CarFleet n. 42 - Luglio 2011 (8,28 MB - LeasePlan
CarFleet n. 42 - Luglio 2011 (8,28 MB - LeasePlan
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PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO<br />
CLASSE C<br />
NUOVA GENERAZIONE<br />
FATTI GUIDARE DA UNA STELLA<br />
CARBURANTI. RISPARMIARE<br />
NONOSTANTE I RINCARI<br />
Approfondimento sul fuel<br />
INNOVAZIONE<br />
PASSO DOPO PASSO<br />
Intervista a Copercini,<br />
direttore di Valeocon<br />
Management Consulting<br />
COME TU MI VUOI<br />
La voce dei clienti di <strong>LeasePlan</strong><br />
AUTONOLEGGIO<br />
INDUSTRY REPORT<br />
X Rapporto Aniasa<br />
SICURO, È VOLVO<br />
Intervista a Crisci, a.d. di Volvo<br />
N.<strong>42</strong><br />
LUGLIO <strong>2011</strong><br />
C’È BISOGNO DI LEADERSHIP<br />
Intervista a Volpato,<br />
professore della Ca’ Foscari<br />
di Venezia<br />
L’ONESTÀ PAGA NELL’USATO<br />
(E NON SOLO)<br />
Intervista a Oltolini,<br />
direttore generale di CarNext
NON È PIÙ SOLO “FERRO”<br />
A<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PEOPLE<br />
al giro di boa del semestre <strong>2011</strong>, il mercato dell’auto è in flessione rispetto allo stesso<br />
periodo del 2010 e va bene, questa non è una sorpresa, visto che i primi mesi del 2010<br />
avevano ancora beneficiato della coda degli incentivi. Alla fine dell’anno, forse mancheranno<br />
proprio le 150.000 macchine del primo trimestre. Forse, perché un effetto ripresa ci potrebbe<br />
pure stare, ma è presto per dirlo. La situazione del Paese è fluida. Gli equilibri politici non sono<br />
più in equilibrio (il bisticcio è voluto). Il sentimento, che governa i consumi e gli acquisti,<br />
potrebbe cambiare, ma non è detto.<br />
Dentro questo mercato, le imprese stanno tornando a cambiare le auto ai ritmi consueti.<br />
Questi maggiori acquisti non sono tali da bilanciare quelli che mancano sul fronte dei “privati”,<br />
però pesano di più in valore, perché le aziende scelgono più vetture di livello medio e medio-alto.<br />
Per questo motivo, dal punto di vista degli affari il calo sarà certamente più contenuto.<br />
Ma gli operatori non parlano quasi più del mercato dell’auto. Parlano del mondo dell’auto.<br />
C’è una bella differenza. Dopo un decennio di vendite record e dopo una crisi molto attutita dai<br />
forti incentivi statali, solo adesso si comincia a vedere un mercato nuovo, che si prevede per<br />
lungo tempo al di sotto dei 2 milioni, per il quale bisogna ripartire dalla base, dall’analisi del<br />
sistema entro cui le automobili si usano e si acquistano. Il mondo dell’auto, appunto.<br />
Presidenti e amministratori delegati di case automobilistiche, che fino a ieri facevano dipendere<br />
da un motore più brillante o da una dotazione più sicura le vendite dei propri modelli, oggi si<br />
interrogano sulle ragioni che potrebbero spingere i clienti a cambiare l’auto.<br />
Tutti guardano alle possibilità di utilizzo del mezzo. Se le strade e i parcheggi sono insufficienti,<br />
come si può pretendere di ritrovare nel cliente l’entusiasmo necessario all’acquisto?<br />
Ancora, le enormi pressioni economiche che affliggono l’automobilista, dal carburante<br />
all’assicurazione, dall’IPT ai pedaggi e balzelli vari, vecchi, nuovi o clamorosi ritorni come nel<br />
caso del superbollo per le supercar. Questa è l’auto degli automobilisti oggi.<br />
Quel terreno fertile, dove la gara era solo a offrire un prodotto migliore e più accattivante del<br />
concorrente, dov’è?<br />
Un sistema più equo, che non penalizzi sempre e comunque l’automobile e dunque il suo<br />
possessore. Un sistema di mobilità che magari offra anche delle alternative, per combinare<br />
diverse soluzioni. Questa è la sfida che oggi aspetta il mondo dell’auto.<br />
Un’auto sostenibile, dentro una mobilità sostenibile. Questa è la sfida cui noi di <strong>LeasePlan</strong> non<br />
intendiamo sottrarci. Qualcuno ha detto che le nostre auto sono tutte prime auto, di quelle non<br />
rinunciabili, perché strumento di lavoro. Senz’altro è così, ma ciò non è un alibi per noi. Siamo<br />
consapevoli che anche il nostro sistema può dare di più in termini di mobilità e di soluzioni<br />
complete. E se possiamo, allora dobbiamo. Vogliamo.<br />
Abbiamo stimolato i nostri clienti a parlare con noi di sviluppi futuri. Persone, insieme, per una<br />
mobilità futura più sostenibile.<br />
Mauro Manzoni<br />
direttore responsabile di Car Fleet<br />
1
EDITORE<br />
LEASEPLAN ITALIA Spa<br />
Viale Alessandro Marchetti, 105<br />
00148 Roma<br />
telefono: +39 06 96707815<br />
email: carfleet@leaseplan.it<br />
www.leaseplan.it/press/carfleet.php<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Jaromír Hájek<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Mauro Manzoni<br />
DIRETTORE SCIENTIFICO<br />
Pier Luigi del Viscovo<br />
ART DIRECTOR<br />
Indro Uttinacci<br />
HANNO COLLABORATO<br />
Pier Luigi del Viscovo<br />
Nicola Desiderio<br />
Gerardo Di Lecce<br />
Aldo Meccano<br />
Alessandro Palumbo<br />
Fabio Salvo<br />
Alessia Seri<br />
Pietro Teofilatto<br />
PROVE SU STRADA<br />
a cura di Nicola Desiderio<br />
PUBBLICITÀ<br />
GDN Marketing & Comunicazione Srl<br />
gianpiero.denigro@libero.it<br />
STAMPA<br />
Modulgraf Srl<br />
Via di Santa Procula, 23/23A<br />
00040 Pomezia (Roma)<br />
Registrazione<br />
Tribunale di Milano n.98/1997<br />
TIRATURA: 15.000 COPIE<br />
NUMERO <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
05<br />
08<br />
12<br />
17<br />
23<br />
26<br />
30<br />
36<br />
39<br />
<strong>42</strong><br />
C’È BISOGNO DI LEADERSHIP<br />
Intervista a Volpato, professore<br />
della Ca’ Foscari di Venezia<br />
IL VIAGGIO INFINITO<br />
Intervista a De Carolis,<br />
a.d. di Telepass<br />
CARBURANTI. RISPARMIARE<br />
NONOSTANTE I RINCARI<br />
Approfondimento sul fuel<br />
HYUNDAI ix20<br />
La coreana che sembra<br />
una tedesca<br />
LE FLOTTE SECONDO PEUGEOT<br />
Intervista a Simone,<br />
direttore vendite dirette Peugeot<br />
MERCEDES CLASSE C SW<br />
Viaggiatrice di professione<br />
NEWS ON THE ROAD<br />
SICURO, È VOLVO<br />
Intervista a Crisci, a.d. di Volvo<br />
NAVIGARE NECESSE EST<br />
Lo stile della vela<br />
INNOVAZIONE<br />
PASSO DOPO PASSO<br />
Intervista a Copercini, direttore di<br />
Valeocon Management Consulting<br />
44<br />
48<br />
51<br />
54<br />
57<br />
61<br />
SOMMARIO<br />
FORD C-MAX<br />
Monovolume da famiglia<br />
o sportivo<br />
OPEL ASTRA SPORTS TOURER<br />
La tradizione si allunga<br />
LA MACCHINA DEI NUMERI<br />
Il mercato società e noleggio<br />
e i prezzi dell’automotive<br />
L’ONESTÀ PAGA NELL’USATO<br />
(E NON SOLO)<br />
Intervista a Oltolini,<br />
d.g. di CarNext<br />
COME TU MI VUOI<br />
La voce dei clienti di <strong>LeasePlan</strong><br />
AUTONOLEGGIO<br />
INDUSTRY REPORT<br />
X Rapporto Aniasa<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
3
di Pier Luigi del Viscovo<br />
al suo osservatorio privilegiato<br />
dell’Automotive Dealer Day, che<br />
scenario vede?<br />
Purtroppo dire che questo è un momento<br />
difficilissimo è dire poco. Naturalmente<br />
vi sono situazioni differenziate, case automobilistiche,<br />
reti, che hanno sofferto di<br />
più qualche anno fa e che adesso hanno<br />
una miglior ripresa rispetto ad altre.<br />
Però complessivamente come sappiamo<br />
è una situazione veramente difficile ed io<br />
non sono ottimista nel breve termine. Lo<br />
sono nel medio e lungo termine, ma nel<br />
breve no, perché la ripresa del mercato è<br />
collegata inevitabilmente alla ripresa<br />
della domanda interna.<br />
Come sapete abbiamo avuto una forte<br />
emorragia di posti di lavoro e quindi abbiamo<br />
situazioni di grave difficoltà per le<br />
famiglie, qualcuno è in cassa integrazione,<br />
qualcuno è senza lavoro; ma anche<br />
per chi ha un lavoro, magari anche ben<br />
retribuito, naturalmente è un momento di<br />
incertezza, di crisi, di attenzione alla situazione.<br />
Per cui la domanda interna temo<br />
non riuscirà a fare da volano.<br />
Come vede il futuro dell’automobile?<br />
Come dicevo, nel medio/lungo periodo<br />
sono ottimista nel senso che il prodotto<br />
c’è, le macchine sono belle, sono emozionanti,<br />
tutti noi vorremmo cambiare<br />
spesso queste vetture per avere la novità,<br />
la vettura più ecologica, la vettura più silenziosa,<br />
la vettura più sicura e la vettura<br />
che ci fa anche fare bella figura con gli<br />
amici; quindi ci sarà una ripresa.<br />
L’industria automobilistica è un’industria<br />
ciclica che vive fasi di stanca e fasi di ripresa.<br />
Noi appena riusciremo a passare<br />
questa fase di crisi interna dovremmo riuscire<br />
a riprendere il volano e in questo<br />
caso ci aiuteranno i paesi “BRIC”, il Bra-<br />
sile, la Russia, la Cina, l’India; ne sto parlando<br />
in questo momento non solo come<br />
paesi produttori di automobili ma come<br />
paesi con una grande popolazione, con<br />
una popolazione di cultura, di livello elevato<br />
(avessimo noi un quarto degli ingegneri<br />
indiani!).<br />
Dobbiamo pensare che questi paesi<br />
stanno crescendo in maniera forte, conosceranno<br />
lo sviluppo che abbiamo conosciuto<br />
noi e naturalmente eserciteranno<br />
la loro domanda di beni di consumo e<br />
beni durevoli; quindi diventeranno tante<br />
piccole locomotive che ci aiuteranno assieme<br />
alla Germania e agli Stati Uniti a riprendere<br />
fiato e a ripartire.<br />
Quindi dovremo ancora soffrire nel breve<br />
periodo, ma io ho fiducia che tutta la filiera<br />
automobilistica riprenderà la corsa<br />
e darà un forte contributo alla ripresa del<br />
nostro paese.<br />
In questa fase di difficoltà di breve periodo<br />
cosa c’è da fare?<br />
Secondo me c’è da revisionare area di business<br />
per area di business di tutte le concessionarie.<br />
Non è un fatto di competenze, la maggioranza<br />
dei concessionari ha tutte le competenze<br />
per organizzare al meglio ogni<br />
singola area di business, quello che ci<br />
vuole per tutti è la leadership, la volontà<br />
di fare questo lavoro, una pulizia attenta<br />
(se volete non esaltante) di tutte le attività<br />
all’interno della concessionaria. Perchè<br />
solo attraverso questo calibrato equilibrio<br />
vedrete che la gestione migliorerà.<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PROFIT<br />
C’È BISOGNO DI<br />
LEADERSHIP<br />
D<br />
In occasione del Dealer Day ho colto l’occasione<br />
di fare alcune domande al professor Giuseppe Volpato,<br />
Ordinario di Economia e Direzione delle Aziende dei Settori<br />
Industriali presso l’Università Ca’ Foscari e Presidente del<br />
Comitato Scientifico di Automotive Dealer Day.<br />
Chi vende automobili sa benissimo che<br />
una buona vettura non è quella che corre<br />
più forte o quella che frena di più: è l’equilibrio<br />
della macchina che fa il vero piacere<br />
di guida e la sicurezza della vettura.<br />
C’è da fare lo stesso nelle concessionarie,<br />
soprattutto con un lavoro di leadership e<br />
di sensibilizzazione dei collaboratori. Fare<br />
questo lavoro di attenzione, di pulizia, di<br />
riorganizzazione anche sulle piccole cose<br />
è estremamente importante per superare<br />
questa fese delicata.<br />
Questa attenzione riguarda l’organizzazione<br />
o deve essere rivolta anche ai<br />
clienti?<br />
Senza dubbio anche ai clienti. Oggi non<br />
solo la domanda è depressa, come sappiamo,<br />
ma sta anche cambiando una<br />
parte dei tradizionali consumatori.<br />
L’acquirente di reddito medio basso che<br />
cerca la vettura popolare in questo momento<br />
è alla finestra, invece chi ha un<br />
reddito più robusto magari per il figlio acquista<br />
una vettura popolare, però non è<br />
lo stesso cliente di prima: è un cliente che<br />
ha un reddito più elevato, che ha delle<br />
aspettative, che ha delle esigenze da persona<br />
di reddito medio/elevato e quindi<br />
per voi è un cliente che acquista la vettura<br />
popolare con un’ottica, con un modo di<br />
rapportarsi alla concessionaria diversa;<br />
quindi è necessario sviluppare anche questa<br />
capacità di servire un cliente sofisticato<br />
che magari sta chiedendo una vettura<br />
di primo prezzo. ➔<br />
5
PROFIT<br />
È sicuro che le concessionarie siano in<br />
grado di cogliere questa sfida?<br />
Sì, io sono certo che queste capacità le<br />
concessionarie le hanno. Questo è il<br />
tempo della leadership, di riuscire a convincere<br />
anche i collaboratori, in un momento<br />
così difficile e che dà poche soddisfazioni,<br />
di stringere i denti e di lottare<br />
perché questo è il momento di fare il lavoro<br />
e di farsi trovare preparati quando,<br />
nel medio e lungo periodo, la domanda<br />
riprenderà.<br />
In che modo le associazioni possono contribuire?<br />
Il lavoro fatto dalle associazioni di marca<br />
e da Federauto è importante. Sappiamo<br />
che Federauto ha richiesto al Ministro<br />
dello Sviluppo Economico di istituire un<br />
tavolo di confronto, un qualcosa che permetta<br />
finalmente di ragionare nel medio<br />
e lungo termine, perché un’industria come<br />
quella automobilistica, una filiera così<br />
grande ed importante, può solo essere<br />
organizzata e favorita nel medio e lungo<br />
termine da un tavolo di lavoro, che è veramente<br />
un momento importante.<br />
Il Ministero ha dato segnali di disponibilità<br />
e ci auguriamo che questo vada<br />
avanti. Anche Anfia e Unrae stanno lavorando<br />
per fornire il massimo dei servizi ai<br />
propri associati, per dare un contributo<br />
d’immagine a tutta la filiera automobilistica<br />
e questo è molto importante. In passato<br />
non sempre la filiera automobilistica<br />
ha goduto di buona stampa, però ritornerà<br />
ad essere un’industria importante.<br />
Agli inizi del secolo scorso l’industria automobilistica,<br />
soprattutto negli Stati Uniti<br />
d’America, era l’industria più ecologica<br />
che esistesse. Basti pensare che a New<br />
York raccoglievano ogni anno 10mila carcasse<br />
di poveri cavalli stroncati dal lavoro<br />
di portare in giro merci e persone per la<br />
6 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
Giuseppe Volpato, professore presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia<br />
città; si pensi agli escrementi di tutti i cavalli<br />
che venivano asciugati al sole e giravano<br />
per l’aria: le malattie polmonari a<br />
New York all’inizio del ventesimo secolo<br />
erano veramente qualche cosa di tremendo.<br />
L’industria automobilistica, con<br />
le vetture elettriche, bi-fuel, con le ibride,<br />
ritornerà ad essere, probabilmente, una<br />
delle industrie più ecologiche al mondo e<br />
darà un segno di vitalità, un fattore di impegno.<br />
Quindi è veramente importante in<br />
questo momento tenere duro, tenere<br />
ferma la barra, continuare a lavorare stimolando<br />
al massimo i collaboratori.
TOGETHER<br />
er chi non lo conoscesse, il telepass<br />
consente di pagare il pedaggio<br />
in autostrada senza doversi fermare<br />
al casello. Può essere utilizzato su qualunque<br />
tipo di veicolo, non ha limiti di<br />
spesa, e può essere associato fino a due<br />
veicoli.<br />
Quali sono secondo lei i vantaggi dell’uso<br />
del telepass?<br />
Il primo vantaggio del telepass è il risparmio<br />
di tempo al casello autostradale.<br />
Però non è solo questo, Telepass fornisce<br />
al cliente attraverso la fattura la reportistica<br />
del viaggio e questo riduce per il<br />
cliente il tempo da dedicare ad una serie<br />
di operazioni e ricontrolli amministrativi.<br />
In assenza di telepass, si pensi alle ricevute<br />
del pedaggio che, da parte del driver,<br />
devono essere conservate, allegate alla<br />
nota spese, trascritte, commentate, e, da<br />
parte dell’amministrazione dell’azienda,<br />
devono essere controllate e rilavorate.<br />
Possiamo fare un esempio di risparmio?<br />
Per espletare tutte le pratiche di pagamento<br />
sulle piste manuali o con carta di<br />
credito (quindi in assenza di telepass),<br />
quando non c’è fila, occorrono circa 8 minuti<br />
considerando 2 passaggi, uno in entrata<br />
e uno in uscita.<br />
Considerando mediamente che l’utente<br />
business prende l’autostrada 3 volte a<br />
settimana, e considerando 4 passaggi<br />
medi (2 in entrata e 2 in uscita), il risparmio<br />
di tempo è di circa 1,6 ore a settimana,<br />
80 ore all’anno (che tradotte in<br />
giorni lavorativi ammontano a più di 10 ).<br />
E l’esempio è estremamente conservativo.<br />
Si deve inoltre considerare il corrispondente<br />
risparmio di carburante e di emissioni<br />
di CO2, perché con il telepass non<br />
si rimane fermi al casello con il motore<br />
acceso. Il risparmio forte è sull’aspetto<br />
8 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
amministrativo che però è difficilmente<br />
quantificabile. Telepass consente di ottenere<br />
una fattura al mese con il dettaglio<br />
di tutti i viaggi effettuati, invece di avere<br />
e registrare le ricevute di più viaggi.<br />
Ci sono poi altre agevolazioni e sconti su<br />
alcuni servizi previsti dall’opzione “Telepass<br />
Premium”. Per esempio presso i distributori<br />
Shell e Tamoil si ottiene uno<br />
sconto di 4 centesimi in pedaggio per ogni<br />
di Alessandro Palumbo<br />
IL VIAGGIO<br />
INFINITO<br />
P<br />
Una società di noleggio deve occuparsi a tutto tondo delle<br />
esigenze di mobilità dei suoi clienti. Il viaggio deve essere<br />
considerato come un’esperienza gestita e vissuta dal driver e<br />
dalla sua azienda non soltanto durante il suo svolgimento,<br />
ma anche prima, come pianificazione, organizzazione e scelta<br />
delle alternative, e dopo, come reportistica e controllo.<br />
In questa ottica abbiamo intervistato l’amministratore<br />
delegato di Telepass, Ugo De Carolis, che ci ha evidenziato la<br />
vision di Telepass nel mondo flotte, e ci ha comunicato in<br />
anteprima il lancio del nuovo prodotto dedicato al corporate.<br />
litro di carburante acquistato in autostrada<br />
e di 1,5 centesimi in città. C’è inoltre<br />
uno sconto del 10% presso i ristoranti<br />
Ciao, Spizzico e Autogrill e del 10% sul<br />
noleggio auto con Avis e Hertz.<br />
Sono inoltre previsti sconti con Axa Assistance,<br />
INA, Genertel, Pirelli, Magneti Marelli,<br />
MSC Crociere, SNAV, Edison e altri.<br />
Addirittura alcuni nostri clienti raggiungono<br />
risparmi di 300/400 euro l’anno!
Quante aziende oggi hanno il telepass?<br />
Oggi noi abbiamo 7,5 milioni di apparati<br />
circolanti. Di questi, 3,5 milioni sono relative<br />
a contratti business, che comprendono<br />
sia i piccoli imprenditori o partite<br />
IVA, sia le grandi aziende. I clienti che<br />
hanno più di 50 apparati sono 1.700. In<br />
realtà c’è ancora molto potenziale, perché<br />
ci sono tantissime grandi aziende che<br />
danno il telepass solo ai vertici aziendali,<br />
mentre il resto degli assegnatari di auto<br />
aziendale ne è sprovvisto e va avanti con<br />
le ricevute dei pedaggi autostradali.<br />
Che tipo di uso fanno oggi le aziende del<br />
telepass?<br />
Alcune lo danno sia per i viaggi di lavoro,<br />
sia per i viaggi privati e in questo caso diventa<br />
un benefit. Altre invece lo danno al<br />
dipendente solo per i viaggi di lavoro. In<br />
questo caso, dato che il telepass non si<br />
spegne, il driver può utilizzare la “Telepass<br />
Box”, una “scatoletta” che contiene<br />
il telepass inibendone la funzionalità.<br />
Perché secondo lei il telepass non viene<br />
dato alla maggior parte dei dipendenti<br />
che usano l’auto aziendale?<br />
Uno degli ostacoli con i quali noi ci scontriamo<br />
è la procedura della nota spese.<br />
La procedura delle aziende prevede di fare<br />
la nota spese una volta al giorno o una<br />
volta alla settimana, invece la nostra fatturazione<br />
è mensile.<br />
Diverso è il caso in cui, da una parte, le<br />
spese che riguardano il carburante, il vitto<br />
e l’alloggio, vengono riportate in nota<br />
spese una volta al giorno, o una volta alla<br />
settimana; dall’altra parte, le spese rela-<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
TOGETHER<br />
tive ai pedaggi vengono gestite una volta<br />
al mese con una nota spese separata. In<br />
questo caso il telepass troverebbe terreno<br />
fertile, e ci sarebbe un forte risparmio amministrativo<br />
per l’azienda.<br />
Ma queste sono decisioni dell’azienda e<br />
noi non possiamo intervenire più di tanto<br />
sulla gestione della policy.<br />
Che tipo di report fornite all’azienda?<br />
Oggi siamo i grado di fornire il dettaglio<br />
dei viaggi effettuati da ogni apparato e<br />
quindi per ogni dipendente.<br />
Precisamente forniamo per ogni viaggio<br />
in autostrada i seguenti dati: il casello autostradale<br />
di entrata e di uscita, la data,<br />
l’ora di uscita dal casello e l’importo del<br />
pedaggio. Questi dati poi possono essere<br />
gestiti come ciascuno vuole, inserendoli<br />
per esempio in nota spese. ➔<br />
9
TOGETHER<br />
So che vuole fare un’anticipazione in esclusiva<br />
per la nostra rivista. Di che si tratta?<br />
Stiamo progettando un nuovo prodotto<br />
dedicato alle flotte. Lo stiamo facendo<br />
ascoltando alcuni nostri clienti che ci aiuteranno<br />
con una fase di test, facendoci<br />
raccontare da loro l’esperienza di gestione<br />
del viaggio. Si tratta di un portale web<br />
che erogherà i seguenti servizi.<br />
• Prima di tutto la possibilità di dividere<br />
nella reportistica i viaggi di lavoro da<br />
quelli personali, scegliendo in base a<br />
due modalità.<br />
La prima prevede di ricevere un doppio<br />
flusso di dati (dati relativi ai viaggi di<br />
lavoro e ai viaggi personali) con un’unica<br />
fattura intestata all’azienda che paga, e<br />
che poi detrae a sua volta dalla busta<br />
paga del dipendente l’importo dei pedaggi<br />
per i viaggi personali.<br />
La seconda modalità prevede due flussi<br />
di dati e una doppia fatturazione, rivolti<br />
all’azienda per i viaggi di lavoro, e al dipendente<br />
per i viaggi personali.<br />
Il portale permetterà a ciascuna azienda<br />
di personalizzare l’attribuzione della categoria<br />
del viaggio (da lavoro o personale).<br />
Un’azienda potrebbe decidere ogni volta<br />
manualmente “flaggando” sul singolo<br />
viaggio, o potrebbe stabilire per default<br />
che i viaggi del sabato e della domenica<br />
sono viaggi personali.<br />
• Automatizzare la gestione della nota<br />
spese non solo per i pedaggi autostradali,<br />
ma anche per tutte le altre spese legate<br />
al viaggio come le spese di carburante,<br />
di vitto e di alloggio.<br />
• Il terzo step di questo nuovo prodotto<br />
è ancora allo studio, ma abbiamo raccolto<br />
dai clienti l’esigenza di facilitare un link<br />
tra tutti i flussi delle voci dei viaggi da<br />
lavoro – non solo il pedaggio autostradale,<br />
ma anche il viaggio aereo, il carburante,<br />
il ristorante e l’albergo – e la policy dell’azienda<br />
in tema di viaggi di lavoro.<br />
L’idea di base è che l’azienda deve fare<br />
le policy e il dipendente deve essere libero<br />
10 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
di prenotare nel rispetto delle policy.<br />
L’azienda non interviene nel processo di<br />
organizzazione del viaggio (scelta e prenotazione),<br />
lo fa soltanto se c’è una distonia<br />
tra la prenotazione e la policy dell’azienda.<br />
E questa distonia viene segnalata<br />
all’azienda dal nostro portale.<br />
Il tutto in una logica di efficienza sia per<br />
il driver, ma anche per il reparto del fleet<br />
manager e del personale che vedrebbero<br />
ridotte molte delle attività time consuming,<br />
che oggi incombono su questi dipartimenti:<br />
a quest’ultima esigenza stiamo lavorando<br />
per capirne la fattibilità.<br />
Con telepass oggi si può pagare il parcheggio<br />
presso i terminal di Milano Malpensa.<br />
Che feedback avete avuto dagli<br />
users? Prevedete di estendere tale servizio<br />
anche in altri aeroporti?<br />
I feedback sono stati incredibili, la soddisfazione<br />
è altissima. Ci sono state richieste<br />
da parte di molti aeroporti e da parte di<br />
molti parcheggi.<br />
Siamo partiti dal parcheggio della fiera<br />
di Bologna che abbiamo usato come test<br />
per quasi un anno. Poi abbiamo lanciato<br />
Malpensa, a breve partiranno Linate, e a<br />
settembre Fiumicino. Abbiamo altri 4 o 5<br />
parcheggi che sono in procinto di partire<br />
con il servizio. Il sistema del pricing è<br />
personalizzabile. Se un’azienda ha già<br />
una convenzione con il parcheggio dell’aeroporto,<br />
il telepass sarà in grado di riconoscerla<br />
e di applicare il prezzo corrispondente.<br />
Se l’azienda non ha una convenzione,<br />
gli viene attribuito il prezzo del<br />
parcheggio eventualmente con uno sconto<br />
dedicato ai possessori di Telepass, sconto<br />
che per esempio a Malpensa è del 10%.<br />
Oggi si parla tanto di telematica per le<br />
flotte. Oggi il telepass ha la funzione registrare<br />
i passaggi dai caselli autostradali.<br />
Però è anche uno strumento che può dialogare<br />
con il guidatore. Prevedete sviluppi<br />
futuri per le funzionalità del telepass?<br />
In Francia stiamo lavorando su apparati<br />
nuovi con GPS.<br />
Ad oggi noi in Italia non abbiamo trovato<br />
motivazioni così forti da indurci a modificare<br />
il telepass. Siamo coscienti che la<br />
georeferenziazione porterebbe più servizi,<br />
ma gli svantaggi che ne deriverebbero<br />
sono troppo forti. Cioè non avremmo più<br />
un apparato trasferibile da un’auto all’altra,<br />
con un’autonomia di diversi anni, che peserebbe<br />
pochissimo. Del resto il successo<br />
del telepass risiede nella sua facilità di<br />
utilizzo e di gestione.<br />
Stiamo invece lavorando sulle applicazioni<br />
da smart phone. A luglio uscirà la prima<br />
release che girerà su i-Phone, Blackberry<br />
e Android, attraverso cui sarà possibile<br />
agire su tutti gli aspetti amministrativi<br />
come il cambio targa, la visualizzazione e<br />
la spedizione della fattura via mail. La<br />
seconda fase riguarderà la parte di georeferenziazione<br />
con le informazioni sul<br />
traffico. Per cui a noi non interessa complicare<br />
l’apparato quando possiamo comunicare<br />
direttamente con il telefonino<br />
del driver.<br />
Quali possono essere le sinergie tra Telepass<br />
e le società di noleggio?<br />
Il noleggiatore vede Telepass come un<br />
servizio accessorio da considerare solo<br />
se il cliente ne fa richiesta, ma certo non<br />
lo propone. Primo perché non ci fa tanti<br />
soldi, ma anche perché gli causa qualche<br />
problema perché, se vuole inserire il servizio<br />
nel canone di noleggio, deve aumentare<br />
il rischio di credito al cliente.<br />
Le sinergie le vedo nella gestione condivisa<br />
dei dati. Se arrivassimo a condividere i<br />
dati di Telepass relativi ai viaggi, con i<br />
dati dei noleggiatori relativi all’uso dell’auto<br />
come il chilometraggio, la manutenzione,<br />
riusciremo ad offrire al cliente<br />
finale una reportistica globale e completa.<br />
Del resto la nostra competenza è nel<br />
gestire miliardi di dati e nel fornire reportistiche<br />
personalizzate.
PROFIT<br />
CARBURANTI<br />
RISPARMIARE NONOSTANTE I RINCARI<br />
P<br />
unto di partenza è la<br />
correlazione tra il prezzo<br />
dei carburanti ed il prezzo<br />
del petrolio, che è la sua materia<br />
prima. Ma da cosa dipende<br />
il prezzo del petrolio?<br />
Rispondere a questa domanda<br />
non è facile, perché esso dipende<br />
da vari fattori:<br />
• eventi ciclici a livello sociale<br />
ed economico: si pensi alla<br />
crisi petrolifera del 1970 o alla<br />
nascita dell’OPEC negli anni<br />
’80, che portò la quotazione<br />
del petrolio a sfiorare il prezzo<br />
dei 100 dollari a barile, per non<br />
dimenticare la guerra del Golfo<br />
del 1990 e del 2000, fino ad<br />
arrivare alla crisi libica del <strong>2011</strong>;<br />
• tensioni sociali nei paesi produttori<br />
come Nigeria, Iraq e Iran;<br />
• le dinamiche produttive dell’OPEC,<br />
che detiene circa il 75%<br />
delle riserve mondiali ed ha facoltà<br />
di negoziare con le compagnie<br />
petrolifere produzione,<br />
concessione e, quindi, prezzo<br />
del greggio, che ha tutto l’interesse<br />
a tenere elevati i prezzi;<br />
12 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
• annunci di previsioni circa<br />
il presunto esaurimento del<br />
petrolio nel 2030;<br />
• l’effetto cambio euro/dollaro;<br />
• la domanda crescente di petrolio<br />
da parte di paesi “BRIC”,<br />
in particolare Cina e India;<br />
• Non dobbiamo però dimenticare<br />
che dietro i forti rimbalzi<br />
(come quelli attuali) dei prezzi<br />
del petrolio e dei prodotti da<br />
esso derivati c’è una forte componente<br />
speculativa. Contro questo<br />
fenomeno lo scorso anno è<br />
stata varata dall’amministrazione<br />
di Obama la nuova legge sui<br />
mercati finanziari che, almeno<br />
nelle intenzioni, avrebbe dovuto<br />
limitare proprio il peso della<br />
speculazione. Ma ad oggi non<br />
ha prodotto grandi risultati. Anzi<br />
il volume dei contratti sui futures<br />
e sui vari derivati è ulteriormente<br />
cresciuto confermando che il<br />
barile del petrolio è sempre più<br />
popolare tra gli investitori, come<br />
del resto indicano le statistiche<br />
della Commodity Futures Trading<br />
Commission.<br />
Cerchiamo però di collegare<br />
questi ragionamenti agli effettivi<br />
interessi dei nostri lettori,<br />
a partire da una domanda.<br />
Qual è stato il trend dei prezzi<br />
del petrolio nei primi mesi del<br />
<strong>2011</strong> e quale impatto ha avuto<br />
sui budget delle aziende con<br />
flotta auto? I dati fino ad aprile<br />
<strong>2011</strong> mostrano un trend crescente<br />
rispetto al 2010. I prezzi<br />
della benzina sono cresciuti<br />
mediamente dell’11%, raggiun-<br />
di Alessandro Palumbo<br />
Come avevamo anticipato nel numero precedente, abbiamo stabilito di riservare in ogni numero della<br />
rivista una finestra di approfondimento su un tema utile per il lavoro del fleet manager. In questo numero<br />
tratteremo il tema del FUEL. Ne parliamo perché è uno dei componenti che impattano maggiormente sui<br />
costi di gestione della flotta; infatti il suo peso percentuale sul TCO (Total Cost of Ownership) è compreso<br />
tra il 20 e il 25%. Di conseguenza, riteniamo sia molto utile, anzi quasi doveroso, analizzare l’andamento<br />
dei prezzi del carburante e cercare di individuare delle azioni che il fleet manager possa implementare al<br />
fine di mitigare, per quanto possibile, le fluttuazioni dei prezzi dei carburanti.<br />
TREND PREZZI BENZINA GEN-APR <strong>2011</strong><br />
fonte: elaborazioni su dati Unione Petrolifera<br />
MEDIA EUROPEA DISTRIBUZIONE TCO fonte: <strong>LeasePlan</strong><br />
TREND PREZZI DIESEL GEN-APR <strong>2011</strong><br />
fonte: elaborazioni su dati Unione Petrolifera<br />
gendo ad aprile il prezzo al litro<br />
di 1,54 euro. I prezzi del diesel<br />
sono cresciuti mediamente del<br />
18%, raggiungendo ad aprile il<br />
prezzo al litro di 1,45 euro.<br />
Vediamo quindi che impatto<br />
hanno avuto sui costi di gestione<br />
della flotta questi trend<br />
dei prezzi dei carburanti.<br />
Facciamo l’esempio di un’azienda<br />
(Alfa, nome di fantasia) che<br />
ha una flotta di 1.000 auto,<br />
composta per l’88% da vetture
diesel, e per il restante 12% da<br />
vetture a benzina. Ipotizziamo<br />
che la percorrenza media annuale<br />
per auto sia 30.000 Km<br />
(tipica del noleggio a lungo termine),<br />
quindi 2.500 km al mese.<br />
Consideriamo un consumo medio<br />
mese di benzina per auto<br />
pari a 168 litri (6,7 litri per 100<br />
km), e un consumo medio mese<br />
di diesel per auto pari a 143 litri<br />
(5,7 litri per 100 km). Il prezzo<br />
medio della benzina alla pompa<br />
per i primi 4 mesi del <strong>2011</strong> è<br />
stato di 1,497 euro/litro e quello<br />
del diesel di 1,386 euro/litro.<br />
In queste ipotesi il costo complessivo<br />
per l’azienda Alfa per<br />
l’acquisto di carburante è stato<br />
nei primi 4 mesi del <strong>2011</strong> pari a<br />
circa 816.000 euro (tabella 1).<br />
Supponiamo che l’azienda Alfa<br />
avesse nei primi 4 mesi del<br />
2010 la stessa flotta e che le<br />
percorrenze e i consumi medi<br />
siano gli stessi dei primi 4<br />
mesi del <strong>2011</strong>. Quello che è<br />
cambiato è il differenziale di<br />
prezzo di carburante. Questa<br />
differenza ha prodotto nel nostro<br />
esempio un delta di oltre<br />
119.000 euro per i primi 4 mesi<br />
del <strong>2011</strong> (il che equivale a 119<br />
euro in più per auto).<br />
Se volessimo replicare lo stesso<br />
esempio per i rimanenti<br />
mesi del <strong>2011</strong>, dovremmo stimare<br />
il prezzo dei carburanti<br />
da maggio a dicembre <strong>2011</strong>.<br />
Prima di fare ciò, riteniamo<br />
sia molto utile evidenziare<br />
come è composta la struttura<br />
del prezzo della benzina e del<br />
diesel alla pompa.<br />
Il prezzo della benzina è composto<br />
per il 54% dalle tasse<br />
LA STRUTTURA DEL PREZZO ALLA POMPA<br />
fonte: elaborazioni su dati Unione Petrolifera<br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
(accise e IVA), per il 37% dal<br />
costo della materia prima, e<br />
dal 9% dal margine degli ope-<br />
ratori. Questo vuol dire che le<br />
fluttuazioni di prezzo possono<br />
essere determinate almeno da<br />
tre soggetti diversi:<br />
• la borsa mondiale delle commodities<br />
determina il 37%<br />
• gli operatori il 9%<br />
• lo Stato Italiano il 54%.<br />
La stessa cosa vale per il prezzo<br />
del diesel, ma con percentuali leggermente<br />
diverse, vedi grafico.<br />
Per stimare il prezzo dei carburanti<br />
per i prossimi 8 mesi del<br />
<strong>2011</strong> operiamo come segue:<br />
1. individuiamo l’indice di correlazione<br />
medio tra prezzo del<br />
greggio (brent) e il prezzo alla<br />
pompa al netto della componente<br />
fiscale;<br />
2. associamo a questo indice<br />
il prezzo medio del greggio<br />
(brent) stimato per i prossimi<br />
8 mesi del <strong>2011</strong>;<br />
3. incrementiamo il risultato<br />
di cui al punto 2 della componente<br />
fiscale.<br />
L’indice medio di correlazione<br />
calcolato nel <strong>2011</strong> è pari a<br />
1,473 per il diesel e di 1,375<br />
per la benzina (come evidenziato<br />
nella tabella 2).<br />
Per quanto riguarda le stime<br />
sulle quotazioni del greggio consideriamo<br />
2 ipotesi diverse:<br />
1. aumento del 5% rispetto a<br />
quello dei primi 4 mesi;<br />
2. incremento del 10% rispetto<br />
a quello dei primi 4 mesi. ➔<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PROFIT<br />
TABELLA 1: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti gennaio-aprile <strong>2011</strong><br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
AZIENDA ALFA gen-apr <strong>2011</strong> gen-apr 2010 delta<br />
N° auto in flotta 1.000 1.000<br />
• di cui auto a bz 120 120<br />
• di cui auto a ds 880 880<br />
Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />
Consumo medio mese bz per auto (litri) 168 168<br />
Consumo medio mese ds per auto (litri) 143 143<br />
Prezzo medio litro bz 4 mesi 1,497 euro 1,341 euro 0,156 euro<br />
Prezzo medio litro ds 4 mesi 1,386 euro 1,173 euro 0,213 euro<br />
Costo medio benzina mese per auto 251 euro 225 euro 26 euro<br />
Costo medio diesel mese per auto 198 euro 167 euro 30 euro<br />
Costo benzina totale 120.358 euro 107.776 euro 12.581 euro<br />
Costo diesel totale 695.224 euro 588.502 euro 106.722 euro<br />
Costo carburante totale 815.582 euro 696.278 euro 119.303 euro<br />
TREND 2008-<strong>2011</strong> DEL BRENT, DELLA BENZINA E DEL DIESEL<br />
13
PROFIT<br />
Le due ipotesi diverse prevedono<br />
2 diversi prezzi per ogni<br />
litro di carburante, rispettivamente<br />
diesel e benzina.<br />
Questi due prezzi differenti<br />
hanno un impatto diverso sui<br />
costi del carburante per l’azienda<br />
Alfa per i mesi che vanno<br />
da maggio a dicembre <strong>2011</strong>.<br />
(vedi tabella 3). E di conseguenza<br />
per l’intero <strong>2011</strong> avremo<br />
due scenari diversi evidenziati<br />
rispettivamente nelle<br />
tabelle 4 e 5. Nel primo caso<br />
l’azienda Alfa avrà un costo<br />
complessivo per il <strong>2011</strong> per<br />
l’acquisto di carburante pari<br />
a oltre 2,5 milioni di euro, con<br />
un delta rispetto al 2010 di<br />
circa 363.000 euro (+17%).<br />
Nel secondo caso Alfa spenderà<br />
2,6 milioni di euro, con un delta<br />
di circa 444.000 euro (+21%).<br />
Ma vediamo ora cosa possono<br />
fare le aziende per cercare di<br />
mitigare l’effetto dell’aumento<br />
del prezzo del carburante, dato<br />
che il prezzo alla pompa non<br />
lo possono cambiare.<br />
Innanzitutto circoscriviamo il<br />
campo d’azione. Le aziende possono<br />
agire su tre item principali:<br />
• fuel policy<br />
• riduzione dei consumi<br />
• controllo sistematico dei rifornimenti<br />
del parco auto aziendale.<br />
Per quanto riguarda il primo<br />
punto, per prima cosa il fleet<br />
manager potrebbe da una parte<br />
inserire nella fuel policy il divieto<br />
per i driver di acquistare<br />
carburanti speciali. Spesso le<br />
aziende dimenticano di adottare<br />
questa accortezza, omissione<br />
particolarmente “dannosa”<br />
se alla guida ci sono driver<br />
con rimborso carburante “full”<br />
(quindi anche per le percorrenze<br />
private) alla ricerca del massimo<br />
dei punti premio previsti dai<br />
programmi “fidelity” di tutte<br />
le Petrolifere. La tabella 6 mostra<br />
il differenziale di 13 centesimi<br />
di euro tra la benzina speciale<br />
e quella normale e di 8,6<br />
centesimi di euro tra i diesel<br />
speciali e quelli normali.<br />
Dall’altra parte il fleet manager<br />
potrebbe incentivare il driver a<br />
scegliere le stazioni di servizio<br />
che praticano mediamente prezzi<br />
14 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
più contenuti. Dalla tabella 7 appare<br />
evidente il saving che<br />
un’azienda potrebbe ottenere.<br />
Il gestore della flotta potrebbe<br />
inoltre spingere il driver a far rifornimento<br />
self service quando<br />
il prezzo è scontato, e anche<br />
presso le stazioni di strade statali<br />
in cui il prezzo è più basso rispetto<br />
alla rete autostradale<br />
(ovviamente quando le prioritarie<br />
esigenze di business lo<br />
consentono).<br />
Basta fare delle semplici operazioni,<br />
cioè moltiplicare alcuni<br />
sconti o differenziali di prezzi<br />
alla pompa scelti dal driver per<br />
verificare saving importanti.<br />
Per esempio se moltiplicassimo<br />
lo sconto di 6 centesimi (quello<br />
TABELLA 2: Stima del prezzo dei carburanti maggio-dicembre <strong>2011</strong><br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
per il ricorso al self service)<br />
per i consumi dell’azienda Alfa<br />
(vedi tabella 9), l’azienda otterrebbe<br />
un saving di circa<br />
105.000 euro. Anche se il 20%<br />
di questo risparmio fosse utilizzato<br />
per premiare i driver<br />
più “virtuosi” l’azienda conserverebbe<br />
un vantaggio economico<br />
significativo.<br />
ipotesi 1 ipotesi 2<br />
Indice di correlazione prezzo ds vs prezzo brent 1,473 1,473<br />
Indice di correlazione prezzo bz vs prezzo brent 1,375 1,375<br />
Prezzo medio brent mag-dic <strong>2011</strong> 0,5208 0,5456<br />
Prezzo medio bz senza tasse mag-dic <strong>2011</strong> 0,7161 0,7502<br />
Prezzo medio ds senza tasse mag-dic <strong>2011</strong> 0,7671 0,8037<br />
Prezzo medio bz con tasse mag-dic <strong>2011</strong> 1,557 1,631<br />
Prezzo medio ds con tasse mag-dic <strong>2011</strong> 1,447 1,516<br />
TABELLA 3: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti maggio-dicembre <strong>2011</strong><br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
AZIENDA ALFA mag-dic <strong>2011</strong><br />
ipotesi 1 ipotesi 2<br />
N° auto in flotta 1.000 1.000<br />
• di cui auto a bz 120 120<br />
• di cui auto a ds 880 880<br />
Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />
Consumo medio mese bz per auto (litri) 167,5 167,5<br />
Consumo medio mese ds per auto (litri) 1<strong>42</strong>,5 1<strong>42</strong>,5<br />
Prezzo medio litro bz mag-dic <strong>2011</strong> 1,557 1,631<br />
Prezzo medio litro ds mag-dic <strong>2011</strong> 1,447 1,516<br />
Costo medio benzina mese per auto 261 euro 273 euro<br />
Costo medio diesel mese per auto 206 euro 216 euro<br />
Costo benzina totale 250.324 euro 262.244 euro<br />
Costo diesel totale 1.452.063 euro 1.521.209 euro<br />
Costo carburante totale 1.702.386 euro 1.783.452 euro<br />
TABELLA 4: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti gennaio-dicembre <strong>2011</strong> / 1° scenario<br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
AZIENDA ALFA 1° scenario gen-dic <strong>2011</strong> gen-dic 2010 delta<br />
N° auto in flotta 1.000 1.000<br />
• di cui auto a bz 120 120<br />
• di cui auto a ds 880 880<br />
Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />
Costo carburante totale 2.517.968 euro 2.155.166 euro 362.802 euro<br />
TABELLA 5: Effetto dell’aumento del prezzo dei carburanti gennaio-dicembre <strong>2011</strong>. / 2° scenario<br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
AZIENDA ALFA 2° scenario gen-dic <strong>2011</strong> gen-dic 2010 delta<br />
N° auto in flotta 1.000 1.000<br />
• di cui auto a bz 120 120<br />
• di cui auto a ds 880 880<br />
Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2.500 2.500<br />
Costo carburante totale 2.599.034 euro 2.155.166 euro 443.868 euro
L’altro item su cui il fleet manager<br />
può agire è il consumo<br />
di carburante.<br />
Il consumo di carburante lo si<br />
abbatte in alcuni modi:<br />
• riducendo il numero di Km<br />
percorsi;<br />
• utilizzando vetture meno pesanti<br />
e di cilindrata minore;<br />
• ottimizzando lo stile di guida<br />
in un’ottica eco: guida per consumare<br />
meno.<br />
Il numero di km percorsi è una<br />
leva poco azionabile (si possono<br />
ridurre le trasferte di lavoro attraverso<br />
le video conference o<br />
ottimizzando il piano visite della<br />
sales force). Mentre le altre due<br />
lo sono maggiormente. Queste<br />
infatti rientrerebbero insieme<br />
ad alcune sopra dette in una<br />
strategia di sensibilizzazione e<br />
di partecipazione del driver al<br />
profitto aziendale. In pratica<br />
l’azienda dovrebbe fare questo<br />
ragionamento: se tu driver mi<br />
fai spendere meno come costo<br />
del carburante, agendo sulla leva<br />
prezzo e consumo, io ti premio.<br />
Infine, lo strumento che consente<br />
al fleet manager di monitorare<br />
costantemente l’utilizzo<br />
di queste due leve da parte del<br />
driver è la carta carburante.<br />
Questa infatti grazie ad una reportistica<br />
sulla singola targa<br />
permette di monitorare costantemente<br />
i costi, consumi, numeri<br />
di rifornimenti, stazioni etc. La<br />
carta carburante mette anche<br />
in evidenza eventuali anomalie<br />
come ad esempio un rifornimento<br />
che eccede la capienza<br />
massima del serbatoio, oppure<br />
molti rifornimenti nei giorni festivi,<br />
oppure rifornimenti troppo<br />
ravvicinati nel tempo.<br />
La carta carburante rappresenta<br />
uno strumento che consente<br />
una gestione più moderna<br />
e controllata dei costi<br />
del carburante rispetto alla<br />
scheda carburante. Altri benefici<br />
della carta carburante<br />
che saltano agli occhi, rispetto<br />
al monitoraggio dei costi, sono<br />
quelli legati agli aspetti amministrativi<br />
e gestionali tra cui:<br />
• eliminazione del contante;<br />
• sconti sulle principali compagnie<br />
petrolifere;<br />
• finanziamento del pagamen-<br />
TABELLA 6: Prezzo al litro dei carburanti speciali e normali. Prezzi rilevati il 29 maggio <strong>2011</strong><br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
to del carburante;<br />
• recuperabilità dell’IVA;<br />
• ricezione di un unico documento<br />
fiscale.<br />
Si tratta quindi di uno strumento<br />
prezioso, divenuto ormai realtà<br />
nelle aziende con grandi parchi<br />
auto, ma che solo di recente<br />
sta iniziando a penetrare il target<br />
delle aziende medio piccole e<br />
dei professionisti.<br />
Sono quindi molteplici le iniziative<br />
che un fleet manager<br />
può intraprendere per contenere<br />
l’effetto non trascurabile<br />
dell’aumento del prezzo dei<br />
carburanti di questi mesi. Ne<br />
abbiamo visto qualcuno in<br />
questo articolo; la consulenza<br />
di una società di noleggio a<br />
lungo termine insieme all’adozione<br />
degli giusti strumenti<br />
Speciale Normale Delta<br />
Benzina 1,675 1,543 0,132<br />
Diesel 1,492 1,406 0,086<br />
TABELLA 7: Prezzi al litro medi, massimi e minimi dei carburanti. Prezzi rilevati il 29 maggio <strong>2011</strong><br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
Benzina Diesel<br />
Prezzo medio 1,543 1,406<br />
Prezzo max 1,558 1,452<br />
Prezzo min 1,446 1,31<br />
Delta max vs min 0,112 0,1<strong>42</strong><br />
Delta max vs medio 0,015 0,046<br />
Delta min vs max -0,112 -0,1<strong>42</strong><br />
Delta min vs medio -0,097 -0,096<br />
TABELLA 8: Sconti per rifornimenti self service. Prezzi rilevati il 29 maggio <strong>2011</strong><br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
Sconto al litro Self Service<br />
in orario di chiusura<br />
AGIP 0,050<br />
ESSO 0,060<br />
TOTAL 0,060<br />
TABELLA 9: Utilizzo sconti per rifornimenti self service<br />
Fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su varie fonti<br />
Azienda ALFA<br />
N° auto in flotta 1000<br />
• di cui auto a bz 120<br />
• di cui auto a ds 880<br />
Percorrenza media mese auto Km (30.000/12) 2500<br />
Sconto self service 0,06<br />
Consumo medio mese bz per auto (litri) 167,5<br />
Consumo medio mese ds per auto (litri) 1<strong>42</strong>,5<br />
Saving medio mese auto benzina 10,05<br />
Saving medio mese auto diesel 8,55<br />
Saving medio benzina anno 14472<br />
Saving medio diesel anno 90<strong>28</strong>8<br />
Saving medio totale anno 104760<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PROFIT<br />
possono portare a risultati<br />
davvero importanti.<br />
Inoltre è proprio nei momenti<br />
di “crisi” che c’è più spazio per<br />
sensibilizzare i driver all’adozione<br />
di comportamenti più virtuosi<br />
mettendo mano, se occorre,<br />
a fuel policy obsolete.<br />
Non dimentichiamo poi che<br />
meno consumi = meno emissioni<br />
inquinanti.<br />
15
di Nicola Desiderio<br />
coreani fanno sempre più paura<br />
perché fanno auto sempre più belle<br />
e sempre più “tedesche”. Per vedere<br />
quanto è vero basta dare uno sguardo al<br />
piccolo monovolume Hyundai ix20, sviluppata<br />
proprio in Germania e prodotto<br />
nella Repubblica Ceca. Dunque su misura<br />
per il cliente europeo, sempre molto esigente<br />
in termini di qualità, comfort e dinamica<br />
anche per vetture pratiche di piccole<br />
dimensioni. La ix20 parte da 13.500<br />
euro ed è offerta con 4 allestimenti (Light,<br />
Classic, Comfort, Style) per altrettante<br />
motorizzazioni.<br />
ADDIO ALLE ANONIME COREANE<br />
Addio alle Hyundai tristi e anonime. La<br />
ix20 adotta lo stile Fluid Sculpture già apprezzato<br />
sulla ix35 e che dà a questo pic-<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
DRIVE<br />
HYUNDAI ix2o<br />
LA COREANA<br />
CHE SE<strong>MB</strong>RA UNA TEDESCA<br />
La casa di Seoul prosegue<br />
la propria offensiva con un<br />
piccolo monovolume pensato<br />
espressamente per il mercato<br />
europeo. La ix20 non punta<br />
sulle prestazioni, ma è fatta<br />
bene e offre un ottimo<br />
rapporto tra ingombri esterni<br />
e volume abitabile, arricchiti<br />
da uno stile personale e<br />
interni dal sapore teutonico.<br />
Interessante anche il prezzo,<br />
con dotazioni di livello<br />
superiore e speciale garanzia<br />
per 5 anni.<br />
Lo stile della Hyundai ix20 è basato sulla filosofia “Fluid Sculpture”<br />
I<br />
colo monovolume una propria personalità,<br />
con forme e soluzioni sofisticate<br />
come le griglie a trama persa, i fari avvolgenti<br />
dalla forma complessa e l’equilibrio<br />
tra parti metalliche, cromature e persino<br />
finiture in nero laccato.<br />
La coreana è lunga 4,1 metri e alta 1,6 metri,<br />
ma nonostante tali proporzioni appare<br />
compatta e slanciata, quasi sportiva grazie<br />
all’unghiata che alleggerisce la vista inferiore,<br />
ai parafanghi bombati, allo spoiler<br />
sul lunotto e all’andamento a cuneo della<br />
linea di cintura rinforzata dalla forma della<br />
finestratura laterale. Uno stile insomma<br />
senza complessi di inferiorità, che per<br />
strada si fa ammirare e, analizzato nei particolari<br />
– vedi gli indicatori di direzione integrati<br />
nei gusci dei retrovisori e le maniglie<br />
cromate – è ancora più apprezzabile. ➔<br />
17
DRIVE<br />
ABITACOLO ALLA GRANDE<br />
Il passo di 2,61 metri è notevole e la ix20<br />
lo sfrutta per dare all’abitacolo spazio e<br />
accessibilità. Le portiere hanno un ampio<br />
angolo di apertura, le soglie sono praticamente<br />
a filo e dietro il pavimento è<br />
piatto senza contare che con il divano<br />
posteriore regolabile in inclinazione e traslabile<br />
si può scegliere se privilegiare lo<br />
spazio per le gambe dei passeggeri – ampio<br />
in ogni caso – o quello per i bagagli<br />
passando da 440 a ben 560 litri. Abbattendo<br />
gli schienali si passa a 1.486 litri. A<br />
colpire è la cura costruttiva riservata a<br />
ogni angolo della vettura, con allineamenti<br />
precisi, materiali di qualità e soluzioni<br />
ben realizzate. L’unica mancanza è l’assenza<br />
di luci di ingombro alle portiere.<br />
Per il resto l’abitacolo ha un aspetto pregevole<br />
e offre una libertà di movimento<br />
degna di auto di segmento superiore,<br />
inoltre sono disponibili il rivestimento in<br />
pelle, 9 combinazioni cromatiche e il tetto<br />
panoramico apribile con tendina a sipario.<br />
Bella anche la plancia, illuminata di azzurro<br />
18 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
e caratterizzata da una buona ergonomia<br />
con la climatizzazione automatica regolabile<br />
al mezzo grado, potente ma rumorosa.<br />
Chiare e ricca di informazioni la strumentazione<br />
e di serie sulla Style c’è anche<br />
il sistema multimediale con schermo da<br />
6,5 pollici (non sempre ben visibile nelle<br />
giornate assolate), completo di ogni connettività<br />
e di telecamera posteriore. Comodi<br />
i sedili anteriori, ampi e facili da<br />
adattare alle proprie esigenze, dotati di<br />
poggiatesta contro il colpo di frusta, di<br />
serie come i 6 airbag. Il posto guida ha<br />
anche il bracciolo integrato e il piantone<br />
di sterzo può essere calibrato sia in altezza<br />
sia in profondità.<br />
MOTORI EFFICIENTI<br />
La Hyundai ix20 con i motori punta tutto<br />
su efficienza e consumi. Le unità a benzina<br />
sono tutte in alluminio con cilindrate di<br />
1,4 litri da 90 CV e di 1,6 litri da 125 CV; il<br />
Diesel 1,4 litri con turbina a geometria<br />
variabile è disponibile con potenze di 77<br />
CV e 90 CV, quest’ultima presente sulla<br />
Gli originali comandi del climatizzatore Spazio e anche luce con il tetto panoramico apribile<br />
vettura provata e che dichiara consumi di<br />
4,5 litri/100 km ed emissioni di CO2 di<br />
119 g/km.<br />
Tutti i motori hanno distribuzione bialbero<br />
16 valvole e presto saranno disponibili<br />
anche con il pacchetto Blue Drive che<br />
comprende sistema stop&start, recupero<br />
dell’energia in rilascio e pneumatici a<br />
basso coefficiente di rotolamento e che<br />
offre un contributo di efficienza che arriva<br />
fino all’8%. I cambi sono a 6 rapporti,<br />
tranne per la versione 1.4 a benzina mentre<br />
per nessuno è disponibile (almeno per il<br />
momento) un automatico, una mancanza<br />
che su una monovolume dalle dimensioni<br />
cittadine andrebbe colmato in fretta.
Il cockpit della ix20<br />
GIUSTA DENTRO E FUORI PORTA<br />
Nella ix20 si entra tenendo la chiave in<br />
tasca e premendo il pulsante sulla maniglia,<br />
poi si avvia schiacciando il pulsante<br />
alla destra del volante. Il 4 cilindri da 90<br />
CV ha una buona potenza e sulle carta<br />
offre prestazioni adeguate (167 km/h, 0-<br />
100 km/h in 14,5 secondi). Di fatto, ai<br />
bassi regimi è un po’ pigro nonostante i<br />
valori di coppia siano interessanti (220<br />
Nm tra 1.750 e 2.350 giri/min) e in alto<br />
diventa rumoroso, ma se non gli si chiede<br />
troppo, assicura una marcia dignitosa e<br />
confortevole con consumi contenuti in<br />
città e nei percorsi extraurbani.<br />
In autostrada invece si sente la mancanza<br />
di qualche cavallo e la sete dell’1,4 litri<br />
common rail cresce un po’ nonostante la<br />
sesta marcia del cambio, agevole da manovrare.<br />
Sul misto la ix20 evidenzia un<br />
HYUNDAI ix20 1.4 CRDi STYLE 90 cv<br />
DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />
cilindrata 1.396 cc<br />
potenza 90 cv<br />
lungh./largh./alt. 4,10 x 1,76 x 1,60 m<br />
peso 1.371 kg<br />
accelerazione 14,5” (da 0 a 100 km/h)<br />
velocità massima 167 km/h<br />
cambio manuale a 6 rapporti<br />
trasmissione trazione anteriore<br />
costo di esercizio al km (*) 0,30<br />
buon assetto, grazie anche al rollio contenuto<br />
e allo sterzo, leggero e sempre ben<br />
calibrato. Piacciono anche i freni con quattro<br />
dischi che si rivelano sempre efficaci<br />
e ben modulabili.<br />
TUTTO CON MENO<br />
Hyundai ix20 può entrare a pieno titolo<br />
nella lista della spesa se si desidera una<br />
piccola monovolume perché è esteticamente<br />
gradevole e ben realizzata, inoltre<br />
ha un abitacolo appagante, flessibile e<br />
ricco di spazio. Per di più a un listino concorrenziale:<br />
la 1.4 CRDI Style costa 19.600<br />
euro, ma è completa davvero di tutto e<br />
può essere arricchita con pacchetti dal<br />
prezzo ragionevole. Inoltre offre 5 anni di<br />
garanzia, assistenza stradale e controlli<br />
gratuiti, ulteriore testimonianza di una<br />
qualità che non ha niente da invidiare alle<br />
concorrenti.<br />
consumo medio 22,2 km/litro<br />
emissioni CO2 119 g/km<br />
capacità di carico da 440 a 1.486 litri<br />
comfort ★★★★★<br />
silenziosità ★★★★★<br />
ABS SI<br />
ESP SI<br />
antislitt. SI<br />
(*) percorrenza annua 30.000 km<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
19
di Gerardo Di Lecce<br />
uali sono gli obiettivi di Peugeot<br />
per il <strong>2011</strong> nel settore fleet?<br />
Obiettivi principali di Peugeot sul <strong>2011</strong> saranno<br />
quelli di confermare il trend positivo<br />
già intrapreso nel 2010 e confermare la<br />
leadership acquisita nel mercato dei veicoli<br />
commerciali, mercato nel quale Peugeot<br />
risulta essere da un anno e mezzo a<br />
questa parte il primo marchio straniero<br />
per volumi venduti ed il secondo in termini<br />
assoluti, secondo solo al costruttore<br />
nazionale. In termini quantitativi ci aspettiamo<br />
una crescita significativamente importante<br />
nel mercato del noleggio. Nel canale<br />
società, invece, di far crescere di circa<br />
il 10% i volumi prodotti nel corso del 2010.<br />
Per quanto riguarda invece i veicoli commerciali,<br />
ci attendiamo di confermare la<br />
leadership andando a produrre gli stessi<br />
volumi (14500) in un mercato che stimiamo<br />
sarà in leggera crescita (+3%).<br />
Come si è chiuso il primo trimestre <strong>2011</strong>?<br />
I dati di mercato nel primo trimestre dell’anno:<br />
il settore “fleet” sta confermando<br />
il trend di ripresa dell’ultimo periodo e,<br />
in questo contesto, il marchio del Leone<br />
sta crescendo notevolmente sia nel canale<br />
società che nel canale del noleggio. Se<br />
guardiamo nello specifico il canale del noleggio<br />
osserviamo che le performance risultano<br />
di tutto rilievo con un incremento<br />
del 34%. Un altro comparto che sta dando<br />
grandi soddisfazioni alla Casa francese è<br />
quello dei veicoli commerciali: nonostante<br />
un inizio di <strong>2011</strong> difficile per i VU, condizionato,<br />
rispetto a un anno fa, dalla mancanza<br />
degli ecoincentivi, nel mese di<br />
marzo, infatti, Peugeot Italia è tornata sui<br />
livelli che, nel 2010, le hanno permesso<br />
di diventare il primo marchio straniero in<br />
questo settore.<br />
Quali strategie state mettendo in atto?<br />
In questo momento stiamo cercando di<br />
raccogliere in pieno i risultati ed i benefici<br />
portati dall’organizzazione che abbiamo<br />
creato per affrontare al meglio il mercato<br />
flotte. Il lavoro dei Key Account Manager,<br />
dedicati sia al cliente finale che ai noleggiatori<br />
permette a noi oggi di poter essere<br />
il più capillari possibile ed al contempo<br />
di offrire un livello consulenziale elevato.<br />
Al contempo, l’opera di professionalizzazione<br />
della nostra rete commerciale cresce<br />
costantemente attraverso programmi quali<br />
Peugeot Professional; programma questo<br />
che permette ad una parte della nostra<br />
rete di professionalizzarsi in questo settore<br />
attraverso programmi di formazione e<br />
precisi requisiti che permettono ai concessionari<br />
di rispondere in pieno alle<br />
aspettative del cliente flotte.<br />
Da non dimenticare, tra gli asset fondamentali<br />
del successo, la sempre più stretta<br />
collaborazione con la finanziaria del gruppo,<br />
che permette noi di rispondere anche<br />
in termini di servizi, nell’ottica costante<br />
di offrire soluzioni di mobilità complete.<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PEOPLE<br />
LE FLOTTE<br />
SECONDO PEUGEOT<br />
Abbiamo chiesto al dottor Angelo Simone, direttore vendite dirette e veicoli d’occasione, di<br />
illustrarci i piani e le strategie di Peugeot nel settore flotte, le partnership attivate e le azioni a<br />
sostegno della mobilità sostenibile.<br />
Q<br />
Angelo Simone, direttore vendite dirette e veicoli d’occasione di Peugeot<br />
Che ruolo ha la rete dei dealer in queste<br />
strategie? I dealer Peugeot sono services<br />
oriented?<br />
Come ho già avuto modo di affermare la<br />
rete e la professionalità di questa rivestono<br />
carattere prioritario. Se consideriamo<br />
che le piccole-medie imprese in Italia<br />
rivestono il 95% del totale aziende<br />
presenti sul territorio, risulta fondamentale<br />
muoverci nell’approccio di queste attraverso<br />
una rete specializzata e professionale.<br />
I Professional Center rappresentano oggi<br />
il fiore all’occhiello di questa professionalità.<br />
Le circa 60 Concessionarie Peugeot<br />
Professional sono oggi strutture perfettamente<br />
in grado di relazionarsi con una<br />
clientela che ha necessità diverse dal<br />
cliente privato e ricerca in una concessionaria<br />
la risposta alle sue specifiche necessità.<br />
Le nostre concessionarie, attraverso<br />
personale dedicato, livelli di consulenza<br />
di eccellenza, sono in grado per l'appunto<br />
di offrire consulenza a 360 gradi. ➔<br />
23
PEOPLE<br />
E quale ruolo hanno le società di noleggio<br />
a lungo termine?<br />
Il ruolo delle società di noleggio a lungo<br />
termine è prioritario poiché buona parte<br />
dei volumi delle grandi aziende e dei<br />
grandi Deal passa attraverso queste. Da<br />
qui l’attenzione elevata che il marchio del<br />
Leone ripone in quest’attività, attraverso<br />
risorse dedicate ed attività volte a mantenere<br />
elevata sia la relazione con queste<br />
che l’animazione commerciale.<br />
Quali sono le vetture che maggiormente<br />
spingete nel segmento delle aziende?<br />
L’offerta che oggi il Leone propone ai professionisti<br />
e alle imprese spicca per competitività<br />
e completezza: alla 3008 e alla<br />
5008, già presenti in gamma da un paio<br />
d’anni e particolarmente apprezzate dai<br />
clienti aziendali, si è unita la 508, appena<br />
lanciata sul mercato in versione berlina e<br />
station wagon. Tra le vetture menzionerei<br />
inoltre la 308 che a tutt’oggi rappresenta<br />
24 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
uno dei modelli maggiormente venduti a<br />
questo target e che nel corso del mese di<br />
maggio ha anche beneficiato di un importante<br />
restilyng. Oltre alle vetture, c’è l’ampio<br />
listino dei veicoli commerciali: dal Boxer,<br />
all’Expert, dal Partner al Bipper.<br />
Modelli, in definitiva, in grado di rispondere<br />
al meglio sia alle necessità dei driver<br />
aziendali che viaggiano molto, sia a quelle<br />
di manager e dipendenti.<br />
In quale modo Peugeot soddisfa i bisogni<br />
di mobilità dei driver della clientela business?<br />
Attraverso una gamma vasta ed eterogenea<br />
che comprende tra i modelli a listino<br />
anche versioni denominate “Business”,<br />
versioni che nella dotazione di serie comprendono<br />
i principali equipaggiamenti che<br />
la clientela flotte ricerca nella propria vettura.<br />
Tra i principali possiamo citare gli<br />
appoggiagomiti, kit bluetooth manilibere,<br />
navigatore satellitare etc.<br />
La 508 è stata appena lanciata sul mercato in versione berlina e station wagon<br />
Peugeot sta mettendo in atto alcune partnership<br />
importanti con alcune aziende<br />
clienti. Tra queste risalta quella con Intesa<br />
San Paolo. Ci vuole spiegare in cosa<br />
consiste?<br />
La partnership tra Peugeot Italia e Intesa<br />
Sanpaolo. È un’unione questa che merita<br />
di essere raccontata maggiormente, perché<br />
ha segnato una netta innovazione rispetto<br />
al classico concetto di partnership<br />
tra una Casa automobilistica e un’impresa<br />
di grandi dimensioni. Se solitamente, infatti,<br />
la relazione si concretizza nella fornitura<br />
di un numero, più o meno elevato,<br />
di vetture e modelli, quello tra il Leone e<br />
il gruppo bancario è un sodalizio decisamente<br />
più allargato, che riguarda i servizi<br />
di mobilità e persegue un obiettivo ben<br />
preciso: la diffusione della cultura della<br />
sostenibilità.<br />
Quest’ultimo concetto, oggi, è fondamentale<br />
sia per i Costruttori di auto, che<br />
stanno abbracciando la nuova frontiera<br />
dell’elettrico (il marchio Peugeot, con la<br />
iOn, è stato tra i primi, ndr.), sia per le<br />
grosse aziende, che non solo stanno monitorando<br />
costantemente il livello di emissioni<br />
delle loro flotte, ma stanno anche e<br />
soprattutto cercando di ottimizzare la mobilità<br />
e gli spostamenti casa-lavoro dei<br />
loro dipendenti.<br />
Quali sono le novità in tema di mobilità<br />
sostenibile messe in piedi da Peugeot o<br />
che sono in previsione?<br />
Ricordiamo che Peugeot, insieme al Gruppo<br />
del quale fa parte, possiede il brevetto sul<br />
FAP® dispositivo per abbattere le emissioni<br />
derivanti dalle polveri sottili; questo dimostra<br />
un impegno iniziato molto tempo<br />
fa che cerca di stare al passo con i bisogni<br />
del cliente ma pur sempre mantenendo<br />
un occhio alle esternalità negative che potrebbero<br />
derivare dai propri prodotti e cercando<br />
di limitare le stesse.<br />
Ion, la nuova vettura al 100% elettrica, è il<br />
nostro nuovo slancio all’abbattimento delle<br />
emissioni che anticipa l’uscita nel 2012<br />
della 3008 hybride4 , prima vettura ibrida<br />
al mondo a montare un motore Diesel.<br />
Senza dimenticarci di MU by Peugeot che<br />
declina il concetto di car sharing ai prodotti<br />
del Marchio: veicoli passeggeri, veicoli<br />
commerciali, scooter, biciclette e accessori.<br />
Nel territorio italiano il mercato delle auto<br />
aziendali rappresenta un numero importante<br />
delle vetture circolanti: sviluppare<br />
tecnologie che riducano considerevolmente<br />
le emissioni porta sicuramente benefici all’ambiente<br />
non tralasciando al contempo<br />
l’interesse costante che il cliente flotta ripone<br />
nell’abbattimento dei costi.
DRIVE<br />
MERCEDES CLASSE C SW<br />
VIAGGIATRICE DI PROFESSIONE<br />
La media della Stella diventa sempre di più sportwagon con<br />
un’estetica più aggressiva, interni più hi-tech e motori ancora<br />
più efficienti fino al 31%. Sterminate, come sempre, la gamma<br />
motori e la possibilità di personalizzazione per un’auto che<br />
domina il proprio segmento da decenni ed è nata per<br />
percorrere tanta strada nel massimo comfort mantenendo<br />
elevato il proprio valore nel tempo.<br />
Il frontale della Classe C recentemente rinnovato<br />
26 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
L<br />
di Nicola Desiderio<br />
a Mercedes Classe C di quarta generazione<br />
si rinnova dopo 4 anni a<br />
metà del proprio ciclo di vita con un consistente<br />
restyling che porta in dote circa<br />
2mila componenti modificati, tecnologie<br />
per la sicurezza riprese direttamente dalla<br />
Classe E e motorizzazioni più efficienti<br />
fino al 31% per ribadire la leadership nel<br />
segmento delle medie premium. Disponibile<br />
in carrozzeria berlina, station wagon<br />
(da noi provata) e ora anche coupé, offre<br />
una gamma sterminata di motori e allestimenti<br />
con potenze da 136 CV a 487 CV<br />
e prezzi a partire da 33.2<strong>28</strong> euro.<br />
ELEGANZA ANCORA PIÙ SPORTIVA<br />
Il restyling valorizza il lato sportivo della<br />
Classe C ed è arricchito dai Led. I diodi<br />
luminosi abbelliscono i fari anteriori, formano<br />
temi grafici con le luci diurne e gli<br />
indicatori di direzione e infine si ritrovano<br />
anche nei gruppi ottici posteriori. Il frontale<br />
ha la tradizionale stella in metallo sul<br />
cofano sull’allestimento Elegance, mentre<br />
è inserita nella calandra sulla Executive e<br />
sull’Avantgarde, riconoscibile anche per<br />
il kit aerodinamico AMG. I paraurti ora<br />
esaltano maggiormente la presenza della<br />
vettura su strada, ma per il resto la Classe<br />
C mantiene la propria personalità con<br />
forme assolutamente riconoscibili, molto<br />
efficaci dal punto di vista aerodinamico,<br />
in dimensioni giuste visto che la Station
Wagon misura 4,60 metri in lunghezza, 2<br />
cm in più rispetto alla versione berlina e<br />
meno di qualche giardinetta compatta.<br />
Oltre a portiere e parafanghi anteriori, ora<br />
anche il cofano motore è in alluminio per<br />
ridurre il peso.<br />
METALLO ELEGANTE E ABITACOLO HI-TECH<br />
Più marcati gli interventi nell’abitacolo<br />
dove il nero monocorde lascia lo spazio<br />
ad ampie superfici metalliche per le modanature,<br />
i comandi e anche la strumentazione<br />
che presenta anche un display<br />
centrale a colori ad alta definizione e il<br />
nuovo sistema Comand online che consente<br />
la navigazione in Internet e di aggiornare<br />
la cartografia da Google Maps.<br />
Nuovo il volante a tre razze, ultimo tocco<br />
di un insieme raffinato e appagante, come<br />
si conviene a una Mercedes. Altra novità<br />
è la possibilità di avere il navigatore Becker<br />
portatile, a un prezzo contenuto. La<br />
Classe C è una sportwagon che offre<br />
buona abitabilità, ma solo per quattro, un<br />
po’ per l’ingombrante presenza del tunnel<br />
centrale, un po’ per la conformazione del<br />
divano posteriore. Il vano di carico è molto<br />
ben rifinito, capace (da 485 a 1.500 litri),<br />
molto accessibile, soprattutto con il portellone<br />
elettrico, e anche sfruttabile grazie<br />
all’efficace sistema di abbattimento del<br />
divano e – volendo – al sistema di carico<br />
con anelli scorrevoli su rotaie. Merita un<br />
capitolo a parte il capitolo sicurezza con<br />
10 nuovi dispositivi tra i quali quelli che<br />
controllano l’angolo cieco e il mantenimento<br />
della corsia o della distanza di sicurezza<br />
fino ai fari abbaglianti automatici<br />
e all’Attention Assist che, analizzando oltre<br />
70 parametri, capisce se chi guida è<br />
stanco consigliandolo di fermarsi a prendere<br />
un caffè. Per chi desidera il massimo<br />
del comfort, ora ci sono anche i sedili Multicontour<br />
con regolazioni pneumatiche e<br />
sistema di climatizzazione. ➔<br />
Eleganza e hi-tech per il posto guida<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
27
DRIVE<br />
La Classe C è fatta per macinare chilometri nel comfort, ma offre piacere di guida anche sul misto<br />
MOTORI PER TUTTI I GUSTI<br />
Sono ben 11 le motorizzazioni disponibili<br />
sulla Classe C, tutte dotate di stop&start,<br />
anche quelle con il cambio automatico a<br />
7 rapporti. Quelle a benzina ad iniezione<br />
diretta partono dai 4 cilindri turbo 1,8 litri<br />
disponibili in tre livelli di potenza (156,<br />
184 e 204 CV), si prosegue con il V6 3,5<br />
litri da 306 CV e si va a finire al poderoso<br />
V8 di 6,2 litri della C63 AMG che nella variante<br />
Performance eroga 487 CV e assicura<br />
prestazioni da supercar (0-100 km/h in<br />
4,4 secondi). Per i Diesel al vertice c’è il<br />
V6 3 litri da 231 CV o 265 CV seguito dal 4<br />
cilindri in alluminio di 2,1 litri con tre livelli<br />
di potenza: 204 CV con la sovralimentazione<br />
bistadio, seguita dalle versioni monoturbo<br />
da 136 CV e 170 CV che è presente sulla<br />
vettura da noi provata ed è la più parsimoniosa<br />
e pulita di tutta la gamma con<br />
consumi di 4,7 litri/100 km ed emissioni<br />
di CO2 pari a 124 g/km. La C250 CDI, la<br />
C300 CDI e la C350 CGI sono disponibili<br />
anche con la trazione integrale 4Matic.<br />
FATTA PER LUNGHI VIAGGI CONFORTEVOLI<br />
Sulla Classe C si guida piuttosto distesi,<br />
ma comodi e con la visibilità lievemente<br />
disturbata dai montanti massicci. La cifra<br />
di questa Mercedes è senza subbio il comfort,<br />
la sensazione che scivoli con facilità<br />
come su di un biliardo e possa viaggiare<br />
a lungo senza stancare, anche grazie alla<br />
<strong>28</strong> CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
climatizzazione potente quanto efficace<br />
e con consumi davvero molto contenuti.<br />
Le prestazioni dichiarate (219 km/h e 0-<br />
100 km/h in 8,9 secondi) sono sempre<br />
godibili grazie al motore fluido, dotato di<br />
una spinta robusta già dai bassi regimi<br />
(400 Nm a 1.400 giri/min), ma anche di<br />
una sonorità che è sempre avvertibile. Il<br />
cambio manuale non esalta, ma ora in<br />
l’alternativa c’è il 7GTronic anche su questo<br />
motore. Grazie a un autotelaio progettato<br />
per sollecitazioni ben maggiori,<br />
la C220 CDI offre sempre appoggi composti<br />
e sicuri, sia in frenata, sia in curva<br />
dove lo sterzo consente di disegnare traiettorie<br />
precise con facilità. In più, attraverso<br />
assetti – c’è anche quello a controllo<br />
elettronico –, cerchi e pneumatici si può<br />
cilindrata 2.143 cc<br />
potenza 170 cv<br />
lungh./largh./alt. 4,61 x 1,77 x 1,46 m<br />
peso 1.630 kg<br />
accelerazione 8,9” (da 0 a 100 km/h)<br />
velocità massima 219 km/h<br />
cambio manuale a 6 rapporti<br />
trasmissione trazione posteriore<br />
costo di esercizio al km (*) 0,46<br />
rendere ancora più confortevole o sportivo<br />
il comportamento della tedesca.<br />
SI FA PAGARE, MA SI FA PREFERIRE<br />
La Mercedes C220 CDI Station Wagon<br />
parte da 38.800 euro, un prezzo che la posiziona<br />
al vertice del segmento e che non<br />
chiude mai il preventivo, visto che in 45<br />
pagine di listino è impossibile non farsi<br />
tentare almeno da una modanatura, un<br />
cerchio o un rivestimento in pelle tra i<br />
molti offerti in opzione. Una valutazione<br />
che tiene conto dei contenuti all’avanguardia,<br />
dell’immagine della Stella e anche<br />
dell’elevato valore residuo. Ma anche<br />
senza pensare al denaro, questa station<br />
wagon sa dare ogni giorno le soddisfazioni<br />
che ci si attende da una Mercedes.<br />
MERCEDES C220 CDI BLUE EFFICIENCY SW ELEGANCE 170 cv<br />
DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />
consumo medio 21,3 km/litro<br />
emissioni CO2 124 g/km<br />
capacità di carico da 485 a 1.500 litri<br />
comfort ★★★★★<br />
silenziosità ★★★★★<br />
ABS SI<br />
ESP SI<br />
antislitt. SI<br />
(*) percorrenza annua 30.000 km
NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio<br />
AUDI Q3: LA TERZA Q È LA PIÚ COMPATTA<br />
30 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
L’Audi Q3 è terzo SUV della casa di Ingolstadt,<br />
il più compatto e il primo disponibile anche<br />
con la trazione anteriore, per sfidare BMW X1<br />
e Range Rover Evoque. Lungo 4,38 metri, ha il<br />
vano bagagli che va da 460 a 1.365 litri e una<br />
dotazione che comprende l’impianto audio<br />
Bose con 14 altoparlanti, il navigatore 3D con<br />
cartografia Google Map e il Wi-Fi. Vastissima<br />
la scelta per le tinte e i materiali. Motori tutti<br />
turbo, iniezione diretta, stop&start e recupero<br />
dell’energia in rilascio: 2 litri a benzina da 170<br />
CV o 211 CV, Diesel da 177 CV o 140 CV che con<br />
la trazione anteriore dichiara 5,2 litri/100 km.<br />
Le unità più potenti avranno il cambio S tronic<br />
doppia frizione a 7 rapporti. Cinque gli allestimenti,<br />
tra cui anche l’offroad dotato di pacchetto<br />
fuoristrada specifico, con prezzi a partire<br />
da 30.600 euro.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
VOLKSWAGEN BEETLE: L’INSETTO TORNA ALLE ORIGINI<br />
Ritorna la Volkswagen Beetle, uno dei simboli<br />
della storia dell’automobile e, dopo la prima<br />
riedizione del 1998, stavolta lo fa con uno stile<br />
più vicino all’originale degli anni ’30 e una connotazione<br />
più sportiva, esaltata sulle versioni<br />
1.4 TSI da 160 CV e 2.0 TSI da 200 CV che raggiunge<br />
i 225 km/h. Lunga 4,<strong>28</strong> metri, la nuova<br />
Beetle ha un bagagliaio finalmente accettabile<br />
di 310 litri inoltre arrivano il cassetto portaoggetti<br />
e il navigatore, assenti sulla precedente,<br />
così come il tetto panoramico e i fari bi-xeno<br />
con 15 Led. Al debutto commerciale, previsto<br />
nel prossimo mese di ottobre, ci saranno un’altra<br />
unità a benzina (1.2 da 105 CV) e altri due<br />
Diesel (2 litri da 140 CV e 1.6 da 105 CV). Tutti<br />
sono turbo a iniezione diretta e potranno essere<br />
equipaggiati con il cambio DSG a doppia<br />
frizione.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
JAGUAR XF: OTTO RAPPORTI E QUATTRO CILINDRI<br />
La Jaguar XF prende un viso più accattivante e<br />
diventa più efficiente e vicina al mondo delle<br />
flotte grazie all’adozione del cambio automatico<br />
a 8 rapporti e del motore Diesel 4 cilindri<br />
2,2 litri da 190 CV con stop&start che la rende<br />
finalmente concorrenziale con Audi A6 2.0 TDI,<br />
BMW 520d e Mercedes E220 CDI. Con il piccolo<br />
motore a gasolio la XF ha comunque prestazioni<br />
elevate (225 km/h, 0-100 km/h in 8,5 secondi)<br />
con consumi di 5,4 litri/100 ed emissioni<br />
di CO2 di 149 g/km. Grazie al nuovo cambio,<br />
sono migliorati anche i consumi degli altri motori,<br />
dal Diesel V6 3 litri da 240 e 275 CV, fino<br />
al V8 5 litri da 385 CV e al “supercharged” da<br />
510 CV della XFR. Altre novità sono i Led per i<br />
fari, un sistema multimediale più completo e<br />
l’impianto audio B&W da 1.200 Watt con 17 altoparlanti.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
CHEVROLET AVEO: LA PICCOLA CON A<strong>MB</strong>IZIONI GLOBALI<br />
Chevrolet continua la propria offensiva con la<br />
nuova Aveo, piccola dal respiro globale basata<br />
su una piattaforma inedita e che sarà costruita<br />
e commercializzata anche in Nordamerica con<br />
il nome di Sonic. La Aveo è lunga 4,04 metri in<br />
versione 5 porte, ha una strumentazione motociclistica<br />
come la Spark e un bagagliaio di<br />
290 litri che diventano 502 litri sulla insolita<br />
variante a tre volumi lunga 4,39 metri. Grande<br />
novità è il motore Diesel 1,3 litri da 95 CV con<br />
emissioni di 99 g/km di CO2 che sarà disponibile<br />
da settembre. Al lancio ci saranno l’1,2 litri<br />
(70 CV e 86 CV anche GPL entro la fine del <strong>2011</strong>)<br />
e 1,4 litri da 100 CV con cambio automaticosequenziale<br />
a 6 rapporti. Il listino parte da<br />
10.320 euro, ma al lancio l’allestimento LS è<br />
offerto a 9.950 euro completo di 6 airbag, ESP<br />
e climatizzatore.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
FORD FOCUS WAGON: GUARDA ANCORA IN ALTO<br />
La Ford Focus aggiunge alla gamma la versione<br />
Wagon per mantenere la leadership tra le giardinette<br />
compatte. Lunga 4,55 metri, la Focus<br />
Wagon ha un vano bagagli da 590 a 1.516 litri<br />
e porta in dote dalla berlina motorizzazioni e<br />
dotazioni in tema di sicurezza e comfort. Le<br />
unità a benzina sono da 1,6 litri: aspirata da<br />
105 o 125 CV e turbo a iniezione diretta da 150<br />
CV. Quest’ultimo e l’1,6 litri Diesel da 114 CV<br />
sono dotati di stop&start. A gasolio ci sono<br />
anche il 2 litri da 163 CV e da 115 CV esclusivamente<br />
con cambio PowerShift a doppia frizione.<br />
Il listino parte da 18.500 euro con due<br />
allestimenti con il più ricco Titanium che per<br />
1.500 euro in più offre, tra le molte cose, climatizzatore<br />
automatico bizona, tergicristalli e<br />
fari automatici, cruise control e cerchi in lega<br />
da 16".<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
LANCIA THEMA: IL RITORNO DELL’AMMIRAGLIA<br />
L’ammiraglia di Lancia si chiamerà di nuovo<br />
Thema e sarà una berlina lunga 5,08 metri costruita<br />
sulla base della Chrysler 300C, secondo<br />
il piano di sinergie previsto da Sergio Marchionne.<br />
Interni soft touch con radica di legno<br />
e selleria rivestita in pelle Poltrona Frau, la<br />
nuova Thema ripropone l’ammiraglia all’italiana,<br />
con interni opulenti e ricercati, illuminati<br />
a LED, ma anche con dotazioni di sicurezza all’avanguardia<br />
come l’Active Pedestrian Detection<br />
e il Forward Collision Warning. Sarà disponibile<br />
da ottobre in listino dal mese di negli<br />
allestimenti Gold e Platinum con tre motori tutti<br />
V6: 3,6 litri a benzina da 292 CV, con la quale<br />
raggiunge i 230 km/h e accelera da 0 a 100<br />
km/h in 7,2 secondi, e Diesel 3 litri biturbo da<br />
190 o 224 CV. Tutti sono abbinati a un cambio<br />
automatico a 5 rapporti.<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
FUTURE<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
31
NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio<br />
FIAT 500 TWINAIR: BICILINDRICA ANCHE FUORI<br />
34 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
La 500 caratterizza in modo più specifico le<br />
versioni dotate del bicilindrico di 900 cc con<br />
turbo e distribuzione MultiAir con due allestimenti<br />
dedicati che sostituiscono i Pop e Sport<br />
lasciando inalterate la Matt Black e la Rock. La<br />
500 TwinAir ha il logo sulla carrozzeria, cerchi<br />
in lega da 15 pollici verniciati in nero e maniglie,<br />
vano porta-targa, terminale di scarico e i baffi<br />
cromati come la “vecchia” 500. La TwinAir Plus<br />
ha in più cerchi da 16 pollici, climatizzatore manuale,<br />
volante in pelle, sistema Blue&Me ed<br />
altro ancora. La plancia ha una fascia satinata<br />
e i sedili sono rivestiti in pelle e tessuto. Invariate<br />
le caratteristiche del motore che eroga<br />
85 CV e con il cambio Dualogic dichiara un consumo<br />
di 4 litri /100 km con emissioni di CO2<br />
pari a 92 g/km. Prezzi a partire da 13.550 euro.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
AUDI A6 AVANT: STATION WAGON TEDESCA<br />
La nuova Audi A6 Avant debutterà in settembre<br />
affiancando la berlina da poco lanciata sul mercato<br />
e dalla quale riprende la scocca in acciaio<br />
e alluminio e il carico di tecnologie per il comfort<br />
e la sicrurezza. Lunga 4,93 metri, ha un<br />
vano bagagli che va da 565 a 1.680 litri e provvisto<br />
di tutti i dispositivi per facilitare le operazioni<br />
di carico e scarico tra cui la serratura<br />
del portellone che si sblocca quando ci si avvicina<br />
alla coda. Cinque le motorizzazioni tra cui<br />
i due V6 a benzina: 2.8 aspirato da 204 CV e 3<br />
litri sovralimentato da 300 CV con trazione<br />
Quattro e cambio S tronic 7 marce a doppia<br />
frizione di serie così come il V6 3 litri Diesel da<br />
245 CV disponibile anche con 204 CV. Chiude<br />
la gamma il 4 cilindri 2 litri da 177 CV mentre<br />
in arrivo c’è il V6 3 litri biturbo da 313 CV. A<br />
partire da 44.300 euro.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
CITROËN DS5: IL TERZO MODELLO DI LUSSO<br />
Citroen DS5 completa con il terzo modello la<br />
gamma dei prodotti di lusso inaugurata con la<br />
DS3 e continuata con la DS4. La DS5 è lunga<br />
4,52 metri e una via di mezzo tra una berlina,<br />
una station wagon e una crossover, ma si definisce<br />
una granturismo che punta a dare spazio,<br />
comfort e prestazioni con uno stile sofisticato<br />
e tanta tecnologia. L’abitacolo è illuminato a<br />
LED e il posto guida è organizzato come quello<br />
di una cabina d’aereo mentre il vano bagagli<br />
ha una capacità di 465 litri. Al lancio , previsto<br />
entro la fine del <strong>2011</strong>, ci saranno motori turbo<br />
a iniezione diretta: l’1,6 litri a benzina (156 CV<br />
e 200 CV) e i Diesel 1,6 litri con sistema e-HDi<br />
da 110 CV e 2 litri da 160 CV. Nel 2012 è in arrivo<br />
anche la versione ibrida a gasolio con consumi<br />
di 3,8 litri/100 km ed emissioni di CO2 pari a<br />
99 g/km.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
LANCIA VOYAGER: MONOVOLUME ITALIANA ALLA GRANDE<br />
Lancia prende in prestito un modello storico<br />
di Chrysler, venduto da 27 anni in 120 paesi<br />
nel mondo, per farne il monovolume della propria<br />
gamma. La Lancia Voyager è lungo ben<br />
5,14 metri e ha un abitacolo a 7 posti, con le<br />
due file posteriori a scomparsa sotto il piano<br />
in modo da allargare il vano di carico. Portiere<br />
scorrevoli e portellone sono elettrici e inclusi<br />
ci sono la telecamera di parcheggio, il sistema<br />
UConnect, l’impianto audio a 9 altoparlanti da<br />
506 Watt e il sistema di intrattenimento posteriore<br />
con schermi LCD da 9 pollici e lettore DVD.<br />
La Voyager sarà disponibile in tre allestimenti<br />
(Silver, Gold e Platinum) e due motorizzazioni:<br />
un V6 3,6 litri a benzina da <strong>28</strong>3 CV con cambio<br />
automatico a 6 rapporti e il già noto Diesel 4<br />
cilindri 2,8 litri da 163 CV.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
INFINITI M35h: IBRIDO DI LUSSO DA PERFORMANCE<br />
La Infiniti M35h è la prima ibrida del marchio<br />
di lusso di Nissan e porta al debutto il nuovo<br />
sistema Direct Response Hybrid alimentato con<br />
batteria agli ioni di litio e in grado di far avanzare<br />
l’auto ad emissioni zero per il 50% del<br />
tempo di marcia. Il sistema è composto dal V6<br />
3,5 litri a benzina da 306 CV e un motore elettrico<br />
da 68 CV inserito nel cambio automatico<br />
a 7 rapporti, in grado di spingere da solo la<br />
vettura fino a 100 km/h o di supportare il motore<br />
a scoppio fornendo insieme prestazioni<br />
da supercar (250 km/h autolimitati, 0-100<br />
km/h in 5,5 secondi) con un consumo combinato<br />
di 7 litri/100 km pari a 161 g/km di CO2,<br />
grazie anche al cx di 0,26. Da segnalare anche<br />
il segnale acustico per i pedoni quando si viaggia<br />
in elettrico. Due gli allestimenti, con prezzi<br />
a partire da 59.250 euro.<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
HYUNDAI i40: MEDIA D’ATTACCO COREANA<br />
Hyundai sferra il proprio attacco anche tra le<br />
medie con la i40 con l’obiettivo di posizionarsi<br />
tra le prime 7 del suo segmento. Lunga 4,74<br />
metri, ha uno stile filante e abitacolo al vertice<br />
della categoria per sicurezza (fino a 9 airbag)<br />
e spazio con il bagagliaio della wagon che va<br />
da 553 a 1.719 litri. Altrettanto avanzati i motori<br />
a iniezione diretta con stop&start, sia a benzina<br />
(1.6 da 135 CV e 2 litri da 177 CV) sia a gasolio<br />
con l’1,7 litri da 136 CV o 115 CV che dichiara<br />
consumi di 4,3 litri/100 km ed emissioni di CO2<br />
di 113 g/km. Da record per la categoria anche<br />
le dotazioni tra le quali spiccano il riscaldamento<br />
per la corona volante e il divano posteriore<br />
che può essere anche regolato in inclinazione.<br />
Arriva in autunno con 5 anni di garanzia,<br />
assistenza stradale e controlli gratuiti.<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
FUTURE<br />
ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★<br />
35
PEOPLE<br />
olvo è stata per lungo tempo l’icona<br />
della station wagon, con lo<br />
stile di vita che interpretava, anche con<br />
alcuni dettagli rigidi, come gli angoli<br />
squadrati e un design eccessivamente<br />
razionale, poi recentemente abbandonati<br />
in favore di forme più morbide. Però è<br />
un fatto che il mercato ha premiato Volvo<br />
quando la station wagon era un cult,<br />
però oggi i clienti stanno guardando altrove,<br />
ai SUV per esempio. Come fa Volvo<br />
a conservare un suo posizionamento iconico,<br />
visto che era così legato alla forma?<br />
Sicuramente il punto c’è ed è centrale,<br />
perché quando sei riconosciuto come costruttore<br />
di un certo modello fai fatica a<br />
distaccarti, quando il mercato non lo premia<br />
più. Però va detto che all’epoca Volvo<br />
andò sulla station wagon per le stesse<br />
motivazioni che oggi spingono verso modelli<br />
diversi. Negli anni ’60 Volvo operava<br />
principalmente in due grandi mercati. In<br />
America, dove la domanda era per auto<br />
grandi. In Svezia, paese caratterizzato da<br />
notevoli distanze tra un posto e un altro,<br />
servite da strade non molto ospitali né<br />
popolate, dove l’auto doveva ospitare e<br />
proteggere quasi alla stregua di una piccola<br />
casa; lì magari per sei ore non c’era<br />
niente, non come da noi, con un autogrill<br />
ogni mezz’ora. Insomma, la station wagon<br />
di Volvo nacque per migliorare la vita dei<br />
suoi clienti. Anni dopo divenne una moda,<br />
vincente anche su altri mercati.<br />
La storia è sempre affascinante. Incidentalmente,<br />
negli anni ’80 avevo un amico<br />
con la fidanzata a Parma che lavorava a<br />
Pomezia e abitava a Roma; quando la<br />
domenica sera tornava da Parma andava<br />
direttamente sotto l’ufficio e dormiva alcune<br />
ore in macchina, dove aveva sistemato<br />
un materasso e una coperta: pleonastico<br />
dire che era una Volvo Polar.<br />
Ma veniamo ad oggi.<br />
36 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
Non escludo che la station wagon possa<br />
ritornare in auge, domani, perché si tratta<br />
di cicli storici. Infatti nessuna marca l’ha<br />
abbandonata. Tra l’altro, quando le auto<br />
diventeranno full electric la station wagon<br />
può rappresentare una soluzione intelligente,<br />
perché lo spazio interno diventa<br />
vitale per ospitare le batterie. Ma oggi<br />
siamo di fronte a un mondo diverso. Le<br />
percorrenze in auto sono diminuite, sostituite<br />
dai viaggi aerei, per cui un’auto<br />
deve assomigliare meno a una casa. Inoltre,<br />
il mercato americano è sempre importante,<br />
ma insieme a quello europeo e<br />
a quello cinese. C’è un’evidente richiesta<br />
di vetture diverse e più piccole.<br />
Come sta reagendo Volvo?<br />
Stiamo sviluppando prodotti diversi,<br />
come i SUV, che vengono usati di meno<br />
ma anche su neve e altre strade, con una<br />
posizione più alta e più sicura nella guida,<br />
dando spazio al design, che da noi è<br />
molto importante. Prima la XC90, una vettura<br />
di grande successo, e poi la XC60, il<br />
primo SUV di lusso ma più piccolo.<br />
Quando si fanno auto più piccole si può<br />
concedere di più al design, poiché modellare<br />
le lamiere corte è più agevole.<br />
Ma qual è l’idea essenziale di macchina<br />
di Volvo?<br />
Il fil rouge di Volvo è che qualsiasi pezzo<br />
di ferro produca deve essere il più sicuro.<br />
Nel passaggio dalla station wagon al SUV<br />
la cosa su cui non abbiamo accettato compromessi<br />
è stata la sicurezza.<br />
Così anche le auto che verranno – ab-<br />
di Pier Luigi del Viscovo<br />
SICURO, È VOLVO!<br />
V<br />
In occasione del Dealer Day di Verona abbiamo incontrato<br />
Michele Crisci, a.d. di Volvo, che ha accettato di rispondere ad<br />
alcune domande. Nella stessa occasione, Volvo è stata<br />
premiata come miglior brand dai concessionari italiani,<br />
attraverso l’indagine DealerStat.<br />
biamo di recente presentato a Shangai il<br />
nuovo concept di ammiraglia – saranno<br />
universali, di grande design, ma sempre<br />
nel rispetto dei canoni di sicurezza Volvo.<br />
Stando sulla sicurezza, non è che Volvo<br />
ha dato per scontato per troppo tempo<br />
che le sue auto fossero lo state-of-theart<br />
della sicurezza, e nel frattempo molti<br />
altri hanno cavalcato questo valore, appropriandosene?<br />
In altri termini, Volvo<br />
oggi deve riconquistare nell’immaginario<br />
collettivo ciò che è sempre stato suo?<br />
Lei coglie bene un fatto culturale che c’è<br />
stato. Anche qui devo fare un po’ di storia.<br />
Negli anni ’90 Volvo – prima di entrare<br />
nell’orbita Ford – era sola (laddove Audi<br />
era parte del gruppo VW) con dei volumi<br />
piccoli, rispetto a BMW e Mercedes, costretta<br />
dunque a fare delle scelte. Il dollaro<br />
era forte e si puntò al mercato americano,<br />
abbandonando il diesel e così perdendo<br />
quota in Europa. Quando è arrivata Ford e<br />
il dollaro si è indebolito, la strategia è cambiata,<br />
imponendo una forte comunicazione<br />
tesa a recuperare le posizioni perdute<br />
in Europa: parlando di motori diesel<br />
e di sportività, ad esempio. Ma badi bene,<br />
l’aver trascurato di comunicare sulla sicurezza<br />
non significa che Volvo non abbia<br />
continuato a svilupparla in termini di tecnologia<br />
e di prodotto. Solo, parlava d’altro.<br />
Adesso, pur comunicando che Volvo è un<br />
brand solido e stabile nella produzione di<br />
auto e di motori, con interessanti joint venture<br />
per le produzioni ibride ed elettriche,<br />
dobbiamo continuare ad affermare che è<br />
leader nella sicurezza.
Non è che oggi la gente ritenga che ormai<br />
tutte le auto sono sicure? Che non c’è<br />
molto più da fare sulla sicurezza? Avendo<br />
sdoganato la sicurezza come un valore<br />
primario, non un lusso, è normale che il<br />
cliente la cerchi in ogni auto.<br />
Come Volvo ci sentiamo orgogliosamente<br />
soli nel perseguire nuovi sistemi di sicurezza.<br />
Molti concorrenti fanno a gara sul<br />
numero degli airbag, perché in realtà puntano<br />
solo alle 5 stelle EuroNCAP, da sfruttare<br />
commercialmente. È un problema di<br />
filosofia. Per Volvo non è così. Per Volvo<br />
la sicurezza è una missione scientifica,<br />
prima che commerciale. Noi vogliamo produrre<br />
una mobilità senza incidenti. Pensi<br />
che i tecnici Volvo vanno in giro a studiare<br />
gli incidenti, per capire le dinamiche e studiare<br />
le soluzioni più efficaci. Per me questo<br />
da solo vale un brand.<br />
Cosa intende quando parla di nuovi sistemi<br />
di sicurezza?<br />
In effetti questa è la prossima frontiera di<br />
Volvo. Che in termini di sicurezza attiva/passiva<br />
siamo arrivati a livelli altissimi è vero.<br />
Oggi la gran parte degli incidenti avviene<br />
per errore umano. La sfida non è più<br />
evitare l’incidente o limitarne i danni. Volvo<br />
lavora per prevenire l’incidente. Aggiungo<br />
che questi valori sono esattamente in<br />
linea con le sensibilità attuali dei clienti,<br />
che non chiedono più tanto sportività ma<br />
rispetto dell’ambiente e della persona<br />
umana (quindi sicurezza).<br />
Cosa sta dando la proprietà cinese a Volvo?<br />
È molto concentrata sul mercato cinese,<br />
che è il primo al mondo. A Volvo sta dando<br />
innanzitutto la prospettiva di essere considerata<br />
lì un’auto di lusso europea ma<br />
“domestica”, perché di proprietà cinese e<br />
con stabilimenti in Cina, quindi in posizione<br />
privilegiata rispetto ad altri costruttori. In<br />
secondo luogo, ci dà la possibilità di servire<br />
Michele Crisci, a.d. di Volvo<br />
i mercati orientali producendo in Cina anziché<br />
in Europa, che è molto importante.<br />
Volvo negli ultimi vent’anni ha provato<br />
spesso a scendere nel segmento C, che è<br />
il più importante per il mix di volumi e<br />
margini, ma non è mai riuscita a raggiungere<br />
la massa critica che consentisse un<br />
prezzo più competitivo e anche una seconda<br />
e una terza elaborazione del primo modello,<br />
per arrivare a incontrare i gusti del grande<br />
pubblico. Adesso sarà possibile?<br />
Certamente il mercato cinese ci darà la<br />
possibilità di sviluppare motori piccoli,<br />
che poi saranno montati anche sulle auto<br />
cinesi del gruppo. Ma teniamo presente<br />
che il mercato cinese oggi è ancora indietro.<br />
Si insegue la grande berlina come status<br />
symbol, ed è questo che adesso viene<br />
chiesto a Volvo.<br />
Quali sono i programmi per il mercato<br />
delle flotte?<br />
Le flotte per Volvo sono strategiche, per-<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PEOPLE<br />
ché fanno da cassa di risonanza per la conoscenza<br />
dei nostri prodotti. In particolare,<br />
confidiamo molto nelle proposte di<br />
segmento D, in particolare la V60, che è<br />
un’auto completamente nuova, con telaio<br />
innovativo e un design più moderno e accattivante.<br />
Poi, quando entriamo in una<br />
car policy, abbiamo la pretesa di dare all’impresa<br />
una mobilità sicura che possa<br />
diventare un riferimento.<br />
In Italia il mercato stenta a riprendersi.<br />
Volvo come va?<br />
Per noi è un periodo buono. Siamo in crescita<br />
da 3 anni e nel segmento del lusso<br />
abbiamo una quota del 10%, di grande<br />
prestigio. Siamo stati pronti a rispondere<br />
alle esigenze del mercato e siamo stati<br />
premiati, specialmente dalle flotte. Siamo<br />
riusciti a creare vetture poco inquinanti e<br />
sicure, a un prezzo abbordabile. È questa<br />
la filosofia. Sviluppare il progresso tecnologico<br />
non basta. Deve essere applicabile<br />
a costi non proibitivi.<br />
37
di Alessia Seri<br />
S<br />
i può andare in barca<br />
in diversi modi ed è<br />
un’esperienza che almeno una<br />
volta andrebbe fatta nella vita,<br />
perché quella volta potrebbe<br />
essere “amore a prima vista”.<br />
In barca si può andare a motore<br />
o a vela, si può andare da<br />
soli se si è esperti, oppure in<br />
compagnia di uno skipper che<br />
ci insegni le regole e le andature<br />
di base. La maggior parte<br />
di coloro che amano vivere il<br />
mare “dal mare” veleggiando<br />
probabilmente sposerebbero<br />
le parole di Bernard Moitessier,<br />
navigatore e scrittore<br />
francese, primo a circumnavigare<br />
il globo senza scalo:<br />
“La vela è una religione,<br />
ha i suoi riti.<br />
Se fa bello, fa bello.<br />
Se c’è vento, c’è vento.<br />
E se non c’è vento,<br />
si aspetta, si sorveglia.<br />
Hai fame, mangi.<br />
Hai sete, bevi.<br />
Ti prende sonno, dormi.<br />
È una scuola di pazienza”.<br />
Se ci si intrattiene a chiacchierare<br />
per qualche minuto con i<br />
velisti, più o meno tutti ribadiscono<br />
gli stessi concetti e ci<br />
trasferiscono le stesse sensa-<br />
zioni. E a furia di sentirne così<br />
tanti, forse alla fine dovremmo<br />
prenderli sul serio.<br />
• La barca a vela ti porta a<br />
completo contatto con la natura,<br />
e finisci così per apprezzarla<br />
e rispettarla veramente.<br />
• Lo stile di vita in barca a<br />
vela è essenziale, e questo ti<br />
porta a pesare il valore delle<br />
piccole cose, imparando un<br />
modo di vita più sostenibile<br />
attraverso azioni e comportamenti<br />
più attenti all’uso “equi-<br />
librato” delle risorse a disposizione.<br />
Infatti come carburante<br />
si utilizza il vento e, per esempio,<br />
si impara a capire che l’acqua<br />
è un bene prezioso perché<br />
limitato e che va gestito.<br />
• In barca ci si sente uniti con<br />
le altre persone; si forma una<br />
squadra o meglio un equipaggio<br />
la cui mission è il raggiungimento<br />
della destinazione seguendo<br />
la migliore rotta possibile<br />
(massima efficienza).<br />
• Navigando a vela si impara<br />
a orientarsi e, osservando le<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PLANET<br />
NAVIGARE NECESSE EST<br />
Ci sono diversi modi di vivere il mare.<br />
Alcune persone vivono il mare “da terra”, amano andare in spiaggia,<br />
stendersi sull’asciugamano o sul lettino, fare il bagno, e magari una<br />
nuotata anche dove non si tocca. Altri invece vivono il mare “dal mare”,<br />
amano vivere il mare dalla barca, amano navigare.<br />
nuvole e il comportamento<br />
degli uccelli, si cerca di prevedere<br />
il tempo.<br />
• Si osserva il nuoto e i salti<br />
dei delfini, le planate e le picchiate<br />
dei gabbiani, la pesca<br />
in immersione dei cormorani.<br />
• Tutto ciò contribuisce a soffermarsi<br />
sul valore della biodiversità,<br />
ma soprattutto a far<br />
raggiungere la consapevolezza<br />
che l’ambiente è un patrimonio<br />
da difendere, e far scattare la<br />
molla della responsabilità morale<br />
di questa difesa. ➔<br />
39
PLANET<br />
Allora è vero! Allora basta andare<br />
a vela per migliorare il<br />
nostro approccio alla sostenibilità<br />
dell’ambiente in cui viviamo?<br />
La risposta è no, sarebbe<br />
un’utopia.<br />
Ma le utopie, anche se non<br />
raggiungono il traguardo finale,<br />
comunque rappresentano un<br />
piccolo mattoncino che ci avvicina<br />
al risultato.<br />
Allora perché questa estate<br />
non facciamo fare ai nostri figli<br />
una bella esperienza di vela?<br />
Negli anni ‘90 dovevamo “buttare<br />
giù i muri”, oggi dobbiamo<br />
“piantare gli alberi” e seguire<br />
i consigli di un certo Signor G.<br />
È cosa buona e giusta.<br />
…Non insegnate ai bambini<br />
non divulgate illusioni sociali<br />
non gli riempite il futuro<br />
di vecchi ideali…<br />
ma se proprio volete<br />
raccontategli il sogno di<br />
un'antica speranza…<br />
Giro giro tondo<br />
cambia il mondo<br />
(Giorgio Gaber).<br />
INNO AL RICICLO CREATIVO<br />
Lo scorso anno David Rotshild per attraversare l’oceano in solitario<br />
da San Francisco a Sydney aveva impiegato Plastiki, un catamarano<br />
realizzato con il riciclo di bottiglie di Pvc.<br />
In Italia a settembre 2010 si è svolta sul fiume Adda la Soap<br />
Kayak Race, la regata con canoe di cartone.<br />
L'idea del riciclo con finalità sportive ed educative nel <strong>2011</strong> è<br />
approdata a Roma. La spiaggia e il porto della Capitale hanno<br />
fatto da cornice a giugno alla Re-Boat Race, prima regata completamente<br />
eco friendly d'Italia. Nata da un'idea di Sunnyway,<br />
Re-Boat Race è un inno al riciclo creativo.<br />
La Re-Boat Race prevede che ciascun equipaggio si costruisca<br />
da sé la propria imbarcazione. Per la realizzazione degli scafi è<br />
stata lasciata ampia libertà: dall'impiego della plastica, all'alluminio<br />
delle lattine, carta, cartone, vecchie confezioni del latte,<br />
bottiglie di Pvc, pallet di legno. Tre sono state le condizioni che<br />
hanno dettato la partecipazione alla regata:<br />
1. utilizzo esclusivo di materiali riciclati;<br />
2. immagine dello scafo colorata e allegra;<br />
3. divertimento dell’equipaggio nella fase di realizzazione dello<br />
scafo e durante lo svolgimento della regata.<br />
Le finalità della Re-Boat Race sono state la promozione della<br />
vela e la sensibilizzazione del pubblico sulle questioni dell'ecologia<br />
e del riciclo e l'aggregazione e lo spirito di gruppo.<br />
Ben vengano tutte e tre.<br />
Viva la vela!<br />
40 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong>
PROFIT<br />
i può spiegare quale è la mission<br />
della sua società?<br />
Valeocon Management Consulting è<br />
un’azienda che si definisce una boutique<br />
di consulenza internazionale, con una presenza<br />
di circa un centinaio di consulenti<br />
in Europa, America ed Asia. Valeocon ha<br />
uffici a Milano, Parigi, Amburgo, Londra,<br />
New York e Tokio, ma i suoi consulenti<br />
hanno una presenza ben più estesa (Varsavia,<br />
Ginevra, Bruxelles, San Diego, Mexico<br />
City, Melbourne, Shangai, solo per<br />
citare qualche città…). La multiculturalità<br />
derivante dall’internazionalità è una delle<br />
caratteristiche chiave di Valeocon, coniugata<br />
sempre con la presenza e la comprensione<br />
della cultura locale (i nostri<br />
consulenti parlano più di 15 lingue).<br />
Noi aiutiamo i nostri clienti principalmente<br />
in due aree:<br />
Eccellenza dei processi, ovvero miglioramento<br />
dei processi esistenti in termini di<br />
efficacia (miglioramento della soddisfazione<br />
del cliente, riduzione dei difetti, diminuzione<br />
dei rischi) ed efficenza (risparmio<br />
di risorse, minori costi, migliore<br />
produttività);<br />
Innovazione con la creazione di nuovi processi,<br />
nuovi prodotti e nuovi servizi, revisione<br />
del modello di business dell’azienda<br />
in modo da attuare le strategie e fare in<br />
modo che le idee e le strategie non rimangano<br />
in una presentazione di powerpoint.<br />
Quale è la modalità di approccio ai vostri<br />
clienti?<br />
Il nostro modo di lavorare (cooperare) con<br />
il cliente ricopre un ruolo fondamentale<br />
nel successo dei nostri interventi: crediamo<br />
fermamente che esista un incredibile<br />
potenziale creativo e produttivo nelle<br />
organizzazioni che deve essere “solo” liberato.<br />
Lavoriamo quindi “mano nella<br />
mano” con il team del cliente, attuando<br />
un trasferimento di conoscenze e meto-<br />
<strong>42</strong> CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
dologie che consenta al cliente di essere<br />
autonomo e potere replicare il successo<br />
nel tempo. In questo senso siamo “formatori”,<br />
pur non necessariamente prevedendo<br />
attività formali in aula.<br />
Operate nel settore del noleggio a lungo<br />
termine?<br />
I nostri clienti sono aziende internazionali<br />
o di rilevanza nazionale in vari business.<br />
Il noleggio a lungo termine è uno dei business<br />
in cui abbiamo cooperato con alcuni<br />
dei principali attori del mercato, principalmente<br />
nell’area dell’Eccellenza dei<br />
processi e dell’Innovazione.<br />
Ci può fare un esempio di un progetto legato<br />
al miglioramento dei processi?<br />
Le posso citare un progetto per il miglioramento<br />
del processo “dall’ordine al pagamento”<br />
delle auto, un processo chiave<br />
di Alessandro Palumbo<br />
INNOVAZIONE PASSO DOPO PASSO<br />
Non sempre le aziende di servizi effettuano controlli accurati sui singoli step che concorrono all’erogazione del servizio<br />
stesso. In realtà un monitoraggio profondo e che coinvolga più divisioni all’interno dell’azienda è necessario per almeno<br />
due motivi:<br />
1. i servizi sono erogati molto spesso attraverso processi che sono lenti, e la lentezza è sinonimo di bassa qualità, che<br />
spinge verso il basso la soddisfazione del cliente e quindi anche i ricavi;<br />
2. nei servizi ci può essere un eccessivo numero di work in progress, che normalmente è il risultato di una inutile<br />
complessità nell’offerta del servizio.<br />
Questo vuol dire che la maggior parte dei passaggi all’interno di un processo di erogazione di un servizio non aggiunge<br />
valore agli occhi del cliente. Identificare e quantificare lo spreco per attività a non valore aggiunto ed eliminarlo è una<br />
prerogativa della metodologia Lean Six Sigma. Abbiamo intervistato il dottor Roberto Copercini, Director di Valeocon<br />
Management Consulting che utilizza questa metodologia negli interventi di consulenza verso i propri clienti.<br />
C<br />
per il business del noleggio a lungo termine.<br />
Il processo esistente registrava una<br />
serie di rilavorazioni nelle fatture ricevute<br />
dai concessionari, con impatti sulla produttività,<br />
sui tempi di pagamento e sulla<br />
corretta rappresentazione contabile.<br />
È stato costituito un team composto da<br />
persone provenienti dai diversi uffici coinvolti<br />
nel processo; l’azienda ha deciso –<br />
su suggerimento di Valeocon – di formare<br />
tutto il team del progetto pilota sulle metodiche<br />
di miglioramento dei processi<br />
transazionali (Lean Six Sigma transazionale)<br />
e la formazione è andata di pari<br />
passo con la realizzazione del progetto<br />
(learning by doing). Il progetto è stato seguito<br />
– come succede spesso nei nostri<br />
interventi – da un solo consulente Valeocon<br />
che ha supportato il project leader<br />
ed il team dell’Azienda cliente.<br />
GRAFICO 1: Walk the process, strumento per identificare gli sprechi fonte: Valeocon
Nel corso di circa 4 mesi di lavoro il team<br />
ha applicato gli strumenti appresi alle<br />
attività progettuali ed ha ampiamente raggiunto<br />
gli obiettivi prefissati. Il team ha<br />
analizzato il processo esistente sulla base<br />
dei bisogni del cliente interno ed esterno<br />
(colui che definisce il valore del risultato<br />
del processo), misurato le difettosità e le<br />
metriche di tempo del processo. Dopo avere<br />
identificato le cause originarie ed avere<br />
compreso gli elementi chiave della performance<br />
del processo, il team ha disegnato<br />
il nuovo processo, con minimi impatti in<br />
termini di sviluppo di sistemi informativi.<br />
Quali sono stati i risultati di questo progetto?<br />
I risultati del progetto si possono sintetizzare<br />
come segue :<br />
1. eliminazione del 99.5% dei difetti<br />
2. eliminazione di attività non a valore aggiunto<br />
3. miglioramento del 35% della produttività<br />
4. riduzione del tempo totale del processo.<br />
Tutti i miglioramenti sono stati verificati<br />
dopo la realizzazione del nuovo processo<br />
e sono costantemente monitorati dai responsabili<br />
del processo in modo da garantire<br />
all’azienda ed ai clienti del processo<br />
la stabilità di performance e consentire al<br />
team di migliorare continuamente.<br />
I risultati ottenuti hanno consentito di migliorare<br />
in modo significativo la soddisfazione<br />
dei concessionari partner della società<br />
di noleggio, con conseguente impatto<br />
sulla soddisfazione del cliente finale.<br />
Un effetto non secondario del successo<br />
del progetto è stato la crescita professionale<br />
del team con riferimento alle metodologie<br />
per costruire l’eccellenza nei processi e<br />
l’impatto positivo sulla motivazione del<br />
personale a contribuire al miglioramento<br />
dell’azienda in modo strutturato.<br />
Ci può anche fare un esempio di un progetto<br />
legato all’Innovazione?<br />
Abbiamo avuto il piacere di lavorare anche<br />
nell’area Innovazione, con degli interventi<br />
relativi alla revisione del modello<br />
di business come, per esempio, quello<br />
strategico della relazione con i fornitori<br />
(vedi grafico 3).<br />
Nel business del noleggio a lungo termine,<br />
forse più’ che in altri business, la<br />
capacità di fornire il servizio al cliente<br />
(value proposition) è legata alla capacità<br />
di gestire i fornitori. Costoro sono partner<br />
principali dell’azienda e sono coloro che<br />
forniscono il servizio finale al cliente in<br />
molti aspetti della relazione clienteazienda<br />
di noleggio e quindi diventano i<br />
garanti di molti “momenti della verità”.<br />
Partendo quindi da un punto di vista diverso<br />
rispetto alle solite dinamiche fornitore-cliente,<br />
ovvero quello di considerare<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PROFIT<br />
GRAFICO 2: miglioramento del processo “dall’ordine al pagamento” fonte: Valeocon<br />
vecchio processo nuovo processo<br />
il fornitore parte del modello di business<br />
dell’azienda e parte essenziale nella costruzione<br />
del valore per il cliente, abbiamo<br />
messo a punto degli interventi che vedono<br />
come protagonista la rete di fornitori<br />
dell’azienda (concessionari, officine autorizzate,<br />
carrozzerie, gommisti).<br />
Il team che gestiva il network nella società<br />
di noleggio ha lavorato su un progetto<br />
volto ad identificare i bisogni di strumenti<br />
e conoscenze dei fornitori, sia per quanto<br />
riguarda i processi relativi al servizio fornito,<br />
che per i processi relativi ad altre<br />
aree tipiche della loro attività.<br />
Su questi bisogni il noleggiatore si pone<br />
come fornitore per la propria rete, fornitore<br />
di formazione e strumenti, erogati sia dall’organizzazione<br />
interna sia con l’uso di<br />
partner esterni. Il noleggiatore ed i suoi<br />
partner erogheranno dei corsi alla rete,<br />
sulla base delle richieste della stessa, in<br />
modo gratuito su una parte del catalogo<br />
disegnato e con una partecipazione alle<br />
spese da parte dei partecipanti su una<br />
seconda area del catalogo formativo.<br />
GRAFICO 3: riconfigurazione del Business Model applicato al Supply Network fonte: Valeocon<br />
43
DRIVE<br />
L<br />
a Ford Focus C-Max ritorna e raddoppia<br />
presentandosi per la sua<br />
seconda generazione in due configurazioni:<br />
una 5 posti, oggetto della nostra<br />
prova, e una 7 posti con portiere posteriori<br />
scorrevoli che sarà venduta per la<br />
prima volta anche in Nordamerica. Nata<br />
su una piattaforma globale destinata a<br />
dare vita a 10 modelli (tra cui la nuova Focus),<br />
la C-Max punta a riconquistare il vertice<br />
del combattutissimo segmento degli<br />
MPV compatti. È offerta con due allestimenti<br />
(Plus e Titanium), due motori a benzina<br />
e due a gasolio con un listino che<br />
parte da 20mila euro.<br />
KINETIK AL PRIMO SGUARDO<br />
Lo stile “kinetic” colpisce ancora sulla<br />
nuova C-Max dandole forme dinamiche<br />
grazie a proporzioni e linee azzeccate. Il<br />
monovolume compatto Ford è lungo 4,38<br />
metri e dunque è assimilabile per dimensioni<br />
a una normale berlina di segmento C<br />
come la stessa Focus rispetto alla quale è<br />
più lunga di soli 2 cm. Di fronte, colpiscono<br />
la grossa bocca trapezoidale e la forma<br />
sfuggente dei fari che evidenziano le costole<br />
44 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
sul cofano a seguire verso i montanti. Di<br />
lato spiccano i tagli ascendenti, la forma<br />
marcatamente a cuneo della linea di cintura<br />
e il tetto che invece scende velocemente<br />
dando all’insieme un carattere teso e sportiveggiante,<br />
esaltato ancora di più dai parafanghi<br />
bombati e dal gomito “alto” che<br />
va quasi a toccare l’estremità superiore<br />
del lunotto. Quest’ultimo ha una forma<br />
avvolgente sottolineata dallo sviluppo orizzontale<br />
dei gruppi ottici. La C-Max insomma<br />
è giusta e, vista da ogni angolo, convince.<br />
DINAMICA, SPIGLIATA, FAMILIARE<br />
La C-Max è sportiva fuori, ma familiare<br />
dentro. Accessibilità e spazio sono abbondanti<br />
per 5 persone e i loro bagagli,<br />
soprattutto con il Family Pack che a 500<br />
euro offre le tendine e il portellone elettrico.<br />
Il divano posteriore è divisibile<br />
40/20/40, non è regolabile e il sistema<br />
di abbattimento è semplificato, ma si può<br />
togliere la porzione centrale e arretrare<br />
quelle laterali in diagonale trasformando<br />
la C-Max in un salottino per quattro.<br />
Il volume di carico varia da 432 a 1.723<br />
litri con una soglia di accesso bassa. ➔<br />
di Nicola Desiderio<br />
FORD C-MAX<br />
MONOVOLUME DA FAMIGLIA O SPORTIVO<br />
Stile spiccato anche per la plancia
La seconda generazione del monovolume compatto della casa<br />
americana vuole riprendersi il vertice del segmento<br />
sdoppiandosi in una versione a 5 posti e in una a 7 posti,<br />
entrambe capaci di offrire in modi diversi spazio e comfort.<br />
Motori efficienti, sicurezza, tecnologia e un comportamento su<br />
strada brillante completano il quadro, con il listino<br />
concorrenziale che ci si attende da una Ford.<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
DRIVE<br />
45
DRIVE<br />
La nuova C-Max a 5 posti ha uno stile sportivo e dinamico secondo la filosofia Kinetik condivisa con altri modelli<br />
Di buona qualità le finiture e “cinetica”<br />
anche la plancia, dominata da nero e tinte<br />
metalliche. Occorre solo imparare la funzione<br />
di tutti i pulsanti e come utilizzare<br />
il piccolo joystick al centro della consolle.<br />
Ampia la scelta di sistemi multimediali<br />
(audio, navigazione e connettività), ma<br />
lo schermo al centro rimane un po’ piccolo<br />
e lontano. Ricca di informazioni la strumentazione<br />
e sportivo il posto guida dal<br />
quale si gode di buona visibilità, tranne<br />
per la tre quarti posteriore. In questo<br />
caso in marcia c’è il sistema che monitora<br />
l’angolo cieco agli specchietti, in manovra<br />
ci sono invece i sensori, la telecamera<br />
posteriore e il sistema di parcheggio semiautomatico.<br />
Da segnalare infine la climatizzazione automatica<br />
bizona, efficace anche grazie<br />
alle bocchette posteriori, la sofisticata illuminazione<br />
a LED e la disponibilità del<br />
tetto panoramico, che piace tanto ai bambini.<br />
Utilissimo il sistema EasyFuel che<br />
impedisce di rifornire la vettura con il carburante<br />
sbagliato e, essendo privo di tappo,<br />
aiuta a non sporcarsi.<br />
DOPPIA COPPIA EFFICIENTE<br />
La C-Max arriva con due motori a benzina<br />
e due a gasolio. I primi sono entrambi da<br />
1,6 litri, l’aspirato da 125 CV con cambio a<br />
5 rapporti e il nuovo e raffinato EcoBoost<br />
con turbo e iniezione diretta da 150 CV.<br />
I Diesel, realizzati insieme a PSA Peugeot<br />
Citroën, hanno invece tutti il cambio a 6<br />
rapporti e la possibilità di essere accoppiati<br />
con la trasmissione PowerShift a doppia<br />
frizione (1.500 euro). Al vertice c’è il 2 litri<br />
da 163 CV che rappresenta il meglio in<br />
fatto di prestazioni (205 km/h, 0-100 km/h<br />
in 9,2 secondi) seguito dall’1,6 litri da 114<br />
46 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
CV che invece batte tutti in fatto di efficienza<br />
(21,7 km/litro pari a 119 g/km di CO2) ed è<br />
oggetto della nostra prova. Ha la distribuzione<br />
a 8 valvole, l’alimentazione common<br />
rail a 1.650 bar con iniettori a 7 fori, il<br />
turbo a geometria variabile e l’EGR raffreddato<br />
ad acqua per minimizzare le emissioni<br />
di NOx. Previste per il 2013 una versione<br />
ibrida e la “Energi” ibrida plug-in.<br />
SICURA, CONFORTEVOLE E VIVACE<br />
La C-Max si avvia con il pulsante e si<br />
rivela subito silenziosa e priva di vibrazioni.<br />
L’1.6 litri offre sulla carta buone prestazioni<br />
(184 km/h, 0-100 km/h in 11,3 secondi),<br />
ma ha soprattutto un funzionamento regolare<br />
e vigoroso già dai bassi regimi<br />
grazie alla coppia di 270 Nm (<strong>28</strong>5 con<br />
l’overboost) che rende la marcia brillante<br />
e facilita i sorpassi. Piacevoli anche il<br />
cambio, veloce e preciso, e il volante, sagomato<br />
per una presa sicura e riposante.<br />
Le sospensioni hanno un assorbimento<br />
efficace e limitano il rollio in curva mentre<br />
lo sterzo è diretto, comunicativo e offre<br />
anche un raggio di volta contenuto. Il<br />
FORD C-MAX 1.6 TDCi DPF Titanium 115 cv<br />
DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />
cilindrata 1.560 cc<br />
potenza 114 cv<br />
lungh./largh./alt. 4,38 x 1,83 x 1,63 m<br />
peso 1.390 kg<br />
accelerazione 11,3” (da 0 a 100 km/h)<br />
velocità massima 184 km/h<br />
cambio manuale a 6 rapporti<br />
trasmissione trazione anteriore<br />
costo di esercizio al km (*) 0,32<br />
tutto con l’aiuto dell’elettronica che in<br />
curva frena la ruota interna per aumentare<br />
l’agilità e vigila sempre con discrezione.<br />
Ne viene fuori davvero un bel viaggiare:<br />
sicuro e appagante per chi guida, comodo<br />
per i passeggeri che, oltre allo spazio,<br />
possono apprezzare la silenziosità della<br />
C-Max. Potente infine la frenata e contenuti<br />
i consumi che nell’uso normale si aggirano<br />
sui 16 km/litro.<br />
VALORE FORD, INTERO O A PACCHETTI<br />
La Ford C-Max ha tutto per piacere. È comoda,<br />
sicura, persino divertente da guidare<br />
e poi offre un abitacolo accogliente con<br />
una dotazione di sicurezza al vertice e un<br />
listino interessante. La versione 1.6 TDCi<br />
con il completo allestimento Titanium<br />
chiede 23mila euro e, volendola arricchire<br />
ulteriormente, ci sono pacchetti che hanno<br />
il pregio della convenienza, ma hanno il<br />
difetto di offrire ognuno qualcosa di interessante<br />
che non può essere preso separatamente.<br />
Presa comunque nella sua interezza,<br />
la C-Max è senza dubbio un’auto<br />
che vale e ha molte qualità.<br />
consumo medio 21,7 km/litro<br />
emissioni CO2 119 g/km<br />
capacità di carico da 432 a 1.723 litri<br />
comfort ★★★★★<br />
silenziosità ★★★★★<br />
ABS SI<br />
ESP SI<br />
antislitt. SI<br />
(*) percorrenza annua 30.000 km
DRIVE di Nicola Desiderio<br />
LA TRADIZIONE SI ALLUNGA<br />
OPEL ASTRA<br />
L’<br />
Opel Astra Sports Tourer rinnova<br />
la tradizione di una versione giardinetta,<br />
da sempre cavallo di battaglia del<br />
modello della casa tedesca. L’obiettivo è<br />
riprendersi il vertice delle station wagon<br />
compatte giocando d’anticipo sull’avversaria<br />
di sempre, la Ford Focus Wagon, attraverso<br />
spazio e praticità coniugati con i<br />
contenuti della nuova Astra, ovvero sportività,<br />
tecnologia superiore e stile. La<br />
Sports Tourer parte da 18.400 euro (900<br />
euro più della berlina) ed è offerta con 4<br />
motorizzazioni a benzina e altrettante Diesel<br />
declinate per 3 allestimenti diversi<br />
(Elective, Cosmo e Cosmo S).<br />
UN EQUILIBRIO PIÙ SPORTIVO<br />
L’Astra prende lezioni dalla Insignia, dunque<br />
adotta linee dinamiche anche a costo<br />
di dimensioni superiori a quelle della concorrenza.<br />
La tedesca è infatti lunga 4,7<br />
metri, ben 26 cm più della berlina della<br />
quale interpreta lo stile in modo naturale<br />
dando vita a una sportwagon gradevole<br />
ed equilibrata. Gli elementi fondamentali<br />
sono il frontale basso e affilato, il parabrezza<br />
inclinato e infine i fianchi alti e<br />
lisci, segnati solo dal profilo ascendente<br />
nei pressi del brancardo. La finestratura<br />
è lievemente a cuneo ed è sottolineata<br />
da una cromatura per tutto il suo perime-<br />
48 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
L’Astra station wagon di nuova generazione si chiama<br />
Sports Tourer e cresce di dimensioni con l’ambizione di<br />
dominare ancora il segmento che ha fondato diversi anni fa.<br />
Ha ingombri, tecnologie e dotazioni da media con un<br />
bagagliaio ampio e un comportamento stradale al vertice della<br />
categoria. Inoltre appare solida e ben costruita.<br />
Il tutto vestito di uno stile dinamico ed elegante.<br />
tro mentre il tetto segue un andamento<br />
teso e armonico, integrando alla perfezione<br />
i corrimano e dando vita a una coda<br />
ben proporzionata. I gruppi ottici sono gli<br />
stessi della berlina, con lente scura e luci<br />
a boomerang, replicando lo stesso motivo<br />
creato con i Led nei fari anteriori e sottolineando<br />
ancora di più l’aria di famiglia.<br />
STILE E TECNOLOGIA DA MEDIA<br />
L’Astra è forte e tedesca anche all’interno<br />
dell’abitacolo che privilegia la parte anteriore,<br />
dominata da una plancia avvolgente,<br />
solida e ben rifinita, con il nero<br />
che domina impreziosito da sottili profili<br />
cromati. Lo schermo del sistema multifunzione<br />
da 7 pollici è ad altezza di sguardo,<br />
la strumentazione ha una grafica semplice<br />
con il display centrale che visualizza<br />
i limiti di velocità grazie all’Opel Eye, il sistema<br />
che, attraverso una telecamera dietro<br />
il parabrezza, controlla anche l’even-<br />
tuale superamento della linea di mezzeria<br />
e regola l’orientamento e l’altezza dei<br />
fari. Non eccezionale lo spazio per le gambe<br />
di chi siede dietro, mentre il bagagliaio<br />
è ampio (da 500 a 1.550 litri), regolare e<br />
sfruttabilissimo grazie alla soglia bassa<br />
protetta da un profilo metallico a filo con<br />
il piano. Efficienti anche i sistemi per la<br />
copertura e per l’abbattimento dei sedili<br />
posteriori 60/40 azionabile dal vano tramite<br />
levette. Volendo, si può avere anche<br />
un sistema di carico con attacchi che scorrono<br />
su rotaie.<br />
Da vera campionessa del tempo libero,<br />
l’Astra ha l’ESP con assistenza al traino e<br />
l’esclusivo portabiciclette FlexFix a scomparsa<br />
nel paraurti posteriore. Grande attenzione<br />
anche all’illuminazione, ben mimetizzata<br />
e pronta a cambiare dal bianco<br />
al rosso, insieme alla strumentazione, se<br />
si seleziona il programma di guida sportivo.<br />
Per creare l’atmosfera giusta.<br />
Sulla Sports Tourer c’è spazio per tutta la famiglia Plancia ricca di pulsanti, tutti illuminati
SPORTS TOURER<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
DRIVE<br />
49
DRIVE<br />
MOTORI COME LA BERLINA<br />
La Sports Tourer riprende in tutto la<br />
gamma motori dell’Astra berlina. Le unità<br />
a benzina aspirate sono 1,4 litri da 100 CV<br />
e 1.6 da 115 CV, poi ci sono le turbo con<br />
trasmissione a 6 rapporti e potenze rispettivamente<br />
di 140 CV (anche GPL) e<br />
180 CV. I Diesel partono dall’1,3 litri da 95<br />
CV della EcoFlex che, grazie al recupero<br />
dell’energia e allo stop&start (che arriverà<br />
anche sugli altri motori), consuma solo<br />
4,1 litri/100 km e ha emissioni di CO2 di<br />
109 g/km. Le altre unità a gasolio sono<br />
da 1,7 litri (110 e 125 CV) e 2 litri da 160<br />
CV, tutte con cambio a 6 rapporti. Quest’ultimo,<br />
oggetto della nostra prova, ha<br />
un sistema di gestione del motore molto<br />
sofisticato che consente ben 8 iniezioni<br />
per ciclo e si può avere con il cambio automatico,<br />
così come i turbo a benzina. A<br />
livello di autotelaio, c’è da segnalare la<br />
sospensione posteriore con bracci longitudinali<br />
interconnessi collegati da un parallelogramma<br />
di Watt trasversale, una<br />
soluzione originale che coniuga semplicità,<br />
comfort e sostegno laterale efficace.<br />
VIAGGIA FORTE E SICURA<br />
La posizione di guida è sportiva ed è facile<br />
trovare il giusto assetto tra volante e sedile,<br />
disponibile in vari livelli di regolazione<br />
e conformazione. Resta il fatto che<br />
la visibilità posteriore dà qualche problema<br />
nei parcheggi: in aiuto ci sono i<br />
sensori, ma non la telecamera. Le sensazioni<br />
confermano le prestazioni dichiarate<br />
(212 km/h, 0-100 km/h) e il 4 cilindri è silenzioso,<br />
elastico con i suoi 350 Nm (380<br />
con l’overboost) e ha una buona progressione<br />
fino alla zona rossa del contagiri.<br />
Di alto livello il comportamento stradale,<br />
50 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
grazie anche alle sospensioni a controllo<br />
elettronico che isolano l’abitacolo dalle<br />
asperità e limitano al minimo rollio e beccheggio.<br />
Soprattutto con l’impostazione<br />
Sport, l’Astra rimane piatta macinando con<br />
grande disinvoltura autostrade e tratti misti<br />
servita da uno sterzo preciso e progressivo<br />
e freni potenti. Meno esaltante è la<br />
trasmissione, non tanto per il cambio, dagli<br />
innesti un po’ lenti e lunghi, ma per la<br />
frizione pesante da azionare. Convincono<br />
invece i consumi: 14-15 km/litro che si traducono<br />
in un’autonomia di oltre 800 km.<br />
OPEL ASTRA SPORTS TOURER 2.0 CDTi Cosmo S 160 cv<br />
DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE<br />
cilindrata 1.956 cc<br />
potenza 160 cv<br />
lungh./largh./alt. 4,70 x 1,81 x 1,53 m<br />
peso 1.550 kg<br />
accelerazione 9,5” (da 0 a 100 km/h)<br />
velocità massima 212 km/h<br />
cambio manuale a 6 rapporti<br />
trasmissione trazione anteriore<br />
costo di esercizio al km (*) 0,40<br />
GUARDA IN ALTO<br />
Veloce, tecnologica, piantata alla strada,<br />
confortevole e con una bagagliaio grande<br />
così. L’Astra Sports Tourer non adotta le<br />
mezze misure e può nutrire le proprie legittime<br />
ambizioni. La versione 2.0 CDTI è<br />
offerta solo nel ricco allestimento Cosmo<br />
S a 25.650 euro che si posiziona nella fascia<br />
medio-alta ed è completabile attraverso<br />
pacchetti molto convenienti, con<br />
ampie possibilità di personalizzazione per<br />
gli interni. Ma personalità e contenuti a<br />
quest’Astra non mancano di certo.<br />
consumo medio 19,6 km/litro<br />
emissioni CO2 134 g/km<br />
capacità di carico da 500 a 1.550 litri<br />
comfort ★★★★★<br />
silenziosità ★★★★★<br />
ABS SI<br />
ESP SI<br />
antislitt. SI<br />
(*) percorrenza annua 30.000 km
a cura di Fleet&Mobility<br />
LA MACCHINA DEI NUMERI<br />
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e società<br />
Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />
marca 3 mesi '11 3 mesi '10 var % peso % 3 mesi '11 peso % 3 mesi '10<br />
FIAT 39.618 36.960 7,2 24,7 27,1<br />
FORD 12.160 8.453 43,9 7,6 6,2<br />
VOLKSWAGEN 10.384 7.959 30,5 6,5 5,8<br />
AUDI 9.323 7.726 20,7 5,8 5,7<br />
OPEL 8.351 4.557 83,3 5,2 3,3<br />
BMW 8.158 7.468 9,2 5,1 5,5<br />
PEUGEOT 7.875 6.966 13,0 4,9 5,1<br />
LANCIA 7.135 7.656 -6,8 4,4 5,6<br />
CITROEN 6.969 5.045 38,1 4,3 3,7<br />
MERCEDES 6.816 6.0<strong>42</strong> 12,8 4,2 4,4<br />
ALFA ROMEO 6.794 4.597 47,8 4,2 3,4<br />
RENAULT 5.944 6.270 -5,2 3,7 4,6<br />
SMART 4.491 4.104 9,4 2,8 3,0<br />
TOYOTA 3.399 3.106 9,4 2,1 2,3<br />
NISSAN 2.910 3.051 -4,6 1,8 2,2<br />
VOLVO 2.498 1.739 43,6 1,6 1,3<br />
HONDA 2.118 1.909 10,9 1,3 1,4<br />
HYUNDAI 1.939 <strong>42</strong>3 358,4 1,2 0,3<br />
SKODA 1.795 1.195 50,2 1,1 0,9<br />
MINI 1.554 937 65,8 1,0 0,7<br />
LAND ROVER 1.470 1.431 2,7 0,9 1,0<br />
SEAT 1.149 692 66,0 0,7 0,5<br />
MAZDA 963 968 -0,5 0,6 0,7<br />
MITSUBISHI 844 <strong>42</strong>2 100,0 0,5 0,3<br />
CHEVROLET 807 1.509 -46,5 0,5 1,1<br />
SUZUKI 601 441 36,3 0,4 0,3<br />
JEEP 598 351 70,4 0,4 0,3<br />
PORSCHE 584 508 15,0 0,4 0,4<br />
SUBARU 529 321 64,8 0,3 0,2<br />
KIA 457 1.129 -59,5 0,3 0,8<br />
DACIA 322 <strong>28</strong>2 14,2 0,2 0,2<br />
GREAT WALL 291 116 150,9 0,2 0,1<br />
JAGUAR 256 303 -15,5 0,2 0,2<br />
ALTRE 1.522 1.744 -12,7 0,9 1,3<br />
TOTALE 160.624 136.380 17,8 100,0 100,0<br />
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e società - TOP 20<br />
Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />
n. marca modello 3 mesi '11 peso % n. marca modello 3 mesi '10 peso %<br />
1 FIAT PUNTO 11.675 7,3 1 FIAT PUNTO 10.691 7,8<br />
2 FIAT PANDA 10.557 6,6 2 FIAT PANDA 9.611 7,0<br />
3 FIAT BRAVO 6.399 4,0 3 FIAT 500 5.364 3,9<br />
4 FIAT 500 6.023 3,7 4 SMART FORTWO 4.104 3,0<br />
5 SMART FORTWO 4.491 2,8 5 FIAT BRAVO 3.199 2,3<br />
6 ALFA ROMEO GIULIETTA 4.136 2,6 6 VOLKSWAGEN GOLF 3.125 2,3<br />
7 FORD FIESTA 3.956 2,5 7 AUDI A4 3.109 2,3<br />
8 LANCIA DELTA 3.381 2,1 8 LANCIA YPSILON 2.718 2,0<br />
9 VOLKSWAGEN GOLF 3.249 2,0 9 FORD FOCUS 2.655 1,9<br />
10 OPEL ASTRA 3.086 1,9 10 LANCIA DELTA 2.418 1,8<br />
11 FORD FOCUS 2.845 1,8 11 LANCIA MUSA 2.292 1,7<br />
12 AUDI A4 2.704 1,7 12 RENAULT MEGANE 2.<strong>28</strong>9 1,7<br />
13 CITROEN C3 2.447 1,5 13 BMW SERIE 3 2.194 1,6<br />
14 CITROEN C4 2.213 1,4 14 FORD FIESTA 2.160 1,6<br />
15 OPEL INSIGNIA 2.164 1,3 15 PEUGEOT 207 2.002 1,5<br />
16 LANCIA MUSA 2.141 1,3 16 FIAT MULTIPLA 1.965 1,4<br />
17 VOLKSWAGEN POLO 2.140 1,3 17 ALFA ROMEO MI.TO 1.960 1,4<br />
18 PEUGEOT 308 2.075 1,3 18 PEUGEOT 308 1.913 1,4<br />
19 FIAT IDEA 1.990 1,2 19 BMW SERIE 1 1.714 1,3<br />
20 RENAULT MEGANE 1.826 1,1 20 FIAT CROMA 1.700 1,2<br />
ALTRE 81.126 50,5 ALTRE 69.197 50,7<br />
TOTALE 160.624 100,0 136.380 100,0<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
51
PROFIT<br />
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggio<br />
Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />
marca 3 mesi '11 3 mesi '10 var % peso % 3 mesi '11 peso % 3 mesi '10<br />
FIAT 23.441 19.<strong>42</strong>1 20,7 <strong>28</strong>,8 <strong>28</strong>,5<br />
FORD 7.299 6.227 17,2 9,0 9,2<br />
OPEL 5.298 2.360 124,5 6,5 3,5<br />
VOLKSWAGEN 4.831 4.017 20,3 5,9 5,9<br />
ALFA ROMEO 4.700 2.013 133,5 5,8 3,0<br />
LANCIA 4.450 5.054 -12,0 5,5 7,4<br />
AUDI 4.356 3.923 11,0 5,3 5,8<br />
PEUGEOT 4.195 3.118 34,5 5,2 4,6<br />
CITROEN 3.620 1.820 98,9 4,4 2,7<br />
RENAULT 3.344 4.<strong>28</strong>1 -21,9 4,1 6,3<br />
BMW 3.<strong>28</strong>9 3.172 3,7 4,0 4,7<br />
MERCEDES 3.186 2.633 21,0 3,9 3,9<br />
VOLVO 1.387 749 85,2 1,7 1,1<br />
SMART 1.191 3.392 -64,9 1,5 5,0<br />
HYUNDAI 1.082 10 10.720,0 1,3 0,0<br />
SKODA 930 638 45,8 1,1 0,9<br />
NISSAN 917 1.313 -30,2 1,1 1,9<br />
TOYOTA 641 695 -7,8 0,8 1,0<br />
SEAT 527 317 66,2 0,6 0,5<br />
HONDA 406 145 180,0 0,5 0,2<br />
CHEVROLET 397 610 -34,9 0,5 0,9<br />
MINI 315 214 47,2 0,4 0,3<br />
LAND ROVER 271 1<strong>42</strong> 90,8 0,3 0,2<br />
SUBARU 204 94 117,0 0,3 0,1<br />
GREAT WALL 200 2 9.900,0 0,2 0,0<br />
MITSUBISHI 192 84 1<strong>28</strong>,6 0,2 0,1<br />
MAZDA 162 179 -9,5 0,2 0,3<br />
SUZUKI 104 75 38,7 0,1 0,1<br />
ALTRE 516 1.3<strong>28</strong> -61,1 0,6 2,0<br />
TOTALE 81.451 68.026 19,7 100,0 100,0<br />
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggio - TOP 20<br />
Elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/<strong>2011</strong><br />
n. marca modello 3 mesi '11 peso % n. marca modello 3 mesi '10 peso %<br />
1 FIAT PANDA 7.143 8,8 1 FIAT PUNTO 6.390 9,4<br />
2 FIAT PUNTO 6.877 8,4 2 FIAT PANDA 5.026 7,4<br />
3 FIAT BRAVO 4.682 5,7 3 FIAT 500 3.515 5,2<br />
4 FIAT 500 3.500 4,3 4 SMART FORTWO 3.392 5,0<br />
5 ALFA ROMEO GIULIETTA 3.231 4,0 5 FORD FOCUS 2.160 3,2<br />
6 FORD FIESTA 2.731 3,4 6 FIAT BRAVO 2.102 3,1<br />
7 LANCIA DELTA 2.692 3,3 7 AUDI A4 1.967 2,9<br />
8 OPEL ASTRA 2.241 2,8 8 RENAULT MEGANE 1.820 2,7<br />
9 AUDI A4 1.731 2,1 9 LANCIA DELTA 1.734 2,5<br />
10 OPEL INSIGNIA 1.704 2,1 10 VOLKSWAGEN GOLF 1.636 2,4<br />
11 CITROEN C4 1.449 1,8 11 LANCIA MUSA 1.582 2,3<br />
12 LANCIA MUSA 1.393 1,7 12 LANCIA YPSILON 1.577 2,3<br />
13 RENAULT MEGANE 1.363 1,7 13 FORD FIESTA 1.540 2,3<br />
14 CITROEN C3 1.3<strong>42</strong> 1,6 14 BMW SERIE 3 1.269 1,9<br />
15 VOLKSWAGEN GOLF 1.337 1,6 15 ALFA ROMEO MI.TO 1.211 1,8<br />
16 PEUGEOT 308 1.331 1,6 16 FORD C-MAX 1.205 1,8<br />
17 VOLKSWAGEN PASSAT 1.194 1,5 17 PEUGEOT 207 1.172 1,7<br />
18 SMART FORTWO 1.191 1,5 18 FIAT CROMA 1.151 1,7<br />
19 OPEL MERIVA 1.106 1,4 19 BMW SERIE 1 1.101 1,6<br />
20 BMW SERIE 1 1.094 1,3 20 OPEL INSIGNIA 1.052 1,5<br />
ALTRE 32.119 39,4 ALTRE 25.<strong>42</strong>4 37,4<br />
TOTALE 81.451 100,0 68.026 100,0<br />
52 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong>
PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE<br />
var. <strong>2011</strong> vs 2010 fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT<br />
PREZZI VOCE “SPESE DI ESERCIZIO”<br />
var. <strong>2011</strong> vs 2010 (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”) fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PROFIT<br />
53
PEOPLE<br />
primi mesi del <strong>2011</strong> hanno registrato<br />
una crescita del 4% rispetto<br />
al 2010, in termini di passaggi di proprietà.<br />
Cosa prevede per questi prossimi mesi?<br />
Cominciamo col dire che dai primi mesi<br />
non emerge un trend che ci consenta di<br />
fare proiezioni statistiche, in quanto se i<br />
primi due mesi sono stati molto positivi,<br />
marzo e aprile hanno avuto invece il segno<br />
meno davanti, rispetto al 2010. Tuttavia,<br />
sono confidente che il <strong>2011</strong> sarà un<br />
anno col segno positivo, certamente migliore<br />
dell’anno passato.<br />
In questo contesto, qual è la performance<br />
di CarNext in termini di volumi?<br />
Come CarNext, incrociando le dita, cercando<br />
di non sfidare la fortuna, devo dire<br />
che abbiamo fatto molto bene nel primo<br />
semestre, con tutti i mesi in miglioramento<br />
rispetto alle vendite del 2010, in termini<br />
di volumi (unità vendute, ndr). Per ritrovare<br />
un semestre così buono, con uno stock<br />
così contenuto, dobbiamo andare indietro<br />
addirittura al 2006, quando il mercato<br />
era decisamente un altro rispetto a oggi.<br />
E in termini di valore del venduto?<br />
Anche qualitativamente il segno è positivo:<br />
stiamo spuntando dei valori di vendita<br />
superiori ai nostri già ambiziosi obiettivi.<br />
Parliamo di una performance media<br />
che si attesta su 5/6 punti percentuali sopra<br />
i livelli dello scorso anno.<br />
Guardando al mercato in termini di valore,<br />
come sono i livelli dei prezzi dell’usato,<br />
rispetto a un anno fa?<br />
I prezzi del mercato si stanno avvicinando<br />
sempre più ai nostri valori residui (determinati<br />
circa 4 anni fa, ndr), facendo in<br />
questo modo diminuire il nostro rischio.<br />
Pensando non solo a <strong>LeasePlan</strong> (di cui<br />
CarNext è il “braccio operativo” per l’usa-<br />
54 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
to) ma a tutto il sistema del noleggio a<br />
lungo termine, prevede un mercato usato<br />
<strong>2011</strong> in linea con i valori residui?<br />
Sì, credo che l’intero settore dovrebbe<br />
avere una buona performance sulla vendita<br />
di usato, soprattutto quegli operatori<br />
che hanno investito per sviluppare le vendite<br />
dirette verso i privati.<br />
Quindi i privati stanno premiando più dei<br />
commercianti. Per quali ragioni?<br />
Quando destiniamo un veicolo al mercato<br />
usato, noi teniamo ben presente il prezzo<br />
al quale il cliente finale pagherà quel prodotto<br />
e, anche quando lo offriamo direttamente,<br />
cerchiamo di non allontanarci<br />
molto da quel target, in modo da non<br />
creare disturbo ai nostri intermediari e<br />
migliorando al tempo stesso la nostra performance<br />
complessiva. Aggiungo che ormai<br />
i privati conoscono la qualità del prodotto<br />
che proviene dal noleggio a lungo<br />
termine, come manutenzione ordinaria e<br />
straordinaria, ed è disposto a valorizzarlo<br />
in fase di acquisto.<br />
CarNext sta operando seguendo un modello<br />
di business molto innovativo. Potrebbe<br />
illustrarcelo?<br />
Noi ci sforziamo ogni giorno di far percepire<br />
CarNext per quello che è, un’azienda<br />
seria e onesta, che punta molto all’innovazione,<br />
come l’iPhone, la “lista nozze”,<br />
la vendita on-line, la garanzia di 24 mesi<br />
inclusa nel prezzo, i due negozi, l’outlet<br />
per i privati che apriremo a breve. Noi vo-<br />
di Pier Luigi del Viscovo<br />
L’ONESTÀ PAGA<br />
I<br />
NELL’USATO (E NON SOLO)<br />
A margine del convegno sull’usato promosso da CarNext<br />
e organizzato da Fleet&Mobility il 5 aprile presso la LUISS<br />
Guido Carli, abbiamo raccolto le opinioni sul mercato di<br />
Franco Oltolini, direttore generale di CarNext.<br />
gliamo essere innovativi nei servizi che<br />
offriamo, ma anche validi dal punto di vista<br />
della qualità. Insomma, puntiamo a<br />
essere considerati il punto di riferimento<br />
qualitativo del mercato dell’usato. Per noi<br />
è un punto d’orgoglio il fatto di vendere<br />
quasi il 20% del nostro usato direttamente<br />
ai clienti finali privati, di cui gran<br />
parte non toccate prima dell’acquisto, ossia<br />
acquistate a scatola chiusa, vedendole<br />
solo in foto.<br />
Il negozio aperto in centro a Milano nel<br />
2008, sta funzionando davvero bene. Lo<br />
scorso anno abbiamo aperto anche un<br />
negozio a Roma, nel centro commerciale<br />
Parco Leonardo, che sta andando altrettanto<br />
bene, nonostante sia relativamente<br />
piccolo, in quanto può esporre solo quattro<br />
o cinque veicoli. Però in termini di location<br />
e di percezione da parte della clientela<br />
locale va molto, molto bene. Sulla<br />
scia di questi due successi e della crescita<br />
del canale privati, apriremo a breve un<br />
importante outlet che venderà usato di<br />
qualità per i nostri clienti privati.<br />
Sarà solo uno spazio di esposizione e<br />
vendita o offrirà anche servizi legati all’usato,<br />
quali la possibilità di un quickcheck?<br />
Offriremo tutti i servizi, quindi dalle garanzie<br />
all’assicurazione al finanziamento: davvero<br />
l’usato chiavi in mano, incluso il supporto<br />
al cliente per l’eventuale vendita del loro<br />
veicolo usato (quello che tecnicamente si<br />
definisce “conto vendita”, ndr).
Mi incuriosisce la “lista nozze”. Cos’è?<br />
La lista nozze ha interessato molto il mercato.<br />
Siamo stati credo i primi – e forse<br />
siamo ancora gli unici – a offrire ai novelli<br />
sposi la possibilità di farsi regalare, come<br />
già capita per i viaggi di nozze, un’auto.<br />
L’auto scelta viene esposta e poi ognuno<br />
sceglie di regalare un pezzo di vettura: chi<br />
le ruote, chi il volante, e così via. Alla fine,<br />
se non si è raggiunto il valore complessivo<br />
dell’auto, gli sposi possono acquistare di<br />
tasca propria la parte residua, che può essere<br />
anche coperta da finanziamento. Ad<br />
esempio, se gli sposi scelgono un’auto da<br />
20.000 euro e raccolgono regali per un valore<br />
di 12.000, i restanti 8.000 possono<br />
essere finanziati, così hanno l’auto che vogliono<br />
senza sborsare nulla.<br />
Una delle ultime innovazioni di CarNext<br />
è la possibilità di consultare e acquistare<br />
le auto con l’iPhone. Di cosa si tratta e<br />
quale riscontro sta avendo presso i clienti?<br />
Per quanto riguarda l’iPhone, è facilmente<br />
scaricabile gratuitamente da Apple Store<br />
l’applicazione con cui si può scegliere –<br />
all’interno di una lista – l’auto che più interessa,<br />
trovando i dettagli di prezzo, caratteristiche,<br />
chilometraggio, option, fotografie.<br />
Poi si può inviare una email e si<br />
riceve un contatto nell’arco della giornata,<br />
per procedere direttamente all’acquisto.<br />
L’usato è un prodotto che abitualmente<br />
non si acquista “a scatola chiusa”, ma<br />
con la lente d’ingrandimento. Ma Car-<br />
Next riesce a vendere bene e molto online.<br />
Dove sta il segreto?<br />
Con un po’ di presunzione, dico che il segreto<br />
è l’onestà. Anche perché chi acquista<br />
tramite iPhone o in generale sul web è più<br />
preparato di chi va sul piazzale con la<br />
mamma o la suocera, conosce le leggi e i<br />
suoi diritti, le criticità di un veicolo, sa cosa<br />
deve chiedere e non lascia nulla al caso.<br />
Franco Oltolini, direttore generale di CarNext<br />
Giusto. Ma come si comunica l’onestà?<br />
L’affidabilità e la reputazione di CarNext<br />
noi li comunichiamo attraverso il nostro<br />
agire quotidiano, con il comportamento<br />
che abbiamo verso i clienti. Se c’è qualche<br />
problema che non abbiamo visto, lo riconosciamo.<br />
Non abbiamo ad oggi una sola<br />
causa aperta con i privati, che sono molto<br />
esigenti da questo punto di vista.<br />
Che suggerimento darebbe agli operatori<br />
dell’usato, in generale?<br />
Faccio fatica a dare consigli e quando lo<br />
faccio spesso sbaglio.<br />
Però sono convinto che il mercato dell’usato<br />
debba essere gestito in modo innovativo.<br />
E soprattutto con la consapevolezza<br />
che si ha in mano una grossa<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PEOPLE<br />
opportunità. L’usato non è un derivato<br />
del nuovo né un mercato di serie B. È un<br />
mercato equiparabile al nuovo, dove si<br />
possono fare più guadagni e profitti del<br />
nuovo, considerando che in Italia pesa almeno<br />
il doppio del nuovo. I concessionari<br />
più svegli lo hanno già capito.<br />
Quale margine in media si riesce a portare<br />
a casa sull’usato?<br />
Non è standardizzabile. Mentre la vendita<br />
del nuovo presenta un conto economico<br />
più strutturato, dove un concessionario<br />
conosce bene gli sconti, i rappel , i costi<br />
variabili e i costi fissi, nell’usato tutto si<br />
gioca tra il costo di acquisizione e il prezzo<br />
di vendita, che lasciano ampi margini di<br />
manovra all’operatore.<br />
55
di Alessandro Palumbo<br />
GIOVANNI TORTORICI,<br />
Group Supply Chain Central Purchasing<br />
di Barilla<br />
In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />
oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />
professionale e privata dei dipendenti?<br />
Avete un mobility manager? Quali<br />
sono le aree critiche e i successi?<br />
Negli ultimi tempi il concetto di mobilità<br />
del personale è diventato un elemento<br />
centrale del pensiero di molte aziende. Il<br />
concetto è semplice: le auto aziendali<br />
sono assegnate al fine di garantire che il<br />
personale aziendale possa muoversi e<br />
svolgere i propri compiti; ma ci possono<br />
essere diversi modi per raggiungere tale<br />
obiettivo, che portano benefici in termini<br />
di ambiente, economici e di efficienza.<br />
L’idea di gestire complessivamente la<br />
flotta a livello world wide, commissionato<br />
dai vertici aziendali, ha generato un insieme<br />
di veloci cambiamenti organizzativi<br />
che ha portato, in tempi brevi, alla costi-<br />
tuzione di un team che integra i ruoli di<br />
mobility e fleet manager. Due funzioni assolutamente<br />
complementari che hanno il<br />
compito di analizzare la mobilità dei dipendenti<br />
e di valutare l’impatto delle autovetture<br />
aziendali in tema di emissioni.<br />
L’area critica è quella senza dubbio della<br />
cultura: creare una minore dipendenza<br />
dall’auto si può fare solo se c’è volontà<br />
di farlo da parte di tutti: gestori e driver,<br />
senza eccezioni.<br />
Ma tornando alla realtà, direi che i successi<br />
sono legati alla costruzione della<br />
consapevolezza dell’esistenza di ciò che<br />
è la mobilità e di trovare la maniera di misurarne<br />
l’efficienza attraverso l’introduzione<br />
di KPI specifici (es. un parametro<br />
legato al numero di km effettuati in funzione<br />
del numero di clienti “visitati”).<br />
Un aspetto fondamentale della questione<br />
è l’analisi del territorio e delle possibilità<br />
offerte dai trasporti locali e dall’integrazione<br />
tra le infrastrutture aziendali e comunali/regionali,<br />
senza limitazione (treni,<br />
bus, bici, car sharing, altro…).<br />
In che modo le società di noleggio a<br />
lungo termine dovrebbero supportare a<br />
360 gradi la vostra strategia di mobilità?<br />
Le società di noleggio a lungo termine<br />
possono aiutare a capire quali siano i vantaggi<br />
offerti dalla mobilità sostenibile, aiutando<br />
i manager aziendali a comprenderne<br />
i fondamenti.<br />
Abbattere le emissioni è un dovere, ma<br />
molto dipende dalle aziende e dalla volontà<br />
del top management di applicare policy<br />
di sostenibilità reali e non di facciata:<br />
troppi sono gli esempi di aziende che vantano<br />
una car policy ecologista, ma che in<br />
realtà hanno una vettura elettrica piena<br />
di adesivi inneggianti il “green” e flotte<br />
infarcite di vetture con propulsore 3.0 V6.<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
TOGETHER<br />
COME TU MI VUOI<br />
In anglosassone VOC, in Italia voce dei clienti. È un termine che costituisce il nucleo di<br />
un’azienda che eroga servizi. Non ascoltare i clienti vuol dire non fare bene il proprio mestiere,<br />
ed in ultima analisi non sopravvivere. In questo articolo abbiamo sottoposto alcune tematiche a<br />
quattro clienti ATM, Barilla, H3G e Lavazza che ci hanno risposto attraverso la VOCE dei loro<br />
manager dei servizi generali e acquisti. Le tematiche sono la mobilità professionale e privata<br />
dei dipendenti, il supporto della società di noleggio alla strategia di mobilità dell’azienda<br />
cliente, e le iniziative atte a ridurre l’inquinamento automobilistico della flotta.<br />
Le società di noleggio possono fornire il<br />
supporto per comprendere l’andamento<br />
“ecosostenibile” di una flotta, proponendo<br />
linee guida per la stesura di car<br />
policy che non siano semplici car list, ma<br />
che rispettino chiari principi di sostenibilità.<br />
L’educazione ecologica oggi è solo<br />
sulla carta: pochissimi rispettano i limiti<br />
di velocità in autostrada (più consumi =<br />
più emissioni); nelle strade, nelle tangenziali<br />
la maggioranza delle vetture ha solo<br />
un occupante (poco efficiente usare 100<br />
cavalli per un umano); fino ad arrivare alle<br />
aziende dove si diffonde a macchia di leopardo<br />
l’utilizzo di auto in pool, ma quasi<br />
sempre utilizzate da un solo driver.<br />
In questo le società di noleggio possono<br />
intervenire, fare cultura, insegnando che<br />
piantare un albero in più non solleva dalla<br />
responsabilità di guidare una vettura 3.0<br />
V6: chiaramente i nuovi motori sono più<br />
puliti, ma se ci fosse davvero coscienza e<br />
cultura, pensate sarebbe logico produrre<br />
ed utilizzare vetture stradali da 240CV che<br />
arrivano a 250Km/h?<br />
Finché chi guida un’auto del genere è invidiato<br />
e non considerato un irresponsabile,<br />
sarà dura che la strategia di mobilità<br />
abbia la meglio: bisogna crescere come<br />
cultura della mobilità. Sarebbe auspicabile<br />
limitare il noleggio a vetture che non<br />
siano sport car da 240 cv, ma che permettano<br />
una mobilità intelligente.<br />
La sua azienda sta implementando azioni<br />
che mirano a ridurre l’inquinamento automobilistico<br />
della flotta?<br />
Sicuramente l’attenzione è elevata: il piano<br />
di riduzione della CO2 del 18% l’abbiamo<br />
fatto partire come progetto nel 2008 con<br />
la sostituzione con modelli a minore impatto<br />
ambientale. Iniziative come la videoconferenza<br />
ci aiuteranno a renderci<br />
meno dipendenti dalla flotta, anche ➔<br />
57
TOGETHER<br />
perchè il concetto di mobilità non deve<br />
essere ancorato alla fisicità della stessa.<br />
La mobilità virtuale è un’altra frontiera,<br />
anche se bisogna insistere sulla cultura.<br />
Il downgrading della flotta consentirebbe<br />
una riduzione notevole delle emissioni<br />
di CO2. Il driver accetterebbe un’auto di<br />
livello inferiore? E cosa dovrebbe dargli<br />
in cambio l’azienda?<br />
Perfettamente d’accordo nel downsizing,<br />
non selvaggio, ma nello spirito del rightsizing,<br />
ossia di una diminuzione razionale<br />
delle cilindrate anche accompagnata da<br />
un piano preciso di chilometraggio da percorrere<br />
in relazione alla tipologia di man-<br />
LAURA ECHINO,<br />
Corporate General Services Manager<br />
di Lavazza<br />
In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />
oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />
professionale e privata dei dipendenti?<br />
Quali sono le aree critiche e i successi?<br />
Lavazza ha recentemente iniziato ad approcciare<br />
queste tematiche ed abbiamo<br />
iniziato la fase di raccolta dati. A breve<br />
lanceremo un questionario, realizzato in<br />
collaborazione con la Provincia di Torino,<br />
a tutti i dipendenti della sede e dello stabilimento<br />
di Torino per raccogliere informazioni<br />
sulla loro mobilità casa-lavoro.<br />
Sulla base dei risultati dei questionari e<br />
della loro analisi, inizieremo a valutare<br />
eventuali possibili azioni a sostegno della<br />
mobilità casa-lavoro. Tra circa quattro<br />
anni sposteremo l’headquarter, e anche<br />
se il trasferimento è di poco più di 1 km,<br />
58 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
sione svolta. È tempo di educare e non di<br />
regalare: se un ragazzo non studia, deve<br />
capire che danneggia se stesso, non altri.<br />
Chi inquina, danneggia il proprio ambiente<br />
e quello degli altri, quindi se non<br />
è educato a capire ciò, non lo educhiamo<br />
dandogli degli incentivi per non inquinare.<br />
Mancando l’educazione ecologista reale,<br />
siamo abituati a barattare l’ambiente: c’è<br />
da progredire ancora tanto.<br />
Riuscite a monitorare l’utilizzo dell’auto<br />
da parte del driver ed agite sui comportamenti<br />
“non virtuosi”?<br />
Attraverso i report si possono individuare<br />
comportamenti non esattamente da edu-<br />
sarà l’occasione per individuare eventuali<br />
soluzioni alternative di mobilità.<br />
Al momento non conosciamo il livello di<br />
flessibilità e disponibilità dei dipendenti<br />
verso soluzioni alternative di mobilità<br />
casa-lavoro; tendenzialmente però per<br />
molte persone è molto difficile rinunciare<br />
all’auto per raggiungere il posto di lavoro,<br />
in alcuni casi esistono oggettive motivazioni<br />
di mancanza di soluzioni alternative<br />
di mobilità in altri prevale l’abitudine e la<br />
bassa sensibilità alle tematiche relative<br />
ad una mobilità sostenibile.<br />
Le parole chiave sono informazione e<br />
sensibilizzazione?<br />
Sì, il primo passo è far acquisire maggior<br />
consapevolezza alle persone sulle tematiche<br />
dell’inquinamento del miglioramento<br />
della qualità dell’aria etc… e, di lì,<br />
anche attraverso eventuali sistemi di incentivazione,<br />
cercare di sensibilizzare coloro<br />
che si dimostrano più attenti e vicini<br />
a queste problematiche.<br />
È importante che ci sia anche un esempio<br />
da parte dei vertici dell’azienda?<br />
Sicuramente, come in tutti progetti , se il<br />
committment è forte e viene dall’alto, diventa<br />
tutto più facile. I casi di successo<br />
dipendono anche da questo.<br />
Ci sono dei livelli aziendali che sarebbero<br />
più propensi ad utilizzare degli strumenti<br />
di mobilità alternativi all’auto?<br />
Sinceramente non ho dei dati sui quali<br />
fare delle considerazioni sulla nostra azienda.<br />
Probabilmente potrebbero essere più<br />
propense le persone che non sono assegnatarie<br />
di auto aziendale.<br />
Per questi ultimi la vettura è un benefit<br />
da utilizzare anche al di fuori del lavoro;<br />
in questi casi potrebbe essere utile adot-<br />
cande, come il consumo anomalo di carburante,<br />
l’usura precoce dei pneumatici,<br />
la mancanza di manutenzione, etc.<br />
Per fortuna abbiamo driver molto educati,<br />
anche perché la qualità dei servizi elevata,<br />
non richiede particolari sacrifici per rimanere<br />
“virtuosi”.<br />
Oggi esistono particolari sistemi che forniscono<br />
lo storico dell’andamento della<br />
guida attraverso chiavi USB: non sarebbe<br />
disdicevole che ci fossero vetture con il<br />
livello di emissioni giornaliero regolabile<br />
e che tagliassero potenza in funzione del<br />
raggiungimento di tale limite. È preferibile<br />
usare metodi automatici, piuttosto<br />
che dover discutere su uno stile di guida.<br />
tare soluzioni diverse quali ad esempio<br />
una policy di business travel che incentivi,<br />
laddove possibile, soluzioni alternative<br />
alla vettura aziendale.<br />
In che modo le società di noleggio a<br />
lungo termine dovrebbero supportare a<br />
360 gradi la vostra strategia di mobilità<br />
professionale e privata?<br />
Potrebbero aiutarci fornendo informazioni<br />
sulla mobilità e sviluppare servizi aggiuntivi<br />
a quelli tradizionali, come ad esempio<br />
noleggio di vetture elettriche, ciclomotori,<br />
biciclette, insomma ampliare la gamma<br />
dei loro servizi.<br />
Secondo lei la società di noleggio potrebbe<br />
rappresentare un mediatore tra<br />
l’azienda e le Istituzioni locali, oppure è<br />
da preferire un dialogo diretto senza mediazione?<br />
La società di noleggio potrebbe essere sicuramente<br />
la portavoce di molte aziende,<br />
rappresentando una concentrazione maggiore<br />
di interessi, e quindi diventare un<br />
facilitatore delle relazioni con le istituzioni<br />
locali. Ritengo però che le aziende grandi<br />
e radicate sul territorio, come è Lavazza,<br />
siano già direttamente in contatto con le<br />
istituzioni locali e che prediligano rapporti<br />
diretti, proprio in funzione della rilevanza<br />
della presenza sul territorio. Viceversa per<br />
le aziende più piccole l’attivazione di mediazione<br />
della società di noleggio potrebbe<br />
essere di aiuto.<br />
Forse il ruolo che più si addice alla società<br />
di noleggio è quello di essere un<br />
centro di relazioni tra aziende che condividono<br />
gli stessi bisogni di mobilità,<br />
facendo circolare le best practices?<br />
Per un fleet manager maggiori sono le opportunità<br />
di scambio di informazioni e di
confronto, maggiore è la possibilità di<br />
contribuire ad un miglioramento della gestione<br />
della flotta, pertanto anche le società<br />
di noleggio possono rappresentare<br />
un’occasione importante.<br />
La sua azienda sta implementando azioni<br />
che mirano a ridurre l’inquinamento automobilistico<br />
della flotta?<br />
Tra i diversi parametri che prendiamo in<br />
considerazione nella definizione della<br />
flotta c’è anche il livello di emissione di<br />
CO2 e i consumi. Questo è il primo passo.<br />
Facciamo inoltre delle analisi puntuali del<br />
livello di emissione della nostra flotta che<br />
a tendere renderemo continuative.<br />
Quali azioni state mettendo in atto per<br />
EZIO FRIZZIERO,<br />
People&Facility - People Services Manager<br />
di H3G<br />
In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />
oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />
professionale e privata dei dipendenti?<br />
Avete un mobility manager? Quali<br />
sono le aree critiche e i successi?<br />
Abbiamo provveduto a realizzare il piano<br />
spostamenti casa-lavoro. Abbiamo identificato<br />
le criticità nelle diverse città come<br />
Milano, Roma, Cagliari e Genova. E ci<br />
siamo mossi in maniera differenziata in<br />
funzione delle diverse necessità.<br />
Su Milano e Roma abbiamo negoziato un<br />
servizio privato di navette. Per esempio a<br />
Milano abbiamo fatto un accordo con una<br />
società privata per il trasferimento dei dipendenti<br />
dalla fermata di Bisceglie a<br />
quella di Trezzano sul Naviglio e viceversa.<br />
rendere per ridurre il costo di gestione<br />
della flotta?<br />
Semestralmente facciamo un’attenta analisi<br />
delle percorrenze al fine di predisporre<br />
eventuali adeguamenti e ricalcoli dei contratti,<br />
evitando in questo modo di andare<br />
a pagare penali per chiusure anticipate o<br />
chilometri in eccesso. Questa attività ci<br />
consente anche di gestire i riordini delle<br />
vetture taylor made per ciascun driver.<br />
A volte il comportamento “non virtuoso”<br />
del driver può generare dei costi aggiuntivi,<br />
non stimati. Cosa fate in tal senso?<br />
Facciamo dei periodici richiami ai nostri<br />
driver al fine di garantire un buono stato<br />
di manutenzione delle vettura; ad esempio<br />
ricordando loro di fare il cambio<br />
Ci sono 6 corse la mattina e 6 la sera per<br />
coprire il fabbisogno di flessibilità dei diversi<br />
orari. Avendo a Trezzano sul Naviglio,<br />
così come a Roma, un call center, gli<br />
orari di lavoro si protraggono fino alle venti<br />
per cui abbiamo deciso di optare per un<br />
servizio di navetta attivo fino alle 21.10.<br />
Un’altra azione fondamentale è stata<br />
quella di negoziare degli accordi con le<br />
aziende di trasporto pubblico. L’ATM a<br />
Milano, l’ATAC a Roma, AMT a Genova con<br />
le quali abbiamo formalizzato degli sconti<br />
per l’acquisto degli abbonamenti. Tutto<br />
questo lo abbiamo pubblicizzato attraverso<br />
la nostra intranet aziendale, compresi<br />
gli orari degli autobus e dei treni.<br />
A Cagliari stiamo dialogando con l’azienda<br />
di trasporto pubblico locale – CTM – per<br />
cercare di ottenere l’avvicinamento alla<br />
nostra azienda di una fermata di autobus,<br />
che attualmente è a 3 km di distanza. La<br />
nostra sede a Cagliari è in una zona industriale<br />
e i nostri dipendenti sentono molto<br />
questa criticità.<br />
A Milano stiamo cercando di gestire un'altra<br />
criticità: sono state soppresse sulla linea<br />
ferroviaria Milano-Abbiategrasso alcune<br />
fermate intermedie, tra cui una utile<br />
ai nostri dipendenti. Questo ha costretto<br />
i dipendenti che vengono da Abbiategrasso<br />
di scendere da un treno e di salire<br />
su un altro, incrementando in maniera<br />
spaventosa il tempo di percorrenza.<br />
Stiamo cercando di fare pressione sul mobility<br />
manager della provincia di Milano,<br />
affinché possa essere ripristinata la situazione<br />
di partenza.<br />
In che modo le società di noleggio a<br />
lungo termine potrebbero supportare la<br />
strategia di mobilità a 360° di un’azienda<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
TOGETHER<br />
gomme ad ogni cambio di stagione. Inoltre<br />
sensibilizziamo periodicamente tutti i<br />
drivers affinchè gestiscano in modo corretto<br />
e puntuale le denuncie degli eventuali<br />
sinistri, onde evitare di arrivare a<br />
fine contratto con sinistri non denunciati<br />
con conseguenti extra costi per danni di<br />
riconsegna.<br />
La società di noleggio vi supporta nell’attività<br />
di miglioramento dei comportamenti<br />
“non virtuosi “ dei driver?<br />
Devo dire che ogni volta che abbiamo<br />
chiesto supporto ai nostri fornitori non è<br />
mancato.<br />
Comunque le statistiche e i dati di cui disponiamo<br />
ci hanno sempre consentito di<br />
avere evidenza dei driver “non virtuosi”.<br />
come la sua?<br />
Sicuramente potrebbero dare un apporto<br />
sul car sharing. Io ho chiesto di avere<br />
un’auto in car sharing. Mi sono rivolto ad<br />
un operatore locale, ma essendo H3G<br />
l’unica azienda a farne richiesta in questa<br />
zona, ci hanno fatto un preventivo che<br />
prevedeva l’accollo totale del canone. In<br />
sostanza il prezzo è risultato più alto di<br />
una vettura in noleggio a lungo termine.<br />
Quindi non siamo andati avanti.<br />
Cosa potrebbero fare le società di noleggio<br />
in merito?<br />
Sicuramente la società di noleggio potrebbe<br />
essere portavoce di più aziende<br />
locali che hanno questa necessità e strutturare<br />
un’offerta di car sharing con dei<br />
canoni contenuti. L’altra variabile necessaria<br />
è che ci siano delle aree di parcheggio<br />
non troppo lontane dall’azienda, e che<br />
quindi siano raggiungibile facilmente.<br />
La sua azienda sta implementando azioni<br />
che mirano a ridurre l’inquinamento automobilistico<br />
della flotta?<br />
Noi abbiamo inserito delle auto ibride, a<br />
GPL e anche altre a benzina-metano.<br />
Stiamo cercando di inserire, inoltre, modelli<br />
che limitano il livello di emissione e<br />
quindi l’inquinamento.<br />
State riscontrando delle resistenze da<br />
parte del driver a passare a modelli che<br />
consumano meno, oppure no?<br />
Alcuni utilizzatori sono sensibili a queste<br />
tematiche, tant’è vero che hanno già fatto<br />
domanda per avere delle auto ibride, altri<br />
invece no. Ma penso che dipenda soprattutto<br />
dallo scarso appeal dei modelli “ecologici”<br />
presenti ad oggi sul mercato. ➔<br />
59
TOGETHER<br />
A volte il comportamento “non virtuoso”<br />
del driver può generare dei costi aggiuntivi,<br />
non stimati. Cosa fate in tal senso?<br />
Noi monitoriamo molto bene il compor-<br />
GABRIELLA FELICETTI,<br />
Responsabile Direzione Servizi Generali<br />
di ATM<br />
In che modo la sua azienda sta gestendo,<br />
oppure ha intenzione di gestire la mobilità<br />
professionale e privata dei dipendenti?<br />
Avete un mobility manager? Quali<br />
sono le aree critiche e i successi?<br />
Atm è da sempre impegnata nello sviluppo<br />
di soluzioni che favoriscono una<br />
mobilità sostenibile sia per i cittadini che<br />
per i propri dipendenti.<br />
Per quanto riguarda il trasporto pubblico<br />
la gestione della flotta aziendale avviene<br />
in funzione della destinazione d’uso e<br />
della dislocazione territoriale degli interventi<br />
che vanno effettuati con l’obiettivo<br />
di ottimizzare i consumi.<br />
60 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
tamento del driver. Controlliamo, ad<br />
esempio, il consumo di carburante, il<br />
comportamento relativo alla gestione dei<br />
sinistri e così via. Abbiamo introdotto<br />
Negli ultimi 3 anni grazie al monitoraggio<br />
delle attività si è potuto ridurre del 12% il<br />
parco veicoli a noleggio. Internamente la<br />
figura del mobility manager, presente in<br />
azienda dal marzo 2002, come previsto<br />
dal Decreto ministeriale, ha avuto come<br />
primo compito quello di coordinare e sviluppare<br />
tutte le attività necessarie alla<br />
migliore definizione di un “piano degli<br />
spostamenti casa-lavoro”.<br />
In primo luogo è stata svolta un’ indagine<br />
sulle abitudini dei dipendenti con l’obiettivo<br />
di rilevare le situazioni più critiche e<br />
i margini operativi entro i quali operare<br />
mediante scelte strategiche compatibili<br />
con l’organizzazione e la struttura aziendale.<br />
Dall’indagine è emerso che una<br />
parte cospicua di dipendenti (39%) si<br />
muove con mezzi propri, soprattutto in<br />
auto; tuttavia, la maggioranza sceglie il<br />
mezzo pubblico, sia in modo esclusivo<br />
(37%), sia in combinazione con mezzi individuali<br />
(24%), grazie anche alla tessera<br />
di libera circolazione che consente di<br />
muoversi gratuitamente sull’intera rete<br />
urbana e anche su gran parte di quella<br />
extraurbana.<br />
Tra le iniziative adottate, da subito, dall’azienda<br />
per migliorare gli spostamenti<br />
casa-lavoro dei dipendenti che utilizzano<br />
i mezzi propri, la trasformazione del rapporto<br />
di lavoro da full-time a part-time e<br />
l’introduzione del telelavoro. Inoltre<br />
l’azienda, già dal 2007, ha aderito alla<br />
campagna promossa e finanziata dalla<br />
Provincia di Milano denominata “GASati”.<br />
La campagna ha l’obiettivo di incentivare<br />
la trasformazione dell’impianto di alimen-<br />
delle franchigie; e nel caso in cui il driver<br />
non si comporti diligentemente, ribaltiamo<br />
il costo delle franchigie direttamente<br />
su di lui.<br />
tazione da benzina a GPL o gas metano<br />
degli autoveicoli di proprietà dei dipendenti<br />
aziendali, attraverso un contributo<br />
provinciale pari al 25% dell’importo sostenuto<br />
dal dipendente per l’acquisto, installazione<br />
e collaudo dell’impianto.<br />
Per il futuro, sempre per favorire una mobilità<br />
sempre più sostenibile con una conseguente<br />
diminuzione dell’inquinamento,<br />
l’azienda sta studiando la realizzazione<br />
del progetto car pooling che ha già ottenuto<br />
un largo consenso (52% degli automobilisti<br />
sono favorevoli).<br />
In che modo, secondo lei, le società di<br />
noleggio a lungo termine dovrebbero<br />
supportare a 360 gradi la vostra strategia<br />
di mobilità?<br />
Da un lato con la volontà di uscire dagli<br />
schemi, dall’altro con l’investimento in<br />
piattaforme tecnologicamente avanzate.<br />
Un valido supporto per la gestione della<br />
flotta potrebbe venire, per esempio, da<br />
strumenti in grado di rendere condivisibili<br />
le informazioni gestionali di carattere generale<br />
attraverso una piattaforma on line.<br />
In questo modo si potrebbe dare la possibilità<br />
ai quasi 2000 driver di ATM di poter<br />
inserire on-line ogni tipo di movimento del<br />
veicolo nonché valide osservazioni, garantendo<br />
una perfetta tracciabilità degli interventi<br />
e delle criticità.<br />
Riassumendo, un portale on-line consultabile<br />
e aggiornato, un sistema di alert<br />
delle scadenze manutentive, assicurazione,<br />
faciliterebbe il lavoro di monitoraggio della<br />
flotta, riducendo al minimo gli interventi<br />
del gestore.
di Pietro Teofilatto<br />
AUTONOLEGGIO<br />
O<br />
I dati ufficiali diffusi dal<br />
X Rapporto ANIASA indicano<br />
che riprende a salire il<br />
fatturato del noleggio, con un<br />
lusinghiero +2% (4.923 milioni<br />
di euro), risalendo quindi ai livelli<br />
del 2008, ante recessione<br />
globale; si verifica peraltro un<br />
lieve calo della flotta circolante<br />
(-1,2%), in particolare nel settore<br />
del lungo termine, determinata<br />
dalla riorganizzazione<br />
produttiva da parte delle aziende<br />
clienti.<br />
Sembra inoltre messo alle spalle<br />
il forte calo delle immatricolazioni<br />
avvenuto nel 2009 (-<br />
27%): il 2010 ha visto infatti<br />
un deciso incremento dell’immissione<br />
in flotta di veicoli nuovi<br />
di fabbrica (+11,4%), primo<br />
positivo segnale di ripartenza<br />
del mercato.<br />
E dopo mesi di continua, sensibile<br />
riduzione si constata un<br />
aumento della presenza del<br />
noleggio sul mercato auto passata<br />
dall’11% al 13,25%.<br />
Specialmente il settore del breve<br />
termine ha proceduto a nuove<br />
immatricolazioni di vetture<br />
(+30%) con un riposizionamento<br />
della propria flotta ai livelli quasi<br />
pre-crisi; nel lungo termine si è<br />
riscontrato ancora il protrarsi<br />
dell’allungamento dei contratti,<br />
fenomeno in progressiva diminuizione,<br />
che ha determinato<br />
una flessione degli acquisti di<br />
autovetture (-3,7%), mentre si<br />
è invece registrato un forte incremento<br />
per le immatricolazioni<br />
di furgoni (+19%), contrariamente<br />
al NBT (-7%).<br />
Il segmento dei veicoli commerciali<br />
è comunque soggetto<br />
a più rapidi cambiamenti in relazione<br />
alle richieste aziendali.<br />
L’industria dell’autonoleggio<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PROFIT<br />
INDUSTRY REPORT<br />
Un anno in pole position per produttività e per gestione aziendale,<br />
cavalcando la crisi generale ed in attesa della ripresa in un contesto<br />
economico nazionale ancora incerto.<br />
Così il settore della locazione veicoli ha chiuso il 2010, secondo anno<br />
con alcuni indici negativi, dopo ben 15 anni di crescita continua.<br />
ha continuato a dare nel 2010<br />
un’importante dimostrazione<br />
di efficienza e flessibilità, trovando<br />
non solo soluzioni a sostegno<br />
della redditività delle<br />
imprese, ma anche un approccio<br />
consapevole nei confronti<br />
dell’occupazione.<br />
Si è quindi riusciti a contenere<br />
la contrazione media degli addetti<br />
all’1%, incentrata soprattutto<br />
su interventi nelle aree<br />
della stagionalità e temporaneità<br />
occupazionale. ➔<br />
61
Il noleggio a breve termine<br />
Le doti di efficienza delle<br />
aziende di NBT erano apparse<br />
immediatamente agli albori<br />
della crisi; riorganizzazione<br />
della flotta e delle strutture di<br />
servizio, ancora maggiore funzionalità<br />
della rete diretta ed<br />
indiretta, altissimi livelli di utilizzazione<br />
dei veicoli.<br />
Ed i risultati si sono visti. Dopo<br />
un 2009 contratto e denso di<br />
preoccupazioni, in cui il comparto<br />
ha tenuto, la crescita del<br />
2010 è stata ragguardevole,<br />
con un fatturato aumentato<br />
del 4%, mentre l’economia nazionale<br />
si trascina intorno<br />
all’1% di sviluppo del PIL.<br />
E con un giro d’affari che arriva<br />
a quasi un miliardo e<br />
cento milioni, con circa 4.400<br />
addetti diretti più l’indotto,<br />
con un contributo pro-capite<br />
alla produzione del valore di<br />
250mila euro, il noleggio veicoli<br />
a breve termine si conferma<br />
tra i più brillanti elevati<br />
dell’intero panorama dell’economia<br />
italiana.<br />
È un bell’esempio di attività<br />
d’eccellenza, ad alto valore<br />
aggiunto, che ha un ruolo<br />
chiave per il futuro della nostra<br />
economia. Non solo per<br />
la funzione essenziale per il<br />
turismo, ma anche per gli scenari<br />
futuri di una mobilità privata<br />
più sostenibile, basata<br />
sempre più su auto condivise.<br />
La domanda di noleggio per<br />
affari non è stata determinante<br />
ed anche nel 2010 ha risentito<br />
in pieno delle dinami-<br />
62 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
Quadro complessivo del noleggio 2010 - 2009<br />
2010 2009 var 10/09<br />
Fatturato servizi di noleggio (*) 4.923 4.820 2%<br />
Flotta circolante 662.600 670.600 -1,20%<br />
• breve termine: flotta massima 149.000 148.000 1%<br />
• lungo termine: end fleet 513.500 522.200 -1,70%<br />
Immatricolazioni (auto + altro) 269.300 241.800 11,4<br />
Addetti diretti 7.094 7.154 -1%<br />
Fonte ANIASA - (*) inclusi i servizi di Fleet Management ed escluso il fatturato della rivendita veicoli<br />
Quadro del noleggio a breve termine<br />
2010 2009 var %<br />
Fatturato (ml euro) 1.092 1.050 4%<br />
Giorni di noleggio 30.000.000 29.400.000 2%<br />
Numero di noleggi 4.600.000 45.000.000 3%<br />
Durata media per noleggio (gg) 6,4 6,5 -1%<br />
Prezzo medio per noleggio (euro) 234 232 1%<br />
Prezzo medio per giorno di noleggio (euro) 36 36 2%<br />
Utilizzo medio della flotta 72% 70% 2%<br />
Flotta media 114.945 114.382 0%<br />
Flotta puntuale al 30 agosto 149.196 148.3<strong>42</strong> 1%<br />
Immatricolazioni (auto e furgoni) (1) 125.727 96.792 30%<br />
Punti vendita (stazioni di noleggio) 2.582 2.652 -3%<br />
Dipendenti<br />
Fonte ANIASA<br />
4.373 4.519 -3%<br />
che del sistema economico<br />
nazionale (-2%), con una riorganizzazione<br />
delle trasferte,<br />
delle attività commerciali, dei<br />
servizi di assistenza della<br />
clientela. Tutto in una logica<br />
di maggior funzionalità e di riduzione<br />
dei costi, le parole<br />
d’ordine delle aziende per il<br />
prossimo futuro.<br />
Ed il noleggio a breve ha risposto<br />
in pieno a tale nuovo<br />
assetto aziendale, addirittura<br />
anticipandolo.<br />
Con un utilizzo della flotta al<br />
72%, si sono raggiunti livelli<br />
di efficienza quasi impensabili<br />
in un confronto con il 2008<br />
quando il settore raggiungeva<br />
il top di un business incentrato<br />
sulla maggior performance<br />
sui ricavi e conseguiva<br />
un fatturato di 1.114 milioni,<br />
disponendo di una flotta media<br />
di 129mila veicoli, ma utilizzati<br />
solo al 68%.<br />
Adesso, quasi superata la crisi,<br />
il fatturato è ritornato molto<br />
vicino a quei livelli, con un altissimo<br />
recupero di efficienza,<br />
che si traduce in un aumento<br />
dell’uso dei veicoli passato da<br />
248 a 263 giorni l’anno.<br />
Dall’esame della composizione<br />
del giro d’affari, il segmento<br />
del turismo ha determinato<br />
un aumento del 9%, in<br />
relazione ai maggiori flussi,<br />
aumentati del 6% e dell’8%<br />
per i passeggeri nazionali e internazionali.<br />
Il segmento del replacement
ha visto crescere il fatturato<br />
del 3%. Segnale che conferma<br />
la soddisfazione delle necessità<br />
delle aziende di noleggio<br />
a lungo termine per le temporanee<br />
sostituzioni di veicoli<br />
noleggiati alla propria clientela.<br />
È interessante rilevare<br />
come le imprese di NBT si<br />
stanno riportando ad un maggior<br />
turn over della flotta.<br />
Nel 2009 le vetture erano infatti<br />
sostituite in media dopo<br />
11 mesi e i furgoni dopo 17.<br />
Nel 2010, invece, la sostituzione<br />
di vetture e furgoni è avvenuta<br />
dopo 10 e 16 mesi.<br />
Il noleggio a lungo termine<br />
In un quadro contrassegnato<br />
da una congiuntura difficile,<br />
che si è progressivamente estesa<br />
ad ogni comparto e livello<br />
di impresa, il noleggio a lungo<br />
termine è comunque riuscito<br />
a chiudere in positivo il 2010.<br />
Il sistema dei servizi NLT ha<br />
reagito alla fase di grande incertezza<br />
dell’economia nazionale,<br />
rafforzando ulteriormente<br />
la sua funzione di<br />
promotore di risparmio, contribuendo<br />
alla competitività<br />
del Sistema Paese, consentendo<br />
a oltre 60.000 aziende<br />
clienti di continuare a fruire<br />
dei benefici economici, finanziari,<br />
amministrativi e di efficienza<br />
delle risorse insiti nel<br />
noleggio di veicoli aziendali.<br />
Analizzando gli indicatori fondamentali<br />
del NLT si evince<br />
che la fase di decelerazione<br />
verificatasi nel biennio 2008-<br />
Distribuzione del fatturato per motivo di noleggio<br />
2010 2009<br />
euro % euro % var %<br />
Fatturato totale (in ml euro) 1.092 100% 1.050 100% 4%<br />
• Turismo 598 55% 551 53% 9%<br />
• Business 361 33% 369 35% -2%<br />
• Replacement 133 12% 130 12% 3%<br />
Fonte ANIASA<br />
Permanenza media dei veicoli in flotta (mesi)<br />
Mesi 2010 2009<br />
Permanenza di vetture in flotta 10 11<br />
Permanenza di furgoni in flotta 16 17<br />
Fonte ANIASA<br />
Immatricolazioni di veicoli a breve termine<br />
2010 2009 var %<br />
Immatricolazioni 125.727 96.792 30%<br />
• di cui vetture 121.102 91.840 32%<br />
• di cui furgoni 4.625 4.952 -7%<br />
Valore delle immatricolazioni (euro) 1.598.553.789 1.207.117.909 32%<br />
• di cui vetture 1.523.257.411 1.136.075.638 34%<br />
• di cui furgoni 77.665.844 72.173.113 8%<br />
Fonte ANIASA<br />
2009 è quasi cessata. La contrazione<br />
del fatturato globale<br />
si è interrotta (+2,5% rispetto<br />
al 2009), nonostante la riduzione<br />
della flotta media (-2,1%<br />
rispetto al 2009), in relazione<br />
al maggior canone medio (do-<br />
vuto in parte anche alla rinnovata<br />
richiesta della clientela<br />
di servizi aggiuntivi).<br />
La stabilità del prezzo medio<br />
al chilometro è a conferma sia<br />
della ricerca continua di efficienza,<br />
sia di un contesto al-<br />
tamente competitivo.<br />
Nell’ambito delle Car Policy è<br />
continuata l’estensione della<br />
durata media dei contratti di<br />
un ulteriore 3,3% (nel 2009<br />
erano cresciute del +1,9%), per<br />
la necessità dei clienti di ➔<br />
CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
PROFIT<br />
Quadro del noleggio a lungo termine<br />
2010 2009 var<br />
Fatturato da contratti di noleggio, incluso prelease (mln euro) 3.751 3.661 2,50%<br />
Fatturato da rivendita usato (mln euro) 1.135 1.093 3,80%<br />
Fatturato totale (mln euro) 4.886 4.754 2,80%<br />
Totale Veicoli usati venduti 138.713 135.336 2,50%<br />
Veicoli in noleggio a fine anno 513.418 522.237 -1,70%<br />
Flotta media in noleggio a lungo termine 517.8<strong>28</strong> 5<strong>28</strong>.801 -2,10%<br />
Canone medio/mese (euro calc. su flotta media) 604 577 4,60%<br />
Durata media dei contratti (mesi) 43,5 <strong>42</strong>,1 3,30%<br />
Chilometraggio medio/anno 29.883 <strong>28</strong>.935 3,30%<br />
Dipendenti 2.721 2.635 3,30%<br />
Immatricolazioni (auto, furgoni, altro) 143.597 145.004 -1,00%<br />
Prezzo medio al chilometro 0,24 0,24 0,0 pps<br />
Fonte ANIASA<br />
63
PROFIT<br />
ridurre il canone medio e degli<br />
operatori di settore di posticipare<br />
la vendita dell’usato.<br />
In discreto aumento anche le<br />
percorrenze chilometriche (oltre<br />
30mila km/anno, +3,3%),<br />
mentre secondo i dati sulla<br />
mobilità in Italia si assiste ad<br />
una riduzione dei chilometri<br />
percorsi (in media 12.000 nel<br />
2010, da l’Osservatorio sulla<br />
Mobilità Sostenibile – AIRP).<br />
Probabilmente a ciò ha contribuito<br />
anche la riduzione del<br />
personale tecnico e commerciale<br />
delle aziende clienti, con<br />
conseguente maggior estensione<br />
delle aree da coprire individualmente.<br />
L’aumento dei<br />
veicoli usati venduti (+2,5%)<br />
è dovuto non solo al posticipo<br />
delle scadenze iniziato nel<br />
2009, ma anche alla forte crescita<br />
di immatricolazioni uso<br />
noleggio registratasi nel biennio<br />
2006/2005.<br />
Per completare il quadro generale<br />
è da notare la ripresa<br />
delle assunzioni, aumentate<br />
del 3,3%, segnale ulteriore<br />
delle concrete prospettive di<br />
ripartenza del mercato.<br />
Dopo la brusca frenata registrata<br />
nel 2009 (calo del<br />
24,2%, cioè 40.000 unità in<br />
meno sul 2008, anno record<br />
con 166.000 unità), anche nel<br />
2010 le immatricolazioni complessive<br />
registrano un ulteriore<br />
calo (-1%) dovuto non<br />
solo all’allungamento delle<br />
durate, ma anche alla riduzione<br />
strutturale da parte<br />
della clientela.<br />
Tuttavia nel 2010 si è verificata<br />
una ripresa della penetrazione<br />
del NLT sul totale delle immatricolazioni.<br />
Il dettaglio delle immatricolazioni<br />
rileva peraltro una ripresa<br />
nel segmento commerciale<br />
puro, quello dei furgoni.<br />
E se si considera che nel 2008,<br />
anno inizio congiuntura, furono<br />
immatricolati 32.000 furgoni,<br />
veicoli ad uso produttivo per<br />
antonomasia, la ripresa delle<br />
immatricolazioni è indicativa<br />
ed un buon auspicio della progressiva<br />
uscita dalla crisi.<br />
64 CARFLEET <strong>42</strong> | LUGLIO <strong>2011</strong><br />
Durata media dei contratti NLT (mesi)<br />
2010 2009 var %<br />
Vetture 40,9 38,9 5,00%<br />
Furgoni 51,2 52,8 -3,10%<br />
Altro 46,3 <strong>42</strong>,1 10,00%<br />
Durata media totale 43,5 <strong>42</strong>,1 3,30%<br />
Fonte ANIASA<br />
Chilometraggio medio/anno per veicolo NLT<br />
2010 2009 Var %<br />
Vetture 30.391 30.743 -1,10%<br />
Furgoni 26.414 23.810 10,90%<br />
Altro 17.374 17.105 1,60%<br />
Km medio totale 29.883 <strong>28</strong>.935 3,30%<br />
Fonte ANIASA<br />
Penetrazione NLT sulle immatricolazioni di vetture<br />
2010 2009 var %<br />
Immatricolazioni vetture 1.960.<strong>28</strong>2 2.158.010 -9,20%<br />
Immatricolazioni vetture in NLT 121.267 125.955 -3,70%<br />
Penetrazione NLT 6,19% 5,84% 6,00%<br />
Fonte: Dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti<br />
Distribuzione delle immatricolazioni per tipologia veicolo<br />
2010 2009 Var.%<br />
Tipologia veicoli unità % unità %<br />
Vetture 121.267 84% 125.955 87% -3,70%<br />
Furgoni + minibus 21.553 15% 18.091 12% 19,10%<br />
Altro 776 1% 958 1% -19,00%<br />
Totale 143.597 100% 145.004 100% -1,00%<br />
Fonte ANIASA