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Monografia Molestie Olfattive 3^ edizione

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MOLESTIE OLFATTIVE<br />

Figura 4 -3 esempio di rilevazioni quantitative operate da un IOMS installato in ingresso ad uno scrubber a servizio<br />

di un impianto di trattamento acque<br />

L’utilizzo del naso elettronico per il monitoraggio in continuo degli odori, oltre a consentire la<br />

determinazione di impatto olfattivo in scenari emissivi particolarmente complessi, caratterizzati da<br />

elevata variabilità o cause difficilmente prevedibili, può rappresentare un utilissimo strumento<br />

gestionale al fine del controllo di processo e dell’individuazione di eventuali anomalie rispetto ad una<br />

condizione di riferimento, consentendo di identificare l’origine degli odori e guidare il gestore<br />

dell’impianto nel processo di definizione delle soluzioni più efficaci per la mitigazione degli impatti<br />

odorigeni sul territorio, ottimizzando il rapporto costi/benefici delle stesse.<br />

3.1.3 Analisi chimica per la caratterizzazione degli odori<br />

L'analisi chimica applicata alla caratterizzazione delle emissioni odorigene riveste un ruolo cruciale<br />

nella comprensione e nel controllo degli odori provenienti dai processi industriali, tra cui i quali quelli<br />

di fonderia. Attraverso la caratterizzazione chimica delle emissioni odorigene è possibile identificare<br />

e quantificare le sostanze chimiche responsabili del malodore, al fine di sviluppare strategie efficaci<br />

per la prevenzione e il trattamento di tali emissioni. Inoltre, dall’identificazione e quantificazione delle<br />

sostanze, è possibile anche valutare la loro pericolosità, valutando, a seguito di opportune valutazioni,<br />

il rispetto di limiti di esposizione per il lavoratore e/o per il cittadino. Per ottenere informazioni sulla<br />

natura chimica delle emissioni odorigene, si utilizzano diverse tecniche strumentali avanzate. La<br />

tecnica più utilizzata in questo contesto è la cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa<br />

(GC-MS), che consente la separazione e l'identificazione di composti volatili presenti nel campione<br />

gassoso. Infatti, la GC-MS permette di ottenere informazioni dettagliate sulla composizione chimica<br />

delle emissioni, identificando i composti organici volatili (COV) presenti nel campione analizzato. Nel<br />

dettaglio, l’analisi GC-MS consente:<br />

- Separazione dei componenti: la gascromatografia (GC) è una tecnica di separazione in cui i<br />

composti volatili vengono separati sulla base delle loro proprietà chimico/fisiche. I composti<br />

si muovono attraverso la colonna a diverse velocità, consentendo dunque la risoluzione di<br />

miscele complesse, quali i campioni odorigeni. Il tempo con cui un composto raggiunge la fine<br />

della colonna cromatografica viene definito tempo di ritenzione. Tale valore è caratteristico<br />

per ogni composto, nelle condizioni di analisi stabilite. Il risultato della separazione è un<br />

cromatogramma: ogni picco nel cromatogramma rappresenta un composto separato<br />

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