (da 10 a 17 anni di età) c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 che n<strong>on</strong><br />

erano in terapia anti-iperglicemica da almeno 12 settimane (c<strong>on</strong> HbA 1c da 6,5 % a 10 %) o che erano in<br />

terapia c<strong>on</strong> una dose stabile di insulina da almeno 12 settimane (c<strong>on</strong> HbA 1c da 7 % a 10 %). I pazienti s<strong>on</strong>o stati<br />

randomizzati al trattamento c<strong>on</strong> sitagliptin 100 mg una volta al giorno o c<strong>on</strong> placebo per 20 settimane. Il valore medio<br />

al basale di HbA 1c è stato di 7,5 %. Il trattamento c<strong>on</strong> sitagliptin 100 mg n<strong>on</strong> ha fornito un miglioramento significativo<br />

di HbA 1c a 20 settimane. La riduzi<strong>on</strong>e di HbA 1c nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin (N=95) è stata dello 0,0 % rispetto<br />

allo 0,2 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo (N=95), una differenza di -0,2 % (IC 95 %: -0,7; 0,3). Vedere paragrafo 4.2.<br />

5.2 Proprietà farmacocinetiche Assorbimento Dopo somministrazi<strong>on</strong>e orale di una dose da 100 mg a soggetti<br />

sani, sitagliptin è stato assorbito rapidamente, c<strong>on</strong> il picco di c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche (T max mediana) da 1 fino a<br />

4 ore dalla somministrazi<strong>on</strong>e, l’AUC plasmatica media di sitagliptin è stata di 8,52 μM•ora, la C max è stata di 950 nM.<br />

La biodisp<strong>on</strong>ibilità assoluta di sitagliptin è di circa 87 %. Poiché la somministrazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong>comitante c<strong>on</strong> sitagliptin<br />

di un pasto ad alto c<strong>on</strong>tenuto lipidico n<strong>on</strong> ha avuto effetti sulla farmacocinetica, Xelevia può essere somministrato<br />

indipendentemente dai pasti. L’AUC plasmatica di sitagliptin è aumentata in modo dose-proporzi<strong>on</strong>ale. La doseproporzi<strong>on</strong>alità<br />

n<strong>on</strong> è stata accertata per la C max e per la C 24h (la C max è aumentata in misura maggiore rispetto alla<br />

doseproporzi<strong>on</strong>alità e la C 24h è aumentata in misura minore rispetto alla dose-proporzi<strong>on</strong>alità). Distribuzi<strong>on</strong>e Il<br />

volume medio di distribuzi<strong>on</strong>e allo stato stazi<strong>on</strong>ario dopo una dose singola endovenosa di 100 mg di sitagliptin a<br />

soggetti sani è di circa 198 litri. La frazi<strong>on</strong>e di sitagliptin legata alle plasmaproteine in modo reversibile è bassa (38<br />

%). Biotrasformazi<strong>on</strong>e Sitagliptin viene eliminato immodificato principalmente per via urinaria, e il metabolismo<br />

rappresenta una via metabolica minore. Circa il 79 % di sitagliptin viene escreto immodificato nelle urine. Dopo una<br />

dose di [ 14 C]sitagliptin per os, circa il 16 % della radioattività è stata escreta come metaboliti di sitagliptin. S<strong>on</strong>o state<br />

rinvenute tracce di sei metaboliti di sitagliptin e n<strong>on</strong> si prevede che essi c<strong>on</strong>tribuiscano all’attività DPP-4 inibitoria<br />

plasmatica di sitagliptin. Studi in vitro hanno indicato che l’enzima primariamente resp<strong>on</strong>sabile per il limitato<br />

metabolismo di sitagliptin è il CYP3A4, c<strong>on</strong> un c<strong>on</strong>tributo del CYP2C8. Dati in vitro hanno mostrato che sitagliptin n<strong>on</strong><br />

è un inibitore degli isoenzimi del CYP CYP3A4, 2C8,<br />

2C9, 2D6, 1A2, 2C19 o 2B6, e n<strong>on</strong> è un induttore di CYP3A4 e CYP1A2. Eliminazi<strong>on</strong>e Dopo la somministrazi<strong>on</strong>e<br />

di una dose di [ 14 C]sitagliptin per via orale a soggetti sani, circa il 100 % della radioattività somministrata è stata<br />

eliminata nelle feci (13 %) o nelle urine (87 %) entro una settimana dalla somministrazi<strong>on</strong>e. Il t 1/2 terminale<br />

apparente dopo una dose di 100 mg di sitagliptin per via orale è stato di circa 12,4 ore. Sitagliptin si accumula solo in<br />

minima parte c<strong>on</strong> dosi multiple. La clearance renale è stata di circa 350 mL/min. L’eliminazi<strong>on</strong>e di sitagliptin ha luogo<br />

principalmente attraverso l’escrezi<strong>on</strong>e renale e implica una secrezi<strong>on</strong>e tubulare attiva. Sitagliptin è un substrato per il<br />

trasportatore ani<strong>on</strong>ico organico umano 3 (hOAT-3) che può essere implicato nell’eliminazi<strong>on</strong>e renale di sitagliptin.<br />

La rilevanza clinica di hOAT-3 nel trasporto di sitagliptin n<strong>on</strong> è stata stabilita. Sitagliptin è anche un substrato della<br />

glicoproteina-P, che può anche essere implicata nel mediare l’eliminazi<strong>on</strong>e renale di sitagliptin. Tuttavia la ciclosporina,<br />

un inibitore della glicoproteina-P, n<strong>on</strong> ha ridotto la clearance renale di sitagliptin. Sitagliptin n<strong>on</strong> è un substrato per i<br />

trasportatori OCT2 o OAT1 o PEPT1/2. In vitro, sitagliptin n<strong>on</strong> ha inibito il trasporto mediato da OAT3 (IC50=160 μM)<br />

o glicoproteina-P (fino a 250 μM) a c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche rilevanti dal punto di vista terapeutico. In uno studio<br />

clinico sitagliptin ha avuto un effetto limitato sulle c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i della digossina plasmatica indicando che sitagliptin<br />

può essere un debole inibitore della glicoproteina-P. Caratteristiche dei pazienti La farmacocinetica di sitagliptin è stata<br />

generalmente simile in soggetti sani e in pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2. Compromissi<strong>on</strong>e renale È stato c<strong>on</strong>dotto uno<br />

studio a dose singola in aperto per valutare la farmacocinetica di una dose ridotta di sitagliptin (50 mg) in pazienti<br />

c<strong>on</strong> vari gradi di compromissi<strong>on</strong>e renale cr<strong>on</strong>ica rispetto a soggetti di c<strong>on</strong>trollo sani. Lo studio ha incluso pazienti<br />

c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale lieve, moderato e severa, e pazienti c<strong>on</strong> ESRD in emodialisi. In aggiunta, gli effetti del<br />

compromissi<strong>on</strong>e renale sulla farmacocinetica di sitagliptin in pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 e c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e<br />

renale lieve, moderato o severa (inclusa ESRD) s<strong>on</strong>o stati valutati utilizzando l’analisi farmacocinetica di popolazi<strong>on</strong>e.<br />

Rispetto a soggetti sani di c<strong>on</strong>trollo, l’AUC plasmatica di sitagliptin è aumentata rispettivamente di circa 1,2 volte e 1,6<br />

volte in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale lieve (GFR da ≥ 60 a < 90 mL/min) e in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e<br />

renale moderata (GFR da ≥ 45 a < 60 mL/min). Poiché gli aumenti di tale entità n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o clinicamente rilevanti, in<br />

questi pazienti n<strong>on</strong> è necessario un adattamento del dosaggio. L’AUC plasmatica di sitagliptin è aumentata di circa 2<br />

volte in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale moderata (GFR da ≥ 30 a < 45 mL/min) e di circa 4 volte in pazienti<br />

c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale severa (GFR < 30 mL/min), inclusi pazienti c<strong>on</strong> ESDR in emodialisi. Sitagliptin è stato<br />

rimosso in misura limitata dall’emodialisi (13,5 % nel corso di una seduta di emodialisi da 3 a 4 ore a cominciare<br />

da 4 ore postdose). Per ottenere c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche di sitagliptin simili a quelle che si hanno nei pazienti<br />

c<strong>on</strong> funzi<strong>on</strong>alità renale normale, s<strong>on</strong>o raccomandati dosaggi più bassi nei pazienti c<strong>on</strong> GFR < 45 mL/min (vedere<br />

paragrafo 4.2). Compromissi<strong>on</strong>e epatica In pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e epatica lieve o moderata (punteggio di Child-<br />

Pugh ≤ 9), n<strong>on</strong> è necessario alcun adattamento della dose per Xelevia. N<strong>on</strong> c’è esperienza clinica in pazienti c<strong>on</strong><br />

compromissi<strong>on</strong>e epatica sevara (punteggio di Child-Pugh > 9). Tuttavia, poiché sitagliptin viene eliminato in primo<br />

luogo per via renale, n<strong>on</strong> è previsto che la compromissi<strong>on</strong>e epatica severa influenzi la farmacocinetica di sitagliptin.<br />

Anziani N<strong>on</strong> è richiesto alcun adattamento della dose in base all’età. L’età n<strong>on</strong> ha avuto un impatto clinicamente<br />

significativo sulla farmacocinetica di sitagliptin in base ai dati di un’analisi di farmacocinetica di popolazi<strong>on</strong>e di Fase I<br />

e di Fase II. Negli anziani (da 65 a 80 anni) s<strong>on</strong>o state osservate c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche di sitagliptin superiori di<br />

circa il 19 % rispetto ai giovani. Popolazi<strong>on</strong>e pediatrica È stata studiata la farmacocinetica di sitagliptin (dose singola di<br />

50 mg, 100 mg o 200 mg) nei pazienti pediatrici (da 10 a 17 anni di età) c<strong>on</strong> diabete di tipo 2. In questa popolazi<strong>on</strong>e,<br />

l’AUC di sitagliptin nel plasma, adeguata per dose, è stata di circa il 18 % minore rispetto ai pazienti adulti c<strong>on</strong> diabete<br />

di tipo 2 per una dose di 100 mg. Questa differenza n<strong>on</strong> è stata c<strong>on</strong>siderata clinicamente significativa rispetto ai<br />

pazienti adulti in base alla relazi<strong>on</strong>e piana farmacocinetica/farmacodinamica (PK/PD) tra la dose di 50 mg e 100 mg.<br />

N<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati c<strong>on</strong>dotti studi c<strong>on</strong> sitagliptin nei pazienti pediatrici di età < 10 anni. Altre caratteristiche dei pazienti<br />

N<strong>on</strong> è necessario alcun adattamento della dose in base a sesso, etnia, o indice di massa corporea (BMI). Sulla base dei<br />

dati di un’analisi composita di farmacocinetica di Fase I e ai dati di un’analisi di farmacocinetica di popolazi<strong>on</strong>e di Fase I<br />

e di Fase II, tali caratteristiche n<strong>on</strong> hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di sitagliptin.<br />

5.3 Dati preclinici di sicurezza Nei roditori, a valori di esposizi<strong>on</strong>e sistemica uguali a 58 volte l’esposizi<strong>on</strong>e<br />

nell’uomo, s<strong>on</strong>o state osservate tossicità renale ed epatica, mentre il livello senza effetto è stato trovato a valori 19<br />

volte l’esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. Nei ratti, a livelli di esposizi<strong>on</strong>e uguali a 67 volte l’esposizi<strong>on</strong>e clinica nell’uomo, s<strong>on</strong>o<br />

state osservate anormalità degli incisivi; il livello senza effetto per questo evento è stato di 58 volte in base ad uno<br />

studio di 14 settimane sui ratti. La rilevanza di questi dati per l’uomo n<strong>on</strong> è nota. Nei cani, a livelli di esposizi<strong>on</strong>e pari<br />

a circa 23 volte il livello di esposizi<strong>on</strong>e clinica, s<strong>on</strong>o stati osservati segni fisici transitori legati al trattamento, alcuni dei<br />

quali suggerisc<strong>on</strong>o tossicità neurale, quali respirazi<strong>on</strong>e a bocca aperta, salivazi<strong>on</strong>e, emesi bianca schiumosa, atassia,<br />

tremore, diminuzi<strong>on</strong>e dell’attività e/o postura curva. A dosi equivalenti a circa 23 volte il livello di esposizi<strong>on</strong>e sistemica<br />

nell’uomo, è stata inoltre osservata a livello istologico una degenerazi<strong>on</strong>e del muscolo scheletrico da molto lieve a lieve.<br />

Un livello senza effetto per questi eventi è stato trovato ad un’esposizi<strong>on</strong>e pari a 6 volte il livello di esposizi<strong>on</strong>e clinica.<br />

Sitagliptin n<strong>on</strong> ha mostrato genotossicità negli studi preclinici. Sitagliptin n<strong>on</strong> è stato carcinogenico nei topi. Nei ratti<br />

vi è stato un aumento dell’incidenza di adenomi e carcinomi epatici a livelli di esposizi<strong>on</strong>e sistemica pari a 58 volte<br />

l’esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. Poiché è stato mostrato che l’epatotossicità è correlata c<strong>on</strong> l’induzi<strong>on</strong>e di neoplasie epatiche<br />

nel ratto, questo aumento dell’incidenza dei tumori epatici nel ratto è probabilmente sec<strong>on</strong>dario alla tossicità epatica<br />

cr<strong>on</strong>ica che si verifica a queste dosi elevate. A causa dell’ampio margine di sicurezza (19 volte a questo livello senza<br />

effetto), queste lesi<strong>on</strong>i neoplastiche n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o c<strong>on</strong>siderate rilevanti rispetto alle circostanze di esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. In<br />

ratti maschi e femmine trattati c<strong>on</strong> sitagliptin prima e durante l’accoppiamento n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati osservati effetti avversi<br />

sulla fertilità. In studi sullo sviluppo pre-/postnatale c<strong>on</strong>dotti su ratti sitagliptin n<strong>on</strong> ha mostrato effetti avversi. Studi<br />

di tossicità riproduttiva hanno mostrato un lieve aumento correlato al trattamento dell’incidenza di malformazi<strong>on</strong>i<br />

delle coste fetali (coste assenti, ipoplasiche, e <strong>on</strong>dulate), nella prole di ratti a livelli di esposizi<strong>on</strong>e sistemica superiori<br />

di 29 volte ai livelli di esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. In c<strong>on</strong>igli a livelli di esposizi<strong>on</strong>e superiori a 29 volte i livelli di esposizi<strong>on</strong>e<br />

nell’uomo è stata osservata tossicità materna. A causa degli ampi margini di sicurezza, questi reperti n<strong>on</strong> suggerisc<strong>on</strong>o<br />

la presenza di rischi rilevanti per la riproduzi<strong>on</strong>e nell’uomo. Sitagliptin viene secreto in quantità apprezzabili nel latte<br />

di ratti durante l’allattamento (rapporto latte/plasma: 4:1).<br />

6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE<br />

6.1 Elenco degli eccipienti<br />

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina (E460) - calcio fosfato dibasico anidro (E341) - croscarmellosa<br />

sodica (E468) - magnesio stearato (E470b) - sodio stearil fumarato<br />

Rivestimento della compressa: poli(vinil alcol) - macrogol 3350 - talco (E553b) - titanio diossido (E171) - ferro ossido<br />

rosso (E172) - ferro ossido giallo (E172)<br />

6.2 Incompatibilità N<strong>on</strong> pertinente.<br />

6.3 Periodo di validità 3 anni<br />

6.4 Precauzi<strong>on</strong>i particolari per la c<strong>on</strong>servazi<strong>on</strong>e Questo medicinale n<strong>on</strong> richiede alcuna c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>e<br />

particolare di c<strong>on</strong>servazi<strong>on</strong>e.<br />

6.5 Natura e c<strong>on</strong>tenuto del c<strong>on</strong>tenitore Blister opachi (PVC/PE/PVDC e alluminio). C<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>i da 14, 28, 30,<br />

56, 84, 90 o 98 compresse rivestite c<strong>on</strong> film e 50 x 1 compresse rivestite c<strong>on</strong> film in blister divisibile per dose unitaria.<br />

È possibile che n<strong>on</strong> tutte le c<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>i siano commercializzate.<br />

6.6 Precauzi<strong>on</strong>i particolari per lo smaltimento Il medicinale n<strong>on</strong> utilizzato ed i rifiuti derivati da tale<br />

medicinale dev<strong>on</strong>o essere smaltiti in c<strong>on</strong>formità alla normativa locale vigente.<br />

7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO<br />

Merck Sharp & Dohme B.V. - Waarderweg 39 - 2031 BN Haarlem - Paesi Bassi<br />

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO<br />

Xelevia 25 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

EU/1/07/382/001 - EU/1/07/382/002 - EU/1/07/382/003 - EU/1/07/382/004 - EU/1/07/382/005 -<br />

EU/1/07/382/006 - EU/1/07/382/019 - EU/1/07/382/020<br />

Xelevia 50 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

EU/1/07/382/007 - EU/1/07/382/008 - EU/1/07/382/009 - EU/1/07/382/010 - EU/1/07/382/011 -<br />

EU/1/07/382/012 - EU/1/07/382/021 - EU/1/07/382/022<br />

Xelevia 100 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

EU/1/07/382/013 - EU/1/07/382/014 - EU/1/07/382/015 - EU/1/07/382/016 - EU/1/07/382/017 -<br />

EU/1/07/382/018 - EU/1/07/382/023 - EU/1/07/382/024<br />

9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE<br />

Data di prima autorizzazi<strong>on</strong>e: 21 marzo 2007 - Data del rinnovo più recente: 20 gennaio 2012<br />

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO<br />

16 settembre 2021<br />

Informazi<strong>on</strong>i più dettagliate su questo medicinale s<strong>on</strong>o disp<strong>on</strong>ibili sul sito web della Agenzia europea dei medicinali:<br />

http://www.ema.europa.eu.<br />

Marchio registrato da MSD, Inc., Kenilworth NJ, USA<br />

Rappresentante per l’Italia:<br />

Xelevia 25 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Xelevia 50 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Xelevia 100 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

28 compresse – Prezzo al pubblico € 59,22*<br />

Classe A Nota 100<br />

Medicinale soggetto a ricetta ripetibile (RR)<br />

* Tale prezzo potrebbe essere soggetto a variazi<strong>on</strong>i determinate da provvedimenti legislativi<br />

D.Lgs 219/2006, Art. 119, comma 3<br />

Cod. 1207553<br />

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RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO<br />

1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE<br />

Velmetia 50 mg/850 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Velmetia 50 mg/1.000 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA<br />

Velmetia 50 mg/850 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film. Ogni compressa c<strong>on</strong>tiene sitagliptin fosfato m<strong>on</strong>oidrato equivalente<br />

a 50 mg di sitagliptin e 850 mg di metformina cloridrato.<br />

Velmetia 50 mg/1.000 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film. Ogni compressa c<strong>on</strong>tiene sitagliptin fosfato m<strong>on</strong>oidrato equivalente<br />

a 50 mg di sitagliptin e 1.000 mg di metformina cloridrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.<br />

3. FORMA FARMACEUTICA<br />

Compressa rivestita c<strong>on</strong> film (compressa).<br />

Velmetia 50 mg/850 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film Compressa rivestita c<strong>on</strong> film a forma di capsula, rosa c<strong>on</strong> impresso<br />

"515" su un lato.<br />

Velmetia 50 mg/1.000 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film Compressa rivestita c<strong>on</strong> film a forma di capsula, rossa c<strong>on</strong> impresso<br />

“577” su un lato.<br />

4. INFORMAZIONI CLINICHE<br />

4.1 Indicazi<strong>on</strong>i terapeutiche Per i pazienti adulti c<strong>on</strong> diabete mellito di tipo 2: Velmetia è indicato in aggiunta<br />

alla dieta e all'esercizio fisico per migliorare il c<strong>on</strong>trollo glicemico in pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo della<br />

glicemia c<strong>on</strong> la loro dose massima tollerata di metformina da sola o in quei pazienti già in trattamento c<strong>on</strong> l'associazi<strong>on</strong>e<br />

di sitagliptin e metformina. Velmetia è indicato in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> una sulf<strong>on</strong>ilurea (per es., triplice terapia di associazi<strong>on</strong>e)<br />

in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico in pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia c<strong>on</strong> la loro<br />

dose massima tollerata di metformina e una sulf<strong>on</strong>ilurea. Velmetia è indicato come triplice terapia di associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> un<br />

ag<strong>on</strong>ista del recettore gamma attivato dal proliferatore del perossisoma (PPARy) (per es., un tiazolidinedi<strong>on</strong>e) in aggiunta<br />

alla dieta e all’esercizio fisico, in pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia c<strong>on</strong> la loro dose massima<br />

tollerata di metformina e di un ag<strong>on</strong>ista PPARy. Velmetia è anche indicato come terapia aggiuntiva all'insulina (per es.,<br />

triplice terapia di associazi<strong>on</strong>e) in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico, per migliorare il c<strong>on</strong>trollo glicemico nei pazienti<br />

quando una dose stabile di insulina e metformina da sola n<strong>on</strong> fornisc<strong>on</strong>o un adeguato c<strong>on</strong>trollo glicemico.<br />

4.2 Posologia e modo di somministrazi<strong>on</strong>e Posologia La dose della terapia anti-ipergligemica c<strong>on</strong> Velmetia deve<br />

essere pers<strong>on</strong>alizzata sulla base del regime di trattamento corrente del paziente, dell'efficacia e della tollerabilità n<strong>on</strong><br />

superando la dose giornaliera massima raccomandata di sitagliptin 100 mg. Adulti c<strong>on</strong> normale funzi<strong>on</strong>e renale<br />

(GFR ≥ 90 mL/min) Pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia c<strong>on</strong> la dose massima tollerata di metformina<br />

in m<strong>on</strong>oterapia Per i pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia c<strong>on</strong> metformina da sola, la dose<br />

usuale iniziale deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) più metformina a dose<br />

invariata. Pazienti che passano da un regime di co-somministrazi<strong>on</strong>e di sitagliptin e metformina Per i pazienti che passano<br />

da un regime di co-somministrazi<strong>on</strong>e di sitagliptin e metformina, la terapia c<strong>on</strong> Velmetia deve essere iniziata mantenendo<br />

invariata la dose di sitagliptin e metformina. Pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia c<strong>on</strong> una duplice<br />

terapia di associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> la dose massima tollerata di metformina ed una sulf<strong>on</strong>ilurea La dose da somministrare deve<br />

essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella<br />

già assunta. Quando Velmetia è usato in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> una sulf<strong>on</strong>ilurea, si può rendere necessaria una dose più bassa<br />

della sulf<strong>on</strong>ilurea per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).Pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo<br />

della glicemia c<strong>on</strong> una duplice terapia di associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> la dose massima tollerata di metformina e di un ag<strong>on</strong>ista<br />

PPARy La dose da somministrare deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg)<br />

ed una dose di metformina simile a quella già assunta. Pazienti che n<strong>on</strong> hanno un adeguato c<strong>on</strong>trollo della glicemia c<strong>on</strong><br />

una duplice terapia di associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> insulina e la dose massima tollerata di metformina La dose da somministrare deve<br />

essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella<br />

già assunta. Quando Velmetia è usato in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong><br />

insulina, si può rendere necessaria una dose più bassa di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4).<br />

Per dosi differenti di metformina, Velmetia è disp<strong>on</strong>ibile in dosaggi di sitagliptin 50 mg e metformina cloridrato 850 mg o<br />

metformina cloridrato 1.000 mg. Tutti i pazienti dev<strong>on</strong>o c<strong>on</strong>tinuare la loro dieta raccomandata c<strong>on</strong> una adeguata distribuzi<strong>on</strong>e<br />

dell'assunzi<strong>on</strong>e di carboidrati durante la giornata. Popolazi<strong>on</strong>i speciali Compromissi<strong>on</strong>e renale N<strong>on</strong> è richiesto alcun<br />

adattamento della dose per i pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale lieve (tasso di filtrazi<strong>on</strong>e glomerulare [GFR] ≥ 60 mL/<br />

min). La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento c<strong>on</strong> medicinali c<strong>on</strong>tenenti metformina e, successivamente,<br />

almeno una volta all’anno. Nei pazienti c<strong>on</strong> aumentato rischio di ulteriore progressi<strong>on</strong>e della compromissi<strong>on</strong>e renale<br />

e negli anziani, la funzi<strong>on</strong>e renale deve essere valutata c<strong>on</strong> maggior frequenza, ad es., ogni 3-6 mesi. La dose massima<br />

giornaliera di metformina deve essere preferibilmente suddivisa in 2-3 dosi giornaliere. I fattori che poss<strong>on</strong>o aumentare il<br />

rischio di acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4) dev<strong>on</strong>o essere riesaminati prima di prendere in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e l’inizio del<br />

trattamento c<strong>on</strong> metformina in pazienti c<strong>on</strong> GFR < 60 mL/min. Qualora n<strong>on</strong> fosse disp<strong>on</strong>ibile un dosaggio adeguato di<br />

Velmetia, i singoli m<strong>on</strong>ocomp<strong>on</strong>enti dev<strong>on</strong>o essere utilizzati al posto dell’associazi<strong>on</strong>e a dose fissa.<br />

GFR mL/min Metformina Sitagliptin<br />

60-89<br />

45-59<br />

30-44<br />

La massima dose giornaliera è 3.000 mg.<br />

Una riduzi<strong>on</strong>e della dose può essere presa in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e a fr<strong>on</strong>te<br />

del peggioramento della funzi<strong>on</strong>e renale.<br />

La massima dose giornaliera è 2.000 mg.<br />

La dose iniziale n<strong>on</strong> deve superare metà della dose massima.<br />

La massima dose giornaliera è 1.000 mg.<br />

La dose iniziale n<strong>on</strong> deve superare metà della dose massima.<br />

< 30 Metformina è c<strong>on</strong>troindicata.<br />

La massima dose<br />

giornaliera è 100 mg.<br />

La massima dose<br />

giornaliera è 100 mg.<br />

La massima dose<br />

giornaliera è 50 mg.<br />

La massima dose<br />

giornaliera è 25 mg.<br />

Compromissi<strong>on</strong>e epatica Velmetia n<strong>on</strong> deve essere assunto da pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e epatica (vedere paragrafo 5.2).<br />

Anziani Poiché metformina e sitagliptin s<strong>on</strong>o escreti dal rene, Velmetia deve essere usato c<strong>on</strong> cautela c<strong>on</strong> l'aumentare<br />

dell'età. È necessario il m<strong>on</strong>itoraggio della funzi<strong>on</strong>alità renale per prevenire l'acidosi lattica associata all’uso di metformina,<br />

particolarmente nell'anziano (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Popolazi<strong>on</strong>e pediatrica Velmetia n<strong>on</strong> deve essere usato nei<br />

bambini e negli adolescenti di età compresa tra 10 e 17 anni a causa di efficacia insufficiente. I dati al momento disp<strong>on</strong>ibili<br />

s<strong>on</strong>o riportati nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2. Velmetia n<strong>on</strong> è stato studiato in pazienti pediatrici di età inferiore a 10 anni.<br />

Modo di somministrazi<strong>on</strong>e Velmetia deve essere assunto due volte al giorno c<strong>on</strong> i pasti per ridurre le reazi<strong>on</strong>i avverse<br />

gastrointestinali associate all’uso di metformina.<br />

4.3 C<strong>on</strong>troindicazi<strong>on</strong>i Velmetia è c<strong>on</strong>troindicato in pazienti c<strong>on</strong>: - ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi<br />

degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafi 4.4 e 4.8); - qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come<br />

acidosi lattica, chetoacidosi diabetica); - precoma diabetico; - insufficienza renale severa (GFR< 30 mL/min) (vedere<br />

paragrafo 4.4); - stati acuti che potenzialmente poss<strong>on</strong>o alterare la funzi<strong>on</strong>alità renale quali: - disidratazi<strong>on</strong>e, - infezi<strong>on</strong>e<br />

severa, - shock, - somministrazi<strong>on</strong>e endovascolare di agenti di c<strong>on</strong>trasto iodati (vedere paragrafo 4.4); - malattia acuta<br />

o cr<strong>on</strong>ica che può causare ipossia tessutale quale: - insufficienza cardiaca o respiratoria, - infarto del miocardio recente, -<br />

shock; - compromissi<strong>on</strong>e epatica; - intossicazi<strong>on</strong>e acuta da alcol, alcolismo; - allattamento.<br />

4.4 Avvertenze speciali e precauzi<strong>on</strong>i d'impiego Generalità Velmetia n<strong>on</strong> deve essere usato in pazienti c<strong>on</strong><br />

diabete di tipo 1 e n<strong>on</strong> deve essere usato per il trattamento della chetoacidosi diabetica. Pancreatite acuta L'uso degli inibitori<br />

della DPP-4 è stato associato al rischio di sviluppare pancreatite acuta. I pazienti dev<strong>on</strong>o essere informati sul sintomo<br />

caratteristico della pancreatite acuta: dolore addominale intenso, persistente. La risoluzi<strong>on</strong>e della pancreatite è stata osservata<br />

dopo l'interruzi<strong>on</strong>e della terapia c<strong>on</strong> sitagliptin (c<strong>on</strong> o senza trattamento di supporto), ma s<strong>on</strong>o stati riportati casi<br />

molto rari di pancreatite necrotizzante o emorragica e/o decesso. Qualora si sospetti la presenza di pancreatite, la terapia<br />

c<strong>on</strong> Velmetia e c<strong>on</strong> altri medicinali potenzialmente sospetti deve essere interrotta; qualora sia c<strong>on</strong>fermata la diagnosi di<br />

pancreatite acuta, la terapia c<strong>on</strong> Velmetia n<strong>on</strong> deve essere ripresa. Si deve usare cautela in pazienti c<strong>on</strong> una storia di pancreatite.<br />

Acidosi lattica L’acidosi lattica, una complicanza metabolica molto rara ma grave, insorge c<strong>on</strong> maggior frequenza<br />

a causa del peggioramento acuto della funzi<strong>on</strong>e renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi. L’accumulo di metformina<br />

si manifesta c<strong>on</strong> il peggioramento acuto della funzi<strong>on</strong>alità renale e aumenta il rischio di acidosi lattica. In caso di disidratazi<strong>on</strong>e<br />

(vomito di grado severo, diarrea, febbre o ridotta assunzi<strong>on</strong>e di liquidi), la somministrazi<strong>on</strong>e di metformina deve<br />

essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi a un operatore sanitario. Deve essere<br />

prestata cautela nell’iniziare il trattamento c<strong>on</strong> medicinali che possano compromettere in modo acuto la funzi<strong>on</strong>e renale<br />

(come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati c<strong>on</strong> metformina. Altri<br />

fattori di rischio di acidosi lattica s<strong>on</strong>o l’eccessivo c<strong>on</strong>sumo di alcol, l’insufficienza epatica, il diabete scarsamente c<strong>on</strong>trollato,<br />

la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>e associata ad ipossia, n<strong>on</strong>ché l’uso in c<strong>on</strong>comitanza di<br />

medicinali che poss<strong>on</strong>o causare acidosi lattica (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). I pazienti e/o le pers<strong>on</strong>e che li assist<strong>on</strong>o dev<strong>on</strong>o<br />

essere informati in merito al rischio di acidosi lattica. L’acidosi lattica è caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale,<br />

crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere<br />

l’assunzi<strong>on</strong>e di metformina e richiedere immediatamente assistenza medica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico<br />

s<strong>on</strong>o pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap ani<strong>on</strong>ico e<br />

rapporto lattato/piruvato. Funzi<strong>on</strong>e renale La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e, successivamente,<br />

a intervalli regolari (vedere paragrafo 4.2). Velmetia è c<strong>on</strong>troindicato in pazienti c<strong>on</strong> GFR < 30 mL/min e deve essere<br />

interrotto temporaneamente in presenza di c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>i patologiche che alterano la funzi<strong>on</strong>e renale (vedere paragrafo 4.3).<br />

Ipoglicemia I pazienti in trattamento c<strong>on</strong> Velmetia in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> una sulf<strong>on</strong>ilurea o c<strong>on</strong> insulina poss<strong>on</strong>o essere a<br />

rischio di ipoglicemia. Pertanto, può essere necessaria una riduzi<strong>on</strong>e della dose della sulf<strong>on</strong>ilurea o dell’insulina. Reazi<strong>on</strong>i<br />

di ipersensibilità Nel corso dell’esperienza successiva alla immissi<strong>on</strong>e in commercio, in pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin<br />

s<strong>on</strong>o state segnalate gravi reazi<strong>on</strong>i di ipersensibilità. Queste reazi<strong>on</strong>i comprend<strong>on</strong>o anafilassi, angioedema, patologie<br />

cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johns<strong>on</strong>. La comparsa di queste reazi<strong>on</strong>i si verifica nei 3 mesi successivi<br />

all’inizio della terapia c<strong>on</strong> sitagliptin, in alcuni casi si è manifestata dopo la prima somministrazi<strong>on</strong>e. Nel caso in cui si<br />

sospetti una reazi<strong>on</strong>e di ipersensibilità, si deve interrompere la terapia c<strong>on</strong> Velmetia, si dev<strong>on</strong>o valutare altre potenziali<br />

cause di tale evento e si deve istituire un trattamento alternativo per il diabete (vedere paragrafo 4.8). Pemfigoide bolloso<br />

Successivamente alla immissi<strong>on</strong>e in commercio, s<strong>on</strong>o stati riportati casi di pemfigoide bolloso in pazienti che assumevano<br />

inibitori della DPP-4 tra cui sitagliptin. Nel caso in cui si sospetti il pemfigoide bolloso, si deve interrompere la terapia c<strong>on</strong><br />

Velmetia. Interventi chirurgici Velmetia deve essere interrotto al momento di un intervento chirurgico in anestesia generale,<br />

spinale o epidurale. La terapia può essere ripresa n<strong>on</strong> prima delle 48 ore successive all’intervento chirurgico o al riavvio<br />

della nutrizi<strong>on</strong>e orale, sempre che la funzi<strong>on</strong>alità renale sia stata rivalutata e risc<strong>on</strong>trata stabile. Somministrazi<strong>on</strong>e di<br />

agenti di c<strong>on</strong>trasto iodati La somministrazi<strong>on</strong>e intravascolare di agenti di c<strong>on</strong>trasto iodati può portare a nefropatia indotta<br />

da mezzo di c<strong>on</strong>trasto. Questo causa l’accumulo di metformina e aumenta il rischio di acidosi lattica. La somministrazi<strong>on</strong>e<br />

di Velmetia deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e n<strong>on</strong> deve essere<br />

ripresa finché n<strong>on</strong> siano trascorse almeno 48 ore dall’esame, a c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>e che la funzi<strong>on</strong>e renale sia stata rivalutata e<br />

risc<strong>on</strong>trata stabile (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Variazi<strong>on</strong>e dello stato clinico di pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 precedentemente<br />

c<strong>on</strong>trollato Un paziente c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 precedentemente c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> Velmetia che sviluppa alterazi<strong>on</strong>i dei<br />

parametri di laboratorio o malattia clinica (specialmente malattia vaga e scarsamente definita) deve essere pr<strong>on</strong>tamente<br />

valutato per verificare la presenza di chetoacidosi o acidosi lattica. Si dev<strong>on</strong>o valutare elettroliti e chet<strong>on</strong>i sierici, glicemia e,<br />

se indicato, pH del sangue, livelli ematici di lattato, piruvato, e metformina. Qualora si verifichi qualsiasi forma di acidosi,<br />

la terapia deve essere immediatamente interrotta e si dev<strong>on</strong>o mettere in atto altre appropriate misure correttive. Sodio<br />

Questo medicinale c<strong>on</strong>tiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.<br />

4.5 Interazi<strong>on</strong>i c<strong>on</strong> altri medicinali ed altre forme d'interazi<strong>on</strong>e In pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 la somministrazi<strong>on</strong>e<br />

c<strong>on</strong>comitante di dosi multiple di sitagliptin (50 mg due volte al giorno) e metformina (1.000 mg due volte<br />

al giorno) n<strong>on</strong> ha alterato in modo clinicamente rilevante la farmacocinetica di sitagliptin o metformina. C<strong>on</strong> Velmetia,<br />

n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati effettuati studi farmacocinetici di interazi<strong>on</strong>e; tuttavia, tali studi s<strong>on</strong>o stati c<strong>on</strong>dotti c<strong>on</strong> i singoli principi<br />

attivi, sitagliptin e metformina. Uso c<strong>on</strong>comitante n<strong>on</strong> raccomandato Alcol L’intossicazi<strong>on</strong>e acuta da alcol è associata a<br />

un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolare nei casi di digiuno, malnutrizi<strong>on</strong>e o compromissi<strong>on</strong>e epatica. Agenti<br />

di c<strong>on</strong>trasto iodati La somministrazi<strong>on</strong>e di Velmetia deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata<br />

l’indagine di imaging e n<strong>on</strong> deve essere ripresa finché n<strong>on</strong> siano trascorse almeno 48 ore dall’esame, a<br />

c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>e che la funzi<strong>on</strong>e renale sia stata rivalutata e risc<strong>on</strong>trata stabile (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Associazi<strong>on</strong>i che<br />

richied<strong>on</strong>o precauzi<strong>on</strong>i per l’uso Alcuni medicinali poss<strong>on</strong>o influire negativamente sulla funzi<strong>on</strong>e renale, aumentando<br />

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quindi il rischio di acidosi lattica, ad es. FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi (COX) II, gli ACE-inibitori,<br />

gli antag<strong>on</strong>isti del recettore dell’angiotensina II e i diuretici, in particolare i diuretici dell’ansa. Quando questi medicinali<br />

veng<strong>on</strong>o utilizzati in associazi<strong>on</strong>e a metformina, si rende necessario un attento m<strong>on</strong>itoraggio della funzi<strong>on</strong>e renale. L’uso<br />

c<strong>on</strong>comitante di farmaci che interferisc<strong>on</strong>o c<strong>on</strong> i comuni sistemi di trasporto tubulare renale coinvolti nell’eliminazi<strong>on</strong>e<br />

renale della metformina (ad es., il trasportatore di cati<strong>on</strong>i organici 2 [OCT2]/gli inibitori della proteina di estrusi<strong>on</strong>e<br />

multifarmaco e tossine [MATE] quali ranolazina, vandetanib, dolutegravir e cimetidina) può aumentare l’esposizi<strong>on</strong>e<br />

sistemica alla metformina e può aumentare il rischio di acidosi lattica. C<strong>on</strong>siderare i benefici e i rischi dell’uso c<strong>on</strong>comitante.<br />

Quando tali medicinali veng<strong>on</strong>o cosomministrati si dev<strong>on</strong>o prendere in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e lo stretto m<strong>on</strong>itoraggio del<br />

c<strong>on</strong>trollo glicemico, l’adattamento della dose nell’ambito della posologia raccomandata e modifiche della terapia per il<br />

diabete. Glucocorticoidi (somministrati per via sistemica o locale), beta-2 ag<strong>on</strong>isti, e diuretici hanno una intrinseca attività<br />

iperglicemica. Il paziente deve essere informato e dev<strong>on</strong>o essere effettuati m<strong>on</strong>itoraggi più frequenti della glicemia, specialmente<br />

all’inizio del trattamento c<strong>on</strong> tali medicinali. Se necessario, la dose dei medicinali anti-iperglicemici deve essere<br />

adattata durante la terapia c<strong>on</strong> l’altro farmaco e alla sua interruzi<strong>on</strong>e. Gli ACE-inibitori poss<strong>on</strong>o ridurre i livelli ematici di<br />

glucosio. Se necessario, la dose dei farmaci antiiperglicemici deve essere adattata durante la terapia c<strong>on</strong> l’altro farmaco e<br />

alla sua interruzi<strong>on</strong>e. Effetti di altri medicinali su sitagliptin I dati in vitro e quelli clinici descritti di seguito suggerisc<strong>on</strong>o<br />

che il rischio di interazi<strong>on</strong>i clinicamente rilevanti c<strong>on</strong> altri medicinali in somministrazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong>comitante è basso. Studi<br />

in vitro hanno indicato che l’enzima primario resp<strong>on</strong>sabile del limitato metabolismo di sitagliptin è il CYP3A4 c<strong>on</strong> un<br />

c<strong>on</strong>tributo del CYP2C8. In pazienti c<strong>on</strong> funzi<strong>on</strong>alità renale normale, il metabolismo incluso quello effettuato dal CYP3A4,<br />

ha un ruolo limitato nella clearance di sitagliptin. Il metabolismo può avere un ruolo più significativo per l’eliminazi<strong>on</strong>e di<br />

sitagliptin in caso di compromissi<strong>on</strong>e renale severa o di malattia renale allo stadio terminale (ESRD). Per questa ragi<strong>on</strong>e,<br />

in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale severa o ESRD, è possibile che potenti inibitori del CYP3A4 (es. chetoc<strong>on</strong>azolo,<br />

itrac<strong>on</strong>azolo, rit<strong>on</strong>avir, claritromicina) possano alterare la farmacocinetica di sitagliptin. Gli effetti dei potenti inibitori del<br />

CYP3A4 in un quadro di compromissi<strong>on</strong>e n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati accertati in alcuno studio clinico. Studi di trasporto in vitro hanno<br />

mostrato che sitagliptin è un substrato per la glicoproteina-P e per il trasportatore di ani<strong>on</strong>i organici 3 (OAT3). In vitro,<br />

il trasporto di sitagliptin mediato da OAT3 è stato inibito dal probenecid, sebbene il rischio di interazi<strong>on</strong>i clinicamente<br />

rilevanti venga c<strong>on</strong>siderato limitato. In vivo, n<strong>on</strong> è stata valutata la somministrazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong>comitante di inibitori di OAT3.<br />

Ciclosporina: è stato eseguito uno studio per valutare l’effetto della ciclosporina, un potente inibitore della glicoproteina-P,<br />

sulla farmacocinetica di sitagliptin. La somministrazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong>comitante di una singola dose orale di sitagliptin 100 mg e<br />

di una singola dose orale di ciclosporina 600 mg ha aumentato la AUC e la C max di sitagliptin, rispettivamente di circa il<br />

29 % e 68 %. Queste variazi<strong>on</strong>i della farmacocinetica di sitagliptin n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o state c<strong>on</strong>siderate clinicamente rilevanti. La<br />

clearance renale di sitagliptin n<strong>on</strong> è stata alterata in misura rilevante. N<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o pertanto attese interazi<strong>on</strong>i rilevanti c<strong>on</strong><br />

altri inibitori della glicoproteina-P. Effetti di sitagliptin su altri medicinali Digossina: Sitagliptin ha avuto un effetto limitato<br />

sulle c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche della digossina. Dopo la somministrazi<strong>on</strong>e di 0,25 mg di digossina in c<strong>on</strong>comitanza c<strong>on</strong><br />

100 mg al giorno di sitagliptin per 10 giorni, l’AUC plasmatico della digossina è aumentato in media dell’11 %, e la C max<br />

plasmatica è aumentata in media del 18 %. N<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o raccomandati adattamenti della dose di digossina. Tuttavia, nei<br />

pazienti a rischio di tossicità da digossina, la tossicità per digossina deve essere m<strong>on</strong>itorata, quando sitagliptin e digossina<br />

veng<strong>on</strong>o somministrati in c<strong>on</strong>comitanza. Dati in vitro suggerisc<strong>on</strong>o che sitagliptin n<strong>on</strong> inibisce e n<strong>on</strong> induce gli isoenzimi<br />

del CYP450. Negli studi clinici sitagliptin n<strong>on</strong> ha significativamente alterato la farmacocinetica di metformina, gliburide,<br />

simvastatina, rosiglitaz<strong>on</strong>e, warfarin, o di c<strong>on</strong>traccettivi orali, fornendo evidenza in vivo di una bassa tendenza a causare<br />

interazi<strong>on</strong>i c<strong>on</strong> i substrati di CYP3A4, CYP2C8, CYP2C9, e c<strong>on</strong> il trasportatore di cati<strong>on</strong>i organici (OCT). In vivo, sitagliptin<br />

può essere un debole inibitore della glicoproteina-P.<br />

4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento Gravidanza N<strong>on</strong> vi s<strong>on</strong>o dati adeguati sull’uso di sitagliptin in d<strong>on</strong>ne<br />

in gravidanza. Studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva di sitagliptin ad alte dosi (vedere paragrafo 5.3). I<br />

pochi dati disp<strong>on</strong>ibili suggerisc<strong>on</strong>o che nelle d<strong>on</strong>ne in gravidanza l’uso di metformina n<strong>on</strong> si associa ad un aumento del<br />

rischio di malformazi<strong>on</strong>i c<strong>on</strong>genite. Gli studi su animali c<strong>on</strong> metformina n<strong>on</strong> evidenziano effetti dannosi su gravidanza,<br />

sviluppo embri<strong>on</strong>ale o fetale, sviluppo natale o postnatale (vedere anche paragrafo 5.3). Velmetia n<strong>on</strong> deve essere usato in<br />

gravidanza. Se una paziente desidera avere una gravidanza o se si verifica una gravidanza, la terapia deve essere interrotta<br />

e appena possibile si deve passare la paziente al trattamento c<strong>on</strong> insulina. Allattamento C<strong>on</strong> i principi attivi associati di<br />

questo medicinale, n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati eseguiti studi su animali in allattamento. Studi eseguiti c<strong>on</strong> i singoli principi attivi hanno<br />

mostrato l’escrezi<strong>on</strong>e di sitagliptin e metformina nel latte di ratti che allattano. La metformina è escreta nel latte umano<br />

in piccoli quantitativi. N<strong>on</strong> è noto se sitagliptin venga escreto nel latte umano. Velmetia n<strong>on</strong> deve pertanto essere usato<br />

durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Dati sugli animali n<strong>on</strong> suggerisc<strong>on</strong>o che ci possa essere un effetto<br />

del trattamento c<strong>on</strong> sitagliptin sulla fertilità maschile o femminile. Mancano dati sull'uomo.<br />

4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Velmetia n<strong>on</strong> altera o altera in modo<br />

trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Quando si guida o si usano macchinari si deve tuttavia<br />

tenere presente che c<strong>on</strong> sitagliptin s<strong>on</strong>o stati segnalati capogiro e s<strong>on</strong>nolenza. In aggiunta, quando Velmetia è usato in<br />

associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> una sulf<strong>on</strong>ilurea o c<strong>on</strong> insulina i pazienti dev<strong>on</strong>o essere allertati relativamente al rischio di ipoglicemia.<br />

4.8 Effetti indesiderati Riassunto del profilo di sicurezza N<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati effettuati studi clinici terapeutici c<strong>on</strong> Velmetia<br />

compresse sebbene sia stata dimostrata la bioequivalenza di Velmetia c<strong>on</strong> sitagliptin e metformina somministrati in<br />

c<strong>on</strong>comitanza (vedere paragrafo 5.2). S<strong>on</strong>o state segnalate reazi<strong>on</strong>i avverse gravi comprese pancreatite e reazi<strong>on</strong>i di<br />

ipersensibilità. È stata segnalata ipoglicemia in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> sulf<strong>on</strong>ilurea (13,8 %) e insulina (10,9 %). Sitagliptin<br />

e metformina Tabella delle reazi<strong>on</strong>i avverse Le reazi<strong>on</strong>i avverse s<strong>on</strong>o elencate sotto usando la classificazi<strong>on</strong>e per sistemi<br />

e organi sec<strong>on</strong>do MeDRA e la frequenza assoluta (Tabella 1). Le frequenze s<strong>on</strong>o definite come: molto comune (≥ 1/10);<br />

comune (≥ 1/100, < 1/10); n<strong>on</strong> comune (≥ 1/1.000, < 1/100); raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000)<br />

e n<strong>on</strong> nota (la frequenza n<strong>on</strong> può essere definita sulla base dei dati disp<strong>on</strong>ibili).<br />

Tabella 1: Frequenza delle reazi<strong>on</strong>i avverse identificate negli studi clinici c<strong>on</strong>trollati c<strong>on</strong> placebo di<br />

sitagliptin e metformina da soli e nell’esperienza successiva alla immissi<strong>on</strong>e in commercio<br />

Reazi<strong>on</strong>e avversa<br />

Frequenza della reazi<strong>on</strong>e avversa<br />

Patologie del sistema emolinfopoietico<br />

trombocitopenia<br />

Raro<br />

Disturbi del sistema immunitario<br />

reazi<strong>on</strong>i di ipersensibilità incluse le risposte anafilattiche *,†<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Disturbi del metabolismo e della nutrizi<strong>on</strong>e<br />

ipoglicemia †<br />

Comune<br />

Patologie del sistema nervoso<br />

s<strong>on</strong>nolenza<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche<br />

malattia polm<strong>on</strong>are interstiziale *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Patologie gastrointestinali<br />

diarrea<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

nausea<br />

Comune<br />

flatulenza<br />

Comune<br />

stipsi<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

dolore addominale alto<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

Tabella 1: Frequenza delle reazi<strong>on</strong>i avverse identificate negli studi clinici c<strong>on</strong>trollati c<strong>on</strong> placebo di<br />

sitagliptin e metformina da soli e nell’esperienza successiva alla immissi<strong>on</strong>e in commercio<br />

Reazi<strong>on</strong>e avversa<br />

Frequenza della reazi<strong>on</strong>e avversa<br />

vomito<br />

Comune<br />

pancreatite acuta *,†,‡<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

pancreatite emorragica e necrotizzante fatale e n<strong>on</strong>-fatale *,†<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo<br />

prurito *<br />

N<strong>on</strong> comune<br />

angioedema *,†<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

eruzi<strong>on</strong>e cutanea *,†<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

orticaria *,†<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

vasculite cutanea *,†<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johns<strong>on</strong> *,† Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

pemfigoide bolloso *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto c<strong>on</strong>nettivo<br />

artralgia *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

mialgia *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

dolore agli arti *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

dolore dorsale *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

artropatia *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

Patologie renali e urinarie<br />

funzi<strong>on</strong>alità renale compromessa *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

insufficienza renale acuta *<br />

Frequenza n<strong>on</strong> nota<br />

*<br />

Reazi<strong>on</strong>i avverse che s<strong>on</strong>o state identificate nella sorveglianza successivamente all’immissi<strong>on</strong>e in commercio.<br />

†<br />

Vedere paragrafo 4.4. - ‡ Vedere sotto TECOS Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare.<br />

Descrizi<strong>on</strong>e di reazi<strong>on</strong>i avverse selezi<strong>on</strong>ate Alcune reazi<strong>on</strong>i avverse s<strong>on</strong>o state osservate c<strong>on</strong> maggiore frequenza negli<br />

studi sull’uso di sitagliptin e metformina associato c<strong>on</strong> altri medicinali anti-diabetici rispetto agli studi di sitagliptin e<br />

metformina da soli. Queste comprend<strong>on</strong>o ipoglicemia (frequenza molto comune c<strong>on</strong> sulf<strong>on</strong>ilurea o insulina), stipsi (comune<br />

c<strong>on</strong> sulf<strong>on</strong>ilurea), edema periferico (comune c<strong>on</strong> pioglitaz<strong>on</strong>e) e cefalea e bocca secca (n<strong>on</strong> comune c<strong>on</strong> insulina).<br />

Sitagliptin In studi c<strong>on</strong>dotti in m<strong>on</strong>oterapia c<strong>on</strong> sitagliptin 100 mg da solo una volta al giorno comparato c<strong>on</strong> il placebo, le<br />

reazi<strong>on</strong>i avverse riportate s<strong>on</strong>o state cefalea, ipoglicemia, stipsi, e capogiro. Tra questi pazienti, gli eventi avversi riportati,<br />

indipendentemente dalla relazi<strong>on</strong>e causale c<strong>on</strong> il medicinale, che si s<strong>on</strong>o verificati in almeno il 5 % dei pazienti hanno<br />

incluso infezi<strong>on</strong>e del tratto respiratorio superiore e rinofaringite. Inoltre, osteoartrite e dolore agli arti s<strong>on</strong>o state riportate<br />

c<strong>on</strong> frequenza n<strong>on</strong> comune (> 0,5 % più alta tra coloro che utilizzavano sitagliptin rispetto al gruppo di c<strong>on</strong>trollo).<br />

Metformina Sintomi gastrointestinali s<strong>on</strong>o stati segnalati molto comunemente negli studi clinici e nell’uso successivo<br />

alla immissi<strong>on</strong>e in commercio di metformina. Sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, dolore addominale<br />

e perdita dell’appetito, si verificano c<strong>on</strong> maggiore frequenza all’inizio della terapia e nella maggior parte dei casi si risolv<strong>on</strong>o<br />

sp<strong>on</strong>taneamente. Ulteriori reazi<strong>on</strong>i avverse associate alla metformina includ<strong>on</strong>o gusto metallico (comune); acidosi<br />

lattica, disturbo funzi<strong>on</strong>ale del fegato, epatite, orticaria, eritema e prurito (molto raro). Il trattamento a lungo termine c<strong>on</strong><br />

metformina è stato associato a una riduzi<strong>on</strong>e dell’assorbimento della vitamina B12 che molto raramente può portare a<br />

carenza clinicamente significativa di vitamina B12 (ad es., anemia megaloblastica). Le categorie di frequenza si basano<br />

sulle informazi<strong>on</strong>i riportate sul riassunto delle caratteristiche del prodotto di metformina disp<strong>on</strong>ibile nell’Uni<strong>on</strong>e Europea.<br />

Popolazi<strong>on</strong>e pediatrica Negli studi clinici c<strong>on</strong> sitagliptin + metformina nei pazienti pediatrici di età compresa tra 10 e<br />

17 anni c<strong>on</strong> diabete mellito di tipo 2, il profilo delle reazi<strong>on</strong>i avverse era generalmente parag<strong>on</strong>abile a quello osservato<br />

negli adulti. Nei pazienti pediatrici che assumevano o meno insulina di base, sitagliptin era associato ad un aumentato<br />

rischio di ipoglicemia. TECOS Studio sulla Sicurezza Cardiovascolare Lo studio TECOS (Studio per la Valutazi<strong>on</strong>e dei Risultati<br />

Cardiovascolari c<strong>on</strong> Sitagliptin - Trial Evaluating Cardiovascular Outcomes with Sitagliptin) ha coinvolto 7.332 pazienti<br />

trattati c<strong>on</strong> sitagliptin, 100 mg al giorno (o 50 mg al giorno se il valore basale di eGFR era ≥ 30 e < 50 mL/min/1,73<br />

m 2 ) e 7.339 pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo nella popolazi<strong>on</strong>e iniziale da trattare (intenti<strong>on</strong>-to-treat). Entrambi i trattamenti<br />

s<strong>on</strong>o stati aggiunti alla terapia solitamente utilizzata per il raggiungimento dei valori standard regi<strong>on</strong>ali per l’HbA 1c e<br />

per i fattori di rischio CV. L’incidenza globale di eventi avversi gravi nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin è stata simile a<br />

quella dei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo. Nella popolazi<strong>on</strong>e iniziale da trattare (intenti<strong>on</strong>-to-treat), tra i pazienti che stavano<br />

usando insulina e/o una sulf<strong>on</strong>ilurea al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 2,7 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong><br />

sitagliptin e del 2,5 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo; tra i pazienti che n<strong>on</strong> stavano usando insulina e/o una sulf<strong>on</strong>ilurea<br />

al basale, l’incidenza di ipoglicemia severa è stata del 1,0 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin e dello 0,7 % nei pazienti<br />

trattati c<strong>on</strong> placebo. L’incidenza di diagnosi c<strong>on</strong>fermate di eventi di pancreatite è stata dello 0,3 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong><br />

sitagliptin e dello 0,2 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo. Segnalazi<strong>on</strong>e delle reazi<strong>on</strong>i avverse sospette La segnalazi<strong>on</strong>e<br />

delle reazi<strong>on</strong>i avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazi<strong>on</strong>e del medicinale è importante, in quanto permette<br />

un m<strong>on</strong>itoraggio c<strong>on</strong>tinuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare<br />

qualsiasi reazi<strong>on</strong>e avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/<br />

c<strong>on</strong>tent/come-segnalare-una-sospetta-reazi<strong>on</strong>eavversa.<br />

4.9 Sovradosaggio Durante gli studi clinici c<strong>on</strong>trollati c<strong>on</strong>dotti su soggetti sani, s<strong>on</strong>o state somministrate dosi singole<br />

di sitagliptin fino a 800 mg. In uno studio c<strong>on</strong> una dose di sitagliptin di 800 mg s<strong>on</strong>o stati osservati aumenti minimi del<br />

QTc, c<strong>on</strong>siderati n<strong>on</strong> clinicamente rilevanti. N<strong>on</strong> vi è esperienza c<strong>on</strong> dosi superiori a 800 mg negli studi clinici. In studi di<br />

Fase I a dosi multiple, n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o state osservate reazi<strong>on</strong>i cliniche avverse correlate c<strong>on</strong> dosi di sitagliptin fino a 600 mg al<br />

giorno per periodi fino a 10 giorni e 400 mg al giorno per periodi fino a 28 giorni. Un grande sovradosaggio di metformina<br />

(o fattori di rischio co-esistenti per acidosi lattica) può portare ad acidosi lattica che è una emergenza medica e deve<br />

essere trattata in ospedale. L’emodialisi è il metodo più efficace per rimuovere lattato e metformina. Negli studi clinici,<br />

circa il 13,5 % della dose è stata rimossa nel corso di una sessi<strong>on</strong>e di emodialisi di 3-4 ore. Si può prendere in c<strong>on</strong>siderazi<strong>on</strong>e<br />

un’emodialisi prolungata se ritenuto appropriato dal punto di vista clinico. La dializzabilità di sitagliptin c<strong>on</strong> dialisi<br />

perit<strong>on</strong>eale n<strong>on</strong> è nota. In caso di sovradosaggio, è ragi<strong>on</strong>evole fare uso delle comuni misure di supporto, per esempio,<br />

rimuovere il materiale n<strong>on</strong> assorbito dal tratto gastrointestinale, applicare il m<strong>on</strong>itoraggio clinico (inclusa l’effettuazi<strong>on</strong>e<br />

di un elettrocardiogramma), e istituire una terapia di supporto qualora fosse richiesto.<br />

5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE<br />

5.1 Proprietà farmacodinamiche Categoria farmacoterapeutica: Farmaci usati nel diabete, associazi<strong>on</strong>i di farmaci<br />

ipoglicemizzanti orali, codice ATC: A10BD07 Velmetia è un'associazi<strong>on</strong>e di due medicinali anti-iperglicemici c<strong>on</strong> meccanismo<br />

d'azi<strong>on</strong>e complementare per migliorare il c<strong>on</strong>trollo glicemico in pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2: sitagliptin fosfato, un<br />

inibitore della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4), e metformina cloridrato, appartenente alla classe dei biguanidi. Sitagliptin<br />

Meccanismo d’azi<strong>on</strong>e Sitagliptin fosfato è un inibitore potente e altamente selettivo dell’enzima dipeptidil peptidasi 4<br />

(DPP-4) attivo per via orale, per il trattamento del diabete di tipo 2. Gli inibitori della DPP-4 s<strong>on</strong>o una classe di farmaci<br />

che agisc<strong>on</strong>o aumentando i livelli di incretina. Inibendo l’enzima DPP-4, sitagliptin aumenta i livelli dei due orm<strong>on</strong>i<br />

notoriamente attivi del gruppo delle incretine, il peptide-1 glucag<strong>on</strong>e-simile (GLP-1) ed il polipeptide insulinotropico<br />

glucosio-dipendente (GIP). Le incretine fanno parte di un sistema endogeno coinvolto nella regolamentazi<strong>on</strong>e fisiologica<br />

dell’omeostasi del glucosio. Quando la glicemia è normale o elevata, GLP-1 e GIP aumentano la sintesi di insulina e il suo<br />

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ilascio da parte delle cellule pancreatiche beta. GLP-1 diminuisce inoltre la secrezi<strong>on</strong>e di glucag<strong>on</strong>e da parte delle cellule<br />

pancreatiche alfa, c<strong>on</strong> ridotta produzi<strong>on</strong>e epatica di glucosio. Quando la glicemia è bassa, il rilascio di insulina n<strong>on</strong> è aumentato<br />

e la secrezi<strong>on</strong>e di glucag<strong>on</strong>e n<strong>on</strong> è soppressa. Sitagliptin, è un inibitore potente e altamente selettivo dell’enzima<br />

DPP-4 e n<strong>on</strong> inibisce a c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i terapeutiche l’attività degli enzimi strettamente correlati DPP-8 o DPP-9. Sitagliptin<br />

differisce nella struttura chimica e nell’azi<strong>on</strong>e farmacologica da analoghi del GLP-1, insulina, sulf<strong>on</strong>iluree o meglitinidi,<br />

biguanidi, ag<strong>on</strong>isti del recettore gamma attivato dal proliferatore del perossisoma (PPARy), inibitori dell’alfa-glucosidasi,<br />

e analoghi dell’amilina. In uno studio di 2 giorni c<strong>on</strong>dotto su soggetti sani, sitagliptin da solo ha aumentato le c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i<br />

del GLP-1 attivo, mentre la metformina da sola ha aumentato in modo simile le c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i del GLP-1 attivo e<br />

di quello totale. La co-somministrazi<strong>on</strong>e di sitagliptin e metformina ha avuto un effetto additivo sulle c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i del<br />

GLP-1 attivo. Sitagliptin, ma n<strong>on</strong> la metformina, ha aumentato le c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i del GIP attivo. Efficacia e sicurezza clinica<br />

Complessivamente, sitagliptin ha migliorato il c<strong>on</strong>trollo glicemico quando usato in m<strong>on</strong>oterapia o in terapia di associazi<strong>on</strong>e<br />

nei pazienti adulti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2. Negli studi clinici, sitagliptin in m<strong>on</strong>oterapia ha migliorato il c<strong>on</strong>trollo glicemico<br />

c<strong>on</strong> riduzi<strong>on</strong>i significative della emoglobina A 1c (HbA 1c ) e del glucosio plasmatico a digiuno e post-prandiale. La riduzi<strong>on</strong>e<br />

del glucosio plasmatico a digiuno (FPG) è stata osservata a 3 settimane, quando è stata effettuata la prima misurazi<strong>on</strong>e<br />

del FPG. L'incidenza di ipoglicemia osservata in pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin è stata simile a quella del placebo. C<strong>on</strong> la<br />

terapia c<strong>on</strong> sitagliptin il peso corporeo n<strong>on</strong> è aumentato rispetto ai valori basali.<br />

S<strong>on</strong>o stati osservati miglioramenti dei marcatori surrogati della funzi<strong>on</strong>e delle cellule beta, inclusi HOMA-β (Valutazi<strong>on</strong>e<br />

del Modello Omeostatico - Homeostasis Model Assessment-β), del rapporto proinsulina/insulina, e delle Studi c<strong>on</strong> sitagliptin<br />

in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina In uno studio di 24 settimane, c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo c<strong>on</strong>dotto per valutare<br />

l’efficacia e la sicurezza dell’aggiunta di sitagliptin 100 mg una volta al giorno ad un trattamento in corso c<strong>on</strong> metformina,<br />

sitagliptin ha prodotto miglioramenti significativi sui parametri glicemici rispetto al placebo. Nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin,<br />

la variazi<strong>on</strong>e del peso corporeo rispetto ai valori basali è stata simile a quella dei pazienti trattati<br />

c<strong>on</strong> placebo. In questo studio, nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin o c<strong>on</strong> placebo, c’è stata una incidenza di ipoglicemia<br />

simile. In uno studio fattoriale di 24 settimane di terapia iniziale c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo, sitagliptin 50 mg due volte al<br />

giorno in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina (500 mg o 1.000 mg due volte al giorno) ha fornito miglioramenti significativi sui<br />

parametri glicemici rispetto ad entrambe le m<strong>on</strong>oterapie. La riduzi<strong>on</strong>e di peso corporeo c<strong>on</strong> la terapia di somministrazi<strong>on</strong>e<br />

c<strong>on</strong>comitante di sitagliptin e metformina è stata simile a quella osservata c<strong>on</strong> metformina da sola o c<strong>on</strong> placebo; nei<br />

pazienti in terapia c<strong>on</strong> sitagliptin da solo n<strong>on</strong> c’è stata variazi<strong>on</strong>e rispetto al basale. L’incidenza della ipoglicemia è stata<br />

simile tra i gruppi di trattamento. Studio c<strong>on</strong> sitagliptin in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina e una sulf<strong>on</strong>ilurea Uno studio di<br />

24 settimane c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo è stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una<br />

volta al giorno) aggiunto a glimepiride (da sola o in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina). L’aggiunta di sitagliptin a glimepiride<br />

e metformina ha indotto significativi miglioramenti nei parametri glicemici. I pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin hanno<br />

avuto un modesto aumento del peso corporeo (+1,1 kg) rispetto ai pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo. Studio c<strong>on</strong> sitagliptin in<br />

associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina e un ag<strong>on</strong>ista PPARy Uno studio c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo a 26 settimane è stato disegnato<br />

per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al giorno) aggiunto all’associazi<strong>on</strong>e di pioglitaz<strong>on</strong>e<br />

e metformina. L’aggiunta di sitagliptin a pioglitaz<strong>on</strong>e e metformina ha indotto significativi miglioramenti nei parametri<br />

glicemici. La variazi<strong>on</strong>e del peso corporeo rispetto ai valori basali è stata simile nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin e in<br />

quelli trattati c<strong>on</strong> placebo. L’incidenza di ipoglicemia è stata simile anche nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin o c<strong>on</strong> placebo.<br />

Studio c<strong>on</strong> sitagliptin in associazi<strong>on</strong>e c<strong>on</strong> metformina e insulina Uno studio di 24 settimane c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo è<br />

stato disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una volta al giorno) aggiunto a insulina (ad<br />

una dose stabile per almeno 10 settimane) c<strong>on</strong> o senza metformina (almeno 1.500 mg). Nei pazienti che assumevano<br />

insulina premiscelata, la dose media giornaliera era di 70,9 U/die. Nei pazienti che assumevano insulina n<strong>on</strong> premiscelata<br />

(ad azi<strong>on</strong>e intermedia/a lunga durata d’azi<strong>on</strong>e), la dose media giornaliera era di 44,3 U/die. Nella Tabella 2 s<strong>on</strong>o riportati<br />

i dati relativi al 73 % dei pazienti che stavano assumendo metformina. L’aggiunta di sitagliptin all’insulina ha indotto<br />

significativi miglioramenti nei parametri glicemici. N<strong>on</strong> c’è stata alcuna variazi<strong>on</strong>e significativa del peso corporeo rispetto<br />

ai valori basali in entrambi i gruppi.<br />

Tabella 2: risultati relativi alla HbA 1c in studi di terapia di associazi<strong>on</strong>e di sitagliptin e metformina<br />

c<strong>on</strong>trollati c<strong>on</strong> placebo*<br />

Studio<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto ad una<br />

terapia in corso c<strong>on</strong> metformina % (N=453)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto ad una<br />

terapia in corso c<strong>on</strong> glimepiride<br />

+ metformina %<br />

(N=115)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto a<br />

terapia in corso c<strong>on</strong> pioglitaz<strong>on</strong>e + metformina <br />

N=152)<br />

Sitagliptin 100 mg una volta al giorno aggiunto ad una<br />

terapia in corso c<strong>on</strong> insulina + metformina % (N=223)<br />

Terapia iniziale (due volte al giorno) % :<br />

Sitagliptin 50 mg + Metformina 500 mg (N=183)<br />

Terapia iniziale (due volte al giorno) % :<br />

Sitagliptin 50 mg + Metformina 1.000 mg (N=178)<br />

Valore<br />

medio al<br />

basale della<br />

HbA 1c (%)<br />

Variazi<strong>on</strong>e<br />

media dal<br />

basale della<br />

HbA 1c (%)<br />

Variazi<strong>on</strong>e media<br />

placebo- corretta<br />

della HbA 1c (%)<br />

(95 % IC)<br />

8,0 -0,7 † -0,7 †,‡<br />

(-0,8, -0,5)<br />

8,3 -0,6 † -0,9 †,‡<br />

(-1,1, -0,7)<br />

8,8 -1,2 † -0,7 †,‡<br />

(-1,0, -0,5)<br />

8,7 -0,7 § -0,5 §,‡<br />

(-0,7, -0,4)<br />

8,8 -1,4 † -1,6 †,‡<br />

(-1,8, -1,3)<br />

8,8 -1,9 † -2,1 †,‡<br />

(-2,3, -1,8)<br />

* Tutti i pazienti trattati (analisi della popolazi<strong>on</strong>e iniziale da trattare - intenti<strong>on</strong>-to-treat). † Medie dei minimi quadrati<br />

aggiustate per stato della precedente terapia anti-iperglicemica e valore basale. ‡ p< 0,001 comparato c<strong>on</strong> placebo o<br />

placebo + terapia di associazi<strong>on</strong>e. % HbA 1c (%) a 24 settimane. HbA 1c (%) a 26 settimane.<br />

§ Medie dei minimi quadrati aggiustate per uso di insulina alla Visita 1 [premiscelata verso n<strong>on</strong> premiscelata (ad azi<strong>on</strong>e<br />

intermedia o a lunga durata d’azi<strong>on</strong>e)], e valore basale. In uno studio di 52 settimane, di c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to su efficacia e sicurezza<br />

dell’aggiunta di sitagliptin 100 mg una volta al giorno o glipizide (una sulf<strong>on</strong>ilurea) in pazienti c<strong>on</strong> inadeguato c<strong>on</strong>trollo<br />

glicemico in m<strong>on</strong>oterapia c<strong>on</strong> metformina, sitagliptin è risultato simile a glipizide nel ridurre HbA 1c (-0, 7 % di variazi<strong>on</strong>e<br />

media dal valore basale alla settimana 52, c<strong>on</strong> HbA 1c al valore basale di circa il 7,5 % in entrambi i gruppi). La dose media<br />

di glipizide utilizzata nel gruppo di c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>to è stata di 10 mg/die c<strong>on</strong> circa il 40 % dei pazienti che richiedevano una dose<br />

di glipizide di ≤ 5 mg/die per tutto lo studio. Tuttavia, nel gruppo sitagliptin, un numero maggiore di pazienti è andato<br />

inc<strong>on</strong>tro a interruzi<strong>on</strong>i per assenza di efficacia, rispetto al gruppo glipizide. I pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin hanno mostrato<br />

una significativa diminuzi<strong>on</strong>e media del peso corporeo dal valore basale (-1,5 kg) rispetto a un significativo aumento<br />

di peso risc<strong>on</strong>trato nei pazienti in terapia c<strong>on</strong> glipizide (+1,1 kg). In questo studio, il rapporto proinsulina/insulina, un<br />

marcatore (marker) di efficienza di sintesi e di rilascio dell’insulina, è migliorato c<strong>on</strong> sitagliptin ed è peggiorato c<strong>on</strong> il trattamento<br />

c<strong>on</strong> glipizide. L’incidenza dell’ipoglicemia nel gruppo sitagliptin (4,9 %) è risultata significativamente inferiore<br />

a quella nel gruppo glipizide (32,0 %). Uno studio della durata di 24 settimane c<strong>on</strong>trollato c<strong>on</strong> placebo che ha coinvolto<br />

660 pazienti è stato disegnato per valutare l’efficacia nel risparmio di insulina e la sicurezza di sitagliptin (100 mg una<br />

volta al giorno) aggiunto a insulina glargine c<strong>on</strong> o senza metformina (almeno 1.500 mg) durante l’intensificazi<strong>on</strong>e della<br />

terapia c<strong>on</strong> insulina. Tra i pazienti che prendevano metformina, il valore basale di HbA 1c era di 8,70 % e la dose di insulina<br />

al basale era di 37 UI/die. I pazienti venivano istruiti a titolare la dose di insulina glargine in base ai valori di glucosio a<br />

digiuno misurati mediante fingerstick. Tra i pazienti che prendevano metformina, alla settimana 24, l’aumento della dose<br />

giornaliera di insulina è stato di 19 UI/die nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin e 24 UI/die nei pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo.<br />

La riduzi<strong>on</strong>e di HbA1c nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin, metformina e insulina è stata di -1,35 % rispetto a -0,90 % nei<br />

pazienti trattati c<strong>on</strong> placebo, metformina e insulina, una differenza di -0,45 % [IC al 95 %: -0,62, -0,29]. L’incidenza di<br />

ipoglicemia è stata del 24,9 % nei pazienti trattati c<strong>on</strong> sitagliptin, metformina e insulina e del 37,8 % nei pazienti trattati<br />

c<strong>on</strong> placebo, metformina e insulina. La differenza era principalmente dovuta ad una più alta percentuale di pazienti nel<br />

gruppo placebo che avevano presentato 3 o più episodi di ipoglicemia (9,1 vs. 19,8 %). N<strong>on</strong> c’è stata alcuna differenza<br />

nell’incidenza di ipoglicemia severa. Metformina Meccanismo d’azi<strong>on</strong>e La metformina è un biguanide c<strong>on</strong> effetti antiiperglicemici,<br />

che abbassa sia i livelli basali che quelli postprandiali del glucosio plasmatico. N<strong>on</strong> stimola la secrezi<strong>on</strong>e di<br />

insulina e pertanto n<strong>on</strong> produce ipoglicemia.<br />

La metformina può agire c<strong>on</strong> tre meccanismi: - riducendo la produzi<strong>on</strong>e di glucosio a livello epatico tramite inibizi<strong>on</strong>e di<br />

gluc<strong>on</strong>eogenesi e glicogenolisi - nel muscolo, aumentando lievemente la sensibilità all’insulina, migliorando la captazi<strong>on</strong>e<br />

periferica di glucosio e la sua utilizzazi<strong>on</strong>e - rallentando l’assorbimento intestinale di glucosio. La metformina stimola<br />

la sintesi intracellulare di glicogeno agendo sulla glicogeno sintasi. La metformina aumenta la capacità di trasporto di tipi<br />

specifici di trasportatori di membrana del glucosio (GLUT-1 e GLUT- 4). Efficacia e sicurezza clinica Nell’uomo, indipendentemente<br />

dalla sua azi<strong>on</strong>e sulla glicemia, la metformina ha un effetto favorevole sul metabolismo lipidico. Questo effetto<br />

è stato osservato a dosi terapeutiche in studi clinici c<strong>on</strong>trollati a medio e lungo termine: la metformina riduce i livelli di<br />

colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi. Lo studio prospettico randomizzato UKPDS ha dimostrato il beneficio a<br />

lungo termine di un c<strong>on</strong>trollo intensivo della glicemia nel diabete di tipo 2. L’analisi dei risultati effettuata in pazienti in<br />

eccesso p<strong>on</strong>derale trattati c<strong>on</strong> metformina dopo il fallimento della dieta da sola ha mostrato: - nel gruppo di trattamento<br />

c<strong>on</strong> metformina, una riduzi<strong>on</strong>e significativa del rischio assoluto di qualsiasi complicazi<strong>on</strong>e correlata c<strong>on</strong> il diabete (29,8<br />

eventi/1.000 pazienti-anno) versus la dieta da sola (43,3 eventi/1.000 pazienti-anno), p=0,0023, e versus i gruppi di<br />

trattamento combinati sulf<strong>on</strong>ilurea e insulina in m<strong>on</strong>oterapia (40,1 eventi/1.000 pazienti-anno), p=0,0034 - una riduzi<strong>on</strong>e<br />

significativa del rischio assoluto di qualsiasi tipo di morte correlata c<strong>on</strong> il diabete: metformina 7,5 eventi/1.000<br />

pazienti-anno, dieta da sola 12,7 eventi/1.000 pazienti-anno, p=0,017 - una riduzi<strong>on</strong>e significativa del rischio assoluto<br />

di mortalità totale: metformina 13,5 eventi/1.000 pazienti-anno versus la dieta da sola 20,6 eventi/1.000 pazienti-anno,<br />

(p=0,011), e versus i gruppi di trattamento combinati sulf<strong>on</strong>ilurea e insulina in m<strong>on</strong>oterapia 18,9 eventi/1.000 pazientianno<br />

(p=0,021) - una riduzi<strong>on</strong>e significativa del rischio assoluto di infarto del miocardio: metformina 11 eventi/1.000<br />

pazienti-anno, dieta da sola 18 eventi/1.000 pazienti-anno, (p=0,01). TECOS è stato uno studio randomizzato in 14.671<br />

pazienti nella popolazi<strong>on</strong>e iniziale da trattare (intenti<strong>on</strong>to- treat) c<strong>on</strong> valori di HbA 1c compresi tra ≥ 6,5 e 8,0 % e c<strong>on</strong><br />

malattia CV accertata trattati c<strong>on</strong> sitagliptin (7.332) 100 mg al giorno (o 50 mg al giorno se il valore basale di eGFR era ≥<br />

30 e < 50 mL/min/1,73 m 2 ) o placebo (7.339) aggiunti alla terapia solitamente utilizzata per il raggiungimento dei valori<br />

standard regi<strong>on</strong>ali per l’HbA1c e per i fattori di rischio CV. I pazienti c<strong>on</strong> eGFR < 30 mL/min/1,73 m 2 n<strong>on</strong> dovevano essere<br />

arruolati nello studio. La popolazi<strong>on</strong>e dello studio comprendeva 2.004 pazienti di età ≥ 75 anni e 3.324 pazienti c<strong>on</strong><br />

compromissi<strong>on</strong>e renale (eGFR < 60 mL/min/1,73 m 2 ). Nel corso dello studio, la differenza media stimata (SD) globale<br />

della HbA1c tra i gruppi sitagliptin e placebo è stata di 0,29 % (0,01), IC al 95 % (-0,32, -0,27); p < 0,001. L’endpoint<br />

primario cardiovascolare era un composito di prima insorgenza di morte cardiovascolare, infarto miocardico n<strong>on</strong> fatale,<br />

ictus n<strong>on</strong> fatale o ospedalizzazi<strong>on</strong>e per angina instabile. Gli endpoint sec<strong>on</strong>dari cardiovascolari comprendevano la prima<br />

insorgenza di morte cardiovascolare, infarto miocardico n<strong>on</strong> fatale o ictus n<strong>on</strong> fatale; prima insorgenza dei singoli comp<strong>on</strong>enti<br />

dell’endpoint primario composito; morte per qualunque causa; e ricoveri in ospedale per insufficienza cardiaca<br />

c<strong>on</strong>gestizia. Dopo un follow-up mediano di tre anni, sitagliptin, quando aggiunto alla terapia solitamente utilizzata, n<strong>on</strong><br />

ha aumentato il rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori o il rischio di ospedalizzazi<strong>on</strong>e per insufficienza cardiaca<br />

rispetto alla terapia solitamente utilizzata senza sitagliptin in pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 (Tabella 3).<br />

Tabella 3: Tassi degli outcome cardiovascolari compositi e dei principali outcome sec<strong>on</strong>dari<br />

Sitagliptin 100 mg<br />

N (%)<br />

Tasso d’incidenza<br />

per<br />

100 pazienti-anno*<br />

N (%)<br />

Placebo<br />

Analisi nella popolazi<strong>on</strong>e iniziale da trattare (intenti<strong>on</strong>-to-treat)<br />

Numero di pazienti 7.332 7.339<br />

Endpoint primario composito<br />

(morte cardiovascolare, infarto<br />

miocardico n<strong>on</strong> fatale, ictus n<strong>on</strong><br />

fatale o ospedalizzazi<strong>on</strong>e per angina<br />

instabile)<br />

Endpoint sec<strong>on</strong>dario composito<br />

(morte cardiovascolare, infarto miocardico<br />

n<strong>on</strong> fatale o ictus n<strong>on</strong> fatale)<br />

839<br />

(11,4)<br />

745<br />

(10,2)<br />

4,1 851 (11,6) 4,2<br />

Tasso d’incidenza<br />

per rischio<br />

Rapporto di<br />

100 pazienti-anno*<br />

(IC al 95%)<br />

Valore<br />

p †<br />

0,98 (0,89–1,08)


i risultati degli studi c<strong>on</strong> Velmetia in tutti i sottogruppi della popolazi<strong>on</strong>e pediatrica per il diabete mellito di tipo 2 (vedere<br />

paragrafo 4.2 per informazi<strong>on</strong>i sull’uso pediatrico). La sicurezza e l’efficacia dell’aggiunta di sitagliptin alla metformina<br />

nei pazienti pediatrici di età compresa tra 10 e 17 anni c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 e c<strong>on</strong>trollo glicemico inadeguato c<strong>on</strong> o<br />

senza insulina s<strong>on</strong>o state valutate in due studi della durata di 54 settimane. L’aggiunta di sitagliptin (somministrato come<br />

sitagliptin + metformina o sitagliptin + metformina a rilascio prolungato (extended release, XR)) è stata c<strong>on</strong>fr<strong>on</strong>tata c<strong>on</strong><br />

l’aggiunta di placebo alla metformina o metformina XR. Sebbene nell’analisi aggregata di questi due studi, alla Settimana<br />

20, sia stata dimostrata la superiorità della riduzi<strong>on</strong>e dell’HbA1c per sitagliptin + metformina / sitagliptin + metformina<br />

XR rispetto a metformina, i risultati dei singoli studi s<strong>on</strong>o stati inc<strong>on</strong>sistenti. Inoltre, alla Settimana 54 n<strong>on</strong> è stata osservata<br />

una maggiore efficacia per sitagliptin + metformina / sitagliptin + metformina XR rispetto a metformina. Pertanto,<br />

Velmetia n<strong>on</strong> deve essere usato in pazienti pediatrici di età compresa tra 10 e 17 anni a causa di efficacia insufficiente<br />

(vedere paragrafo 4.2 per informazi<strong>on</strong>i sull’uso pediatrico).<br />

5.2 Proprietà farmacocinetiche Velmetia Uno studio di bioequivalenza c<strong>on</strong>dotto su pers<strong>on</strong>e sane ha dimostrato<br />

che le compresse di Velmetia (c<strong>on</strong>tenenti l’associazi<strong>on</strong>e sitagliptin/metformina cloridrato) s<strong>on</strong>o bioequivalenti alla somministrazi<strong>on</strong>e<br />

c<strong>on</strong>comitante di singole compresse di sitagliptin fosfato e metformina cloridrato. Di seguito veng<strong>on</strong>o riportate<br />

le proprietà farmacocinetiche dei singoli principi attivi di Velmetia. Sitagliptin Assorbimento Dopo somministrazi<strong>on</strong>e<br />

orale di una dose da 100 mg a soggetti sani, sitagliptin è stato assorbito rapidamente, c<strong>on</strong> il picco di c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche<br />

(T max mediana) da 1 fino a 4 ore dalla somministrazi<strong>on</strong>e, l’AUC plasmatica media di sitagliptin è stata di 8,52<br />

μM•ora, la C max è stata di 950 nM. La biodisp<strong>on</strong>ibilità assoluta di sitagliptin è pari circa all’87 %. Poiché la somministrazi<strong>on</strong>e<br />

c<strong>on</strong>comitante di un pasto ad alto c<strong>on</strong>tenuto lipidico c<strong>on</strong> sitagliptin n<strong>on</strong> ha avuto effetti sulla farmacocinetica, sitagliptin<br />

può essere assunto indipendentemente dai pasti. L’AUC plasmatica di sitagliptin è aumentata in modo dose-proporzi<strong>on</strong>ale.<br />

La dose-proporzi<strong>on</strong>alità n<strong>on</strong> è stata accertata per la C max e per la C 24h (la C max è aumentata in misura maggiore<br />

rispetto alla doseproporzi<strong>on</strong>alità e la C2 4h è aumentata in misura minore rispetto alla dose-proporzi<strong>on</strong>alità). Distribuzi<strong>on</strong>e<br />

Allo stato stazi<strong>on</strong>ario, il volume medio di distribuzi<strong>on</strong>e dopo una dose singola endovenosa di 100 mg di sitagliptin a<br />

soggetti sani è di circa 198 litri. La frazi<strong>on</strong>e di sitagliptin legata in modo reversibile alle proteine plasmatiche è bassa (38<br />

%). Biotrasformazi<strong>on</strong>e Sitagliptin Sitagliptin viene eliminato immodificato principalmente per via urinaria, e il metabolismo<br />

rappresenta una via metabolica minore. Circa il 79 % di sitagliptin viene escreto immodificato nelle urine. Dopo una<br />

dose di [ 14 C]sitagliptin per via orale, circa il 16 % della radioattività è stata escreta come metaboliti di sitagliptin. S<strong>on</strong>o<br />

state rinvenute tracce di 6 metaboliti di sitagliptin e n<strong>on</strong> si prevede che essi c<strong>on</strong>tribuiscano all’attività DPP-4 inibitoria<br />

plasmatica di sitagliptin. Studi in vitro hanno indicato che l’enzima primariamente resp<strong>on</strong>sabile per il limitato metabolismo<br />

di sitagliptin è il CYP3A4, c<strong>on</strong> un c<strong>on</strong>tributo del CYP2C8. Dati in vitro hanno mostrato che sitagliptin n<strong>on</strong> è un inibitore<br />

degli isoenzimi del CYP: CYP3A4, 2C8, 2C9, 2D6, 1A2, 2C19 o 2B6, e n<strong>on</strong> è un induttore di CYP3A4 e CYP1A2.<br />

Eliminazi<strong>on</strong>e Dopo la somministrazi<strong>on</strong>e di una dose di [ 14 C]sitagliptin per via orale a soggetti sani, circa il 100 % della<br />

radioattività somministrata è stata eliminata nelle feci (13 %) o nelle urine (87 %) entro una settimana dalla somministrazi<strong>on</strong>e.<br />

Il t 1/2 terminale apparente dopo una dose di 100 mg di sitagliptin per via orale è stato di circa 12,4 ore. Sitagliptin<br />

si accumula solo in minima parte c<strong>on</strong> dosi multiple. La clearance renale è stata di circa 350 mL/min. L’eliminazi<strong>on</strong>e di sitagliptin<br />

ha luogo in primis attraverso l’escrezi<strong>on</strong>e renale e implica una secrezi<strong>on</strong>e tubulare attiva. Sitagliptin è un substrato<br />

per il trasportatore ani<strong>on</strong>ico organico umano 3 (hOAT-3), che può essere implicato nell’eliminazi<strong>on</strong>e renale di sitagliptin.<br />

La rilevanza clinica di hOAT-3 nel trasporto di sitagliptin n<strong>on</strong> è stata stabilita. Sitagliptin è anche un substrato della<br />

glicoproteina-P, che può anche essere implicata nel mediare l’eliminazi<strong>on</strong>e renale di sitagliptin. Tuttavia la ciclosporina, un<br />

inibitore della glicoproteina-P, n<strong>on</strong> ha ridotto la clearance renale di sitagliptin. Sitagliptin n<strong>on</strong> è un substrato per i trasportatori<br />

OCT2 o OAT1 o PEPT1/2. In vitro, sitagliptin n<strong>on</strong> ha inibito il trasporto mediato da OAT3 (IC50=160 μM) o glicoproteina-P<br />

(fino a 250 μM) a c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche rilevanti dal punto di vista terapeutico. In uno studio clinico sitagliptin<br />

ha avuto un effetto limitato sulle c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i della digossina plasmatica indicando che sitagliptin può essere un<br />

debole inibitore della glicoproteina-P. Caratteristiche dei pazienti La farmacocinetica di sitagliptin è stata generalmente<br />

simile in soggetti sani e in pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 . Compromissi<strong>on</strong>e renale È stato c<strong>on</strong>dotto uno studio a dose singola<br />

in aperto per valutare la farmacocinetica di una dose ridotta di sitagliptin (50 mg) in pazienti c<strong>on</strong> vari gradi di compromissi<strong>on</strong>e<br />

renale cr<strong>on</strong>ica rispetto a soggetti di c<strong>on</strong>trollo sani. Lo studio ha incluso pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale<br />

lieve, moderata e severa, e pazienti c<strong>on</strong> ESRD in emodialisi. In aggiunta, gli effetti della compromissi<strong>on</strong>e renale sulla farmacocinetica<br />

di sitagliptin in pazienti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 e c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale lieve, moderata o severa (inclusa<br />

ESRD) s<strong>on</strong>o stati valutati utilizzando l’analisi farmacocinetica di popolazi<strong>on</strong>e. Rispetto a soggetti sani di c<strong>on</strong>trollo, l’AUC<br />

plasmatica di sitagliptin è aumentata di circa 1,2 volte e 1,6 volte rispettivamente in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale<br />

lieve (GFR da ≥ 60 a < 90 mL/min) e in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale moderata (GFR da ≥ 45 a < 60 mL/min).<br />

Poiché gli aumenti di tale entità n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o clinicamente rilevanti, n<strong>on</strong> è necessario un adattamento del dosaggio in questi<br />

pazienti. L’AUC plasmatica di sitagliptin è aumentata di circa 2 volte in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale moderata (GFR<br />

da ≥ 30 a < 45 mL/min) e di circa 4 volte in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e renale severa (GFR < 30 mL/min), inclusi pazienti<br />

c<strong>on</strong> ESRD in emodialisi. Sitagliptin è stato rimosso in misura limitata dall’emodialisi (13,5 % nel corso di una seduta<br />

di emodialisi da 3 a 4 ore a cominciare da 4 ore post-dose). Compromissi<strong>on</strong>e epatica N<strong>on</strong> è necessario alcun adattamento<br />

della dose di sitagliptin in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e epatica lieve o moderata (punteggio di Child-Pugh ≤ 9). N<strong>on</strong> c’è<br />

esperienza clinica in pazienti c<strong>on</strong> compromissi<strong>on</strong>e epatica severa (punteggio di Child-Pugh > 9). Poiché tuttavia sitagliptin<br />

viene eliminato in primo luogo per via renale, n<strong>on</strong> è previsto che la compromissi<strong>on</strong>e epatica severa influenzi la farmacocinetica<br />

di sitagliptin. Anziani N<strong>on</strong> è richiesto alcun adattamento della dose in base all’età. L’età n<strong>on</strong> ha avuto un impatto<br />

clinicamente significativo sulla farmacocinetica di sitagliptin in base ai dati di un’analisi di farmacocinetica di popolazi<strong>on</strong>e<br />

di Fase I e di Fase II. Negli anziani (da 65 a 80 anni) s<strong>on</strong>o state osservate c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche di sitagliptin<br />

superiori di circa il 19 % rispetto ai giovani. Popolazi<strong>on</strong>e pediatrica La farmacocinetica di sitagliptin (dose singola di 50 mg,<br />

100 mg o 200 mg) è stata studiata nei pazienti pediatrici (da 10 a 17 anni di età) c<strong>on</strong> diabete di tipo 2. In questa popolazi<strong>on</strong>e,<br />

l’AUC di sitagliptin nel plasma, aggiustata per dose, è stata di circa il 18 % più bassa rispetto a quella di pazienti<br />

adulti c<strong>on</strong> diabete di tipo 2 per una dose di 100 mg. N<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati c<strong>on</strong>dotti studi c<strong>on</strong> sitagliptin nei pazienti pediatrici di<br />

età inferiore a 10 anni. Altre caratteristiche dei pazienti N<strong>on</strong> è necessario alcun adattamento della dose in base a sesso,<br />

etnia, o indice di massa corporea (BMI). Queste caratteristiche n<strong>on</strong> hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla<br />

farmacocinetica di sitagliptin in base ai dati di un’analisi composita di farmacocinetica di Fase I e ai dati di un’analisi di<br />

farmacocinetica di popolazi<strong>on</strong>e di Fase I e di Fase II. Metformina Assorbimento Dopo una dose orale di metformina, il T max<br />

è raggiunto in 2,5 ore. In soggetti sani la biodisp<strong>on</strong>ibilità assoluta di metformina 500 mg compresse è di circa il 50-60 %.<br />

Dopo una dose orale, la frazi<strong>on</strong>e n<strong>on</strong> assorbita recuperata nelle feci è stata del 20-30 %. Dopo somministrazi<strong>on</strong>e orale,<br />

l’assorbimento di metformina è saturabile e incompleto. Si assume che la farmacocinetica dell’assorbimento di metformina<br />

è n<strong>on</strong> lineare. Alle dosi usuali e agli usuali schemi posologici di metformina, le c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche allo stato<br />

stazi<strong>on</strong>ario s<strong>on</strong>o raggiunte entro 24-48 ore e s<strong>on</strong>o generalmente inferiori a 1 μg/mL. In studi clinici c<strong>on</strong>trollati, i livelli<br />

plasmatici massimi di metformina (C max ) n<strong>on</strong> hanno superato i 5 μg/mL, anche alle massime dosi. Il cibo riduce l’entità<br />

dell’assorbimento di metformina e lo rallenta lievemente. Successivamente alla somministrazi<strong>on</strong>e di una dose da 850 mg<br />

è stata risc<strong>on</strong>trata riduzi<strong>on</strong>e del 40 % delle c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>i plasmatiche di picco, riduzi<strong>on</strong>e del 25 % della AUC e un prolungamento<br />

di 35 minuti del tempo della c<strong>on</strong>centrazi<strong>on</strong>e plasmatica di picco. La rilevanza clinica di questa riduzi<strong>on</strong>e n<strong>on</strong> è<br />

nota. Distribuzi<strong>on</strong>e Il legame proteico è trascurabile. La metformina si ripartisce negli eritrociti. Il picco ematico è più basso<br />

rispetto al picco plasmatico e si raggiunge approssimativamente nello stesso momento. I globuli rossi molto probabilmente<br />

rappresentano un compartimento sec<strong>on</strong>dario di distribuzi<strong>on</strong>e. Il volume medio di distribuzi<strong>on</strong>e oscillava tra 63 – 276<br />

L. Biotrasformazi<strong>on</strong>e Metformina è escreta immodificata nelle urine. Nell’uomo n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati identificati metaboliti.<br />

Eliminazi<strong>on</strong>e La clearance renale di metformina è > 400 mL/min, ciò indica che metformina è eliminata attraverso filtrazi<strong>on</strong>e<br />

glomerulare e secrezi<strong>on</strong>e tubulare. In seguito ad una dose orale, l’emivita terminale di eliminazi<strong>on</strong>e apparente è di<br />

circa 6,5 ore. Quando vi è una alterazi<strong>on</strong>e della funzi<strong>on</strong>alità renale, la clearance renale è ridotta in proporzi<strong>on</strong>e a quella<br />

della creatinina e quindi c’è un prolungamento dell’emivita, c<strong>on</strong> c<strong>on</strong>seguente aumento dei livelli plasmatici di metformina.<br />

5.3 Dati preclinici di sicurezza C<strong>on</strong> Velmetia n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati effettuati studi sull’animale. In studi di 16 settimane nei<br />

quali i cani s<strong>on</strong>o stati trattati c<strong>on</strong> metformina da sola o c<strong>on</strong> una associazi<strong>on</strong>e di metformina e sitagliptin, n<strong>on</strong> si è osservata<br />

tossicità aggiuntiva c<strong>on</strong> la terapia di associazi<strong>on</strong>e. Il livello senza effetto (NOEL, no observed effect level) in questi studi è<br />

stato osservato ad esposizi<strong>on</strong>i di sitagliptin di circa 6 volte l’esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo e ad esposizi<strong>on</strong>i di metformina di circa<br />

2,5 volte l’esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. I seguenti dati derivano da studi effettuati c<strong>on</strong> sitagliptin o metformina separatamente.<br />

Sitagliptin Nei roditori a valori di esposizi<strong>on</strong>e sistemica uguali a 58 volte all’esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo s<strong>on</strong>o state osservate<br />

tossicità renale ed epatica, mentre il livello senza effetto è stato trovato a 19 volte l’esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. Nei ratti, a livelli<br />

di esposizi<strong>on</strong>e uguali a 67 volte l’esposizi<strong>on</strong>e clinica nell’uomo s<strong>on</strong>o state osservate anormalità degli incisivi; il livello senza<br />

effetto per questo evento è stato di 58 volte in base ad uno studio di 14 settimane sui ratti. La rilevanza di questi dati per<br />

l’uomo n<strong>on</strong> è nota. Nei cani a livelli di esposizi<strong>on</strong>e pari a circa 23 volte il livello di esposizi<strong>on</strong>e clinica s<strong>on</strong>o stati osservati<br />

segni fisici transitori legati al trattamento alcuni dei quali suggerisc<strong>on</strong>o tossicità neurale, quali respirazi<strong>on</strong>e a bocca aperta,<br />

salivazi<strong>on</strong>e, emesi bianca schiumosa, atassia, tremore, diminuzi<strong>on</strong>e dell’attività e/o postura curva. A dosi equivalenti a<br />

circa 23 volte il livello di esposizi<strong>on</strong>e sistemica nell’uomo, è stata inoltre osservata a livello istologico una degenerazi<strong>on</strong>e<br />

del muscolo scheletrico da molto lieve a lieve. Un livello senza effetto per questi eventi è stato trovato ad un’esposizi<strong>on</strong>e<br />

pari a 6 volte il livello di esposizi<strong>on</strong>e clinica. Sitagliptin n<strong>on</strong> ha dimostrato genotossicità negli studi preclinici. Sitagliptin<br />

n<strong>on</strong> è stato carcinogenico nei topi. Nei ratti vi è stato un aumento dell’incidenza di adenomi e carcinomi epatici a livelli di<br />

esposizi<strong>on</strong>e sistemica pari a 58 volte l’esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. Poiché è stato mostrato che l’epatotossicità è correlata c<strong>on</strong><br />

l’induzi<strong>on</strong>e di neoplasie epatiche nel ratto, questo aumento dei tumori epatici nel ratto è probabilmente sec<strong>on</strong>dario alla<br />

tossicità epatica cr<strong>on</strong>ica che si verifica a queste dosi elevate. A causa dell’ampio margine di sicurezza (19 volte a questo<br />

livello senza effetto), queste lesi<strong>on</strong>i neoplastiche n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o c<strong>on</strong>siderate rilevanti rispetto alle circostanze di esposizi<strong>on</strong>e<br />

nell’uomo. In ratti maschi e femmine trattati c<strong>on</strong> sitagliptin prima e durante l’accoppiamento n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o stati osservati<br />

effetti avversi sulla fertilità correlati al trattamento. In studi sullo sviluppo pre-/post-natale c<strong>on</strong>dotti su ratti sitagliptin n<strong>on</strong><br />

ha mostrato effetti avversi. Studi di tossicità riproduttiva hanno mostrato un lieve aumento correlato al trattamento dell’incidenza<br />

di malformazi<strong>on</strong>i delle coste fetali (coste assenti, ipoplasiche e <strong>on</strong>dulate) nella prole di ratti a livelli di esposizi<strong>on</strong>e<br />

sistemica superiori di 29 volte ai livelli di esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo. In c<strong>on</strong>igli a livelli di esposizi<strong>on</strong>e superiori a 29 volte i livelli<br />

di esposizi<strong>on</strong>e nell’uomo è stata osservata tossicità materna. A causa degli ampi margini di sicurezza, questi reperti n<strong>on</strong><br />

suggerisc<strong>on</strong>o la presenza di rischi rilevanti per la riproduzi<strong>on</strong>e nell’uomo. Sitagliptin viene secreto in quantità apprezzabili<br />

nel latte di ratti durante l’allattamento (rapporto latte/plasma: 4:1). Metformina I dati preclinici relativi alla metformina<br />

n<strong>on</strong> mostrano rischi particolari per l'uomo sulla base di studi c<strong>on</strong>venzi<strong>on</strong>ali farmacologici di sicurezza, tossicità a dosi<br />

ripetute, genotossicità, potenziale carcinogenico, tossicità riproduttiva.<br />

6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE<br />

6.1 Elenco degli eccipienti Nucleo della compressa cellulosa microcristallina (E460) - povid<strong>on</strong>e K29/32 (E1201) -<br />

sodio lauril solfato - sodio stearil fumarato<br />

Rivestimento della compressa polivinil alcol - macrogol 3350 - talco (E553b) - titanio diossido (E171) - ferro ossido rosso<br />

(E172) - ferro ossido nero (E172)<br />

6.2 Incompatibilità N<strong>on</strong> pertinente.<br />

6.3 Periodo di validità 2 anni.<br />

6.4 Precauzi<strong>on</strong>i particolari per la c<strong>on</strong>servazi<strong>on</strong>e N<strong>on</strong> c<strong>on</strong>servare a temperatura superiore ai 30°C.<br />

6.5 Natura e c<strong>on</strong>tenuto del c<strong>on</strong>tenitore Blister opachi (PVC/PE/PVDC e alluminio). C<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>i da 14, 28, 56, 60,<br />

112, 168, 180, 196 compresse rivestite c<strong>on</strong> film, c<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>i multiple c<strong>on</strong>tenenti 196 (2 c<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>i da 98) e 168 (2 c<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>i<br />

da 84) compresse rivestite c<strong>on</strong> film. C<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>e da 50 x 1 compresse rivestite c<strong>on</strong> film in blister m<strong>on</strong>odose perforati.<br />

È possibile che n<strong>on</strong> tutte le c<strong>on</strong>fezi<strong>on</strong>i siano commercializzate.<br />

6.6 Precauzi<strong>on</strong>i particolari per lo smaltimento Il medicinale n<strong>on</strong> utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale<br />

dev<strong>on</strong>o essere smaltiti in c<strong>on</strong>formità alla normativa locale vigente.<br />

7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO<br />

Merck Sharp & Dohme B.V. - Waarderweg 39 - 2031 BN Haarlem - Paesi Bassi<br />

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO<br />

Velmetia 50 mg/850 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film EU/1/08/456/001 - EU/1/08/456/002 - EU/1/08/456/003 -<br />

EU/1/08/456/004 - EU/1/08/456/005 - EU/1/08/456/006 - EU/1/08/456/007 - EU/1/08/456/015 - EU/1/08/456/017<br />

- EU/1/08/456/019 - EU/1/08/456/020<br />

Velmetia 50 mg/1.000 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film EU/1/08/456/008 - EU/1/08/456/009 - EU/1/08/456/010 -<br />

EU/1/08/456/011 - EU/1/08/456/012 - EU/1/08/456/013 - EU/1/08/456/014 - EU/1/08/456/016 - EU/1/08/456/018<br />

- EU/1/08/456/021 - EU/1/08/456/022<br />

9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE<br />

Data della prima autorizzazi<strong>on</strong>e: 16 Luglio 2008 - Data del rinnovo più recente: 13 Marzo 2013<br />

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO 16 settembre 2021<br />

Informazi<strong>on</strong>i più dettagliate su questo medicinale s<strong>on</strong>o disp<strong>on</strong>ibili sul sito web della Agenzia europea dei<br />

medicinali, http://www.ema.europa.eu.<br />

Marchio registrato da MSD, Inc., Kenilworth NJ, USA<br />

Rappresentante per l’Italia:<br />

Velmetia 50 mg/850mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

Velmetia 50 mg/1.000 mg compresse rivestite c<strong>on</strong> film<br />

56 compresse – Prezzo al pubbico € 59,22*<br />

Classe A Nota 100<br />

Medicinale soggetto a ricetta ripetibile (RR)<br />

*Tale prezzo potrebbe essere soggetto a variazi<strong>on</strong>i determinate da provvedimenti legislativi<br />

D.Lgs 219/2006, Art. 119, comma 3<br />

Cod. 1207554<br />

37<br />

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Supplemento alla rivista MakingLife - n. 2/2022<br />

Registrazi<strong>on</strong>e n. 168 del 30/11/2020 presso il Tribunale di Milano<br />

Direttore: Cristiana Bernini<br />

Stampa: T&T studio sas di Aldo Taveggia & c. | Via Valsugana 15 - 20139 Milano<br />

La pubblicazi<strong>on</strong>e è stata realizzata c<strong>on</strong> il supporto inc<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>ato di<br />

Tutte le opini<strong>on</strong>i presenti nella presente pubblicazi<strong>on</strong>e rispecchiano quelle degli Autori e n<strong>on</strong> quelle di Neopharmed<br />

Gentili. L’eventuale uso di nomi commerciali ha soltanto lo scopo di identificare i prodotti e n<strong>on</strong> implica suggerimenti<br />

all’utilizzo. Ogni prodotto menzi<strong>on</strong>ato deve essere usato in accordo c<strong>on</strong> il Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto<br />

fornito dalle Case Produttrici.<br />

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Depositato presso AIFA in data 12/05/2022 - NG-124-2022 - Cod. 1207716

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