I fantasmi di Villa Polidori
Domina la paura. Osserva. Agisci! Da quando i loro genitori vengono dati per dispersi durante un viaggio di esplorazione nelle profondità dell’oceano, Petronella e i suoi fratelli vivono insieme agli eccentrici nonni nel “Polidorium”, una villa fatiscente a acciata sul mare. Ben presto capiscono che lì, tra le “Pareti Erranti”, si nascondono molti segreti... l’impresa di pompe funebri nel seminterrato è soltanto il primo. Chi sono Musgret, la Zia Morta e Dita Gelate? Che potere ha Hodder Morkel, il defunto baleniere che, un tempo, era il proprietario del Polidorium? Quando la per da compagna di classe Marie-Hedwig si vanta di conoscere il segreto della famiglia Polidori, Petronella decide di vincere la paura e di arrivare al fondo del mistero...
Domina la paura. Osserva. Agisci!
Da quando i loro genitori vengono dati per dispersi durante un viaggio di esplorazione nelle profondità dell’oceano, Petronella e i suoi fratelli vivono insieme agli eccentrici nonni nel “Polidorium”, una villa fatiscente a acciata sul mare.
Ben presto capiscono che lì, tra le “Pareti Erranti”, si nascondono molti segreti... l’impresa di pompe funebri nel seminterrato è soltanto il primo. Chi sono Musgret, la Zia Morta e Dita Gelate? Che potere ha Hodder Morkel, il defunto baleniere che, un tempo, era il proprietario del Polidorium?
Quando la per da compagna di classe Marie-Hedwig si vanta di conoscere il segreto della famiglia Polidori, Petronella decide di vincere la paura e di arrivare al fondo del mistero...
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l’inizio <strong>di</strong> una storia da far rizzare i capelli!»<br />
Si aggiustò il cappello piumato e fece un passo avanti a<br />
gambe rigide. Al contrario <strong>di</strong> Petronella e Pellegrino, alla <strong>di</strong>visa<br />
da scout aveva preferito un completo scozzese composto da<br />
una camicetta formale, una gonna al polpaccio e tacchi a spillo.<br />
Al momento era nella sua fase da anziana signora <strong>di</strong>stinta. Ne<br />
facevano parte anche i vari cappelli che andava alternando<br />
(da qui le tante cappelliere con cui aveva caricato Petronella<br />
e Pellegrino; alla sua età, sosteneva, non le era più consentito<br />
trasportare certi pesi. Se lo si chiedeva a Petronella, quelle fasi<br />
mettevano alla prova i nervi <strong>di</strong> tutta la famiglia. Ma a Petronella<br />
nessuno lo chiedeva).<br />
«I pie<strong>di</strong> e la schiena mi fanno male. Il sole mi scotta la pelle»<br />
<strong>di</strong>chiarò Pellegrino con il tono <strong>di</strong> uno scienziato che riassume<br />
i risultati delle sue ricerche. «Inoltre, ho una gran fame e... oh!<br />
Che cosa abbiamo qui?» Colto da un fervore improvviso, lasciò<br />
cadere nella polvere cappelliera, valigia e zaino e si precipitò<br />
alla recinzione segnata dalle intemperie per esaminarla a<br />
fondo con la sua piccola lente d’ingran<strong>di</strong>mento. «Physeter<br />
macrocephalus! Senza ombra <strong>di</strong> dubbio».<br />
Petronella sospirò, ma solo interiormente. La pre<strong>di</strong>lezione<br />
<strong>di</strong> Pellegrino per le scienze naturali e i termini in latino<br />
era sempre un po’ fuori luogo, ma specialmente qui e ora,<br />
pensava. Anche a lei piacevano gli animali, ma quelli vivi<br />
(avere un animale domestico tutto suo era sempre stato<br />
il suo più grande desiderio, o se non altro il secondo più<br />
grande), mentre a Pellegrino interessavano più che altro le<br />
parti che li componevano e le relative definizioni. Chiunque<br />
costruisca una recinzione <strong>di</strong> ossa <strong>di</strong> animali attorno a casa<br />
sua non può essere una brava persona, pensò lei, nel debole<br />
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