Giornale dei Navigli n. 4 - 26 gennaio 2024
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4<br />
Venerdì <strong>26</strong> Gennaio <strong>2024</strong><br />
CONFIDENZIALE (rec) Vivo in<br />
uomini e storie che non<br />
posso fare finta che non<br />
siano una continua provocazione<br />
alla mia vita,<br />
che non posso non considerare<br />
come un dono di<br />
Dio. Chi di noi non ha a<br />
“tiro di cronaca del nostro<br />
temp o” persone speciali<br />
che diventano veri esempi<br />
da seguire? Mio padre, mia<br />
madre, mio nonno, mio<br />
fratello e poi ancora… altr i<br />
e altri ancora da stimare,<br />
da citare, da osservare.<br />
Persone di cui vorrei avere<br />
la loro forza, il coraggio, la<br />
fedeltà, il giudizio, la fede.<br />
Ecco vorrei, vorrei, vorrei…<br />
Ma cosa mi ferma dall’e s-<br />
sere come loro? Cosa mi<br />
impedisce di seguire con<br />
assiduità il loro esempio al<br />
punto di farlo diventare<br />
mio, rendere carne quel<br />
“ecco vorrei essere come<br />
lui…come lei?”O vviamente<br />
nella circostanza della<br />
realtà in cui vivo…<br />
Ecco, questo è il racconto<br />
di un amico di sempre,<br />
Carlo Blagho, conosciuto<br />
nel 1974 a Brindisi e<br />
vissuto tra una telefonata e<br />
l’altra in questi 50 anni e<br />
rivisto a novembre dello<br />
scorso anno. Ve ne parlo<br />
perché fa parte di quei<br />
tanti doni di Dio che nella<br />
mia vita ho ricevuto. Ve ne<br />
parlo perché resta un dono<br />
di Dio per moltissime altre<br />
pers one...<br />
Carlo Blagho nasce il 29<br />
agosto 1939 a Corigliano<br />
d’Otranto (Lecce). Da oltre<br />
sessant ’anni è educatore<br />
salesiano laico, attualmente<br />
svolge la sua attività<br />
n e l l’opera salesiani di Lecce.<br />
Circa cinquant’anni fa<br />
inizia a interessarsi alla<br />
poesia che è divenuta per<br />
lui una preferenziale forma<br />
d’espressione e di comu-<br />
A CURA DI RENATO CAPORALE<br />
Carlo Blagho, poeta Salesiano…<br />
senza sosta<br />
nicazione. Ha pubblicato<br />
sette raccolte di Poesia che<br />
hanno ottenuto un grande<br />
successo tra i lettori, apprezzati<br />
dalla critica per il<br />
loro contenuto culturale,<br />
simbolico, unitamente a<br />
una forte carica emotiva<br />
che vitalizza dall’interno la<br />
poesia dandole slancio e<br />
for ma.<br />
Spunti di intervista del<br />
29 dicembre 2021<br />
Integrale : https<br />
://www.youtub<br />
e . c o m / w a t-<br />
ch?v=Jz5sywWhcRY&t=516s<br />
Domanda: Carlo adesso<br />
veniamo alla Poesia,<br />
da dove viene l’i s p i razione?<br />
È un Carlo che<br />
ha un attimo e butta giù<br />
subito la poesia oppure<br />
ritorna sulle parole, rivede<br />
il testo e lo agg<br />
iusta?<br />
C ARLO: Non è sempre<br />
così, ci sono delle parole<br />
che sono un flash, un colpo<br />
di sole in testa… Qu e l la<br />
che scrivi subito e così<br />
rimane, non c’è da cancellare<br />
niente, rimane così<br />
- perché, io stesso mi stupivo<br />
- dove forma e contenuto<br />
era un tutt’u no,<br />
senza che io avessi mai<br />
pensato. Per altre invece è<br />
diverso: dove c’è un pensiero<br />
che ha ragione di<br />
esistere attraverso la conoscenza<br />
che tu hai del<br />
cosmo circostante umanizzato<br />
e cristificato, lacerato<br />
ma anche nello stesso tempo<br />
in comunione, e allora<br />
alcune poesie nascono da<br />
ciò che uno vive, da ciò che<br />
uno vede… A volte nascono<br />
in momenti diversi,<br />
tu sei distratto e ti passa<br />
questa idea, appena hai il<br />
tempo per arrivare a una<br />
parte dove c’è un foglio e<br />
una penna scrivi… Poi è<br />
Ospite a Buccinasco nel 2002: da sinistra Vincenzo, Giorgio,<br />
Carlo Blagho e Renato<br />
chiaro che rileggendo<br />
te<br />
ne accorgi<br />
che è sconclusionato<br />
il<br />
ricordo, è<br />
chiaro che rivedi<br />
la forma<br />
ma non la sostanza,<br />
perché<br />
la sostanza<br />
non la<br />
puoi cambiare.<br />
Quindi<br />
puoi avere<br />
delle poesie<br />
brevi con un<br />
c onte nu to<br />
molto forte,<br />
altre molto<br />
lunghe con<br />
un contenuto<br />
più debole,<br />
ma dire l’essenza della<br />
poesia qual è la migliore,<br />
quella o quell’altra, beh... è<br />
difficile stabilirlo. È difficile<br />
perché la poesia, anche<br />
questa, è una emanazione<br />
di due elementi<br />
portanti: lo spirito e, diciamo,<br />
l’anima e la mente.<br />
Questi processi non possiamo<br />
separarli; è come<br />
separare l’acqua e il vino.<br />
Domanda: Le tue poesie<br />
sono tagli di una<br />
concretezza che diciamo<br />
si eleva a Dio, in<br />
una spiritualità diversa.<br />
Eppure Dio non è<br />
citato in ognuna delle<br />
tue poesie, è presente<br />
ma non è citato. Quanto<br />
divino c’è però in tutto<br />
il tuo lavoro di questi<br />
anni?<br />
C ARLO: Mah, io non riesco<br />
a dire quanto divino<br />
c’è nella poesia: è un dono<br />
che è venuto fuori dal cor<br />
o… Nel cortile di Caserta,<br />
sulla proposta a bruciapelo<br />
di questo grande amico,<br />
grande in tutti i sensi,<br />
Giorgio Agnisola, a cui<br />
devo molto. Un giorno mi<br />
ha detto: “Ma tu, dopo<br />
tutto quello che fai, qual è<br />
il tuo hobby?” Giorgio, io<br />
non ho nessun hobby.<br />
Arrivo alla sera stanco e<br />
mi sveglio a memoria<br />
non ho tempo per scrivere<br />
arrivo stanco non ho<br />
neanche la forza… “Da i ,<br />
comincia a scrivere!” C o-<br />
sì è nato, io sono una<br />
proposta tipicamente<br />
oratoriale, tipicamente<br />
salesiana da cortile; tanto<br />
è vero che io molte<br />
espressioni, come devo<br />
dire poetiche, non le ho<br />
scritte mentre stavo seduto<br />
dietro il tavolino, mi<br />
sono venute in mente<br />
Con Carlo Blagho (anni 73/75) a Brindisi nasceva il gruppo Emmaus, fantastica esperienza<br />
mentre stavo in cortile.<br />
Una poesia che nasce da<br />
una manualità è come<br />
mettere le mani in pasta,<br />
buttarle verso un centro...<br />
ed esce la forma, esce il<br />
disegno, esce una figura. È<br />
capitato che su alcune<br />
poesie, dopo averle rilette<br />
dopo giorni, mi sono chiesto:<br />
“Ma io ho scritto questo<br />
?” Queste poesie sono<br />
state come una folgorazione,<br />
ma non è opera mia:<br />
la folgorazione penso che<br />
non sia opera mia, si è<br />
passata ma è misteriosa.<br />
Ecco, in generale è avere<br />
l’attenzione a ciò che vivi<br />
in te e intorno a te… s o-<br />
prattutto lo sguardo delle<br />
persone, il volto delle persone,<br />
il vissuto delle pers<br />
one.<br />
Domanda: Cosa pensi<br />
dello scollamento<br />
n ell’epoca moderna<br />
d e l l’uomo da Dio… n on<br />
è vero o ci stiamo inventando<br />
tutto?<br />
C ARLO: Il rifiuto di Dio è<br />
già partito dalle origini…<br />
Strada facendo, l’u ma n i t à<br />
ha creduto di giustificare<br />
che senza Dio si può vivere<br />
meglio; tante difficoltà di<br />
carattere - come devo dire<br />
– teologico, psicologico<br />
esistenziale... “tanto io mi<br />
faccio da me stesso”, e<br />
questo è l’errore principale.<br />
Nessuno di noi si è<br />
fatto da sé stesso. Siamo<br />
venuti al mondo attraverso<br />
l’unione di un uomo e di<br />
una donna che si sono<br />
voluti bene. Allora questa<br />
autoreferenzialità, così<br />
marcata, però è già distante<br />
da sé stesso come<br />
uomo. È come se volesse<br />
generare un uomo nuovo<br />
(ma non ce la fa) .<br />
Qualche giorno fa Carlo<br />
mi ha mandato alcune copie<br />
del suo ultimo libro<br />
“Come Rugiada” per i nonni<br />
dell’associazione opera<br />
Carmelo Caporale. È stato<br />
fantastico omaggiarlo in<br />
occasione dell’incontro del<br />
venerdì. In quell’o ccasione<br />
Ines, la mia sempre energica<br />
e fedele sorella, ha<br />
letto una bellissima poesia:<br />
SFOGLIA IL TUO DIA-<br />
RIO, che vi proponiamo<br />
ringraziando Carlo Blagho<br />
di essere testimone della<br />
grazia di Dio tra noi.<br />
SFOGLIA IL TUO DIARIO<br />
Amico, sfoglia il tuo diario/<br />
e soffermati sulle stagioni/<br />
della tua vita,/a<br />
quanto hai vergato/ con<br />
incerta calligrafia/nella<br />
tua infanzia/ Sfoglia ancora<br />
il tuo diario/ nel tempo<br />
della tua giovinezza/<br />
dove hai scritto pensieri colorati/e<br />
hai marcato in rosso<br />
parole infuocate/e tinte<br />
di nero parole indigeste/provando<br />
a cancellarle/<br />
scarabocchiandole/ e<br />
graffiando il foglio/ fino a<br />
forarlo/perché l’adoles cenza/<br />
mette fretta/ e non c’è<br />
posto per la sconfitta./ Gira<br />
e rigira i fogli/del tuo diar<br />
io…/ Sei nel tempo della<br />
maturità:/hai riempito di<br />
sostanza/la tua vita/ e ti<br />
senti realizzato./sono rimasti<br />
altri fogli da vergare/ma<br />
solamente l’ultimo foglio/è<br />
marcato da parole ispirate:/<br />
“ho voluto bene al mio<br />
passato/ voglio bene al mio<br />
presente/ credo che vorrò<br />
bene al mio futuro”/ Ho<br />
sfogliato il mio diario che<br />
era solo mio,/ ora, è anche<br />
v ostro.<br />
Lecce,1 <strong>gennaio</strong> 2019<br />
renato.comunicazio -<br />
ne@gmail.com<br />
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