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Atlante transfrontaliero del Patrimonio culturale

Atlante transfrontaliero del Patrimonio culturale del Parco naturale Alpi Marittime e del Parc national du Mercantour.

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scheda<br />

3.2<br />

c u lt u r a<br />

La viabilità transfrontaliera / 2<br />

I colli principali nella storia<br />

Franck Guigo PNM<br />

Il Santuario di Madonna di Finestra, sul lato oggi francese <strong>del</strong> valico<br />

Utilizzato fin dal Neolitico da pastori e cacciatori,<br />

il Colle di Finestra è attraversato da una mulattiera<br />

di presunta origine romana. Alcuni fanno risalire l’origine<br />

<strong>del</strong> curioso nome <strong>del</strong> valico al VI secolo, quando i colli<br />

<strong>del</strong>le Alpi Marittime erano "finis terrae", cioè confine,<br />

fra i territori dei Greci e dei Goti. Ma un’altra versione<br />

più tarda lega il toponimo a un foro nella roccia, una<br />

“finestra” di presunta origine miracolosa che si apre<br />

nella montagna in prossimità <strong>del</strong> colle.<br />

Nel 570 il Colle di Finestra venne occupato, come tutti<br />

gli altri passi piemontesi, dai Franchi scesi a conquistare<br />

le vallate alpine per sbarrarne l’accesso ai Longobardi.<br />

Ancora, il colle viene segnalato come uno dei punti<br />

in cui i Saraceni avrebbero superato le Alpi nel corso<br />

<strong>del</strong> X secolo. La strada per il valico è citata in un<br />

editto imperiale <strong>del</strong> 1041, mentre una bolla papale di<br />

Innocenzo IV <strong>del</strong> 1246 elenca tra i possessi <strong>del</strong>l’Abbazia<br />

di Pedona anche il Colle di Finestra. È attestata per il<br />

1287 l’esistenza nei pressi <strong>del</strong> colle di una chiesa e di<br />

un ospizio retti da tale frate Jean d’Aix. Si tratta <strong>del</strong><br />

Santuario di Madonna di Finestra, tuttora esistente,<br />

luogo di culto e di ospitalità posto su uno dei tanti<br />

sentieri di raccordo <strong>del</strong> cammino verso Santiago de<br />

Compostela. Anticamente era collegato con la chiesaospizio<br />

di S. Giacomo di Neyreto nella frazione di San<br />

Giacomo di Entracque. Che si trattasse di pellegrini<br />

o di commercianti di sale, di viandanti, di nobili o di<br />

religiosi, il santuario apriva le sue porte a tutti. Ancora<br />

oggi, in estate, accoglie i pellegrini <strong>del</strong>le valli Gesso,<br />

Tinée e Vésubie.<br />

Nel corso <strong>del</strong> Basso Medioevo si intensificano i passaggi<br />

per il colle di nobili provenzali con i loro eserciti: nel<br />

1305, il conte Carlo II di Provenza transita alla testa di<br />

1000 fanti e 300 cavalieri; nel 1310 è il conte Roberto<br />

d’Angiò diretto a Cuneo con la regina Sancia e 400<br />

cavalieri di scorta ad attraversare il valico; nel 1320 è<br />

la volta <strong>del</strong> futuro re di Francia Filippo VI di Valois e nel<br />

1372 <strong>del</strong> conte Raimondo di Beaufort.<br />

Col passaggio <strong>del</strong>la contea di Nizza al Ducato di Savoia<br />

nel 1388, quest'ultimo guadagna un prezioso corridoio<br />

che collega i territori alpini al mare. I duchi spostano<br />

allora il traffico di sale e altre merci dal Colle di Tenda,<br />

controllato dalla contea omonima e soggetto a esosi<br />

balzelli, sulle vie <strong>del</strong>le valli Gesso e Vésubie, meno<br />

agevoli, ma per lo meno gratuite. A più riprese vengono<br />

appaltati lavori di ristrutturazione e miglioramento<br />

dei percorsi attraverso queste vallate, spesso affidati<br />

a un intraprendente personaggio, tale Paganino <strong>del</strong><br />

Pozzo, gabelliere per conto dei Savoia. Per risparmiare<br />

un giorno di viaggio tra Nizza e Saint-Martin-Vésubie,<br />

Paganino <strong>del</strong> Pozzo costruisce, a partire dal 1443,<br />

un nuovo itinerario che passa da Levens, Utelle e<br />

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