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BENVENUTI IN SICILIA - Ulisse Tour Operator

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<strong>BENVENUTI</strong> <strong>IN</strong> <strong>SICILIA</strong>


TELEFONO E <strong>IN</strong>DIRIZZI UTILI<br />

� POLIZIA: 113<br />

�POMPIERI: 115<br />

� AMBULANZA: 118<br />

�Aeroporto di Palermo: Si trova a circa 20 km da Palermo. Tel : 091 7020111<br />

Raggioungibile in metro (dalla stazione centrale) o in autobus (dalla stazione<br />

centrale con la ditta Prestia e Comandé Tel 091/586351 ).<br />

� <strong>IN</strong> CASO DI SMARRIMENTO BAGAGLI: contatatre l’ufficio<br />

GESAP/ALITALIA “Lost&Found” che si trova all’interno dell’aeroporto.<br />

TEL 091 7020111<br />

ELETTRICITA’.<br />

La corrente standard è di 220 V.<br />

�ORARIO APERTURA NEGOZI.<br />

L’orario di apertura dei negozi è dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00 dal<br />

lunedì al sabato. Alcuni esercizi commerciali tra i più importanti aprono la<br />

domenica, anche se questo orario è variabile.<br />

In generale, la prima domenica del mese tutti i negozi rimangono aperti.<br />

� La PATENTE DI GUIDA rilasciata dalla Comunità Europea è valida in<br />

Italia.<br />

MONETA: La valuta corrente è l’ EURO.<br />

2


MANCIA: Non è obbligatorio lasciare mance, anche se è comune lasciare<br />

ai tassisti, guide o camerieri dei ristoranti un 10%.<br />

TRASPORTI<br />

TAXI:. Sono di colore bianco e si possono trovare nelle grandi piazze o<br />

chiamando AUTORADIOTAXI Tel. 091-513198.<br />

�AUTOBUS: l’autobus è il principale trasporto pubblico della città di<br />

Palermo. Consigliamo chiedere direttamente alla reception del suo hotel indicazioni<br />

sugli autobus della zona.<br />

Segnaliamo la linea speciale, 806 (autobus scoperto in estate) che parte da P.zza<br />

Sturzo e porta fino alla spiaggia di Palermo (la famosa Mondello).<br />

Il prezzo del biglietto è di euro 1,20 valido 90’ dalla convalida. Ricordiamo che la<br />

convalida deve essere effettuata immediatamente a bordo del primo mezzo utilizzato.<br />

TRENI : la maggior parte dei treni partono dalla stazione centrale a Piazza<br />

Giulio Cesare (al termine di via Roma, Tel. 091-6031111) con direzione verso la<br />

città di Palermo e dintorni.<br />

3


<strong>SICILIA</strong><br />

POPOLAZIONE: 5.025.280 ABITANTI<br />

CAPITALE: PALERMO<br />

MONETA: EURO<br />

L<strong>IN</strong>GUA: ITALIANO<br />

Situata nel cuore del Mediterraneo, la Sicilia è l’isola più grande di questo golfo<br />

(25.460 km²).<br />

Attorno ad essa si trovano una serie di isole minori: al nord le Isole Eolie e Ustica, ad<br />

ovest le Isole Egadi, a sud le Isole Pelagie e Pantelleria (con un totale di 25.708 km²).<br />

Il suo litorale, prevalentemente roccioso al nord, sabbioso al sud, si estende su una<br />

superficie di 1000 km.<br />

Nell’antichità, la sua forma triangolare le conferì il nome greco di Trinacria, solo più<br />

tardi venne chiamata Sicania e poi Sicilia, nome che nel Medio Evo venne esteso<br />

all’Italia Meridionale. L’ isola per molti secoli venne divisa in tre “Valli” (Val<br />

Demone, Val di Noto e Val di Mazzara); dopo, nel secolo XIX, in sette provincie ed<br />

infine, dal 1927, in nove.<br />

4


Un gran movimento caratterizza il paesaggio siciliano: in effetti l’isola è montagnosa<br />

e ricca d colline. Il massiccio più importante è quello dell’Etna (protetto interamente<br />

dalla fondazione di un grande parco naturale), situato nella zona orientale della<br />

Sicilia.<br />

Il vulcano, con una altezza approssimativa di 3.300 m, è tutt’ora attivo ed è il più<br />

grande d’Europa.<br />

Lungo la costa settentrionale si estende, da oriente ad occidente, una parte della della<br />

catena montuosa dei Peloritani, dei Nebrodi e delle Madonie, le cui cime si elevano<br />

fino ai 2.000 m. Alla finhe delle Madonie si trovano, ad ovest del fiume Torto, delle<br />

formazione calcaree irregolari, isolate o in gruppo, che dominano dolci colline<br />

tondeggianti.<br />

Ad Est, tra Messina e l’Etna, continua la catena dei Peloritani, monto somiglianti<br />

alle montagne calabresi.<br />

Più a Sud, sempre nella parte orientale della isola, esiste tutta una sequenza di<br />

altipiani composti da lava, tufo e soprattutto calcarea, tagliate in profondità da<br />

suggestivi incavi formati dalle acque che passano da li. Il centro della Sicilia, è<br />

collinare. Si tratta del cosidetto altopiano solforoso, di altitudine variabile tra 500 e<br />

700 metros (nella parte più alta, ad una altezza di approssimativamente 1000 m,<br />

sorge l’Etna).<br />

Il Clima<br />

È senza dubbio un clima mediterraneo, con estati calde, inverni brevi e miti. La<br />

massima temperatura si avverte a luglio ed agosto - mediamente 30 C°; la minima<br />

tra dicembre e febbraio – mediamente 10-14 C°. La temperatura dell’acqua varia tra<br />

16 C° rilevati in inverno e 27 C° dell’estate. Per un viaggio in Sicilia che non abbia<br />

finalità esclusivamente “balnearie” si consigliano i mesi intermedi: dalla metà di<br />

aprile alla metà di giugno e settembre-ottobre.<br />

5


Breve storia cronologica della Sicilia<br />

Preistoria 35.000-5.000 a.C. Paleolitico superiore. Le popolazioni locali vivevano<br />

di caccia e di raccolta di frutti selvatici. Le pitture rupestri delle grotte di Monte<br />

Pellegrino e Levanzo testimoniano questo periodo.<br />

1.900-1.800 a.C. (ca.)- Gruppi di popolazioni indoeuropee si stabiliscono in Sicilia,<br />

unendosi con gli indigeni, diedero vita all’epoca del Bronzo. Si possono trovare<br />

testimonianze di questa epoca a Castelluccio, Naro, Filicudi, Siracusa, Pantalica.<br />

1.400 a.C.- Si incontrano le prime tracce di cultura egeo - cretese. Giungono in<br />

Sicilia gli Elimi, fondatori di Erice e Segesta, e i Siculi. Questi ultimi introdussero in<br />

Sicilia l’uso del cavallo, del rame, diffusero l’agricoltura e il culto dei morti.<br />

1.200-1.000 a.C.- Comincia l’età del ferro. Resti a Barcellona Pozzo di Gotto,<br />

Monte Finocchitto (Noto), Sant’Angelo Muxaro. Tra i secoli XI e X si stabilirono in<br />

Sicilia i Fenici che fondarono Solunto, Mozia, Palermo.<br />

I Greci -753 a.C.- Qando i colonizzatori greci fondarono Naxos, la Sicilia entrò<br />

nella storia del Mediterraneo greco. Durante gli anni seguenti fiorirono moltissime<br />

colonie: Siracusa (734), Catania (729), Gela (689), Selinunte (650), Agrigento<br />

(582). Le colonie si svilupparono fino a trasformarsi in vere città, ricche e ornate con<br />

monumenti.<br />

485 a.C. - Gelone, tiranno di Gela, conquistò Siracusa che si trasformerà negli anni<br />

seguenti in una delle principali città del Mediterraneo.<br />

405-367 a.C. - Dionisio I il Vecchio, giunse al suo massimo potere a Siracusa,<br />

facendosi eleggere tiranno della città. Insieme al re di Persia era il più grande<br />

principe del suo tempo, per lo splendore della sua corte e per la potenza de su<br />

esército, capace di dominare i Cartaginesi che si disputavano il dominio di Sicilia.<br />

6


316-289 a.C. - Agatocle tiranno di Siracusa è il primo sovrano dopo la<br />

morte di Dionisio capace di rivaleggiare con la potenza del suo illustre predecessore,<br />

resistendo ai Cartaginesi e restituendo Siracusa ai suoi antichi splendori. Dopo la<br />

sua morte, Siracusa torna sotto il potere dei governanti senza un una autorità fino<br />

alla ascesa al trono di Ierone II (276 a.C.), re buono però valido che si alleò con<br />

Roma, neonata potenza italica . Testimonianze artistiche dell’epoca greca in Sicilia si<br />

trovano a Siracusa, Agrigento, Selinunte, Segesta, Gela.<br />

I Romanos-264 a.C.- I Mamertini, popolo italico che aveva occupato Messina,<br />

sentendosi minacciati dai Cartaginesi, chiamarono in aiuto i Romani, i quali,<br />

appoggiati in Sicilia da Ierone II, scatenarono contro Cartagine la Prima Guerra<br />

Punica. Quando terminò, tutta la Sicilia, eccetto l’alleata Siracusa, si convertirono<br />

in provincia romana (241a.C.).<br />

219-212 a.C.- La Seconda Guerra Punica. I Romani conquistarono e sottomisero<br />

anche Siracusa. La storia della Sicilia sotto la dominazione romana non vanta molti<br />

eventi, eccetto le rivolte degli schiavi (135 y 101 a.C.). E’ una provincia tranquilla,<br />

apprezzata sopratutto per la sua produzione agricola. Resti e testimonianze<br />

artistiche a Termini Imerese, Tindari, Taormina, Catania, Siracusa, Piazza<br />

Armerina e altre città<br />

I Bárbari -440 d.C.- Genserico, re dei Vandali, sbarcò a Lilibeo (oggi Marsala) e<br />

saccheggiò la Sicilia. Dopo una serie di incursioni occasionali negli anni succesivi,<br />

nel 468 cominciò una vera e propria dominazione che durò fino al 476. Con la<br />

caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la Sicilia fù ceduta ad Odoacre che a sua<br />

volta passerà il potere ai visigoti di Teodorico.<br />

I Bizantini -535- Guerra greco-gotica. Scoppiò per volontà d Giustiniano,<br />

imperatore d’Oriente, che voleva ricomporre l’unità dell’Impero. Inviò in Sicilia il<br />

generale Bellisario che rapidamente conquistò l’isola e la diede all’imperatore. La<br />

Sicilia rimase sotto l’influenza dell’Impero d’Oriente durante quasi tre secoli e da<br />

7


quello assimilò moli aspetti sociali e culturali. Testimonianze artistiche a Randazzo,<br />

Castelbuono, Pantalica.<br />

Gli Arabi - 827- Gli Arabi sbarcarono a Mazzara, dando origine alla campagna<br />

della conquista dell’Isola che si completerà in un arco di 100 anni e che ha segnato<br />

una profonda trasformazione per la vita sociale e culturale della Sicilia che si troverà<br />

sommersa dal mondo musulmano dopo molti secoli di cristianesimo. La capitale<br />

siciliana divenne Palermo, splendida metropoli de natura islamica. Testimonianze<br />

artistiche a Palermo, Favara, Cefalá Diana.<br />

I Normannni-1060- Inviati da Roberto il Guiscardo e da Ruggero d’Altavilla, i<br />

Normanni iniziarono con la benedizione del Papa la riconquista della Sicilia alla<br />

cristianità. La sua impresa culminò in appena 31 anni. I discendenti d Ruggero di<br />

Altavilla saranno re di Sicilia fino al 1194 e lasciarono il ricordo di un regno<br />

prosperoso e pacifico, crogiolo di popoli molto diversi seppure perfettamente integrati<br />

tra loro. Sarà sopratutto Ruggero II, figlio del precedente che darà impulso vitale a<br />

quel regno con una saggia azione amministrativa che interessava tutti i gruppi<br />

etnici. La capitale rimase ancora Palermo, stupenda città piena di palazzi e giardini.<br />

Testimonianze artistiche a Palermo, Monreale, Cefalú, Messina, Piazza Armerina,<br />

Caccamo, Troina, Calascibetta, Favara.<br />

Gli Svevi -1194- Con l’incoronazione di Enrico VI di Hohenstaufen come re di<br />

Sicilia, il trono passò alla famiglia germanica degli Svevi. Alla morte di questo,<br />

erediterà il titolo suo figlio Federico II (incoronato nel 1208), uno dei più grandi<br />

monarchi del Medio Evo. Alla sua corte palermitana fiorirono le arti, le scienze e la<br />

letteratura, tanto che la prima scuola poetica italiana verrà alla luce proprio tra le<br />

pareti del Palazzo dei Normanni. Testimonianze artistiche a Siracusa, Catania,<br />

Salemi, Agrigento.<br />

Gli Angioini -1270- La morte di Federico II destò cruente lotte per la successione.<br />

Il Papa, che da molto tempo era in lotta con gli svevi, incoronò arbitrariamente re<br />

Carlo d’Angiò e con l’esercito di questo, ch scese in Sicilia per difendere i suoi diritti,<br />

si affrontarono con gli eredi diretti di Federico: suo figlio illegittimo Manfredi e suo<br />

nipote Conradino. Avendo vinto su entrambe, Carlos d’Angiò si impossessò del<br />

trono e, trasferita la capitale a Napoli, diede origine a un governo di oppressione, mal<br />

tollerato dai Siciliani. Testimonianze artistiche a Sperlinga.<br />

Gli Aragonesi -1282- la rivolta dei Vespri. Scoppiata a Palermo, questa rivolta<br />

portò alla definitiva espulsione dei Francesi dalla Sicilia. Il trono passò a Pietro<br />

8


d’Aragona, genero di Manfredi. Testimonianze a Palermo, Messina, Caltanissetta,<br />

Trapani, Agrigento, Taormina, Mussomeli, Aragona, Augusta.<br />

Gli Spagnoli-1409- Con l'estinzione del ramo siciliano degli Aragonesi, le relazioni<br />

dirette dell'isola con la corona spagnola si ridussero ulteriormente. Il matrimonio di<br />

Ferdinando d'Aragona con Isabella di Castiglia, pose le fondamenta del nascente<br />

Stato spagnolo, al quale apparteneva anche la Sicilia. L'isola venne governata da<br />

viceré e rimase collegata alla corona spagnola per quasi 300 anni.<br />

Testimonianze a Taormina, Palermo, Siracusa, Enna, Nicolosi, Isole Egadi.<br />

I Savoia e gli Austriaci -1713- Come stabilito nel corso della riunione per<br />

stabilire la pace Ustrecht terrà in Sicilia divenne Vittorio Amadeo di Savoia. La<br />

famiglia piemontese mantenne il suo dominio nel dell'isola, appena cinque anni. Nel<br />

1718, infatti, gli spagnoli iniziarono una campagna di riconquista, ma vennero<br />

bloccati dagli Austriaci. Secondo il trattato dell’ Aja (1720) Carlo VI d’ Austria<br />

divenne il nuovo re di Sicilia.<br />

I Borbone-1734- Con la battaglia di Bitonto tra i Borboni e l'esercito austriaco, la<br />

Sicilia è tornato nell'orbita spagnola. Carlo I di Borbone, figlio del re di Spagna, fu<br />

incoronato re di Sicilia nel 1735. I Borboni dominarono l'isola per 125 anni.<br />

Testimonianze artistiche a Palermo, Noto, Avola, Ragusa, Modica, Catania,<br />

Siracusa y Trapani.<br />

Il Regno d’Italia-1860- Dopo che l’impresa di Garibaldi, la Sicilia fu unita al<br />

regno d'Italia. Da allora l'isola seguì le sorti del regno neonato.<br />

L’Autonomía-1946 - Dopo la seconda guerra mondiale, la Sicilia è diventata la<br />

regione autonoma nel contesto della nuova Repubblica italiana. Dal 1947 si riunisce<br />

il suo Parlamento.<br />

9


PARCHI E RISERVE<br />

La creazione nel 1980 della Riserva Naturale dello Zingaro, la prima in Sicilia, ha<br />

aperto la strada per l'emanazione di una serie di decreti che in tredici anni, hanno<br />

elaborato la mappa delle aree protette in Sicilia. Attualmente ci sono cinque parchi<br />

in Sicilia - Etna, Madonie e Nebrodi – che senza soluzione di continuità, interessano<br />

un complesso ambientale di grande valore paesaggistico e naturalistico, equivalenti a<br />

quasi 200.000 ettari di terreno - la più grande area protetta d'Italia -- e più di 100<br />

riserve naturali e oasi di fauna, per un totale di quasi 150.000 ettari, pari ad oltre il<br />

10% della superficie dell'isola.<br />

LA RESERVA DEL “ZÍNGARO”<br />

La prima Riserva naturale instituita in Sicilia, comprende quasi 7 km di costa,<br />

stupenda e assolutamente intatta, che si congiunge al Golfo di Castellammare e alla<br />

catena montuosa che fa da stupenda cornice alle piccole insenature ed ai suggestivi<br />

strapiombi sul mare. Importantissimo per la grande ricchezza di piante rare e<br />

spontanee, lo Zingaro lo è ancor di più dal punto di vista della fauna: l'esistenza di<br />

diverse nicchie ecologiche permette in effetti una grande varietà di fauna che non si<br />

trova in qualsiasi altra parte dell'isola.<br />

Allo Zingaro nidificano e si riproducono per lo meno 39 specie di uccelli,<br />

principalmente rapaci, tra questi il falco pellegrino, il gheppio e la poiana comune.<br />

La zona della Riserva ha anche una enorme importanza archeologica, perché nella<br />

spettacolare grotta dell'Uzzo si installò uno dei primi insediamenti preistorici in<br />

Sicilia. Superbamente organizzata dal punto di vista della fruizione (sentieri con<br />

precise indicazioni, rifugi, punti acqua, aree attrezzate, musei, parchi, ecc.), La<br />

Riserva è visitabile solo a piedi, in quanto non vi sono, all'interno, le strade carrabili.<br />

Tre i percorsi più rappresentativi dei diversi aspetti dello Zingaro: uno si snoda<br />

interamente lungo la costa tra l'ingresso sud-est (lato Scopello) e l'ingresso nord<br />

(versante San Vito);il secondo comprende una metà del primo per proseguire verso<br />

una delle zone dello Zingaro alto e tornare verso il mare;<br />

La terza, infine, la più difficile, è praticamente un tour completo della Riserva, in<br />

quanto comprende sia la costa che la parte superiore della Riserva. Tutti i percorsi<br />

hanno segnaletica adeguata.<br />

10


EL ETNA<br />

Il più grande vulcano dell’ Italia e dell’Europa sorge a 3.323 metri con una<br />

circonferenza, alla base, di 250 km e una superficie vulcanica totale di 1400 km.<br />

Anche se ancora attivo ed ha ripetutamente mostrato il suo potenziale distruttivo, i<br />

suoi pendii fertili sono coltivati e abitati da migliaia di persone.<br />

L’Etna, al quale sono collegati più di un mito e che Pindaro definì come "il pilastro<br />

del cielo", è composto da numerosi piccoli centri eruttivi e due principali bocche<br />

eruttive, la Trifoglietto e Mongibello.<br />

Questa arriva fino ad una profondità di 50 km e mai in 3000 anni, è stato tranquillo,<br />

se non per brevi periodi. Dalle eruzioni vulcaniche del passato hanno avuto origine<br />

curiose formazioni rocciose. La vegetazione dell'Etna è caratterizzato da tre diversi<br />

livelli di altitudine. Nel primo (dalla costa a 1500 m sul livello del mare) c’è una<br />

vegetazione alofila lungo la costa e, naturalmente, agrumi, nocciole e pistacchi, olive<br />

e mandorle. Successivamente,i primi boschi, composti da agrifogli, querce, castagni e<br />

pini. Tra i 1500 e 2000 metri ci sono piccole foreste di faggi e betulle. Infine, l'ultimo<br />

livello, grandi aree di cenere e lapilli sono colonizzate da piccole piante di cardo<br />

scozzese.<br />

Ci sono molti modi di viaggiare in tutto l'Etna, ed è abbastanza difficile consigliare<br />

l'uno o l'altra itinerario da seguire.<br />

La rete stradale esistente offre ora, in effetti, diverse possibilità per affrontare la salita<br />

al vulcano e per visitare i loro villaggi, tutti interessanti, o di fare suggestive<br />

escursioni nei boschi o il fine di raggiungere gli altri ex-crateri complessi Etna.<br />

Ci sono molti itinerari per gli amanti del trekking ai quali consigliamo di contattare<br />

una guida specializzata.<br />

11


MADONIE<br />

Il territorio di questo parco comprende le montagne più alte della Sicilia - tranne,<br />

naturalmente, l'apparato del vulcano Etna. Nelle Madonie vegetano quasi il 50%<br />

della flora dell'isola e numerose specie endemiche di grande importanza. Le foreste<br />

consistono di agrifoglio, orniello, castagno e rovere. Visitare il vasto territorio delle<br />

Madonie è certamente un'esperienza unica: è infatti caratterizzato da una<br />

moltitudine di ambienti diversi e suggestivi, con alte cime, mezze colline, con un<br />

bellissimo tratto di mare che lambisce il margine tirrenico del parco stesso.<br />

E per una visita si può scegliere qualsiasi momento dell'anno. Sia in inverno,<br />

quando le cime più alte sono ricoperte di neve, a volte molto abbondanti, come in<br />

primavera, quando esplodono i colori del fitto sottobosco, e anche, finalmente, in<br />

estate, quando, dopo un buon bagno a Cefalù o nelle altre grandi città costiere si<br />

vuole sfuggire al caldo di questi centri.<br />

Per le visite al parco è possibile fare un percorso circolare intorno ad esso, compresa<br />

una visita di tutti i paesini del parco stesso e, naturalmente, le zone del paesaggio e<br />

della natura che offrono gli scenari più simbolici.<br />

NEBRODI<br />

Questa catena montuosa si estende per quasi 70km parallelamente alla costa<br />

settentrionale dell'isola.<br />

Elementi fortemente caratterizzanti del paesaggio naturale sono la diversità di<br />

modellazione dei rilievi dei Nebrodi, la ricca vegetazione e gli ambienti umidi. La<br />

vegetazione, che è la ragione principale per l'istituzione del parco è estremamente<br />

varia ed è divisa, come l'Etna, in tre livelli. Il primo, fino a 1000 m, è diviso in<br />

diverse zone, di cui i più bassi sono utilizzati per le colture, i superiori sono<br />

caratterizzati da agrifoglio, sughero, euforbia, querce. Querce e lecci sono presenti<br />

anche al livello successivo(1400 m) insieme a boschi di faggio. Questi continuano<br />

fino alla quota massima (1847 m).<br />

12


FLORA E FAUNA<br />

Le enormi differenze geologiche e climatiche che si trovano in Sicilia da<br />

una zona all'altra, anche adiacenti, favoriscono lo sviluppo di una flora<br />

molto diversificata, che annovera esemplari di piante tipiche di climi<br />

"nordici" e climi subtropicali. Lungo le coste, e ad una altezza di quasi<br />

300 metri si trovano principalmente colture di agrumi, oliveti e vigneti.<br />

Quasi tutte queste piante, che oggi caratterizzano<br />

il paesaggio della campagna dell'isola, sono state importate dai<br />

colonizzatori che qui si sono succeduti: ai Greci e Fenici si<br />

devono ad esempio la vite, l’olivo, , e il melograno; agli Arabi –<br />

tra le altre cose– il limone, le mandorle. L'arancio è stato<br />

coltivato solo a partire dal XV secolo, così come i pomodori e<br />

fichi, importata in Sicilia dopo la scoperta delle Americhe. Il<br />

mandarino, infine, è stato introdotto all'inizio del secolo diciannovesimo.<br />

Scomparse le grandi foreste che coprivano l'isola completamente, sono rimaste solo le<br />

aree di foresta sulle cime delle catene montuose più importanti: Nebrodi, Madonie<br />

Peloritani e l'Etna.<br />

Alterazioni climatiche e ambientali, insieme ad una azione<br />

di distruzione indiscriminata da parte dell'uomo, hanno<br />

notevolmente ridotto la presenza di animali selvatici sull'isola.<br />

Completamente scomparsi i grandi Mammiferi e la gran parte dei rapaci, rimangono<br />

presenze significative di gatto selvatico, la martora, ghiro (raro), l'istrice, conigli<br />

selvatici, lepri, donnole.<br />

Tra gli uccelli falchi, gheppi, poiane e l'aquila, la coturnice, il corvo imperiale. Molti<br />

insetti e invertebrati, tra serpenti merita una menzione il bellissimo serpente<br />

Leopardino.<br />

LE ISOLE<br />

13


LE EOLIE<br />

Negli itinerari del mitico Ausonio, lungo la costa siciliana nordorientale, battuto dal<br />

vento salato, l'arcipelago di Eolie si apre come un ventaglio, sette isole incantate che,<br />

per la loro natura vulcanica esplosiva, sono considerate sorelle delle Hawaii, perle del<br />

Pacifico.<br />

Vulcano sembra ancora un residuo della preistoria del mondo, eternamente fumante<br />

tra onde e di fango bollente di gas. La gola della bocca eruttiva sorge a 386 metri di<br />

altezza: il cratere di grandi dimensioni può essere raggiunto senza troppi sforzi e<br />

grandi pericoli. Interessanti da visitare le grotte di allume e le gallerie dello zolfo,<br />

nelle quali, in epoca borbonica, una popolazione di prigionieri viveva condannata<br />

all'estrazione di minerali preziosi.<br />

Lipari è stata, in ogni momento, al centro dell'arcipelago. Il suo museo, uno dei più<br />

interessanti del Mediterraneo, conserva numerose attestazioni della storia delle isole<br />

e delle stratificazioni successive, come un palinsesto gigante del tempo, 5.000 anni<br />

di civiltà, perfettamente leggibile negli scavi all'aperto bloccati tra i potenti muri con<br />

Torrione.<br />

Tra Canneto e Acquacalda, incantevoli villaggi marinari non ancora contaminati dal<br />

turismo di massa, si protende verso il mare la spettacolare colata ossianica delle<br />

Rocce Rosse. Ineguagliabili sono anche gli scogli monumentali di Perciato, presidiato<br />

14


da scenografici faraglioni oltre i quali si innalzano i fumi gassosi e sulfurei di<br />

Vulcano. Isola per tutti i gusti, offre giardini ombreggiati, profumati da gelsomino e<br />

basilico, e terrazze al sole, aperte al mare, dove si perpetua una ospitalità culinaria<br />

che ha una fisionomia e una propria tradizione.<br />

A Salina non dimenticate una visita al Monte Porri e Monte Fossa delle Felci. Qui,<br />

a quasi 1000 m. di altezza, il vecchio cratere è stato colonizzato da felci giganti che in<br />

aggiunta alla rigogliosa vegetazione di Salina, dandole un aspetto tipicamente<br />

tropicale.<br />

Non lontano da qui, Alicudi e Filicudi si stagliano contro il cielo. Lontano dai gridi<br />

del turismo d’assalto, le due isole offrono zone di abbandono e di meditazione,<br />

impensabile alla latitudine vivace della nostra civiltà. Nelle vicinanze della Canna,<br />

un fondale ricco di spugne e coralli offre uno straordinario scenario per gli<br />

appassionati di fotografia subacquea. Un altro luogo di grande fascino in tutto<br />

l'arcipelago è Panarea, nelle cui vicinanze si levano bollenti bolle di vapori gassosi,<br />

che nell'antichità, erano un luogo di culto, probabilmente dedicato a Efesto. A<br />

Panarea, Capo Milazzese conserva intatta la testimonianza di una “facies"<br />

culturale che qui è durato dal 1.440-1.270 a.C., dando luogo a una composizione di<br />

notevole interesse archeologico.<br />

Più in la, Stromboli si solleva dal mare con la secca simmetria delle sue forme<br />

perennemente coronata dai fumi eruttivi. Il suo inaccessibile arrivo da Ginostra è il<br />

porto più piccolo del mondo. Al di la della vetrosa e nerissima spiaggia, lambita da<br />

ostacoli nelle profondità, si eleva Strombolicchio, il canale principale del vulcano,<br />

fantasiosa scultura naturale nella quale il fuoco, l’acqua ed il vento hanno impresso i<br />

loro segni eterni.<br />

15


LE PELAGIE<br />

Zattera di pietra calcarea tra cielo e mare, Lampedusa e trasmette una magia rara<br />

ed ambigua. Piatta e quasi priva di vegetazione, infinitamente solitaria con<br />

l'assenza, all’orizzonte di qualsiasi punto di riferimento, ha bellissime coste<br />

Impossibile rinunciare, in visita a Lampedusa, ad una visita all’Isola dei Conigli,<br />

minuscola isoletta dichiarata riserva naturale, sulle cui dune di sabbia le tartarughe<br />

marine depongono le loro uova giganti.<br />

Inoltre, il santuario della Madonna di Porto Salvo, intorno al quale sono sorte molte<br />

leggende. Si tratta di una località turistica molto esclusiva, a disposizione dei veri<br />

amanti della natura, senza alcuna ambizione di mondanità.<br />

Linosa, poco più di una scogliera di origine vulcanica, emerse dai fondali marini<br />

dalle successive eruzioni nel corso dei millenni, seguiti, più in generale, alla linea di<br />

"fuoco" del sistema italiano geologiche. Completamente diversa dalla vicina<br />

Lampedusa, è la più alta cima di un vulcano sommerso che affonda a 1000 metri.<br />

La costa è molto ripida e scura, fertili pianure al suo interno sono disposte attorno a<br />

tre crateri - Monte Rosso, Monte Nero e Monte Vulcano. L'ambiente naturale,<br />

terrestre e marino, si è mantenuto più o meno puro ed è estremamente suggestivo.<br />

PANTELLERIA<br />

Situata tra l'Africa e la Sicilia, più vicina al Continente<br />

Nero che alla nostra isola, Pantelleria, isola vulcanica,<br />

può essere considerata un<br />

paradiso naturalistico. La<br />

sua forma è circolare e<br />

culmina nel centro con la<br />

Montagna Grande (836 m.<br />

sul livello del mare), dalla cui sommità, nelle giornate<br />

limpide, si può ammirare lo spettacolo di incomparabile<br />

bellezza, che è la vista della costa africana e la Sicilia in<br />

una prospettiva unica. Il piccolo lago chiamato 'Specchio di Venere', è alimentato da<br />

sorgenti termali la cui temperatura può raggiungere i 50 gradi. Morfologicamente la<br />

zona è molto interessante: spiagge, meravigliose coste, formazioni rocciose con<br />

particolari insenature, come il famoso arco naturale denominato 'elefante sdraiato'.<br />

Famosi e affascinanti sono anche le numerose grotte che esistono a Pantelleria,<br />

compresa la “Grotta del freddo” con l'aria fredda proveniente dalle loro fessure.<br />

ISOLE EGADI<br />

Favignana, Levanzo e Marettimo, isole forse meno turistiche rispetto alle altre che<br />

circondano la Sicilia, sono giustamente per questo più apprezzate da coloro che non<br />

amano il turismo di massa. Questo arcipelago, abitato in epoca preistorica, ha<br />

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ichiamato,da sempre, l'attenzione dei navigatori del Mediterraneo, in particolare i<br />

pirati che erano lì regolarmente per rifornirsi di acqua.<br />

E 'stato grazie alla pesca del tonno che le tre isole, e in particolare Favignana, hanno<br />

raggiunto, dal XV secolo, una vera prosperità, godendone tutti, da l'ultimo dei<br />

pescatori agli uomini d'affari. Di questi i primi vennero dalla Liguria e poi I Florio,<br />

la potente famiglia di Palermo, il cui palazzo si può ancora ammirare a Favignana.<br />

Grazie ai Florio la “mattanza", l’elaborazione e la conservazione del tonno,<br />

ricevettero nuova spinta. Fino ad oggi questa attività è una voce attiva per<br />

l'economia delle isole.<br />

Favignana, la più grande delle isole Egadi, è anche quella con i migliori strutture<br />

ricettive. Tutta l'isola può essere attraversata senza difficoltà con una bicicletta in<br />

quanto è piuttosto piatta, con un mare turchese e pulito, con grandi riflessi<br />

sinuosità, coste ricche, piccole baie e grotte.<br />

Levanzo, è conosciuta soprattutto per la grotta dei genovesi, che mantiene i graffiti<br />

considerati i più interessanti in Italia. La mano precisa di un artista sconosciuto<br />

dipinse nelle pareti uomini, donne, bambini, animali, pesci trasmettendoci tutto un<br />

mondo antico e sconosciuto. Le sue bellezze naturali non hanno nulla da invidiare a<br />

quelle delle loro sorelle.<br />

Marettimo, la più lontana dalla costa siciliana, è forse la più intatta, ma anche le più<br />

diversa. Montana, a differenza delle altre, ed è coperta da una vegetazione<br />

incredibile, rigogliosa ed è in parte composta di piante rare e uniche. Nel piccolo<br />

paese bianco, i turisti possono essere ospitati nelle case dei pescatori ed è possibile<br />

noleggiare una barca per circumnavigare l'isola, sicuramente il viaggio più<br />

interessante, perché èpermette di scoprire facilmente le bellezze più inaccessibili della<br />

costa, e tra queste, sicuramente le bellissime grotte.<br />

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ÚSTICA<br />

Dalle tracce trovate su questa isola, a 57 km da<br />

Palermo, si deduce che i primi abitanti furono i Fenici e<br />

i Cartaginesi. Monete, mosaici e vari oggetti di uso<br />

quotidiano attestano anche la presenza dei Romani. La<br />

principale attrattiva sono i suoi grandi fondali, protetti<br />

da alcuni anni con l'istituzione di una riserva marina.<br />

Arrivando sull'isola solitamente si attracca alla Cala S.<br />

Maria, di cui la sabbia nera vulcanica sotto la superficie dell'acqua dà un colore<br />

turchese al mare.Ci sono diverse escursioni interessanti, per esempio, si può salire<br />

alla fortezza, a 157 m. di Capo Falconara, dove si può godere di una splendida vista<br />

su tutta l'isola, del mare e della costa della Sicilia, o circumnavigare l'isola,<br />

visitando le numerose grotte che si aprono lungo la costa.<br />

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EVENTI<br />

Il popolo siciliano ama le feste, la gioia, la socievolezza. Il turista, anche solo<br />

proveniente dal villaggio vicino, è accolto, rispettato e privilegiati.<br />

Per motivi di brevità, inseriamo solo gli eventi che sembrano più interessanti,<br />

facendo una selezione ma che, come ogni selezione, e può essere discutibile.<br />

A Palermo, il festino di Santa Rosalia (la patrona di Palermo. La festa si conclude<br />

con fuochi d’artificio), il 14 Luglio.<br />

A Términi Imerese, il Carnevale.<br />

Ad Agrigento, la Festa del Mandorlo, a Febbraio ; A Sciacca, il Carnevale. A<br />

Caltanissetta, la processione delle “Vare” durante la Settimana Santa ; A San<br />

Cataldo la rappresentazione della settimana Santa.<br />

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A Catania, la Festa di Sant’Agata, dal 3 al 5 di febbraio ; ad Acireale, il<br />

Carnevale.<br />

Ad Enna, il Gran Premio Internazionale di formula 3000, a Luglio ; Ad Assoro, la<br />

Mostra d’Arte Improvvisata e contemporanea, a Luglio.<br />

A Messina, la Sfilata di Mata e Grifone, 13 e 14 agosto e l'estate del Cinema,<br />

Teatro e Musica a Taormina.<br />

A Ragusa, la Festa di San Giorgio, il 25 Aprile.<br />

A Siracusa, gli spettacoli del Teatro Classico, a Maggio e Giugno degli anni pari ; e<br />

a Noto, la Fiorita di Primavera. A Trapani, la Processione dei Misteri, durante la<br />

Settimana Santa; a Favignana, la Settimana delle Egadi ; a Segesta, gli spettacoli<br />

di teatro Classico negli anni dispari.<br />

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�Cosa mangiare<br />

La cucina siciliana, anche se in linea di principio è abbastanza omogenea, varia da<br />

una provincia all'altra. La varietà dei piatti è anche l'effetto delle differenti<br />

dominazioni continue che si sono succedute in Sicilia. Va sottolineato in pari misura<br />

l'influenza di Europa e Africa.<br />

Antipasti – Oltre alla grande varietà di verdure<br />

sott'olio, peperoni, frittelle, ci sono anche varie<br />

specialità: le arancine di riso (ripiene di carne, fagioli<br />

in salsa di pomodoro o salsa di crema di latte o<br />

formaggio e prosciutto), la “Sarda a Beccafico”<br />

(sardine ripiene di mollica di pane, olio d'oliva,<br />

pinoli, uvetta), le “panelle "(farina di ceci mescolata<br />

con acqua e sale, tagliato in rettangoli e fritte) e i<br />

“cazzilli "(crocchette di patate).<br />

Primi piatti- A Palermo il piatto tipico è la “pasta con le sarde”, (pasta con<br />

sarde, pinoli, uvetta e finocchietto selvatico), si può anche provare lo “Sformato di<br />

anelletti”(pasta a forma di anello cotte al forno con salsa di pomodoro, carne<br />

macinata, verdure, pinoli, uva passa).<br />

A Catania uno dei piatti principali è senza dubbio la "pasta alla Norma", che<br />

prende il suo nome dal capolavoro di Bellini.<br />

Un altro grande siciliano, Pirandello, che ha dato il suo nome agli "spaghetti" con<br />

pomodori e cubetti di "tuma" (formaggio fresco), dalla sua città natale, Agrigento.<br />

In provincia di Trapani, l'influenza araba portò alla luce il “couscous "piatto unico.<br />

A Messina, si possono gustare i "sciusceddu", una deliziosa zuppa con polpette di<br />

carne e formaggio.<br />

A Caltanissetta, i gustosi "cavateddi"(pasta corta e spessa).<br />

Carni- Dal celebre “falsomagro”(rollò a base di carne ripieno di uova sode,<br />

prosciutto, carne macinata e "caciocavallo"), alle salsicce, dal coniglio in agrodolce,<br />

alla carne di maiale (specialmente diffusa in provincia di Ragusa). Si tratta di un<br />

continuo susseguirsi di delizie gastronomiche. E'abbastanza comune cuocere piatti a<br />

base di carne di capra e di pecora, di solito arrostite sul grill e condite con tutti gli<br />

aromi che la Sicilia ha da offrire.<br />

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Pesce - forse anche più ricca la varietà di pesci: "coppularicchi" (calamari fritti e<br />

piccole seppie) a Siracusa, "stummi abbuttunati" (macerie riempito) offerte<br />

principalmente a Catania, "stoccu a missinisi" (baccalà con verdure) a Messina.<br />

E ancora, pesce spada, tonno (che è ancora pescato oggi in provincia di Trapani),<br />

aragoste, e cernie, a volte serviti con un saporito “salmoriglio "(una salsa di olio<br />

d'oliva, limone, sale e pepe , prezzemolo e - talvolta - aglio).<br />

Contorni- solo la fantasia può mettere un limite alla<br />

varietà di cottura di ortaggi e legumi: fagioli, carciofi,<br />

funghi, olive, pomodori, cipolle, melanzane, cavolfiore<br />

conditi con molti sapori differenti. Al vapore, alla griglia,<br />

fritto o crudo.<br />

Deliziosi contorni e insalate, "alivi cunzati" (olive<br />

condite con peperoncino e sottaceti) "milinciani”alla<br />

parmigiana (melanzane fritte e poi passate al forno con salsa di pomodoro e<br />

parmigiano)," civu "(cuore) salsiccia di carciofi prezzemolo e acciughe.<br />

Dolci - meritano sempre un posto d'onore nella<br />

cucina siciliana: il miele e le mandorle sono sempre<br />

stati gli ingredienti principali, insieme alla Ricotta,<br />

crema di formaggio ricco, elemento base della<br />

"cassata”, tipico dolce di Palermo, e dei cannoli,<br />

molto buoni a Piana degli Albanesi (provincia di<br />

Palermo).<br />

A Messina il dolce principale è l'eccellente<br />

"Pignolata”. A Siracusa si deve cercare il “biancomangiare di mandorle” e "la<br />

cuccia "(chicchi di grano bollito e condito che viene solitamente preparato il 13<br />

dicembre per la festa di Santa Lucia), a Catania le “olivette" di Sant'Agata.<br />

Meritano una menzione speciale in particolare i gelati e le granite con un po’di<br />

panna e un panino caldo. C’è davvero una moltitudine di sapori.<br />

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Di tutto un pò- In fine, si devono menzionare i gustosissimi<br />

formaggi (tuma, caciocavallo, primosale),in particolare la<br />

pizza “sfinciuni" (pizza condita con pomodori e cipolle), le<br />

“schacciate" riccamente condite , e i vini. Di questi ricordiamo i<br />

bianchi di Alcamo, il Vittoria Cerasuolo, Nero d'Avola, Marsala,<br />

Moscato, Malvasia, i vini dell'Etna e il digestivo amaro (Amaro<br />

Averna) di Caltanissetta.<br />

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�ETNALAND<br />

CON I BAMB<strong>IN</strong>I<br />

E 'il più grande parco divertimenti in Sicilia. In realtà, non solo per i bambini, ma<br />

anche per gli adulti che vogliono trascorrere una giornata all'insegna del<br />

divertimento e dell’intrattenimento.<br />

�ACQUAPARK<br />

Si tratta di un ampio parco con attrazioni acquatiche e alcune di esse sono le più<br />

grande in Europa. Molte piscine, scivoli enormi che possono essere coperte anche le<br />

barche. Fiumi e torrenti, laghi, cascate, geyser e mille altre attrazioni.<br />

PARCOZOO<br />

Costruito utilizzando le ultime tecniche ambientali, può godere di<br />

rappresentanti della fauna di diversi continenti attraverso i quali si viene condotti in<br />

un affascinante viaggio alla scoperta della vera natura.<br />

Struzzi in amore, scimmie che saltano da un parte all’altra, cuccioli felici che danno<br />

vita allo zoo ogni anno, guideranno i bambini nel meraviglioso mondo degli animali.<br />

Vicino al lago, abitato da una vasta varietà di uccelli, troverete numerose<br />

attrezzature per il riposo e fast food, bar, aree pic-nic, area baby-sitter.<br />

� Il Parco Dinosaur<br />

Sul treno del tempo si raggiungerà il Parco preistorico in cui si ha una perfetta<br />

ricostruzione scientifica che vi porterà indietro nel tempo a circa 430 milioni anni<br />

fa. Alla fine del tour, il Treno del Tempo vi porterà alle altre attrazioni del parco.<br />

�TEATRO DEI PUPI<br />

I "Pupi Siciliani" sono una espressione teatrale che non ha l'imitazione nel mondo.<br />

Non si trovano in alcuna delle categorie normali della commedia e dramma,<br />

rappresentano lo spirito epico, eroico e cavalleresco. L’azienda più conosciuta è<br />

quella dei "Figli d'Arte Cuticchio" di Palermo, nata nel 1971.<br />

Gli spettacoli si svolgono presso il Teatro di Palermo in Via Bara all'Olivella, in<br />

generale, nei mesi di luglio e agosto.<br />

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PALERMO<br />

Capitale della Sicilia, Palermo è la quinta città più grande in Italia per dimensione e<br />

popolazione, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino.<br />

Già a metà del XII secolo, il geografo arabo Edrisi ha scritto, affascinato dalla<br />

bellezza che vedeva: "Prima in ordine è Balarm (Palermo), la città bella e grande, la<br />

più splendida di tutte, la metropoli più grande e tentacolare del mondo , la città<br />

ornata con tanta eleganza che racconta gloria infinita". E narrava sorpreso del suo<br />

castello e delle sue mura,dei suoi quartieri, dei suoi fiumi, le sue chiese e le sue<br />

moschee, i palazzi sontuosi.<br />

Naturalmente, si riferiva ad una condizione molto diversa rispetto ad oggi, e,<br />

ovviamente, molto è cambiato, ma ha mantenuto intatta l’elegante attrazione della<br />

città vecchia e ricca, autentica metropoli mediterranea, - in una stratificazione con<br />

un rinnovato complesso di architetture e paesaggi urbani – e il suo fascino e il suo<br />

potere evocativo. Ha accolto diverse identità e ceppi dei vari secoli, diventando la<br />

patria di molte culture, unendo nel suo cuore Oriente e Occidente, Palermo si è fatta<br />

l'incontro cosmopolita di popoli e di storia, crocevia fantastica in cui l'Asia, l'Africa<br />

e l'Europa trovano la loro sintesi.<br />

Il visitatore farebbe bene a prepararsi ad immergersi nella vita frenetica della città,<br />

una co-vibrante presenza di alcune testimonianze omogenee del passato, ma ancora<br />

compatibile con la vita moderna, attraverso il quale la città è diventata la scena di un<br />

dispositivo architettonico di grande fascino<br />

Passeggiando per Palermo, ci accorgiamo di essere in un mondo pieno di contrasti: il<br />

lusso e la miseria in egual misura, prima cupole e campanili magnifici, poi vecchie<br />

facciate incrinate per via del decadimento e dell’abbandono, vasti e magnifici viali<br />

palpitanti di vita e di negozi chic e poi un labirinto di strade strette e umili, con i<br />

panni sui balconi, i quartieri antichi e nobili ricchi di storia e altri insignificanti<br />

invasi da costruzioni moderne.<br />

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COSA VEDERE<br />

� La Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione - Sorge nella più<br />

antica area sacra di Palermo, dove popoli come Fenici, Romani, Bizantini e Arabi<br />

avevano costruito i loro luoghi di culto. I Normanni, salendo al potere, si<br />

preoccuparono immediatamente di sostituire la moschea musulmana con la chiesa<br />

cristiana, così nel 1184 l'arcivescovo di Palermo, Walter Offamilio, ordinò la<br />

demolizione dell’edificio e la costruire di una grande cattedrale, simbolo del potere<br />

religioso in città<br />

All'interno, si trovano le tombe reali e imperiali, dove si trovano i resti di Ruggero<br />

II, Enrico VI di Svevia, Costanza d'Altavilla e di Frederick II di Svevia,rinchiusi in<br />

sarcofagi monumentali di porfido. Tra le numerose cappelle si nota la Cappella di<br />

Santa Rosalia, patrona di Palermo.<br />

� Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o Martorana, è stata<br />

completata nel corso dell'anno 1143, grazie ad una generosa donazione di George di<br />

Antioquia. Purtroppo oggi la Chiesa non ha nulla del suo splendore originale, a<br />

causa dei numerosi cambiamenti che hanno deturpato il carattere originale. Ma<br />

rimane, ancora oggi, uno dei più begli edifici religiosi di Palermo e della Sicilia.<br />

� Quattro Canti della città, è il più noto nome della vecchia Plaza<br />

Villena, centro della parte più antica della città. È anche chiamata "Teatro del Sole",<br />

perché è illuminata dai raggi del sole dall'alba al tramonto.<br />

La piazza è stata a lungo il centro della città, luogo di scambio di notizie e<br />

pettegolezzi. E' stato anche il simbolo della riforma urbana spagnola, dando gloria<br />

alle due vie che si intersecano su di essa: via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele.<br />

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Teatro Massimo "uno dei teatri più grandi e sontuosi in Europa”,<br />

progettato da G.B. Basile, sotto la cui direzione sono iniziati i lavori (1875), e<br />

completati dal figlio Ernesto (1897). Costruito in Piazza Verdi in seguito al crollo di<br />

un grande numero di edifici.<br />

Il teatro, di architettura nobile e ispirato dal neoclassicismo, si estende su una<br />

superficie di 7.730 m² e soddisfa pienamente i requisiti di decorazione e l'equilibrio<br />

della borghesia del secolo passato.<br />

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� I RESTAURANTI<br />

Capricci di Sicilia: Piazza L. Sturzo tel. 091327777 (piatti tipici siciliani)<br />

Cucina Papoff: Via Isidoro La Lumia, 32 tel.091586460 (piatti tipici siciliani)<br />

Cin Cin: Via Manin, 22 tel. 0916124095<br />

Regine:Via Trapani, 4/A tel. 091586566<br />

Il Cambusone: Piazza G.Verdi, 25/27 tel. 091335597 (specialità di pesce)<br />

La Scuderia: Viale del Fante, 9 tel. 091520323<br />

Bye Bye Blues:Via del Garofalo, 23 tel. 0916841415<br />

Pipí Room: Via XX settembre, 59 tel. 091332959 (ristorante - pizzeria)<br />

E per concludere il ristorante più conosciuto (e anche il più caro) di Mondello -<br />

Palermo:<br />

Charleston: Viale Regina Elena tel. 091450171<br />

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�BERL<strong>IN</strong> CAFÉ – bar<br />

PER VIVIRE LA NOTTE<br />

Vía Isidoro La Lumia, 21 – tel. 091584897<br />

�SANTA MONICA – bar<br />

Vía Ernesto Parisi, 7 – tel. 091324735<br />

��CARPE DIEM – bar – musica dal vivo<br />

Vía Volturno, 24 – tel. 0916124721<br />

�� CANDELAI – bar – musica dal vivo<br />

Vía dei Candelai, 65 – tel. 091327151<br />

�KANDISKY FLORIO – disco<br />

Discesa Tonnara, 4 – tel. 0916375611<br />

�MOVIDA – discoteca<br />

Villagrazia di Carini (PA) – tel. 0918932451<br />

�BLOOM – discoteca<br />

Viale Reg. Siciliana, 6469 – tel. 0916889727<br />

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MERCATI<br />

Aperti tutti i giorni eccetto le domeniche<br />

� VUCCIRIA. Il suo nome deriva dal francese “buocherie” (negozio della<br />

carne), dove si può trovare di tutto: pesce, frutta, verdura, abiti e oggetti vari.<br />

Potrete vivere un’atmsosfera tipicamente araba.<br />

� IL CAPO. Si trova in via Sant’Agostino, via Capuccinelle e Porta<br />

Carini. C’è di tutto: da alimenti di tutti i tipi ad oggetti per la casa , abiti di<br />

seconda mano, ect...<br />

� BALLARÓ. Si trova nell’antico quartiere dell’ Albergheria di piazza<br />

Carmine a Piazza Ballaró. Anche qui si può trovare di tutto.<br />

� MERCATO DELLE PULCI Si trova a en Piazza Domenico Peranni.<br />

Aperto tutti i giorni per gli affezionati dell’antiquariato.<br />

� CASA PROFESSA. Si trova a Piazza Casa Professa. Si possono trovare<br />

abiti tessuti e altro.<br />

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�Strade commerciali<br />

Le vie dei negozi di Palermo offrono possibilità di acquisto per tutti i portafogli.<br />

In VIA LIBERTÁ (la strada più bella di Palermo, ricca di alberi ed edifici) qui si<br />

trovano le marche più importanti: Louis Vuitton, Bagagli, Furla, Giorgio Armani,<br />

Max Mara, Hermes, etc.<br />

Questa strada continua in VIA RUGGERO SETTIMO e VIA MAQUEDA dove<br />

si trovano negozi con nomi meno importanti ma ugualmente carini e soprattutto<br />

economici, che vi faranno godere del piacere di andar per compre.<br />

VIA ROMA, la strada che inizia dalla stazione Centrale e termina circa 2 Km e<br />

mezzo più avanti, vicino a Piazza Politeama, è anche questa una strada piena di<br />

negozi e sicuramente da visitare.<br />

Altra strada che vale la pena di nominare è VIA PR<strong>IN</strong>CIPE DI BELMONTE,<br />

piccola strada pedonale ricca di negozi e bar ognuno con li proprio spazio esterno e<br />

dove i palermitani sono soliti prendere un aperitivo prima della cena o rilassarsi<br />

gustando un gelato o una bibita fresca a qualsiasi ora del giorno.<br />

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�PARCHI E GIARD<strong>IN</strong>I<br />

�GIARD<strong>IN</strong>O <strong>IN</strong>GLESE. Viale Libertá – tel. 0917405756 orario: 8.00-21.00<br />

�PARCO D’ORLEANS. Piazza Indipendenza orario: da Lunedì a Venerdì<br />

9.00-13.00 e 15.00-17.00; Sabato e domenica 9.00-13.00.<br />

�PARCO DELLA FAVORITA. Questo parco anticamente era zona di caccia<br />

reale. Piazza Leoni e piazza Gen. Cascino. Aperto tutti i giorni.<br />

� VILLA GARIBALDI. Con alberi secolari che vale la pena vedere. Piazza<br />

Marina. Aperto tutti i giorni.<br />

�VILLA GIULIA. Via Lincoln – tel. 0917404028 orario: tutti i giorni dalle<br />

8.00 alle 20.00<br />

�VILLA MALFITANO. Via Dante – tel. 0916816133. Aperto tutti i giorni.<br />

�VILLA TRABIA. Via Antonio Salinas, 3 – tel. 0917405905 orario: tutti i<br />

giorni dalle 8.30 alle 18.00 (internet al suo interno)<br />

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� TEATRI<br />

�TEATRO MASSIMO. E’ possibile visitarlo tutti i giorni dalle 16.00 con<br />

visite guidate ogni mezz’ora in alcuni periodi dell’anno. Piazza Verdi, 9 – tel<br />

800655858.<br />

�TEATRO POLITEAMA. Ogni anno organizza concerti di musica classica<br />

e opere teatrali. Piazza Politeama.<br />

�TEATRO BIONDO. Via Roma, 258 tel. 0917434311 - 0917434337<br />

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MUSEI<br />

� MUSEO DI PALAZZO ABATELLIS. Opere d’arte dal Medioevo al<br />

Settecento. Via Alloro, 4 tel. 0916230011 Orario: da lunedì al Sabato 9.00-13.00;<br />

Martedì – Giovedì 15.00-19.30; Domenica 9.00-12.30.<br />

� TESORO DELLA CATTEDRALE . Troverete reliquie delle tombe dei re<br />

normanni, oggetti e codici religiosi. Piazza della Cattedrale tel. 091334376<br />

� TESORO DELLA CAPILLA PALAT<strong>IN</strong>A. Piazza Parlamento –<br />

Palazzo dei Normanni tel. 0917054879 orario: da Lunedì al Venerdì 9.00-12.00 e<br />

15.00-17.00; Sabato 9.00-12.00; Domenica 9.00-13.00<br />

� GIARD<strong>IN</strong>O BOTÁNICO. Costruito nel 1795, è uno dei più grandi e<br />

importanti d’ Europa. Si possono vedere piante, alberi e fiori provenienti da tutte le<br />

parti del mondo con esemplari stupendi e rarissimi, come ad esempio “l’albero del<br />

sapone” e il Ficus Benjamin più grande del mondo.<br />

Via A.Lincoln, 2b tel.0916238241 orario: da Lunedì al Venerdì 9.00-17.00; sabato e<br />

domenica 8.30-13.30. Chiuso tutti i giorni festivi.<br />

� MUSEO ARCUEOLÓGICO REGIONALE “ANTONIO SAL<strong>IN</strong>AS”.<br />

Via Bara all’Olivella, 24 tel 0916116805 orario: da Lunedì a Sabato 9.00-13.30;<br />

Martedì, Mercoledì e Venerdì 15.00-19.00; domenica 9.00-12.30<br />

� PALAZZO MIRTO. Palazzo dei principi de S. Marco.Via Merlo, 2 tel.<br />

0916164751 orario: da Lunedì a Sabato 9.00-19.00; Domenica 9.00-13.30<br />

� MUSEO DI ARTE MODERNA E. RESTIVO. Dipinti e sculture<br />

dall’Ottocento ad oggi. Via Turati, 10 tel 091588951 orario: da Martedì a Sabato<br />

9.00-20.00; Domenica 9.00-13.00; chiuso i Lunedì.<br />

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� MUSEO GEOLÓGICO. Corso Tukory, 131 tel 0916657211 orario: da<br />

Lunedì al sabato 9.00-13.00. Chiusi le domeniche.<br />

� MUSEO DELL’ <strong>IN</strong>STITUTO DI ZOOLOGÍA. Via Archirafi, 18 tel.<br />

0916230111 orario: da Lunedì al Venerdì 9.00-13.00; chiuso i sabati e le domeniche.<br />

� MUSEO DEL MARE. Via Cristoforo Colombo, 142 tel. 091582049 orario:<br />

da Martedì a Venerdì 9.30-12.30 Ingresso e visita guidata gratuiti.<br />

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AGRIGENTO<br />

La Valle dei Templi è la zona monumentale più conosciuta ed ammirata di<br />

Agrigento. I monumenti che lì sono tutto ciò che rimane della vecchia città di<br />

Akragas fondata nel VI secolo a.C. dai coloni provenienti da Gela e trasformata in<br />

quasi 100 anni nella "più bella città dei mortali" (Pindaro). Distrutta dai<br />

Cartaginesi nel 406, rifondata nel 340 a.C. ebbe nuovi momenti di splendore, ma<br />

inevitabilmente si stava dirigendo verso il suo declino finale con l'arrivo dei<br />

Bizantini.<br />

L'antica città fu abbandonata nel IX secolo dopo la conquista araba, e il paese si<br />

ridusse su una collina che domina Gergent prendendone il nome.<br />

Passata ai Normanni, la città è stata scelta come diocesi e fu ornata di molte chiese.<br />

Edifici e monumenti sono continuati ad emergere tra i secoli XIV e XV e poi tra i<br />

secoli XVII e XVIII.<br />

Nel 1927 la città prese il nome di Agrigento e oggi ha 56.000 abitanti.<br />

36


COSA VEDERE<br />

� La Cattedrale - Fondata alla fine dell'XI secolo dal vescovo Gerns in<br />

stile normanno-gotico, è stata ampliata e modificata più volte dal XIV secolo fino al<br />

XVII secolo, mantenendo il suo stato originale.<br />

Di grande importanza è il Tesoro della Cattedrale, particolarmente ricco di opere<br />

d'arte di alto valore storico e artistico che tra le altre cose mette in luce il celebre<br />

Sarcofago di Fedra, opera in marmo splendida ed elegante di epoca romana.<br />

Negli archivi della cattedrale è conservato un documento unico e misterioso, la<br />

lettera "del diavolo", un manoscritto del XVII secolo, scritto in caratteri<br />

indecifrabili, trovato da una suora.<br />

�Il Convento Santo Spirito - uno dei monumenti più belli della Sicilia.<br />

Costruito nel 1260, comprende la chiesa e il monastero cistercense allegata.<br />

� Chiesa di San Lorenzo e Ipogeo - Chiamato "Purgatorio", è stato<br />

costruito nel XVII secolo in luogo di un omonimo più antico e sacro edificio.<br />

All'interno, una sola nave, si possono ammirare otto belle statue femminili di<br />

Giuseppe e Giacomo Serpotta, che rappresentano le virtù: la Mitezza, la Religione, la<br />

Forza, la Giustizia, l’Amore, la Semplicità, la Carità, la Prudenza.<br />

Adiacente all’edificio dell'ex monastero, sede del Comune, si costruito il Teatro Luigi<br />

Pirandello, l'opera di GB Basile, finalmente restaurato e restituito, dopo molti anni,<br />

al suo splendore originale.<br />

37


�I RISTORANTI<br />

Leon d'oro: Viale Emporium 102 Tel. 0922 414400<br />

Kaos Hotel Ristorante: Villaggio Pirandello - C.da Cumbo - Tel. 0922 598522<br />

Trattoria dei Templi: Via Panoramica Valle dei Templi, 15 - Tel. 0922 403110<br />

Pix pub: Via Empedocle - Tel. 0922594545<br />

Villa Athena. Via Passeggiata Archeologica, 33 - Tel. 0922 596288<br />

Il Casello: Viale Emporium, 1 Valle dei Templi (Ag) - Tel. 0922 26208<br />

38


CATANIA<br />

Pittoresca e rumorosa Catania è la “città del vulcano”. Scura e cupa come un dio<br />

introverso, l’Etna domina dalla sua altezza le strade frenetiche della città che<br />

simboleggiano la caratteristica essenziale del Catanese: l’attività.<br />

Si adattano bene ai catanesi i simboli della loro città: l'elefante, animale, buono,<br />

coraggioso e Sant’Agata, vergine e martire in grado di arrestare la furia dell'Etna<br />

con il potere soprannaturale del suo velo.<br />

Catania è una città scura, perché costruita con la pietra nera del suo vulcano e , nello<br />

stesso tempo, solare con le sue 2.528 ore di sole all'anno – detiene la media più alta<br />

in Italia. E' una città antica, che trova le sue origini nelle colonie greche eppure<br />

sembra quasi indifferente a suo passato al loro passato, ad esempio il Teatro Greco è<br />

quasi nascosto alla fine di una piccola strada.<br />

Katan è stata fondata sui fumanti resti di un villaggio siculo da coloni greci nel<br />

corso dell'anno 729 a.C. Il suo nome significa collina e su una collina, in effetti,<br />

l'acropoli fu costruita nella zona che è oggi il più grande monastero dei Benedettini.<br />

39


COSA VEDERE<br />

� La Cattedrale di S. Agata costruita tra il 1078 e il 1093. All'interno<br />

della cattedrale si trovano le tombe di Vincenzo Bellini e dei re aragonesi Federico II<br />

e Costanza d'Aragona, moglie di Federico III.<br />

La Santa patrona è celebrata per un intero mese dal 5 gennaio-12 febbraio, ma il<br />

vertice della festa si ha nei giorni 3-4-5 febbraio, quando la bara con le reliquie della<br />

Santa viene portata in processione attraverso la città.<br />

� La Fontana dell'Elefante – Situata nel centro di Piazza del Duomo, è<br />

opera di Giovan Battista Vaccarini. È costituita da un elefante di pietra lavica di<br />

epoca romana e un obelisco egiziano in granito Syene con geroglifico riguardante il<br />

culto di Iside. L'elefante è spesso rappresento come l’animale a sostegno del mondo<br />

ed è considerato un animale cosmico, perché il corpo ha in sé la struttura del cosmo:<br />

quattro pilastri che sostengono una sfera.<br />

Castello Ursino - Il castello fu costruito per ordine di Federico II di<br />

Svevia tra il 1239 e il 1250 e oggi ospita il Museo Civico. Un tempo circondato dal<br />

mare, nel XIV secolo fu la residenza reale degli Aragona; trasformato secondo lo stile<br />

rinascimentale nel XVI secolo, è stato circondato dalla lava in eruzione del<br />

1669 e di seguito allontanato dal mare.<br />

40


SIRACUSA<br />

Dalla sua splendida posizione sulla costa orientale della Sicilia, la città di Siracusa si<br />

estende al largo dell'isola di Ortigia, che ospita le più importanti testimonianze del<br />

suo glorioso passato. Ortigia è collegata da un ponte alla terraferma, dove si trova la<br />

città moderna.<br />

E 'stata fondata nel 734-733 a.C. da un gruppo di coloni corinzie prese il nome di<br />

Syraka.<br />

A Siracusa è collegato il nome di Dionigi I, uno dei più grandi principi del suo<br />

tempo, che ha garantito la sua egemonia sulla Magna Grecia e conquistato un<br />

grande prestigio in tutto il Mediterraneo. Solo con grande sacrificio e l'inganno, i<br />

Romani nel 212 a.C. riuscirono a conquistare la città, difesa dalle straordinarie opere<br />

di Archimede. Nonostante il suo declino, Siracusa è rimasta la città più conosciuta e<br />

più importante della Sicilia, al punto che l'imperatore d'Oriente Costante II, per un<br />

periodo la scelse come capitale del suo impero.<br />

Solo dopo la conquista araba nel 878, ha perso la sua supremazia tra le città di Sicilia<br />

e ha iniziato il suo lento declino.<br />

41


COSA VEDERE<br />

� Il Tempio di Apollo e Artemide - Risale al tardo VII secolo ed è quindi il<br />

più antico dei grandi templi greci in Sicilia. Nel corso dei secoli è stato<br />

successivamente trasformato in chiesa bizantina, moschea, basilica cristiana e tutte<br />

le successive impronte furono scoperte durante gli scavi eseguiti tra il 1938 e il<br />

1943. Il tempio era dorico, e presenta alcune peculiarità dovute all’era arcaica.<br />

�La Cattedrale - La cattedrale che domina la piazza, circondata da eleganti<br />

edifici barocchi (questi, tra le altre cose, sono una peculiarità di Ortigia, in quanto si<br />

trovano in tutta l'isola) e occupa un'area sacra antica.<br />

� Il Parco Archeologico di Neapolis. La Latomia - sono cave di pietra da<br />

cui i materiali sono stati rimossi per l'estensione urbana di Siracusa. La più<br />

suggestiva è la Latomia del Paradiso, immersa in un rigoglioso giardino. Il famoso<br />

"Orecchio di Dionisio”, una grande grotta che si svolge in uno straordinario effetto<br />

di amplificazione acustica. Si dice che il tiranno da cui la grotta prende il nome,<br />

nascosto nei pressi di una fessura sulla roccia, ascoltasse qualsiasi conversazione,<br />

anche sottovoce, dei prigionieri rinchiusi in essa. A breve distanza si trova la grotta<br />

"dei Cordeliers", così chiamata perché vi lavoravano solo i cordai. Inoltre, al fine, la<br />

più piccola Latomia.<br />

� Il Teatro Greco "E’ l'espressione più perfetta di architettura teatrale e<br />

uno dei teatri più grandi del mondo greco (138,60 m di diametro). Nel teatro, che è<br />

scolpito nella roccia della collina, ci sono state messe in scena le prime tragedie e<br />

commedie di autori famosi come Eschilo ed Epicarmo e ancora oggi la scena antica è<br />

calpestato dagli attori. Ogni due anni, infatti, il National Institute of Ancient<br />

Drama organizza qui gli spettacoli "classici", con solo drammi della Grecia antica.<br />

�L'Ara Ierone - I resti di questa gigantesca struttura si trovano vicino al<br />

teatro. Era un altare, quasi 200 metri di lunghezza, che è stato officiato ai sacrifici<br />

pubblici della città.<br />

42


� L'Anfiteatro Romano - Risale al terzo o quarto secolo d.C., è di forma<br />

ellittica, con diametro esterno di 140 e 119 metri, leggermente più piccolo che<br />

l'Arena di Verona. Dal 1526 la Spagna ha portato alla spoliazione sistematica dei<br />

monumenti di Neapolis nella costruzione delle fortificazioni di Ortigia,<br />

naturalmente, causando gravi danni alle strutture, probabilmente, allora erano<br />

ancora ben conservati. I monumenti sono stati portati alla luce durante gli scavi<br />

successivi dal XIX secolo.<br />

43


MESS<strong>IN</strong>A<br />

Vi è una forte tentazione - quando si deve parlare della storia di Messina - di essere<br />

portato via con la magia della leggenda e perso nel mito e nella favola. Poche città,<br />

crediamo che siano così ricche di credenze popolari come quella sullo Stretto. Tra<br />

queste, si dice che Nettuno separò, con un solo colpo di tridente, la Sicilia dal<br />

continente e che Saturno, innamorato della bellezza di questo luogo, fondò lì l'antica<br />

città.<br />

Zancle il suo vecchio nome, in greco “falce”, evoca la peculiare forma a falcata<br />

(forma di falce) del suo porto, fin dai tempi antichi ne fece un sicuro punto di<br />

approdo. Nell'VIII secolo a.C., la città cominciò a crescere, con l'aiuto del commercio<br />

e del traffico portuale. L'arrivo dei popoli 'messenici' cambierà il nome in Messina.<br />

Con il periodo normanno, Messina divenne uno delle più grandi città di Sicilia. Fu<br />

costruito il palazzo reale, l'arsenale si potenziarono le fortificazioni costruite lungo<br />

la costa.<br />

Il 28 dicembre 1908, un violento terremoto distrusse quasi completamente Messina,<br />

provocando circa 60.000 vittime. Il programma di ricostruzione richiese molto tempo<br />

e volle dare una nuova configurazione all'immagine della città, creando un<br />

moderno piano stradale reticolare, conservando e recuperando le testimonianze<br />

architettoniche e artistiche che avevano resistito al sisma e dando, soprattutto, una<br />

particolare attenzione alle caratteristiche anti-sismiche agli edifici di nuova<br />

costruzione.<br />

44


COSA VEDERE<br />

�La Catedral - L'edificio normanno fu costruito nel 1160 e modificato nel<br />

1300 e il 1500 - si sviluppa su una basilica, divisa in tre parti da due file di colonne<br />

con tre absidi semicircolari, accanto al quale sorge il bel campanile..<br />

Il Duomo è una delle chiese più antiche della Sicilia. Di particolare interesse il suo<br />

tesoro, ricco di raffinati oggetti d'oro, d'argento e tessili, opere di maestri del luogo,<br />

conosciuto in tutta Europa. La bella torre campanaria, ricostruita più volte, possiede<br />

il più grande orologio astronomico del mondo, realizzato a Strasburgo nel 1933 è<br />

composto da molti quadranti animati che indicano le ore, giorni, mesi, i pianeti e<br />

feste religiose, a mezzogiorno si ha un vero spettacolo da non perdere.<br />

� Fonte di Orione - è una monumentale opera di Montorsoli del secolo<br />

XVI, che rappresenta Orione, uno dei mitici fondatori della città.<br />

� La fontana di Nettuno - Questa elegante opera del 1557 creata da<br />

Giovanni Angelo Montorsoli si trova in Piazza Unità d’Italia. Più volte modificata,<br />

la fontana di Nettuno rappresenta Nettuno che calma il mare dello Stretto.<br />

45


RAGUSA<br />

Il nome della città deriva dall'antica Hybla Heraia, centro siculo ellenizzato nel XI<br />

secolo a.C. Identificata con l'attuale Ragusa Hibla Inferiore - la parte più antica<br />

della città - e con l’altra parte, Ragusa Superiore che, divise da una gola, formano la<br />

città di oggi.<br />

Ragusa è una città antica a misura d’uomo, donna, bambino. Città elegante dal<br />

colore della pietra e avvolta costantemente da un ottimo odore di miele. Ibla fu<br />

colonizzata dai Greci di Siracusa e condivise, nel corso dei secoli, il destino di tutta<br />

la Sicilia passando alternativamente sotto il dominio dei Romani, Bizantini, Arabi,<br />

Normanni, Angioini e Spagnoli.<br />

Completamente distrutta dal terribile terremoto del 1693, riemerse estendendosi ad<br />

Occidente e fu abbellita da monumenti barocchi che si trovano praticamente ad ogni<br />

passo e sono la gloria della città.<br />

46


COSA VEDERE<br />

� A Ragusa Superiore - Museo Archeologico Hibleo Regionale, la<br />

Cattedrale, dedicata a San Giovanni Battista, splendido edificio iniziato nel primo<br />

Settecento.<br />

� A Ragusa Ibla Inferiore – Scendendo dal Corso Italia si può raggiungere<br />

il cuore di Ragusa la quale è anche accessibile da tre ponti, o da una lunga scalinata<br />

che porta alla Chiesa di Santa Maria delle Scale.<br />

La Chiesa del Purgatorio nella sua facciata mostra una bella porta barocca.<br />

Altri palazzi in tipico stile barocco sono il Palazzo Casentini e il Palazzo della<br />

Cancelleria del XVIII secolo.<br />

Ricordiamo la chiesa di Santa Maria dell'Itria e la Chiesa di San Giorgio.<br />

Senza dubbio la più importante chiesa di notevole interesse architettonico è la Chiesa<br />

di San Giorgio Vecchio, con una splendida porta in stile gotico - catalano, con un<br />

altorilievo raffigurante San Giorgio che uccide il drago, e aquile aragonesi.<br />

Dal magnifico giardino hibleo si può godere di splendida vista e visitare la Chiesa<br />

dei Cappuccini Vecchi, San Giacomo e San Domenico del Rosario.<br />

47


PIAZZA ARMER<strong>IN</strong>A<br />

Ricca di monumenti medievali, palazzi barocchi, edifici religiosi ed eleganti giardini,<br />

si colloca in cima a tre alture nella zona collinare della Sicilia.<br />

A Piazza Armerina è associata, soprattutto, la Villa Romana del Casale, uno dei<br />

ritrovamenti archeologici più importanti della Sicilia, a circa 3 km dal paese. Questa<br />

è una delle testimonianze più notevoli della Sicilia romana imperiale, costruita tra la<br />

fine del III secolo e gli inizi del IV. Casa molto lussuosa, articolata in tre serie<br />

principali di sale, colonnati, cortili e sale termali, con un identità di progetto degna<br />

del valore più alto. Interessante, in particolare, i mosaici pavimentati (superficie di<br />

circa 3500 metri), ornamentali e figurativi, che adornano ogni angolo, forse al<br />

mondo, nulla può essere messo a confronto di tale progetto e alla sua magnificenza.<br />

Tra gli ambienti di particolare interesse vi sono le sale termali che, oltre ai mosaici,<br />

mostrano tracce del sistema di approvvigionamento idrico della città. Le grandi<br />

stanze del gioco, sono decorate con scene di caccia,invece il pavimento della stanza<br />

dei ginnasti raffigura ginnasti impegnati in varie discipline sportive. Gli<br />

appartamenti del proprietario della villa mostrano, tra le altre cose, decorazioni di<br />

<strong>Ulisse</strong> e Polifemo e la famosa scena erotica.<br />

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CEFALÚ<br />

Grazie all'importanza strategica del luogo, protetto da una roccia, e alla fertilità del<br />

suolo, già in epoca primitiva ci furono i primi insediamenti nella zona di Cefalù. La<br />

loro presenza è attestata dai reperti rinvenuti nelle grotte del versante orientale della<br />

roccia. La storia del centro urbano comincia nel V secolo a.C. Risalgono a quel tempo<br />

resti di mura megalitiche che circondano la città ai piedi della roccia.<br />

L'antico nome di Cefalù, Kephaloidion, probabilmente derivato dal Kefalas greco,<br />

significa "testa".<br />

Il Duomo (Cattedrale) SS. Salvatore (SSmo. Salvador) domina la piazza e ha un<br />

ruolo importante nell’organizzazione urbana della città, in quanto la sua mole si<br />

staglia sugli altri edifici,sottolineando l'autorità del potere religioso che rappresenta.<br />

All'interno, l'abside, il transetto e le pareti adiacenti sono decorate con mosaici<br />

dorati che culminano nel grande Cristo Pantocratore, un esemplare perfetto di puro<br />

stile bizantino e che è forse la rappresentazione più sublime di Cristo nell’arte<br />

cristiana. Di seguito sono rappresentati la Vergine, gli Angeli, gli Apostoli, tutti<br />

disposti secondo i criteri della gerarchia liturgica.<br />

49


TAORM<strong>IN</strong>A<br />

A 52 km da Messina nella pianura rocciosa del Monte Tauro, ripida collina a<br />

strapiombo sul mare, che si affaccia sulla costa ionica, si trova la città di Taormina.<br />

Fondata nel 358 a.C. Tauromenion città greca aveva la sua acropoli sulla vetta del<br />

Monte Tauro. La città crebbe notevolmente sotto il dominio romano. Gli arabi la<br />

distrussero due volte e durante la dominazione normanna la città si estese. A<br />

Taormina si è avuto uno straordinario sviluppo nel XX secolo, diventando una<br />

rinomata località turistica internazionale. Il paesaggio, con le colonne del tempio dei<br />

Dioscuri di Agrigento, le cupole di San Giovanni degli Eremiti di Palermo araba e la<br />

torre di telefonia mobile del Duomo di Messina, sono nell'immaginario collettivo, le<br />

mete più ambite del turismo.<br />

La prima tappa quando si arriva a Taormina è il teatro Greco: sullo sfondo, l'Etna e<br />

il mare.<br />

Il Teatro fu costruito nel periodo ellenistico e poi quasi completamente ricostruito in<br />

epoca romana. Per la sua ampiezza, è il teatro classico della Sicilia dopo quello di<br />

Siracusa.<br />

Dalla parte superiore della cavea e, soprattutto, dalle terrazze si può godere un<br />

panorama indimenticabile.<br />

Palazzo Corvaia è la sede del primo Parlamento siciliano del XV secolo di cui la<br />

parte più antica è la torre araba.<br />

Nei pressi del palazzo vi è la Chiesa di Santa Caterina, del XVII secolo, costruita su<br />

parti di un tempio di età ellenistica. Dietro questa chiesa sono i resti dell'Odeon<br />

romano di epoca imperiale.<br />

Poco prima della Porta Messina vi è la Chiesa di San Pancrazio, costruita sulle<br />

rovine del tempio ellenistico di Giove Serapide, le cui pareti si ritrovano ancora<br />

nell’attuale chiesa cristiana.<br />

La Cattedrale di San Nicolò è del tredicesimo secolo. L'interno è a tre navate e vicino<br />

l'altare maggiore ci i leoni e lo scudo della città, simboleggiata anche dalla donna<br />

"toro”', che si trova anche sulla fontana barocca nella piazza antistante.<br />

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NOTO<br />

"Giardino di pietra, città d'oro, città della commedia, città barocca, ... Noto”.<br />

La definizione penultima, “città della commedia”, appartiene a Leonardo Sciascia.<br />

La città fondata nel 1703, sorge a sud-est del fiume Asinaro. Distrutta dal terremoto<br />

del 1693, in epoca classica era un centro greco dipendente da Siracusa, dopo divenne<br />

una colonia romana. Durante la dominazione araba divenne la capitale del Val di<br />

Noto. Dopo la seconda guerra mondiale ci fu un progressivo abbandono del centro<br />

storico, con la nascita di nuovi quartieri a sud della città.<br />

L'attuale Noto, è un gioiello barocco. Attraversando la Porta Reale, inizia Corso<br />

Vittorio Emanuele, lungo il quale si possono ammirare numerosi edifici<br />

monumentali del XVIII secolo, di grande valore artistico. La Chiesa di San<br />

Francesco, con l'ex convento dei Francescani, e il monastero benedettino di<br />

Salvatore. Il Museo Civico ospita sculture di Gian Domenico Gagini, oggetti d'arte<br />

dal XV secolo, alcuni reperti archeologici di età preistorica, greca e romana. La<br />

Chiesa di Santa Chiara ospita al suo interno la Vergine di Antonello Gagini. Alla<br />

sommità di una scala a tre rampe, sorge il Duomo, dedicato a San Nicolò di Mira, a<br />

tre navate, con belle caratteristiche architettoniche, altari in marmo, affreschi e<br />

un'urna d'argento del XVI secolo che contiene le reliquie di San Corrado<br />

Confalonieri patrono di Noto. Completano e arricchiscono il tutto, la Piazza del<br />

Palazzo Arcivescovile, la Chiesa e il Monastero del Salvatore e Palazzo Lanolina.<br />

A sinistra della piazza, vediamo Palazzo Nicolaci Villadorata, il XVIII secolo, che<br />

oggi ospita la biblioteca, famosa per le splendide figure grottesche che adornano gli<br />

eleganti balconi barocchi. .<br />

51


ERICE<br />

Sorge in cima al Monte San Giuliano, che domina la città di Trapani, 751 metri<br />

sopra il mare. Il nome di Erice deriva dal siculo - italico Eryx, che significa<br />

“montagna”. Nelle sue grotte che si affacciano sul mare, abitarono paleolitici e<br />

neolitici. Erice città divenne Elima, e aveva un tempio dedicato alla dea della<br />

fertilità, Astarte, Venere Ericina dei Romani. Prima e dopo il breve dominio dei<br />

Greci, Erice fu punica, come attestato ancora dalle sue possenti mura. Seguì la storia<br />

di tutta l'isola: fu bizantina e arabo dall’anno 831, sotto il nome di GegeL-Hamed.<br />

Divenne normanna nel XII secolo. La città ricevette il nome dato alla roccia dal<br />

conte Ruggero, e conserva tre oprte dell’epoca medievale: Porta Trapani, Porta<br />

Carmine e Porta Spada.<br />

La visita di Erice è tra le più raccomandate per l'interesse che il sito offre dal punto<br />

di vista storico e artistico, per la bellezza del suo paesaggio e per la straordinaria<br />

vista da cui si gode dalla cima. Le sue stradine tortuose, le piccole piazze e i cortili<br />

coni fiori, un ricco artigianato di ceramiche, fanno di Erice una tappa irrinunciabile<br />

nella provincia di Trapani.<br />

La Chiesa Madre emerse nella prima metà del XIV secolo e fu dedicata alla Madonna<br />

dell'Assunzione. La precede un gran campanile, della stessa epoca, che in origine era<br />

una torre di guardia. Al suo interno sono conservate in numerosi dipinti, sculture e<br />

oggetti di artigianato siciliano attribuiti ad artisti noti, come Laurana Mancino.<br />

Il castello, del V-VII secolo a.C., sorge sui resti dell'antico tempio dedicato a Venere,<br />

su una roccia alta e isolata che una volta era legata al resto da un ponte levatoio. I<br />

Normanni lo resero inattaccabile.<br />

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SEGESTA e SEL<strong>IN</strong>UNTE<br />

Segesta, chiamato dai Greci Egesta e Segesta dai Romani, fu, insieme a Erice e<br />

Entella, uno dei più importanti centri di sviluppo della civiltà degli elimi. La città<br />

sorgeva su una grande pianura, compresa tra le due cime del monte Barbaro, per sua<br />

natura particolarmente protetta. Il teatro, al di fuori dell'area urbana si trova sulle<br />

pendici settentrionali del Monte Barbaro. Abbastanza bene mantenuto il magnifico<br />

tempio dorico, che per il suo aspetto e posizione, contribuisce a nobilitare il luogo in<br />

cui si trova. Veramente non è un tempio, ma un peristilio di colonne doriche, da<br />

alcuni considerato incompleto in quanto manca la parte interna, e da altri, un<br />

grande recinto all'aperto dove si effettuava riti religiosi.<br />

Il Parco Archeologico, nel territorio di Castelvetrano, protegge le rovine di<br />

Selinunte, la colonia greca fondata da Megara Iblea nel 628 a.C.<br />

Il nome della città deriva da una zona di piante spontanee, il 'sedano Selinon', o<br />

anche dal vicino fiume, il “Selinos” attuale Modione. Si estende su un’area di cui si<br />

può apprezzare la vastità già dall’arrivo, e comprende 10 templi e il santuario, tutti<br />

conservati ottimamente.<br />

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