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CarFleet n. 42 - Luglio 2011 (8,28 MB - LeasePlan

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PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO<br />

CLASSE C<br />

NUOVA GENERAZIONE<br />

FATTI GUIDARE DA UNA STELLA<br />

CARBURANTI. RISPARMIARE<br />

NONOSTANTE I RINCARI<br />

Approfondimento sul fuel<br />

INNOVAZIONE<br />

PASSO DOPO PASSO<br />

Intervista a Copercini,<br />

direttore di Valeocon<br />

Management Consulting<br />

COME TU MI VUOI<br />

La voce dei clienti di <strong>LeasePlan</strong><br />

AUTONOLEGGIO<br />

INDUSTRY REPORT<br />

X Rapporto Aniasa<br />

SICURO, È VOLVO<br />

Intervista a Crisci, a.d. di Volvo<br />

N.<strong>42</strong><br />

LUGLIO <strong>2011</strong><br />

C’È BISOGNO DI LEADERSHIP<br />

Intervista a Volpato,<br />

professore della Ca’ Foscari<br />

di Venezia<br />

L’ONESTÀ PAGA NELL’USATO<br />

(E NON SOLO)<br />

Intervista a Oltolini,<br />

direttore generale di CarNext


NON È PIÙ SOLO “FERRO”<br />

A<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PEOPLE<br />

al giro di boa del semestre <strong>2011</strong>, il mercato dell’auto è in flessione rispetto allo stesso<br />

periodo del 2010 e va bene, questa non è una sorpresa, visto che i primi mesi del 2010<br />

avevano ancora beneficiato della coda degli incentivi. Alla fine dell’anno, forse mancheranno<br />

proprio le 150.000 macchine del primo trimestre. Forse, perché un effetto ripresa ci potrebbe<br />

pure stare, ma è presto per dirlo. La situazione del Paese è fluida. Gli equilibri politici non sono<br />

più in equilibrio (il bisticcio è voluto). Il sentimento, che governa i consumi e gli acquisti,<br />

potrebbe cambiare, ma non è detto.<br />

Dentro questo mercato, le imprese stanno tornando a cambiare le auto ai ritmi consueti.<br />

Questi maggiori acquisti non sono tali da bilanciare quelli che mancano sul fronte dei “privati”,<br />

però pesano di più in valore, perché le aziende scelgono più vetture di livello medio e medio-alto.<br />

Per questo motivo, dal punto di vista degli affari il calo sarà certamente più contenuto.<br />

Ma gli operatori non parlano quasi più del mercato dell’auto. Parlano del mondo dell’auto.<br />

C’è una bella differenza. Dopo un decennio di vendite record e dopo una crisi molto attutita dai<br />

forti incentivi statali, solo adesso si comincia a vedere un mercato nuovo, che si prevede per<br />

lungo tempo al di sotto dei 2 milioni, per il quale bisogna ripartire dalla base, dall’analisi del<br />

sistema entro cui le automobili si usano e si acquistano. Il mondo dell’auto, appunto.<br />

Presidenti e amministratori delegati di case automobilistiche, che fino a ieri facevano dipendere<br />

da un motore più brillante o da una dotazione più sicura le vendite dei propri modelli, oggi si<br />

interrogano sulle ragioni che potrebbero spingere i clienti a cambiare l’auto.<br />

Tutti guardano alle possibilità di utilizzo del mezzo. Se le strade e i parcheggi sono insufficienti,<br />

come si può pretendere di ritrovare nel cliente l’entusiasmo necessario all’acquisto?<br />

Ancora, le enormi pressioni economiche che affliggono l’automobilista, dal carburante<br />

all’assicurazione, dall’IPT ai pedaggi e balzelli vari, vecchi, nuovi o clamorosi ritorni come nel<br />

caso del superbollo per le supercar. Questa è l’auto degli automobilisti oggi.<br />

Quel terreno fertile, dove la gara era solo a offrire un prodotto migliore e più accattivante del<br />

concorrente, dov’è?<br />

Un sistema più equo, che non penalizzi sempre e comunque l’automobile e dunque il suo<br />

possessore. Un sistema di mobilità che magari offra anche delle alternative, per combinare<br />

diverse soluzioni. Questa è la sfida che oggi aspetta il mondo dell’auto.<br />

Un’auto sostenibile, dentro una mobilità sostenibile. Questa è la sfida cui noi di <strong>LeasePlan</strong> non<br />

intendiamo sottrarci. Qualcuno ha detto che le nostre auto sono tutte prime auto, di quelle non<br />

rinunciabili, perché strumento di lavoro. Senz’altro è così, ma ciò non è un alibi per noi. Siamo<br />

consapevoli che anche il nostro sistema può dare di più in termini di mobilità e di soluzioni<br />

complete. E se possiamo, allora dobbiamo. Vogliamo.<br />

Abbiamo stimolato i nostri clienti a parlare con noi di sviluppi futuri. Persone, insieme, per una<br />

mobilità futura più sostenibile.<br />

Mauro Manzoni<br />

direttore responsabile di Car Fleet<br />

1


EDITORE<br />

LEASEPLAN ITALIA Spa<br />

Viale Alessandro Marchetti, 105<br />

00148 Roma<br />

telefono: +39 06 96707815<br />

email: carfleet@leaseplan.it<br />

www.leaseplan.it/press/carfleet.php<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Jaromír Hájek<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Mauro Manzoni<br />

DIRETTORE SCIENTIFICO<br />

Pier Luigi del Viscovo<br />

ART DIRECTOR<br />

Indro Uttinacci<br />

HANNO COLLABORATO<br />

Pier Luigi del Viscovo<br />

Nicola Desiderio<br />

Gerardo Di Lecce<br />

Aldo Meccano<br />

Alessandro Palumbo<br />

Fabio Salvo<br />

Alessia Seri<br />

Pietro Teofilatto<br />

PROVE SU STRADA<br />

a cura di Nicola Desiderio<br />

PUBBLICITÀ<br />

GDN Marketing & Comunicazione Srl<br />

gianpiero.denigro@libero.it<br />

STAMPA<br />

Modulgraf Srl<br />

Via di Santa Procula, 23/23A<br />

00040 Pomezia (Roma)<br />

Registrazione<br />

Tribunale di Milano n.98/1997<br />

TIRATURA: 15.000 COPIE<br />

NUMERO <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

05<br />

08<br />

12<br />

17<br />

23<br />

26<br />

30<br />

36<br />

39<br />

<strong>42</strong><br />

C’È BISOGNO DI LEADERSHIP<br />

Intervista a Volpato, professore<br />

della Ca’ Foscari di Venezia<br />

IL VIAGGIO INFINITO<br />

Intervista a De Carolis,<br />

a.d. di Telepass<br />

CARBURANTI. RISPARMIARE<br />

NONOSTANTE I RINCARI<br />

Approfondimento sul fuel<br />

HYUNDAI ix20<br />

La coreana che sembra<br />

una tedesca<br />

LE FLOTTE SECONDO PEUGEOT<br />

Intervista a Simone,<br />

direttore vendite dirette Peugeot<br />

MERCEDES CLASSE C SW<br />

Viaggiatrice di professione<br />

NEWS ON THE ROAD<br />

SICURO, È VOLVO<br />

Intervista a Crisci, a.d. di Volvo<br />

NAVIGARE NECESSE EST<br />

Lo stile della vela<br />

INNOVAZIONE<br />

PASSO DOPO PASSO<br />

Intervista a Copercini, direttore di<br />

Valeocon Management Consulting<br />

44<br />

48<br />

51<br />

54<br />

57<br />

61<br />

SOMMARIO<br />

FORD C-MAX<br />

Monovolume da famiglia<br />

o sportivo<br />

OPEL ASTRA SPORTS TOURER<br />

La tradizione si allunga<br />

LA MACCHINA DEI NUMERI<br />

Il mercato società e noleggio<br />

e i prezzi dell’automotive<br />

L’ONESTÀ PAGA NELL’USATO<br />

(E NON SOLO)<br />

Intervista a Oltolini,<br />

d.g. di CarNext<br />

COME TU MI VUOI<br />

La voce dei clienti di <strong>LeasePlan</strong><br />

AUTONOLEGGIO<br />

INDUSTRY REPORT<br />

X Rapporto Aniasa<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

3


di Pier Luigi del Viscovo<br />

al suo osservatorio privilegiato<br />

dell’Automotive Dealer Day, che<br />

scenario vede?<br />

Purtroppo dire che questo è un momento<br />

difficilissimo è dire poco. Naturalmente<br />

vi sono situazioni differenziate, case automobilistiche,<br />

reti, che hanno sofferto di<br />

più qualche anno fa e che adesso hanno<br />

una miglior ripresa rispetto ad altre.<br />

Però complessivamente come sappiamo<br />

è una situazione veramente difficile ed io<br />

non sono ottimista nel breve termine. Lo<br />

sono nel medio e lungo termine, ma nel<br />

breve no, perché la ripresa del mercato è<br />

collegata inevitabilmente alla ripresa<br />

della domanda interna.<br />

Come sapete abbiamo avuto una forte<br />

emorragia di posti di lavoro e quindi abbiamo<br />

situazioni di grave difficoltà per le<br />

famiglie, qualcuno è in cassa integrazione,<br />

qualcuno è senza lavoro; ma anche<br />

per chi ha un lavoro, magari anche ben<br />

retribuito, naturalmente è un momento di<br />

incertezza, di crisi, di attenzione alla situazione.<br />

Per cui la domanda interna temo<br />

non riuscirà a fare da volano.<br />

Come vede il futuro dell’automobile?<br />

Come dicevo, nel medio/lungo periodo<br />

sono ottimista nel senso che il prodotto<br />

c’è, le macchine sono belle, sono emozionanti,<br />

tutti noi vorremmo cambiare<br />

spesso queste vetture per avere la novità,<br />

la vettura più ecologica, la vettura più silenziosa,<br />

la vettura più sicura e la vettura<br />

che ci fa anche fare bella figura con gli<br />

amici; quindi ci sarà una ripresa.<br />

L’industria automobilistica è un’industria<br />

ciclica che vive fasi di stanca e fasi di ripresa.<br />

Noi appena riusciremo a passare<br />

questa fase di crisi interna dovremmo riuscire<br />

a riprendere il volano e in questo<br />

caso ci aiuteranno i paesi “BRIC”, il Bra-<br />

sile, la Russia, la Cina, l’India; ne sto parlando<br />

in questo momento non solo come<br />

paesi produttori di automobili ma come<br />

paesi con una grande popolazione, con<br />

una popolazione di cultura, di livello elevato<br />

(avessimo noi un quarto degli ingegneri<br />

indiani!).<br />

Dobbiamo pensare che questi paesi<br />

stanno crescendo in maniera forte, conosceranno<br />

lo sviluppo che abbiamo conosciuto<br />

noi e naturalmente eserciteranno<br />

la loro domanda di beni di consumo e<br />

beni durevoli; quindi diventeranno tante<br />

piccole locomotive che ci aiuteranno assieme<br />

alla Germania e agli Stati Uniti a riprendere<br />

fiato e a ripartire.<br />

Quindi dovremo ancora soffrire nel breve<br />

periodo, ma io ho fiducia che tutta la filiera<br />

automobilistica riprenderà la corsa<br />

e darà un forte contributo alla ripresa del<br />

nostro paese.<br />

In questa fase di difficoltà di breve periodo<br />

cosa c’è da fare?<br />

Secondo me c’è da revisionare area di business<br />

per area di business di tutte le concessionarie.<br />

Non è un fatto di competenze, la maggioranza<br />

dei concessionari ha tutte le competenze<br />

per organizzare al meglio ogni<br />

singola area di business, quello che ci<br />

vuole per tutti è la leadership, la volontà<br />

di fare questo lavoro, una pulizia attenta<br />

(se volete non esaltante) di tutte le attività<br />

all’interno della concessionaria. Perchè<br />

solo attraverso questo calibrato equilibrio<br />

vedrete che la gestione migliorerà.<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PROFIT<br />

C’È BISOGNO DI<br />

LEADERSHIP<br />

D<br />

In occasione del Dealer Day ho colto l’occasione<br />

di fare alcune domande al professor Giuseppe Volpato,<br />

Ordinario di Economia e Direzione delle Aziende dei Settori<br />

Industriali presso l’Università Ca’ Foscari e Presidente del<br />

Comitato Scientifico di Automotive Dealer Day.<br />

Chi vende automobili sa benissimo che<br />

una buona vettura non è quella che corre<br />

più forte o quella che frena di più: è l’equilibrio<br />

della macchina che fa il vero piacere<br />

di guida e la sicurezza della vettura.<br />

C’è da fare lo stesso nelle concessionarie,<br />

soprattutto con un lavoro di leadership e<br />

di sensibilizzazione dei collaboratori. Fare<br />

questo lavoro di attenzione, di pulizia, di<br />

riorganizzazione anche sulle piccole cose<br />

è estremamente importante per superare<br />

questa fese delicata.<br />

Questa attenzione riguarda l’organizzazione<br />

o deve essere rivolta anche ai<br />

clienti?<br />

Senza dubbio anche ai clienti. Oggi non<br />

solo la domanda è depressa, come sappiamo,<br />

ma sta anche cambiando una<br />

parte dei tradizionali consumatori.<br />

L’acquirente di reddito medio basso che<br />

cerca la vettura popolare in questo momento<br />

è alla finestra, invece chi ha un<br />

reddito più robusto magari per il figlio acquista<br />

una vettura popolare, però non è<br />

lo stesso cliente di prima: è un cliente che<br />

ha un reddito più elevato, che ha delle<br />

aspettative, che ha delle esigenze da persona<br />

di reddito medio/elevato e quindi<br />

per voi è un cliente che acquista la vettura<br />

popolare con un’ottica, con un modo di<br />

rapportarsi alla concessionaria diversa;<br />

quindi è necessario sviluppare anche questa<br />

capacità di servire un cliente sofisticato<br />

che magari sta chiedendo una vettura<br />

di primo prezzo. ➔<br />

5


PROFIT<br />

È sicuro che le concessionarie siano in<br />

grado di cogliere questa sfida?<br />

Sì, io sono certo che queste capacità le<br />

concessionarie le hanno. Questo è il<br />

tempo della leadership, di riuscire a convincere<br />

anche i collaboratori, in un momento<br />

così difficile e che dà poche soddisfazioni,<br />

di stringere i denti e di lottare<br />

perché questo è il momento di fare il lavoro<br />

e di farsi trovare preparati quando,<br />

nel medio e lungo periodo, la domanda<br />

riprenderà.<br />

In che modo le associazioni possono contribuire?<br />

Il lavoro fatto dalle associazioni di marca<br />

e da Federauto è importante. Sappiamo<br />

che Federauto ha richiesto al Ministro<br />

dello Sviluppo Economico di istituire un<br />

tavolo di confronto, un qualcosa che permetta<br />

finalmente di ragionare nel medio<br />

e lungo termine, perché un’industria come<br />

quella automobilistica, una filiera così<br />

grande ed importante, può solo essere<br />

organizzata e favorita nel medio e lungo<br />

termine da un tavolo di lavoro, che è veramente<br />

un momento importante.<br />

Il Ministero ha dato segnali di disponibilità<br />

e ci auguriamo che questo vada<br />

avanti. Anche Anfia e Unrae stanno lavorando<br />

per fornire il massimo dei servizi ai<br />

propri associati, per dare un contributo<br />

d’immagine a tutta la filiera automobilistica<br />

e questo è molto importante. In passato<br />

non sempre la filiera automobilistica<br />

ha goduto di buona stampa, però ritornerà<br />

ad essere un’industria importante.<br />

Agli inizi del secolo scorso l’industria automobilistica,<br />

soprattutto negli Stati Uniti<br />

d’America, era l’industria più ecologica<br />

che esistesse. Basti pensare che a New<br />

York raccoglievano ogni anno 10mila carcasse<br />

di poveri cavalli stroncati dal lavoro<br />

di portare in giro merci e persone per la<br />

6 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

Giuseppe Volpato, professore presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia<br />

città; si pensi agli escrementi di tutti i cavalli<br />

che venivano asciugati al sole e giravano<br />

per l’aria: le malattie polmonari a<br />

New York all’inizio del ventesimo secolo<br />

erano veramente qualche cosa di tremendo.<br />

L’industria automobilistica, con<br />

le vetture elettriche, bi-fuel, con le ibride,<br />

ritornerà ad essere, probabilmente, una<br />

delle industrie più ecologiche al mondo e<br />

darà un segno di vitalità, un fattore di impegno.<br />

Quindi è veramente importante in<br />

questo momento tenere duro, tenere<br />

ferma la barra, continuare a lavorare stimolando<br />

al massimo i collaboratori.


TOGETHER<br />

er chi non lo conoscesse, il telepass<br />

consente di pagare il pedaggio<br />

in autostrada senza doversi fermare<br />

al casello. Può essere utilizzato su qualunque<br />

tipo di veicolo, non ha limiti di<br />

spesa, e può essere associato fino a due<br />

veicoli.<br />

Quali sono secondo lei i vantaggi dell’uso<br />

del telepass?<br />

Il primo vantaggio del telepass è il risparmio<br />

di tempo al casello autostradale.<br />

Però non è solo questo, Telepass fornisce<br />

al cliente attraverso la fattura la reportistica<br />

del viaggio e questo riduce per il<br />

cliente il tempo da dedicare ad una serie<br />

di operazioni e ricontrolli amministrativi.<br />

In assenza di telepass, si pensi alle ricevute<br />

del pedaggio che, da parte del driver,<br />

devono essere conservate, allegate alla<br />

nota spese, trascritte, commentate, e, da<br />

parte dell’amministrazione dell’azienda,<br />

devono essere controllate e rilavorate.<br />

Possiamo fare un esempio di risparmio?<br />

Per espletare tutte le pratiche di pagamento<br />

sulle piste manuali o con carta di<br />

credito (quindi in assenza di telepass),<br />

quando non c’è fila, occorrono circa 8 minuti<br />

considerando 2 passaggi, uno in entrata<br />

e uno in uscita.<br />

Considerando mediamente che l’utente<br />

business prende l’autostrada 3 volte a<br />

settimana, e considerando 4 passaggi<br />

medi (2 in entrata e 2 in uscita), il risparmio<br />

di tempo è di circa 1,6 ore a settimana,<br />

80 ore all’anno (che tradotte in<br />

giorni lavorativi ammontano a più di 10 ).<br />

E l’esempio è estremamente conservativo.<br />

Si deve inoltre considerare il corrispondente<br />

risparmio di carburante e di emissioni<br />

di CO2, perché con il telepass non<br />

si rimane fermi al casello con il motore<br />

acceso. Il risparmio forte è sull’aspetto<br />

8 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

amministrativo che però è difficilmente<br />

quantificabile. Telepass consente di ottenere<br />

una fattura al mese con il dettaglio<br />

di tutti i viaggi effettuati, invece di avere<br />

e registrare le ricevute di più viaggi.<br />

Ci sono poi altre agevolazioni e sconti su<br />

alcuni servizi previsti dall’opzione “Telepass<br />

Premium”. Per esempio presso i distributori<br />

Shell e Tamoil si ottiene uno<br />

sconto di 4 centesimi in pedaggio per ogni<br />

di Alessandro Palumbo<br />

IL VIAGGIO<br />

INFINITO<br />

P<br />

Una società di noleggio deve occuparsi a tutto tondo delle<br />

esigenze di mobilità dei suoi clienti. Il viaggio deve essere<br />

considerato come un’esperienza gestita e vissuta dal driver e<br />

dalla sua azienda non soltanto durante il suo svolgimento,<br />

ma anche prima, come pianificazione, organizzazione e scelta<br />

delle alternative, e dopo, come reportistica e controllo.<br />

In questa ottica abbiamo intervistato l’amministratore<br />

delegato di Telepass, Ugo De Carolis, che ci ha evidenziato la<br />

vision di Telepass nel mondo flotte, e ci ha comunicato in<br />

anteprima il lancio del nuovo prodotto dedicato al corporate.<br />

litro di carburante acquistato in autostrada<br />

e di 1,5 centesimi in città. C’è inoltre<br />

uno sconto del 10% presso i ristoranti<br />

Ciao, Spizzico e Autogrill e del 10% sul<br />

noleggio auto con Avis e Hertz.<br />

Sono inoltre previsti sconti con Axa Assistance,<br />

INA, Genertel, Pirelli, Magneti Marelli,<br />

MSC Crociere, SNAV, Edison e altri.<br />

Addirittura alcuni nostri clienti raggiungono<br />

risparmi di 300/400 euro l’anno!


Quante aziende oggi hanno il telepass?<br />

Oggi noi abbiamo 7,5 milioni di apparati<br />

circolanti. Di questi, 3,5 milioni sono relative<br />

a contratti business, che comprendono<br />

sia i piccoli imprenditori o partite<br />

IVA, sia le grandi aziende. I clienti che<br />

hanno più di 50 apparati sono 1.700. In<br />

realtà c’è ancora molto potenziale, perché<br />

ci sono tantissime grandi aziende che<br />

danno il telepass solo ai vertici aziendali,<br />

mentre il resto degli assegnatari di auto<br />

aziendale ne è sprovvisto e va avanti con<br />

le ricevute dei pedaggi autostradali.<br />

Che tipo di uso fanno oggi le aziende del<br />

telepass?<br />

Alcune lo danno sia per i viaggi di lavoro,<br />

sia per i viaggi privati e in questo caso diventa<br />

un benefit. Altre invece lo danno al<br />

dipendente solo per i viaggi di lavoro. In<br />

questo caso, dato che il telepass non si<br />

spegne, il driver può utilizzare la “Telepass<br />

Box”, una “scatoletta” che contiene<br />

il telepass inibendone la funzionalità.<br />

Perché secondo lei il telepass non viene<br />

dato alla maggior parte dei dipendenti<br />

che usano l’auto aziendale?<br />

Uno degli ostacoli con i quali noi ci scontriamo<br />

è la procedura della nota spese.<br />

La procedura delle aziende prevede di fare<br />

la nota spese una volta al giorno o una<br />

volta alla settimana, invece la nostra fatturazione<br />

è mensile.<br />

Diverso è il caso in cui, da una parte, le<br />

spese che riguardano il carburante, il vitto<br />

e l’alloggio, vengono riportate in nota<br />

spese una volta al giorno, o una volta alla<br />

settimana; dall’altra parte, le spese rela-<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

TOGETHER<br />

tive ai pedaggi vengono gestite una volta<br />

al mese con una nota spese separata. In<br />

questo caso il telepass troverebbe terreno<br />

fertile, e ci sarebbe un forte risparmio amministrativo<br />

per l’azienda.<br />

Ma queste sono decisioni dell’azienda e<br />

noi non possiamo intervenire più di tanto<br />

sulla gestione della policy.<br />

Che tipo di report fornite all’azienda?<br />

Oggi siamo i grado di fornire il dettaglio<br />

dei viaggi effettuati da ogni apparato e<br />

quindi per ogni dipendente.<br />

Precisamente forniamo per ogni viaggio<br />

in autostrada i seguenti dati: il casello autostradale<br />

di entrata e di uscita, la data,<br />

l’ora di uscita dal casello e l’importo del<br />

pedaggio. Questi dati poi possono essere<br />

gestiti come ciascuno vuole, inserendoli<br />

per esempio in nota spese. ➔<br />

9


TOGETHER<br />

So che vuole fare un’anticipazione in esclusiva<br />

per la nostra rivista. Di che si tratta?<br />

Stiamo progettando un nuovo prodotto<br />

dedicato alle flotte. Lo stiamo facendo<br />

ascoltando alcuni nostri clienti che ci aiuteranno<br />

con una fase di test, facendoci<br />

raccontare da loro l’esperienza di gestione<br />

del viaggio. Si tratta di un portale web<br />

che erogherà i seguenti servizi.<br />

• Prima di tutto la possibilità di dividere<br />

nella reportistica i viaggi di lavoro da<br />

quelli personali, scegliendo in base a<br />

due modalità.<br />

La prima prevede di ricevere un doppio<br />

flusso di dati (dati relativi ai viaggi di<br />

lavoro e ai viaggi personali) con un’unica<br />

fattura intestata all’azienda che paga, e<br />

che poi detrae a sua volta dalla busta<br />

paga del dipendente l’importo dei pedaggi<br />

per i viaggi personali.<br />

La seconda modalità prevede due flussi<br />

di dati e una doppia fatturazione, rivolti<br />

all’azienda per i viaggi di lavoro, e al dipendente<br />

per i viaggi personali.<br />

Il portale permetterà a ciascuna azienda<br />

di personalizzare l’attribuzione della categoria<br />

del viaggio (da lavoro o personale).<br />

Un’azienda potrebbe decidere ogni volta<br />

manualmente “flaggando” sul singolo<br />

viaggio, o potrebbe stabilire per default<br />

che i viaggi del sabato e della domenica<br />

sono viaggi personali.<br />

• Automatizzare la gestione della nota<br />

spese non solo per i pedaggi autostradali,<br />

ma anche per tutte le altre spese legate<br />

al viaggio come le spese di carburante,<br />

di vitto e di alloggio.<br />

• Il terzo step di questo nuovo prodotto<br />

è ancora allo studio, ma abbiamo raccolto<br />

dai clienti l’esigenza di facilitare un link<br />

tra tutti i flussi delle voci dei viaggi da<br />

lavoro – non solo il pedaggio autostradale,<br />

ma anche il viaggio aereo, il carburante,<br />

il ristorante e l’albergo – e la policy dell’azienda<br />

in tema di viaggi di lavoro.<br />

L’idea di base è che l’azienda deve fare<br />

le policy e il dipendente deve essere libero<br />

10 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

di prenotare nel rispetto delle policy.<br />

L’azienda non interviene nel processo di<br />

organizzazione del viaggio (scelta e prenotazione),<br />

lo fa soltanto se c’è una distonia<br />

tra la prenotazione e la policy dell’azienda.<br />

E questa distonia viene segnalata<br />

all’azienda dal nostro portale.<br />

Il tutto in una logica di efficienza sia per<br />

il driver, ma anche per il reparto del fleet<br />

manager e del personale che vedrebbero<br />

ridotte molte delle attività time consuming,<br />

che oggi incombono su questi dipartimenti:<br />

a quest’ultima esigenza stiamo lavorando<br />

per capirne la fattibilità.<br />

Con telepass oggi si può pagare il parcheggio<br />

presso i terminal di Milano Malpensa.<br />

Che feedback avete avuto dagli<br />

users? Prevedete di estendere tale servizio<br />

anche in altri aeroporti?<br />

I feedback sono stati incredibili, la soddisfazione<br />

è altissima. Ci sono state richieste<br />

da parte di molti aeroporti e da parte di<br />

molti parcheggi.<br />

Siamo partiti dal parcheggio della fiera<br />

di Bologna che abbiamo usato come test<br />

per quasi un anno. Poi abbiamo lanciato<br />

Malpensa, a breve partiranno Linate, e a<br />

settembre Fiumicino. Abbiamo altri 4 o 5<br />

parcheggi che sono in procinto di partire<br />

con il servizio. Il sistema del pricing è<br />

personalizzabile. Se un’azienda ha già<br />

una convenzione con il parcheggio dell’aeroporto,<br />

il telepass sarà in grado di riconoscerla<br />

e di applicare il prezzo corrispondente.<br />

Se l’azienda non ha una convenzione,<br />

gli viene attribuito il prezzo del<br />

parcheggio eventualmente con uno sconto<br />

dedicato ai possessori di Telepass, sconto<br />

che per esempio a Malpensa è del 10%.<br />

Oggi si parla tanto di telematica per le<br />

flotte. Oggi il telepass ha la funzione registrare<br />

i passaggi dai caselli autostradali.<br />

Però è anche uno strumento che può dialogare<br />

con il guidatore. Prevedete sviluppi<br />

futuri per le funzionalità del telepass?<br />

In Francia stiamo lavorando su apparati<br />

nuovi con GPS.<br />

Ad oggi noi in Italia non abbiamo trovato<br />

motivazioni così forti da indurci a modificare<br />

il telepass. Siamo coscienti che la<br />

georeferenziazione porterebbe più servizi,<br />

ma gli svantaggi che ne deriverebbero<br />

sono troppo forti. Cioè non avremmo più<br />

un apparato trasferibile da un’auto all’altra,<br />

con un’autonomia di diversi anni, che peserebbe<br />

pochissimo. Del resto il successo<br />

del telepass risiede nella sua facilità di<br />

utilizzo e di gestione.<br />

Stiamo invece lavorando sulle applicazioni<br />

da smart phone. A luglio uscirà la prima<br />

release che girerà su i-Phone, Blackberry<br />

e Android, attraverso cui sarà possibile<br />

agire su tutti gli aspetti amministrativi<br />

come il cambio targa, la visualizzazione e<br />

la spedizione della fattura via mail. La<br />

seconda fase riguarderà la parte di georeferenziazione<br />

con le informazioni sul<br />

traffico. Per cui a noi non interessa complicare<br />

l’apparato quando possiamo comunicare<br />

direttamente con il telefonino<br />

del driver.<br />

Quali possono essere le sinergie tra Telepass<br />

e le società di noleggio?<br />

Il noleggiatore vede Telepass come un<br />

servizio accessorio da considerare solo<br />

se il cliente ne fa richiesta, ma certo non<br />

lo propone. Primo perché non ci fa tanti<br />

soldi, ma anche perché gli causa qualche<br />

problema perché, se vuole inserire il servizio<br />

nel canone di noleggio, deve aumentare<br />

il rischio di credito al cliente.<br />

Le sinergie le vedo nella gestione condivisa<br />

dei dati. Se arrivassimo a condividere i<br />

dati di Telepass relativi ai viaggi, con i<br />

dati dei noleggiatori relativi all’uso dell’auto<br />

come il chilometraggio, la manutenzione,<br />

riusciremo ad offrire al cliente<br />

finale una reportistica globale e completa.<br />

Del resto la nostra competenza è nel<br />

gestire miliardi di dati e nel fornire reportistiche<br />

personalizzate.


PROFIT<br />

CARBURANTI<br />

RISPARMIARE NONOSTANTE I RINCARI<br />

P<br />

unto di partenza è la<br />

correlazione tra il prezzo<br />

dei carburanti ed il prezzo<br />

del petrolio, che è la sua materia<br />

prima. Ma da cosa dipende<br />

il prezzo del petrolio?<br />

Rispondere a questa domanda<br />

non è facile, perché esso dipende<br />

da vari fattori:<br />

• eventi ciclici a livello sociale<br />

ed economico: si pensi alla<br />

crisi petrolifera del 1970 o alla<br />

nascita dell’OPEC negli anni<br />

’80, che portò la quotazione<br />

del petrolio a sfiorare il prezzo<br />

dei 100 dollari a barile, per non<br />

dimenticare la guerra del Golfo<br />

del 1990 e del 2000, fino ad<br />

arrivare alla crisi libica del <strong>2011</strong>;<br />

• tensioni sociali nei paesi produttori<br />

come Nigeria, Iraq e Iran;<br />

• le dinamiche produttive dell’OPEC,<br />

che detiene circa il 75%<br />

delle riserve mondiali ed ha facoltà<br />

di negoziare con le compagnie<br />

petrolifere produzione,<br />

concessione e, quindi, prezzo<br />

del greggio, che ha tutto l’interesse<br />

a tenere elevati i prezzi;<br />

12 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

• annunci di previsioni circa<br />

il presunto esaurimento del<br />

petrolio nel 2030;<br />

• l’effetto cambio euro/dollaro;<br />

• la domanda crescente di petrolio<br />

da parte di paesi “BRIC”,<br />

in particolare Cina e India;<br />

• Non dobbiamo però dimenticare<br />

che dietro i forti rimbalzi<br />

(come quelli attuali) dei prezzi<br />

del petrolio e dei prodotti da<br />

esso derivati c’è una forte componente<br />

speculativa. Contro questo<br />

fenomeno lo scorso anno è<br />

stata varata dall’amministrazione<br />

di Obama la nuova legge sui<br />

mercati finanziari che, almeno<br />

nelle intenzioni, avrebbe dovuto<br />

limitare proprio il peso della<br />

speculazione. Ma ad oggi non<br />

ha prodotto grandi risultati. Anzi<br />

il volume dei contratti sui futures<br />

e sui vari derivati è ulteriormente<br />

cresciuto confermando che il<br />

barile del petrolio è sempre più<br />

popolare tra gli investitori, come<br />

del resto indicano le statistiche<br />

della Commodity Futures Trading<br />

Commission.<br />

Cerchiamo però di collegare<br />

questi ragionamenti agli effettivi<br />

interessi dei nostri lettori,<br />

a partire da una domanda.<br />

Qual è stato il trend dei prezzi<br />

del petrolio nei primi mesi del<br />

<strong>2011</strong> e quale impatto ha avuto<br />

sui budget delle aziende con<br />

flotta auto? I dati fino ad aprile<br />

<strong>2011</strong> mostrano un trend crescente<br />

rispetto al 2010. I prezzi<br />

della benzina sono cresciuti<br />

mediamente dell’11%, raggiun-<br />

di Alessandro Palumbo<br />

Come avevamo anticipato nel numero precedente, abbiamo stabilito di riservare in ogni numero della<br />

rivista una finestra di approfondimento su un tema utile per il lavoro del fleet manager. In questo numero<br />

tratteremo il tema del FUEL. Ne parliamo perché è uno dei componenti che impattano maggiormente sui<br />

costi di gestione della flotta; infatti il suo peso percentuale sul TCO (Total Cost of Ownership) è compreso<br />

tra il 20 e il 25%. Di conseguenza, riteniamo sia molto utile, anzi quasi doveroso, analizzare l’andamento<br />

dei prezzi del carburante e cercare di individuare delle azioni che il fleet manager possa implementare al<br />

fine di mitigare, per quanto possibile, le fluttuazioni dei prezzi dei carburanti.<br />

TREND PREZZI BENZINA GEN-APR <strong>2011</strong><br />

fonte: elaborazioni su dati Unione Petrolifera<br />

MEDIA EUROPEA DISTRIBUZIONE TCO fonte: <strong>LeasePlan</strong><br />

TREND PREZZI DIESEL GEN-APR <strong>2011</strong><br />

fonte: elaborazioni su dati Unione Petrolifera<br />

gendo ad aprile il prezzo al litro<br />

di 1,54 euro. I prezzi del diesel<br />

sono cresciuti mediamente del<br />

18%, raggiungendo ad aprile il<br />

prezzo al litro di 1,45 euro.<br />

Vediamo quindi che impatto<br />

hanno avuto sui costi di gestione<br />

della flotta questi trend<br />

dei prezzi dei carburanti.<br />

Facciamo l’esempio di un’azienda<br />

(Alfa, nome di fantasia) che<br />

ha una flotta di 1.000 auto,<br />

composta per l’88% da vetture


diesel, e per il restante 12% da<br />

vetture a benzina. Ipotizziamo<br />

che la percorrenza media annuale<br />

per auto sia 30.000 Km<br />

(tipica del noleggio a lungo termine),<br />

quindi 2.500 km al mese.<br />

Consideriamo un consumo medio<br />

mese di benzina per auto<br />

pari a 168 litri (6,7 litri per 100<br />

km), e un consumo medio mese<br />

di diesel per auto pari a 143 litri<br />

(5,7 litri per 100 km). Il prezzo<br />

medio della benzina alla pompa<br />

per i primi 4 mesi del <strong>2011</strong> è<br />

stato di 1,497 euro/litro e quello<br />

del diesel di 1,386 euro/litro.<br />

In queste ipotesi il costo complessivo<br />

per l’azienda Alfa per<br />

l’acquisto di carburante è stato<br />

nei primi 4 mesi del <strong>2011</strong> pari a<br />

circa 816.000 euro (tabella 1).<br />

Supponiamo che l’azienda Alfa<br />

avesse nei primi 4 mesi del<br />

2010 la stessa flotta e che le<br />

percorrenze e i consumi medi<br />

siano gli stessi dei primi 4<br />

mesi del <strong>2011</strong>. Quello che è<br />

cambiato è il differenziale di<br />

prezzo di carburante. Questa<br />

differenza ha prodotto nel nostro<br />

esempio un delta di oltre<br />

119.000 euro per i primi 4 mesi<br />

del <strong>2011</strong> (il che equivale a 119<br />

euro in più per auto).<br />

Se volessimo replicare lo stesso<br />

esempio per i rimanenti<br />

mesi del <strong>2011</strong>, dovremmo stimare<br />

il prezzo dei carburanti<br />

da maggio a dicembre <strong>2011</strong>.<br />

Prima di fare ciò, riteniamo<br />

sia molto utile evidenziare<br />

come è composta la struttura<br />

del prezzo della benzina e del<br />

diesel alla pompa.<br />

Il prezzo della benzina è composto<br />

per il 54% dalle tasse<br />

LA STRUTTURA DEL PREZZO ALLA POMPA<br />

fonte: elaborazioni su dati Unione Petrolifera<br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

(accise e IVA), per il 37% dal<br />

costo della materia prima, e<br />

dal 9% dal margine degli ope-<br />

ratori. Questo vuol dire che le<br />

fluttuazioni di prezzo possono<br />

essere determinate almeno da<br />

tre soggetti diversi:<br />

• la borsa mondiale delle commodities<br />

determina il 37%<br />

• gli operatori il 9%<br />

• lo Stato Italiano il 54%.<br />

La stessa cosa vale per il prezzo<br />

del diesel, ma con percentuali leggermente<br />

diverse, vedi grafico.<br />

Per stimare il prezzo dei carburanti<br />

per i prossimi 8 mesi del<br />

<strong>2011</strong> operiamo come segue:<br />

1. individuiamo l’indice di correlazione<br />

medio tra prezzo del<br />

greggio (brent) e il prezzo alla<br />

pompa al netto della componente<br />

fiscale;<br />

2. associamo a questo indice<br />

il prezzo medio del greggio<br />

(brent) stimato per i prossimi<br />

8 mesi del <strong>2011</strong>;<br />

3. incrementiamo il risultato<br />

di cui al punto 2 della componente<br />

fiscale.<br />

L’indice medio di correlazione<br />

calcolato nel <strong>2011</strong> è pari a<br />

1,473 per il diesel e di 1,375<br />

per la benzina (come evidenziato<br />

nella tabella 2).<br />

Per quanto riguarda le stime<br />

sulle quotazioni del greggio consideriamo<br />

2 ipotesi diverse:<br />

1. aumento del 5% rispetto a<br />

quello dei primi 4 mesi;<br />

2. incremento del 10% rispetto<br />

a quello dei primi 4 mesi. ➔<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PROFIT<br />

TABELLA 1: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti gennaio-aprile <strong>2011</strong><br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

AZIENDA ALFA gen-apr <strong>2011</strong> gen-apr 2010 delta<br />

N° auto in flotta 1.000 1.000<br />

• di cui auto a bz 120 120<br />

• di cui auto a ds 880 880<br />

Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />

Consumo medio mese bz per auto (litri) 168 168<br />

Consumo medio mese ds per auto (litri) 143 143<br />

Prezzo medio litro bz 4 mesi 1,497 euro 1,341 euro 0,156 euro<br />

Prezzo medio litro ds 4 mesi 1,386 euro 1,173 euro 0,213 euro<br />

Costo medio benzina mese per auto 251 euro 225 euro 26 euro<br />

Costo medio diesel mese per auto 198 euro 167 euro 30 euro<br />

Costo benzina totale 120.358 euro 107.776 euro 12.581 euro<br />

Costo diesel totale 695.224 euro 588.502 euro 106.722 euro<br />

Costo carburante totale 815.582 euro 696.278 euro 119.303 euro<br />

TREND 2008-<strong>2011</strong> DEL BRENT, DELLA BENZINA E DEL DIESEL<br />

13


PROFIT<br />

Le due ipotesi diverse prevedono<br />

2 diversi prezzi per ogni<br />

litro di carburante, rispettivamente<br />

diesel e benzina.<br />

Questi due prezzi differenti<br />

hanno un impatto diverso sui<br />

costi del carburante per l’azienda<br />

Alfa per i mesi che vanno<br />

da maggio a dicembre <strong>2011</strong>.<br />

(vedi tabella 3). E di conseguenza<br />

per l’intero <strong>2011</strong> avremo<br />

due scenari diversi evidenziati<br />

rispettivamente nelle<br />

tabelle 4 e 5. Nel primo caso<br />

l’azienda Alfa avrà un costo<br />

complessivo per il <strong>2011</strong> per<br />

l’acquisto di carburante pari<br />

a oltre 2,5 milioni di euro, con<br />

un delta rispetto al 2010 di<br />

circa 363.000 euro (+17%).<br />

Nel secondo caso Alfa spenderà<br />

2,6 milioni di euro, con un delta<br />

di circa 444.000 euro (+21%).<br />

Ma vediamo ora cosa possono<br />

fare le aziende per cercare di<br />

mitigare l’effetto dell’aumento<br />

del prezzo del carburante, dato<br />

che il prezzo alla pompa non<br />

lo possono cambiare.<br />

Innanzitutto circoscriviamo il<br />

campo d’azione. Le aziende possono<br />

agire su tre item principali:<br />

• fuel policy<br />

• riduzione dei consumi<br />

• controllo sistematico dei rifornimenti<br />

del parco auto aziendale.<br />

Per quanto riguarda il primo<br />

punto, per prima cosa il fleet<br />

manager potrebbe da una parte<br />

inserire nella fuel policy il divieto<br />

per i driver di acquistare<br />

carburanti speciali. Spesso le<br />

aziende dimenticano di adottare<br />

questa accortezza, omissione<br />

particolarmente “dannosa”<br />

se alla guida ci sono driver<br />

con rimborso carburante “full”<br />

(quindi anche per le percorrenze<br />

private) alla ricerca del massimo<br />

dei punti premio previsti dai<br />

programmi “fidelity” di tutte<br />

le Petrolifere. La tabella 6 mostra<br />

il differenziale di 13 centesimi<br />

di euro tra la benzina speciale<br />

e quella normale e di 8,6<br />

centesimi di euro tra i diesel<br />

speciali e quelli normali.<br />

Dall’altra parte il fleet manager<br />

potrebbe incentivare il driver a<br />

scegliere le stazioni di servizio<br />

che praticano mediamente prezzi<br />

14 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

più contenuti. Dalla tabella 7 appare<br />

evidente il saving che<br />

un’azienda potrebbe ottenere.<br />

Il gestore della flotta potrebbe<br />

inoltre spingere il driver a far rifornimento<br />

self service quando<br />

il prezzo è scontato, e anche<br />

presso le stazioni di strade statali<br />

in cui il prezzo è più basso rispetto<br />

alla rete autostradale<br />

(ovviamente quando le prioritarie<br />

esigenze di business lo<br />

consentono).<br />

Basta fare delle semplici operazioni,<br />

cioè moltiplicare alcuni<br />

sconti o differenziali di prezzi<br />

alla pompa scelti dal driver per<br />

verificare saving importanti.<br />

Per esempio se moltiplicassimo<br />

lo sconto di 6 centesimi (quello<br />

TABELLA 2: Stima del prezzo dei carburanti maggio-dicembre <strong>2011</strong><br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

per il ricorso al self service)<br />

per i consumi dell’azienda Alfa<br />

(vedi tabella 9), l’azienda otterrebbe<br />

un saving di circa<br />

105.000 euro. Anche se il 20%<br />

di questo risparmio fosse utilizzato<br />

per premiare i driver<br />

più “virtuosi” l’azienda conserverebbe<br />

un vantaggio economico<br />

significativo.<br />

ipotesi 1 ipotesi 2<br />

Indice di correlazione prezzo ds vs prezzo brent 1,473 1,473<br />

Indice di correlazione prezzo bz vs prezzo brent 1,375 1,375<br />

Prezzo medio brent mag-dic <strong>2011</strong> 0,5208 0,5456<br />

Prezzo medio bz senza tasse mag-dic <strong>2011</strong> 0,7161 0,7502<br />

Prezzo medio ds senza tasse mag-dic <strong>2011</strong> 0,7671 0,8037<br />

Prezzo medio bz con tasse mag-dic <strong>2011</strong> 1,557 1,631<br />

Prezzo medio ds con tasse mag-dic <strong>2011</strong> 1,447 1,516<br />

TABELLA 3: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti maggio-dicembre <strong>2011</strong><br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

AZIENDA ALFA mag-dic <strong>2011</strong><br />

ipotesi 1 ipotesi 2<br />

N° auto in flotta 1.000 1.000<br />

• di cui auto a bz 120 120<br />

• di cui auto a ds 880 880<br />

Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />

Consumo medio mese bz per auto (litri) 167,5 167,5<br />

Consumo medio mese ds per auto (litri) 1<strong>42</strong>,5 1<strong>42</strong>,5<br />

Prezzo medio litro bz mag-dic <strong>2011</strong> 1,557 1,631<br />

Prezzo medio litro ds mag-dic <strong>2011</strong> 1,447 1,516<br />

Costo medio benzina mese per auto 261 euro 273 euro<br />

Costo medio diesel mese per auto 206 euro 216 euro<br />

Costo benzina totale 250.324 euro 262.244 euro<br />

Costo diesel totale 1.452.063 euro 1.521.209 euro<br />

Costo carburante totale 1.702.386 euro 1.783.452 euro<br />

TABELLA 4: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti gennaio-dicembre <strong>2011</strong> / 1° scenario<br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

AZIENDA ALFA 1° scenario gen-dic <strong>2011</strong> gen-dic 2010 delta<br />

N° auto in flotta 1.000 1.000<br />

• di cui auto a bz 120 120<br />

• di cui auto a ds 880 880<br />

Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />

Costo carburante totale 2.517.968 euro 2.155.166 euro 362.802 euro<br />

TABELLA 5: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti gennaio-dicembre <strong>2011</strong>. / 2° scenario<br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

AZIENDA ALFA 2° scenario gen-dic <strong>2011</strong> gen-dic 2010 delta<br />

N° auto in flotta 1.000 1.000<br />

• di cui auto a bz 120 120<br />

• di cui auto a ds 880 880<br />

Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />

Costo carburante totale 2.599.034 euro 2.155.166 euro 443.868 euro


L’altro item su cui il fleet manager<br />

può agire è il consumo<br />

di carburante.<br />

Il consumo di carburante lo si<br />

abbatte in alcuni modi:<br />

• riducendo il numero di Km<br />

percorsi;<br />

• utilizzando vetture meno pesanti<br />

e di cilindrata minore;<br />

• ottimizzando lo stile di guida<br />

in un’ottica eco: guida per consumare<br />

meno.<br />

Il numero di km percorsi è una<br />

leva poco azionabile (si possono<br />

ridurre le trasferte di lavoro attraverso<br />

le video conference o<br />

ottimizzando il piano visite della<br />

sales force). Mentre le altre due<br />

lo sono maggiormente. Queste<br />

infatti rientrerebbero insieme<br />

ad alcune sopra dette in una<br />

strategia di sensibilizzazione e<br />

di partecipazione del driver al<br />

profitto aziendale. In pratica<br />

l’azienda dovrebbe fare questo<br />

ragionamento: se tu driver mi<br />

fai spendere meno come costo<br />

del carburante, agendo sulla leva<br />

prezzo e consumo, io ti premio.<br />

Infine, lo strumento che consente<br />

al fleet manager di monitorare<br />

costantemente l’utilizzo<br />

di queste due leve da parte del<br />

driver è la carta carburante.<br />

Questa infatti grazie ad una reportistica<br />

sulla singola targa<br />

permette di monitorare costantemente<br />

i costi, consumi, numeri<br />

di rifornimenti, stazioni etc. La<br />

carta carburante mette anche<br />

in evidenza eventuali anomalie<br />

come ad esempio un rifornimento<br />

che eccede la capienza<br />

massima del serbatoio, oppure<br />

molti rifornimenti nei giorni festivi,<br />

oppure rifornimenti troppo<br />

ravvicinati nel tempo.<br />

La carta carburante rappresenta<br />

uno strumento che consente<br />

una gestione più moderna<br />

e controllata dei costi<br />

del carburante rispetto alla<br />

scheda carburante. Altri benefici<br />

della carta carburante<br />

che saltano agli occhi, rispetto<br />

al monitoraggio dei costi, sono<br />

quelli legati agli aspetti amministrativi<br />

e gestionali tra cui:<br />

• eliminazione del contante;<br />

• sconti sulle principali compagnie<br />

petrolifere;<br />

• finanziamento del pagamen-<br />

TABELLA 6: Prezzo al litro dei carburanti speciali e normali. Prezzi rilevati il 29 maggio <strong>2011</strong><br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

to del carburante;<br />

• recuperabilità dell’IVA;<br />

• ricezione di un unico documento<br />

fiscale.<br />

Si tratta quindi di uno strumento<br />

prezioso, divenuto ormai realtà<br />

nelle aziende con grandi parchi<br />

auto, ma che solo di recente<br />

sta iniziando a penetrare il target<br />

delle aziende medio piccole e<br />

dei professionisti.<br />

Sono quindi molteplici le iniziative<br />

che un fleet manager<br />

può intraprendere per contenere<br />

l’effetto non trascurabile<br />

dell’aumento del prezzo dei<br />

carburanti di questi mesi. Ne<br />

abbiamo visto qualcuno in<br />

questo articolo; la consulenza<br />

di una società di noleggio a<br />

lungo termine insieme all’adozione<br />

degli giusti strumenti<br />

Speciale Normale Delta<br />

Benzina 1,675 1,543 0,132<br />

Diesel 1,492 1,406 0,086<br />

TABELLA 7: Prezzi al litro medi, massimi e minimi dei carburanti. Prezzi rilevati il 29 maggio <strong>2011</strong><br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

Benzina Diesel<br />

Prezzo medio 1,543 1,406<br />

Prezzo max 1,558 1,452<br />

Prezzo min 1,446 1,31<br />

Delta max vs min 0,112 0,1<strong>42</strong><br />

Delta max vs medio 0,015 0,046<br />

Delta min vs max -0,112 -0,1<strong>42</strong><br />

Delta min vs medio -0,097 -0,096<br />

TABELLA 8: Sconti per rifornimenti self service. Prezzi rilevati il 29 maggio <strong>2011</strong><br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

Sconto al litro Self Service<br />

in orario di chiusura<br />

AGIP 0,050<br />

ESSO 0,060<br />

TOTAL 0,060<br />

TABELLA 9: Utilizzo sconti per rifornimenti self service<br />

Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />

Azienda ALFA<br />

N° auto in flotta 1000<br />

• di cui auto a bz 120<br />

• di cui auto a ds 880<br />

Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2500<br />

Sconto self service 0,06<br />

Consumo medio mese bz per auto (litri) 167,5<br />

Consumo medio mese ds per auto (litri) 1<strong>42</strong>,5<br />

Saving medio mese auto benzina 10,05<br />

Saving medio mese auto diesel 8,55<br />

Saving medio benzina anno 14472<br />

Saving medio diesel anno 90<strong>28</strong>8<br />

Saving medio totale anno 104760<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PROFIT<br />

possono portare a risultati<br />

davvero importanti.<br />

Inoltre è proprio nei momenti<br />

di “crisi” che c’è più spazio per<br />

sensibilizzare i driver all’adozione<br />

di comportamenti più virtuosi<br />

mettendo mano, se occorre,<br />

a fuel policy obsolete.<br />

Non dimentichiamo poi che<br />

meno consumi = meno emissioni<br />

inquinanti.<br />

15


di Nicola Desiderio<br />

coreani fanno sempre più paura<br />

perché fanno auto sempre più belle<br />

e sempre più “tedesche”. Per vedere<br />

quanto è vero basta dare uno sguardo al<br />

piccolo monovolume Hyundai ix20, sviluppata<br />

proprio in Germania e prodotto<br />

nella Repubblica Ceca. Dunque su misura<br />

per il cliente europeo, sempre molto esigente<br />

in termini di qualità, comfort e dinamica<br />

anche per vetture pratiche di piccole<br />

dimensioni. La ix20 parte da 13.500<br />

euro ed è offerta con 4 allestimenti (Light,<br />

Classic, Comfort, Style) per altrettante<br />

motorizzazioni.<br />

ADDIO ALLE ANONIME COREANE<br />

Addio alle Hyundai tristi e anonime. La<br />

ix20 adotta lo stile Fluid Sculpture già apprezzato<br />

sulla ix35 e che dà a questo pic-<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

DRIVE<br />

HYUNDAI ix2o<br />

LA COREANA<br />

CHE SE<strong>MB</strong>RA UNA TEDESCA<br />

La casa di Seoul prosegue<br />

la propria offensiva con un<br />

piccolo monovolume pensato<br />

espressamente per il mercato<br />

europeo. La ix20 non punta<br />

sulle prestazioni, ma è fatta<br />

bene e offre un ottimo<br />

rapporto tra ingombri esterni<br />

e volume abitabile, arricchiti<br />

da uno stile personale e<br />

interni dal sapore teutonico.<br />

Interessante anche il prezzo,<br />

con dotazioni di livello<br />

superiore e speciale garanzia<br />

per 5 anni.<br />

Lo stile della Hyundai ix20 è basato sulla filosofia “Fluid Sculpture”<br />

I<br />

colo monovolume una propria personalità,<br />

con forme e soluzioni sofisticate<br />

come le griglie a trama persa, i fari avvolgenti<br />

dalla forma complessa e l’equilibrio<br />

tra parti metalliche, cromature e persino<br />

finiture in nero laccato.<br />

La coreana è lunga 4,1 metri e alta 1,6 metri,<br />

ma nonostante tali proporzioni appare<br />

compatta e slanciata, quasi sportiva grazie<br />

all’unghiata che alleggerisce la vista inferiore,<br />

ai parafanghi bombati, allo spoiler<br />

sul lunotto e all’andamento a cuneo della<br />

linea di cintura rinforzata dalla forma della<br />

finestratura laterale. Uno stile insomma<br />

senza complessi di inferiorità, che per<br />

strada si fa ammirare e, analizzato nei particolari<br />

– vedi gli indicatori di direzione integrati<br />

nei gusci dei retrovisori e le maniglie<br />

cromate – è ancora più apprezzabile. ➔<br />

17


DRIVE<br />

ABITACOLO ALLA GRANDE<br />

Il passo di 2,61 metri è notevole e la ix20<br />

lo sfrutta per dare all’abitacolo spazio e<br />

accessibilità. Le portiere hanno un ampio<br />

angolo di apertura, le soglie sono praticamente<br />

a filo e dietro il pavimento è<br />

piatto senza contare che con il divano<br />

posteriore regolabile in inclinazione e traslabile<br />

si può scegliere se privilegiare lo<br />

spazio per le gambe dei passeggeri – ampio<br />

in ogni caso – o quello per i bagagli<br />

passando da 440 a ben 560 litri. Abbattendo<br />

gli schienali si passa a 1.486 litri. A<br />

colpire è la cura costruttiva riservata a<br />

ogni angolo della vettura, con allineamenti<br />

precisi, materiali di qualità e soluzioni<br />

ben realizzate. L’unica mancanza è l’assenza<br />

di luci di ingombro alle portiere.<br />

Per il resto l’abitacolo ha un aspetto pregevole<br />

e offre una libertà di movimento<br />

degna di auto di segmento superiore,<br />

inoltre sono disponibili il rivestimento in<br />

pelle, 9 combinazioni cromatiche e il tetto<br />

panoramico apribile con tendina a sipario.<br />

Bella anche la plancia, illuminata di azzurro<br />

18 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

e caratterizzata da una buona ergonomia<br />

con la climatizzazione automatica regolabile<br />

al mezzo grado, potente ma rumorosa.<br />

Chiare e ricca di informazioni la strumentazione<br />

e di serie sulla Style c’è anche<br />

il sistema multimediale con schermo da<br />

6,5 pollici (non sempre ben visibile nelle<br />

giornate assolate), completo di ogni connettività<br />

e di telecamera posteriore. Comodi<br />

i sedili anteriori, ampi e facili da<br />

adattare alle proprie esigenze, dotati di<br />

poggiatesta contro il colpo di frusta, di<br />

serie come i 6 airbag. Il posto guida ha<br />

anche il bracciolo integrato e il piantone<br />

di sterzo può essere calibrato sia in altezza<br />

sia in profondità.<br />

MOTORI EFFICIENTI<br />

La Hyundai ix20 con i motori punta tutto<br />

su efficienza e consumi. Le unità a benzina<br />

sono tutte in alluminio con cilindrate di<br />

1,4 litri da 90 CV e di 1,6 litri da 125 CV; il<br />

Diesel 1,4 litri con turbina a geometria<br />

variabile è disponibile con potenze di 77<br />

CV e 90 CV, quest’ultima presente sulla<br />

Gli originali comandi del climatizzatore Spazio e anche luce con il tetto panoramico apribile<br />

vettura provata e che dichiara consumi di<br />

4,5 litri/100 km ed emissioni di CO2 di<br />

119 g/km.<br />

Tutti i motori hanno distribuzione bialbero<br />

16 valvole e presto saranno disponibili<br />

anche con il pacchetto Blue Drive che<br />

comprende sistema stop&start, recupero<br />

dell’energia in rilascio e pneumatici a<br />

basso coefficiente di rotolamento e che<br />

offre un contributo di efficienza che arriva<br />

fino all’8%. I cambi sono a 6 rapporti,<br />

tranne per la versione 1.4 a benzina mentre<br />

per nessuno è disponibile (almeno per il<br />

momento) un automatico, una mancanza<br />

che su una monovolume dalle dimensioni<br />

cittadine andrebbe colmato in fretta.


Il cockpit della ix20<br />

GIUSTA DENTRO E FUORI PORTA<br />

Nella ix20 si entra tenendo la chiave in<br />

tasca e premendo il pulsante sulla maniglia,<br />

poi si avvia schiacciando il pulsante<br />

alla destra del volante. Il 4 cilindri da 90<br />

CV ha una buona potenza e sulle carta<br />

offre prestazioni adeguate (167 km/h, 0-<br />

100 km/h in 14,5 secondi). Di fatto, ai<br />

bassi regimi è un po’ pigro nonostante i<br />

valori di coppia siano interessanti (220<br />

Nm tra 1.750 e 2.350 giri/min) e in alto<br />

diventa rumoroso, ma se non gli si chiede<br />

troppo, assicura una marcia dignitosa e<br />

confortevole con consumi contenuti in<br />

città e nei percorsi extraurbani.<br />

In autostrada invece si sente la mancanza<br />

di qualche cavallo e la sete dell’1,4 litri<br />

common rail cresce un po’ nonostante la<br />

sesta marcia del cambio, agevole da manovrare.<br />

Sul misto la ix20 evidenzia un<br />

HYUNDAI ix20 1.4 CRDi STYLE 90 cv<br />

DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />

cilindrata 1.396 cc<br />

potenza 90 cv<br />

lungh./largh./alt. 4,10 x 1,76 x 1,60 m<br />

peso 1.371 kg<br />

accelerazione 14,5” (da 0 a 100 km/h)<br />

velocità massima 167 km/h<br />

cambio manuale a 6 rapporti<br />

trasmissione trazione anteriore<br />

costo di esercizio al km (*) 0,30<br />

buon assetto, grazie anche al rollio contenuto<br />

e allo sterzo, leggero e sempre ben<br />

calibrato. Piacciono anche i freni con quattro<br />

dischi che si rivelano sempre efficaci<br />

e ben modulabili.<br />

TUTTO CON MENO<br />

Hyundai ix20 può entrare a pieno titolo<br />

nella lista della spesa se si desidera una<br />

piccola monovolume perché è esteticamente<br />

gradevole e ben realizzata, inoltre<br />

ha un abitacolo appagante, flessibile e<br />

ricco di spazio. Per di più a un listino concorrenziale:<br />

la 1.4 CRDI Style costa 19.600<br />

euro, ma è completa davvero di tutto e<br />

può essere arricchita con pacchetti dal<br />

prezzo ragionevole. Inoltre offre 5 anni di<br />

garanzia, assistenza stradale e controlli<br />

gratuiti, ulteriore testimonianza di una<br />

qualità che non ha niente da invidiare alle<br />

concorrenti.<br />

consumo medio 22,2 km/litro<br />

emissioni CO2 119 g/km<br />

capacità di carico da 440 a 1.486 litri<br />

comfort ★★★★★<br />

silenziosità ★★★★★<br />

ABS SI<br />

ESP SI<br />

antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

19


di Gerardo Di Lecce<br />

uali sono gli obiettivi di Peugeot<br />

per il <strong>2011</strong> nel settore fleet?<br />

Obiettivi principali di Peugeot sul <strong>2011</strong> saranno<br />

quelli di confermare il trend positivo<br />

già intrapreso nel 2010 e confermare la<br />

leadership acquisita nel mercato dei veicoli<br />

commerciali, mercato nel quale Peugeot<br />

risulta essere da un anno e mezzo a<br />

questa parte il primo marchio straniero<br />

per volumi venduti ed il secondo in termini<br />

assoluti, secondo solo al costruttore<br />

nazionale. In termini quantitativi ci aspettiamo<br />

una crescita significativamente importante<br />

nel mercato del noleggio. Nel canale<br />

società, invece, di far crescere di circa<br />

il 10% i volumi prodotti nel corso del 2010.<br />

Per quanto riguarda invece i veicoli commerciali,<br />

ci attendiamo di confermare la<br />

leadership andando a produrre gli stessi<br />

volumi (14500) in un mercato che stimiamo<br />

sarà in leggera crescita (+3%).<br />

Come si è chiuso il primo trimestre <strong>2011</strong>?<br />

I dati di mercato nel primo trimestre dell’anno:<br />

il settore “fleet” sta confermando<br />

il trend di ripresa dell’ultimo periodo e,<br />

in questo contesto, il marchio del Leone<br />

sta crescendo notevolmente sia nel canale<br />

società che nel canale del noleggio. Se<br />

guardiamo nello specifico il canale del noleggio<br />

osserviamo che le performance risultano<br />

di tutto rilievo con un incremento<br />

del 34%. Un altro comparto che sta dando<br />

grandi soddisfazioni alla Casa francese è<br />

quello dei veicoli commerciali: nonostante<br />

un inizio di <strong>2011</strong> difficile per i VU, condizionato,<br />

rispetto a un anno fa, dalla mancanza<br />

degli ecoincentivi, nel mese di<br />

marzo, infatti, Peugeot Italia è tornata sui<br />

livelli che, nel 2010, le hanno permesso<br />

di diventare il primo marchio straniero in<br />

questo settore.<br />

Quali strategie state mettendo in atto?<br />

In questo momento stiamo cercando di<br />

raccogliere in pieno i risultati ed i benefici<br />

portati dall’organizzazione che abbiamo<br />

creato per affrontare al meglio il mercato<br />

flotte. Il lavoro dei Key Account Manager,<br />

dedicati sia al cliente finale che ai noleggiatori<br />

permette a noi oggi di poter essere<br />

il più capillari possibile ed al contempo<br />

di offrire un livello consulenziale elevato.<br />

Al contempo, l’opera di professionalizzazione<br />

della nostra rete commerciale cresce<br />

costantemente attraverso programmi quali<br />

Peugeot Professional; programma questo<br />

che permette ad una parte della nostra<br />

rete di professionalizzarsi in questo settore<br />

attraverso programmi di formazione e<br />

precisi requisiti che permettono ai concessionari<br />

di rispondere in pieno alle<br />

aspettative del cliente flotte.<br />

Da non dimenticare, tra gli asset fondamentali<br />

del successo, la sempre più stretta<br />

collaborazione con la finanziaria del gruppo,<br />

che permette noi di rispondere anche<br />

in termini di servizi, nell’ottica costante<br />

di offrire soluzioni di mobilità complete.<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PEOPLE<br />

LE FLOTTE<br />

SECONDO PEUGEOT<br />

Abbiamo chiesto al dottor Angelo Simone, direttore vendite dirette e veicoli d’occasione, di<br />

illustrarci i piani e le strategie di Peugeot nel settore flotte, le partnership attivate e le azioni a<br />

sostegno della mobilità sostenibile.<br />

Q<br />

Angelo Simone, direttore vendite dirette e veicoli d’occasione di Peugeot<br />

Che ruolo ha la rete dei dealer in queste<br />

strategie? I dealer Peugeot sono services<br />

oriented?<br />

Come ho già avuto modo di affermare la<br />

rete e la professionalità di questa rivestono<br />

carattere prioritario. Se consideriamo<br />

che le piccole-medie imprese in Italia<br />

rivestono il 95% del totale aziende<br />

presenti sul territorio, risulta fondamentale<br />

muoverci nell’approccio di queste attraverso<br />

una rete specializzata e professionale.<br />

I Professional Center rappresentano oggi<br />

il fiore all’occhiello di questa professionalità.<br />

Le circa 60 Concessionarie Peugeot<br />

Professional sono oggi strutture perfettamente<br />

in grado di relazionarsi con una<br />

clientela che ha necessità diverse dal<br />

cliente privato e ricerca in una concessionaria<br />

la risposta alle sue specifiche necessità.<br />

Le nostre concessionarie, attraverso<br />

personale dedicato, livelli di consulenza<br />

di eccellenza, sono in grado per l'appunto<br />

di offrire consulenza a 360 gradi. ➔<br />

23


PEOPLE<br />

E quale ruolo hanno le società di noleggio<br />

a lungo termine?<br />

Il ruolo delle società di noleggio a lungo<br />

termine è prioritario poiché buona parte<br />

dei volumi delle grandi aziende e dei<br />

grandi Deal passa attraverso queste. Da<br />

qui l’attenzione elevata che il marchio del<br />

Leone ripone in quest’attività, attraverso<br />

risorse dedicate ed attività volte a mantenere<br />

elevata sia la relazione con queste<br />

che l’animazione commerciale.<br />

Quali sono le vetture che maggiormente<br />

spingete nel segmento delle aziende?<br />

L’offerta che oggi il Leone propone ai professionisti<br />

e alle imprese spicca per competitività<br />

e completezza: alla 3008 e alla<br />

5008, già presenti in gamma da un paio<br />

d’anni e particolarmente apprezzate dai<br />

clienti aziendali, si è unita la 508, appena<br />

lanciata sul mercato in versione berlina e<br />

station wagon. Tra le vetture menzionerei<br />

inoltre la 308 che a tutt’oggi rappresenta<br />

24 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

uno dei modelli maggiormente venduti a<br />

questo target e che nel corso del mese di<br />

maggio ha anche beneficiato di un importante<br />

restilyng. Oltre alle vetture, c’è l’ampio<br />

listino dei veicoli commerciali: dal Boxer,<br />

all’Expert, dal Partner al Bipper.<br />

Modelli, in definitiva, in grado di rispondere<br />

al meglio sia alle necessità dei driver<br />

aziendali che viaggiano molto, sia a quelle<br />

di manager e dipendenti.<br />

In quale modo Peugeot soddisfa i bisogni<br />

di mobilità dei driver della clientela business?<br />

Attraverso una gamma vasta ed eterogenea<br />

che comprende tra i modelli a listino<br />

anche versioni denominate “Business”,<br />

versioni che nella dotazione di serie comprendono<br />

i principali equipaggiamenti che<br />

la clientela flotte ricerca nella propria vettura.<br />

Tra i principali possiamo citare gli<br />

appoggiagomiti, kit bluetooth manilibere,<br />

navigatore satellitare etc.<br />

La 508 è stata appena lanciata sul mercato in versione berlina e station wagon<br />

Peugeot sta mettendo in atto alcune partnership<br />

importanti con alcune aziende<br />

clienti. Tra queste risalta quella con Intesa<br />

San Paolo. Ci vuole spiegare in cosa<br />

consiste?<br />

La partnership tra Peugeot Italia e Intesa<br />

Sanpaolo. È un’unione questa che merita<br />

di essere raccontata maggiormente, perché<br />

ha segnato una netta innovazione rispetto<br />

al classico concetto di partnership<br />

tra una Casa automobilistica e un’impresa<br />

di grandi dimensioni. Se solitamente, infatti,<br />

la relazione si concretizza nella fornitura<br />

di un numero, più o meno elevato,<br />

di vetture e modelli, quello tra il Leone e<br />

il gruppo bancario è un sodalizio decisamente<br />

più allargato, che riguarda i servizi<br />

di mobilità e persegue un obiettivo ben<br />

preciso: la diffusione della cultura della<br />

sostenibilità.<br />

Quest’ultimo concetto, oggi, è fondamentale<br />

sia per i Costruttori di auto, che<br />

stanno abbracciando la nuova frontiera<br />

dell’elettrico (il marchio Peugeot, con la<br />

iOn, è stato tra i primi, ndr.), sia per le<br />

grosse aziende, che non solo stanno monitorando<br />

costantemente il livello di emissioni<br />

delle loro flotte, ma stanno anche e<br />

soprattutto cercando di ottimizzare la mobilità<br />

e gli spostamenti casa-lavoro dei<br />

loro dipendenti.<br />

Quali sono le novità in tema di mobilità<br />

sostenibile messe in piedi da Peugeot o<br />

che sono in previsione?<br />

Ricordiamo che Peugeot, insieme al Gruppo<br />

del quale fa parte, possiede il brevetto sul<br />

FAP® dispositivo per abbattere le emissioni<br />

derivanti dalle polveri sottili; questo dimostra<br />

un impegno iniziato molto tempo<br />

fa che cerca di stare al passo con i bisogni<br />

del cliente ma pur sempre mantenendo<br />

un occhio alle esternalità negative che potrebbero<br />

derivare dai propri prodotti e cercando<br />

di limitare le stesse.<br />

Ion, la nuova vettura al 100% elettrica, è il<br />

nostro nuovo slancio all’abbattimento delle<br />

emissioni che anticipa l’uscita nel 2012<br />

della 3008 hybride4 , prima vettura ibrida<br />

al mondo a montare un motore Diesel.<br />

Senza dimenticarci di MU by Peugeot che<br />

declina il concetto di car sharing ai prodotti<br />

del Marchio: veicoli passeggeri, veicoli<br />

commerciali, scooter, biciclette e accessori.<br />

Nel territorio italiano il mercato delle auto<br />

aziendali rappresenta un numero importante<br />

delle vetture circolanti: sviluppare<br />

tecnologie che riducano considerevolmente<br />

le emissioni porta sicuramente benefici all’ambiente<br />

non tralasciando al contempo<br />

l’interesse costante che il cliente flotta ripone<br />

nell’abbattimento dei costi.


DRIVE<br />

MERCEDES CLASSE C SW<br />

VIAGGIATRICE DI PROFESSIONE<br />

La media della Stella diventa sempre di più sportwagon con<br />

un’estetica più aggressiva, interni più hi-tech e motori ancora<br />

più efficienti fino al 31%. Sterminate, come sempre, la gamma<br />

motori e la possibilità di personalizzazione per un’auto che<br />

domina il proprio segmento da decenni ed è nata per<br />

percorrere tanta strada nel massimo comfort mantenendo<br />

elevato il proprio valore nel tempo.<br />

Il frontale della Classe C recentemente rinnovato<br />

26 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

L<br />

di Nicola Desiderio<br />

a Mercedes Classe C di quarta generazione<br />

si rinnova dopo 4 anni a<br />

metà del proprio ciclo di vita con un consistente<br />

restyling che porta in dote circa<br />

2mila componenti modificati, tecnologie<br />

per la sicurezza riprese direttamente dalla<br />

Classe E e motorizzazioni più efficienti<br />

fino al 31% per ribadire la leadership nel<br />

segmento delle medie premium. Disponibile<br />

in carrozzeria berlina, station wagon<br />

(da noi provata) e ora anche coupé, offre<br />

una gamma sterminata di motori e allestimenti<br />

con potenze da 136 CV a 487 CV<br />

e prezzi a partire da 33.2<strong>28</strong> euro.<br />

ELEGANZA ANCORA PIÙ SPORTIVA<br />

Il restyling valorizza il lato sportivo della<br />

Classe C ed è arricchito dai Led. I diodi<br />

luminosi abbelliscono i fari anteriori, formano<br />

temi grafici con le luci diurne e gli<br />

indicatori di direzione e infine si ritrovano<br />

anche nei gruppi ottici posteriori. Il frontale<br />

ha la tradizionale stella in metallo sul<br />

cofano sull’allestimento Elegance, mentre<br />

è inserita nella calandra sulla Executive e<br />

sull’Avantgarde, riconoscibile anche per<br />

il kit aerodinamico AMG. I paraurti ora<br />

esaltano maggiormente la presenza della<br />

vettura su strada, ma per il resto la Classe<br />

C mantiene la propria personalità con<br />

forme assolutamente riconoscibili, molto<br />

efficaci dal punto di vista aerodinamico,<br />

in dimensioni giuste visto che la Station


Wagon misura 4,60 metri in lunghezza, 2<br />

cm in più rispetto alla versione berlina e<br />

meno di qualche giardinetta compatta.<br />

Oltre a portiere e parafanghi anteriori, ora<br />

anche il cofano motore è in alluminio per<br />

ridurre il peso.<br />

METALLO ELEGANTE E ABITACOLO HI-TECH<br />

Più marcati gli interventi nell’abitacolo<br />

dove il nero monocorde lascia lo spazio<br />

ad ampie superfici metalliche per le modanature,<br />

i comandi e anche la strumentazione<br />

che presenta anche un display<br />

centrale a colori ad alta definizione e il<br />

nuovo sistema Comand online che consente<br />

la navigazione in Internet e di aggiornare<br />

la cartografia da Google Maps.<br />

Nuovo il volante a tre razze, ultimo tocco<br />

di un insieme raffinato e appagante, come<br />

si conviene a una Mercedes. Altra novità<br />

è la possibilità di avere il navigatore Becker<br />

portatile, a un prezzo contenuto. La<br />

Classe C è una sportwagon che offre<br />

buona abitabilità, ma solo per quattro, un<br />

po’ per l’ingombrante presenza del tunnel<br />

centrale, un po’ per la conformazione del<br />

divano posteriore. Il vano di carico è molto<br />

ben rifinito, capace (da 485 a 1.500 litri),<br />

molto accessibile, soprattutto con il portellone<br />

elettrico, e anche sfruttabile grazie<br />

all’efficace sistema di abbattimento del<br />

divano e – volendo – al sistema di carico<br />

con anelli scorrevoli su rotaie. Merita un<br />

capitolo a parte il capitolo sicurezza con<br />

10 nuovi dispositivi tra i quali quelli che<br />

controllano l’angolo cieco e il mantenimento<br />

della corsia o della distanza di sicurezza<br />

fino ai fari abbaglianti automatici<br />

e all’Attention Assist che, analizzando oltre<br />

70 parametri, capisce se chi guida è<br />

stanco consigliandolo di fermarsi a prendere<br />

un caffè. Per chi desidera il massimo<br />

del comfort, ora ci sono anche i sedili Multicontour<br />

con regolazioni pneumatiche e<br />

sistema di climatizzazione. ➔<br />

Eleganza e hi-tech per il posto guida<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

27


DRIVE<br />

La Classe C è fatta per macinare chilometri nel comfort, ma offre piacere di guida anche sul misto<br />

MOTORI PER TUTTI I GUSTI<br />

Sono ben 11 le motorizzazioni disponibili<br />

sulla Classe C, tutte dotate di stop&start,<br />

anche quelle con il cambio automatico a<br />

7 rapporti. Quelle a benzina ad iniezione<br />

diretta partono dai 4 cilindri turbo 1,8 litri<br />

disponibili in tre livelli di potenza (156,<br />

184 e 204 CV), si prosegue con il V6 3,5<br />

litri da 306 CV e si va a finire al poderoso<br />

V8 di 6,2 litri della C63 AMG che nella variante<br />

Performance eroga 487 CV e assicura<br />

prestazioni da supercar (0-100 km/h in<br />

4,4 secondi). Per i Diesel al vertice c’è il<br />

V6 3 litri da 231 CV o 265 CV seguito dal 4<br />

cilindri in alluminio di 2,1 litri con tre livelli<br />

di potenza: 204 CV con la sovralimentazione<br />

bistadio, seguita dalle versioni monoturbo<br />

da 136 CV e 170 CV che è presente sulla<br />

vettura da noi provata ed è la più parsimoniosa<br />

e pulita di tutta la gamma con<br />

consumi di 4,7 litri/100 km ed emissioni<br />

di CO2 pari a 124 g/km. La C250 CDI, la<br />

C300 CDI e la C350 CGI sono disponibili<br />

anche con la trazione integrale 4Matic.<br />

FATTA PER LUNGHI VIAGGI CONFORTEVOLI<br />

Sulla Classe C si guida piuttosto distesi,<br />

ma comodi e con la visibilità lievemente<br />

disturbata dai montanti massicci. La cifra<br />

di questa Mercedes è senza subbio il comfort,<br />

la sensazione che scivoli con facilità<br />

come su di un biliardo e possa viaggiare<br />

a lungo senza stancare, anche grazie alla<br />

<strong>28</strong> CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

climatizzazione potente quanto efficace<br />

e con consumi davvero molto contenuti.<br />

Le prestazioni dichiarate (219 km/h e 0-<br />

100 km/h in 8,9 secondi) sono sempre<br />

godibili grazie al motore fluido, dotato di<br />

una spinta robusta già dai bassi regimi<br />

(400 Nm a 1.400 giri/min), ma anche di<br />

una sonorità che è sempre avvertibile. Il<br />

cambio manuale non esalta, ma ora in<br />

l’alternativa c’è il 7GTronic anche su questo<br />

motore. Grazie a un autotelaio progettato<br />

per sollecitazioni ben maggiori,<br />

la C220 CDI offre sempre appoggi composti<br />

e sicuri, sia in frenata, sia in curva<br />

dove lo sterzo consente di disegnare traiettorie<br />

precise con facilità. In più, attraverso<br />

assetti – c’è anche quello a controllo<br />

elettronico –, cerchi e pneumatici si può<br />

cilindrata 2.143 cc<br />

potenza 170 cv<br />

lungh./largh./alt. 4,61 x 1,77 x 1,46 m<br />

peso 1.630 kg<br />

accelerazione 8,9” (da 0 a 100 km/h)<br />

velocità massima 219 km/h<br />

cambio manuale a 6 rapporti<br />

trasmissione trazione posteriore<br />

costo di esercizio al km (*) 0,46<br />

rendere ancora più confortevole o sportivo<br />

il comportamento della tedesca.<br />

SI FA PAGARE, MA SI FA PREFERIRE<br />

La Mercedes C220 CDI Station Wagon<br />

parte da 38.800 euro, un prezzo che la posiziona<br />

al vertice del segmento e che non<br />

chiude mai il preventivo, visto che in 45<br />

pagine di listino è impossibile non farsi<br />

tentare almeno da una modanatura, un<br />

cerchio o un rivestimento in pelle tra i<br />

molti offerti in opzione. Una valutazione<br />

che tiene conto dei contenuti all’avanguardia,<br />

dell’immagine della Stella e anche<br />

dell’elevato valore residuo. Ma anche<br />

senza pensare al denaro, questa station<br />

wagon sa dare ogni giorno le soddisfazioni<br />

che ci si attende da una Mercedes.<br />

MERCEDES C220 CDI BLUE EFFICIENCY SW ELEGANCE 170 cv<br />

DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />

consumo medio 21,3 km/litro<br />

emissioni CO2 124 g/km<br />

capacità di carico da 485 a 1.500 litri<br />

comfort ★★★★★<br />

silenziosità ★★★★★<br />

ABS SI<br />

ESP SI<br />

antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km


NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio<br />

AUDI Q3: LA TERZA Q È LA PIÚ COMPATTA<br />

30 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

L’Audi Q3 è terzo SUV della casa di Ingolstadt,<br />

il più compatto e il primo disponibile anche<br />

con la trazione anteriore, per sfidare BMW X1<br />

e Range Rover Evoque. Lungo 4,38 metri, ha il<br />

vano bagagli che va da 460 a 1.365 litri e una<br />

dotazione che comprende l’impianto audio<br />

Bose con 14 altoparlanti, il navigatore 3D con<br />

cartografia Google Map e il Wi-Fi. Vastissima<br />

la scelta per le tinte e i materiali. Motori tutti<br />

turbo, iniezione diretta, stop&start e recupero<br />

dell’energia in rilascio: 2 litri a benzina da 170<br />

CV o 211 CV, Diesel da 177 CV o 140 CV che con<br />

la trazione anteriore dichiara 5,2 litri/100 km.<br />

Le unità più potenti avranno il cambio S tronic<br />

doppia frizione a 7 rapporti. Cinque gli allestimenti,<br />

tra cui anche l’offroad dotato di pacchetto<br />

fuoristrada specifico, con prezzi a partire<br />

da 30.600 euro.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

VOLKSWAGEN BEETLE: L’INSETTO TORNA ALLE ORIGINI<br />

Ritorna la Volkswagen Beetle, uno dei simboli<br />

della storia dell’automobile e, dopo la prima<br />

riedizione del 1998, stavolta lo fa con uno stile<br />

più vicino all’originale degli anni ’30 e una connotazione<br />

più sportiva, esaltata sulle versioni<br />

1.4 TSI da 160 CV e 2.0 TSI da 200 CV che raggiunge<br />

i 225 km/h. Lunga 4,<strong>28</strong> metri, la nuova<br />

Beetle ha un bagagliaio finalmente accettabile<br />

di 310 litri inoltre arrivano il cassetto portaoggetti<br />

e il navigatore, assenti sulla precedente,<br />

così come il tetto panoramico e i fari bi-xeno<br />

con 15 Led. Al debutto commerciale, previsto<br />

nel prossimo mese di ottobre, ci saranno un’altra<br />

unità a benzina (1.2 da 105 CV) e altri due<br />

Diesel (2 litri da 140 CV e 1.6 da 105 CV). Tutti<br />

sono turbo a iniezione diretta e potranno essere<br />

equipaggiati con il cambio DSG a doppia<br />

frizione.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

JAGUAR XF: OTTO RAPPORTI E QUATTRO CILINDRI<br />

La Jaguar XF prende un viso più accattivante e<br />

diventa più efficiente e vicina al mondo delle<br />

flotte grazie all’adozione del cambio automatico<br />

a 8 rapporti e del motore Diesel 4 cilindri<br />

2,2 litri da 190 CV con stop&start che la rende<br />

finalmente concorrenziale con Audi A6 2.0 TDI,<br />

BMW 520d e Mercedes E220 CDI. Con il piccolo<br />

motore a gasolio la XF ha comunque prestazioni<br />

elevate (225 km/h, 0-100 km/h in 8,5 secondi)<br />

con consumi di 5,4 litri/100 ed emissioni<br />

di CO2 di 149 g/km. Grazie al nuovo cambio,<br />

sono migliorati anche i consumi degli altri motori,<br />

dal Diesel V6 3 litri da 240 e 275 CV, fino<br />

al V8 5 litri da 385 CV e al “supercharged” da<br />

510 CV della XFR. Altre novità sono i Led per i<br />

fari, un sistema multimediale più completo e<br />

l’impianto audio B&W da 1.200 Watt con 17 altoparlanti.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★


CHEVROLET AVEO: LA PICCOLA CON A<strong>MB</strong>IZIONI GLOBALI<br />

Chevrolet continua la propria offensiva con la<br />

nuova Aveo, piccola dal respiro globale basata<br />

su una piattaforma inedita e che sarà costruita<br />

e commercializzata anche in Nordamerica con<br />

il nome di Sonic. La Aveo è lunga 4,04 metri in<br />

versione 5 porte, ha una strumentazione motociclistica<br />

come la Spark e un bagagliaio di<br />

290 litri che diventano 502 litri sulla insolita<br />

variante a tre volumi lunga 4,39 metri. Grande<br />

novità è il motore Diesel 1,3 litri da 95 CV con<br />

emissioni di 99 g/km di CO2 che sarà disponibile<br />

da settembre. Al lancio ci saranno l’1,2 litri<br />

(70 CV e 86 CV anche GPL entro la fine del <strong>2011</strong>)<br />

e 1,4 litri da 100 CV con cambio automaticosequenziale<br />

a 6 rapporti. Il listino parte da<br />

10.320 euro, ma al lancio l’allestimento LS è<br />

offerto a 9.950 euro completo di 6 airbag, ESP<br />

e climatizzatore.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

FORD FOCUS WAGON: GUARDA ANCORA IN ALTO<br />

La Ford Focus aggiunge alla gamma la versione<br />

Wagon per mantenere la leadership tra le giardinette<br />

compatte. Lunga 4,55 metri, la Focus<br />

Wagon ha un vano bagagli da 590 a 1.516 litri<br />

e porta in dote dalla berlina motorizzazioni e<br />

dotazioni in tema di sicurezza e comfort. Le<br />

unità a benzina sono da 1,6 litri: aspirata da<br />

105 o 125 CV e turbo a iniezione diretta da 150<br />

CV. Quest’ultimo e l’1,6 litri Diesel da 114 CV<br />

sono dotati di stop&start. A gasolio ci sono<br />

anche il 2 litri da 163 CV e da 115 CV esclusivamente<br />

con cambio PowerShift a doppia frizione.<br />

Il listino parte da 18.500 euro con due<br />

allestimenti con il più ricco Titanium che per<br />

1.500 euro in più offre, tra le molte cose, climatizzatore<br />

automatico bizona, tergicristalli e<br />

fari automatici, cruise control e cerchi in lega<br />

da 16".<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

LANCIA THEMA: IL RITORNO DELL’AMMIRAGLIA<br />

L’ammiraglia di Lancia si chiamerà di nuovo<br />

Thema e sarà una berlina lunga 5,08 metri costruita<br />

sulla base della Chrysler 300C, secondo<br />

il piano di sinergie previsto da Sergio Marchionne.<br />

Interni soft touch con radica di legno<br />

e selleria rivestita in pelle Poltrona Frau, la<br />

nuova Thema ripropone l’ammiraglia all’italiana,<br />

con interni opulenti e ricercati, illuminati<br />

a LED, ma anche con dotazioni di sicurezza all’avanguardia<br />

come l’Active Pedestrian Detection<br />

e il Forward Collision Warning. Sarà disponibile<br />

da ottobre in listino dal mese di negli<br />

allestimenti Gold e Platinum con tre motori tutti<br />

V6: 3,6 litri a benzina da 292 CV, con la quale<br />

raggiunge i 230 km/h e accelera da 0 a 100<br />

km/h in 7,2 secondi, e Diesel 3 litri biturbo da<br />

190 o 224 CV. Tutti sono abbinati a un cambio<br />

automatico a 5 rapporti.<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

FUTURE<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

31


NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio<br />

FIAT 500 TWINAIR: BICILINDRICA ANCHE FUORI<br />

34 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

La 500 caratterizza in modo più specifico le<br />

versioni dotate del bicilindrico di 900 cc con<br />

turbo e distribuzione MultiAir con due allestimenti<br />

dedicati che sostituiscono i Pop e Sport<br />

lasciando inalterate la Matt Black e la Rock. La<br />

500 TwinAir ha il logo sulla carrozzeria, cerchi<br />

in lega da 15 pollici verniciati in nero e maniglie,<br />

vano porta-targa, terminale di scarico e i baffi<br />

cromati come la “vecchia” 500. La TwinAir Plus<br />

ha in più cerchi da 16 pollici, climatizzatore manuale,<br />

volante in pelle, sistema Blue&Me ed<br />

altro ancora. La plancia ha una fascia satinata<br />

e i sedili sono rivestiti in pelle e tessuto. Invariate<br />

le caratteristiche del motore che eroga<br />

85 CV e con il cambio Dualogic dichiara un consumo<br />

di 4 litri /100 km con emissioni di CO2<br />

pari a 92 g/km. Prezzi a partire da 13.550 euro.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

AUDI A6 AVANT: STATION WAGON TEDESCA<br />

La nuova Audi A6 Avant debutterà in settembre<br />

affiancando la berlina da poco lanciata sul mercato<br />

e dalla quale riprende la scocca in acciaio<br />

e alluminio e il carico di tecnologie per il comfort<br />

e la sicrurezza. Lunga 4,93 metri, ha un<br />

vano bagagli che va da 565 a 1.680 litri e provvisto<br />

di tutti i dispositivi per facilitare le operazioni<br />

di carico e scarico tra cui la serratura<br />

del portellone che si sblocca quando ci si avvicina<br />

alla coda. Cinque le motorizzazioni tra cui<br />

i due V6 a benzina: 2.8 aspirato da 204 CV e 3<br />

litri sovralimentato da 300 CV con trazione<br />

Quattro e cambio S tronic 7 marce a doppia<br />

frizione di serie così come il V6 3 litri Diesel da<br />

245 CV disponibile anche con 204 CV. Chiude<br />

la gamma il 4 cilindri 2 litri da 177 CV mentre<br />

in arrivo c’è il V6 3 litri biturbo da 313 CV. A<br />

partire da 44.300 euro.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

CITROËN DS5: IL TERZO MODELLO DI LUSSO<br />

Citroen DS5 completa con il terzo modello la<br />

gamma dei prodotti di lusso inaugurata con la<br />

DS3 e continuata con la DS4. La DS5 è lunga<br />

4,52 metri e una via di mezzo tra una berlina,<br />

una station wagon e una crossover, ma si definisce<br />

una granturismo che punta a dare spazio,<br />

comfort e prestazioni con uno stile sofisticato<br />

e tanta tecnologia. L’abitacolo è illuminato a<br />

LED e il posto guida è organizzato come quello<br />

di una cabina d’aereo mentre il vano bagagli<br />

ha una capacità di 465 litri. Al lancio , previsto<br />

entro la fine del <strong>2011</strong>, ci saranno motori turbo<br />

a iniezione diretta: l’1,6 litri a benzina (156 CV<br />

e 200 CV) e i Diesel 1,6 litri con sistema e-HDi<br />

da 110 CV e 2 litri da 160 CV. Nel 2012 è in arrivo<br />

anche la versione ibrida a gasolio con consumi<br />

di 3,8 litri/100 km ed emissioni di CO2 pari a<br />

99 g/km.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★


LANCIA VOYAGER: MONOVOLUME ITALIANA ALLA GRANDE<br />

Lancia prende in prestito un modello storico<br />

di Chrysler, venduto da 27 anni in 120 paesi<br />

nel mondo, per farne il monovolume della propria<br />

gamma. La Lancia Voyager è lungo ben<br />

5,14 metri e ha un abitacolo a 7 posti, con le<br />

due file posteriori a scomparsa sotto il piano<br />

in modo da allargare il vano di carico. Portiere<br />

scorrevoli e portellone sono elettrici e inclusi<br />

ci sono la telecamera di parcheggio, il sistema<br />

UConnect, l’impianto audio a 9 altoparlanti da<br />

506 Watt e il sistema di intrattenimento posteriore<br />

con schermi LCD da 9 pollici e lettore DVD.<br />

La Voyager sarà disponibile in tre allestimenti<br />

(Silver, Gold e Platinum) e due motorizzazioni:<br />

un V6 3,6 litri a benzina da <strong>28</strong>3 CV con cambio<br />

automatico a 6 rapporti e il già noto Diesel 4<br />

cilindri 2,8 litri da 163 CV.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

INFINITI M35h: IBRIDO DI LUSSO DA PERFORMANCE<br />

La Infiniti M35h è la prima ibrida del marchio<br />

di lusso di Nissan e porta al debutto il nuovo<br />

sistema Direct Response Hybrid alimentato con<br />

batteria agli ioni di litio e in grado di far avanzare<br />

l’auto ad emissioni zero per il 50% del<br />

tempo di marcia. Il sistema è composto dal V6<br />

3,5 litri a benzina da 306 CV e un motore elettrico<br />

da 68 CV inserito nel cambio automatico<br />

a 7 rapporti, in grado di spingere da solo la<br />

vettura fino a 100 km/h o di supportare il motore<br />

a scoppio fornendo insieme prestazioni<br />

da supercar (250 km/h autolimitati, 0-100<br />

km/h in 5,5 secondi) con un consumo combinato<br />

di 7 litri/100 km pari a 161 g/km di CO2,<br />

grazie anche al cx di 0,26. Da segnalare anche<br />

il segnale acustico per i pedoni quando si viaggia<br />

in elettrico. Due gli allestimenti, con prezzi<br />

a partire da 59.250 euro.<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

HYUNDAI i40: MEDIA D’ATTACCO COREANA<br />

Hyundai sferra il proprio attacco anche tra le<br />

medie con la i40 con l’obiettivo di posizionarsi<br />

tra le prime 7 del suo segmento. Lunga 4,74<br />

metri, ha uno stile filante e abitacolo al vertice<br />

della categoria per sicurezza (fino a 9 airbag)<br />

e spazio con il bagagliaio della wagon che va<br />

da 553 a 1.719 litri. Altrettanto avanzati i motori<br />

a iniezione diretta con stop&start, sia a benzina<br />

(1.6 da 135 CV e 2 litri da 177 CV) sia a gasolio<br />

con l’1,7 litri da 136 CV o 115 CV che dichiara<br />

consumi di 4,3 litri/100 km ed emissioni di CO2<br />

di 113 g/km. Da record per la categoria anche<br />

le dotazioni tra le quali spiccano il riscaldamento<br />

per la corona volante e il divano posteriore<br />

che può essere anche regolato in inclinazione.<br />

Arriva in autunno con 5 anni di garanzia,<br />

assistenza stradale e controlli gratuiti.<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

FUTURE<br />

ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />

35


PEOPLE<br />

olvo è stata per lungo tempo l’icona<br />

della station wagon, con lo<br />

stile di vita che interpretava, anche con<br />

alcuni dettagli rigidi, come gli angoli<br />

squadrati e un design eccessivamente<br />

razionale, poi recentemente abbandonati<br />

in favore di forme più morbide. Però è<br />

un fatto che il mercato ha premiato Volvo<br />

quando la station wagon era un cult,<br />

però oggi i clienti stanno guardando altrove,<br />

ai SUV per esempio. Come fa Volvo<br />

a conservare un suo posizionamento iconico,<br />

visto che era così legato alla forma?<br />

Sicuramente il punto c’è ed è centrale,<br />

perché quando sei riconosciuto come costruttore<br />

di un certo modello fai fatica a<br />

distaccarti, quando il mercato non lo premia<br />

più. Però va detto che all’epoca Volvo<br />

andò sulla station wagon per le stesse<br />

motivazioni che oggi spingono verso modelli<br />

diversi. Negli anni ’60 Volvo operava<br />

principalmente in due grandi mercati. In<br />

America, dove la domanda era per auto<br />

grandi. In Svezia, paese caratterizzato da<br />

notevoli distanze tra un posto e un altro,<br />

servite da strade non molto ospitali né<br />

popolate, dove l’auto doveva ospitare e<br />

proteggere quasi alla stregua di una piccola<br />

casa; lì magari per sei ore non c’era<br />

niente, non come da noi, con un autogrill<br />

ogni mezz’ora. Insomma, la station wagon<br />

di Volvo nacque per migliorare la vita dei<br />

suoi clienti. Anni dopo divenne una moda,<br />

vincente anche su altri mercati.<br />

La storia è sempre affascinante. Incidentalmente,<br />

negli anni ’80 avevo un amico<br />

con la fidanzata a Parma che lavorava a<br />

Pomezia e abitava a Roma; quando la<br />

domenica sera tornava da Parma andava<br />

direttamente sotto l’ufficio e dormiva alcune<br />

ore in macchina, dove aveva sistemato<br />

un materasso e una coperta: pleonastico<br />

dire che era una Volvo Polar.<br />

Ma veniamo ad oggi.<br />

36 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

Non escludo che la station wagon possa<br />

ritornare in auge, domani, perché si tratta<br />

di cicli storici. Infatti nessuna marca l’ha<br />

abbandonata. Tra l’altro, quando le auto<br />

diventeranno full electric la station wagon<br />

può rappresentare una soluzione intelligente,<br />

perché lo spazio interno diventa<br />

vitale per ospitare le batterie. Ma oggi<br />

siamo di fronte a un mondo diverso. Le<br />

percorrenze in auto sono diminuite, sostituite<br />

dai viaggi aerei, per cui un’auto<br />

deve assomigliare meno a una casa. Inoltre,<br />

il mercato americano è sempre importante,<br />

ma insieme a quello europeo e<br />

a quello cinese. C’è un’evidente richiesta<br />

di vetture diverse e più piccole.<br />

Come sta reagendo Volvo?<br />

Stiamo sviluppando prodotti diversi,<br />

come i SUV, che vengono usati di meno<br />

ma anche su neve e altre strade, con una<br />

posizione più alta e più sicura nella guida,<br />

dando spazio al design, che da noi è<br />

molto importante. Prima la XC90, una vettura<br />

di grande successo, e poi la XC60, il<br />

primo SUV di lusso ma più piccolo.<br />

Quando si fanno auto più piccole si può<br />

concedere di più al design, poiché modellare<br />

le lamiere corte è più agevole.<br />

Ma qual è l’idea essenziale di macchina<br />

di Volvo?<br />

Il fil rouge di Volvo è che qualsiasi pezzo<br />

di ferro produca deve essere il più sicuro.<br />

Nel passaggio dalla station wagon al SUV<br />

la cosa su cui non abbiamo accettato compromessi<br />

è stata la sicurezza.<br />

Così anche le auto che verranno – ab-<br />

di Pier Luigi del Viscovo<br />

SICURO, È VOLVO!<br />

V<br />

In occasione del Dealer Day di Verona abbiamo incontrato<br />

Michele Crisci, a.d. di Volvo, che ha accettato di rispondere ad<br />

alcune domande. Nella stessa occasione, Volvo è stata<br />

premiata come miglior brand dai concessionari italiani,<br />

attraverso l’indagine DealerStat.<br />

biamo di recente presentato a Shangai il<br />

nuovo concept di ammiraglia – saranno<br />

universali, di grande design, ma sempre<br />

nel rispetto dei canoni di sicurezza Volvo.<br />

Stando sulla sicurezza, non è che Volvo<br />

ha dato per scontato per troppo tempo<br />

che le sue auto fossero lo state-of-theart<br />

della sicurezza, e nel frattempo molti<br />

altri hanno cavalcato questo valore, appropriandosene?<br />

In altri termini, Volvo<br />

oggi deve riconquistare nell’immaginario<br />

collettivo ciò che è sempre stato suo?<br />

Lei coglie bene un fatto culturale che c’è<br />

stato. Anche qui devo fare un po’ di storia.<br />

Negli anni ’90 Volvo – prima di entrare<br />

nell’orbita Ford – era sola (laddove Audi<br />

era parte del gruppo VW) con dei volumi<br />

piccoli, rispetto a BMW e Mercedes, costretta<br />

dunque a fare delle scelte. Il dollaro<br />

era forte e si puntò al mercato americano,<br />

abbandonando il diesel e così perdendo<br />

quota in Europa. Quando è arrivata Ford e<br />

il dollaro si è indebolito, la strategia è cambiata,<br />

imponendo una forte comunicazione<br />

tesa a recuperare le posizioni perdute<br />

in Europa: parlando di motori diesel<br />

e di sportività, ad esempio. Ma badi bene,<br />

l’aver trascurato di comunicare sulla sicurezza<br />

non significa che Volvo non abbia<br />

continuato a svilupparla in termini di tecnologia<br />

e di prodotto. Solo, parlava d’altro.<br />

Adesso, pur comunicando che Volvo è un<br />

brand solido e stabile nella produzione di<br />

auto e di motori, con interessanti joint venture<br />

per le produzioni ibride ed elettriche,<br />

dobbiamo continuare ad affermare che è<br />

leader nella sicurezza.


Non è che oggi la gente ritenga che ormai<br />

tutte le auto sono sicure? Che non c’è<br />

molto più da fare sulla sicurezza? Avendo<br />

sdoganato la sicurezza come un valore<br />

primario, non un lusso, è normale che il<br />

cliente la cerchi in ogni auto.<br />

Come Volvo ci sentiamo orgogliosamente<br />

soli nel perseguire nuovi sistemi di sicurezza.<br />

Molti concorrenti fanno a gara sul<br />

numero degli airbag, perché in realtà puntano<br />

solo alle 5 stelle EuroNCAP, da sfruttare<br />

commercialmente. È un problema di<br />

filosofia. Per Volvo non è così. Per Volvo<br />

la sicurezza è una missione scientifica,<br />

prima che commerciale. Noi vogliamo produrre<br />

una mobilità senza incidenti. Pensi<br />

che i tecnici Volvo vanno in giro a studiare<br />

gli incidenti, per capire le dinamiche e studiare<br />

le soluzioni più efficaci. Per me questo<br />

da solo vale un brand.<br />

Cosa intende quando parla di nuovi sistemi<br />

di sicurezza?<br />

In effetti questa è la prossima frontiera di<br />

Volvo. Che in termini di sicurezza attiva/passiva<br />

siamo arrivati a livelli altissimi è vero.<br />

Oggi la gran parte degli incidenti avviene<br />

per errore umano. La sfida non è più<br />

evitare l’incidente o limitarne i danni. Volvo<br />

lavora per prevenire l’incidente. Aggiungo<br />

che questi valori sono esattamente in<br />

linea con le sensibilità attuali dei clienti,<br />

che non chiedono più tanto sportività ma<br />

rispetto dell’ambiente e della persona<br />

umana (quindi sicurezza).<br />

Cosa sta dando la proprietà cinese a Volvo?<br />

È molto concentrata sul mercato cinese,<br />

che è il primo al mondo. A Volvo sta dando<br />

innanzitutto la prospettiva di essere considerata<br />

lì un’auto di lusso europea ma<br />

“domestica”, perché di proprietà cinese e<br />

con stabilimenti in Cina, quindi in posizione<br />

privilegiata rispetto ad altri costruttori. In<br />

secondo luogo, ci dà la possibilità di servire<br />

Michele Crisci, a.d. di Volvo<br />

i mercati orientali producendo in Cina anziché<br />

in Europa, che è molto importante.<br />

Volvo negli ultimi vent’anni ha provato<br />

spesso a scendere nel segmento C, che è<br />

il più importante per il mix di volumi e<br />

margini, ma non è mai riuscita a raggiungere<br />

la massa critica che consentisse un<br />

prezzo più competitivo e anche una seconda<br />

e una terza elaborazione del primo modello,<br />

per arrivare a incontrare i gusti del grande<br />

pubblico. Adesso sarà possibile?<br />

Certamente il mercato cinese ci darà la<br />

possibilità di sviluppare motori piccoli,<br />

che poi saranno montati anche sulle auto<br />

cinesi del gruppo. Ma teniamo presente<br />

che il mercato cinese oggi è ancora indietro.<br />

Si insegue la grande berlina come status<br />

symbol, ed è questo che adesso viene<br />

chiesto a Volvo.<br />

Quali sono i programmi per il mercato<br />

delle flotte?<br />

Le flotte per Volvo sono strategiche, per-<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PEOPLE<br />

ché fanno da cassa di risonanza per la conoscenza<br />

dei nostri prodotti. In particolare,<br />

confidiamo molto nelle proposte di<br />

segmento D, in particolare la V60, che è<br />

un’auto completamente nuova, con telaio<br />

innovativo e un design più moderno e accattivante.<br />

Poi, quando entriamo in una<br />

car policy, abbiamo la pretesa di dare all’impresa<br />

una mobilità sicura che possa<br />

diventare un riferimento.<br />

In Italia il mercato stenta a riprendersi.<br />

Volvo come va?<br />

Per noi è un periodo buono. Siamo in crescita<br />

da 3 anni e nel segmento del lusso<br />

abbiamo una quota del 10%, di grande<br />

prestigio. Siamo stati pronti a rispondere<br />

alle esigenze del mercato e siamo stati<br />

premiati, specialmente dalle flotte. Siamo<br />

riusciti a creare vetture poco inquinanti e<br />

sicure, a un prezzo abbordabile. È questa<br />

la filosofia. Sviluppare il progresso tecnologico<br />

non basta. Deve essere applicabile<br />

a costi non proibitivi.<br />

37


di Alessia Seri<br />

S<br />

i può andare in barca<br />

in diversi modi ed è<br />

un’esperienza che almeno una<br />

volta andrebbe fatta nella vita,<br />

perché quella volta potrebbe<br />

essere “amore a prima vista”.<br />

In barca si può andare a motore<br />

o a vela, si può andare da<br />

soli se si è esperti, oppure in<br />

compagnia di uno skipper che<br />

ci insegni le regole e le andature<br />

di base. La maggior parte<br />

di coloro che amano vivere il<br />

mare “dal mare” veleggiando<br />

probabilmente sposerebbero<br />

le parole di Bernard Moitessier,<br />

navigatore e scrittore<br />

francese, primo a circumnavigare<br />

il globo senza scalo:<br />

“La vela è una religione,<br />

ha i suoi riti.<br />

Se fa bello, fa bello.<br />

Se c’è vento, c’è vento.<br />

E se non c’è vento,<br />

si aspetta, si sorveglia.<br />

Hai fame, mangi.<br />

Hai sete, bevi.<br />

Ti prende sonno, dormi.<br />

È una scuola di pazienza”.<br />

Se ci si intrattiene a chiacchierare<br />

per qualche minuto con i<br />

velisti, più o meno tutti ribadiscono<br />

gli stessi concetti e ci<br />

trasferiscono le stesse sensa-<br />

zioni. E a furia di sentirne così<br />

tanti, forse alla fine dovremmo<br />

prenderli sul serio.<br />

• La barca a vela ti porta a<br />

completo contatto con la natura,<br />

e finisci così per apprezzarla<br />

e rispettarla veramente.<br />

• Lo stile di vita in barca a<br />

vela è essenziale, e questo ti<br />

porta a pesare il valore delle<br />

piccole cose, imparando un<br />

modo di vita più sostenibile<br />

attraverso azioni e comportamenti<br />

più attenti all’uso “equi-<br />

librato” delle risorse a disposizione.<br />

Infatti come carburante<br />

si utilizza il vento e, per esempio,<br />

si impara a capire che l’acqua<br />

è un bene prezioso perché<br />

limitato e che va gestito.<br />

• In barca ci si sente uniti con<br />

le altre persone; si forma una<br />

squadra o meglio un equipaggio<br />

la cui mission è il raggiungimento<br />

della destinazione seguendo<br />

la migliore rotta possibile<br />

(massima efficienza).<br />

• Navigando a vela si impara<br />

a orientarsi e, osservando le<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PLANET<br />

NAVIGARE NECESSE EST<br />

Ci sono diversi modi di vivere il mare.<br />

Alcune persone vivono il mare “da terra”, amano andare in spiaggia,<br />

stendersi sull’asciugamano o sul lettino, fare il bagno, e magari una<br />

nuotata anche dove non si tocca. Altri invece vivono il mare “dal mare”,<br />

amano vivere il mare dalla barca, amano navigare.<br />

nuvole e il comportamento<br />

degli uccelli, si cerca di prevedere<br />

il tempo.<br />

• Si osserva il nuoto e i salti<br />

dei delfini, le planate e le picchiate<br />

dei gabbiani, la pesca<br />

in immersione dei cormorani.<br />

• Tutto ciò contribuisce a soffermarsi<br />

sul valore della biodiversità,<br />

ma soprattutto a far<br />

raggiungere la consapevolezza<br />

che l’ambiente è un patrimonio<br />

da difendere, e far scattare la<br />

molla della responsabilità morale<br />

di questa difesa. ➔<br />

39


PLANET<br />

Allora è vero! Allora basta andare<br />

a vela per migliorare il<br />

nostro approccio alla sostenibilità<br />

dell’ambiente in cui viviamo?<br />

La risposta è no, sarebbe<br />

un’utopia.<br />

Ma le utopie, anche se non<br />

raggiungono il traguardo finale,<br />

comunque rappresentano un<br />

piccolo mattoncino che ci avvicina<br />

al risultato.<br />

Allora perché questa estate<br />

non facciamo fare ai nostri figli<br />

una bella esperienza di vela?<br />

Negli anni ‘90 dovevamo “buttare<br />

giù i muri”, oggi dobbiamo<br />

“piantare gli alberi” e seguire<br />

i consigli di un certo Signor G.<br />

È cosa buona e giusta.<br />

…Non insegnate ai bambini<br />

non divulgate illusioni sociali<br />

non gli riempite il futuro<br />

di vecchi ideali…<br />

ma se proprio volete<br />

raccontategli il sogno di<br />

un'antica speranza…<br />

Giro giro tondo<br />

cambia il mondo<br />

(Giorgio Gaber).<br />

INNO AL RICICLO CREATIVO<br />

Lo scorso anno David Rotshild per attraversare l’oceano in solitario<br />

da San Francisco a Sydney aveva impiegato Plastiki, un catamarano<br />

realizzato con il riciclo di bottiglie di Pvc.<br />

In Italia a settembre 2010 si è svolta sul fiume Adda la Soap<br />

Kayak Race, la regata con canoe di cartone.<br />

L'idea del riciclo con finalità sportive ed educative nel <strong>2011</strong> è<br />

approdata a Roma. La spiaggia e il porto della Capitale hanno<br />

fatto da cornice a giugno alla Re-Boat Race, prima regata completamente<br />

eco friendly d'Italia. Nata da un'idea di Sunnyway,<br />

Re-Boat Race è un inno al riciclo creativo.<br />

La Re-Boat Race prevede che ciascun equipaggio si costruisca<br />

da sé la propria imbarcazione. Per la realizzazione degli scafi è<br />

stata lasciata ampia libertà: dall'impiego della plastica, all'alluminio<br />

delle lattine, carta, cartone, vecchie confezioni del latte,<br />

bottiglie di Pvc, pallet di legno. Tre sono state le condizioni che<br />

hanno dettato la partecipazione alla regata:<br />

1. utilizzo esclusivo di materiali riciclati;<br />

2. immagine dello scafo colorata e allegra;<br />

3. divertimento dell’equipaggio nella fase di realizzazione dello<br />

scafo e durante lo svolgimento della regata.<br />

Le finalità della Re-Boat Race sono state la promozione della<br />

vela e la sensibilizzazione del pubblico sulle questioni dell'ecologia<br />

e del riciclo e l'aggregazione e lo spirito di gruppo.<br />

Ben vengano tutte e tre.<br />

Viva la vela!<br />

40 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong>


PROFIT<br />

i può spiegare quale è la mission<br />

della sua società?<br />

Valeocon Management Consulting è<br />

un’azienda che si definisce una boutique<br />

di consulenza internazionale, con una presenza<br />

di circa un centinaio di consulenti<br />

in Europa, America ed Asia. Valeocon ha<br />

uffici a Milano, Parigi, Amburgo, Londra,<br />

New York e Tokio, ma i suoi consulenti<br />

hanno una presenza ben più estesa (Varsavia,<br />

Ginevra, Bruxelles, San Diego, Mexico<br />

City, Melbourne, Shangai, solo per<br />

citare qualche città…). La multiculturalità<br />

derivante dall’internazionalità è una delle<br />

caratteristiche chiave di Valeocon, coniugata<br />

sempre con la presenza e la comprensione<br />

della cultura locale (i nostri<br />

consulenti parlano più di 15 lingue).<br />

Noi aiutiamo i nostri clienti principalmente<br />

in due aree:<br />

Eccellenza dei processi, ovvero miglioramento<br />

dei processi esistenti in termini di<br />

efficacia (miglioramento della soddisfazione<br />

del cliente, riduzione dei difetti, diminuzione<br />

dei rischi) ed efficenza (risparmio<br />

di risorse, minori costi, migliore<br />

produttività);<br />

Innovazione con la creazione di nuovi processi,<br />

nuovi prodotti e nuovi servizi, revisione<br />

del modello di business dell’azienda<br />

in modo da attuare le strategie e fare in<br />

modo che le idee e le strategie non rimangano<br />

in una presentazione di powerpoint.<br />

Quale è la modalità di approccio ai vostri<br />

clienti?<br />

Il nostro modo di lavorare (cooperare) con<br />

il cliente ricopre un ruolo fondamentale<br />

nel successo dei nostri interventi: crediamo<br />

fermamente che esista un incredibile<br />

potenziale creativo e produttivo nelle<br />

organizzazioni che deve essere “solo” liberato.<br />

Lavoriamo quindi “mano nella<br />

mano” con il team del cliente, attuando<br />

un trasferimento di conoscenze e meto-<br />

<strong>42</strong> CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

dologie che consenta al cliente di essere<br />

autonomo e potere replicare il successo<br />

nel tempo. In questo senso siamo “formatori”,<br />

pur non necessariamente prevedendo<br />

attività formali in aula.<br />

Operate nel settore del noleggio a lungo<br />

termine?<br />

I nostri clienti sono aziende internazionali<br />

o di rilevanza nazionale in vari business.<br />

Il noleggio a lungo termine è uno dei business<br />

in cui abbiamo cooperato con alcuni<br />

dei principali attori del mercato, principalmente<br />

nell’area dell’Eccellenza dei<br />

processi e dell’Innovazione.<br />

Ci può fare un esempio di un progetto legato<br />

al miglioramento dei processi?<br />

Le posso citare un progetto per il miglioramento<br />

del processo “dall’ordine al pagamento”<br />

delle auto, un processo chiave<br />

di Alessandro Palumbo<br />

INNOVAZIONE PASSO DOPO PASSO<br />

Non sempre le aziende di servizi effettuano controlli accurati sui singoli step che concorrono all’erogazione del servizio<br />

stesso. In realtà un monitoraggio profondo e che coinvolga più divisioni all’interno dell’azienda è necessario per almeno<br />

due motivi:<br />

1. i servizi sono erogati molto spesso attraverso processi che sono lenti, e la lentezza è sinonimo di bassa qualità, che<br />

spinge verso il basso la soddisfazione del cliente e quindi anche i ricavi;<br />

2. nei servizi ci può essere un eccessivo numero di work in progress, che normalmente è il risultato di una inutile<br />

complessità nell’offerta del servizio.<br />

Questo vuol dire che la maggior parte dei passaggi all’interno di un processo di erogazione di un servizio non aggiunge<br />

valore agli occhi del cliente. Identificare e quantificare lo spreco per attività a non valore aggiunto ed eliminarlo è una<br />

prerogativa della metodologia Lean Six Sigma. Abbiamo intervistato il dottor Roberto Copercini, Director di Valeocon<br />

Management Consulting che utilizza questa metodologia negli interventi di consulenza verso i propri clienti.<br />

C<br />

per il business del noleggio a lungo termine.<br />

Il processo esistente registrava una<br />

serie di rilavorazioni nelle fatture ricevute<br />

dai concessionari, con impatti sulla produttività,<br />

sui tempi di pagamento e sulla<br />

corretta rappresentazione contabile.<br />

È stato costituito un team composto da<br />

persone provenienti dai diversi uffici coinvolti<br />

nel processo; l’azienda ha deciso –<br />

su suggerimento di Valeocon – di formare<br />

tutto il team del progetto pilota sulle metodiche<br />

di miglioramento dei processi<br />

transazionali (Lean Six Sigma transazionale)<br />

e la formazione è andata di pari<br />

passo con la realizzazione del progetto<br />

(learning by doing). Il progetto è stato seguito<br />

– come succede spesso nei nostri<br />

interventi – da un solo consulente Valeocon<br />

che ha supportato il project leader<br />

ed il team dell’Azienda cliente.<br />

GRAFICO 1: Walk the process, strumento per identificare gli sprechi fonte: Valeocon


Nel corso di circa 4 mesi di lavoro il team<br />

ha applicato gli strumenti appresi alle<br />

attività progettuali ed ha ampiamente raggiunto<br />

gli obiettivi prefissati. Il team ha<br />

analizzato il processo esistente sulla base<br />

dei bisogni del cliente interno ed esterno<br />

(colui che definisce il valore del risultato<br />

del processo), misurato le difettosità e le<br />

metriche di tempo del processo. Dopo avere<br />

identificato le cause originarie ed avere<br />

compreso gli elementi chiave della performance<br />

del processo, il team ha disegnato<br />

il nuovo processo, con minimi impatti in<br />

termini di sviluppo di sistemi informativi.<br />

Quali sono stati i risultati di questo progetto?<br />

I risultati del progetto si possono sintetizzare<br />

come segue :<br />

1. eliminazione del 99.5% dei difetti<br />

2. eliminazione di attività non a valore aggiunto<br />

3. miglioramento del 35% della produttività<br />

4. riduzione del tempo totale del processo.<br />

Tutti i miglioramenti sono stati verificati<br />

dopo la realizzazione del nuovo processo<br />

e sono costantemente monitorati dai responsabili<br />

del processo in modo da garantire<br />

all’azienda ed ai clienti del processo<br />

la stabilità di performance e consentire al<br />

team di migliorare continuamente.<br />

I risultati ottenuti hanno consentito di migliorare<br />

in modo significativo la soddisfazione<br />

dei concessionari partner della società<br />

di noleggio, con conseguente impatto<br />

sulla soddisfazione del cliente finale.<br />

Un effetto non secondario del successo<br />

del progetto è stato la crescita professionale<br />

del team con riferimento alle metodologie<br />

per costruire l’eccellenza nei processi e<br />

l’impatto positivo sulla motivazione del<br />

personale a contribuire al miglioramento<br />

dell’azienda in modo strutturato.<br />

Ci può anche fare un esempio di un progetto<br />

legato all’Innovazione?<br />

Abbiamo avuto il piacere di lavorare anche<br />

nell’area Innovazione, con degli interventi<br />

relativi alla revisione del modello<br />

di business come, per esempio, quello<br />

strategico della relazione con i fornitori<br />

(vedi grafico 3).<br />

Nel business del noleggio a lungo termine,<br />

forse più’ che in altri business, la<br />

capacità di fornire il servizio al cliente<br />

(value proposition) è legata alla capacità<br />

di gestire i fornitori. Costoro sono partner<br />

principali dell’azienda e sono coloro che<br />

forniscono il servizio finale al cliente in<br />

molti aspetti della relazione clienteazienda<br />

di noleggio e quindi diventano i<br />

garanti di molti “momenti della verità”.<br />

Partendo quindi da un punto di vista diverso<br />

rispetto alle solite dinamiche fornitore-cliente,<br />

ovvero quello di considerare<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PROFIT<br />

GRAFICO 2: miglioramento del processo “dall’ordine al pagamento” fonte: Valeocon<br />

vecchio processo nuovo processo<br />

il fornitore parte del modello di business<br />

dell’azienda e parte essenziale nella costruzione<br />

del valore per il cliente, abbiamo<br />

messo a punto degli interventi che vedono<br />

come protagonista la rete di fornitori<br />

dell’azienda (concessionari, officine autorizzate,<br />

carrozzerie, gommisti).<br />

Il team che gestiva il network nella società<br />

di noleggio ha lavorato su un progetto<br />

volto ad identificare i bisogni di strumenti<br />

e conoscenze dei fornitori, sia per quanto<br />

riguarda i processi relativi al servizio fornito,<br />

che per i processi relativi ad altre<br />

aree tipiche della loro attività.<br />

Su questi bisogni il noleggiatore si pone<br />

come fornitore per la propria rete, fornitore<br />

di formazione e strumenti, erogati sia dall’organizzazione<br />

interna sia con l’uso di<br />

partner esterni. Il noleggiatore ed i suoi<br />

partner erogheranno dei corsi alla rete,<br />

sulla base delle richieste della stessa, in<br />

modo gratuito su una parte del catalogo<br />

disegnato e con una partecipazione alle<br />

spese da parte dei partecipanti su una<br />

seconda area del catalogo formativo.<br />

GRAFICO 3: riconfigurazione del Business Model applicato al Supply Network fonte: Valeocon<br />

43


DRIVE<br />

L<br />

a Ford Focus C-Max ritorna e raddoppia<br />

presentandosi per la sua<br />

seconda generazione in due configurazioni:<br />

una 5 posti, oggetto della nostra<br />

prova, e una 7 posti con portiere posteriori<br />

scorrevoli che sarà venduta per la<br />

prima volta anche in Nordamerica. Nata<br />

su una piattaforma globale destinata a<br />

dare vita a 10 modelli (tra cui la nuova Focus),<br />

la C-Max punta a riconquistare il vertice<br />

del combattutissimo segmento degli<br />

MPV compatti. È offerta con due allestimenti<br />

(Plus e Titanium), due motori a benzina<br />

e due a gasolio con un listino che<br />

parte da 20mila euro.<br />

KINETIK AL PRIMO SGUARDO<br />

Lo stile “kinetic” colpisce ancora sulla<br />

nuova C-Max dandole forme dinamiche<br />

grazie a proporzioni e linee azzeccate. Il<br />

monovolume compatto Ford è lungo 4,38<br />

metri e dunque è assimilabile per dimensioni<br />

a una normale berlina di segmento C<br />

come la stessa Focus rispetto alla quale è<br />

più lunga di soli 2 cm. Di fronte, colpiscono<br />

la grossa bocca trapezoidale e la forma<br />

sfuggente dei fari che evidenziano le costole<br />

44 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

sul cofano a seguire verso i montanti. Di<br />

lato spiccano i tagli ascendenti, la forma<br />

marcatamente a cuneo della linea di cintura<br />

e il tetto che invece scende velocemente<br />

dando all’insieme un carattere teso e sportiveggiante,<br />

esaltato ancora di più dai parafanghi<br />

bombati e dal gomito “alto” che<br />

va quasi a toccare l’estremità superiore<br />

del lunotto. Quest’ultimo ha una forma<br />

avvolgente sottolineata dallo sviluppo orizzontale<br />

dei gruppi ottici. La C-Max insomma<br />

è giusta e, vista da ogni angolo, convince.<br />

DINAMICA, SPIGLIATA, FAMILIARE<br />

La C-Max è sportiva fuori, ma familiare<br />

dentro. Accessibilità e spazio sono abbondanti<br />

per 5 persone e i loro bagagli,<br />

soprattutto con il Family Pack che a 500<br />

euro offre le tendine e il portellone elettrico.<br />

Il divano posteriore è divisibile<br />

40/20/40, non è regolabile e il sistema<br />

di abbattimento è semplificato, ma si può<br />

togliere la porzione centrale e arretrare<br />

quelle laterali in diagonale trasformando<br />

la C-Max in un salottino per quattro.<br />

Il volume di carico varia da 432 a 1.723<br />

litri con una soglia di accesso bassa. ➔<br />

di Nicola Desiderio<br />

FORD C-MAX<br />

MONOVOLUME DA FAMIGLIA O SPORTIVO<br />

Stile spiccato anche per la plancia


La seconda generazione del monovolume compatto della casa<br />

americana vuole riprendersi il vertice del segmento<br />

sdoppiandosi in una versione a 5 posti e in una a 7 posti,<br />

entrambe capaci di offrire in modi diversi spazio e comfort.<br />

Motori efficienti, sicurezza, tecnologia e un comportamento su<br />

strada brillante completano il quadro, con il listino<br />

concorrenziale che ci si attende da una Ford.<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

DRIVE<br />

45


DRIVE<br />

La nuova C-Max a 5 posti ha uno stile sportivo e dinamico secondo la filosofia Kinetik condivisa con altri modelli<br />

Di buona qualità le finiture e “cinetica”<br />

anche la plancia, dominata da nero e tinte<br />

metalliche. Occorre solo imparare la funzione<br />

di tutti i pulsanti e come utilizzare<br />

il piccolo joystick al centro della consolle.<br />

Ampia la scelta di sistemi multimediali<br />

(audio, navigazione e connettività), ma<br />

lo schermo al centro rimane un po’ piccolo<br />

e lontano. Ricca di informazioni la strumentazione<br />

e sportivo il posto guida dal<br />

quale si gode di buona visibilità, tranne<br />

per la tre quarti posteriore. In questo<br />

caso in marcia c’è il sistema che monitora<br />

l’angolo cieco agli specchietti, in manovra<br />

ci sono invece i sensori, la telecamera<br />

posteriore e il sistema di parcheggio semiautomatico.<br />

Da segnalare infine la climatizzazione automatica<br />

bizona, efficace anche grazie<br />

alle bocchette posteriori, la sofisticata illuminazione<br />

a LED e la disponibilità del<br />

tetto panoramico, che piace tanto ai bambini.<br />

Utilissimo il sistema EasyFuel che<br />

impedisce di rifornire la vettura con il carburante<br />

sbagliato e, essendo privo di tappo,<br />

aiuta a non sporcarsi.<br />

DOPPIA COPPIA EFFICIENTE<br />

La C-Max arriva con due motori a benzina<br />

e due a gasolio. I primi sono entrambi da<br />

1,6 litri, l’aspirato da 125 CV con cambio a<br />

5 rapporti e il nuovo e raffinato EcoBoost<br />

con turbo e iniezione diretta da 150 CV.<br />

I Diesel, realizzati insieme a PSA Peugeot<br />

Citroën, hanno invece tutti il cambio a 6<br />

rapporti e la possibilità di essere accoppiati<br />

con la trasmissione PowerShift a doppia<br />

frizione (1.500 euro). Al vertice c’è il 2 litri<br />

da 163 CV che rappresenta il meglio in<br />

fatto di prestazioni (205 km/h, 0-100 km/h<br />

in 9,2 secondi) seguito dall’1,6 litri da 114<br />

46 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

CV che invece batte tutti in fatto di efficienza<br />

(21,7 km/litro pari a 119 g/km di CO2) ed è<br />

oggetto della nostra prova. Ha la distribuzione<br />

a 8 valvole, l’alimentazione common<br />

rail a 1.650 bar con iniettori a 7 fori, il<br />

turbo a geometria variabile e l’EGR raffreddato<br />

ad acqua per minimizzare le emissioni<br />

di NOx. Previste per il 2013 una versione<br />

ibrida e la “Energi” ibrida plug-in.<br />

SICURA, CONFORTEVOLE E VIVACE<br />

La C-Max si avvia con il pulsante e si<br />

rivela subito silenziosa e priva di vibrazioni.<br />

L’1.6 litri offre sulla carta buone prestazioni<br />

(184 km/h, 0-100 km/h in 11,3 secondi),<br />

ma ha soprattutto un funzionamento regolare<br />

e vigoroso già dai bassi regimi<br />

grazie alla coppia di 270 Nm (<strong>28</strong>5 con<br />

l’overboost) che rende la marcia brillante<br />

e facilita i sorpassi. Piacevoli anche il<br />

cambio, veloce e preciso, e il volante, sagomato<br />

per una presa sicura e riposante.<br />

Le sospensioni hanno un assorbimento<br />

efficace e limitano il rollio in curva mentre<br />

lo sterzo è diretto, comunicativo e offre<br />

anche un raggio di volta contenuto. Il<br />

FORD C-MAX 1.6 TDCi DPF Titanium 115 cv<br />

DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />

cilindrata 1.560 cc<br />

potenza 114 cv<br />

lungh./largh./alt. 4,38 x 1,83 x 1,63 m<br />

peso 1.390 kg<br />

accelerazione 11,3” (da 0 a 100 km/h)<br />

velocità massima 184 km/h<br />

cambio manuale a 6 rapporti<br />

trasmissione trazione anteriore<br />

costo di esercizio al km (*) 0,32<br />

tutto con l’aiuto dell’elettronica che in<br />

curva frena la ruota interna per aumentare<br />

l’agilità e vigila sempre con discrezione.<br />

Ne viene fuori davvero un bel viaggiare:<br />

sicuro e appagante per chi guida, comodo<br />

per i passeggeri che, oltre allo spazio,<br />

possono apprezzare la silenziosità della<br />

C-Max. Potente infine la frenata e contenuti<br />

i consumi che nell’uso normale si aggirano<br />

sui 16 km/litro.<br />

VALORE FORD, INTERO O A PACCHETTI<br />

La Ford C-Max ha tutto per piacere. È comoda,<br />

sicura, persino divertente da guidare<br />

e poi offre un abitacolo accogliente con<br />

una dotazione di sicurezza al vertice e un<br />

listino interessante. La versione 1.6 TDCi<br />

con il completo allestimento Titanium<br />

chiede 23mila euro e, volendola arricchire<br />

ulteriormente, ci sono pacchetti che hanno<br />

il pregio della convenienza, ma hanno il<br />

difetto di offrire ognuno qualcosa di interessante<br />

che non può essere preso separatamente.<br />

Presa comunque nella sua interezza,<br />

la C-Max è senza dubbio un’auto<br />

che vale e ha molte qualità.<br />

consumo medio 21,7 km/litro<br />

emissioni CO2 119 g/km<br />

capacità di carico da 432 a 1.723 litri<br />

comfort ★★★★★<br />

silenziosità ★★★★★<br />

ABS SI<br />

ESP SI<br />

antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km


DRIVE di Nicola Desiderio<br />

LA TRADIZIONE SI ALLUNGA<br />

OPEL ASTRA<br />

L’<br />

Opel Astra Sports Tourer rinnova<br />

la tradizione di una versione giardinetta,<br />

da sempre cavallo di battaglia del<br />

modello della casa tedesca. L’obiettivo è<br />

riprendersi il vertice delle station wagon<br />

compatte giocando d’anticipo sull’avversaria<br />

di sempre, la Ford Focus Wagon, attraverso<br />

spazio e praticità coniugati con i<br />

contenuti della nuova Astra, ovvero sportività,<br />

tecnologia superiore e stile. La<br />

Sports Tourer parte da 18.400 euro (900<br />

euro più della berlina) ed è offerta con 4<br />

motorizzazioni a benzina e altrettante Diesel<br />

declinate per 3 allestimenti diversi<br />

(Elective, Cosmo e Cosmo S).<br />

UN EQUILIBRIO PIÙ SPORTIVO<br />

L’Astra prende lezioni dalla Insignia, dunque<br />

adotta linee dinamiche anche a costo<br />

di dimensioni superiori a quelle della concorrenza.<br />

La tedesca è infatti lunga 4,7<br />

metri, ben 26 cm più della berlina della<br />

quale interpreta lo stile in modo naturale<br />

dando vita a una sportwagon gradevole<br />

ed equilibrata. Gli elementi fondamentali<br />

sono il frontale basso e affilato, il parabrezza<br />

inclinato e infine i fianchi alti e<br />

lisci, segnati solo dal profilo ascendente<br />

nei pressi del brancardo. La finestratura<br />

è lievemente a cuneo ed è sottolineata<br />

da una cromatura per tutto il suo perime-<br />

48 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

L’Astra station wagon di nuova generazione si chiama<br />

Sports Tourer e cresce di dimensioni con l’ambizione di<br />

dominare ancora il segmento che ha fondato diversi anni fa.<br />

Ha ingombri, tecnologie e dotazioni da media con un<br />

bagagliaio ampio e un comportamento stradale al vertice della<br />

categoria. Inoltre appare solida e ben costruita.<br />

Il tutto vestito di uno stile dinamico ed elegante.<br />

tro mentre il tetto segue un andamento<br />

teso e armonico, integrando alla perfezione<br />

i corrimano e dando vita a una coda<br />

ben proporzionata. I gruppi ottici sono gli<br />

stessi della berlina, con lente scura e luci<br />

a boomerang, replicando lo stesso motivo<br />

creato con i Led nei fari anteriori e sottolineando<br />

ancora di più l’aria di famiglia.<br />

STILE E TECNOLOGIA DA MEDIA<br />

L’Astra è forte e tedesca anche all’interno<br />

dell’abitacolo che privilegia la parte anteriore,<br />

dominata da una plancia avvolgente,<br />

solida e ben rifinita, con il nero<br />

che domina impreziosito da sottili profili<br />

cromati. Lo schermo del sistema multifunzione<br />

da 7 pollici è ad altezza di sguardo,<br />

la strumentazione ha una grafica semplice<br />

con il display centrale che visualizza<br />

i limiti di velocità grazie all’Opel Eye, il sistema<br />

che, attraverso una telecamera dietro<br />

il parabrezza, controlla anche l’even-<br />

tuale superamento della linea di mezzeria<br />

e regola l’orientamento e l’altezza dei<br />

fari. Non eccezionale lo spazio per le gambe<br />

di chi siede dietro, mentre il bagagliaio<br />

è ampio (da 500 a 1.550 litri), regolare e<br />

sfruttabilissimo grazie alla soglia bassa<br />

protetta da un profilo metallico a filo con<br />

il piano. Efficienti anche i sistemi per la<br />

copertura e per l’abbattimento dei sedili<br />

posteriori 60/40 azionabile dal vano tramite<br />

levette. Volendo, si può avere anche<br />

un sistema di carico con attacchi che scorrono<br />

su rotaie.<br />

Da vera campionessa del tempo libero,<br />

l’Astra ha l’ESP con assistenza al traino e<br />

l’esclusivo portabiciclette FlexFix a scomparsa<br />

nel paraurti posteriore. Grande attenzione<br />

anche all’illuminazione, ben mimetizzata<br />

e pronta a cambiare dal bianco<br />

al rosso, insieme alla strumentazione, se<br />

si seleziona il programma di guida sportivo.<br />

Per creare l’atmosfera giusta.<br />

Sulla Sports Tourer c’è spazio per tutta la famiglia Plancia ricca di pulsanti, tutti illuminati


SPORTS TOURER<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

DRIVE<br />

49


DRIVE<br />

MOTORI COME LA BERLINA<br />

La Sports Tourer riprende in tutto la<br />

gamma motori dell’Astra berlina. Le unità<br />

a benzina aspirate sono 1,4 litri da 100 CV<br />

e 1.6 da 115 CV, poi ci sono le turbo con<br />

trasmissione a 6 rapporti e potenze rispettivamente<br />

di 140 CV (anche GPL) e<br />

180 CV. I Diesel partono dall’1,3 litri da 95<br />

CV della EcoFlex che, grazie al recupero<br />

dell’energia e allo stop&start (che arriverà<br />

anche sugli altri motori), consuma solo<br />

4,1 litri/100 km e ha emissioni di CO2 di<br />

109 g/km. Le altre unità a gasolio sono<br />

da 1,7 litri (110 e 125 CV) e 2 litri da 160<br />

CV, tutte con cambio a 6 rapporti. Quest’ultimo,<br />

oggetto della nostra prova, ha<br />

un sistema di gestione del motore molto<br />

sofisticato che consente ben 8 iniezioni<br />

per ciclo e si può avere con il cambio automatico,<br />

così come i turbo a benzina. A<br />

livello di autotelaio, c’è da segnalare la<br />

sospensione posteriore con bracci longitudinali<br />

interconnessi collegati da un parallelogramma<br />

di Watt trasversale, una<br />

soluzione originale che coniuga semplicità,<br />

comfort e sostegno laterale efficace.<br />

VIAGGIA FORTE E SICURA<br />

La posizione di guida è sportiva ed è facile<br />

trovare il giusto assetto tra volante e sedile,<br />

disponibile in vari livelli di regolazione<br />

e conformazione. Resta il fatto che<br />

la visibilità posteriore dà qualche problema<br />

nei parcheggi: in aiuto ci sono i<br />

sensori, ma non la telecamera. Le sensazioni<br />

confermano le prestazioni dichiarate<br />

(212 km/h, 0-100 km/h) e il 4 cilindri è silenzioso,<br />

elastico con i suoi 350 Nm (380<br />

con l’overboost) e ha una buona progressione<br />

fino alla zona rossa del contagiri.<br />

Di alto livello il comportamento stradale,<br />

50 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

grazie anche alle sospensioni a controllo<br />

elettronico che isolano l’abitacolo dalle<br />

asperità e limitano al minimo rollio e beccheggio.<br />

Soprattutto con l’impostazione<br />

Sport, l’Astra rimane piatta macinando con<br />

grande disinvoltura autostrade e tratti misti<br />

servita da uno sterzo preciso e progressivo<br />

e freni potenti. Meno esaltante è la<br />

trasmissione, non tanto per il cambio, dagli<br />

innesti un po’ lenti e lunghi, ma per la<br />

frizione pesante da azionare. Convincono<br />

invece i consumi: 14-15 km/litro che si traducono<br />

in un’autonomia di oltre 800 km.<br />

OPEL ASTRA SPORTS TOURER 2.0 CDTi Cosmo S 160 cv<br />

DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />

cilindrata 1.956 cc<br />

potenza 160 cv<br />

lungh./largh./alt. 4,70 x 1,81 x 1,53 m<br />

peso 1.550 kg<br />

accelerazione 9,5” (da 0 a 100 km/h)<br />

velocità massima 212 km/h<br />

cambio manuale a 6 rapporti<br />

trasmissione trazione anteriore<br />

costo di esercizio al km (*) 0,40<br />

GUARDA IN ALTO<br />

Veloce, tecnologica, piantata alla strada,<br />

confortevole e con una bagagliaio grande<br />

così. L’Astra Sports Tourer non adotta le<br />

mezze misure e può nutrire le proprie legittime<br />

ambizioni. La versione 2.0 CDTI è<br />

offerta solo nel ricco allestimento Cosmo<br />

S a 25.650 euro che si posiziona nella fascia<br />

medio-alta ed è completabile attraverso<br />

pacchetti molto convenienti, con<br />

ampie possibilità di personalizzazione per<br />

gli interni. Ma personalità e contenuti a<br />

quest’Astra non mancano di certo.<br />

consumo medio 19,6 km/litro<br />

emissioni CO2 134 g/km<br />

capacità di carico da 500 a 1.550 litri<br />

comfort ★★★★★<br />

silenziosità ★★★★★<br />

ABS SI<br />

ESP SI<br />

antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km


a cura di Fleet&Mobility<br />

LA MACCHINA DEI NUMERI<br />

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e società<br />

Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />

marca 3 mesi '11 3 mesi '10 var % peso % 3 mesi '11 peso % 3 mesi '10<br />

FIAT 39.618 36.960 7,2 24,7 27,1<br />

FORD 12.160 8.453 43,9 7,6 6,2<br />

VOLKSWAGEN 10.384 7.959 30,5 6,5 5,8<br />

AUDI 9.323 7.726 20,7 5,8 5,7<br />

OPEL 8.351 4.557 83,3 5,2 3,3<br />

BMW 8.158 7.468 9,2 5,1 5,5<br />

PEUGEOT 7.875 6.966 13,0 4,9 5,1<br />

LANCIA 7.135 7.656 -6,8 4,4 5,6<br />

CITROEN 6.969 5.045 38,1 4,3 3,7<br />

MERCEDES 6.816 6.0<strong>42</strong> 12,8 4,2 4,4<br />

ALFA ROMEO 6.794 4.597 47,8 4,2 3,4<br />

RENAULT 5.944 6.270 -5,2 3,7 4,6<br />

SMART 4.491 4.104 9,4 2,8 3,0<br />

TOYOTA 3.399 3.106 9,4 2,1 2,3<br />

NISSAN 2.910 3.051 -4,6 1,8 2,2<br />

VOLVO 2.498 1.739 43,6 1,6 1,3<br />

HONDA 2.118 1.909 10,9 1,3 1,4<br />

HYUNDAI 1.939 <strong>42</strong>3 358,4 1,2 0,3<br />

SKODA 1.795 1.195 50,2 1,1 0,9<br />

MINI 1.554 937 65,8 1,0 0,7<br />

LAND ROVER 1.470 1.431 2,7 0,9 1,0<br />

SEAT 1.149 692 66,0 0,7 0,5<br />

MAZDA 963 968 -0,5 0,6 0,7<br />

MITSUBISHI 844 <strong>42</strong>2 100,0 0,5 0,3<br />

CHEVROLET 807 1.509 -46,5 0,5 1,1<br />

SUZUKI 601 441 36,3 0,4 0,3<br />

JEEP 598 351 70,4 0,4 0,3<br />

PORSCHE 584 508 15,0 0,4 0,4<br />

SUBARU 529 321 64,8 0,3 0,2<br />

KIA 457 1.129 -59,5 0,3 0,8<br />

DACIA 322 <strong>28</strong>2 14,2 0,2 0,2<br />

GREAT WALL 291 116 150,9 0,2 0,1<br />

JAGUAR 256 303 -15,5 0,2 0,2<br />

ALTRE 1.522 1.744 -12,7 0,9 1,3<br />

TOTALE 160.624 136.380 17,8 100,0 100,0<br />

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e società - TOP 20<br />

Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />

n. marca modello 3 mesi '11 peso % n. marca modello 3 mesi '10 peso %<br />

1 FIAT PUNTO 11.675 7,3 1 FIAT PUNTO 10.691 7,8<br />

2 FIAT PANDA 10.557 6,6 2 FIAT PANDA 9.611 7,0<br />

3 FIAT BRAVO 6.399 4,0 3 FIAT 500 5.364 3,9<br />

4 FIAT 500 6.023 3,7 4 SMART FORTWO 4.104 3,0<br />

5 SMART FORTWO 4.491 2,8 5 FIAT BRAVO 3.199 2,3<br />

6 ALFA ROMEO GIULIETTA 4.136 2,6 6 VOLKSWAGEN GOLF 3.125 2,3<br />

7 FORD FIESTA 3.956 2,5 7 AUDI A4 3.109 2,3<br />

8 LANCIA DELTA 3.381 2,1 8 LANCIA YPSILON 2.718 2,0<br />

9 VOLKSWAGEN GOLF 3.249 2,0 9 FORD FOCUS 2.655 1,9<br />

10 OPEL ASTRA 3.086 1,9 10 LANCIA DELTA 2.418 1,8<br />

11 FORD FOCUS 2.845 1,8 11 LANCIA MUSA 2.292 1,7<br />

12 AUDI A4 2.704 1,7 12 RENAULT MEGANE 2.<strong>28</strong>9 1,7<br />

13 CITROEN C3 2.447 1,5 13 BMW SERIE 3 2.194 1,6<br />

14 CITROEN C4 2.213 1,4 14 FORD FIESTA 2.160 1,6<br />

15 OPEL INSIGNIA 2.164 1,3 15 PEUGEOT 207 2.002 1,5<br />

16 LANCIA MUSA 2.141 1,3 16 FIAT MULTIPLA 1.965 1,4<br />

17 VOLKSWAGEN POLO 2.140 1,3 17 ALFA ROMEO MI.TO 1.960 1,4<br />

18 PEUGEOT 308 2.075 1,3 18 PEUGEOT 308 1.913 1,4<br />

19 FIAT IDEA 1.990 1,2 19 BMW SERIE 1 1.714 1,3<br />

20 RENAULT MEGANE 1.826 1,1 20 FIAT CROMA 1.700 1,2<br />

ALTRE 81.126 50,5 ALTRE 69.197 50,7<br />

TOTALE 160.624 100,0 136.380 100,0<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

51


PROFIT<br />

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggio<br />

Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />

marca 3 mesi '11 3 mesi '10 var % peso % 3 mesi '11 peso % 3 mesi '10<br />

FIAT 23.441 19.<strong>42</strong>1 20,7 <strong>28</strong>,8 <strong>28</strong>,5<br />

FORD 7.299 6.227 17,2 9,0 9,2<br />

OPEL 5.298 2.360 124,5 6,5 3,5<br />

VOLKSWAGEN 4.831 4.017 20,3 5,9 5,9<br />

ALFA ROMEO 4.700 2.013 133,5 5,8 3,0<br />

LANCIA 4.450 5.054 -12,0 5,5 7,4<br />

AUDI 4.356 3.923 11,0 5,3 5,8<br />

PEUGEOT 4.195 3.118 34,5 5,2 4,6<br />

CITROEN 3.620 1.820 98,9 4,4 2,7<br />

RENAULT 3.344 4.<strong>28</strong>1 -21,9 4,1 6,3<br />

BMW 3.<strong>28</strong>9 3.172 3,7 4,0 4,7<br />

MERCEDES 3.186 2.633 21,0 3,9 3,9<br />

VOLVO 1.387 749 85,2 1,7 1,1<br />

SMART 1.191 3.392 -64,9 1,5 5,0<br />

HYUNDAI 1.082 10 10.720,0 1,3 0,0<br />

SKODA 930 638 45,8 1,1 0,9<br />

NISSAN 917 1.313 -30,2 1,1 1,9<br />

TOYOTA 641 695 -7,8 0,8 1,0<br />

SEAT 527 317 66,2 0,6 0,5<br />

HONDA 406 145 180,0 0,5 0,2<br />

CHEVROLET 397 610 -34,9 0,5 0,9<br />

MINI 315 214 47,2 0,4 0,3<br />

LAND ROVER 271 1<strong>42</strong> 90,8 0,3 0,2<br />

SUBARU 204 94 117,0 0,3 0,1<br />

GREAT WALL 200 2 9.900,0 0,2 0,0<br />

MITSUBISHI 192 84 1<strong>28</strong>,6 0,2 0,1<br />

MAZDA 162 179 -9,5 0,2 0,3<br />

SUZUKI 104 75 38,7 0,1 0,1<br />

ALTRE 516 1.3<strong>28</strong> -61,1 0,6 2,0<br />

TOTALE 81.451 68.026 19,7 100,0 100,0<br />

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggio - TOP 20<br />

Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />

n. marca modello 3 mesi '11 peso % n. marca modello 3 mesi '10 peso %<br />

1 FIAT PANDA 7.143 8,8 1 FIAT PUNTO 6.390 9,4<br />

2 FIAT PUNTO 6.877 8,4 2 FIAT PANDA 5.026 7,4<br />

3 FIAT BRAVO 4.682 5,7 3 FIAT 500 3.515 5,2<br />

4 FIAT 500 3.500 4,3 4 SMART FORTWO 3.392 5,0<br />

5 ALFA ROMEO GIULIETTA 3.231 4,0 5 FORD FOCUS 2.160 3,2<br />

6 FORD FIESTA 2.731 3,4 6 FIAT BRAVO 2.102 3,1<br />

7 LANCIA DELTA 2.692 3,3 7 AUDI A4 1.967 2,9<br />

8 OPEL ASTRA 2.241 2,8 8 RENAULT MEGANE 1.820 2,7<br />

9 AUDI A4 1.731 2,1 9 LANCIA DELTA 1.734 2,5<br />

10 OPEL INSIGNIA 1.704 2,1 10 VOLKSWAGEN GOLF 1.636 2,4<br />

11 CITROEN C4 1.449 1,8 11 LANCIA MUSA 1.582 2,3<br />

12 LANCIA MUSA 1.393 1,7 12 LANCIA YPSILON 1.577 2,3<br />

13 RENAULT MEGANE 1.363 1,7 13 FORD FIESTA 1.540 2,3<br />

14 CITROEN C3 1.3<strong>42</strong> 1,6 14 BMW SERIE 3 1.269 1,9<br />

15 VOLKSWAGEN GOLF 1.337 1,6 15 ALFA ROMEO MI.TO 1.211 1,8<br />

16 PEUGEOT 308 1.331 1,6 16 FORD C-MAX 1.205 1,8<br />

17 VOLKSWAGEN PASSAT 1.194 1,5 17 PEUGEOT 207 1.172 1,7<br />

18 SMART FORTWO 1.191 1,5 18 FIAT CROMA 1.151 1,7<br />

19 OPEL MERIVA 1.106 1,4 19 BMW SERIE 1 1.101 1,6<br />

20 BMW SERIE 1 1.094 1,3 20 OPEL INSIGNIA 1.052 1,5<br />

ALTRE 32.119 39,4 ALTRE 25.<strong>42</strong>4 37,4<br />

TOTALE 81.451 100,0 68.026 100,0<br />

52 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong>


PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE<br />

var. <strong>2011</strong> vs 2010 fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT<br />

PREZZI VOCE “SPESE DI ESERCIZIO”<br />

var. <strong>2011</strong> vs 2010 (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”) fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PROFIT<br />

53


PEOPLE<br />

primi mesi del <strong>2011</strong> hanno registrato<br />

una crescita del 4% rispetto<br />

al 2010, in termini di passaggi di proprietà.<br />

Cosa prevede per questi prossimi mesi?<br />

Cominciamo col dire che dai primi mesi<br />

non emerge un trend che ci consenta di<br />

fare proiezioni statistiche, in quanto se i<br />

primi due mesi sono stati molto positivi,<br />

marzo e aprile hanno avuto invece il segno<br />

meno davanti, rispetto al 2010. Tuttavia,<br />

sono confidente che il <strong>2011</strong> sarà un<br />

anno col segno positivo, certamente migliore<br />

dell’anno passato.<br />

In questo contesto, qual è la performance<br />

di CarNext in termini di volumi?<br />

Come CarNext, incrociando le dita, cercando<br />

di non sfidare la fortuna, devo dire<br />

che abbiamo fatto molto bene nel primo<br />

semestre, con tutti i mesi in miglioramento<br />

rispetto alle vendite del 2010, in termini<br />

di volumi (unità vendute, ndr). Per ritrovare<br />

un semestre così buono, con uno stock<br />

così contenuto, dobbiamo andare indietro<br />

addirittura al 2006, quando il mercato<br />

era decisamente un altro rispetto a oggi.<br />

E in termini di valore del venduto?<br />

Anche qualitativamente il segno è positivo:<br />

stiamo spuntando dei valori di vendita<br />

superiori ai nostri già ambiziosi obiettivi.<br />

Parliamo di una performance media<br />

che si attesta su 5/6 punti percentuali sopra<br />

i livelli dello scorso anno.<br />

Guardando al mercato in termini di valore,<br />

come sono i livelli dei prezzi dell’usato,<br />

rispetto a un anno fa?<br />

I prezzi del mercato si stanno avvicinando<br />

sempre più ai nostri valori residui (determinati<br />

circa 4 anni fa, ndr), facendo in<br />

questo modo diminuire il nostro rischio.<br />

Pensando non solo a <strong>LeasePlan</strong> (di cui<br />

CarNext è il “braccio operativo” per l’usa-<br />

54 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

to) ma a tutto il sistema del noleggio a<br />

lungo termine, prevede un mercato usato<br />

<strong>2011</strong> in linea con i valori residui?<br />

Sì, credo che l’intero settore dovrebbe<br />

avere una buona performance sulla vendita<br />

di usato, soprattutto quegli operatori<br />

che hanno investito per sviluppare le vendite<br />

dirette verso i privati.<br />

Quindi i privati stanno premiando più dei<br />

commercianti. Per quali ragioni?<br />

Quando destiniamo un veicolo al mercato<br />

usato, noi teniamo ben presente il prezzo<br />

al quale il cliente finale pagherà quel prodotto<br />

e, anche quando lo offriamo direttamente,<br />

cerchiamo di non allontanarci<br />

molto da quel target, in modo da non<br />

creare disturbo ai nostri intermediari e<br />

migliorando al tempo stesso la nostra performance<br />

complessiva. Aggiungo che ormai<br />

i privati conoscono la qualità del prodotto<br />

che proviene dal noleggio a lungo<br />

termine, come manutenzione ordinaria e<br />

straordinaria, ed è disposto a valorizzarlo<br />

in fase di acquisto.<br />

CarNext sta operando seguendo un modello<br />

di business molto innovativo. Potrebbe<br />

illustrarcelo?<br />

Noi ci sforziamo ogni giorno di far percepire<br />

CarNext per quello che è, un’azienda<br />

seria e onesta, che punta molto all’innovazione,<br />

come l’iPhone, la “lista nozze”,<br />

la vendita on-line, la garanzia di 24 mesi<br />

inclusa nel prezzo, i due negozi, l’outlet<br />

per i privati che apriremo a breve. Noi vo-<br />

di Pier Luigi del Viscovo<br />

L’ONESTÀ PAGA<br />

I<br />

NELL’USATO (E NON SOLO)<br />

A margine del convegno sull’usato promosso da CarNext<br />

e organizzato da Fleet&Mobility il 5 aprile presso la LUISS<br />

Guido Carli, abbiamo raccolto le opinioni sul mercato di<br />

Franco Oltolini, direttore generale di CarNext.<br />

gliamo essere innovativi nei servizi che<br />

offriamo, ma anche validi dal punto di vista<br />

della qualità. Insomma, puntiamo a<br />

essere considerati il punto di riferimento<br />

qualitativo del mercato dell’usato. Per noi<br />

è un punto d’orgoglio il fatto di vendere<br />

quasi il 20% del nostro usato direttamente<br />

ai clienti finali privati, di cui gran<br />

parte non toccate prima dell’acquisto, ossia<br />

acquistate a scatola chiusa, vedendole<br />

solo in foto.<br />

Il negozio aperto in centro a Milano nel<br />

2008, sta funzionando davvero bene. Lo<br />

scorso anno abbiamo aperto anche un<br />

negozio a Roma, nel centro commerciale<br />

Parco Leonardo, che sta andando altrettanto<br />

bene, nonostante sia relativamente<br />

piccolo, in quanto può esporre solo quattro<br />

o cinque veicoli. Però in termini di location<br />

e di percezione da parte della clientela<br />

locale va molto, molto bene. Sulla<br />

scia di questi due successi e della crescita<br />

del canale privati, apriremo a breve un<br />

importante outlet che venderà usato di<br />

qualità per i nostri clienti privati.<br />

Sarà solo uno spazio di esposizione e<br />

vendita o offrirà anche servizi legati all’usato,<br />

quali la possibilità di un quickcheck?<br />

Offriremo tutti i servizi, quindi dalle garanzie<br />

all’assicurazione al finanziamento: davvero<br />

l’usato chiavi in mano, incluso il supporto<br />

al cliente per l’eventuale vendita del loro<br />

veicolo usato (quello che tecnicamente si<br />

definisce “conto vendita”, ndr).


Mi incuriosisce la “lista nozze”. Cos’è?<br />

La lista nozze ha interessato molto il mercato.<br />

Siamo stati credo i primi – e forse<br />

siamo ancora gli unici – a offrire ai novelli<br />

sposi la possibilità di farsi regalare, come<br />

già capita per i viaggi di nozze, un’auto.<br />

L’auto scelta viene esposta e poi ognuno<br />

sceglie di regalare un pezzo di vettura: chi<br />

le ruote, chi il volante, e così via. Alla fine,<br />

se non si è raggiunto il valore complessivo<br />

dell’auto, gli sposi possono acquistare di<br />

tasca propria la parte residua, che può essere<br />

anche coperta da finanziamento. Ad<br />

esempio, se gli sposi scelgono un’auto da<br />

20.000 euro e raccolgono regali per un valore<br />

di 12.000, i restanti 8.000 possono<br />

essere finanziati, così hanno l’auto che vogliono<br />

senza sborsare nulla.<br />

Una delle ultime innovazioni di CarNext<br />

è la possibilità di consultare e acquistare<br />

le auto con l’iPhone. Di cosa si tratta e<br />

quale riscontro sta avendo presso i clienti?<br />

Per quanto riguarda l’iPhone, è facilmente<br />

scaricabile gratuitamente da Apple Store<br />

l’applicazione con cui si può scegliere –<br />

all’interno di una lista – l’auto che più interessa,<br />

trovando i dettagli di prezzo, caratteristiche,<br />

chilometraggio, option, fotografie.<br />

Poi si può inviare una email e si<br />

riceve un contatto nell’arco della giornata,<br />

per procedere direttamente all’acquisto.<br />

L’usato è un prodotto che abitualmente<br />

non si acquista “a scatola chiusa”, ma<br />

con la lente d’ingrandimento. Ma Car-<br />

Next riesce a vendere bene e molto online.<br />

Dove sta il segreto?<br />

Con un po’ di presunzione, dico che il segreto<br />

è l’onestà. Anche perché chi acquista<br />

tramite iPhone o in generale sul web è più<br />

preparato di chi va sul piazzale con la<br />

mamma o la suocera, conosce le leggi e i<br />

suoi diritti, le criticità di un veicolo, sa cosa<br />

deve chiedere e non lascia nulla al caso.<br />

Franco Oltolini, direttore generale di CarNext<br />

Giusto. Ma come si comunica l’onestà?<br />

L’affidabilità e la reputazione di CarNext<br />

noi li comunichiamo attraverso il nostro<br />

agire quotidiano, con il comportamento<br />

che abbiamo verso i clienti. Se c’è qualche<br />

problema che non abbiamo visto, lo riconosciamo.<br />

Non abbiamo ad oggi una sola<br />

causa aperta con i privati, che sono molto<br />

esigenti da questo punto di vista.<br />

Che suggerimento darebbe agli operatori<br />

dell’usato, in generale?<br />

Faccio fatica a dare consigli e quando lo<br />

faccio spesso sbaglio.<br />

Però sono convinto che il mercato dell’usato<br />

debba essere gestito in modo innovativo.<br />

E soprattutto con la consapevolezza<br />

che si ha in mano una grossa<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PEOPLE<br />

opportunità. L’usato non è un derivato<br />

del nuovo né un mercato di serie B. È un<br />

mercato equiparabile al nuovo, dove si<br />

possono fare più guadagni e profitti del<br />

nuovo, considerando che in Italia pesa almeno<br />

il doppio del nuovo. I concessionari<br />

più svegli lo hanno già capito.<br />

Quale margine in media si riesce a portare<br />

a casa sull’usato?<br />

Non è standardizzabile. Mentre la vendita<br />

del nuovo presenta un conto economico<br />

più strutturato, dove un concessionario<br />

conosce bene gli sconti, i rappel , i costi<br />

variabili e i costi fissi, nell’usato tutto si<br />

gioca tra il costo di acquisizione e il prezzo<br />

di vendita, che lasciano ampi margini di<br />

manovra all’operatore.<br />

55


di Alessandro Palumbo<br />

GIOVANNI TORTORICI,<br />

Group Supply Chain Central Purchasing<br />

di Barilla<br />

In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />

oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />

professionale e privata dei dipendenti?<br />

Avete un mobility manager? Quali<br />

sono le aree critiche e i successi?<br />

Negli ultimi tempi il concetto di mobilità<br />

del personale è diventato un elemento<br />

centrale del pensiero di molte aziende. Il<br />

concetto è semplice: le auto aziendali<br />

sono assegnate al fine di garantire che il<br />

personale aziendale possa muoversi e<br />

svolgere i propri compiti; ma ci possono<br />

essere diversi modi per raggiungere tale<br />

obiettivo, che portano benefici in termini<br />

di ambiente, economici e di efficienza.<br />

L’idea di gestire complessivamente la<br />

flotta a livello world wide, commissionato<br />

dai vertici aziendali, ha generato un insieme<br />

di veloci cambiamenti organizzativi<br />

che ha portato, in tempi brevi, alla costi-<br />

tuzione di un team che integra i ruoli di<br />

mobility e fleet manager. Due funzioni assolutamente<br />

complementari che hanno il<br />

compito di analizzare la mobilità dei dipendenti<br />

e di valutare l’impatto delle autovetture<br />

aziendali in tema di emissioni.<br />

L’area critica è quella senza dubbio della<br />

cultura: creare una minore dipendenza<br />

dall’auto si può fare solo se c’è volontà<br />

di farlo da parte di tutti: gestori e driver,<br />

senza eccezioni.<br />

Ma tornando alla realtà, direi che i successi<br />

sono legati alla costruzione della<br />

consapevolezza dell’esistenza di ciò che<br />

è la mobilità e di trovare la maniera di misurarne<br />

l’efficienza attraverso l’introduzione<br />

di KPI specifici (es. un parametro<br />

legato al numero di km effettuati in funzione<br />

del numero di clienti “visitati”).<br />

Un aspetto fondamentale della questione<br />

è l’analisi del territorio e delle possibilità<br />

offerte dai trasporti locali e dall’integrazione<br />

tra le infrastrutture aziendali e comunali/regionali,<br />

senza limitazione (treni,<br />

bus, bici, car sharing, altro…).<br />

In che modo le società di noleggio a<br />

lungo termine dovrebbero supportare a<br />

360 gradi la vostra strategia di mobilità?<br />

Le società di noleggio a lungo termine<br />

possono aiutare a capire quali siano i vantaggi<br />

offerti dalla mobilità sostenibile, aiutando<br />

i manager aziendali a comprenderne<br />

i fondamenti.<br />

Abbattere le emissioni è un dovere, ma<br />

molto dipende dalle aziende e dalla volontà<br />

del top management di applicare policy<br />

di sostenibilità reali e non di facciata:<br />

troppi sono gli esempi di aziende che vantano<br />

una car policy ecologista, ma che in<br />

realtà hanno una vettura elettrica piena<br />

di adesivi inneggianti il “green” e flotte<br />

infarcite di vetture con propulsore 3.0 V6.<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

TOGETHER<br />

COME TU MI VUOI<br />

In anglosassone VOC, in Italia voce dei clienti. È un termine che costituisce il nucleo di<br />

un’azienda che eroga servizi. Non ascoltare i clienti vuol dire non fare bene il proprio mestiere,<br />

ed in ultima analisi non sopravvivere. In questo articolo abbiamo sottoposto alcune tematiche a<br />

quattro clienti ATM, Barilla, H3G e Lavazza che ci hanno risposto attraverso la VOCE dei loro<br />

manager dei servizi generali e acquisti. Le tematiche sono la mobilità professionale e privata<br />

dei dipendenti, il supporto della società di noleggio alla strategia di mobilità dell’azienda<br />

cliente, e le iniziative atte a ridurre l’inquinamento automobilistico della flotta.<br />

Le società di noleggio possono fornire il<br />

supporto per comprendere l’andamento<br />

“ecosostenibile” di una flotta, proponendo<br />

linee guida per la stesura di car<br />

policy che non siano semplici car list, ma<br />

che rispettino chiari principi di sostenibilità.<br />

L’educazione ecologica oggi è solo<br />

sulla carta: pochissimi rispettano i limiti<br />

di velocità in autostrada (più consumi =<br />

più emissioni); nelle strade, nelle tangenziali<br />

la maggioranza delle vetture ha solo<br />

un occupante (poco efficiente usare 100<br />

cavalli per un umano); fino ad arrivare alle<br />

aziende dove si diffonde a macchia di leopardo<br />

l’utilizzo di auto in pool, ma quasi<br />

sempre utilizzate da un solo driver.<br />

In questo le società di noleggio possono<br />

intervenire, fare cultura, insegnando che<br />

piantare un albero in più non solleva dalla<br />

responsabilità di guidare una vettura 3.0<br />

V6: chiaramente i nuovi motori sono più<br />

puliti, ma se ci fosse davvero coscienza e<br />

cultura, pensate sarebbe logico produrre<br />

ed utilizzare vetture stradali da 240CV che<br />

arrivano a 250Km/h?<br />

Finché chi guida un’auto del genere è invidiato<br />

e non considerato un irresponsabile,<br />

sarà dura che la strategia di mobilità<br />

abbia la meglio: bisogna crescere come<br />

cultura della mobilità. Sarebbe auspicabile<br />

limitare il noleggio a vetture che non<br />

siano sport car da 240 cv, ma che permettano<br />

una mobilità intelligente.<br />

La sua azienda sta implementando azioni<br />

che mirano a ridurre l’inquinamento automobilistico<br />

della flotta?<br />

Sicuramente l’attenzione è elevata: il piano<br />

di riduzione della CO2 del 18% l’abbiamo<br />

fatto partire come progetto nel 2008 con<br />

la sostituzione con modelli a minore impatto<br />

ambientale. Iniziative come la videoconferenza<br />

ci aiuteranno a renderci<br />

meno dipendenti dalla flotta, anche ➔<br />

57


TOGETHER<br />

perchè il concetto di mobilità non deve<br />

essere ancorato alla fisicità della stessa.<br />

La mobilità virtuale è un’altra frontiera,<br />

anche se bisogna insistere sulla cultura.<br />

Il downgrading della flotta consentirebbe<br />

una riduzione notevole delle emissioni<br />

di CO2. Il driver accetterebbe un’auto di<br />

livello inferiore? E cosa dovrebbe dargli<br />

in cambio l’azienda?<br />

Perfettamente d’accordo nel downsizing,<br />

non selvaggio, ma nello spirito del rightsizing,<br />

ossia di una diminuzione razionale<br />

delle cilindrate anche accompagnata da<br />

un piano preciso di chilometraggio da percorrere<br />

in relazione alla tipologia di man-<br />

LAURA ECHINO,<br />

Corporate General Services Manager<br />

di Lavazza<br />

In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />

oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />

professionale e privata dei dipendenti?<br />

Quali sono le aree critiche e i successi?<br />

Lavazza ha recentemente iniziato ad approcciare<br />

queste tematiche ed abbiamo<br />

iniziato la fase di raccolta dati. A breve<br />

lanceremo un questionario, realizzato in<br />

collaborazione con la Provincia di Torino,<br />

a tutti i dipendenti della sede e dello stabilimento<br />

di Torino per raccogliere informazioni<br />

sulla loro mobilità casa-lavoro.<br />

Sulla base dei risultati dei questionari e<br />

della loro analisi, inizieremo a valutare<br />

eventuali possibili azioni a sostegno della<br />

mobilità casa-lavoro. Tra circa quattro<br />

anni sposteremo l’headquarter, e anche<br />

se il trasferimento è di poco più di 1 km,<br />

58 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

sione svolta. È tempo di educare e non di<br />

regalare: se un ragazzo non studia, deve<br />

capire che danneggia se stesso, non altri.<br />

Chi inquina, danneggia il proprio ambiente<br />

e quello degli altri, quindi se non<br />

è educato a capire ciò, non lo educhiamo<br />

dandogli degli incentivi per non inquinare.<br />

Mancando l’educazione ecologista reale,<br />

siamo abituati a barattare l’ambiente: c’è<br />

da progredire ancora tanto.<br />

Riuscite a monitorare l’utilizzo dell’auto<br />

da parte del driver ed agite sui comportamenti<br />

“non virtuosi”?<br />

Attraverso i report si possono individuare<br />

comportamenti non esattamente da edu-<br />

sarà l’occasione per individuare eventuali<br />

soluzioni alternative di mobilità.<br />

Al momento non conosciamo il livello di<br />

flessibilità e disponibilità dei dipendenti<br />

verso soluzioni alternative di mobilità<br />

casa-lavoro; tendenzialmente però per<br />

molte persone è molto difficile rinunciare<br />

all’auto per raggiungere il posto di lavoro,<br />

in alcuni casi esistono oggettive motivazioni<br />

di mancanza di soluzioni alternative<br />

di mobilità in altri prevale l’abitudine e la<br />

bassa sensibilità alle tematiche relative<br />

ad una mobilità sostenibile.<br />

Le parole chiave sono informazione e<br />

sensibilizzazione?<br />

Sì, il primo passo è far acquisire maggior<br />

consapevolezza alle persone sulle tematiche<br />

dell’inquinamento del miglioramento<br />

della qualità dell’aria etc… e, di lì,<br />

anche attraverso eventuali sistemi di incentivazione,<br />

cercare di sensibilizzare coloro<br />

che si dimostrano più attenti e vicini<br />

a queste problematiche.<br />

È importante che ci sia anche un esempio<br />

da parte dei vertici dell’azienda?<br />

Sicuramente, come in tutti progetti , se il<br />

committment è forte e viene dall’alto, diventa<br />

tutto più facile. I casi di successo<br />

dipendono anche da questo.<br />

Ci sono dei livelli aziendali che sarebbero<br />

più propensi ad utilizzare degli strumenti<br />

di mobilità alternativi all’auto?<br />

Sinceramente non ho dei dati sui quali<br />

fare delle considerazioni sulla nostra azienda.<br />

Probabilmente potrebbero essere più<br />

propense le persone che non sono assegnatarie<br />

di auto aziendale.<br />

Per questi ultimi la vettura è un benefit<br />

da utilizzare anche al di fuori del lavoro;<br />

in questi casi potrebbe essere utile adot-<br />

cande, come il consumo anomalo di carburante,<br />

l’usura precoce dei pneumatici,<br />

la mancanza di manutenzione, etc.<br />

Per fortuna abbiamo driver molto educati,<br />

anche perché la qualità dei servizi elevata,<br />

non richiede particolari sacrifici per rimanere<br />

“virtuosi”.<br />

Oggi esistono particolari sistemi che forniscono<br />

lo storico dell’andamento della<br />

guida attraverso chiavi USB: non sarebbe<br />

disdicevole che ci fossero vetture con il<br />

livello di emissioni giornaliero regolabile<br />

e che tagliassero potenza in funzione del<br />

raggiungimento di tale limite. È preferibile<br />

usare metodi automatici, piuttosto<br />

che dover discutere su uno stile di guida.<br />

tare soluzioni diverse quali ad esempio<br />

una policy di business travel che incentivi,<br />

laddove possibile, soluzioni alternative<br />

alla vettura aziendale.<br />

In che modo le società di noleggio a<br />

lungo termine dovrebbero supportare a<br />

360 gradi la vostra strategia di mobilità<br />

professionale e privata?<br />

Potrebbero aiutarci fornendo informazioni<br />

sulla mobilità e sviluppare servizi aggiuntivi<br />

a quelli tradizionali, come ad esempio<br />

noleggio di vetture elettriche, ciclomotori,<br />

biciclette, insomma ampliare la gamma<br />

dei loro servizi.<br />

Secondo lei la società di noleggio potrebbe<br />

rappresentare un mediatore tra<br />

l’azienda e le Istituzioni locali, oppure è<br />

da preferire un dialogo diretto senza mediazione?<br />

La società di noleggio potrebbe essere sicuramente<br />

la portavoce di molte aziende,<br />

rappresentando una concentrazione maggiore<br />

di interessi, e quindi diventare un<br />

facilitatore delle relazioni con le istituzioni<br />

locali. Ritengo però che le aziende grandi<br />

e radicate sul territorio, come è Lavazza,<br />

siano già direttamente in contatto con le<br />

istituzioni locali e che prediligano rapporti<br />

diretti, proprio in funzione della rilevanza<br />

della presenza sul territorio. Viceversa per<br />

le aziende più piccole l’attivazione di mediazione<br />

della società di noleggio potrebbe<br />

essere di aiuto.<br />

Forse il ruolo che più si addice alla società<br />

di noleggio è quello di essere un<br />

centro di relazioni tra aziende che condividono<br />

gli stessi bisogni di mobilità,<br />

facendo circolare le best practices?<br />

Per un fleet manager maggiori sono le opportunità<br />

di scambio di informazioni e di


confronto, maggiore è la possibilità di<br />

contribuire ad un miglioramento della gestione<br />

della flotta, pertanto anche le società<br />

di noleggio possono rappresentare<br />

un’occasione importante.<br />

La sua azienda sta implementando azioni<br />

che mirano a ridurre l’inquinamento automobilistico<br />

della flotta?<br />

Tra i diversi parametri che prendiamo in<br />

considerazione nella definizione della<br />

flotta c’è anche il livello di emissione di<br />

CO2 e i consumi. Questo è il primo passo.<br />

Facciamo inoltre delle analisi puntuali del<br />

livello di emissione della nostra flotta che<br />

a tendere renderemo continuative.<br />

Quali azioni state mettendo in atto per<br />

EZIO FRIZZIERO,<br />

People&Facility - People Services Manager<br />

di H3G<br />

In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />

oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />

professionale e privata dei dipendenti?<br />

Avete un mobility manager? Quali<br />

sono le aree critiche e i successi?<br />

Abbiamo provveduto a realizzare il piano<br />

spostamenti casa-lavoro. Abbiamo identificato<br />

le criticità nelle diverse città come<br />

Milano, Roma, Cagliari e Genova. E ci<br />

siamo mossi in maniera differenziata in<br />

funzione delle diverse necessità.<br />

Su Milano e Roma abbiamo negoziato un<br />

servizio privato di navette. Per esempio a<br />

Milano abbiamo fatto un accordo con una<br />

società privata per il trasferimento dei dipendenti<br />

dalla fermata di Bisceglie a<br />

quella di Trezzano sul Naviglio e viceversa.<br />

rendere per ridurre il costo di gestione<br />

della flotta?<br />

Semestralmente facciamo un’attenta analisi<br />

delle percorrenze al fine di predisporre<br />

eventuali adeguamenti e ricalcoli dei contratti,<br />

evitando in questo modo di andare<br />

a pagare penali per chiusure anticipate o<br />

chilometri in eccesso. Questa attività ci<br />

consente anche di gestire i riordini delle<br />

vetture taylor made per ciascun driver.<br />

A volte il comportamento “non virtuoso”<br />

del driver può generare dei costi aggiuntivi,<br />

non stimati. Cosa fate in tal senso?<br />

Facciamo dei periodici richiami ai nostri<br />

driver al fine di garantire un buono stato<br />

di manutenzione delle vettura; ad esempio<br />

ricordando loro di fare il cambio<br />

Ci sono 6 corse la mattina e 6 la sera per<br />

coprire il fabbisogno di flessibilità dei diversi<br />

orari. Avendo a Trezzano sul Naviglio,<br />

così come a Roma, un call center, gli<br />

orari di lavoro si protraggono fino alle venti<br />

per cui abbiamo deciso di optare per un<br />

servizio di navetta attivo fino alle 21.10.<br />

Un’altra azione fondamentale è stata<br />

quella di negoziare degli accordi con le<br />

aziende di trasporto pubblico. L’ATM a<br />

Milano, l’ATAC a Roma, AMT a Genova con<br />

le quali abbiamo formalizzato degli sconti<br />

per l’acquisto degli abbonamenti. Tutto<br />

questo lo abbiamo pubblicizzato attraverso<br />

la nostra intranet aziendale, compresi<br />

gli orari degli autobus e dei treni.<br />

A Cagliari stiamo dialogando con l’azienda<br />

di trasporto pubblico locale – CTM – per<br />

cercare di ottenere l’avvicinamento alla<br />

nostra azienda di una fermata di autobus,<br />

che attualmente è a 3 km di distanza. La<br />

nostra sede a Cagliari è in una zona industriale<br />

e i nostri dipendenti sentono molto<br />

questa criticità.<br />

A Milano stiamo cercando di gestire un'altra<br />

criticità: sono state soppresse sulla linea<br />

ferroviaria Milano-Abbiategrasso alcune<br />

fermate intermedie, tra cui una utile<br />

ai nostri dipendenti. Questo ha costretto<br />

i dipendenti che vengono da Abbiategrasso<br />

di scendere da un treno e di salire<br />

su un altro, incrementando in maniera<br />

spaventosa il tempo di percorrenza.<br />

Stiamo cercando di fare pressione sul mobility<br />

manager della provincia di Milano,<br />

affinché possa essere ripristinata la situazione<br />

di partenza.<br />

In che modo le società di noleggio a<br />

lungo termine potrebbero supportare la<br />

strategia di mobilità a 360° di un’azienda<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

TOGETHER<br />

gomme ad ogni cambio di stagione. Inoltre<br />

sensibilizziamo periodicamente tutti i<br />

drivers affinchè gestiscano in modo corretto<br />

e puntuale le denuncie degli eventuali<br />

sinistri, onde evitare di arrivare a<br />

fine contratto con sinistri non denunciati<br />

con conseguenti extra costi per danni di<br />

riconsegna.<br />

La società di noleggio vi supporta nell’attività<br />

di miglioramento dei comportamenti<br />

“non virtuosi “ dei driver?<br />

Devo dire che ogni volta che abbiamo<br />

chiesto supporto ai nostri fornitori non è<br />

mancato.<br />

Comunque le statistiche e i dati di cui disponiamo<br />

ci hanno sempre consentito di<br />

avere evidenza dei driver “non virtuosi”.<br />

come la sua?<br />

Sicuramente potrebbero dare un apporto<br />

sul car sharing. Io ho chiesto di avere<br />

un’auto in car sharing. Mi sono rivolto ad<br />

un operatore locale, ma essendo H3G<br />

l’unica azienda a farne richiesta in questa<br />

zona, ci hanno fatto un preventivo che<br />

prevedeva l’accollo totale del canone. In<br />

sostanza il prezzo è risultato più alto di<br />

una vettura in noleggio a lungo termine.<br />

Quindi non siamo andati avanti.<br />

Cosa potrebbero fare le società di noleggio<br />

in merito?<br />

Sicuramente la società di noleggio potrebbe<br />

essere portavoce di più aziende<br />

locali che hanno questa necessità e strutturare<br />

un’offerta di car sharing con dei<br />

canoni contenuti. L’altra variabile necessaria<br />

è che ci siano delle aree di parcheggio<br />

non troppo lontane dall’azienda, e che<br />

quindi siano raggiungibile facilmente.<br />

La sua azienda sta implementando azioni<br />

che mirano a ridurre l’inquinamento automobilistico<br />

della flotta?<br />

Noi abbiamo inserito delle auto ibride, a<br />

GPL e anche altre a benzina-metano.<br />

Stiamo cercando di inserire, inoltre, modelli<br />

che limitano il livello di emissione e<br />

quindi l’inquinamento.<br />

State riscontrando delle resistenze da<br />

parte del driver a passare a modelli che<br />

consumano meno, oppure no?<br />

Alcuni utilizzatori sono sensibili a queste<br />

tematiche, tant’è vero che hanno già fatto<br />

domanda per avere delle auto ibride, altri<br />

invece no. Ma penso che dipenda soprattutto<br />

dallo scarso appeal dei modelli “ecologici”<br />

presenti ad oggi sul mercato. ➔<br />

59


TOGETHER<br />

A volte il comportamento “non virtuoso”<br />

del driver può generare dei costi aggiuntivi,<br />

non stimati. Cosa fate in tal senso?<br />

Noi monitoriamo molto bene il compor-<br />

GABRIELLA FELICETTI,<br />

Responsabile Direzione Servizi Generali<br />

di ATM<br />

In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />

oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />

professionale e privata dei dipendenti?<br />

Avete un mobility manager? Quali<br />

sono le aree critiche e i successi?<br />

Atm è da sempre impegnata nello sviluppo<br />

di soluzioni che favoriscono una<br />

mobilità sostenibile sia per i cittadini che<br />

per i propri dipendenti.<br />

Per quanto riguarda il trasporto pubblico<br />

la gestione della flotta aziendale avviene<br />

in funzione della destinazione d’uso e<br />

della dislocazione territoriale degli interventi<br />

che vanno effettuati con l’obiettivo<br />

di ottimizzare i consumi.<br />

60 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

tamento del driver. Controlliamo, ad<br />

esempio, il consumo di carburante, il<br />

comportamento relativo alla gestione dei<br />

sinistri e così via. Abbiamo introdotto<br />

Negli ultimi 3 anni grazie al monitoraggio<br />

delle attività si è potuto ridurre del 12% il<br />

parco veicoli a noleggio. Internamente la<br />

figura del mobility manager, presente in<br />

azienda dal marzo 2002, come previsto<br />

dal Decreto ministeriale, ha avuto come<br />

primo compito quello di coordinare e sviluppare<br />

tutte le attività necessarie alla<br />

migliore definizione di un “piano degli<br />

spostamenti casa-lavoro”.<br />

In primo luogo è stata svolta un’ indagine<br />

sulle abitudini dei dipendenti con l’obiettivo<br />

di rilevare le situazioni più critiche e<br />

i margini operativi entro i quali operare<br />

mediante scelte strategiche compatibili<br />

con l’organizzazione e la struttura aziendale.<br />

Dall’indagine è emerso che una<br />

parte cospicua di dipendenti (39%) si<br />

muove con mezzi propri, soprattutto in<br />

auto; tuttavia, la maggioranza sceglie il<br />

mezzo pubblico, sia in modo esclusivo<br />

(37%), sia in combinazione con mezzi individuali<br />

(24%), grazie anche alla tessera<br />

di libera circolazione che consente di<br />

muoversi gratuitamente sull’intera rete<br />

urbana e anche su gran parte di quella<br />

extraurbana.<br />

Tra le iniziative adottate, da subito, dall’azienda<br />

per migliorare gli spostamenti<br />

casa-lavoro dei dipendenti che utilizzano<br />

i mezzi propri, la trasformazione del rapporto<br />

di lavoro da full-time a part-time e<br />

l’introduzione del telelavoro. Inoltre<br />

l’azienda, già dal 2007, ha aderito alla<br />

campagna promossa e finanziata dalla<br />

Provincia di Milano denominata “GASati”.<br />

La campagna ha l’obiettivo di incentivare<br />

la trasformazione dell’impianto di alimen-<br />

delle franchigie; e nel caso in cui il driver<br />

non si comporti diligentemente, ribaltiamo<br />

il costo delle franchigie direttamente<br />

su di lui.<br />

tazione da benzina a GPL o gas metano<br />

degli autoveicoli di proprietà dei dipendenti<br />

aziendali, attraverso un contributo<br />

provinciale pari al 25% dell’importo sostenuto<br />

dal dipendente per l’acquisto, installazione<br />

e collaudo dell’impianto.<br />

Per il futuro, sempre per favorire una mobilità<br />

sempre più sostenibile con una conseguente<br />

diminuzione dell’inquinamento,<br />

l’azienda sta studiando la realizzazione<br />

del progetto car pooling che ha già ottenuto<br />

un largo consenso (52% degli automobilisti<br />

sono favorevoli).<br />

In che modo, secondo lei, le società di<br />

noleggio a lungo termine dovrebbero<br />

supportare a 360 gradi la vostra strategia<br />

di mobilità?<br />

Da un lato con la volontà di uscire dagli<br />

schemi, dall’altro con l’investimento in<br />

piattaforme tecnologicamente avanzate.<br />

Un valido supporto per la gestione della<br />

flotta potrebbe venire, per esempio, da<br />

strumenti in grado di rendere condivisibili<br />

le informazioni gestionali di carattere generale<br />

attraverso una piattaforma on line.<br />

In questo modo si potrebbe dare la possibilità<br />

ai quasi 2000 driver di ATM di poter<br />

inserire on-line ogni tipo di movimento del<br />

veicolo nonché valide osservazioni, garantendo<br />

una perfetta tracciabilità degli interventi<br />

e delle criticità.<br />

Riassumendo, un portale on-line consultabile<br />

e aggiornato, un sistema di alert<br />

delle scadenze manutentive, assicurazione,<br />

faciliterebbe il lavoro di monitoraggio della<br />

flotta, riducendo al minimo gli interventi<br />

del gestore.


di Pietro Teofilatto<br />

AUTONOLEGGIO<br />

O<br />

I dati ufficiali diffusi dal<br />

X Rapporto ANIASA indicano<br />

che riprende a salire il<br />

fatturato del noleggio, con un<br />

lusinghiero +2% (4.923 milioni<br />

di euro), risalendo quindi ai livelli<br />

del 2008, ante recessione<br />

globale; si verifica peraltro un<br />

lieve calo della flotta circolante<br />

(-1,2%), in particolare nel settore<br />

del lungo termine, determinata<br />

dalla riorganizzazione<br />

produttiva da parte delle aziende<br />

clienti.<br />

Sembra inoltre messo alle spalle<br />

il forte calo delle immatricolazioni<br />

avvenuto nel 2009 (-<br />

27%): il 2010 ha visto infatti<br />

un deciso incremento dell’immissione<br />

in flotta di veicoli nuovi<br />

di fabbrica (+11,4%), primo<br />

positivo segnale di ripartenza<br />

del mercato.<br />

E dopo mesi di continua, sensibile<br />

riduzione si constata un<br />

aumento della presenza del<br />

noleggio sul mercato auto passata<br />

dall’11% al 13,25%.<br />

Specialmente il settore del breve<br />

termine ha proceduto a nuove<br />

immatricolazioni di vetture<br />

(+30%) con un riposizionamento<br />

della propria flotta ai livelli quasi<br />

pre-crisi; nel lungo termine si è<br />

riscontrato ancora il protrarsi<br />

dell’allungamento dei contratti,<br />

fenomeno in progressiva diminuizione,<br />

che ha determinato<br />

una flessione degli acquisti di<br />

autovetture (-3,7%), mentre si<br />

è invece registrato un forte incremento<br />

per le immatricolazioni<br />

di furgoni (+19%), contrariamente<br />

al NBT (-7%).<br />

Il segmento dei veicoli commerciali<br />

è comunque soggetto<br />

a più rapidi cambiamenti in relazione<br />

alle richieste aziendali.<br />

L’industria dell’autonoleggio<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PROFIT<br />

INDUSTRY REPORT<br />

Un anno in pole position per produttività e per gestione aziendale,<br />

cavalcando la crisi generale ed in attesa della ripresa in un contesto<br />

economico nazionale ancora incerto.<br />

Così il settore della locazione veicoli ha chiuso il 2010, secondo anno<br />

con alcuni indici negativi, dopo ben 15 anni di crescita continua.<br />

ha continuato a dare nel 2010<br />

un’importante dimostrazione<br />

di efficienza e flessibilità, trovando<br />

non solo soluzioni a sostegno<br />

della redditività delle<br />

imprese, ma anche un approccio<br />

consapevole nei confronti<br />

dell’occupazione.<br />

Si è quindi riusciti a contenere<br />

la contrazione media degli addetti<br />

all’1%, incentrata soprattutto<br />

su interventi nelle aree<br />

della stagionalità e temporaneità<br />

occupazionale. ➔<br />

61


Il noleggio a breve termine<br />

Le doti di efficienza delle<br />

aziende di NBT erano apparse<br />

immediatamente agli albori<br />

della crisi; riorganizzazione<br />

della flotta e delle strutture di<br />

servizio, ancora maggiore funzionalità<br />

della rete diretta ed<br />

indiretta, altissimi livelli di utilizzazione<br />

dei veicoli.<br />

Ed i risultati si sono visti. Dopo<br />

un 2009 contratto e denso di<br />

preoccupazioni, in cui il comparto<br />

ha tenuto, la crescita del<br />

2010 è stata ragguardevole,<br />

con un fatturato aumentato<br />

del 4%, mentre l’economia nazionale<br />

si trascina intorno<br />

all’1% di sviluppo del PIL.<br />

E con un giro d’affari che arriva<br />

a quasi un miliardo e<br />

cento milioni, con circa 4.400<br />

addetti diretti più l’indotto,<br />

con un contributo pro-capite<br />

alla produzione del valore di<br />

250mila euro, il noleggio veicoli<br />

a breve termine si conferma<br />

tra i più brillanti elevati<br />

dell’intero panorama dell’economia<br />

italiana.<br />

È un bell’esempio di attività<br />

d’eccellenza, ad alto valore<br />

aggiunto, che ha un ruolo<br />

chiave per il futuro della nostra<br />

economia. Non solo per<br />

la funzione essenziale per il<br />

turismo, ma anche per gli scenari<br />

futuri di una mobilità privata<br />

più sostenibile, basata<br />

sempre più su auto condivise.<br />

La domanda di noleggio per<br />

affari non è stata determinante<br />

ed anche nel 2010 ha risentito<br />

in pieno delle dinami-<br />

62 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

Quadro complessivo del noleggio 2010 - 2009<br />

2010 2009 var 10/09<br />

Fatturato servizi di noleggio (*) 4.923 4.820 2%<br />

Flotta circolante 662.600 670.600 -1,20%<br />

• breve termine: flotta massima 149.000 148.000 1%<br />

• lungo termine: end fleet 513.500 522.200 -1,70%<br />

Immatricolazioni (auto + altro) 269.300 241.800 11,4<br />

Addetti diretti 7.094 7.154 -1%<br />

Fonte ANIASA - (*) inclusi i servizi di Fleet Management ed escluso il fatturato della rivendita veicoli<br />

Quadro del noleggio a breve termine<br />

2010 2009 var %<br />

Fatturato (ml euro) 1.092 1.050 4%<br />

Giorni di noleggio 30.000.000 29.400.000 2%<br />

Numero di noleggi 4.600.000 45.000.000 3%<br />

Durata media per noleggio (gg) 6,4 6,5 -1%<br />

Prezzo medio per noleggio (euro) 234 232 1%<br />

Prezzo medio per giorno di noleggio (euro) 36 36 2%<br />

Utilizzo medio della flotta 72% 70% 2%<br />

Flotta media 114.945 114.382 0%<br />

Flotta puntuale al 30 agosto 149.196 148.3<strong>42</strong> 1%<br />

Immatricolazioni (auto e furgoni) (1) 125.727 96.792 30%<br />

Punti vendita (stazioni di noleggio) 2.582 2.652 -3%<br />

Dipendenti<br />

Fonte ANIASA<br />

4.373 4.519 -3%<br />

che del sistema economico<br />

nazionale (-2%), con una riorganizzazione<br />

delle trasferte,<br />

delle attività commerciali, dei<br />

servizi di assistenza della<br />

clientela. Tutto in una logica<br />

di maggior funzionalità e di riduzione<br />

dei costi, le parole<br />

d’ordine delle aziende per il<br />

prossimo futuro.<br />

Ed il noleggio a breve ha risposto<br />

in pieno a tale nuovo<br />

assetto aziendale, addirittura<br />

anticipandolo.<br />

Con un utilizzo della flotta al<br />

72%, si sono raggiunti livelli<br />

di efficienza quasi impensabili<br />

in un confronto con il 2008<br />

quando il settore raggiungeva<br />

il top di un business incentrato<br />

sulla maggior performance<br />

sui ricavi e conseguiva<br />

un fatturato di 1.114 milioni,<br />

disponendo di una flotta media<br />

di 129mila veicoli, ma utilizzati<br />

solo al 68%.<br />

Adesso, quasi superata la crisi,<br />

il fatturato è ritornato molto<br />

vicino a quei livelli, con un altissimo<br />

recupero di efficienza,<br />

che si traduce in un aumento<br />

dell’uso dei veicoli passato da<br />

248 a 263 giorni l’anno.<br />

Dall’esame della composizione<br />

del giro d’affari, il segmento<br />

del turismo ha determinato<br />

un aumento del 9%, in<br />

relazione ai maggiori flussi,<br />

aumentati del 6% e dell’8%<br />

per i passeggeri nazionali e internazionali.<br />

Il segmento del replacement


ha visto crescere il fatturato<br />

del 3%. Segnale che conferma<br />

la soddisfazione delle necessità<br />

delle aziende di noleggio<br />

a lungo termine per le temporanee<br />

sostituzioni di veicoli<br />

noleggiati alla propria clientela.<br />

È interessante rilevare<br />

come le imprese di NBT si<br />

stanno riportando ad un maggior<br />

turn over della flotta.<br />

Nel 2009 le vetture erano infatti<br />

sostituite in media dopo<br />

11 mesi e i furgoni dopo 17.<br />

Nel 2010, invece, la sostituzione<br />

di vetture e furgoni è avvenuta<br />

dopo 10 e 16 mesi.<br />

Il noleggio a lungo termine<br />

In un quadro contrassegnato<br />

da una congiuntura difficile,<br />

che si è progressivamente estesa<br />

ad ogni comparto e livello<br />

di impresa, il noleggio a lungo<br />

termine è comunque riuscito<br />

a chiudere in positivo il 2010.<br />

Il sistema dei servizi NLT ha<br />

reagito alla fase di grande incertezza<br />

dell’economia nazionale,<br />

rafforzando ulteriormente<br />

la sua funzione di<br />

promotore di risparmio, contribuendo<br />

alla competitività<br />

del Sistema Paese, consentendo<br />

a oltre 60.000 aziende<br />

clienti di continuare a fruire<br />

dei benefici economici, finanziari,<br />

amministrativi e di efficienza<br />

delle risorse insiti nel<br />

noleggio di veicoli aziendali.<br />

Analizzando gli indicatori fondamentali<br />

del NLT si evince<br />

che la fase di decelerazione<br />

verificatasi nel biennio 2008-<br />

Distribuzione del fatturato per motivo di noleggio<br />

2010 2009<br />

euro % euro % var %<br />

Fatturato totale (in ml euro) 1.092 100% 1.050 100% 4%<br />

• Turismo 598 55% 551 53% 9%<br />

• Business 361 33% 369 35% -2%<br />

• Replacement 133 12% 130 12% 3%<br />

Fonte ANIASA<br />

Permanenza media dei veicoli in flotta (mesi)<br />

Mesi 2010 2009<br />

Permanenza di vetture in flotta 10 11<br />

Permanenza di furgoni in flotta 16 17<br />

Fonte ANIASA<br />

Immatricolazioni di veicoli a breve termine<br />

2010 2009 var %<br />

Immatricolazioni 125.727 96.792 30%<br />

• di cui vetture 121.102 91.840 32%<br />

• di cui furgoni 4.625 4.952 -7%<br />

Valore delle immatricolazioni (euro) 1.598.553.789 1.207.117.909 32%<br />

• di cui vetture 1.523.257.411 1.136.075.638 34%<br />

• di cui furgoni 77.665.844 72.173.113 8%<br />

Fonte ANIASA<br />

2009 è quasi cessata. La contrazione<br />

del fatturato globale<br />

si è interrotta (+2,5% rispetto<br />

al 2009), nonostante la riduzione<br />

della flotta media (-2,1%<br />

rispetto al 2009), in relazione<br />

al maggior canone medio (do-<br />

vuto in parte anche alla rinnovata<br />

richiesta della clientela<br />

di servizi aggiuntivi).<br />

La stabilità del prezzo medio<br />

al chilometro è a conferma sia<br />

della ricerca continua di efficienza,<br />

sia di un contesto al-<br />

tamente competitivo.<br />

Nell’ambito delle Car Policy è<br />

continuata l’estensione della<br />

durata media dei contratti di<br />

un ulteriore 3,3% (nel 2009<br />

erano cresciute del +1,9%), per<br />

la necessità dei clienti di ➔<br />

CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

PROFIT<br />

Quadro del noleggio a lungo termine<br />

2010 2009 var<br />

Fatturato da contratti di noleggio, incluso prelease (mln euro) 3.751 3.661 2,50%<br />

Fatturato da rivendita usato (mln euro) 1.135 1.093 3,80%<br />

Fatturato totale (mln euro) 4.886 4.754 2,80%<br />

Totale Veicoli usati venduti 138.713 135.336 2,50%<br />

Veicoli in noleggio a fine anno 513.418 522.237 -1,70%<br />

Flotta media in noleggio a lungo termine 517.8<strong>28</strong> 5<strong>28</strong>.801 -2,10%<br />

Canone medio/mese (euro calc. su flotta media) 604 577 4,60%<br />

Durata media dei contratti (mesi) 43,5 <strong>42</strong>,1 3,30%<br />

Chilometraggio medio/anno 29.883 <strong>28</strong>.935 3,30%<br />

Dipendenti 2.721 2.635 3,30%<br />

Immatricolazioni (auto, furgoni, altro) 143.597 145.004 -1,00%<br />

Prezzo medio al chilometro 0,24 0,24 0,0 pps<br />

Fonte ANIASA<br />

63


PROFIT<br />

ridurre il canone medio e degli<br />

operatori di settore di posticipare<br />

la vendita dell’usato.<br />

In discreto aumento anche le<br />

percorrenze chilometriche (oltre<br />

30mila km/anno, +3,3%),<br />

mentre secondo i dati sulla<br />

mobilità in Italia si assiste ad<br />

una riduzione dei chilometri<br />

percorsi (in media 12.000 nel<br />

2010, da l’Osservatorio sulla<br />

Mobilità Sostenibile – AIRP).<br />

Probabilmente a ciò ha contribuito<br />

anche la riduzione del<br />

personale tecnico e commerciale<br />

delle aziende clienti, con<br />

conseguente maggior estensione<br />

delle aree da coprire individualmente.<br />

L’aumento dei<br />

veicoli usati venduti (+2,5%)<br />

è dovuto non solo al posticipo<br />

delle scadenze iniziato nel<br />

2009, ma anche alla forte crescita<br />

di immatricolazioni uso<br />

noleggio registratasi nel biennio<br />

2006/2005.<br />

Per completare il quadro generale<br />

è da notare la ripresa<br />

delle assunzioni, aumentate<br />

del 3,3%, segnale ulteriore<br />

delle concrete prospettive di<br />

ripartenza del mercato.<br />

Dopo la brusca frenata registrata<br />

nel 2009 (calo del<br />

24,2%, cioè 40.000 unità in<br />

meno sul 2008, anno record<br />

con 166.000 unità), anche nel<br />

2010 le immatricolazioni complessive<br />

registrano un ulteriore<br />

calo (-1%) dovuto non<br />

solo all’allungamento delle<br />

durate, ma anche alla riduzione<br />

strutturale da parte<br />

della clientela.<br />

Tuttavia nel 2010 si è verificata<br />

una ripresa della penetrazione<br />

del NLT sul totale delle immatricolazioni.<br />

Il dettaglio delle immatricolazioni<br />

rileva peraltro una ripresa<br />

nel segmento commerciale<br />

puro, quello dei furgoni.<br />

E se si considera che nel 2008,<br />

anno inizio congiuntura, furono<br />

immatricolati 32.000 furgoni,<br />

veicoli ad uso produttivo per<br />

antonomasia, la ripresa delle<br />

immatricolazioni è indicativa<br />

ed un buon auspicio della progressiva<br />

uscita dalla crisi.<br />

64 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />

Durata media dei contratti NLT (mesi)<br />

2010 2009 var %<br />

Vetture 40,9 38,9 5,00%<br />

Furgoni 51,2 52,8 -3,10%<br />

Altro 46,3 <strong>42</strong>,1 10,00%<br />

Durata media totale 43,5 <strong>42</strong>,1 3,30%<br />

Fonte ANIASA<br />

Chilometraggio medio/anno per veicolo NLT<br />

2010 2009 Var %<br />

Vetture 30.391 30.743 -1,10%<br />

Furgoni 26.414 23.810 10,90%<br />

Altro 17.374 17.105 1,60%<br />

Km medio totale 29.883 <strong>28</strong>.935 3,30%<br />

Fonte ANIASA<br />

Penetrazione NLT sulle immatricolazioni di vetture<br />

2010 2009 var %<br />

Immatricolazioni vetture 1.960.<strong>28</strong>2 2.158.010 -9,20%<br />

Immatricolazioni vetture in NLT 121.267 125.955 -3,70%<br />

Penetrazione NLT 6,19% 5,84% 6,00%<br />

Fonte: Dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti<br />

Distribuzione delle immatricolazioni per tipologia veicolo<br />

2010 2009 Var.%<br />

Tipologia veicoli unità % unità %<br />

Vetture 121.267 84% 125.955 87% -3,70%<br />

Furgoni + minibus 21.553 15% 18.091 12% 19,10%<br />

Altro 776 1% 958 1% -19,00%<br />

Totale 143.597 100% 145.004 100% -1,00%<br />

Fonte ANIASA

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