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La bolla sportiva - Valori

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| economiaefinanza | A CURA DI MICHELE MANCINO | PER SEGNALAZIONI SCRIVETE A REDAZIONE@VALORI.IT | | narrativa |<br />

ltrevoci POLITICA,<br />

È ORA<br />

DI SUPERARE<br />

IL DECENNIO<br />

DEL “GRANDE ZERO”<br />

“Da ormai tre anni siamo nella<br />

morsa della crisi”. Esordisce<br />

così Alberto Berrini nel suo<br />

ultimo libro. Dopo il suo<br />

precedente lavoro, “Come<br />

si esce dalla crisi”, pubblicato<br />

nel 2009, l’autore, editorialista<br />

di <strong>Valori</strong>, torna ad analizzare la situazione<br />

economica che il mondo sta attraversando,<br />

cercando di capirne le cause, gli errori e le vie<br />

d’uscita, con un riferimento importante a Keynes<br />

e alla crisi del ’29. Un’analisi degli ultimi 10<br />

anni, dal 2000 al 2010, definiti da Paul Krugman<br />

il decennio del “Grande zero”, perché, citando<br />

l’economista americano, “non è accaduto nulla<br />

di buono e nessuna delle cose ottimistiche<br />

e positive che credevamo sarebbero accadute<br />

ha finito con il concretizzarsi”. Il racconto<br />

dei tre anni della crisi, che si è evoluta, come<br />

ha osservato Deaglio, “come un virus che muta<br />

nel tempo”: dallo scoppio della tempesta<br />

dei subprime nel 2007 a quella del debito<br />

sovrano, che oggi sta travolgendo interi Stati<br />

e i titoli che hanno emesso. Una crisi che<br />

potrebbe sembrare superata nella sua fase<br />

più acuta, ma che, secondo Berrini, in nessuna<br />

delle sue manifestazioni è stata completamente<br />

superata. Sono stati adottati “interventi<br />

congiunturali, che non sono in grado<br />

di affrontare quei cambiamenti epocali<br />

irreversibili che hanno caratterizzato il primo<br />

decennio del nuovo secolo”, spiega l’autore,<br />

secondo cui, invece, “serve un nuovo paradigma<br />

come era stato quello keynesiano che aveva<br />

permesso di affrontare con successo la Grande<br />

depressione degli anni 30”.<br />

ALBERTO BERRINI<br />

NELLA MORSA DELLA CRISI<br />

APPUNTI PER UN NUOVO NEW DEAL<br />

Diabasis, 2010<br />

WECONOMY:<br />

SIAMO<br />

QUINDI<br />

SONO<br />

Ci sono<br />

due aspetti<br />

interessanti<br />

in questo libro<br />

collettivo:<br />

il contenitore<br />

e il contenuto. “Weconomy”<br />

è in modalità 2.0. È navigabile:<br />

contiene infatti in ogni sezione<br />

i QR codes per collegarsi<br />

con lo smartphone alla<br />

corrispondente pagina web.<br />

È un progetto aperto, perché<br />

si trova la versione pdf scaricabile<br />

gratuitamente; libero, grazie<br />

alla licenza creative commons;<br />

infinito, cioè in versione beta<br />

perenne. Il we è la particella<br />

chiave, soluzione che ha<br />

nel contributo collettivo il suo<br />

senso più profondo. Le reti<br />

non sono solo un’infrastruttura,<br />

ma una modalità di lavoro<br />

che si confronta e condivide<br />

le conoscenze. <strong>La</strong> new economy<br />

è fatta di partecipazione,<br />

cambio dei poteri, trasparenza,<br />

valorizzazione delle diversità<br />

culturali. Imprenditori come<br />

Adriano Olivetti e Robert Bosch<br />

erano stati precursori di questa<br />

filosofia. Oggi con la rivoluzione<br />

digitale e i social network<br />

si assiste a una migrazione<br />

dal mondo reale a quello virtuale,<br />

dove si forma un’individualità<br />

collettiva. «Insieme, io sono».<br />

A CURA DI LOGOTEL<br />

WECONOMY<br />

B.C.Dalay editore, 2010<br />

30 ANNI FA<br />

BANKITALIA<br />

APPOGGIÒ<br />

AMBROSOLI<br />

Forse non<br />

c’era bisogno<br />

del papello<br />

dei Corleonesi,<br />

custodito<br />

da Ciancimino,<br />

per capire quale fosse l’intreccio<br />

politico-mafioso che attanagliava<br />

l’Italia del secondo dopoguerra.<br />

C’è chi a suo tempo denunciò<br />

quell’intreccio e, per questo<br />

motivo, pagò con la vita. Come<br />

accadde a Giorgio Ambrosoli,<br />

uomo onesto che scoperchiò<br />

la vicenda, collegata al dissesto<br />

delle banche di Michele<br />

Sindona. Sullo sfondo c’è<br />

la storia della Loggia massonica<br />

P2 di Licio Gelli che condizionò<br />

la vita democratica italiana<br />

e la vicenda del Banco Ambrosiano<br />

di Roberto Calvi. A distanza<br />

di oltre trent’anni, il delitto<br />

Ambrosoli ha ancora dei contorni<br />

inquietanti. È vero, si conoscono<br />

mandante ed esecutore,<br />

ma il vero buco nero è il ruolo<br />

a dir poco ambiguo che giocò<br />

in quella vicenda il potere<br />

politico. Il contributo di Giuseppe<br />

Guarino, avvocato e consulente<br />

della Banca d’Italia, getta nuova<br />

luce sull’attacco che subirono i<br />

vertici (Baffi e Sarcinelli) di via<br />

Nazionale, colpevoli di appoggiare<br />

l’iniziativa di Ambrosoli.<br />

A CURA DI GIUSEPPE AMARI,<br />

IN DIFESA DELLO STATO<br />

AL SERVIZIO DEL PAESE<br />

Ediesse, 2010<br />

IMPRESE<br />

OLTRE<br />

LA LINEA<br />

DELLA CRISI<br />

Per una volta<br />

nello scenario<br />

buio della crisi,<br />

i piccoli, anzi,<br />

i microimprenditori<br />

raccontano<br />

se stessi. Un libro che è voce<br />

corale di quelli che hanno reagito<br />

alla disfatta, senza piagnistei<br />

o autocommiserazione.<br />

L’intraprendere descritto<br />

in questo libro non parte<br />

dalla teoria, bensì dalle storie<br />

personali, dall’esperienza vissuta.<br />

Si raccontano pregi, paure<br />

e ricchezza della “spina dorsale<br />

dell’economia italiana”. Nel fare<br />

impresa non sempre c’è una<br />

motivazione chiara e precisa,<br />

c’è sempre una grande passione.<br />

Alla politica non si chiede nulla<br />

perché è lontana dalla realtà<br />

e quindi non può capire cosa<br />

provi un artigiano risucchiato<br />

dalla crisi e dalla globalizzazione<br />

che impongono spostamenti<br />

mentali e geografici, e la lettura<br />

di nuove mappe economiche.<br />

C’è chi è morto, ma c’è anche<br />

chi ha capito prima degli altri<br />

la direzione da prendere:<br />

“Anche un microimprenditore<br />

deve tendere il collo, drizzare<br />

le orecchie e affinare il fiuto.<br />

Il mondo è una savana,<br />

noi le gazzelle!”.<br />

DAVIDE IELMINI<br />

OLTRE LA LINEA<br />

Confartigianato Varese, 2010<br />

MAFIA<br />

E VENT’ANNI<br />

DI COLLUSIONI<br />

Mafia e politica, un connubio<br />

che Giovanni Falcone definiva<br />

il “terzo livello” di Cosa Nostra.<br />

Gli ultimi vent’anni di tali<br />

collusioni e coperture tra<br />

criminali e pezzi dei partiti<br />

e delle istituzioni sono diventati<br />

un libro che scatta una<br />

fotografia esaustiva (e magari<br />

definitiva) sull’argomento.<br />

Un volume imponente - nato<br />

da uno straordinario lavoro<br />

di ricerca e documentazione -<br />

e appassionante, grazie alla<br />

molteplicità prospettica che<br />

emerge. Nando dalla Chiesa<br />

interpreta i fatti come studioso<br />

dei fenomeni mafiosi, per storia<br />

personale e passione, ma<br />

anche da testimone diretto,<br />

protagonista fino a ieri nel<br />

corpo della politica e dello<br />

Stato e, infine, come di docente<br />

di Sociologia della Criminalità<br />

organizzata. <strong>La</strong> convergenza<br />

apre squarci di luce sulla<br />

trattativa Stato-mafia, sul<br />

papello di Riina, “sulla sinistra<br />

che fa le leggi che servono alla<br />

mafia” e sull’assalto della<br />

destra, “che alla mafia offre<br />

la dissoluzione del senso<br />

dello Stato”. È un libro<br />

che non fa sconti a nessuno<br />

e perciò è prezioso per tutti.<br />

NANDO DALLA CHIESA<br />

LA CONVERGENZA,<br />

MAFIA E POLITICA<br />

NELLA SECONDA REPUBBLICA<br />

Melampo Editore, 2010<br />

OLOCAUSTO<br />

I NAZISTI<br />

SCRIVEVANO<br />

AI MORTI<br />

Briefaktion, “Operazione Posta”,<br />

così la chiamarono i nazisti.<br />

<strong>La</strong> macchina della distruzione<br />

di massa degli ebrei d’Europa,<br />

messa in piedi dai tedeschi,<br />

comprendeva anche l’arma<br />

della persuasione nei confronti<br />

dei parenti delle vittime della<br />

camere a gas. Questa unità<br />

speciale aveva il compito<br />

di riscrivere con lo stesso tono<br />

e lo stesso stile le lettere che<br />

i deportati nei campi erano stati<br />

costretti a scrivere ai parenti<br />

prima di essere uccisi.<br />

<strong>La</strong> “Soluzione finale” doveva<br />

rimanere segreta e le lettere<br />

in cui le vittime lodavano<br />

le condizioni di vita dei lager<br />

contribuivano ad alimentare<br />

la grande menzogna nazista.<br />

Morti che scrivevano ad altri<br />

candidati alla morte per<br />

dimostrare che la deportazione<br />

non nascondeva nulla<br />

di cattivo. Ma ai quaranta<br />

scrivani addetti a questa<br />

missione si presentò<br />

un imprevisto: il ministero<br />

per l’educazione del popolo<br />

e per la propaganda aveva dato<br />

l’ordine di rispondere a un vivo,<br />

Martin Heidegger. Il noto<br />

filosofo era da tempo in attesa<br />

di una risposta dal suo ottico<br />

ebreo al quale aveva chiesto<br />

un nuovo paio di occhiali.<br />

THAISA FRANK<br />

GLI OCCHIALI DI HEIDEGGER<br />

Neri Pozza, 2010<br />

L’IRRESISTIBILE<br />

VENDEMMIA<br />

LETTERARIA<br />

DELL’AGLIANICO<br />

Definire uno scrittore “il Philip Roth italiano”<br />

è come dire a un calciatore che gioca come<br />

Maradona. Così è stato chiamato Gaetano<br />

Cappelli, paragonato, appunto, al mito<br />

della letteratura americana. Il suo nuovo<br />

libro (come il titolo rivela) è molto originale.<br />

Che cosa sa Riccardo Fusco del vino<br />

Aglianico, conosciuto anche come il barolo<br />

del Sud? Intorno a questo millenario<br />

vitigno si svolge la storia del protagonista<br />

e dei suoi “gregari”: Graziantonio Dell’Arco<br />

uno degli uomini più ricchi e famosi d’Italia<br />

e il dandy Yarno Cantini. C’è posto anche<br />

per Chatryn Wally Triny, critica newyorkese,<br />

che deve scegliere qual è il vino migliore<br />

del mondo, e per la strega Lia la Bavosa,<br />

detentrice dei segreti della magia lucana.<br />

L’avido latifondista Michelantonio Dell'Arco<br />

da improbabile re del gas metano<br />

si trasformerà in re della gassosa,<br />

mentre l’artista Mikail Nikolaevic Trepulov<br />

è costretto a dipingere ritratti di Stalin.<br />

GAETANO CAPPELLI<br />

STORIA CONTROVERSA DELL’INARRESTABILE FORTUNA<br />

DEL VINO AGLIANICO DEL MONDO<br />

Marsilio, 2010<br />

250 CONSIGLI<br />

BIOLOGICI<br />

PER VIVERE<br />

IN SALUTE<br />

Ceci contro il colesterolo cattivo,<br />

camomilla romana contro<br />

il mal di testa, borragine<br />

sudorifera e fiori di fava contro<br />

le infiammazioni renali. Sono<br />

alcuni dei 250 consigli<br />

rigorosamente bio de “Il piccolo<br />

libro verde della salute”,<br />

una guida per conoscere<br />

tutti quei consigli della nonna<br />

che fanno bene, non hanno<br />

controindicazioni e ti fanno<br />

anche risparmiare. «Adoperare<br />

il bicarbonato per pulire, l’aceto<br />

al posto dell’ammorbidente<br />

e la farina di semi di lino per<br />

far passare la tosse a tuo figlio<br />

portano a un miglior uso delle<br />

risorse, rispettando l’ambiente<br />

e noi stessi», spiega l’autrice,<br />

Francesca Sassoli. «L’anno scorso<br />

ho pubblicato “Il piccolo libro<br />

verde del bambino” con 250<br />

consigli bio per crescere<br />

gli uomini e le donne di domani<br />

in ambienti domestici puliti<br />

senza l’abuso di sostanze<br />

potenzialmente tossiche,<br />

mangiando in modo sano<br />

e usando, almeno in prima<br />

battuta, rimedi naturali<br />

per i raffreddori. Ha funzionato<br />

e quindi ecco una guida per tutti».<br />

FRANCESCA SASSOLI<br />

IL PICCOLO LIBRO VERDE<br />

DELLA SALUTE<br />

250 CONSIGLI RISPARMIOSI<br />

PER VOI E PER L’AMBIENTE<br />

Morellini editore<br />

collana Econsigli, 2010<br />

| 66 | valori | ANNO 10 N.85 | DICEMBRE 2010 / GENNAIO 2011 | | ANNO 10 N.85 | DICEMBRE 2010 / GENNAIO 2011 | valori | 67 |

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