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infoMIGRANS n.50 | dicembre 2022

infoMIGRANS è il notiziario dedicato al progetto Migrans, a cura delle Aree Protette Alpi Marittime con la collaborazione di quanti si dedicano al monitoraggio degli uccelli rapaci nel Mediterraneo centrale.

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Lombardia<br />

LA MIGRAZIONE POST-RIPRODUTTIVA<br />

“CAMPO MIGRANS <strong>2022</strong>” PRESSO IL SITO<br />

DELLA COLLINA DI SAN COLOMBANO AL LAMBRO.<br />

DICIOTTESIMA EDIZIONE.<br />

Ivano Adami<br />

Associazioni “Il Gheppio” e “Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano”<br />

sito 42<br />

Dal 17 agosto all’11 settembre <strong>2022</strong> si è tenuta la diciottesima edizione del campo di osservazione<br />

della migrazione post riproduttiva dei rapaci diurni e delle cicogne, organizzata<br />

dalle associazioni “Il Gheppio” di Miradolo e “GROL Gruppo Ricerche Ornitologico<br />

Lodigiano” sulla Collina di San Colombano. Il campo è intitolato a Giovanni Leporelli noto<br />

attivista di diverse associazioni ambientaliste della Collina di San Colombano.<br />

24<br />

La collina di San Colombano si trova al centro della<br />

Pianura Padana, a sud di Milano e a circa 30 km da<br />

Pavia e Piacenza.<br />

Ha uno sviluppo longilineo di circa 8.000 m e raggiunge<br />

una quota massima di 147 m sul livello del mare.<br />

Nel <strong>2022</strong>, come negli ultimi anni precedenti, le osservazioni<br />

sono state condotte nell’area della Madonna<br />

del Ronchetto nel Comune di Inverno e Monteleone<br />

(PV).<br />

È interessante sottolineare anche che la collina di<br />

San Colombano è collocata tra alcune delle aree più<br />

importanti d’Italia per la migrazione post-riproduttiva<br />

dei rapaci e delle cicogne. In particolare ad est si trovano<br />

le aree di Ponti sul Mincio, Tremosine sul Garda,<br />

Monte Grappa e i Colli Asolani; ad ovest le valli cuneesi<br />

(come la Valle Stura di Demonte e la Valle Po).<br />

Ogni anno queste aree sono attraversate da migliaia<br />

Nibbio reale - Foto di Ivano Adami<br />

di rapaci e cicogne in migrazione che da est si spostano<br />

verso ovest ed è molto probabile che la collina di San Colombano sia collocata esattamente<br />

lungo questa rotta migratoria e quindi, usata come punto di riferimento.<br />

Questo potrebbe spiegare l’alto numero di rapaci e cicogne osservarti sulla collina di San<br />

Colombano, anche se, essendo circondata dalla pianura, non può essere considerata un passaggio<br />

“obbligato” quali sono invece i valichi montani o gli stretti bracci di mare.<br />

Quest’anno, durante i rilievi effettuati ogni giorno dalle 9.00 alle 19.00, sono stati osservati in<br />

totale 4.540 rapaci, cicogne bianche e cicogne nere (Tabella 1). Questo probabilmente rappresenta<br />

il più alto numero di individui rilevati da una sola postazione dall’inizio dell’attività di<br />

monitoraggio.<br />

Appare verosimile credere che il numero elevato di contatti effettuati sia dovuto principalmente<br />

alle condizioni meteo particolarmente favorevoli, con giornate serene ma con presenza di<br />

nuvole. Con queste condizioni meteo infatti, i rapaci, sono più visibili e volano a quote meno<br />

elevate.<br />

In totale sono state rilevate 10 specie di rapaci (Tabella 1). Di spicco è l’elevato numero di falchi<br />

pecchiaioli (Pernis apivorus) che con 4.345 individui osservati è risultata essere la specie<br />

più abbondante. In particolare i passaggi della specie si sono concentrati tra il 21 agosto e il 3<br />

settembre dove sono stati contattati 3.764 individui. Interessante è anche il numero di poiane<br />

(Buteo buteo; N=67), di falchi di palude (Circus aeruginosus; N=31) e di bianconi (Circaetus<br />

gallicus; N=20) avvistati.<br />

Tuttavia occorre precisare che queste 3 specie, osservate spesso in caccia nei pressi del

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