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CarFleet n. 34 - LeasePlan

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NAZ/215/2008<br />

n.<strong>34</strong><br />

Periodico trimestrale<br />

Ottobre 2009 - euro 6,00<br />

<strong>CarFleet</strong><br />

F L O T T E A Z I E N D A L I<br />

La spesa<br />

per l’auto<br />

degli italiani<br />

Testimonianze<br />

- Jacques Bousquet (Renault)<br />

- Massimo Borio (Citroën)<br />

Scenari<br />

Quale auto per il dopo crisi?<br />

Gestione flotte<br />

Savings Accelerator,<br />

obiettivo risparmio razionale<br />

Inchiesta<br />

Auto usata ed incentivi<br />

Mobilità<br />

Record italiano:<br />

60 auto ogni 100 abitanti<br />

Sport<br />

Formula Uno:<br />

l’opinione di Prisca<br />

Prove su strada<br />

BMW Serie 3 / Volkswagen<br />

Passat Blue TDI / Toyota Prius<br />

III Serie / Opel Insignia<br />

Sports Tourer / Ford Ka<br />

Osservatorio<br />

- I numeri dell’auto aziendale<br />

- La spesa per auto<br />

provincia per provincia


LEASEPLAN ITALIA S.p.a.<br />

Viale Alessandro Marchetti, 105<br />

00148 Roma<br />

tel. 800-822.023<br />

e-mail: carfleet@leaseplan.it<br />

http://www.leaseplan.it/carfleet/<br />

Associata ANIASA<br />

<strong>CarFleet</strong><br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Jaromír Hájek<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Mauro Manzoni<br />

EDITORE<br />

<strong>LeasePlan</strong> Italia S.p.a.<br />

Viale Alessandro Marchetti, 105<br />

00148 Roma<br />

REDAZIONE, IMPAGINAZIONE<br />

E PUBBLICITA’<br />

Econometrica Spa<br />

Via della Zecca 1 - 40121 Bologna<br />

tel. 051.271710 - fax 051.224807<br />

e-mail: info@econometrica.it<br />

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:<br />

Mario Anzola, Lodovico Basalù,<br />

Cinzia Bortolotti, Veronica Carletti, Vincenzo Conte,<br />

Luigi Gemma, Ermanno Molinari,<br />

Gian Primo Quagliano, Prisca Taruffi<br />

PROVE SU STRADA<br />

a cura di Roberto Mazzanti<br />

SEGRETERIA DI REDAZIONE<br />

Cinzia Bortolotti<br />

ART DIRECTOR<br />

Mariangela Canzoniero<br />

STAMPA<br />

Labanti e Nanni Industrie Grafiche<br />

Via G. Di Vittorio, 5/7 - 40056 Crespellano (BO)<br />

Registrazione Tribunale di Milano<br />

n.98/1997<br />

7. EDITORIALE<br />

Scenari d’autunno più sereni<br />

11. SCENARI<br />

Quali auto per il dopo crisi?<br />

12.TECNOLOGIA<br />

Obiettivo web car<br />

13. ECOLOGIA<br />

Scocca l’ora dell’Euro 5<br />

15. GIOIA DI VIVERE<br />

Tartufo scrigno di delizie<br />

18.TESTIMONIANZE<br />

L'auto verde<br />

nei piani Renault<br />

18<br />

20.TESTIMONIANZE<br />

Una marcia in più<br />

grazie al marketing<br />

22.DOSSIER<br />

Autoveicoli nel 2009:<br />

la spesa cala a 194 miliardi<br />

26. INCHIESTA<br />

L’auto usata ai tempi<br />

degli incentivi<br />

30. GESTIONE FLOTTE<br />

Savings Accelerator,<br />

obiettivo risparmio razionale<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

5<br />

Sommario<br />

32. MOBILITÀ<br />

Record italiano:<br />

60 auto ogni 100 abitanti<br />

36. NOVITÀ<br />

40. SPORT<br />

F1: finalmente<br />

qualcosa di nuovo<br />

40<br />

42. PROVE<br />

- BMW Serie 3<br />

- Volkswagen Passat Blue TDI<br />

- Toyota Prius III Serie<br />

- Opel Insignia Sports Tourer<br />

- Ford Ka<br />

58. TENDENZE<br />

L’auto aziendale è bianca...<br />

58<br />

59. TENDENZE<br />

... e spesso è anche diesel<br />

60. OSSERVATORIO<br />

- I numeri dell’auto aziendale<br />

- Costi dell’auto provincia<br />

per provincia


Il Risparmio dell’Energia<br />

L’Energia del Risparmio<br />

*Dato medio calcolato su superficie territorio italiano.<br />

Fonte ISTAT e MINISTERO AFFARI ESTERI<br />

EUROTRAFIC, creatori di efficienza.<br />

Eurotrafic, con una rete di accettazione di 3.300 stazioni, 1 ogni<br />

10 km*, è lo strumento ideale proposto da TOTAL, già adottato<br />

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Editoriale<br />

Scenari d’autunno<br />

più sereni<br />

Quanto<br />

spendono<br />

gli italiani per<br />

l’automobile?<br />

A questa<br />

domanda<br />

risponde ogni<br />

anno l’Ufficio<br />

Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia con una ricerca<br />

diventata ormai un classico e<br />

sistematicamente ripresa da tutti i<br />

principali media nazionali. Nel<br />

2008 la spesa per l’acquisto e l’utilizzo<br />

di autoveicoli ha toccato nel<br />

nostro Paese il ragguardevole livello<br />

di 212 miliardi di euro, pari al<br />

13,5% del Prodotto Interno Lordo.<br />

Come emerge dall’ampio servizio<br />

pubblicato in questo numero, nel<br />

2009 la spesa scenderà a 194<br />

miliardi. I motivi della contrazione<br />

sono essenzialmente due: il calo<br />

degli acquisti di nuovi autoveicoli e<br />

la diminuzione dei prezzi dei carburanti.<br />

Anche se piuttosto ridimensionata,<br />

la cifra spesa dagli Italiani<br />

per l’automobile rimane comunque<br />

di tutto rispetto. D’altra parte,<br />

l’Italia è il Paese che detiene il<br />

record per tasso di motorizzazione<br />

con 60 autovetture per ogni 100<br />

abitanti. Come già detto, nel 2009<br />

gli acquisti di auto - non solo in<br />

Italia, ma in tutto il mondo - sono in<br />

calo. È questo un aspetto della crisi<br />

economica globale, che ha colpito il<br />

mondo a partire dal disastro di<br />

Lehman Brothers nel settembre<br />

scorso. Nonostante un quadro<br />

complessivo ancora difficile, è sicuramente<br />

confortante la convinzione<br />

diffusa che il peggio sia ormai alle<br />

nostre spalle e che lo scenario<br />

autunnale sia più sereno. Negli<br />

Stati Uniti si registrano segnali di<br />

attenuazione dell’impatto della<br />

crisi finanziaria sull’economia<br />

reale. Nel nostro continente,<br />

Francia e Germania sembrano avere<br />

già imboccato la strada della ripresa<br />

ed anche in Italia la fiducia di<br />

imprese e consumatori è in crescita,<br />

perciò si attende che inizino ad<br />

arrivare dati meno negativi anche<br />

per quanto riguarda l’economia<br />

reale. Per il mercato automotive,<br />

dopo un inizio d’anno decisamente<br />

negativo, gli incentivi alla rottamazione<br />

in vigore dal 7 febbraio hanno<br />

ridato slancio alla domanda delle<br />

auto che possono beneficiare di<br />

bonus, cioè quelle con alimentazioni<br />

ecologiche e quelle con emissioni<br />

di CO 2 fino a 130 gr/km se diesel,<br />

o a 140 gr/km se a benzina. La<br />

ripresa riguarda però soltanto gli<br />

acquisti dei privati, mentre le aziende<br />

mantengono un atteggiamento<br />

di grande cautela nel rinnovo e nell’ampliamento<br />

del loro parco.<br />

Dal momento che anche l’economia<br />

italiana comincia a migliorare e che<br />

i temuti effetti catastrofici a cavallo<br />

tra il 2008 e il 2009 non si sono<br />

verificati, anche il Governo italiano<br />

dovrebbe investire di più nel sostegno<br />

dell’automobile, come ad<br />

esempio hanno fatto nel momento<br />

più nero Francia e Germania, le cui<br />

economie non a caso sono già in<br />

ripresa. In particolare il Governo<br />

italiano dovrebbe sostenere la<br />

domanda delle aziende per acquistare<br />

o prendere in noleggio a<br />

lungo termine nuove autovetture.<br />

La strada maestra sarebbe adeguare<br />

una volta per tutte agli standard<br />

europei la normativa italiana in<br />

materia di deducibilità dei costi di<br />

esercizio e di detraibilità dell’Iva.<br />

Se si volesse però agire soltanto sul<br />

piano congiunturale, una prima<br />

misura potrebbe essere l’inserimento<br />

degli autoveicoli tra i beni<br />

acquistabili con i benefici della<br />

Tremonti-ter o una sorta di moratoria<br />

sull’Iva, cioè l’introduzione, per<br />

un periodo di tempo limitato, della<br />

detraibilità integrale dell’Iva sugli<br />

acquisti di autovetture e sui relativi<br />

canoni di noleggio e di leasing.<br />

Qualunque cosa decida il Governo,<br />

il tema del risparmio sul costo dell’auto<br />

aziendale resta centrale.<br />

Molto interessante a questo proposito<br />

è l’articolo sul Savings<br />

Accelerator di <strong>LeasePlan</strong>. E di particolare<br />

interesse in questo numero<br />

sono anche le interviste a Jacques<br />

Bousquet e a Massimo Borio. Per la<br />

tecnologia segnaliamo un articolo<br />

su web e mondo dell’auto, mentre<br />

in tema di tendenze parliamo di<br />

cilindrate e parliamo anche di colori,<br />

senza dimenticare le novità<br />

auto e le prove su strada.<br />

Mauro Manzoni,<br />

Direttore Responsabile di <strong>CarFleet</strong><br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

7


Editorial<br />

Calmer autumn<br />

scenarios<br />

Ho w<br />

much<br />

do Ita -<br />

lia ns spend<br />

on cars? This<br />

is a question<br />

whi ch is ans -<br />

we red ea ch<br />

year by the<br />

<strong>LeasePlan</strong> Italy Study Office in a<br />

survey which has become a regular<br />

feature and is systematically<br />

picked up by the national media.<br />

In 2008, expenditure for the purchase<br />

and use of vehicles reached<br />

the considerable figure of 212 billion<br />

euro in Italy, equal to 13.5%<br />

of the GDP. As highlighted by the<br />

detailed feature in this issue,<br />

spending is expected to drop to<br />

194 billion in 2009. There are<br />

basically two reasons for this: a<br />

decrease in the purchases of new<br />

cars and a drop in fuel prices.<br />

Although slightly redimensioned,<br />

the figure spent by Italians on<br />

cars is still considerable and<br />

indeed Italy holds the record for<br />

its motorisation rate, with 60<br />

vehicles for every 100 inhabitants.<br />

As we have said, car purchases in<br />

2009 – not only in Italy but throughout<br />

the world – are on the decline.<br />

This is one aspect of the global<br />

economic crisis that has hit<br />

the world, ever since the Lehman<br />

Brothers disaster last September.<br />

In spite of a general scenario<br />

which is still not good, the widespread<br />

conviction that the worst<br />

is behind us and that the autumn<br />

scenario will be calmer is certainly<br />

comforting. In the United<br />

States, signs of an attenuation of<br />

the impact of the financial crisis<br />

on the real economy can be seen.<br />

As for Europe, France and<br />

Germany seem already to be on<br />

their way towards economic reprisal<br />

and businesses and consumers<br />

in Italy too are feeling more<br />

positive, so some less negative<br />

figures are expected also as<br />

regards the real economy. As<br />

regards the automotive market,<br />

after a decidedly negative start to<br />

the year, the car-scrapping incentives<br />

which came into force on 7th<br />

February have boosted demand<br />

for cars eligible to benefit from<br />

bonuses, in other words those<br />

with hybrid fuel supplies and<br />

those with CO 2 emissions up to<br />

130 gr/km for diesel, or 140 gr/km<br />

for petrol. The reprisal however<br />

only concerns private purchases,<br />

while companies are still being<br />

very cautious about renewing and<br />

expanding their fleets.<br />

Given the improvement in the<br />

Italian economy and the absence<br />

of those much-dreaded catastrophic<br />

scenarios between 2008<br />

and 2009, the Italian government<br />

should be investing more to support<br />

the car industry, as other<br />

countries such as France and<br />

Germany, whose economies not<br />

by chance are already on the uprise,<br />

did when times were really<br />

bad. More specifically, the Italian<br />

government should support companies’<br />

demand as regards the<br />

purchase or long term rental of<br />

new vehicles. The best way would<br />

be to adapt Italian legislation<br />

once and for all to European standards<br />

as regards the possibility of<br />

deducting running costs and<br />

detracting VAT. However even just<br />

on a level of economic trend, an<br />

initial measure could be to include<br />

cars among those goods which<br />

may be purchased with the benefits<br />

of the “Tremonti-ter” law, or a<br />

sort of moratorium on VAT, in<br />

other words introducing total VAT<br />

detraction on car purchases and<br />

on the relative renting and leasing<br />

charges for a limited period of<br />

time. Whatever the government<br />

decides to do, saving on the cost<br />

of the company car remains crucial<br />

and on this topic the article<br />

on <strong>LeasePlan</strong>’s Cost Savings<br />

Accelerator has some useful<br />

things to say. This issue also features<br />

interesting interviews with<br />

Jacques Bousquet and Massimo<br />

Borio. As regards technology,<br />

there is a feature on hybrid cars<br />

and one on the web and the world<br />

of cars, while as regards trends<br />

we talk about engine size and<br />

colours, as well as new cars on<br />

the market and of course test drives.<br />

Mauro Manzoni,<br />

Managing Editor<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

9


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Scenari<br />

Quali auto per il dopo crisi?<br />

di Gian Primo Quagliano<br />

Da qualche anno è in atto sul mercato mondiale una tendenza della riduzione delle dimensioni delle<br />

autovetture innescata dai rincari dei carburanti e sostenuta poi dagli sforzi per contenere le emissioni di CO 2 .<br />

Con la crisi globale la tendenza si è accentuata, ma il futuro non è scontato<br />

Vi è chi sostiene che la<br />

“crisi globale” che ha<br />

colpito l’economia in<br />

tutto il mondo cambierà<br />

molte scelte dei consumatori.<br />

In materia di automobili si<br />

ipotizza che, dopo il ritorno<br />

del mercato alla normalità,<br />

continuerà l’orientamento<br />

del pubblico verso auto più<br />

piccole. In effetti una tendenza<br />

di questo tipo si è<br />

delineata già da qualche<br />

anno. Si tratta del fenomeno<br />

che gli addetti ai lavori<br />

hanno definito downsizing,<br />

cioè riduzione delle dimensioni.<br />

Se consideriamo<br />

come parametro la cilindrata<br />

media, vi sono dati della<br />

Acea che danno un’idea<br />

molto chiara del fenomeno.<br />

Calano le cilindrate<br />

Nel 1990 la media delle cilindrate<br />

delle auto vendute nei<br />

paesi dell’Europa Occiden -<br />

tale era 1.591 cc. Negli anni<br />

successivi questo valore ha<br />

continuato a crescere arrivando<br />

a toccare un massimo<br />

di 1.745 cc nel 2004. Nei<br />

due anni successivi la<br />

media è calata moderatamente,<br />

nel 2007 vi è stato<br />

un modesto recupero, ma<br />

dal 2008 la tendenza si è<br />

fortemente accentuata ed a<br />

giugno 2009 la media europea<br />

è scesa a 1.6<strong>34</strong> cc.<br />

Naturalmente la cilindrata<br />

media è soltanto uno dei<br />

parametri da considerare. Il<br />

fenomeno del downsizing<br />

sta infatti investendo molte<br />

caratteristiche delle autovetture.<br />

E così su tutti i mercati<br />

avanzati le auto piccole<br />

e medio piccole guadagnano<br />

significative quote di<br />

1.800<br />

1.750<br />

1.700<br />

1.650<br />

1.600<br />

1.500<br />

1990<br />

Fonte: dati Acea<br />

mercato, mentre tutte le<br />

altre perdono fortemente<br />

terreno.<br />

Meno auto grandi e Suv<br />

In particolare, secondo gli<br />

ultimi dati disponibili, sul<br />

mercato mondiale, tra il<br />

2007 e il 2008, le immatricolazioni<br />

di auto piccole sono<br />

aumentate del 6% a fronte<br />

di cali del 3% per le medie,<br />

del 19% per le grandi, del<br />

6% per i Van e dell’11% per<br />

Suv e Pickup. Nel 2009 la<br />

tendenza si è fortemente<br />

accentuata. Si potrebbe<br />

pensare che la tendenza al<br />

downsizing dell’auto sia<br />

legata alle difficoltà economiche<br />

degli ultimi anni ed in<br />

particolare alla “crisi globale”.<br />

Vi è certamente anche<br />

questo elemento, ma non è<br />

il solo e neppure il più<br />

importante. Il fenomeno è<br />

stato innescato dalla crescita<br />

dei prezzi dei carburanti.<br />

E’ proseguito per una certa<br />

CILINDRATA MEDIA DELLE AUTOVETTURE<br />

IMMATRICOLATE IN EUROPA OCCIDENTALE<br />

disaffezione verso Suv e<br />

auto di grandi dimensioni<br />

ed ora l’elemento principale<br />

che lo sostiene è la necessità<br />

di contenere le emissioni<br />

di anidride carbonica, la<br />

famigerata CO 2 . Per ridurne<br />

le emissioni molto importante<br />

è contenere i consumi.<br />

Per ottenere questo obiettivo,<br />

oltre a migliorare i motori<br />

e a spingere alimentazioni<br />

alternative a quelle tradizionali,<br />

occorre ridurre peso e<br />

dimensioni delle auto. A<br />

questa necessità si stanno<br />

adeguando le case automobilistiche<br />

e si stanno piegando<br />

le abitudini dei consumatori<br />

che per amore o<br />

per forza stanno cambiando<br />

le loro scelte. La tendenza al<br />

downsizing in atto a livello<br />

mondiale interessa anche<br />

l’Italia, che è da sempre il<br />

mercato avanzato caratterizzato<br />

dalla maggior quota<br />

di auto di minori dimensioni<br />

e in cui nel giugno scorso la<br />

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 1° sem.<br />

2009<br />

cilindrata media è scesa a<br />

quota 1.487 cc contro la<br />

media di 1.627 cc del complesso<br />

dei Paesi della<br />

Europa Occidentale.<br />

Futuro non scontato<br />

Se questo è il quadro attuale<br />

non è detto però che la<br />

situazione non possa mutare<br />

quando la crisi sarà superata.<br />

Né si può dare per<br />

scontato che la tendenza a<br />

ridurre cilindrate e dimensioni<br />

porti a vetture più<br />

povere e meno confortevoli.<br />

Anzi, l’industria è impegnata<br />

a conciliare downsizing,<br />

comfort e sicurezza. Ciò<br />

potrebbe portare ad auto<br />

con consumi più bassi ma<br />

con prezzi più alti di quelli<br />

attuali.<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

11


Tecnologia<br />

Obiettivo web car<br />

di Vincenzo Conte<br />

Da qualche anno a questa parte sono comparse anche sul mercato italiano auto che offrono moltissimi<br />

optional tecnologici (a volte anche oltre le reali capacità d’utilizzo degli automobilisti)<br />

rivoluzionando il modo tradizionale di intendere il rapporto con la vettura. È solo una moda o durerà?<br />

Lettore Dvd, touch<br />

screen, navigatore<br />

satellitare, e poi<br />

ancora un potente computer,<br />

una memoria in grado<br />

di contenere una mole<br />

impressionante di dati,<br />

schermi al plasma e molto<br />

altro ancora: una web car<br />

che si rispetti non può fare<br />

a meno di tutte queste<br />

apparecchiature tecnologiche<br />

di gran moda. Quello<br />

di riempire le auto di contenuti<br />

tecnologici di primissimo<br />

livello è un trend<br />

che promette di durare<br />

ancora a lungo, se non<br />

altro per il fatto che lo sviluppo<br />

tecnologico corre, e<br />

se da un lato sono ancora<br />

molti i gadget che si<br />

attendono per i prossimi<br />

anni per rivoluzionare le<br />

nostre vite, dall’altro<br />

quelli che sono già di uso<br />

comune continuano ad<br />

essere miniaturizzati e<br />

riempiti di funzioni accessorie.<br />

Chi mai avrebbe<br />

potuto pensare dieci anni<br />

fa, ad esempio, che le poltrone<br />

posteriori di un’autovettura<br />

potessero trasformarsi<br />

in un comodissimo<br />

cinema, o che grazie<br />

a sofisticati dispositivi<br />

wireless sarebbe stato<br />

possibile collegarsi ad<br />

Internet anche con l’auto<br />

in movimento e quindi<br />

usufruire di una connettività<br />

praticamente senza<br />

interruzioni?<br />

C'è chi scommette che la<br />

prossima frontiera dello<br />

sviluppo automobilistico<br />

sarà un touch screen al<br />

posto del cruscotto, che<br />

“bombardi” l’automobilista<br />

con moltissime informazioni,<br />

non solo strettamente<br />

legate al veicolo o<br />

all’itinerario, ma anche di<br />

natura più personale. Si<br />

potrebbe dire, estremizzando,<br />

che l’auto potrà<br />

comunicarci, prima di tornare<br />

a casa, il contenuto<br />

del nostro frigo oppure<br />

ricordarci di fare la spesa<br />

fornendoci al contempo la<br />

lista di cosa acquistare.<br />

Opportunità da cogliere<br />

C’è però da dire che, se<br />

ieri erano pochi quelli che<br />

prospettavano un simile<br />

sviluppo, oggi sono ancora<br />

una minoranza quelli<br />

che hanno effettivamente<br />

bisogno di avere a disposizione<br />

tutte le comodità<br />

tecnologiche di cui è possibile<br />

usufruire in un’automobile.<br />

Eppure questo<br />

trend sembra proprio non<br />

conoscere cali, e le prospettive<br />

sono di vedere, in<br />

un futuro a breve-medio<br />

termine, auto sempre più<br />

tecnologiche e quindi<br />

anche più complicate da<br />

utilizzare. Se da un punto<br />

di vista puramente ludico<br />

questo sforzo tecnologico<br />

sembra trovare gli automobilisti<br />

odierni impreparati<br />

a coglierne appieno<br />

tutte le opportunità, il<br />

discorso cambia se si considerano<br />

i dispositivi di<br />

sicurezza. Sotto questo<br />

profilo i grandi passi in<br />

avanti compiuti dalla tecnologia<br />

negli ultimi anni<br />

non possono che essere<br />

molto apprezzati. Quella<br />

della sicurezza si rivela<br />

quindi come la frontiera su<br />

cui concentrare gli sforzi<br />

della ricerca delle case<br />

automobilistiche, insieme<br />

alla produzione di veicoli<br />

sempre più ecocompatibili<br />

e dai consumi ridotti. E<br />

allora ben vengano le sperimentazioni<br />

di materiali<br />

alternativi, più leggeri e<br />

resistenti, o i dispositivi<br />

che aiutano il conducente<br />

a non superare la linea di<br />

mezzeria oppure quelli<br />

che monitorano la distanza<br />

che separa il veicolo da<br />

quello che lo precede, o<br />

ancora quelli che verificano<br />

la stanchezza del conducente<br />

attraverso il<br />

monitoraggio del battito<br />

delle ciglia, e così via.<br />

Un piccolo sacrificio<br />

Purtroppo per raggiungere<br />

l’obiettivo di avere auto<br />

che consumino meno e<br />

quindi emettano una<br />

minore quantità di sostanze<br />

nocive dovremo probabilmente<br />

rinunciare alle<br />

automobili grandi e grosse<br />

che conosciamo oggi, ed<br />

abituarci all’idea di auto<br />

piccole e leggere. Ma le<br />

nuove vetture, profondamente<br />

modificate anche<br />

dal punto di vista del design,<br />

potranno avere a<br />

disposizione una tecnologia<br />

che oggi verrebbe considerata<br />

fantascientifica.<br />

Sarà quindi una vera rivoluzione,<br />

per la quale, però,<br />

c’è ancora da aspettare…<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

12


Ecologia<br />

Scocca l’ora dell’Euro 5<br />

di Luigi Gemma<br />

Dal 1° settembre è entrata in vigore la normativa europea Euro 5. Di conseguenza le Case<br />

automobilistiche potranno omologare soltanto modelli e versioni che rispondono ai nuovi requisiti.<br />

Dal 1° gennaio 2011 potranno essere immatricolati soltanto veicoli Euro 5. Ma è già pronta la Euro 6<br />

Scatta la fase “Euro<br />

5” per il mercato<br />

automobilistico<br />

europeo. Dal primo settembre<br />

tutti i nuovi modelli<br />

di autoveicoli o le nuove<br />

versioni di modelli esistenti<br />

devono rispettare la<br />

normativa anti-inquinamento<br />

che prevede nuovi<br />

e più rigidi limiti di emissioni<br />

rispetto alla precedente<br />

Euro 4. In pratica il<br />

cambiamento riguarda i<br />

parametri emissivi degli<br />

ossidi di azoto contenuti<br />

nelle motorizzazioni a<br />

benzina (da 80 a 60<br />

mg/km) e nelle motorizzazioni<br />

diesel (da 250 a 180<br />

mg/km) e del particolato<br />

emesso dalle motorizzazioni<br />

diesel (da 25 a 5<br />

mg/km). I limiti disposti<br />

per le emissioni delle altre<br />

sostanze inquinanti prese<br />

in considerazione (monossido<br />

di carbonio e idrocarburi<br />

incombusti) rimangono<br />

invariati rispetto a<br />

quelli previsti nella normativa<br />

Euro 4. Per i motori<br />

diesel, quindi, il limite per<br />

il monossido di carbonio è<br />

di 500 mg/km; per i motori<br />

a benzina, invece, il limite<br />

del monossido di carbonio<br />

è fissato a 1.000<br />

mg/km, degli idrocarburi<br />

non metanici a 68 mg/km,<br />

quello degli idrocarburi<br />

totali a 100 mg/km e quello<br />

del particolato a 5<br />

mg/km.<br />

Come detto la norma Euro<br />

5 è entrata in vigore dal 1°<br />

settembre 2009 per quel<br />

che riguarda le omologazioni;<br />

la sua efficacia sarà<br />

piena a partire dal 1° gennaio<br />

2011, data in cui<br />

entrerà in vigore anche per<br />

quel che riguarda la vendita<br />

e le immatricolazioni di<br />

tutti i nuovi autoveicoli.<br />

Dal 2014 l’Euro 6<br />

Anche se l’Euro 5 non è<br />

ancora entrata in vigore a<br />

pieno regime, è già pronta<br />

la norma che stringerà<br />

ulteriormente un metaforico<br />

cappio sulle emissioni<br />

di sostanze nocive provenienti<br />

dalle autovetture.<br />

Stiamo parlando dell’Euro<br />

6, che sarà applicabile a<br />

partire dal 1° settembre<br />

2014 per quanto riguarda<br />

il rilascio dell’omologazione,<br />

e dal 1° settembre<br />

2015 per l’immatricolazione<br />

e la vendita di tutti i<br />

nuovi autoveicoli. Con<br />

l’entrata in vigore della<br />

norma Euro 6 saranno<br />

prevalentemente le emissioni<br />

di ossidi di azoto<br />

prodotte da veicoli diesel<br />

a dover essere ridotte in<br />

misura considerevole. Ad<br />

esempio le emissioni prodotte<br />

dalle automobili<br />

non potranno superare il<br />

limite massimo di 80<br />

mg/km. Non sarà facile<br />

per le Case raggiungere<br />

gli standard imposti<br />

dall’Europa e vi saranno<br />

consistenti investimenti<br />

da fare che finiranno per<br />

far lievitare ulteriormente<br />

i prezzi al pubblico.<br />

Calo delle emissioni<br />

Nel corso degli ultimi anni<br />

il processo di diminuzione<br />

delle sostanze inquinanti<br />

emesse dagli autoveicoli è<br />

stato costante ed ha portato<br />

già ottimi risultati. A<br />

partire dall’entrata in<br />

vigore della normativa<br />

Euro 1 (nel 1992), infatti,<br />

le emissioni consentite di<br />

monossido di carbonio<br />

sono passate da 2.720<br />

mg/km a 1000 mg/km per<br />

i motori a benzina ed a<br />

500 mg/km per i motori<br />

diesel.<br />

Anche le emissioni di particolato<br />

dei motori diesel<br />

hanno subito un crollo verticale:<br />

da 140 mg/km a 5<br />

mg/km. A partire dall’entrata<br />

in vigore della normativa<br />

Euro 3 (nel 2000),<br />

poi, sono stati presi in<br />

considerazione anche gli<br />

idrocarburi emessi dai<br />

motori a benzina e gli ossidi<br />

di azoto. Questi ultimi<br />

per i motori a benzina<br />

sono passati da 150<br />

mg/km a 60 mg/km, e per<br />

quelli diesel da 500<br />

mg/km a 180 mg/km (con<br />

la prospettiva, come<br />

detto, di raggiungere<br />

quota 80 mg/km con l’entrata<br />

in vigore dell’Euro 6).<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

13


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Gioia di vivere<br />

Tartufo scrigno di delizie<br />

di Veronica Carletti<br />

In autunno l’Italia si riempie di atmosfere profumate e forti sapori. I comuni ospitano sagre, fiere<br />

e mostre al sapore di tartufo, questo pregiato prodotto del sottosuolo che ogni anno riempie di eventi<br />

e manifestazioni vicoli e piazze, mantenendo vive nel tempo radici e vecchie tradizioni<br />

Archiviata l’estate e<br />

le sue temperature<br />

torride, diventa<br />

ancora più piacevole mettersi<br />

in auto alla scoperta<br />

di località poco conosciute,<br />

magari approfittando<br />

delle sagre che rallegrano<br />

il nostro paese e che da<br />

ottobre profumano inesorabilmente<br />

di tartufo.<br />

È proprio da ottobre a<br />

dicembre che il pregiato<br />

Tuber Magnatum Pico, più<br />

noto come tartufo bianco,<br />

arriva a deliziare le nostre<br />

tavole, in quantità più<br />

abbondante se in estate<br />

ha piovuto molto. Questo<br />

fungo sotterraneo, di cui<br />

siamo i maggiori produttori<br />

ed esportatori, viene<br />

apprezzato sin dall’epoca<br />

romana quando ispira<br />

poeti e filosofi i quali ne<br />

attribuiscono la creazione<br />

a Giove, in seguito ad un<br />

fulmine scagliato in prossimità<br />

di una quercia (albero<br />

sacro). Da questa paternità<br />

deriverebbero le qualità<br />

afrodisiache del tartufo<br />

alle quali, nel Medioevo,<br />

alcuni scienziati affiancarono<br />

addirittura un effetto<br />

“estatico” che, secondo i<br />

loro studi, il forte aroma<br />

era capace di provocare<br />

sull’essere umano.<br />

Sagre e mostre mercato<br />

Tra le verdi vallate umbre,<br />

in provincia di Perugia,<br />

troviamo Pietralunga, un<br />

antico borgo circondato<br />

da colline e racchiuso da<br />

poderose mura, dove si<br />

svolge ogni ottobre la<br />

mostra mercato del tartufo<br />

bianco. A pochi passi<br />

dalle maggiori città d’arte<br />

si erge questa caratteristica<br />

cittadina il cui centro<br />

storico si riempie per<br />

l’occasione di aziende<br />

locali che commerciano<br />

tartufi freschi, prodotto<br />

principale di questo territorio,<br />

e vari prodotti lavorati<br />

al tartufo, dall’olio ai<br />

formaggi. I ristoranti locali<br />

fanno largo uso di questi<br />

pregiatissimi funghi<br />

sotterranei per preparare<br />

le più deliziose specialità<br />

gastronomiche tra cui<br />

spiccano tagliatelle e<br />

gnocchi, naturalmente al<br />

tartufo. Se si vuole soggiornare<br />

più di un giorno<br />

nelle tranquille e suggestive<br />

valli umbre, diversi<br />

sono gli agriturismi che<br />

offrono, oltre a varie<br />

forme di alloggio, la possibilità<br />

di organizzare<br />

escursioni tra i boschi alla<br />

ricerca di tartufi.<br />

Spostandoci poi sulle<br />

colline dell’Appennino<br />

tosco-ro magnolo, lungo<br />

il corso del fiume<br />

Montone, troviamo Do -<br />

vadola, un altro piccolo<br />

borgo medievale in provincia<br />

di Forlì che sempre<br />

in ottobre rallegra le proprie<br />

vie dell’annuale fiera<br />

e sagra del tartufo bianco.<br />

Tra stand e ristoranti,<br />

il paese si prepara a celebrare<br />

il rinomato tartufo<br />

locale con le più classiche<br />

specialità romagnole, che<br />

vanno dalle tagliatelle<br />

alla piadina, il tutto<br />

accompagnato dai migliori<br />

vini tipici. Per chi desidera<br />

assaporare per più<br />

di un giorno la magia di<br />

questo piccolo paese ci<br />

sono numerosi agriturismi<br />

che propongono i<br />

propri prodotti tipici a<br />

base di tartufo.<br />

La fiera di Alba<br />

La manifestazione più<br />

importante legata al tartufo,<br />

però, si svolge ad<br />

Alba, la città piemontese<br />

che dedica a questo tesoro<br />

del sottosuolo una<br />

lunga fiera che tanto ha<br />

contribuito a far conoscere<br />

le Langhe e il Roero in<br />

Italia e nel mondo. La<br />

Fiera internazionale del<br />

tartufo bianco arriva quest’anno<br />

alla sua settantanovesima<br />

edizione e<br />

come garanzia e unicità di<br />

questo mercato mondiale,<br />

un’ordinanza del sindaco<br />

della città proibisce<br />

la vendita al di fuori dell’area<br />

fieristica. Per tutto<br />

ottobre Alba sarà teatro<br />

di iniziative ed eventi<br />

legati al mondo del tartufo:<br />

mostre, convegni e<br />

degustazioni guidate, si<br />

aggiungono a importanti<br />

rievocazioni storiche<br />

come il Palio degli Asini e<br />

la Giostra delle Cento<br />

Torri. Anche qui le soluzioni<br />

di pernottamento<br />

sono le più svariate,<br />

molte delle quali a due<br />

passi dal Duomo, nel suggestivo<br />

centro storico.<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

15


Testimonianze<br />

L’auto verde<br />

nei piani Renault<br />

Ecologia in primo piano nei programmi di sviluppo Renault. E poi ancora, come da tradizione, un occhio<br />

di riguardo per la sicurezza dei veicoli prodotti. In programma anche soluzioni dedicate agli utenti aziendali<br />

per fornire anche a loro la possibilità di una mobilità “verde” e sicura allo stesso tempo.<br />

Abbiamo approfondito queste tematiche con Jacques Bousquet, direttore generale di Renault Italia<br />

Dottor Bousquet, Renault si è<br />

sempre caratterizzata per<br />

una grande attenzione agli<br />

standard di sicurezza delle sue auto<br />

(che, non a caso, spesso ottengono<br />

le cinque stelle, punteggio massimo,<br />

nei crash test EuroNCAP). Può<br />

anticiparci quali novità la Sua Casa<br />

ha in programma in materia per il<br />

prossimo futuro?<br />

“Per Renault la sicurezza è un’importante<br />

leva di progresso e per<br />

questo la nostra attività di ricerca e<br />

sviluppo lavora su tre fronti: prevenire<br />

i rischi d’incidenti, correggere<br />

le situazioni inattese che si verificano<br />

durante la guida e proteggere<br />

i passeggeri in caso di urto. E questo<br />

impegno fa oggi di Renault un<br />

riferimento in tema di sicurezza,<br />

essendo la marca più premiata in<br />

sicurezza, con ben 11 modelli ad<br />

aver conquistato le 5 stelle ai<br />

crash-test EuroNCAP. Tra le novità è<br />

da citare l’esclusivo sistema a due<br />

sensori di urto, disponibile su New<br />

Laguna e sulla famiglia New<br />

Mégane, che, in caso di incidente,<br />

garantisce un’efficace protezione<br />

fino a 70 km/h, contro i 50 km/h<br />

imposti dalla regolamentazione”.<br />

Oltre alla sicurezza, la ricerca tecnologica<br />

di Renault ha fatto passi<br />

da gigante negli ultimi anni anche<br />

per quel che riguarda l’ecocompatibilità<br />

delle auto messe in commercio.<br />

A questo proposito è recente la<br />

notizia della prossima uscita sul<br />

mercato di un’auto elettrica targata<br />

Renault. Ce ne vuole parlare…<br />

Jacques Bousquet, direttore generale di Renault Italia<br />

“A partire dal 2011 immetteremo<br />

sul mercato una gamma completa<br />

di veicoli a zero emissioni, adatta a<br />

esigenze private e professionali:<br />

una berlina media, un veicolo commerciale,<br />

una urban car e un’utilitaria.<br />

Tutti veicoli dotati di una tecnologia<br />

di batterie agli ioni di litio<br />

all’avanguardia, e di caratteristiche,<br />

funzionalità e performances<br />

che non faranno rimpiangere i veicoli<br />

termici tradizionali. Il nostro<br />

obiettivo è infatti quello di produrre<br />

“veicoli a zero emissioni per<br />

tutti”. Si tratta, fra l’altro, di un’ottima<br />

soluzione di mobilità per le<br />

aziende in termini di rispetto dei<br />

parametri di emissioni delle loro<br />

flotte e di riduzione dei costi di<br />

manutenzione”.<br />

Per favorire l’introduzione nel mercato<br />

dell’auto elettrica avete posto<br />

in essere iniziative di collaborazione<br />

con la Regione Lombardia e<br />

A2A, azienda multiutility leader<br />

nella fornitura di energia elettrica.<br />

In particolare sono coinvolti in<br />

queste iniziative i comuni di<br />

Milano e Brescia. Quali sono i<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

18


punti principali di questa collaborazione,<br />

quali i fini e quali le tempistiche<br />

di attuazione previste?<br />

“Renault sta siglando numerosi<br />

accordi a livello internazionale con<br />

compagnie elettriche, governi e<br />

amministrazioni, con l’obiettivo di<br />

predisporre le condizioni utili a<br />

favorire lo sviluppo del veicolo<br />

elettrico: la creazione di un’infrastruttura<br />

di ricarica e misure a<br />

sostegno dell’acquisto e dell’utilizzo<br />

dei veicoli elettrici. In Italia<br />

abbiamo sottoscritto già un accordo<br />

con la multiutility A2A, che prevede<br />

una sperimentazione nel<br />

2010 inizialmente nelle città di<br />

Milano e Brescia, per poi potenzialmente<br />

estendersi in altre città<br />

della regione”.<br />

Per la sicurezza sulla New Laguna disponibile l’esclusivo sistema a due sensori di urto<br />

La vostra alta sensibilità ambientale<br />

è testimoniata anche da eco 2 ,<br />

un marchio che caratterizza le<br />

vostre auto più rispettose dell’ambiente<br />

e più economiche. Vuole<br />

illustrarcene le caratteristiche?<br />

“Renault eco 2 è la firma che testimonia<br />

l’impegno di Renault a favore<br />

di una mobilità ecosostenibile,<br />

un impegno in tutto il ciclo di vita<br />

dell’auto: dalla sua progettazione<br />

alla sua produzione, dal suo utilizzo<br />

fino al suo riciclaggio. Per essere<br />

contrassegnato «Renault eco 2 »,<br />

un veicolo deve rispettare contemporaneamente<br />

tre criteri: deve<br />

essere prodotto in uno stabilimento<br />

certificato Iso 14001, deve emettere<br />

meno di 140 gr/km di CO 2 e<br />

deve avere almeno il 5% delle<br />

materie plastiche provenienti dal<br />

riciclaggio (oltre ad essere progettato<br />

per permettere al 95% della<br />

sua massa di essere valorizzata a<br />

fine vita)”.<br />

Quale importanza ha l’auto<br />

aziendale nelle scelte produttive<br />

e nelle politiche commerciali di<br />

Renault ?<br />

“Le aziende per noi costituiscono<br />

un’utenza di primissimo ordine. Le<br />

scelte di sviluppo e di produzione<br />

di Renault, quindi, puntano a fornire<br />

ai clienti professionali veicoli<br />

che li supportino nella loro attività<br />

rappresentando un vero valore<br />

aggiunto in termini di qualità, affidabilità,<br />

abitabilità e costi di utilizzo,<br />

voce, quest’ultima, tanto<br />

cara sia ai titolari di aziende che ai<br />

Responsabili del Parco. Va in questa<br />

direzione il rinnovo attualmente<br />

in corso della nostra offerta sul<br />

segmento C, un segmento centrale<br />

nelle esigenze del target aziendale,<br />

nel quale stiamo introducendo<br />

in questi mesi la famiglia New<br />

Mégane e New Scénic.<br />

Ovviamente anche le nostre politiche<br />

commerciali vogliono rappresentare<br />

una soluzione ottimale<br />

per le migliaia di piccole e<br />

medie aziende operanti sul territorio<br />

nazionale. A supporto delle<br />

aziende, Renault mette a disposizione<br />

la consulenza e i servizi prestati<br />

dalla nostra rete di vendita e<br />

da una squadra dedicata di fleet<br />

manager. Per i veicoli commerciali<br />

siamo ancora più propositivi. Il<br />

lancio di un nuovo Brand, Renault<br />

Pro +, che entro il 2010 coinvolgerà<br />

parte dei nostri concessionari,<br />

ci consentirà di offrire servizi<br />

esclusivi ai circa 200.000 clienti<br />

che ogni anno acquistano un<br />

veicolo commerciale. In sintesi<br />

crediamo che Renault in Italia sia<br />

in pole position per sfruttare la<br />

ripresa che tutte le aziende<br />

aspettano”.<br />

Ben undici modelli Renault hanno conquistato le cinque stelle EuroNCAP per la sicurezza<br />

Vincenzo Conte<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

19


Testimonianze<br />

Una marcia in più<br />

grazie al marketing<br />

Non solo le vetture, anche l'approccio al mercato fa la differenza nelle performance di vendite<br />

delle Case automobilistiche. In questo ambito marketing e comunicazione si rivelano aspetti di fondamentale<br />

importanza anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. Di questo e dei cambiamenti che questa attività<br />

ha subìto negli ultimi mesi abbiamo parlato con Massimo Borio, direttore marketing di Citroën<br />

Massimo Borio, direttore marketing di Citroën<br />

Dottor Borio, Citroën è una<br />

casa automobilistica tradizionalmente<br />

molto attenta<br />

alla comunicazione. Ci può anticipare<br />

quali sono le iniziative in<br />

materia che avete in programma<br />

nei prossimi mesi?<br />

“La comunicazione è stata un fattore<br />

determinante della crescita<br />

della nostra brand awareness e<br />

uno strumento indispensabile per<br />

l’evoluzione che sta caratterizzando<br />

Citroën. Nei prossimi mesi<br />

continueremo con il processo di<br />

innovazione che stiamo sviluppando<br />

con grandi novità anche<br />

per quel che riguarda le iniziative<br />

di comunicazione. Citroën guarda<br />

sempre avanti, cercando sempre<br />

di stupire”.<br />

La crisi in atto sta cambiando la<br />

comunicazione automobilistica?<br />

E se sono stati introdotti cambiamenti,<br />

rimarranno anche dopo il<br />

superamento della crisi?<br />

“Credo che siamo a una svolta storica<br />

anche nella comunicazione. Il<br />

vecchio sistema della comunicazione<br />

mono-canale e mono-direzionale<br />

non è più efficace per le aziende<br />

che hanno una strategia di comunicazione<br />

strutturata. Il target di riferimento<br />

della nostra comunicazione<br />

è sempre più esigente, vuole<br />

sempre più informazioni e ha la<br />

necessità di interagire con il nostro<br />

marchio. Si può quindi dire che la<br />

comunicazione è sempre più tecnologica,<br />

ma contemporaneamente<br />

sta subendo un processo di umanizzazione<br />

a causa della relazione<br />

sempre più approfondita tra l’azienda<br />

e il cliente. L’utente costruisce<br />

l’immagine che ha di un marchio<br />

sintetizzando tutte le comunicazioni<br />

che provengono dai diversi<br />

media e dalle diverse relazioni<br />

instaurate con i media nel corso del<br />

tempo. Per questo occorre sempre<br />

più integrazione nella programmazione<br />

delle campagne di comunicazione<br />

e nell'utilizzo di media strutturalmente<br />

diversi, come possono<br />

essere, ad esempio, Internet e la<br />

televisione. La televisione non può<br />

più bastare da sola, e il web non<br />

può più lavorare parallelamente,<br />

come un mezzo “secondario”,<br />

senza essere integrato nella strategia<br />

globale di comunicazione.<br />

Questo cambio di direzione è definitivo,<br />

a mio modo di vedere. Una<br />

volta finita la crisi non torneremo<br />

indietro”.<br />

Secondo Lei come cambierà nel<br />

futuro prossimo la comunicazione<br />

automobilistica? A quali aspetti si<br />

darà maggiore importanza?<br />

“Credo che l’importanza della mul-<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

20


La nuova Citroën C5 Tourer “aggressiva, decisa, sicura e potente ai massimi livelli”<br />

ticanalità e di una relazione sempre<br />

più vicina con il cliente porterà a<br />

rendere la comunicazione più “intima”,<br />

riportando in primo piano la<br />

componente emozionale che la<br />

competitività commerciale ha<br />

ridotto negli ultimi anni. La nuova<br />

sfida sarà comunicare in modo concreto,<br />

con contenuti che sono realmente<br />

di primario interesse per il<br />

target, ma facendo in modo che i<br />

nostri modelli siano sempre di più<br />

un riferimento anche nel modo in<br />

cui vengono comunicati”.<br />

vostro brand e della vostra attuale<br />

gamma su cui fa maggiormente<br />

leva la vostra attività di comunicazione<br />

e marketing?<br />

“Bisogna specificare innanzitutto<br />

che abbiamo una delle gamme più<br />

ampie del mercato, e vantiamo un<br />

primato ecologico con la C1 (la più<br />

venduta in Europa tra le auto con<br />

basse emissioni di CO 2 ). Abbiamo<br />

poi una gamma di monovolume<br />

che ricopre trasversalmente tutte<br />

le esigenze del mercato sia a livello<br />

di posizionamento di prezzo che a<br />

livello di esigenze di abitabilità e<br />

comfort. Ad esempio C3 continua<br />

ad avere successo da anni, rimanendo<br />

un riferimento nel segmento<br />

B. La nuova C5, poi, ha uno stile<br />

aggressivo, deciso, e delle motorizzazioni<br />

che garantiscono potenza e<br />

sicurezza ai massimi livelli.<br />

Abbiamo infine lanciato da poco C3<br />

Picasso, un modello che riesce a<br />

unire stile innovativo, modularità<br />

degli spazi e grande capacità di<br />

carico. In questo contesto Citroën<br />

continua a essere un marchio innovativo,<br />

vicino ai giovani, creativo e<br />

tecnologico, come dice anche il<br />

nostro pay off di marca: creative<br />

technology!”<br />

Ermanno Molinari<br />

Quali iniziative avete adottato a<br />

livello di concessionari e con quali<br />

i risultati?<br />

“La trasformazione della nostra<br />

rete di concessionari è solo agli<br />

inizi. Nel prossimo futuro vedrete<br />

dei risultati sorprendenti, non solo<br />

a livello di lay-out, ma anche nella<br />

relazione con il cliente, che sta<br />

cambiando in modo radicale.<br />

Anche gli spazi verranno concepiti<br />

per offrire una vera esperienza sensoriale<br />

del brand Citroën ai clienti<br />

che entreranno nei nostri nuovi<br />

concessionari”.<br />

Quali sono i punti di forza del<br />

La C3 Picasso “unisce stile innovativo, modularità degli spazi e grande capacità di carico”<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

21


Dossier<br />

Autoveicoli nel 2009:<br />

la spesa cala a 194 miliardi<br />

La crisi globale e quella dell’auto stanno incidendo fortemente anche sulla spesa degli italiani<br />

per gli autoveicoli, che nel 2009 scenderà a 194 miliardi contro i 212 miliardi del 2008 (13,49% del Pil).<br />

Il calo del 2009 è dovuto sia ai minori acquisti di autoveicoli, sia alla diminuzione del prezzo dei carburanti<br />

che restano comunque la principale voce di spesa nel bilancio del nostro Paese per la motorizzazione<br />

MILIARDI DI EURO<br />

Spesa per gli autoveicoli in Italia<br />

210<br />

200<br />

190<br />

180<br />

170<br />

2002<br />

* Previsione<br />

181,6 183,3 190,2<br />

198<br />

206,4<br />

211,6<br />

Fonte: elaborazione Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

212<br />

194<br />

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*<br />

Composizione % della spesa nel 2008<br />

Manutenzione<br />

16,39%<br />

Tasse<br />

automobilistiche<br />

3,05%<br />

Ricovero<br />

3,47%<br />

Pneumatici<br />

4,69%<br />

Assicurazione RC<br />

10,21%<br />

Pedaggi autostradali<br />

2,96%<br />

Lubrificanti<br />

1,79%<br />

Assicurazione<br />

incendio e furto<br />

1,72%<br />

Carburante<br />

30,72%<br />

Acquisto autoveicoli<br />

25,00%<br />

Nel 2009 calerà la spesa degli<br />

italiani per gli autoveicoli. Si<br />

tratta di un fatto storico,<br />

tanto più che il calo sarà decisamente<br />

consistente. Si scenderà<br />

infatti dai 212 miliardi del 2008 ai<br />

194 del 2009 con una contrazione<br />

dell’8,46%. La spesa per il 2009<br />

rimane comunque di grande rilievo<br />

in quanto dovrebbe essere pari al<br />

13,02% del Pil che secondo le ultime<br />

previsioni della Banca d’Italia<br />

dovrebbe essere conseguito quest’anno<br />

dal nostro Paese. La stima<br />

della spesa per l’auto nel 2009 è<br />

stata fatta sulla base del consuntivo<br />

2008 calcolato dallo stesso<br />

Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> e del nuovo<br />

quadro delineatosi per l’economia.<br />

Tra le dinamiche attualmente in<br />

atto sul mercato dell’auto l’aspetto<br />

più macroscopico è il calo delle due<br />

principali voci di spesa (che sommate<br />

costituiscono il 55,72% della<br />

spesa totale) che sono quella per<br />

l’acquisto di carburanti e quella per<br />

l’acquisto di autoveicoli. Secondo<br />

la stima dell’Ufficio Studi di<br />

<strong>LeasePlan</strong> Italia, la spesa per gli<br />

acquisti di carburanti dovrebbe<br />

scendere per effetto del calo dei<br />

prezzi da 65 a 51,5 miliardi<br />

(-20,96%) mentre la spesa per l’acquisto<br />

di autoveicoli dovrebbe<br />

scendere da 53 a 46,2 miliardi<br />

(-12,76%). Naturalmente i cali citati<br />

dipendono dalla crisi globale e in<br />

particolare dalla crisi dell’auto.<br />

Le stime e le elaborazioni<br />

dell’Ufficio Studi di <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

sulla spesa nel nostro Paese per<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

22


SPESA PER GLI AUTOVEICOLI IN ITALIA *<br />

(migliaia di euro)<br />

VOCI DI SPESA 2008<br />

2007 VARIAZIONE %<br />

2008 su 2007<br />

COMPOSIZIONE<br />

2008<br />

2007<br />

Carburante 65.123.205 59.496.680 9,46 30,72 28,12<br />

Acquisto di autoveicoli 53.011.101 59.264.292 -10,55 25,00 28,01<br />

Manutenzione <strong>34</strong>.756.025 33.710.984 3,10 16,39 15,93<br />

Assicurazione Rc 21.655.165 22.395.703 -3,31 10,21 10,59<br />

Pneumatici 9.9<strong>34</strong>.687 9.739.889 2,00 4,69 4,60<br />

Ricovero 7.<strong>34</strong>9.159 7.190.958 2,20 3,47 3,40<br />

Tasse automobilistiche 6.470.000 6.350.000 1,89 3,05 3,00<br />

Pedaggi autostradali 6.280.038 6.079.417 3,30 2,96 2,87<br />

Lubrificanti 3.797.666 3.603.099 5,40 1,79 1,70<br />

Assicurazione Incendio e furto 3.640.711 3.731.062 -2,42 1,72 1,76<br />

Totale spesa per autoveicoli 212.017.758 211.562.084 0,22 100,00 100,00<br />

Parco circolante autoveicoli 41.690.203 41.157.882 1,29<br />

* Escluse le multe, gli oneri finanziari per gli eventuali acquisti dilazionati e, per il trasporto merci, le retribuzioni del personale<br />

Fonte: Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

l’acquisto di autoveicoli (autovetture,<br />

veicoli commerciali, veicoli industriali,<br />

autobus e minibus) prendono<br />

in considerazione tutte le componenti<br />

della spesa per acquisire e<br />

utilizzare i veicoli con la sola esclusione<br />

della spesa per le multe, degli<br />

oneri finanziari per gli eventuali<br />

acquisti dilazionati e, per il trasporto<br />

merci, delle retribuzioni del personale.<br />

Per quanto riguarda il 2008<br />

le elaborazioni dell’Ufficio Studi<br />

<strong>LeasePlan</strong> fanno riferimento a dati<br />

consuntivi provenienti da fonti ufficiali<br />

(Ministero delle Infrastrutture<br />

e Trasporti, Ministero dello<br />

Sviluppo Economico, Aci, Anfia,<br />

Unrae, Istat, Isvap, Aiscat) e sono<br />

quindi sicuramente affidabili.<br />

212 miliardi nel 2008<br />

Dal consuntivo 2008 emerge che<br />

nello scorso anno la spesa complessiva<br />

degli italiani per gli autoveicoli<br />

ha toccato la ragguardevole<br />

cifra di 212 miliardi di euro, con una<br />

incidenza sul Pil pari al 13,49%.<br />

Questa incidenza è di assoluto rilievo,<br />

ma va comunque segnalato che<br />

nel 2002 il dato corrispondente<br />

aveva superato il 14%, per dar<br />

luogo poi a una graduale tendenza<br />

al ridimensionamento. Nel 2009<br />

tuttavia per effetto dei fattori eccezionali<br />

di cui si è detto l’incidenza<br />

della spesa per gli autoveicoli sul<br />

Pil è crollata al 13,02%.<br />

Il consuntivo del 2008 mette in evidenza<br />

un incremento sul 2007 contenuto<br />

nello 0,22%, contenimento,<br />

questo, dovuto al delinearsi e poi<br />

all’accentuarsi della crisi dell’economia<br />

e dell’auto. La principale<br />

ANNO<br />

voce di spesa nel 2008 è stata quella<br />

per acquisto di carburanti che ha<br />

assorbito 65 miliardi di euro con un<br />

incremento di ben 5,5 miliardi<br />

(+9,36%) sul 2007. Questo forte<br />

aumento della spesa per carburanti,<br />

deriva da andamenti differenziati<br />

per quanto riguarda i prezzi e i consumi.<br />

Nel 2008 rispetto al 2007 i<br />

consumi di benzina sono calati del<br />

7,13%, mentre anche per il gasolio<br />

vi è stata una contrazione, che è<br />

SPESA PER AUTOVEICOLI IN ITALIA E PIL *<br />

(migliaia di euro)<br />

SPESA<br />

VAR. %<br />

2002 181.642.414 - 1.295.150.000 14,02<br />

2003 183.371.017 0,95 1.336.159.000 13,72<br />

2004 190.272.003 3,76 1.390.107.000 13,69<br />

2005 197.936.721 4,03 1.428.741.000 13,85<br />

2006 206.437.783 4,29 1.481.225.000 13,94<br />

2007 211.562.084 2,48 1.535.386.000 13,77<br />

2008 212.017.758 0,22 1.572.050.000 13,49<br />

2009 ** 194.090.413 -8,46 1.490.303.400 13,02<br />

* Escluse le multe, gli oneri finanziari per gli eventuali acquisti dilazionati e, per il trasporto merci, le<br />

retribuzioni del personale<br />

** Previsione<br />

Fonte: Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

PIL<br />

% SU PIL<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

23


Dossier<br />

DECISIVO IL PESO DEI CARBURANTI<br />

SULLA CRESCITA DELLA SPESA<br />

PREZZI MEDI DEI CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE IN ITALIA (euro)<br />

CARBURANTI 2008 2007<br />

VARIAZIONE %<br />

2008 su 2007<br />

Benzina (litri) 1,381 1,299 6,31<br />

Gasolio (litri) 1,<strong>34</strong>3 1,164 15,38<br />

Gpl (litri) 0,681 0,626 8,79<br />

Metano (mc) 0,905 0,577 56,85<br />

CONSUMI DI CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE IN ITALIA (quantità)<br />

CARBURANTI 2008 2007<br />

VARIAZIONE %<br />

2008 su 2007<br />

Benzina (tonn) 11.040.478 11.887.831 -7,13<br />

Gasolio (tonn) 26.0<strong>34</strong>.352 26.214.995 -0,69<br />

Gpl (tonn) 1.533.715 1.430.835 7,19<br />

Metano (mc) 611.000.000 506.700.000 20,58<br />

SPESA CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE IN ITALIA (migliaia di euro)<br />

CARBURANTI 2008 2007<br />

VARIAZIONE %<br />

2008 su 2007<br />

Benzina 20.601.532 20.875.031 -1,31<br />

Gasolio 42.071.513 36.700.993 14,63<br />

Gpl 1.897.205 1.628.290 16,52<br />

Metano 552.955 291.985 89,38<br />

Totale 65.123.205 59.496.299 9,46<br />

Fonte: elaborazione Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia su dati dell'Unione Petrolifera<br />

comunque rimasta contenuta nello<br />

0,69%. Sono invece fortemente<br />

aumentati i consumi di gas per<br />

autotrazione che hanno visto una<br />

crescita del 7,19% per il Gpl e del<br />

20,58 per il metano. Questo andamento<br />

dei consumi (che è complessivamente<br />

in calo) è stato compensato<br />

dalla crescita dei prezzi che<br />

nelle medie annue è stata del<br />

6,31% per la benzina, del 15,38%<br />

per il gasolio, dell’8,79% per il Gpl e<br />

di ben il 56,85 per il metano.<br />

Seconda voce per importanza della<br />

lista della spesa degli italiani per gli<br />

autoveicoli, è quella relativa all’acquisto<br />

di vetture, veicolo e autobus.<br />

Nel 2008 questa spesa, in presenza<br />

di una dinamica dei prezzi piuttosto<br />

contenuta, si è fortemente ridimensionata<br />

per effetto dell’andamento<br />

negativo del mercato automobilistico,<br />

e del conseguente calo delle<br />

immatricolazioni, attestandosi a<br />

quota 53 miliardi con una diminuzione<br />

di oltre 6 miliardi sul 2007<br />

(pari al -10,55%). Come si è accennato,<br />

responsabile di questo calo<br />

sono le diminuzioni delle immatricolazioni<br />

del 13,22% per le autovetture,<br />

dell’8,02 per i veicoli commerciali,<br />

del 4,07 per i veicoli industriali,<br />

del 12,82 per gli autobus.<br />

Continuando l’analisi dei dati del<br />

2008, al terzo posto si conferma la<br />

spesa per la manutenzione con<br />

<strong>34</strong>,8 milioni di euro e una crescita<br />

del 3,10% sul 2007. Quarto capitolo<br />

di spesa in ordine di importanza è<br />

quello relativo all’assicurazione Rc<br />

auto, che dopo il piccolo calo dello<br />

0,97% del 2007, anche nel 2008 si<br />

ridimensiona (-3,31%), mantenendo<br />

comunque una consistenza<br />

assolutamente importante (21,7<br />

miliardi pari al 10,21 % della spesa<br />

complessiva). Continuando l’esame<br />

delle singole voci la graduatoria<br />

continua con i pneumatici (9,9<br />

miliardi), le spese di ricovero (7,3<br />

miliardi), le tasse automobilistiche<br />

(6,5 miliardi), i pedaggi autostradali<br />

(6,3 miliardi), i lubrificanti (3,8<br />

Nel 2008 con 65 miliardi di euro la spesa per il carburante ha toccato il record assoluto<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

24


miliardi) e l’assicurazione incendio<br />

e furto, che, con 3,6 miliardi fa<br />

segnare una contrazione del 2,4%.<br />

Cresce il parco circolante<br />

Il complesso di queste spese, come<br />

si desume, si riferisce sia agli<br />

esborsi per l’acquisto che a quelli<br />

per l’esercizio degli autoveicoli ed è<br />

quindi legato sia all’acquisizione di<br />

nuovi autoveicoli che alla consistenza<br />

del parco circolante, consistenza<br />

che nel 2008 è ancora<br />

aumentata raggiungendo per il<br />

complesso dei veicoli considerati<br />

41.690.203 unità con una crescita<br />

dell’1,29% sul 2007. L’Ufficio Studi<br />

<strong>LeasePlan</strong> Italia ha determinato<br />

anche la spesa per regioni (tabella<br />

a fianco) e per province (tabelle da<br />

pagina 62). E’ la Lombardia con ben<br />

38,4 miliardi a guidare la graduatoria<br />

di spesa per regione, seguono il<br />

Lazio con 25,7 miliardi, l’Emilia-<br />

Romagna con 19 miliardi, il Veneto<br />

con 17,9 miliardi e il Piemonte con<br />

18 miliardi. Chiudono la graduatoria<br />

la Basilicata con 1,4 miliardi e il<br />

Molise con 856 milioni.<br />

Ermanno Molinari<br />

Autovetture 36.081.383 35.655.982 1,19<br />

Autocarri trasporto merci 3.912.180 3.840.124 1,88<br />

Autobus 97.523 96.<strong>34</strong>2 1,23<br />

Autoveicoli speciali 619.483 594.398 4,22<br />

Rimorchi 822.783 816.950 0,71<br />

Motrici 156.851 153.740 2,02<br />

Altri - <strong>34</strong>6 -<br />

Totale autoveicoli in Italia 41.690.203 41.157.882 1,29<br />

Fonte: ACI<br />

SPESA PER GLI AUTOVEICOLI NELLE REGIONI<br />

ITALIANE NEL 2008 * (migliaia di euro)<br />

REGIONI<br />

Lombardia<br />

Lazio<br />

Emilia-Romagna<br />

Veneto<br />

Piemonte<br />

Toscana<br />

Campania<br />

Sicilia<br />

Puglia<br />

Marche<br />

Liguria<br />

Sardegna<br />

Calabria<br />

Friuli Venezia Giulia<br />

Trentino Alto Adige<br />

Abruzzo<br />

Umbria<br />

Valle d'Aosta<br />

Basilicata<br />

Molise<br />

PARCO CIRCOLANTE DI AUTOVEICOLI<br />

IN ITALIA NEL 2008-2007<br />

2008<br />

SPESA<br />

38.414.714<br />

25.7<strong>34</strong>.943<br />

18.967.469<br />

17.878.506<br />

16.832.992<br />

14.863.490<br />

12.573.318<br />

11.741.045<br />

9.023.929<br />

5.694.196<br />

4.907.982<br />

4.648.142<br />

4.565.269<br />

4.266.487<br />

4.262.640<br />

4.257.563<br />

3.284.626<br />

1.563.926<br />

1.399.965<br />

856.518<br />

2007<br />

VAR. % 2008-2007<br />

COMPOSIZIONE %<br />

18,67<br />

12,51<br />

9,22<br />

8,69<br />

8,18<br />

7,22<br />

6,11<br />

5,71<br />

4,39<br />

2,77<br />

2,39<br />

2,26<br />

2,22<br />

2,07<br />

2,07<br />

2,07<br />

1,60<br />

0,76<br />

0,68<br />

0,42<br />

Totale spesa per autoveicoli<br />

Spesa in pedaggi autostradali<br />

Totale generale<br />

205.737.720<br />

6.280.038<br />

212.017.758<br />

100,00<br />

* Escluse le multe, gli oneri finanziari per gli eventuali acquisti dilazionati e, per il<br />

trasporto merci, le retribuzioni del personale<br />

Fonte: Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

25


Inchiesta<br />

L’auto usata<br />

ai tempi degli incentivi<br />

Il mercato dell’auto usata sta attraversando un periodo di sofferenza, causato anche dalla forte<br />

concorrenza del nuovo super scontato grazie agli incentivi statali. Delle caratteristiche principali<br />

del mercato dell’usato e delle ricette possibili per superare la crisi abbiamo discusso con<br />

i rappresentanti di quattro importanti Case automobilistiche: Citroën, Fiat, Renault e Toyota<br />

Un mercato evoluto,<br />

dotato di strutture<br />

specializzate nel<br />

commercio di prodotti di<br />

qualità e con una forte<br />

vocazione all’esportazione:<br />

così si presenta il mercato<br />

dell’auto usata in<br />

Italia, secondo i dati emersi<br />

da un recente convegno<br />

tenuto a Bologna con<br />

focus proprio su questo<br />

segmento. Fra i canali di<br />

vendita privilegiati, oltre<br />

all’esportazione, da non<br />

sottovalutare l’importanza<br />

di Internet, uno strumento<br />

utile sia per raggiungere il<br />

cliente finale che per tenere<br />

una comunicazione<br />

costante ed in tempo reale<br />

tra le Case automobilistiche<br />

ed i concessionari,<br />

facilitando così l’opera di<br />

Nino Colicino, Fleet Sales<br />

Director di Renault Italia Spa<br />

Maurizio Cremonini, Rac<br />

and Used Cars Director di<br />

Fiat Group Automobiles Spa<br />

questi ultimi. Quello dell’auto<br />

usata è un mercato<br />

importante per la nostra<br />

economia. Infatti, come<br />

mette in evidenza Nino<br />

Colicino, Fleet Sales<br />

Director di Renault Italia<br />

Spa, “una recente indagine<br />

ha evidenziato come in<br />

un arco temporale di 15<br />

anni il volume di affari<br />

generato dai veicoli usati<br />

(dove un cliente cambia<br />

mediamente un'auto ogni<br />

3 anni), e quello dei veicoli<br />

nuovi (dove un cliente<br />

cambia l'auto ogni 6 anni)<br />

sono equivalenti”. “Per<br />

Fiat Group Automobiles la<br />

gestione e la vendita dell’usato<br />

- mette inoltre in<br />

evidenza Maurizio<br />

Cremonini, Rac and Used<br />

Cars Director di Fiat Group<br />

Automobiles Spa - è parte<br />

integrante del complesso<br />

ciclo commerciale del<br />

mondo automobilistico. La<br />

ricommercializzazione di<br />

autoveicoli usati si conferma<br />

quindi uno strumento<br />

fondamentale e complementare<br />

alla vendita del<br />

nuovo, dal momento che<br />

permette una più ampia e<br />

diversificata accessibilità<br />

al mercato dell’auto,<br />

soprattutto in caso di<br />

minore capacità di spesa”.<br />

Le case automobilistiche,<br />

poi, intervengono su questo<br />

mercato sia in maniera<br />

diretta che tramite le loro<br />

rete di concessionari. Ad<br />

esempio “Fiat - continua<br />

Cremonini - agisce sul<br />

mercato dell’usato principalmente<br />

attraverso il<br />

canale di vendita dei concessionari<br />

e dei Fiat<br />

Center”. Citroën Italia, poi,<br />

come specifica Nadio Di<br />

Menna, Responsabile<br />

Remarketing VO di Citroën<br />

Italia “oltre alle attività di<br />

sostegno verso i concessionari<br />

si propone come<br />

fornitore del suo prodotto<br />

alla sua rete”. “Per Toyota<br />

l'usato - dice Claudio<br />

Grazioli, Fleet and Used<br />

Manager di Toyota Motor<br />

Italia - deve rappresentare<br />

uno dei pilastri della profittabilità<br />

della rete. Toyota<br />

quindi non interviene direttamente<br />

in questo mercato,<br />

sia per non sottrarre<br />

quote ai suoi concessionari,<br />

sia per non creare effetti<br />

distorsivi nelle quotazioni<br />

dei valori residui dei propri<br />

prodotti”.<br />

Un momento difficile<br />

Nell’attuale situazione del<br />

mercato automobilistico<br />

l’auto usata è però in difficoltà.<br />

“Il mercato dei veicoli<br />

usati - dice Nino<br />

Colicino - sta attraversando<br />

un momento estremamente<br />

difficile, acuito dall'introduzione<br />

degli ecoincentivi<br />

alla rottamazione<br />

sui veicoli nuovi che<br />

hanno condizionato negativamente<br />

questo comparto,<br />

sia sotto il profilo dei<br />

volumi che su quello della<br />

protezione del valore nel<br />

tempo. L’impatto dell’introduzione<br />

degli ecoincentivi<br />

è stato sensibile<br />

soprattutto per i veicoli<br />

con anzianità di immatricolazione<br />

tra 1 e 2 anni.<br />

Questa situazione ha<br />

penalizzato fortemente le<br />

reti ufficiali di vendita che<br />

stanno sopportando<br />

importanti sacrifici economici<br />

per compensare la<br />

perdita di valore del loro<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

26


stock”. Proprio per sostenere<br />

i concessionari<br />

“Toyota - dice Claudio<br />

Grazioli - ha definito un<br />

modello di business rivolto<br />

alla gestione dell'usato,<br />

con l’obiettivo di sviluppare<br />

la capacità manageriale<br />

dei concessionari nel<br />

gestire l'usato in ogni sua<br />

fase: dalla permuta potenziale,<br />

alla gestione dello<br />

stock, alla vendita. Questo<br />

modello di business<br />

affronta gli aspetti commerciale,<br />

legale, fiscale, di<br />

organizzazione del personale,<br />

con l'obiettivo di<br />

ottimizzare ogni fase sia in<br />

termini di profitti (ottimizzazione<br />

di costi), sia di<br />

corretta gestione, fiscale e<br />

legale, nella relazione con<br />

il cliente finale”. Maurizio<br />

Cremonini mette in evidenza<br />

come Fiat investa<br />

molto “sulla formazione<br />

delle rete e per sostenere<br />

il marchio AutoExpert<br />

quale supporto dell’usato<br />

garantito. L’entrata in<br />

vigore dell’obbligo europeo<br />

di garanzia ha segnato<br />

la fine della suddivisione<br />

tra le auto ‘certificate e<br />

garantite’ al cliente finale<br />

e le altre; per questo motivo<br />

abbiamo pensato di<br />

proporre un valore aggiunto<br />

con coperture integrative<br />

o finanziamenti a tasso<br />

zero per l’usato ‘Doc<br />

Autoexpert’, e ciò in<br />

aggiunta ad una costante<br />

cooperazione e ad un forte<br />

supporto alla rete Dealer”.<br />

Anche nei programmi<br />

Citroën vi è un marchio a<br />

tutela dei consumatori e<br />

un grande impegno nella<br />

fornitura di auto di qualità.<br />

“Le iniziative messe in<br />

campo da Citroën per<br />

sostenere il comparto dell’usato<br />

- mette in evidenza<br />

Nadio Di Menna - sono<br />

essenzialmente due. Da un<br />

lato lo sviluppo del nuovo<br />

marchio usato ‘Citroën<br />

Select’, con la definizione<br />

di nuovi standard e metodi<br />

operativi volti ad incrementare<br />

il servizio e la<br />

qualità offerta alla nostra<br />

clientela tramite la nostra<br />

rete. Dall’altro è previsto il<br />

potenziamento del servizio<br />

usato con un incremento<br />

della fornitura di pro-<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

27


Inchiesta Focus<br />

dotto proveniente dal<br />

noleggio a breve termine<br />

alla rete di vendita, per<br />

aumentare l’offerta”.<br />

Diversificazione dei canali<br />

Le strategie sopra esposte<br />

si traducono, nella pratica,<br />

in interventi che vanno ad<br />

agire sui diversi canali di<br />

commercializzazione<br />

disponibili (concessionari,<br />

commercianti, Internet,<br />

esportazioni, ecc.), che<br />

ogni casa utilizza in maniera<br />

peculiare. “La mission di<br />

Fiat - sottolinea Maurizio<br />

Cremonini - è di ‘rifornire’<br />

principalmente la sua rete.<br />

Infatti le vendite sono<br />

canalizzate per il 70% sui<br />

concessionari del marchio.<br />

Il nostro usato viene indirizzato<br />

anche verso il canale<br />

dei commercianti. Per<br />

allargare la base di vendita<br />

Fiat sta aumentando la sua<br />

presenza su Internet,<br />

esplorando le diverse<br />

opportunità di contatto<br />

che può offrire. Una minima<br />

parte delle vendite<br />

viene orientata verso l’export,<br />

dopo aver effettuato<br />

opportune valutazioni su<br />

quale tipo di auto abbia le<br />

maggiori possibilità di<br />

commercializzazione nei<br />

vari Paesi”. “Citroën - dice<br />

Nadio Di Menna - privilegia<br />

la vendita direttamente<br />

attraverso la sua rete e per<br />

questo sta sviluppando un<br />

sistema di proposizione<br />

tramite Internet che permetterà<br />

al concessionario<br />

di accedere in maniera<br />

veloce, economica e sicura<br />

ad una fonte di approvvigionamento<br />

che può rivelarsi<br />

di fondamentale<br />

importanza. Questa politica<br />

è volta a garantire due<br />

elementi che per noi sono<br />

prioritari, e cioè incrementare<br />

il volume di vetture<br />

d’occasione e sostenere i<br />

valori residui delle vetture”.<br />

Per Toyota, dice<br />

Claudio Grazioli, “la rete<br />

ufficiale è l'unico canale<br />

per la vendita dell'usato.<br />

Sono poi i concessionari<br />

che valutano la scelta commerciale<br />

a seconda della<br />

loro convenienza sui diversi<br />

canali di vendita”. “Per<br />

un costruttore di automobili<br />

come Renault - sostiene<br />

Nino Colicino - porre<br />

attenzione al mercato dell’usato<br />

è indispensabile<br />

per garantire i migliori<br />

risultati alla propria rete<br />

commerciale e finanziaria.<br />

Dunque la scelta di intervenire<br />

a supporto della<br />

propria rete è irrinunciabile.<br />

Nel mercato dei veicoli<br />

usati Renault Italia ricommercializza<br />

direttamente<br />

ed esclusivamente anche<br />

le vetture provenienti dal<br />

programma Rent a car<br />

offrendo al concessionario<br />

un'ulteriore opportunità di<br />

business”.<br />

Interventi strutturali<br />

“Nel panorama europeo il<br />

mercato italiano dell’auto<br />

usata - mette in evidenza<br />

Nadio Di Menna - ha caratteristiche<br />

che lo rendono<br />

meno appetibile di quello<br />

degli altri Paesi. Solo interventi<br />

che abbiano un<br />

impatto duraturo e consolidato<br />

possono portare i<br />

cambiamenti strutturali<br />

necessari per avvicinarsi<br />

alla vivacità che caratterizza<br />

l’ambito europeo.<br />

Ciascuno deve fare la sua<br />

parte, sia i player del<br />

mondo auto (parliamo<br />

quindi di professionalizzazione<br />

della rete di vendita,<br />

incremento e differenziazione<br />

dell’offerta, sempre<br />

maggior supporto delle<br />

Case) sia gli attori istituzio-<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

28


nali (parliamo di quei costi<br />

strutturali per i passaggi di<br />

proprietà che tendono a<br />

mortificare questo mercato)”.<br />

Una delle proposte<br />

emerse per sostenere questo<br />

comparto è la promozione<br />

di incentivi usato su<br />

usato. “Sicuramente un'incentivazione<br />

sull'usato -<br />

sostiene Claudio Grazioli -<br />

aiuterebbe a sostenere il<br />

settore. Auto usate che<br />

rientrano da programmi<br />

finanziari, o vetture dimostrative<br />

dei concessionari,<br />

che rispondano a precisi<br />

parametri di anzianità o<br />

chilometraggio o emissioni<br />

inquinanti, potrebbero<br />

rientrare in un programma<br />

di incentivazione governativa<br />

che ne acceleri la rotazione<br />

e le qualifichi maggiormente<br />

agli occhi del<br />

cliente finale. Ad esempio,<br />

una Prius nuova oggi gode<br />

di un incentivo statale di<br />

3.500 euro, una usata di<br />

sei mesi no. Ma i componenti<br />

ibridi, batteria compresa,<br />

godono di una<br />

garanzia di 5 anni o fino a<br />

100.000 km”.<br />

“Alcuni Paesi europei - sottolinea<br />

Maurizio Cremonini<br />

- hanno introdotto la rottamazione<br />

anche sull’usato<br />

con ottimi risultati. In Italia<br />

per il momento non sono<br />

previsti simili provvedimenti,<br />

nonostante i molteplici<br />

vantaggi che ne deriverebbero,<br />

soprattutto per<br />

agevolare le vendite dell’usato<br />

con meno di 2 anni<br />

che segue la normativa<br />

Euro 4 e Euro 5 e potrebbe<br />

dare ulteriore accessibilità<br />

ad una parte della clientela<br />

con minori capacità di<br />

spesa. Questo comparto<br />

potrebbe essere agevolato<br />

prendendo in considerazione<br />

anche una graduale,<br />

ma significativa, defiscalizzazione<br />

delle volture”.<br />

L’impegno delle Case<br />

Non solo incentivi, però.<br />

Anche le case automobilistiche<br />

possono fare molto,<br />

come testimonia Nino<br />

Colicino. “Per salvaguardare<br />

la performance della<br />

propria rete - dice Colicino<br />

- Renaut Italia ha intrapreso<br />

una serie di iniziative<br />

commerciali. In primo<br />

luogo ha creato un team di<br />

esperti dedicato esclusivamente<br />

alla crescita professionale<br />

della rete attraverso<br />

l’applicazione di un programma<br />

denominato Re -<br />

nault Selection. Altra iniziativa<br />

importantissima è<br />

quella di introdurre anche<br />

per i veicoli usati, purché<br />

rispondano ai criteri che<br />

regolano la rottamazione<br />

statale, un ecoincentivo di<br />

1.200 euro. Grazie a questo<br />

strumento è stato possibile<br />

dimezzare lo stock<br />

della nostra rete nel primo<br />

semestre di quest’anno.<br />

Abbiamo inoltre perfezionato<br />

una garanzia da offrire<br />

al cliente finale, portandola<br />

fino a 36 mesi. Per<br />

comunicare queste importanti<br />

iniziative abbiamo<br />

supportato i concessionari<br />

nella loro comunicazione<br />

locale (contribuendo alla<br />

spesa sostenuta fino al<br />

50%) ed anche attraverso<br />

iniziative a livello nazionale,<br />

come le due settimane<br />

dell’usato organizzate nel<br />

primo semestre”.<br />

Vincenzo Conte<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

29


Gestione flotte<br />

Savings Accelerator,<br />

obiettivo risparmio razionale<br />

La gestione di una flotta di autovetture e veicoli commerciali si colloca ai primi posti nella classifica<br />

dei costi che gravano maggiormente sulle aziende. Grazie al noleggio a lungo termine, però,<br />

è possibile usufruire di programmi studiati appositamente per ottimizzare la gestione.<br />

Tra questi merita una particolare segnalazione Savings Accelerator, messo a punto da <strong>LeasePlan</strong><br />

Un’analisi dell’Ufficio Studi<br />

<strong>LeasePlan</strong> evidenzia che per<br />

un’azienda la gestione di una<br />

flotta auto si colloca tra le tre più<br />

importanti voci di costo non direttamente<br />

legate al “core business”.<br />

Ecco perché una delle aree di maggiore<br />

attenzione dei fleet manager è<br />

rappresentata dal costante monitoraggio<br />

dei costi legati alla gestione<br />

del parco auto e dalla ricerca di<br />

opportunità di ottimizzazione e di<br />

risparmio. Questa esigenza è oggi<br />

ancora più avvertita, a causa dello<br />

scenario macroeconomico che spinge<br />

le aziende a tagliare tutti i costi<br />

non strettamente necessari.<br />

Aree di risparmio<br />

Savings Accelerator è la risposta di<br />

<strong>LeasePlan</strong> a questa esigenza, nata<br />

dall’esperienza globale maturata dal<br />

Gruppo <strong>LeasePlan</strong> nei 30 paesi dove<br />

è attualmente presente. Si tratta di<br />

un’innovativa soluzione che, avvalendosi<br />

di uno strumento informatico<br />

avanzato, analizza la struttura di<br />

costo dell’azienda alla ricerca di tutte<br />

le aree in cui è possibile risparmiare.<br />

L’obiettivo è l’individuazione di tutte<br />

le opportunità di riduzione strutturale<br />

del “Total Cost of Ownership”, vale<br />

a dire del costo totale di possesso di<br />

una vettura aziendale. Le voci prese<br />

in considerazione sono: la svalutazione<br />

(che incide per il 38% sul Total<br />

Cost of Ownership), il carburante<br />

(22%), l’assicurazione (12%), la<br />

manutenzione e i pneumatici (11%),<br />

gli interessi (11%), le tasse (3%) e i<br />

costi gestionali (3%). Come si vede<br />

sono molte le voci su cui è possibile<br />

ottenere un risparmio grazie alla consulenza<br />

di <strong>LeasePlan</strong>.<br />

Il supporto di <strong>LeasePlan</strong><br />

In particolare con Savings Ac -<br />

celerator l’azienda cliente beneficia<br />

passo dopo passo del supporto di<br />

<strong>LeasePlan</strong> per l’analisi della situazione<br />

di partenza, l’individuazione e la<br />

quantificazione economica di tutte le<br />

opportunità di risparmio, la proposta<br />

di implementazione delle azioni di<br />

miglioramento ed il monitoraggio<br />

costante dei risultati ottenuti. Grazie<br />

a Savings Accelerator, quindi, l’azienda<br />

può selezionare tutte le azioni di<br />

miglioramento applicabili nel breve,<br />

medio e lungo periodo, attivando un<br />

piano di azioni finalizzato ad abbattere<br />

i costi non necessari e a portare<br />

alla luce le spese nascoste. Savings<br />

Accelerator consente poi un acquisto<br />

maggiormente consapevole, poiché<br />

permette alle aziende di sostenere<br />

esclusivamente i costi dei servizi a<br />

loro strettamente necessari.<br />

In questo senso, l’esperienza dimostra<br />

che le opportunità di risparmio<br />

sono molteplici: dalla riduzione del<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

30


numero di marche e modelli inseriti<br />

nella car policy per ottenere migliori<br />

condizioni di acquisto, all’adozione<br />

della fuel card, alla scelta dell’alimentazione<br />

corretta in ragione dei<br />

chilometraggi percorsi, all’ottimizzazione<br />

della durata e della percorrenza<br />

previste nei contratti di noleggio,<br />

fino all’introduzione di franchigie<br />

assicurative a carico dei driver maggiormente<br />

sinistrosi.<br />

Ottimizzare i servizi<br />

In altri casi, poi, è possibile ottimizzare<br />

i servizi acquistati. Ad esempio è<br />

proprio necessario che la vettura<br />

sostitutiva sia dello stesso segmento<br />

di quella noleggiata? È opportuno<br />

inserirla di default nel contratto di<br />

noleggio o è economicamente preferibile<br />

una scelta “pay per use”? È ipotizzabile<br />

limitare la dimensione e il<br />

numero dei pneumatici previsto dalla<br />

car policy? Savings Accelerator<br />

risponde a tutte queste domande,<br />

Carburante<br />

22%<br />

Costi<br />

gestionali<br />

3%<br />

Media europea della suddivisione<br />

del Total Cost of Ownership<br />

Assicurazioni<br />

12%<br />

Tasse<br />

3%<br />

Interessi<br />

11%<br />

quantificando caso per caso l’opportunità<br />

di risparmio per l’azienda.<br />

Un altro importante fattore che<br />

rende il prodotto esclusivo sul mercato<br />

è il suo legame con Fleet<br />

Balance (soluzione sviluppata<br />

anch’essa da <strong>LeasePlan</strong>) che consente<br />

al fleet manager di valutare<br />

Svalutazione<br />

38%<br />

Manutenzione<br />

e pneumatici<br />

11%<br />

l’eventuale impatto delle scelte di<br />

ottimizzazione dei costi sulla soddisfazione<br />

dei driver e sulla sostenibilità<br />

ambientale, temi ormai imprescindibili<br />

per ogni azienda modernamente<br />

organizzata.<br />

Vincenzo Conte<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

31


Mobilità<br />

Record italiano:<br />

60 auto ogni 100 abitanti<br />

L’Italia è tra i paesi con tasso di motorizzazione più elevato. Molte le cause del fenomeno:<br />

dai ritardi burocratici che gonfiano la consistenza del parco circolante, all’inadeguato sviluppo del trasporto<br />

pubblico che spinge verso l’auto privata, all’ancora insufficiente diffusione dell’auto aziendale, che,<br />

se data anche in benefit consente all’utilizzatore di rinunciare ad acquistare un’auto privata<br />

In Italia alla fine del 2008 circolavano<br />

60 auto per ogni 100 abitanti.<br />

È il valore più alto tra<br />

quelli riscontrati nei Paesi europei<br />

a maggior tasso di motorizzazione<br />

e quindi è il valore più alto in<br />

Europa e probabilmente nel<br />

mondo. Come mostra la tabella elaborata,<br />

in Germania, Spagna e<br />

Francia circolano 50 auto ogni 100<br />

abitanti e nel Regno Unito 49.<br />

Fermo restando il primato dell’Italia,<br />

il notevole distacco dagli altri principali<br />

paesi europei dipende anche da<br />

aspetti burocratici e da particolari<br />

comportamenti degli automobilisti.<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

32<br />

In Italia i dati sulle auto circolanti<br />

vengono infatti determinati sulla<br />

base delle vetture che risultato essere<br />

state iscritte al pubblico registro<br />

automobilistico e non ancora cancellate.<br />

Nella cancellazione delle vetture<br />

da rottamare, rispetto ad altri<br />

paesi, si registrano tuttavia ritardi<br />

che finiscono per gonfiare la consistenza<br />

del parco. Si tratta di ritardi<br />

sia di carattere burocratico che<br />

dovuti alla incuria dei proprietari di<br />

auto che rinviano la radiazione di<br />

vetture molto vecchie che praticamente<br />

non circolano più (ma che<br />

sono comunque soggette al pagamento<br />

della tassa di circolazione).<br />

Nonostante questo effetto statistico<br />

che giustifica parte della differenza<br />

di ben 10 auto per 100 abitanti fra il<br />

circolante dell’Italia e quello di<br />

Spagna, Francia, Germania non vi<br />

sono dubbi che il tasso di motorizzazione<br />

italiano è fra i più alti del<br />

mondo.<br />

Non solo amore per l’auto<br />

Questa situazione non dipende da<br />

un particolare amore degli italiani<br />

per l’auto, ma anche da altri fattori. Il<br />

primo è certamente l’inadeguatezza<br />

dei servizi di trasporto pubblico che<br />

in moltissimi casi rendono praticamente<br />

obbligatorio il ricorso all’autovettura<br />

privata. Ma vi è anche un<br />

altro elemento ed è l’ancora insufficiente<br />

diffusione dell’auto aziendale.<br />

La sua valenza è duplice: sia vettura<br />

necessaria per lo svolgimento<br />

delle attività lavorative sia vettura<br />

data in benefit (cioè in uso privato)<br />

alla persona a cui è affidata, che non<br />

ha quindi più bisogno di comprarsi<br />

una propria vettura. Questo ha effetti<br />

positivi sul contenimento della crescita<br />

del parco circolante, con tutto<br />

quello che ne consegue in termini di<br />

congestione del traffico, inquinamento<br />

e anche di costi.<br />

L’elaborazione presentata in queste<br />

pagine, che è dovuta all’Osserva -<br />

torio Autopromotec, ha preso in<br />

esame anche il numero di auto per<br />

100 abitanti nelle varie regioni del<br />

nostro Paese. Al primo posto di questa<br />

graduatoria si collocano il Lazio e<br />

l’Umbria, con 67 auto ogni 100 abi-


AUTOVETTURE CIRCOLANTI OGNI 100 ABITANTI<br />

NEI MAGGIORI PAESI EUROPEI NEL 2008<br />

PAESE<br />

AUTOVETTURE<br />

CIRCOLANTI (1)<br />

tanti. Seguono Piemonte e Valle<br />

D’Aosta con 64 auto e Marche e<br />

Toscana con 63 auto ogni 100 abitanti.<br />

Le regioni in cui questa concentrazione<br />

è minore sono la Puglia<br />

e il Trentino Alto Adige, con 54 auto<br />

ogni 100 abitanti, e la Liguria, con 52<br />

auto ogni 100 abitanti. Anche su<br />

questi dati influiscono i ritardi nelle<br />

cancellazioni di auto a fine corsa dal<br />

Pra. Il fatto che il Trentino Alto Adige<br />

si trovi in fondo alla graduatoria probabilmente<br />

dipende da una maggiore<br />

efficienza nel radiare le auto che<br />

ormai non circolano più.<br />

Penalizzate sicurezza e ambiente<br />

L’alta concentrazione di auto riscontrata<br />

in Italia incide in maniera negativa<br />

su alcune criticità del sistema di<br />

trasporto italiano, quali la sicurezza<br />

della circolazione, l’impatto ambientale<br />

dei veicoli, la congestione del<br />

traffico. Non è però solo la densità di<br />

veicoli presenti sulla strada ad avere<br />

un effetto negativo sugli aspetti citati<br />

in precedenza. A incidere sono<br />

anche i comportamenti dei conducenti<br />

dei veicoli (a causa di fattori<br />

quali la distrazione, la scarsa conoscenza<br />

del codice della strada, ecc.)<br />

e lo stato di arretratezza nella manutenzione<br />

e nella costruzione di infrastrutture<br />

viarie. Questi fattori, quindi,<br />

contribuiscono a rendere ogni tragitto<br />

compiuto sulla strada più pericoloso,<br />

più inquinante e più lungo.<br />

NUMERO<br />

ABITANTI (2)<br />

Italia 36.081.383 60.045.068 60<br />

Germania (3) 41.321.171 82.166.671 50<br />

Spagna 22.491.158 44.903.659 50<br />

Francia 30.987.039 62.<strong>34</strong>2.668 50<br />

Regno Unito 30.444.713 62.032.247 49<br />

(1) stima Osservatorio Autopromotec su dati Acea; per Italia dato Aci"<br />

(2) dati Onu; per Italia dato Istat"<br />

(3) dato sul circolante rivisto al ribasso nel 2007 per nuovo sistema di rilevazione<br />

AUTOVETTURE<br />

PER 100 ABITANTI<br />

Fonte: elaborazione Osservatorio Autopromotec su dati Acea, Aci, Onu e Istat<br />

Per porre rimedio a questa situazione<br />

sarebbe utile attuare un’opera di sensibilizzazione<br />

dei guidatori sui comportamenti<br />

più responsabili da attuare<br />

sulla strada (e che molto spesso<br />

sono utili sia per la sicurezza che per<br />

il rispetto ambientale, e in più favoriscono<br />

il risparmio economico). Non<br />

solo: anche la situazione delle strade<br />

potrebbe essere migliorata attraverso<br />

una manutenzione più puntuale e<br />

attraverso la costruzione di nuove<br />

infrastrutture soprattutto in quei<br />

punti in cui si verificano più frequentemente<br />

code e blocchi della circolazione.<br />

Visto il gran numero di veicoli<br />

sulla strada, poi sarebbe auspicabile<br />

una più frequente manutenzione non<br />

solo delle strade ma anche delle<br />

auto, che possa garantire la piena<br />

efficienza dei dispositivi di sicurezza e<br />

controllare il livello delle emissioni di<br />

sostanze nocive. Infine una maggiore<br />

diffusione dell’auto aziendale in<br />

benefit potrebbe non solo contenere<br />

la crescita del parco circolante ma<br />

anche incidere positivamente sulla<br />

sicurezza e l’inquinamento dato che<br />

le auto aziendali concesse in benefit<br />

vengono sostituite dopo tre o quattro<br />

anni e sono sottoposte a sistematici<br />

programmi di manutenzione.<br />

AUTOVETTURE CIRCOLANTI OGNI 100 ABITANTI<br />

NELLE REGIONI ITALIANE NEL 2008<br />

REGIONE<br />

AUTOVETTURE<br />

CIRCOLANTI<br />

NUMERO<br />

ABITANTI<br />

Mario Anzola<br />

Lazio 3.795.551 5.626.710 67<br />

Umbria 595.311 894.222 67<br />

Piemonte e Valle D'Aosta 2.912.194 4.559.636 64<br />

Marche 985.119 1.569.578 63<br />

Toscana 2.324.509 3.707.818 63<br />

Abruzzo 818.769 1.3<strong>34</strong>.675 61<br />

Friuli Venezia Giulia 754.176 1.230.936 61<br />

Emilia Romagna 2.647.740 4.337.979 61<br />

Sicilia 3.046.453 5.037.799 60<br />

Molise 193.939 320.795 60<br />

Veneto 2.891.116 4.885.548 59<br />

Lombardia 5.709.432 9.742.676 59<br />

Sardegna 972.472 1.671.001 58<br />

Basilicata <strong>34</strong>0.493 590.601 58<br />

Calabria 1.157.350 2.008.709 58<br />

Campania 3.337.359 5.812.962 57<br />

Puglia 2.214.064 4.079.702 54<br />

Trentino Alto Adige 550.247 1.018.657 54<br />

Liguria 835.089 1.615.064 52<br />

Totale nazionale 36.081.383 60.045.068 60<br />

Fonte: elaborazione Osservatorio Autopromotec su dati Aci<br />

AUTOVETTURE<br />

PER 100 ABITANTI<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

33


Novità<br />

di Lodovico Basalù<br />

CITROËN C3,<br />

EVOLUZIONE A 5 STELLE<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbb<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

La nuova C3 viene definita da Citroën<br />

come uno dei modelli più rappresentativi<br />

della nuova gamma Premium.<br />

Elegante e spaziosa, ha fatto la sua passerella<br />

tra il Salone di Francoforte e il<br />

Motor Show di Bologna. Di spicco il<br />

parabrezza Zenith, che offre fino a 80° di<br />

visuale verticale, con una luminosità<br />

interna di particolare effetto. Le dimensioni<br />

sono più o meno le stesse del<br />

modello che va in pensione (con una<br />

lunghezza inferiore ai 4 metri) mentre<br />

l’abitabilità è aumentata. La capacità del<br />

bagagliaio resta sempre di 300 litri e il<br />

vano è più sfruttabile. Le versioni al top<br />

sono impreziosite da cromature. Tra i<br />

motori molto interessante il 1.6 HDi turbodiesel<br />

da 90 cv, con emissioni di CO 2<br />

di soli 99 gr/km. Nel 2011 sono attesi i<br />

motori a benzina 3 cilindri di 1.0 litri,<br />

particolarmente ecologici.<br />

La Mini Crossover deriva dalla Concept<br />

vista al Salone di Parigi del 2008. Ha la<br />

trazione integrale, è costruita sul pianale<br />

della Mini Clubman, ha 4 posti, è<br />

lunga poco più di 4 metri ed è un vero<br />

Mini Suv. Di spicco la larghezza di questa<br />

vettura, 1,83 metri. Si tratta di un<br />

crossover chic, come chic è tutta la<br />

gamma Mini che ha raccolto la grande<br />

eredità lasciata dal modello tutto<br />

British presentato da Alec Issigonis nel<br />

1959 e festeggiato quest’anno in tutto<br />

il mondo, in particolare con una serie<br />

di manifestazioni che si sono tenute in<br />

Inghilterra, la più grande lo scorso 26<br />

agosto, giorno in cui la versione originale<br />

ha celebrato i 50 anni. Tornando<br />

alla Crossover, avrà gli stessi motori<br />

della Clubman, e cioè l’1.6 a benzina<br />

della Cooper S da 175 cv e il turbodiesel<br />

1.6 D da 110 cv.<br />

MINI CROSSOVER,<br />

DALLA CONCEPT ALLA PRODUZIONE<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbb<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

SKODA YETI,<br />

SUV COMPATTO E CONVENIENTE<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbbb<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWWW<br />

La nuova Skoda Yeti si distingue per la<br />

versatilità, la maneggevolezza, il design<br />

accattivante e gli alti standard di sicurezza.<br />

Arriva sul mercato con una gamma<br />

completa. Si comincia con la 1.2 TSI a<br />

benzina da 105 cv – trazione anteriore –<br />

da 105 cv, venduta a 18.900 euro. Alla<br />

quale si affiancheranno un turbodiesel<br />

2.0 TDI 4x4 da 140 cv, che percorre in<br />

media 16,4 km/l e un altro benzina da<br />

ben 200 cv, l’1.8 TSI, che può spingere<br />

questo Suv a 200 km/h. Yeti è il primo<br />

Suv che viene prodotto e commercializzato<br />

dalla casa ceca. Tra le caratteristiche<br />

salienti un dispositivo che limita il<br />

regime del motore a 2.500 giri/min in<br />

fuoristrada e inserisce il controllo automatico<br />

della velocità in discesa per pendenze<br />

superiori all’8%: ideale su strade<br />

viscide o innevate. Ottima la capacità di<br />

carico, fino a 1.760 litri.<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

36


Operazione intelligente. Lo si è capito<br />

subito, osservando la nuova Seat Exeo<br />

ST, realizzata sul pianale della precedente<br />

Audi A4 Avant, in produzione fino<br />

a poco più di un anno fa. Del resto<br />

siamo sempre in famiglia, ovvero quella<br />

– grandissima – della Volkswagen, che<br />

continua a sfornare modelli il cui primo<br />

input è l’affidabilità. Nel caso della Seat<br />

Exeo, poi, i prezzi sono molto interessanti<br />

per una station wagon, visto che si<br />

parte da poco più di 22.000 euro per la<br />

versione 1.6 a benzina da 102 cv, per<br />

arrivare agli oltre 29.000 euro della<br />

potente 2.0 TDI DPF da 170 cv, capace di<br />

toccare i 224 km/h percorrendo in<br />

media 12,3 km/l. Ottimo il cambio ma -<br />

nuale a 6 rapporti, indovinato l’assetto,<br />

ottima l’abitabilità, sia nei posti davanti<br />

che sul divano posteriore. La capacità di<br />

carico varia da 442 a 1.354 litri.<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbb<br />

SEAT EXEO ST,<br />

HA IL DNA DELL’AUDI<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

MAZDA 3,<br />

IL DESIGN E LA TECNOLOGIA<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbbb<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

Che i progettisti della Mazda ci sappiano<br />

fare a livello di design, stile, qualità e<br />

livello tecnologico, non è una novità. Lo<br />

conferma la nuova “3”, che accontenta<br />

anche l’automobilista più esigente. In<br />

commercio da aprile, ha versioni di<br />

estremo interesse, dalla 1.6 Active a<br />

benzina da 106 cv alla 2,2 CD Sport,<br />

sotto il cui cofano pulsa un turbodiesel<br />

da 185 cv. È di 213 km/h la velocità massima,<br />

con una percorrenza media di 17,8<br />

km/l. Fra i dispositivi di sicurezza da<br />

segnalare le frecce che si attivano automaticamente<br />

nelle frenate violente.<br />

Interessante anche la recente versione<br />

2.0i-Stop. Il motore a benzina, euro 5,<br />

ha 151 cv. Ma soprattutto è dotato di<br />

una funzione “start and stop”. Al<br />

semaforo il motore si spegne, poi si<br />

riavvia in soli 35 centesimi di secondo,<br />

pigiando la frizione.<br />

Ha fatto il suo debutto al Salone di<br />

Francoforte la nuova gamma della Opel<br />

Astra, con un design molto più sinuoso e<br />

tondeggiante, in grado di resistere a<br />

lungo nel tempo. La nuova Astra si presenta<br />

quindi con una linea rinnovata e<br />

moderna, interni di qualità ed una grande<br />

abitabilità. Il frontale è aggressivo ma elegante<br />

e riprende i tratti stilistici della<br />

Insignia. Sarà commercializzata con<br />

motori turbodiesel e benzina con potenze<br />

variabili da 95 a 180 cv e cambio manuale<br />

a sei marce, con quello automatico<br />

disponibile a richiesta. Tra le unità più<br />

interessanti, la versione 1.4 a benzina,<br />

con iniezione diretta e turbo da 140 cv,<br />

con emissioni e consumi particolarmente<br />

bassi. Più avanti è prevista anche la presentazione<br />

della Astra in versione station<br />

wagon. Mentre nel 2011 arriverà la sportivissima<br />

versione GTC.<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbb<br />

OPEL ASTRA,<br />

CLASSICO CHE NON TRAMONTA<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

37


Novità<br />

MERCEDES CLASSE C FIRST,<br />

PIÙ ACCESSIBILE E BEN DOTATA<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbbb<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

Una versione di ingresso nel mondo<br />

Mercedes. La casa di Stoccarda propone<br />

la Classe C First, che ha a disposizione<br />

tutto quello che serve, a cominciare<br />

dal climatizzatore bi-zona e dal Chrome<br />

Pack, che comprende cornici cromate<br />

della griglia, dei fendinebbia, dei finestrini<br />

e anche attorno al portellone del<br />

bagagliaio. Il volante è in pelle. Di serie<br />

anche la vernice metallizzata e gli specchietti<br />

ripiegabili elettricamente. I sedili<br />

hanno il supporto lombare mentre, a<br />

livello meccanico, ci sono gli ammortizzatori<br />

attivi che mantengono costante<br />

l’assetto. A livello di sicurezza sono presenti<br />

anche gli airbag per le ginocchia e<br />

un dispositivo che impedisce all’auto di<br />

scivolare indietro nelle partenze in salita.<br />

I motori di punta sono il 200 CDI da<br />

136 cv e il 220 CDI da 170 cv. I prezzi partono<br />

da circa 30.000 euro.<br />

Ha da poco debuttato la nuova gamma<br />

della berlina francese. Di spicco i motori,<br />

tutti Euro 5. A benzina il 2.0 16V,<br />

compatibile con l'utilizzo del bioetanolo<br />

E85. Poi il 1.5 dCi, che percorre oltre<br />

20 km/litro. Basse le emissioni di CO 2 :<br />

130 gr/km. Importante, perché questo<br />

dà diritto all'incentivo statale di 1.500<br />

euro. Infine, due 2.0 dCi, di 150 e 180 cv.<br />

Il cambio è manuale a sei rapporti o<br />

automatico. Nella dotazione di serie la<br />

Laguna 2010 comprende il navigatore<br />

TomTom e il sistema “4Control”, a quattro<br />

ruote sterzanti. Bluetooth per il<br />

telefono, ingressi audio USB e iPod, climatizzatore<br />

bi-zona, sistema 3D Sound<br />

Arkamys con Cd ed Mp3, completano il<br />

quadro. Disponibile anche una versione<br />

Gpl. I prezzi partono dai 24.400 euro<br />

della 1.5 dCi Nav fino ai 30.800 della<br />

2.0 dCi 4Control Nav da 180 cv.<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbbb<br />

RENAULT LAGUNA,<br />

MOTORI POTENTI ED ECOLOGICI<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWWW<br />

BMW X1,<br />

LA BABY SUV DI MONACO<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbbb<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

Da tempo ci hanno abituato a guidare<br />

Suv dalla tecnologia più che raffinata.<br />

La BMW, non a caso, ha conosciuto un<br />

successo travolgente con la X5 e la X3. È<br />

in arrivo, da ottobre, la X1, dalle dimensioni<br />

non molto differenti da quelle<br />

della X3: solo 12 centimetri in meno di<br />

lunghezza. Con una linea che appare più<br />

slanciata e una griglia anteriore che<br />

ricorda quella dell’ammiraglia di<br />

Monaco, la Serie 7. Tra i motori, tutti<br />

Euro 5 e tutti supportati dalla tecnologia<br />

Efficient Dynamics, spicca il 2.0 litri<br />

turbodiesel da 143 cv disponibile sia<br />

con trazione integrale intelligente<br />

xDrive sia con trazione posteriore, che<br />

percorre in media 20 km/l e ha prestazioni<br />

interessanti. Al top della gamma il<br />

6 cilindri 3 litri a benzina da 258 cv. Il<br />

bagagliaio ha una capacità che varia da<br />

490 a 1.350 litri.<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

38


Da sempre le Subaru si portano dietro<br />

l’invidiabile pregio di produrre vetture in<br />

grado di affrontare qualsiasi situazione,<br />

qualsiasi strada. E anche nella Legacy,<br />

uno dei modelli più noti della Casa giapponese,<br />

tali caratteristiche sono esaltate<br />

al massimo. È ora la volta del nuovo<br />

modello, che entrerà in commercio all’inizio<br />

del 2010, dopo una presentazione<br />

italiana che avverrà al Motor Show di<br />

Bologna. Il design è molto riuscito, tondeggiante<br />

ed elegante, con il frontale<br />

caratterizzato da una calandra sportiva<br />

e dai fari a led, sia per la versione berlina<br />

sia per la station wagon. La trazione è<br />

ovviamente integrale, con ripartizione al<br />

50% tra asse anteriore e posteriore.<br />

Lunga 4,8 metri, avrà motori a benzina e<br />

turbodiesel. Spiccano il 3.0 litri a 6 cilindri<br />

orizzontali da circa 250 cv e il 2.0 D<br />

CM turbodiesel da 150 cv.<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbbb<br />

SUBARU LEGACY,<br />

AFFIDABILE E CONCRETA<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

LAND ROVER DISCOVERY 4,<br />

IPERELETTRONICA E POTENTE<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbbb<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWWW<br />

La precedente serie risale al 2004 e ha<br />

avuto un ottimo riscontro tra i tanti estimatori<br />

della casa inglese, conosciuta in<br />

tutto il mondo per il mitico Defender,<br />

sempre in produzione. La Discovery 4<br />

presenta varie novità a livello estetico,<br />

come risalta anche dal frontale.<br />

L’abitacolo è stato completamente rivisto,<br />

l’abitabilità è per 7 persone.<br />

Notevoli le migliorie apportate sulla<br />

dinamica di guida, sia in fuoristrada che<br />

su asfalto. Per i motori è stata avviata<br />

una sinergia con Jaguar, con opportuni<br />

interventi sulla centralina elettronica<br />

per l’uso off road. I risultati sono un V6<br />

3.0 litri turbodiesel e un 5.0 litri aspirato<br />

V8. Potenza e coppia in abbondanza<br />

sono disponibili in tutta la gamma di<br />

regimi. Tra le altre novità, un nuovo programma<br />

elettronico della trasmissione<br />

adatto ai terreni rocciosi.<br />

Cattiva, veloce, desiderabile. Non parliamo<br />

di una bella donna, ma di una<br />

bella automobile. La Scirocco R, disponibile<br />

da fine settembre, ha tutto per<br />

accontentare il patito, dall’assetto<br />

ribassato ai cerchi in lega racing con<br />

disegno esclusivo. Segni particolari:<br />

grandi prese d’aria nel nuovo paraurti<br />

anteriore, speciali luci a led diurne,<br />

passaruota allargati e alettone sul<br />

lunotto. Nell’abitacolo spiccano i sedili<br />

sportivi con logo R ed il volante a tre<br />

razze. Il motore è il 2.0 litri a benzina,<br />

TFSI, da 265 cv, con coppia motrice di<br />

357 Nm a 2.500 giri/min. La velocità<br />

massima è di 250 km/h, con un’accelerazione<br />

da 0 a 100 km/h che avviene in<br />

soli 6”5 con il cambio a 6 marce<br />

manuale e in 6”4 con il DSG a doppia<br />

frizione, lo stesso della Golf GTI. La<br />

Scirocco R percorre in media 12 km/l.<br />

Ecologia<br />

Comfort bbbb<br />

VOLKSWAGEN SCIROCCO R,<br />

LA “CATTIVERIA” È DI CASA<br />

Sicurezza<br />

Capacità di carico WWWW<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

39


Sport<br />

F1: finalmente<br />

qualcosa di nuovo<br />

Il debutto di Giancarlo Fisichella alla guida della Ferrari è solo uno dei molti colpi di scena<br />

che hanno caratterizzato l'attuale campionato di Formula Uno. Dallo scontro Fia-Fota al dominio<br />

della Brawn Gp, all'incidente di Massa, al ventilato ritorno alle corse di Michael Schumacher.<br />

Le novità non sono certo mancate, per la gioia degli appassionati<br />

Il podio del Gran Premio d’Italia con Button, Barrichello e Raikkonen<br />

Mai come quest’anno in<br />

Formula Uno abbiamo assistito<br />

a così tanti colpi di<br />

scena. E così ci ritroviamo in tasca<br />

tante belle emozioni che si sono<br />

susseguite una dopo l’altra. Certo la<br />

classifica piloti e costruttori non<br />

rende merito alla Rossa, un’annata<br />

da dimenticare non certo all’altezza<br />

di una delle scuderie più forti al<br />

mondo.<br />

La guerra infinita Fia-Fota con i<br />

capricci di Mosley disposto a non<br />

mollare, lo spaventoso incidente di<br />

Massa occorso durante il Gran<br />

Premio di Ungheria, l'ipotesi di un<br />

ritorno in pista del sette volte campione<br />

del mondo Michael Schuma -<br />

cher, il debutto allo sbaraglio del<br />

collaudatore Luca Badoer, l'annuncio<br />

della probabile sostituzione di<br />

Raikkonen a favore del pilota spagnolo<br />

Alonso, il caso Piquet Junior-<br />

Renault e la chiamata in rosso del<br />

nostro Giancarlo Fisichella, ci<br />

hanno fatto capire che questa F1<br />

“noiosa” in pista non lo è affatto<br />

“fuori pista”.<br />

Lo spaventoso incidente di Massa<br />

all'Hungaroring dello scorso agosto,<br />

per fortuna senza letali conseguenze<br />

per il pilota, ha ribaltato l'andamento<br />

del campionato e soprattutto<br />

la strategia della Ferrari che ormai<br />

puntava sul pilota brasiliano in qualità<br />

di prima guida. Le immagini del<br />

pauroso incidente hanno ricordato<br />

quelle dello sfortunato Ayrton<br />

Senna deceduto sul circuito di Imola<br />

nel 1994.<br />

A volta basta 1 centimetro in più o in<br />

meno per cambiare il destino di un<br />

pilota. La sorte ha voluto che a colpire<br />

il casco di Massa sia stata la<br />

molla in acciaio dell'ammortizzatore<br />

centrale della vettura del suo<br />

miglior amico-pilota, un altro brasiliano:<br />

Rubens Barrichello (Ru bin ho),<br />

il veterano della F1. Enco miabile il<br />

gesto del pilota della Brawn il quale<br />

con le lacrime agli occhi e il nodo in<br />

gola, ha dedicato la vittoria allo<br />

sfortunato pilota della Ferrari.<br />

Lacrime in F1, chi l'avrebbe mai<br />

detto? Eppure è già successo come<br />

ai tempi di Hakkinen sorpreso dalle<br />

telecamere accovacciato dietro una<br />

siepe sul circuito di Monza subito<br />

dopo il ritiro nel Gran Premio d'Italia<br />

del 1999.<br />

L'annuncio di un possibile ritorno in<br />

pista di Michael Schumacher, ha<br />

fatto sognare l'intero popolo della<br />

F1. Un atto coraggioso il suo, dopo<br />

oltre sei anni di inattività e qualche<br />

rovinosa caduta sulle due ruote;<br />

Schumy su invito della Ferrari aveva<br />

deciso di riprovarci. Per soldi? I maligni<br />

sospettano di sì visto il faraonico<br />

ingaggio che Montezemolo gli<br />

aveva proposto. Direi piuttosto un<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

40


I meccanici della Ferrari spediscono un messaggio d’affetto all’infortunato Felipe Massa<br />

gesto di riconoscenza e voglia di<br />

ritornare a sfidare se stesso.<br />

Purtroppo le sue condizioni fisiche<br />

non glielo hanno permesso e così<br />

siamo rimasti tutti a bocca asciutta.<br />

Un vero peccato...<br />

E allora la Ferrari presa alla sprovvista<br />

cosa fa? Fa debuttare Luca<br />

Badoer, che è senza ombra di dubbio<br />

un ottimo collaudatore ma non<br />

certo un pilota arrembante, abituato<br />

al ritmo spasmodico in bagarre<br />

della Formula Uno.<br />

Il “test Badoer” è durato appena<br />

due Gran Premi; il collaudatore<br />

Ferrari ha dato colpa ai media accusati<br />

di averlo messo sotto pressione<br />

e così la Ferrari è corsa ai ripari chiamando<br />

un altro italiano al volante<br />

della rossa: il romano Giancarlo<br />

Fisichella, un veterano della F1.<br />

Dopo la gara strepitosa di Spa al<br />

volante della Force India, Fisico ha<br />

dimostrato ancora una volta tutto il<br />

suo talento. E pensare che Bernie<br />

Ecclestone due anni fa lo dava per<br />

finito, ma lui non ha mai mollato.<br />

Il debutto in rosso a Monza: un<br />

uomo e una macchina che si ritrovano<br />

finalmente quando ormai<br />

sembrava impossibile. Giancarlo,<br />

senza possibilità di fare test preliminari,<br />

ha dato il meglio di se stesso<br />

cercando di adattarsi in fretta<br />

ad una monoposto molto diversa<br />

dalla Force India a cominciare dai<br />

tanti pulsanti sul volante. Il pilota<br />

romano è mancino quindi è stato<br />

costretto a spostare e modificare i<br />

colori e le etichette di alcuni<br />

comandi del volante tranne quello<br />

del Kers rimasto in alto a destra.<br />

L'accoglienza che ha ricevuto è<br />

stata entusiastica. E le tante bandiere<br />

rosse viste sventolare sotto il<br />

podio, sono il segno tangibile di una<br />

Ferrari tutta italiana.<br />

Coraggio Giancarlo... sei tutti noi!<br />

Prisca Taruffi<br />

Il neo ferrarista Giancarlo Fisichella, nono al traguardo a Monza, dopo essere partito dalla quattordicesima posizione<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

41


Prova su strada<br />

BMW Serie 3,<br />

ora in abito da sera<br />

Sapienti ritocchi alla linea hanno reso questo modello nella versione 2009 più elegante e originale.<br />

Linea a cuneo e carreggiate allargate. Straordinari per elasticità di guida i 6 cilindri in linea a gasolio<br />

con basamento in alluminio; campioni di bassi consumi i 4 cilindri che possono accedere agli incentivi<br />

statali alla rottamazione grazie alle emissioni di CO 2 al di sotto della soglia di 130 gr/km<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

42


Nuova linea e nuovi motori per la rinnovata Serie 3<br />

La nuova Serie 3 di BMW è arrivata<br />

ufficialmente sul mercato<br />

con l’etichetta Model Year<br />

2009 e con le caratteristiche tipiche<br />

di un restyling. In realtà questo<br />

modello, da grandi numeri della<br />

Casa di Monaco di Baviera, ha ricevuto<br />

in dote sostanziali modifiche<br />

alla linea (che resta quella<br />

inconfondibile di BMW) e interessanti<br />

innovazioni nei motori<br />

(soprattutto in quelli a gasolio che<br />

ora dispongono tutti di un basamento<br />

in alluminio) senza dimenticare<br />

il salto di qualità degli interni<br />

per quel che riguarda i materiali e le<br />

dotazioni tecnologiche che rendono<br />

la vita a bordo di questa vettura<br />

ancor più confortevole.<br />

Incominciamo dalla linea. Si notano<br />

immediatamente la forma del<br />

nuovo paraurti con una V più<br />

profonda e la presa d’aria allargata<br />

nella parte bassa dello stesso<br />

paraurti. Il cofano ora si caratterizza<br />

per due pieghe centrali che confluiscono<br />

sul logo che sovrasta i due<br />

“reni” tipici di BMW e per altre due<br />

nervature più laterali che esaltano il<br />

taglio orizzontale dei fari e la voluminosità<br />

dei passaruota.<br />

Nell’insieme, vista da davanti, la<br />

nuova BMW Serie 3 offre di sé<br />

un’immagine più sportiva grazie<br />

anche alle carreggiate allargate (di<br />

6 millimetri nell’anteriore, di 24 nel<br />

posteriore) che la fanno sembrare<br />

meglio “assettata” e incollata al<br />

fondo stradale.<br />

Vista di fianco la nuova Serie 3 si<br />

presenta con una linea maggiormente<br />

cuneiforme rispetto al<br />

modello precedente grazie alla nervatura<br />

che la attraversa all’altezza<br />

delle maniglie delle portiere e grazie<br />

anche al fascione sottoporta più<br />

alto verso la parte posteriore.<br />

L’impressione visiva è rafforzata dal<br />

coperchio del bagagliaio che incorpora<br />

le luci di posizione ora più<br />

Dati tecnici e per l’impiego aziendale<br />

della BMW 320d Attiva<br />

Cilindrata<br />

1.955 cc<br />

Costo di esercizio al km (*) 0,66<br />

Potenza<br />

177 cv<br />

Consumo medio<br />

20,8 km/litro<br />

Lungh./largh./altezza 4,53 x 1,82 x 1,45 m Capacità di carico 460 litri<br />

Peso<br />

1.430 kg<br />

Comfort<br />

★★★★✩<br />

Accelerazione 7,9” (da 0 a 100 km/h) Silenziosità ★★★★✩<br />

Velocità massima 230 km/h<br />

Sicurezza ABS SI<br />

Cambio<br />

Manuale a 6 marce<br />

ESP<br />

SI<br />

Trasmissione Trazione posteriore<br />

Antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km<br />

affusolate. Anche il paraurti posteriore<br />

è più aerodinamico.<br />

Gli interni<br />

Il cassetto portaoggetti è più grande,<br />

i braccioli delle portiere più ergonomici.<br />

Nell’ambito delle molte configurazioni<br />

che si possono adottare nella<br />

gamma infinita di combinazioni proposte<br />

da BMW c’è la scelta tra finiture<br />

in legno pregiato o in alluminio<br />

satinato, la disponibilità di alette<br />

cambio-marcia al volante, l’originale<br />

rosso intenso per l’illuminazione<br />

degli indicatori rotondi nel cruscotto,<br />

due portalattine estraibili dalla plancia,<br />

il cambio manuale a 6 rapporti o<br />

quello automatico a doppia frizione<br />

con 7 marce.<br />

Al centro della plancia si trova lo<br />

schermo da 8,8 pollici (protetto da<br />

un’ampia palpebra) che riporta le<br />

indicazioni del navigatore satellitare<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

43


Prova su strada<br />

Pulita ed elegante la nuova fiancata della Serie 3<br />

e del computer di bordo le cui funzioni<br />

vengono regolate dal classico<br />

pomellone sul tunnel ora circondato<br />

da una serie di tasti che rendono l’accesso<br />

al sistema più veloce e razionale.<br />

Chi adotta il Connected Drive,<br />

ad esempio, può farsi sbloccare a<br />

distanza dalla centrale operativa le<br />

portiere nel caso in cui si fosse<br />

dimenticato le chiavi nell’abitacolo. È<br />

anche possibile scegliere un determinato<br />

itinerario stradale attraverso il<br />

computer con Google Maps e quindi<br />

inviarlo all’auto. Non solo, quando ci<br />

si ferma si può trasmettere la mappa<br />

al cellulare per seguire anche a piedi<br />

un determinato itinerario.<br />

Dieci motori<br />

La Serie 3 da sempre rappresenta<br />

un cavallo di battaglia della BMW<br />

nel senso che è un modello da grandi<br />

numeri nel ricco segmento<br />

Premium. Di conseguenza per venire<br />

incontro alle esigenze di una<br />

clientela ampia e variegata la<br />

gamma è davvero completa: dieci i<br />

motori (cinque a benzina e altrettanti<br />

a gasolio, tutti a iniezione<br />

diretta), potenze variabili da 143 a<br />

308 cavalli, versioni berlina,<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

44<br />

Touring, coupè e cabrio, trazione<br />

integrale (xDrive) che ora è disponibile<br />

per un maggior numero di versioni<br />

fino a comprendere la “gettonatissima”<br />

320d, cambi manuali a 6<br />

marce o automatici (Sport-automatic)<br />

a 7 rapporti con doppia frizione.<br />

E per finire l’innovativo recupero di<br />

energia in frenata.<br />

Dei cinque motori a benzina, tutti a<br />

iniezione diretta a 4 e 6 cilindri, con<br />

potenze da 143 a 306 cv, merita una<br />

nota particolare il 335i, 6 cilindri in<br />

linea di 2.979 cc che grazie al doppio<br />

turbo (Twin Turbo) tocca i 250 all’ora<br />

(velocità massima limitata elettronicamente),<br />

scatta da 0 a 100 in 5,6”<br />

bruciando solo 9,1 litri per 100 km nel<br />

ciclo misto con l’emissione di 218<br />

gr/km di CO 2 . Offre una guida esaltante<br />

perché grazie alla coppia di 400<br />

Nm riprende brillantemente anche a<br />

mille giri e può arrivare oltre la soglia<br />

rossa dei seimila.<br />

Straordinario anche il gemello 335d<br />

che sempre grazie al Twin Turbo sviluppa<br />

286 cv con una coppia di 580<br />

Nm, una velocità max di 250 km/h,<br />

6” per passare da 0 a 100 e un consumo<br />

di appena 6,7 l/100 km. Si tratta<br />

di un 6 cilindri in linea “leggero”<br />

per via del basamento in alluminio<br />

che sta al vertice rispetto agli altri<br />

due 6 cilindri in linea a gasolio (330d<br />

e 325d) che hanno il turbo a geometria<br />

variabile e consumi ridotti pur<br />

mantenendo una velocità massima<br />

più che interessante (250 e 235<br />

km/h rispettivamente).<br />

Consumi contenuti<br />

Campioni di bassi consumi restano<br />

però i 4 cilindri 320d e 318d, entrambi<br />

di 1.995 cc e coppie di 350 e 300<br />

Nm: siamo a livello di 4,8 e 4,7 l/100<br />

km con emissioni di CO 2 di 128 e di<br />

123 gr/km, quindi in grado di avere<br />

accesso agli incentivi statali, un dato<br />

interessante per un modello<br />

Premium.<br />

Per la prova su strada abbiamo<br />

scelto la versione Attiva (39 mila<br />

euro) spinta dal 320d da 177 cv e<br />

caratterizzata da sospensioni tarate<br />

sul rigido che rendono possibili<br />

traiettorie senza sbavature nelle<br />

curve prese ad alta velocità.<br />

L’abitacolo è molto silenzioso.<br />

Poltrone confortevoli e materiali di<br />

pregio caratterizzano una berlina<br />

reginetta del segmento Premium<br />

della sua categoria.


Prova su strada<br />

Passat Blue TDI:<br />

diesel ecologico Euro 6<br />

Grazie a uno speciale catalizzatore che abbatte gli ossidi di azoto quest’auto è già in linea<br />

con le indicazioni della normativa Euro 6. Motore classico di 2 litri con 143 cv che tocca i 210 all’ora<br />

passando da 0 a 100 in 9,9”, consumi contenuti (19,2 km/l) e autonomia da record (1.<strong>34</strong>6 km).<br />

Tra gli optional anche il cambio automatico DSG a doppia frizione con 6 marce<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

45


Prova su strada<br />

Con norme sempre più stringenti<br />

sul fronte delle emissioni<br />

di CO 2 nell’atmosfera le<br />

Case automobilistiche hanno<br />

dedicato grandi sforzi alla ricerca<br />

di soluzioni tecnologiche d’avanguardia<br />

capaci di ridurre i consumi<br />

e le sostanze nocive emesse dai<br />

tubi di scarico. In queste condizioni,<br />

per rispettare i limiti imposti<br />

dalle normative Euro 5 ed Euro 6,<br />

lo scenario, che fino a poco tempo<br />

addietro ci si presentava, era<br />

costituito da strade “frequentate”<br />

solo da utilitarie e da city car, cioè<br />

da modelli di peso e di dimensioni<br />

contenute, spinti da motori di piccola<br />

cilindrata, gli unici in grado<br />

appunto di rispettare i limiti imposti<br />

dalle future normative. La rivoluzione<br />

tecnologica in atto da<br />

qualche tempo ha fatto sì però che<br />

venisse allargata la possibilità di<br />

Dati tecnici e per l’impiego aziendale della<br />

Volkswagen Passat 2.0 TDI DPF Blue TDI Comfortline<br />

Cilindrata<br />

1.968 cc<br />

Costo di esercizio al km (*) 0,57<br />

Potenza<br />

143 cv<br />

Consumo medio<br />

19,2 km/litro<br />

Lungh./largh./altezza 4,77 x 1,82 x 1,47 m Capacità di carico 565 litri<br />

Peso<br />

1.482 kg<br />

Comfort<br />

★★★★✩<br />

Accelerazione 9,9” (da 0 a 100 km/h) Silenziosità ★★★✩✩<br />

Velocità massima 210 km/h<br />

Sicurezza ABS SI<br />

Cambio<br />

Manuale a 6 marce<br />

ESP<br />

SI<br />

Trasmissione Trazione anteriore<br />

Antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km<br />

scelta per l’automobilista con<br />

modelli anche di grandi dimensioni<br />

e in grado di trasportare da 5<br />

fino a 7 persone nel pieno rispetto<br />

delle normative antinquinamento.<br />

Cinque litri/100 km<br />

In Casa Volkswagen, ad esempio,<br />

si studiava da tempo il sistema per<br />

infrangere il muro dei 5 litri di carburante<br />

per 100 chilometri in una<br />

berlina di classe media, del segmento<br />

C per intenderci, con<br />

dimensioni inferiori ai 4,8 metri di<br />

lunghezza e peso contenuto entro<br />

i 1.600 kg. Grazie all’utilizzo delle<br />

BlueMotion Technologies, ovvero<br />

l’adozione di nuove soluzioni tec-<br />

Solida e possente per i lunghi viaggi<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

46


nologiche che apriranno la strada<br />

anche a soluzioni ibride, come<br />

annunciato con la nuova Tuareg<br />

Hybrid, l’obiettivo è stato brillantemente<br />

centrato. Non solo per<br />

quel che riguarda la diminuzione<br />

dei consumi e di conseguenza<br />

delle emissioni nocive nell’atmosfera,<br />

ma anche sul fronte del contenimento<br />

dei costi di gestione<br />

attraverso l’ottimizzazione del<br />

funzionamento dei motori (con<br />

gasolio, metano e l’iniezione diretta<br />

di benzina), dei cambi, dell’aerodinamica,<br />

della minore resistenza<br />

al rotolamento dei pneumatici.<br />

Senza dimenticare l’inserimento<br />

di sistemi come lo Start&Stop che<br />

risparmiano il carburante quando<br />

l’auto è in sosta ai semafori o<br />

come il cambio a doppia frizione<br />

DSG a 6 o 7 marce che, realizzando<br />

il passaggio da un rapporto<br />

all’altro al numero di giri ideale,<br />

contribuisce al risparmio complessivo<br />

di carburante.<br />

Nuove tecnologie<br />

Oggi, grazie all’introduzione di<br />

queste nuove tecnologie e all’ottimizzazione<br />

di quelle tradizionali, il<br />

Gruppo Volkswagen si presenta<br />

all’appuntamento dei 20 km con<br />

un litro di carburante, anche con il<br />

Blue TDI, il turbodiesel più pulito<br />

di tutti i tempi per via del sistema<br />

SCR-Kat che riduce le emissioni di<br />

ossido di azoto a meno di 80<br />

mg/km e pone la vettura in linea<br />

con i parametri della più restrittiva<br />

norma europea sui gas di scarico,<br />

la Euro 6, prevista per il 2014.<br />

Montato sulla Passat (e sulla versione<br />

station wagon Variant) si<br />

presenta come una soluzione che<br />

concilia la protezione dell’ambiente<br />

con il piacere di guida che<br />

motori relativamente piccoli ma<br />

potenti sono ancora in grado di<br />

garantire pur tenendo sotto controllo<br />

i consumi e le emissioni di<br />

CO 2 . Ed è proprio sulla Passat Blue<br />

TDI spinta dal 2.0 litri a gasolio<br />

common rail da 143 cavalli che si<br />

basa la nostra prova su strada.<br />

Passat da tempo è considerato un<br />

modello super affidabile, tra i preferiti<br />

da chi per lavoro o per altre<br />

ragioni percorre decine di migliaia<br />

di chilometri all’anno, una vettura<br />

da sempre ai primi posti nelle<br />

scelte delle auto aziendali.<br />

C’è un segreto<br />

Il segreto della Passat Blue TDI sta<br />

nel catalizzatore SCR (acronimo di<br />

Riduzione Selettiva Catalitica) e<br />

nell’additivo AdBlue per la riduzione<br />

degli ossidi di azoto. Il sistema<br />

funziona così: una soluzione<br />

acquosa a base di urea (AdBlue),<br />

contenuta in un serbatoio addizionale<br />

nel vano per la ruota di scorta,<br />

viene spruzzata con continuità<br />

a monte dell’SCR nella linea di<br />

scarico. Polverizzata da una griglia,<br />

l’urea si trasforma in gas di<br />

scarico caldi a monte del catalizzatore<br />

dove tali gas reagiscono<br />

con gli ossidi di azoto e li scindono<br />

in azoto e acqua. L’AdBlue è atossico,<br />

privo di odori, biodegradabile;<br />

il suo consumo è in media di<br />

0,1 litri ogni 100 km e il rabbocco<br />

di questo additivo è previsto nell’ambito<br />

delle normali operazioni<br />

di manutenzione. Il risultato finale<br />

Sempre ai primi posti nelle scelte delle aziende<br />

è che le emissioni di ossido d’azoto<br />

vengono ridotte a meno di 80<br />

mg/km, in linea quindi con gli<br />

standard Euro 6 che entreranno in<br />

vigore nel 2014.<br />

Per il resto la Passat è una berlina<br />

che adotta il classico 2.0 litri common<br />

rail (iniezione del carburante<br />

ad alta pressione e geometria<br />

variabile delle turbine) la cui<br />

potenza è stata portata a 143 cv:<br />

la velocità massima arriva ai 210<br />

km/h (207 la Variant) con un consumo<br />

di 5,2 litri ogni 100 km (19,2<br />

km/l) ed emissioni di CO 2 di 137<br />

gr/km. Lo sprint resta interessante<br />

(9,9” da 0 a 100) in rapporto al<br />

peso di 1.482 kg e anche l’autonomia<br />

(1.<strong>34</strong>6 km). Il cambio è un<br />

manuale a 6 marce, ma come<br />

optional si può avere l’automatico<br />

a doppia frizione DSG sempre a 6<br />

marce.<br />

Per il resto quest’auto è caratterizzata<br />

da sospensioni rigide, buona<br />

insonorizzazione, freni efficienti.<br />

In sintesi comfort, affidabilità,<br />

bassi consumi, nessuna limitazione<br />

nei confronti delle normative<br />

antinquinamento in arrivo, buona<br />

velocità di crociera per i lunghi<br />

viaggi e un’autonomia da record.<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

47


Prova su strada<br />

Toyota Prius III Serie,<br />

meno consumi più potenza<br />

La ibrida di Toyota, campione di vendite, è diventata più veloce e scattante pur avendo<br />

ridotto consumi ed emissioni di CO 2 : l’autonomia con un pieno supera i mille chilometri.<br />

Tecnologia d’avanguardia e sistemi di sicurezza al top. Un inedito motore da 1.800 cc<br />

consente percorrenze medie superiori ai 25 chilometri con un litro di benzina<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

48


Premi il tasto Start e la Prius di<br />

terza generazione si avvia nel<br />

più assoluto silenzio grazie<br />

alla trazione elettrica: puoi procedere<br />

così ai 50 all’ora per 2 chilometri,<br />

poi subentra il motore termico per<br />

evitare che le batterie si scarichino. È<br />

una sensazione esaltante che i proprietari<br />

delle due serie precedenti<br />

della ibrida più popolare di Casa<br />

Toyota conoscono già, ma ciò non<br />

significa che ci troviamo al volante di<br />

un semplice restyling. In realtà la<br />

Prius III è un modello rinnovato al<br />

90% nelle sue componenti: inedito<br />

motore di 1.8 litri per migliorare i consumi<br />

a velocità di crociera, potenza<br />

maggiorata a 136 cv, velocità massima<br />

di 180 km/h, accelerazioni interessanti<br />

(da 0 a 100 in 10,4”), percorrenze<br />

medie superiori a 25 km con un<br />

litro di benzina e soprattutto un’autonomia<br />

che passa i mille km.<br />

Lanciata nel 1997 in Giappone e nel<br />

2000 in Europa vanta 1,2 milioni di<br />

unità vendute (130 mila in Ue, 6.500<br />

in Italia) e si fregia del titolo di Full<br />

Hybrid. Il salto di qualità rispetto alla<br />

II generazione (che risale al 2004) è<br />

notevole: la Prius III si presenta come<br />

un modello con le carte in regola per<br />

farsi largo nel Segmento C (abitabilità,<br />

capacità di carico e comfort) con<br />

il vantaggio però di consumi da city<br />

car e di emissioni mini (89 gr/km di<br />

CO 2 che la mettono appena al di<br />

sopra della Smart diesel).<br />

Qualità a basso costo<br />

I tecnici di Toyota hanno avuto l’abilità<br />

di coniugare il concentrato di<br />

Particolare attenzione è stata posta al miglioramento dell’aerodinamica<br />

tecnologia che Prius propone con<br />

le qualità che contraddistinguono<br />

una vettura di livello medio-alto<br />

mantenendo bassi i costi di gestione.<br />

Il design esterno ha il pregio<br />

fondamentale di essere aerodinamico,<br />

con un Cx di 0,25; i passeggeri<br />

dei posti dietro hanno più spazio<br />

per la testa, essendo stato spostato<br />

il punto di massima altezza<br />

Dati tecnici e per l’impiego aziendale<br />

della Toyota Prius 1.8<br />

Cilindrata<br />

1.798 cc<br />

Costo di esercizio al km (*) 0,51<br />

Potenza<br />

136 cv<br />

Consumo medio<br />

26,3 km/litro<br />

Lungh./largh./altezza 4,46 x 1,74 x 1,49 m Capacità di carico da 445 a 1.120 litri<br />

Peso<br />

1.395 kg<br />

Comfort<br />

★★★★✩<br />

Accelerazione 10,4” (da 0 a 100 km/h) Silenziosità ★★★★✩<br />

Velocità massima 180 km/h<br />

Sicurezza ABS SI<br />

Cambio<br />

Automatico CVT<br />

ESP<br />

SI<br />

Trasmissione Trazione anteriore<br />

Antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km<br />

del tetto (1,49 metri). I sedili sono<br />

ultraconfortevoli ed eleganti; l’abitacolo<br />

ha una buona insonorizzazione.<br />

Il cruscotto è da astronave, con tutte<br />

le indicazioni visive per risparmiare<br />

carburante. I dati significativi (velocità,<br />

direzione fornita dal navigatore<br />

ecc.) compaiono sul parabrezza<br />

davanti agli occhi del pilota che ha la<br />

scelta su tre modalità di guida (elettrica,<br />

ecologica, potenza) a seconda<br />

dello stile che preferisce in quel<br />

momento. Nei sorpassi “spingono”<br />

sia il motore termico che quello elettrico,<br />

le sospensioni sono tarate sul<br />

morbido e lo sterzo è leggero.<br />

Sicurezza innanzitutto<br />

La sicurezza è al top (5 stelle<br />

EuroNCAP) con l’aiuto del sistema<br />

Pre-Crash che utilizza un sensore<br />

radar per rilevare ostacoli di fronte<br />

al veicolo e avvertire il pilota attra-<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

49


Prova su strada<br />

L’energia solare fa funzionare il sistema di ventilazione<br />

verso i pretensionatori delle cinture.<br />

C’è poi il Cruise Control Adattivo che<br />

mantiene automaticamente la<br />

distanza selezionata dal veicolo che<br />

precede. Non mancano i controlli di<br />

trazione e di stabilità di ultima generazione,<br />

oltre naturalmente a 7 airbag.<br />

Il cambio è un automatico CVT<br />

che funziona egregiamente. Le<br />

manovre di parcheggio infine sono<br />

assistite dal computer di bordo e<br />

visibili attraverso le immagini proiettate<br />

sul display del navigatore grazie<br />

all’utilizzo di una telecamera posteriore.<br />

condizionatore fino a un massimo di<br />

3 minuti prima dell’ingresso in auto.<br />

La Prius di III generazione costa<br />

25.900 euro, cioè il 2% in meno dell’attuale<br />

nella versione Entry; per<br />

quelle più lussuose (Active ed<br />

Executive) i prezzi salgono a 27.100 e<br />

32.800 rispettivamente.<br />

La nostra prova su strada della nuova<br />

Prius si è svolta in Svezia, lungo arterie<br />

con pochi saliscendi (ma con<br />

tante curve) e naturalmente in autostrada.<br />

È stata scelta Stoccolma da<br />

Toyota perché la capitale della Svezia<br />

vanta una sorta di primato in tema di<br />

auto ibride: infatti circolano 6 Prius<br />

ogni mille abitanti, una media che è<br />

difficile da eguagliare nel resto<br />

dell’Europa.<br />

Detto della silenziosità complessiva<br />

(anche quando la vettura è<br />

impegnata in un sorpasso) e dello<br />

sprint che è in grado di sviluppare<br />

(frutto dell’aumentata potenza sia<br />

del motore termico che di quello<br />

elettrico) si può aggiungere che la<br />

tenuta di strada è ineccepibile.<br />

Questa Prius III è non solo supertecnologica,<br />

ma anche accogliente<br />

ed elegante, un’auto solida che fa<br />

star comodi i passeggeri e che<br />

dispone di un bagagliaio all’altezza<br />

delle aspettative.<br />

Può andare forte pur continuando<br />

a consumare poco; ha costi di<br />

gestione contenuti e quegli accessori<br />

(tetto fotovoltaico, telecamera<br />

per la retromarcia, dati del cruscotto<br />

e del navigatore proiettati sul<br />

parabrezza) che la rendono esclusiva<br />

nel confronto con le concorrenti<br />

del medesimo segmento. Per<br />

qualità complessiva può essere<br />

considerata una piccola, raffinatissima<br />

Lexus.<br />

Fresco dal sole<br />

Per chi vuole essere al top (ma anche<br />

fresco nell’abitacolo) c’è il sistema di<br />

ventilazione a energia solare che<br />

sfrutta l’energia prodotta da alcuni<br />

pannelli montati sul tetto per fare<br />

funzionare una ventola che mantiene<br />

al fresco l’abitacolo anche quando il<br />

motore è spento. Infine è disponibile<br />

un sistema che a distanza attiva il<br />

Un’auto solida che fa star comodi i passeggeri<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

50


Prova su strada<br />

Opel Insignia Sports Tourer,<br />

comoda ed elegante<br />

La station wagon che sostituisce la Vectra ha dimensioni imponenti (sfiora i 5 metri)<br />

offrendo spazio abbondante a 5 passeggeri e ai bagagli al seguito. Finiture di lusso nell’abitacolo<br />

e sorprendente silenziosità. Motori potenti e poco assetati: c’è anche una versione integrale.<br />

Il sistema Eye legge la segnaletica e la riproduce sul display del navigatore<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

51


Prova su strada<br />

Opel ha recentemente proposto<br />

due modelli di successo:<br />

prima la berlina Insignia,<br />

eletta auto dell’anno 2009 e in<br />

seguito la versione station wagon<br />

della medesima Insignia (che in<br />

casa Opel chiamano Sports Tourer),<br />

che ha esordito sul mercato del<br />

Vecchio Continente con la raccolta<br />

di ben 80 mila ordini. E buon ultima<br />

a completare la gamma ecco la 4x4,<br />

la trazione integrale applicata alla<br />

station tedesca con motore 2 litri<br />

turbo da 220 cavalli, una proposta<br />

che si rivolge ai “grandi viaggiatori”<br />

che gradiscono avere sotto il cofano<br />

un motore performante (la velocità<br />

massima supera i 230 all’ora).<br />

Gli automobilisti italiani in questo<br />

segmento medio-alto hanno dimostrato<br />

di prediligere la versione<br />

famigliare ed è proprio su questa<br />

che si incentra la nostra prova. Si<br />

tratta di una station wagon di<br />

dimensioni imponenti (è lunga 4,91<br />

metri, 8 centimetri in più della berlina)<br />

che si propone come concorrente<br />

delle big del segmento, dalla<br />

Passat alla Mondeo, dalla Avensis<br />

alla C5 Tourer per finire all’Accord<br />

Tourer, alla Laguna e alla 159 Sport<br />

wagon.<br />

Elegante e tecnologica<br />

L’eleganza dell’arredo interno e la<br />

ricca dotazione elettronica per la<br />

sicurezza attiva e passiva che caratterizzano<br />

la Insignia berlina si ripropongono<br />

nella Sports Tourer senza<br />

compromessi con la praticità. Un<br />

esempio? Il bagagliaio con una<br />

capacità che va da 540 a 1.530 litri,<br />

un piano di carico lungo fino a 1,91<br />

metri, un portellone elettrico con<br />

soglia bassa per facilitare le operazioni<br />

di stivaggio delle valigie. Sono<br />

qualità importanti per una wagon,<br />

ma non meno significative sono le<br />

tecnologie di bordo: il sistema<br />

FlexRide per regolare in tre modalità<br />

sospensioni, Esp, sterzo e acceleratore<br />

con l’obiettivo di migliorare<br />

la tenuta di strada. Né vanno<br />

dimenticati i fari elettronici che si<br />

autoregolano in funzione del traffico<br />

e il sistema Eye che legge la<br />

segnaletica e la riproduce sul<br />

display del navigatore avvertendo il<br />

pilota quando supera la mezzeria.<br />

La linea della Sports Tourer è quella<br />

della berlina nella parte anteriore e<br />

nelle fiancate: bella e filante. Il raccordo<br />

con la coda è riuscito grazie<br />

Bella, elegante e sportiva. Ottima soluzione per chi deve percorrere molte migliaia di chilometri in un anno<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

52


Il bagagliaio con portellone elettrico offre un piano di carico lungo fino a 1,91 metri<br />

al portellone tondeggiante, i cristalli<br />

rastremati verso il posteriore e i<br />

grandi gruppi ottici integrati.<br />

Riassumendo: spazi da monovolume,<br />

linea da wagon elegante, carattere<br />

sportivo accentuato da pneumatici<br />

da 18 pollici. Nella versione<br />

4x4 le gomme da 20 pollici danno<br />

alla vettura un’immagine grintosa e<br />

di grande potenza.<br />

A breve ancora più ecolologica<br />

Per chi è interessato alle versioni<br />

che emettono una quantità limitata<br />

di CO 2 arriverà la Insignia Ecoflex<br />

che percorre più di 19 km con un<br />

litro di gasolio nel ciclo misto. Il<br />

motore è il collaudato 2.0 CDTI al<br />

quale è stato ottimizzato il processo<br />

di iniezione e di combustione del<br />

carburante. Ma per arrivare a 136<br />

gr/km di CO 2 i tecnici Opel sono<br />

intervenuti anche sul cambio a 6<br />

marce accorciando prima e seconda<br />

e allungando la VI. L’assetto è stato<br />

ribassato di 3 mm davanti e di 14<br />

dietro; per migliorare il deflusso<br />

dell’aria sono state applicate paratie<br />

sotto il serbatoio con l’adozione<br />

di pneumatici a bassa resistenza:<br />

con quest’insieme di interventi su<br />

motore cambio e assetto il Cx è<br />

sceso a 0,26 e le emissioni di CO 2 a<br />

136 gr/km. Il tutto non ha però fatto<br />

lievitare i prezzi della Ecoflex che<br />

oscillano tra 27.400 e 28.500 euro.<br />

Ma torniamo alla nostra Sports<br />

Tourer. Sotto il cofano troviamo<br />

motori collaudati: due a benzina,<br />

entrambi turbo, 1.6 litri da 180 cv e<br />

uno 2.0 da 220; tre a gasolio (un 2.0<br />

litri coniugato in due diverse potenze,<br />

130 e 160 cv di origine Fiat; e<br />

ancora un inedito due litri biturbo<br />

da 190 cv). Sono motori dotati di<br />

generose coppie necessarie per<br />

spingere con disinvoltura questa<br />

vettura. Ma (è qui sta la sorpresa<br />

offerta dalla prova su strada nei<br />

dintorni di Francoforte con il 2.0<br />

CDTI a gasolio da 160 cv) la Insignia<br />

Sports Tourer ha dimostrato di<br />

poter offrire una buona maneggevolezza,<br />

qualità importante che<br />

completa il profilo di un modello di<br />

segmento elevato per eleganza,<br />

finiture, dotazioni elettroniche e<br />

silenziosità nonostante il listino<br />

contenuto (prezzi da 26.000 a<br />

29.600 euro).<br />

Piacevole è risultata la silenziosità<br />

anche a elevate andature (consentite<br />

a tratti dall’assenza di limitazioni<br />

sulle autostrade tedesche). Infine<br />

l’assetto è preciso e non impone<br />

correzioni quando si impostano le<br />

traiettorie nelle curve veloci.<br />

Giudizio finale: la Insignia Sports<br />

Tourer è un comodo ed elegante<br />

salotto per cinque passeggeri con<br />

tanti bagagli al seguito. E’ sportiva<br />

ed ecologica, una eccellente soluzione<br />

per il lavoro e la famiglia.<br />

Dati tecnici e per l’impiego aziendale<br />

della Opel Insignia 2.0 CDTI 160 CV Sports Tourer<br />

Cilindrata<br />

1.956 cc<br />

Costo di esercizio al km (*) 0,56<br />

Potenza<br />

160 cv<br />

Consumo medio<br />

16,7 km/litro<br />

Lungh./largh./altezza 4,91 x 1,86 x 1,52 m Capacità di carico da 540 a 1.530 litri<br />

Peso<br />

1.658 kg<br />

Comfort<br />

★★★★✩<br />

Accelerazione 9,9” (da 0 a 100 km/h) Silenziosità ★★★★✩<br />

Velocità massima 212 km/h<br />

Sicurezza ABS SI<br />

Cambio<br />

Manuale a 6 marce<br />

ESP<br />

SI<br />

Trasmissione Trazione anteriore<br />

Antislitt. SI<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

53


Prova su strada<br />

Nuova Ford Ka,<br />

più agile e divertente<br />

Lunghezza invariata, la nuova di casa Ford ha guadagnato centimetri in larghezza e altezza.<br />

La linea è simpatica e sbarazzina e, all’interno, il comfort è particolarmente curato. Sotto il cofano<br />

l’1.2 a benzina da 70 cv e l’1.3 turbodiesel da 75 cv, dinamico e parco nei consumi. Da segnalare<br />

l’ampiezza del bagagliaio e la silenziosità dell’abitacolo. Bella la linea a cuneo<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

54


Dati tecnici e per l’impiego aziendale<br />

della Ford Ka 1.3 TDCi 75 CV Titanium DPF<br />

Cilindrata<br />

1.248 cc<br />

Costo di esercizio al km (*) 0,<strong>34</strong><br />

Potenza<br />

75 cv<br />

Consumo medio<br />

23,8 km/litro<br />

Lungh./largh./altezza 3,62 x 1,66 x 1,51 m Capacità di carico da 224 a 747 litri<br />

Peso<br />

980 kg<br />

Comfort<br />

★★✩✩✩<br />

Accelerazione 13,1” (da 0 a 100 km/h) Silenziosità ★★✩✩✩<br />

Velocità massima 161 km/h<br />

Sicurezza ABS SI<br />

Cambio<br />

Manuale a 5 marce<br />

ESP<br />

SI<br />

Trasmissione Trazione anteriore<br />

Antislitt. NO<br />

(*) percorrenza annua 30.000 km<br />

Con la sua linea da “ovetto” la<br />

Ka, la piccola di casa Ford,<br />

aveva colpito al debutto (13<br />

anni fa) la fantasia degli automobilisti<br />

italiani per via di un’immagine<br />

accattivante nonché per doti di agilità<br />

sempre importanti in una city car.<br />

Oggi la nuova Ka ha dato un taglio<br />

netto con il passato e si è in un certo<br />

senso “globalizzata”, adottando una<br />

carrozzeria destinata a venire incontro<br />

a una platea più vasta di estimatori<br />

distribuiti su un numero maggiore<br />

di mercati.<br />

La lunghezza (3,62 metri) è rimasta<br />

invariata, mentre sono cresciute la<br />

larghezza (1,66) e soprattutto l’altezza<br />

(1,51). La linea è a cuneo con la<br />

parte posteriore alta, il lunotto bombato<br />

e le superfici vetrate delle fiancate<br />

di dimensioni ridotte, in particolare<br />

per quel che riguarda i posti dietro<br />

con vetrate a triangolo molto piccole.<br />

Per dare un segno di discontinuità i<br />

designer di Ford hanno caratterizzato<br />

la consolle centrale e il volante con<br />

inserti perlescenti piuttosto vistosi<br />

ma allo stesso tempo gradevoli, così<br />

come azzeccata ci pare la scelta dei<br />

tessuti delle poltrone e degli accostamenti<br />

di due colori.<br />

più elevata. C’è da segnalare il particolare<br />

che il portellone si apre solo<br />

con la chiave o con il telecomando.<br />

Non manca invece il tergilunotto.<br />

La nuova Ka dà l’impressione di essere<br />

una vettura simpatica e sbarazzina<br />

grazie alla carrozzeria a cuneo particolarmente<br />

riuscita nella parte frontale<br />

caratterizzata da un’ampia presa<br />

d’aria e da fari sottili che si allungano<br />

sui passaruota verso i montanti del<br />

parabrezza. La visibilità per il pilota è<br />

buona. Anche le luci dietro sono sottili<br />

e stilizzate, ma molto ben visibili<br />

anche da posizione laterale.<br />

Due motori<br />

Due le motorizzazioni: l’1.2 litri a<br />

benzina con 70 cv e il turbodiesel 1.3<br />

da 75 cv. Due anche gli allestimenti:<br />

base e Titanium. Ed è proprio quest’ultimo<br />

che abbiamo scelto per la<br />

nostra prova su strada: sotto il cofano<br />

il turbodiesel da 75 cv che in Casa<br />

Ford chiamano Duratorq, che riduce<br />

le emissioni di CO 2 a 112 gr/km. La<br />

velocità massima è superiore ai 160<br />

all’ora (da 0 a 100 in 13,1”) e i consumi<br />

degni di una city car di razza (23,8<br />

km/l nel ciclo misto).<br />

Incollata all’asfalto<br />

La caratteristica che colpisce di più<br />

quando ci si mette al volante della<br />

nuova Ka è la prontezza nei cambi di<br />

direzione grazie allo sterzo servoassistito<br />

elettricamente che regala agilità<br />

e piacere di guida. Infatti rollio e<br />

sottosterzo sono appena avvertibili e<br />

nell’abitacolo, abbastanza silenzioso,<br />

entra solo la rumorosità di rotolamento<br />

dei pneumatici, nel nostro<br />

caso i P Zero Nero della Pirelli montati<br />

su cerchi da 16” (che sono un<br />

optional, di serie quelli da 15”).<br />

L’avantreno dà l’impressione di essere<br />

sempre incollato all’asfalto. I freni<br />

sono efficienti e non danno segni di<br />

affaticamento. Il rendimento dell’1.3<br />

turbodiesel è supercollaudato: coppia<br />

più che discreta (145 Nm), motore<br />

sempre in tiro grazie anche al cam-<br />

Una linea originale<br />

Rispetto alla vecchia Ka nell’abitacolo<br />

della nuova si ha l’impressione di<br />

avere più spazio a disposizione grazie<br />

all’altezza del tetto. Il portellone<br />

ha una forma esagonale: l’altezza da<br />

terra è notevole per via del fatto che<br />

è proprio la parte posteriore quella<br />

Felice la scelta dei tessuti delle poltrone e degli accostamenti di due colori<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

55


Prova su strada<br />

bio manuale a 5 rapporti, buona velocità<br />

massima (161 km/h), buono<br />

sprint (da 0 a 100 in 13,1”) considerando<br />

che i consumi anche in città si<br />

mantengono sempre modesti (19,2<br />

km/l).<br />

Il bagagliaio merita un voto positivo<br />

(da 224 a 747 litri); soddisfacenti le<br />

dotazioni di sicurezza, tanto da far<br />

meritare alla nuova Ka 4 stelle nei<br />

crash test EuroNCAP.<br />

Comfort e interni di qualità<br />

Per concludere due doti della nuova<br />

Ka che meritano di essere sottolineate:<br />

un comfort degno di nota e inusuale<br />

nel segmento delle “piccole”<br />

da città grazie al gran lavoro dei tecnici<br />

sulle sospensioni che assorbono<br />

gran parte delle asperità del fondo<br />

stradale; finiture di buona qualità difficili<br />

da riscontrare in vetture di pari<br />

categoria. È la conferma che a Tychy,<br />

lo stabilimento in cui la Ka viene prodotta,<br />

le auto le sanno costruire<br />

bene.<br />

Le sospensioni assorbono gran parte delle asperità del fondo stradale<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

56


Focus Tendenze<br />

L’auto aziendale è bianca...<br />

Per molti anni l’auto aziendale è stata quasi esclusivamente blu. Poi si è imposto il grigio e ora il colore più<br />

richiesto è il bianco. L’aspetto più rilevante è però che la tavolozza si è molto arricchita perché l’auto aziendale<br />

è sempre più un’auto in benefit e occorre quindi tener conto anche delle preferenze degli utilizzatori<br />

Difficile dire quale significato<br />

abbia, ma il colore preferito<br />

per l’auto aziendale non è<br />

più il grigio ma il bianco. È quanto<br />

emerge da una speciale classifica<br />

che è stata redatta dall’Ufficio<br />

Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia analizzando<br />

un campione molto significativo e<br />

cioè gli acquisti di autovetture nel<br />

2008 di <strong>LeasePlan</strong> Italia, azienda<br />

leader nel settore del noleggio a<br />

lungo termine e nella gestione di<br />

flotte aziendali.<br />

Come mostra il grafico, nel 2008 il<br />

bianco ha conquistato il primo<br />

posto nella graduatoria in quanto<br />

scelto dal 31% degli acquirenti di<br />

auto aziendali. Il grigio si è aggiudicato<br />

la piazza d’onore. Sul podio,<br />

in terza posizione, è salito anche il<br />

nero, scelto dal 16%, mentre l’argento<br />

(il colore preferito dalle auto<br />

aziendali nei primi anni di questo<br />

secolo) si è attestato al quarto<br />

posto con l’11%. Va peggio, si fa<br />

per dire, il blu che ha raccolto il<br />

10% dei consensi, non molto se si<br />

considera che durante tutti gli anni<br />

’90 era il colore preferito per l’auto<br />

aziendale.<br />

Acquisti di veicoli del Gruppo <strong>LeasePlan</strong> Italia 2008:<br />

composizione per colore della carrozzeria<br />

Argento<br />

11%<br />

Azzurro 1%<br />

Marrone 2%<br />

Blu 10%<br />

Rosso 2%<br />

Nero<br />

16%<br />

Fonte: Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

Altri<br />

2%<br />

Bianco<br />

31%<br />

Grigio<br />

25%<br />

Dal blu al grigio<br />

Il passaggio dal blu al grigio e oggi<br />

al bianco ha una sua ragione precisa.<br />

L’auto aziendale non viene più<br />

utilizzata da tempo esclusivamente<br />

per lavoro ma, sulla base di una<br />

precisa normativa fiscale, la persona<br />

a cui è affidata è sempre più<br />

spesso autorizzata ad usarla anche<br />

per uso personale. Questo aspetto<br />

influenza certamente anche la<br />

scelta dei colori. Un tempo le auto<br />

delle aziende erano quasi esclusivamente<br />

blu o nere, mentre oggi la<br />

tavolozza si è arricchita di molti<br />

altri colori. Certo le scelte più<br />

audaci sono ancora rare, ma si è<br />

raggiunto un ragionevole compromesso<br />

che vede prevalere colori<br />

abbastanza neutrali come il grigio<br />

o il bianco.<br />

L’analisi della composizione per<br />

colore degli acquisti di auto aziendali<br />

può sembrare un esercizio<br />

divertente, ma tutto sommato futile.<br />

In realtà non è così. Per i gestori<br />

di flotte aziendali è molto importante<br />

studiare le tendenze del mercato,<br />

anche per quanto riguarda i<br />

colori.<br />

Colori e car policy<br />

Anche l’evoluzione nelle preferenze<br />

per i colori, come quella relativa<br />

a tutte le altre caratteristiche dell’auto,<br />

impone alla politica delle<br />

aziende per le flotte (cioè a quella<br />

che in gergo aziendale si chiama<br />

car policy), la massima flessibilità<br />

per coniugare l’ottimizzazione dei<br />

costi con l’esigenza di rendere<br />

quanto più possibile l’auto aziendale,<br />

oltre che uno strumento efficace<br />

di lavoro, anche un benefit<br />

fortemente motivante per il personale.<br />

“Per quanto ci riguarda - dice<br />

Jaromír Hájek, amministratore<br />

delegato di <strong>LeasePlan</strong> Italia - come<br />

gruppo leader nel settore del<br />

noleggio a lungo termine e nella<br />

gestione di flotte aziendali, la sfida<br />

è quella non solo di far fronte puntualmente<br />

a tutte le esigenze degli<br />

utilizzatori di auto aziendali, ma<br />

anche quella di saper anticipare i<br />

trend, compresi quelli che riguardano<br />

mutamenti nella scelta dei<br />

colori. Questo perché, inevitabilmente,<br />

anche il colore avrà un<br />

impatto sul valore residuo della<br />

vettura a fine noleggio, valore che<br />

è un elemento decisivo per la corretta<br />

definizione di un canone di<br />

noleggio che assicuri competitività<br />

al canone e un’adeguata remunerazione<br />

alla nostra attività, per<br />

poter continuare a investire nel<br />

continuo miglioramento degli standard<br />

di servizio”.<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

58


... e spesso è anche diesel<br />

Gli incentivi statali hanno rilanciato le immatricolazioni di auto alimentate a gas (Gpl e metano)<br />

soprattutto fra i privati. Per le aziende, invece, torna a crescere la quota delle motorizzazioni diesel,<br />

cala quella della benzina e l’alimentazione a gas incomincia soltanto ora ad affacciarsi<br />

Nel primo semestre 2009 la<br />

quota degli acquisti di auto<br />

a Gpl è salita al 10,64% dal<br />

2,48% dello stesso periodo dell’anno<br />

scorso. Quella delle auto a<br />

metano al 6,16% dal 3,13%. Questa<br />

crescita del gas avviene soprattutto<br />

a danno dell’alimentazione a<br />

gasolio che, dopo aver raggiunto<br />

nel 2005 una quota massima sulle<br />

immatricolazioni del 58,47%,<br />

aveva iniziato a calare. Nel 2009 il<br />

calo assume quasi il carattere del<br />

crollo: la quota degli acquisti di<br />

auto diesel scende infatti dal<br />

52,31% del primo semestre 2008 al<br />

43,61% del primo semestre 2009.<br />

Anche i modelli a benzina subiscono<br />

l’attacco delle auto a gas, ma la<br />

perdita in termini di quota di mercato<br />

è decisamente più contenuta<br />

che per il gasolio. Si scende infatti<br />

dal 41,91% del primo semestre<br />

2008 al 39,35% del primo semestre<br />

2009.<br />

Auto aziendali<br />

Vi è però un segmento decisamente<br />

importante delle immatricolazioni<br />

che ha comportamenti completamente<br />

diversi. Ci riferiamo<br />

alle auto aziendali. Se consideriamo<br />

gli acquisti del gruppo<br />

<strong>LeasePlan</strong> Italia (azienda leader<br />

nel settore del noleggio a lungo<br />

termine), campione molto ampio e<br />

sicuramente rappresentativo,<br />

emerge che l’avanzata del Gpl e<br />

del metano è molto limitata e che<br />

a perdere terreno sono le alimentazioni<br />

a benzina, mentre quelle a<br />

gasolio, che avevano superato in<br />

passato la soglia del 90% delle<br />

immatricolazioni, dopo essere<br />

scese nel primo semestre 2008<br />

all’82,15% risalgono all’86,54%<br />

nel primo semestre 2009.<br />

Benzina, Gpl e metano<br />

Considerando la benzina, le immatricolazioni<br />

fra i due periodi scendono<br />

dal 17,55% all’11,64% mentre<br />

il Gpl, che aveva una quota infima<br />

nel primo semestre 2008<br />

(0,06), sale all’1% nel primo semestre<br />

2009 e guadagna quindi terreno,<br />

anche se la sua quota è lontanissima<br />

da quella che caratterizza<br />

l’intero mercato dell’auto che è<br />

del 10,64%.<br />

Discorso analogo vale per il metano<br />

che, praticamente assente nel<br />

primo semestre 2008, sale allo<br />

0,80% nel periodo corrispondente<br />

del 2009. Anche in questo caso la<br />

crescita è robusta, ma la quota è<br />

molto lontana da quella dell’intero<br />

mercato che ha toccato il 6,16%.<br />

Conseguenze<br />

Secondo l’Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong><br />

Italia, che ha elaborato i dati citati,<br />

mentre il recupero del diesel nelle<br />

flotte è fisiologico, date le alte rese<br />

chilometriche che il gasolio consente,<br />

l’insufficiente sviluppo del<br />

gas dipende dal sistema adottato<br />

dallo Stato per incentivare la<br />

domanda nel 2009, sistema che<br />

certo non favorisce l’auto aziendale.<br />

La conseguenza non è certo<br />

positiva per l’ambiente in quanto<br />

un contributo al contenimento<br />

delle emissioni potrebbe venire<br />

anche da una maggior presenza di<br />

vetture a gas nei parchi auto.<br />

IMMATRICOLAZIONI DI AUTOVETTURE<br />

PER ALIMENTAZIONE<br />

ALIMENTAZIONE<br />

TOTALE MERCATO<br />

Diesel 52,31 43,61 82,15 86,54<br />

Benzina 41,91 39,35 17,75 11,64<br />

Gpl 2,48 10,64 0,06 1<br />

Metano 3,13 6,16 - 0,8<br />

Ibrido 0,16 0,24 0,04 0,02<br />

* Stima sulla base degli acquisti del gruppo <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

Fonte: Ufficio Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia<br />

FLOTTE*<br />

1° 1° 1° 1°<br />

semestre semestre semestre semestre<br />

2008 2009 2008 2009<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

59


Focus Osservatorio<br />

Ancora in difficoltà l’auto aziendale<br />

Mentre sul mercato automobilistico italiano gli acquisti dei privati cominciano ad essere influenzati in maniera significativa<br />

dagli incentivi alla rottamazione e agli acquisti di versioni ecologiche, le immatricolazioni di auto ad aziende continuano<br />

a risentire pesantemente della crisi economica. Lievemente meno negativi i numeri per il settore del noleggio<br />

Con il passare dei mesi gli incentivi<br />

alla rottamazione e quelli alle auto<br />

ecologiche, entrati in vigore il 7 febbraio,<br />

incominciano a dare i primi<br />

risultati positivi limitati però alle<br />

auto che possono beneficiare dei<br />

bonus statali (23% dell’offerta complessiva)<br />

e agli acquisti dei privati. Il<br />

consuntivo dei primi 8 mesi dell’anno<br />

chiude, infatti, con 1.088.287<br />

immatricolazioni a privati, con una<br />

crescita del 3,47% rispetto allo stesso<br />

periodo del 2008. Ben diversa è<br />

la situazione per le immatricolazioni<br />

ad imprese e società. A fine agosto<br />

si è toccato quota 332.323 con<br />

un calo del 31,08% su gennaio-agosto<br />

2008. Lievemente migliore, ma<br />

sempre molto preoccupante, è il<br />

quadro per le immatricolazioni da<br />

noleggio che nei primi 8 mesi dell’anno<br />

sono scese a 175.082 unità<br />

con un calo del 27,75%. Il mercato<br />

italiano ha quindi andamenti nettamente<br />

divergenti per i privati e per<br />

le imprese. Occorrerebbero incentivi<br />

specifici anche per l’auto aziendale,<br />

che appare in questo momento particolarmente<br />

sacrificata. Il problema<br />

è da tempo all’attenzione del<br />

Governo, ma, nel momento in cui<br />

licenziamo questa nota, non vi sono<br />

novità positive ed anzi è stata perduta<br />

l’occasione di inserire autovetture<br />

e autoveicoli tra i beni acquistabili<br />

con i benefici previsti dalla<br />

Tremonti-ter. Come emerge dalla<br />

tabella qui sotto, nel settore del<br />

noleggio una qualche variazione vi<br />

è nella graduatoria delle marche più<br />

richieste. La classifica è sempre guidata<br />

da Fiat, che nel 2009 vede però<br />

la sua quota scendere dal 33,06%<br />

dei primi 8 mesi dello scorso anno al<br />

30,68%. Al secondo posto si insedia<br />

Lancia che con l’8,44% del mercato<br />

scalza Ford che resta comunque sul<br />

podio, al terzo posto, con una quota<br />

del 7,87%. Per quanto riguarda i<br />

modelli più venduti ad uso noleggio<br />

la graduatoria del 2009 è ancora<br />

guidata da Fiat Punto e Grande<br />

Punto, mentre anche Panda conserva<br />

il secondo posto. Lancia Delta<br />

sostituisce però Fiat Bravo nella<br />

terza posizione facendola scivolare<br />

al quarto posto.<br />

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA<br />

DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA<br />

VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’<br />

Marca<br />

gennaio-agosto<br />

gennaio-agosto<br />

2009 2008<br />

FIAT 82.488 133.949 -38,42 24,82 27,78<br />

LANCIA 22.774 31.789 -28,36 6,85 6,59<br />

BMW 21.544 23.508 -8,35 6,48 4,88<br />

FORD 20.827 33.564 -37,95 6,27 6,96<br />

VOLKSWAGEN 20.075 27.986 -28,27 6,04 5,80<br />

AUDI 19.350 20.114 -3,80 5,82 4,17<br />

MERCEDES 18.590 25.012 -25,68 5,59 5,19<br />

ALFA ROMEO 17.506 23.331 -24,97 5,27 4,84<br />

PEUGEOT 13.332 14.689 -9,24 4,01 3,05<br />

CITROEN 12.944 12.291 5,31 3,90 2,55<br />

RENAULT 10.619 27.425 -61,28 3,20 5,69<br />

OPEL 10.435 22.210 -53,02 3,14 4,61<br />

SMART 9.190 9.353 -1,74 2,77 1,94<br />

TOYOTA 7.975 8.715 -8,49 2,40 1,81<br />

VOLVO 6.170 7.481 -17,52 1,86 1,55<br />

NISSAN 5.796 8.996 -35,57 1,74 1,87<br />

HONDA 3.171 4.493 -29,42 0,95 0,93<br />

MINI 3.066 3.767 -18,61 0,92 0,78<br />

LAND ROVER 2.786 4.027 -30,82 0,84 0,84<br />

MAZDA 2.329 3.6<strong>34</strong> -35,91 0,70 0,75<br />

CHEVROLET 2.316 4.605 -49,71 0,70 0,96<br />

SKODA 2.210 3.422 -35,42 0,67 0,71<br />

SEAT 1.851 3.318 -44,21 0,56 0,69<br />

HYUNDAI 1.762 2.811 -37,32 0,53 0,58<br />

PORSCHE 1.484 1.703 -12,86 0,45 0,35<br />

SUZUKI 1.409 1.861 -24,29 0,42 0,39<br />

DODGE 1.246 1.261 -1,19 0,37 0,26<br />

MITSUBISHI 1.109 2.168 -48,85 0,33 0,45<br />

KIA 868 1.941 -55,28 0,26 0,40<br />

altre 7.101 12.770 -44,39 2,14 2,65<br />

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA<br />

DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA<br />

PER USO NOLEGGIO<br />

gennaio-agosto<br />

gennaio-agosto<br />

2009 2008 Quota 2009 Quota 2008<br />

FIAT 53.711 80.108 -32,95 30,68 33,06<br />

LANCIA 14.772 17.662 -16,36 8,44 7,29<br />

FORD 13.785 19.868 -30,62 7,87 8,20<br />

ALFA ROMEO 11.491 16.433 -30,07 6,56 6,78<br />

VOLKSWAGEN 10.526 15.904 -33,82 6,01 6,56<br />

AUDI 9.541 8.462 12,75 5,45 3,49<br />

BMW 8.797 8.795 0,02 5,02 3,63<br />

MERCEDES 7.936 9.824 -19,22 4,53 4,05<br />

PEUGEOT 6.786 6.044 12,28 3,88 2,49<br />

SMART 6.191 4.458 38,87 3,54 1,84<br />

RENAULT 6.008 13.818 -56,52 3,43 5,70<br />

CITROEN 5.838 5.379 8,53 3,33 2,22<br />

OPEL 5.187 13.111 -60,44 2,96 5,41<br />

NISSAN 2.758 3.174 -13,11 1,58 1,31<br />

VOLVO 2.586 3.380 -23,49 1,48 1,39<br />

SKODA 1.239 2.027 -38,88 0,71 0,84<br />

SEAT 881 1.371 -35,74 0,50 0,57<br />

MINI 8<strong>34</strong> 989 -15,67 0,48 0,41<br />

HYUNDAI 804 748 7,49 0,46 0,31<br />

CHEVROLET 731 2.104 -65,26 0,42 0,87<br />

TOYOTA 714 1.410 -49,36 0,41 0,58<br />

DODGE 669 589 13,58 0,38 0,24<br />

MAZDA 497 757 -<strong>34</strong>,35 0,28 0,31<br />

HONDA 400 762 -47,51 0,23 0,31<br />

LAND ROVER 329 441 -25,40 0,19 0,18<br />

MITSUBISHI 299 378 -20,90 0,17 0,16<br />

DACIA 267 23 1060,87 0,15 0,01<br />

PORSCHE 211 287 -26,48 0,12 0,12<br />

SUBARU 166 167 -0,60 0,09 0,07<br />

altre 1.128 3.840 -70,63 0,64 1,58<br />

Variaz.%<br />

Quota 2009 Quota 2008<br />

Marca Variaz.%<br />

TOTALE 332.323 482.194 -31,08 100,00 100,00<br />

TOTALE 175.082 242.313 -27,75 100,00 100,00<br />

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE<br />

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

60


IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA<br />

VENDUTE AD IMPRESE O SOCIETA’<br />

TOP 20 - gennaio-agosto 2009/2008<br />

N. Marca Modello gennaio-agosto 2009<br />

N. Marca Modello gennaio-agosto 2008<br />

Numero Quota<br />

Numero Quota<br />

1 FIAT PUNTO/GR. PUNTO 25.662 7,72 1 FIAT PUNTO/GR. PUNTO 43.356 8,99<br />

2 FIAT PANDA 15.768 4,74 2 FIAT PANDA 28.293 5,87<br />

3 FIAT 500 10.084 3,03 3 LANCIA YPSILON 19.274 4,00<br />

4 SMART FORTWO 9.189 2,77 4 FIAT BRAVO 18.447 3,83<br />

5 BMW SERIE 3 8.414 2,53 5 ALFA ROMEO 159 13.317 2,76<br />

6 FIAT BRAVO 8.397 2,53 6 FIAT CROMA 12.603 2,61<br />

7 LANCIA DELTA 8.047 2,42 7 FORD FIESTA 10.119 2,10<br />

8 AUDI A4 7.913 2,38 8 FORD FOCUS 9.831 2,04<br />

9 FORD FOCUS 7.896 2,38 9 VOLKSWAGEN PASSAT 9.704 2,01<br />

10 VOLKSWAGEN GOLF 7.357 2,21 10 SMART FORTWO 9.350 1,94<br />

11 LANCIA MUSA 6.877 2,07 11 VOLKSWAGEN GOLF 9.069 1,88<br />

12 ALFA ROMEO 159 6.864 2,07 12 BMW SERIE 3 8.661 1,80<br />

13 LANCIA YPSILON 6.853 2,06 13 FIAT 500 8.585 1,78<br />

14 FIAT CROMA 6.040 1,82 14 LANCIA MUSA 8.530 1,77<br />

15 ALFA ROMEO MI.TO 5.773 1,74 15 ALFA ROMEO 147 7.764 1,61<br />

16 VOLKSWAGEN PASSAT 5.239 1,58 16 MERCEDES CLASSE C 7.328 1,52<br />

17 MERCEDES CLASSE C 4.795 1,44 17 OPEL ASTRA 7.296 1,51<br />

18 BMW SERIE 1 4.649 1,40 18 RENAULT CLIO 7.246 1,50<br />

19 FIAT QUBO 4.592 1,38 19 AUDI A4 6.642 1,38<br />

20 MERCEDES CLASSE A 4.463 1,<strong>34</strong> 20 MERCEDES CLASSE A 6.549 1,36<br />

altre 167.451 50,39 altre 230.230 47,75<br />

Totale 332.323 100,00 Totale 482.194 100,00<br />

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE<br />

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA<br />

PER USO NOLEGGIO<br />

TOP 20 - gennaio-agosto 2009/2008<br />

N. Marca Modello gennaio-agosto 2009<br />

Numero Quota<br />

N. Marca Modello gennaio-agosto 2008<br />

Numero Quota<br />

1 FIAT PUNTO/GR. PUNTO 20.128 11,50 1 FIAT PUNTO/GR. PUNTO 30.103 12,42<br />

2 FIAT PANDA 9.949 5,68 2 FIAT PANDA 15.433 6,37<br />

3 LANCIA DELTA 6.315 3,61 3 FIAT BRAVO 14.422 5,95<br />

4 FIAT BRAVO 6.208 3,55 4 ALFA ROMEO 159 10.920 4,51<br />

5 SMART FORTWO 6.191 3,54 5 FIAT CROMA 9.638 3,98<br />

6 FORD FOCUS 5.964 3,41 6 LANCIA YPSILON 8.709 3,59<br />

7 FIAT 500 5.955 3,40 7 VOLKSWAGEN PASSAT 7.062 2,91<br />

8 AUDI A4 4.935 2,82 8 FORD FOCUS 7.022 2,90<br />

9 LANCIA MUSA 4.874 2,78 9 LANCIA MUSA 6.014 2,48<br />

10 ALFA ROMEO 159 4.790 2,74 10 VOLKSWAGEN GOLF 5.131 2,12<br />

11 ALFA ROMEO MI.TO 4.603 2,63 11 OPEL ASTRA 5.082 2,10<br />

12 FIAT CROMA 4.221 2,41 12 SMART FORTWO 4.455 1,84<br />

13 FIAT QUBO 4.164 2,38 13 FORD FIESTA 4.280 1,77<br />

14 BMW SERIE 3 4.131 2,36 14 OPEL CORSA 4.212 1,74<br />

15 VOLKSWAGEN GOLF 4.011 2,29 15 ALFA ROMEO 147 4.163 1,72<br />

16 VOLKSWAGEN PASSAT 3.545 2,02 16 BMW SERIE 3 3.807 1,57<br />

17 FORD C-MAX 3.195 1,82 17 CITROEN C4 3.746 1,55<br />

18 LANCIA YPSILON 3.004 1,72 18 MERCEDES CLASSE C 3.681 1,52<br />

19 BMW SERIE 1 2.761 1,58 19 RENAULT MEGANE 3.416 1,41<br />

20 MERCEDES CLASSE C 2.695 1,54 20 AUDI A4 3.228 1,33<br />

altre 63.443 36,24 altre 87.789 36,23<br />

Totale 175.082 100,00 Totale 242.313 100,00<br />

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan Italia su dati UNRAE<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

61


Osservatorio<br />

SPESA PER AUTOVEICOLI IN ITALIA PER REG<br />

Elaborazioni Ufficio<br />

PROVINCE<br />

E REGIONI<br />

PARCO CIRCOLANTE<br />

N° AUTOVEICOLI ACQUISTO<br />

AUTOVEICOLI<br />

ASSICURAZIONE<br />

RC AUTOVEICOLI<br />

ASSICURAZIONE<br />

INCENDIO E FURTO<br />

TASSE<br />

AUTOMOBILISTICHE<br />

Alessandria 323.132 455.925 179.882 30.242 53.744<br />

Asti 165.856 183.021 85.721 14.412 25.611<br />

Biella 146.311 166.138 86.196 14.491 25.753<br />

Cuneo 454.857 554.231 269.660 45.336 80.567<br />

Novara 263.830 394.398 157.241 26.436 46.980<br />

Torino 1.638.085 2.709.840 1.022.269 171.866 305.427<br />

VerbanoCusioOssola 115.980 146.048 57.618 9.687 17.215<br />

Vercelli 133.994 161.745 75.3<strong>34</strong> 12.665 22.508<br />

Piemonte 3.242.045 4.771.<strong>34</strong>5 1.933.920 325.135 577.805<br />

Aosta 176.617 701.488 111.158 18.688 33.211<br />

Valle d'Aosta 176.617 701.488 111.158 18.688 33.211<br />

Bergamo 731.221 1.060.669 435.747 73.259 130.190<br />

Brescia 870.9<strong>34</strong> 1.430.467 528.708 88.887 157.964<br />

Como 410.645 582.696 228.084 38.<strong>34</strong>6 68.145<br />

Cremona 236.818 319.315 131.531 22.113 39.298<br />

Lecco 232.415 318.416 133.0<strong>34</strong> 22.366 39.747<br />

Lodi 143.886 215.666 76.300 12.828 22.796<br />

Mantova 297.105 4.223.236 183.368 30.828 54.786<br />

Milano 2.566.520 377.597 2.051.276 <strong>34</strong>4.865 612.868<br />

Pavia 372.353 526.119 181.884 30.579 54.<strong>34</strong>2<br />

Sondrio 125.152 167.877 65.125 10.949 19.458<br />

Varese 614.305 842.608 351.226 59.049 104.937<br />

Lombardia 6.601.354 10.064.666 4.366.282 7<strong>34</strong>.068 1.304.531<br />

Bolzano Bozen 304.175 386.076 225.215 37.864 67.288<br />

Trento 354.029 496.394 222.781 37.454 66.561<br />

Trentino Alto Adige 658.204 882.470 447.996 75.318 133.850<br />

Belluno 148.996 178.360 94.072 15.816 28.106<br />

Padova 652.881 810.723 386.374 64.958 115.439<br />

Rovigo 176.213 207.530 88.009 14.796 26.295<br />

Treviso 638.330 792.511 378.598 63.651 113.115<br />

Venezia 508.419 613.090 308.987 51.947 92.317<br />

Verona 650.052 699.971 386.856 65.039 115.582<br />

Vicenza 621.294 926.672 393.303 66.123 117.509<br />

Veneto 3.396.185 4.228.858 2.036.198 <strong>34</strong>2.330 608.363<br />

Gorizia 100.557 126.005 55.261 9.291 16.511<br />

Pordenone 227.928 282.275 136.236 22.904 40.704<br />

Trieste 148.857 184.163 90.867 15.277 27.149<br />

Udine 392.364 439.205 225.189 37.859 67.281<br />

Friuli Venezia Giulia 869.706 1.031.648 507.553 85.331 151.644<br />

Genova 492.438 633.467 270.131 45.415 80.708<br />

Imperia 140.269 156.942 75.298 12.659 22.497<br />

La Spezia 135.933 183.143 75.392 12.675 22.525<br />

Savona 191.360 223.793 105.750 17.779 31.595<br />

Liguria 960.000 1.197.<strong>34</strong>6 526.570 88.528 157.325<br />

Bologna 663.090 1.004.950 478.478 80.443 142.957<br />

Ferrara 256.531 361.600 133.627 22.466 39.924<br />

Forlì Cesena 288.689 306.223 174.057 29.263 52.004<br />

Modena 515.955 670.697 369.725 62.159 110.464<br />

Parma 314.797 320.159 212.876 35.789 63.602<br />

Piacenza 212.133 450.861 117.331 19.726 35.055<br />

Ravenna 292.996 407.505 174.710 29.373 52.199<br />

Reggio Emilia 387.262 578.590 253.438 42.608 75.721<br />

Rimini 215.207 281.547 133.264 22.405 39.816<br />

Emilia-Romagna 3.146.660 4.382.132 2.047.505 <strong>34</strong>4.231 611.741<br />

Arezzo 262.597 305.996 138.067 23.212 41.251<br />

Firenze 766.017 1.446.503 504.362 84.794 150.690<br />

Grosseto 165.178 175.764 75.444 12.684 22.541<br />

Livorno 226.839 <strong>34</strong>5.715 124.148 20.872 37.092<br />

Lucca 282.091 422.303 153.337 25.779 45.813<br />

Massa Carrara 1<strong>34</strong>.619 196.335 57.354 9.642 17.136<br />

Pisa 298.336 427.803 163.638 27.511 48.891<br />

Pistoia 208.358 266.721 109.394 18.392 32.684<br />

Prato 178.313 302.960 111.039 18.668 33.176<br />

Siena 208.126 258.933 118.140 19.862 35.297<br />

Toscana 2.730.474 4.149.033 1.554.924 261.417 464.571<br />

* Per la metodologia e i commenti si veda il servizio a pagina 22<br />

** Esclusi i pedaggi autostradali<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

62


IONI E PROVINCE NEL 2008 (migliaia di euro)<br />

Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia*<br />

SPESA AUTOVEICOLI**<br />

CARBURANTE LUBRIFICANTI PNEUMATICI RICOVERO<br />

SPESA MANUTENZIONE<br />

E RIPARAZIONE<br />

TOTALE 2008<br />

770.978 31.546 82.524 61.047 288.706 1.954.594<br />

309.321 15.033 39.326 29.091 137.580 839.114<br />

152.135 15.116 39.544 29.252 138.<strong>34</strong>2 666.967<br />

552.674 47.290 123.711 91.515 432.798 2.197.782<br />

363.571 27.575 72.137 53.363 252.368 1.394.069<br />

1.808.269 179.275 468.984 <strong>34</strong>6.930 1.640.718 8.653.578<br />

121.553 10.105 26.433 19.554 92.476 500.688<br />

159.700 13.211 <strong>34</strong>.561 25.566 120.909 626.199<br />

4.238.201 339.152 887.220 656.319 3.103.896 16.832.992<br />

412.762 19.494 50.996 37.724 178.406 1.563.926<br />

412.762 19.494 50.996 37.724 178.406 1.563.926<br />

943.239 76.417 199.907 147.880 699.363 3.766.670<br />

1.547.407 92.719 242.554 179.429 848.564 5.116.700<br />

491.142 39.999 104.637 77.405 366.069 1.996.523<br />

331.619 23.067 60.<strong>34</strong>2 44.638 211.104 1.183.027<br />

240.207 23.330 61.032 45.148 213.516 1.096.796<br />

208.716 13.381 35.004 25.894 122.460 733.044<br />

594.293 32.157 84.123 62.230 294.301 5.559.322<br />

4.960.131 359.732 941.059 696.146 3.292.248 13.635.921<br />

501.928 31.897 83.442 61.726 291.919 1.763.837<br />

183.738 11.421 29.877 22.102 104.524 615.071<br />

684.353 61.594 161.131 119.196 563.709 2.947.804<br />

10.686.771 765.715 2.003.108 1.481.794 7.007.778 38.414.714<br />

581.619 39.496 103.321 76.432 361.465 1.878.775<br />

986.236 39.069 102.205 75.606 357.558 2.383.865<br />

1.567.855 78.565 205.526 152.037 719.023 4.262.640<br />

196.612 16.497 43.157 31.925 150.983 755.527<br />

1.161.798 67.758 177.256 131.125 620.121 3.535.552<br />

245.047 15.4<strong>34</strong> 40.376 29.868 141.252 808.605<br />

924.390 66.395 173.689 128.486 607.642 3.248.476<br />

897.010 54.187 141.753 104.861 495.916 2.760.069<br />

1.049.921 67.843 177.477 131.288 620.895 3.314.872<br />

937.672 68.973 180.435 133.476 631.242 3.455.404<br />

5.412.449 357.088 9<strong>34</strong>.142 691.029 3.268.050 17.878.506<br />

100.489 9.691 25.352 18.754 88.693 450.046<br />

282.222 23.892 62.500 46.235 218.655 1.115.622<br />

127.808 15.935 41.687 30.838 145.840 679.564<br />

671.074 39.491 103.310 76.423 361.424 2.021.256<br />

1.181.593 89.010 232.849 172.249 814.611 4.266.487<br />

777.830 47.373 123.927 91.675 433.553 2.504.079<br />

255.828 13.205 <strong>34</strong>.544 25.554 120.851 717.380<br />

257.663 13.221 <strong>34</strong>.587 25.586 121.002 745.795<br />

289.138 18.545 48.515 35.888 169.726 940.729<br />

1.580.458 92.<strong>34</strong>5 241.573 178.703 845.133 4.907.982<br />

1.070.378 83.911 219.510 162.382 767.945 4.010.953<br />

293.886 23.4<strong>34</strong> 61.304 45.<strong>34</strong>9 214.468 1.196.056<br />

604.460 30.524 79.852 59.070 279.357 1.614.808<br />

776.354 64.839 169.618 125.474 593.399 2.942.728<br />

683.520 37.332 97.661 72.244 <strong>34</strong>1.661 1.864.845<br />

378.401 20.576 53.828 39.819 188.313 1.303.910<br />

847.991 30.639 80.151 59.292 280.405 1.962.264<br />

1.248.215 44.445 116.269 86.010 406.761 2.852.058<br />

399.195 23.371 61.137 45.226 213.886 1.219.847<br />

6.302.399 359.071 939.329 694.866 3.286.196 18.967.469<br />

367.058 24.213 63.<strong>34</strong>1 46.856 221.594 1.231.588<br />

1.254.606 88.450 231.385 171.166 809.489 4.741.447<br />

265.659 13.231 <strong>34</strong>.611 25.604 121.086 746.621<br />

498.886 21.772 56.955 42.132 199.255 1.<strong>34</strong>6.828<br />

389.265 26.891 70.<strong>34</strong>6 52.038 246.102 1.431.874<br />

198.512 10.058 26.312 19.464 92.052 626.866<br />

432.821 28.697 75.072 55.5<strong>34</strong> 262.636 1.522.603<br />

495.184 19.184 50.186 37.125 175.574 1.204.444<br />

198.723 19.473 50.941 37.684 178.215 950.879<br />

323.483 20.718 54.199 40.094 189.613 1.060.339<br />

4.424.197 272.687 713.<strong>34</strong>9 527.698 2.495.616 14.863.490<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

63


Focus Osservatorio<br />

SPESA PER AUTOVEICOLI IN ITALIA PER REG<br />

Elaborazioni Ufficio<br />

PROVINCE<br />

E REGIONI<br />

PARCO CIRCOLANTE<br />

N° AUTOVEICOLI ACQUISTO<br />

AUTOVEICOLI<br />

ASSICURAZIONE<br />

RC AUTOVEICOLI<br />

ASSICURAZIONE<br />

INCENDIO E FURTO<br />

TASSE<br />

AUTOMOBILISTICHE<br />

Perugia 518.116 609.440 264.410 44.453 78.999<br />

Terni 176.642 198.620 83.131 13.976 24.837<br />

Umbria 694.758 808.060 <strong>34</strong>7.541 58.429 103.836<br />

Ancona <strong>34</strong>1.093 399.654 191.369 32.173 57.176<br />

Ascoli Piceno 291.776 265.137 144.773 24.<strong>34</strong>0 43.254<br />

Macerata 245.419 236.145 121.116 20.362 36.186<br />

Pesaro Urbino 275.481 328.886 139.022 23.373 41.536<br />

Marche 1.153.769 1.229.822 596.280 100.248 178.153<br />

Frosinone 378.803 323.056 160.716 27.020 48.018<br />

Latina 392.607 350.180 183.129 30.788 54.714<br />

Rieti 120.304 105.665 50.561 8.500 15.106<br />

Roma 3.164.179 7.695.854 1.933.872 325.127 577.791<br />

Viterbo 241.723 224.017 97.203 16.<strong>34</strong>2 29.042<br />

Lazio 4.297.616 8.698.772 2.425.481 407.777 724.671<br />

Chieti 284.958 198.421 125.713 21.135 37.560<br />

L'Aquila 224.088 296.960 90.367 15.193 26.999<br />

Pescara 215.779 256.685 96.274 16.186 28.764<br />

Teramo 226.280 269.529 98.682 16.591 29.484<br />

Abruzzo 951.105 1.021.595 411.036 69.104 122.807<br />

Campobasso 161.574 122.721 62.714 10.544 18.737<br />

Isernia 67.724 53.502 28.594 4.807 8.543<br />

Molise 229.298 176.223 91.309 15.351 27.281<br />

Avellino 293.046 220.594 103.759 17.444 31.001<br />

Benevento 198.212 131.675 63.942 10.750 19.104<br />

Caserta 588.072 414.936 191.212 32.147 57.129<br />

Napoli 1.956.749 1.<strong>34</strong>3.517 637.930 107.250 190.597<br />

Salerno 725.452 539.438 254.573 42.799 76.060<br />

Campania 3.761.531 2.650.159 1.251.417 210.391 373.891<br />

Bari 953.005 805.364 <strong>34</strong>0.144 57.186 101.626<br />

Brindisi 267.482 165.011 91.804 15.4<strong>34</strong> 27.429<br />

Foggia 390.069 243.776 123.116 20.699 36.784<br />

Lecce 536.517 387.124 161.043 27.075 48.116<br />

Taranto 356.915 248.<strong>34</strong>7 126.768 21.313 37.875<br />

Puglia 2.503.988 1.849.621 842.875 141.706 251.829<br />

Matera 1<strong>34</strong>.222 96.805 48.823 8.208 14.587<br />

Potenza 262.296 193.280 97.567 16.403 29.150<br />

Basilicata 396.518 290.085 146.390 24.611 43.737<br />

Catanzaro 242.090 368.456 83.433 14.027 24.928<br />

Cosenza 484.253 250.640 153.705 25.841 45.923<br />

Crotone 109.804 98.3<strong>34</strong> 31.566 5.307 9.431<br />

Reggio Calabria 380.484 317.242 119.535 20.097 35.714<br />

Vibo Valentia 112.960 84.101 33.070 5.560 9.880<br />

Calabria 1.329.591 1.118.773 421.309 70.831 125.876<br />

Agrigento 302.202 186.143 83.630 14.060 24.986<br />

Caltanissetta 173.669 117.295 51.943 8.733 15.519<br />

Catania 818.591 553.399 269.770 45.354 80.600<br />

Enna 112.127 65.584 33.272 5.594 9.941<br />

Messina 437.172 <strong>34</strong>0.851 158.907 26.716 47.477<br />

Palermo 792.893 800.170 264.942 44.543 79.158<br />

Ragusa 231.845 186.784 85.031 14.296 25.405<br />

Siracusa 277.895 204.184 111.153 18.687 33.210<br />

Trapani 307.181 199.039 98.428 16.548 29.408<br />

Sicilia 3.453.575 2.653.449 1.157.075 194.530 <strong>34</strong>5.704<br />

Sardegna 1.137.209 1.105.558 432.<strong>34</strong>6 72.687 129.174<br />

TOTALE ITALIA 41.690.203 53.011.101 21.655.165 3.640.711 6.470.000<br />

* Per la metodologia e i commenti si veda il servizio a pagina 22<br />

** Esclusi i pedaggi autostradali<br />

*** Considerando i pedaggi autostradali, che non è stato possibile ripartire regione per regione, il totale sale a 212.017.758 euro<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

64


IONI E PROVINCE NEL 2008 (migliaia di euro)<br />

Studi <strong>LeasePlan</strong> Italia*<br />

SPESA AUTOVEICOLI**<br />

CARBURANTE LUBRIFICANTI PNEUMATICI RICOVERO<br />

SPESA MANUTENZIONE<br />

E RIPARAZIONE<br />

TOTALE 2008<br />

776.653 46.370 121.303 89.733 424.372 2.455.7<strong>34</strong><br />

293.978 14.579 38.138 28.212 133.423 828.893<br />

1.070.631 60.948 159.440 117.946 557.795 3.284.626<br />

587.220 33.560 87.794 64.945 307.142 1.761.033<br />

429.485 25.389 66.417 49.132 232.358 1.280.285<br />

316.202 21.240 55.564 41.103 194.388 1.042.308<br />

719.287 24.380 63.779 47.180 223.127 1.610.571<br />

2.052.194 104.570 273.554 202.361 957.015 5.694.196<br />

819.0<strong>34</strong> 28.185 73.731 54.542 257.945 1.792.247<br />

590.845 32.115 84.014 62.149 293.918 1.681.853<br />

177.246 8.867 23.196 17.159 81.150 487.451<br />

5.249.475 339.143 887.198 656.302 3.103.818 20.768.579<br />

387.574 17.046 44.594 32.988 156.009 1.004.814<br />

7.224.174 425.357 1.112.732 823.141 3.892.840 25.7<strong>34</strong>.943<br />

565.178 22.046 57.673 42.664 201.766 1.272.156<br />

328.377 15.848 41.457 30.668 145.036 990.904<br />

278.031 16.884 44.167 32.673 154.517 924.180<br />

401.587 17.306 45.272 33.490 158.383 1.070.324<br />

1.573.172 72.083 188.570 139.494 659.703 4.257.563<br />

235.266 10.998 28.771 21.284 100.655 611.691<br />

75.651 5.015 13.118 9.704 45.893 244.827<br />

310.917 16.013 41.889 30.988 146.548 856.518<br />

<strong>34</strong>9.772 18.196 47.601 35.213 166.531 990.111<br />

2<strong>34</strong>.982 11.214 29.335 21.700 102.626 625.328<br />

912.376 33.533 87.722 64.892 306.891 2.100.839<br />

2.369.605 111.874 292.662 216.496 1.023.863 6.293.793<br />

993.962 44.645 116.790 86.395 408.584 2.563.247<br />

4.860.697 219.461 574.110 424.696 2.008.495 12.573.318<br />

1.503.200 59.651 156.047 115.435 545.922 3.684.575<br />

376.096 16.100 42.117 31.156 147.<strong>34</strong>4 912.491<br />

524.674 21.591 56.482 41.782 197.598 1.266.502<br />

916.855 28.242 73.881 54.654 258.471 1.955.460<br />

443.729 22.231 58.157 43.022 203.460 1.204.901<br />

3.764.555 147.815 386.684 286.048 1.352.795 9.023.929<br />

162.745 8.562 22.399 16.569 78.360 457.058<br />

354.932 17.110 44.760 33.111 156.592 942.907<br />

517.677 25.672 67.159 49.681 2<strong>34</strong>.952 1.399.965<br />

333.696 14.632 38.276 28.315 133.908 1.039.672<br />

600.944 26.955 70.515 52.163 246.692 1.473.378<br />

112.015 5.536 14.481 10.713 50.662 338.045<br />

464.859 20.963 54.839 40.567 191.851 1.265.666<br />

230.627 5.799 15.171 11.223 53.076 448.508<br />

1.742.141 73.885 193.283 142.980 676.190 4.565.269<br />

298.860 14.666 38.367 28.382 1<strong>34</strong>.224 823.316<br />

166.670 9.109 23.830 17.628 83.367 494.094<br />

1.244.735 47.310 123.762 91.553 432.975 2.889.457<br />

119.667 5.835 15.264 11.292 53.402 319.851<br />

526.721 27.867 72.901 53.928 255.041 1.510.410<br />

850.382 46.463 121.547 89.914 425.225 2.722.<strong>34</strong>2<br />

500.010 14.912 39.010 28.857 136.473 1.030.777<br />

396.114 19.493 50.993 37.722 178.398 1.049.953<br />

303.626 17.261 45.156 33.404 157.974 900.844<br />

4.406.784 202.916 530.829 392.679 1.857.079 11.741.045<br />

1.793.580 75.820 198.<strong>34</strong>6 146.726 693.905 4.648.142<br />

65.123.205 3.797.666 9.9<strong>34</strong>.687 7.<strong>34</strong>9.159 <strong>34</strong>.756.025 205.737.720 ***<br />

<strong>CarFleet</strong> ottobre 2009<br />

65


Gestire il parco auto è<br />

questione di equilibrio<br />

Le aziende sono alla ricerca costante dell’equilibrio<br />

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