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a cura di CHIARA BARBO<br />
PUPI AVATI<br />
Sotto le stelle<br />
di un film<br />
a cura di Paolo Grezzi,<br />
Ed. Il margine<br />
“Il mio sogno era diventare<br />
un grande clarinettista jazz. Ma<br />
un giorno nella nostra orchestra<br />
arrivò Lucio Dalla. All’inizio non<br />
mi preoccupai più di tanto,<br />
perché mi pareva un musicista<br />
modestissimo. E invece poi ha<br />
manifestato una duttilità, una<br />
predisposizione, una genialità<br />
del tutto impreviste: mi ha<br />
tacitato, zittito, messo all’angolo.<br />
Io a un certo punto ho anche<br />
pensato di ucciderlo, buttandolo<br />
giù dalla Sagrada Familia di<br />
Barcellona, perché si era messo in<br />
mezzo tra me e il mio sogno”.<br />
Ecco le parole di Pupi Avati in<br />
apertura di questo bel libro<br />
dedicato a lui e al suo cinema, e<br />
seppure amareggiato per il suo<br />
sogno infranto, il pubblico<br />
cinematografico è in realtà<br />
contento che Lucio Dalla sia stato<br />
un po’ l’uomo del destino, che ha<br />
permesso (costretto!) ad Avati di<br />
fare cinema, di cominciare, di<br />
provare, di sperimentare, col suo<br />
cinema fantasioso, gotico,<br />
surreale, fantastico, di pianura e<br />
di fiume, di personaggi e<br />
persone, ragazzi e ragazze folli,<br />
onirici, reali. E sia riuscito negli<br />
anni a rappresentare, nei suoi<br />
film, la vita, le emozioni, le<br />
paure, i rimpianti, gli amori, i<br />
sogni grandi e quelli piccoli,<br />
nascosti; i drammi, la guerra, le<br />
famiglie, il lavoro di un’Italia da<br />
pochi così ben raccontata,<br />
riuscendo sempre a cambiare,<br />
rinnovarsi, rischiare, con attori<br />
non consueti, o utilizzati da lui in<br />
modo completamente nuovo. E<br />
per questo anche spesso criticato.<br />
Nel libro curato da Paolo Grezzi,<br />
le parole di Pupi si alternano a<br />
quelle del fratello e produttore,<br />
Antonio, e il racconto della vita<br />
del regista bolognese si<br />
accompagna ai tanti titoli che<br />
hanno scandito anche i nostri<br />
anni, non solo il cinema italiano,<br />
da quel folle (anche<br />
produttivamente) e straordinario<br />
Balsamus, film di esordio, al<br />
recentissimo Il papà di<br />
Giovanna, film importante e<br />
commovente. Un bellissimo album<br />
dei film e l’album di famiglia<br />
concludono il libro.<br />
BAMBI CONTRO<br />
GODZILLA<br />
Teoria e pratica<br />
dell’industria<br />
cinematografica<br />
di David Mamet,<br />
Ed. minimum fax<br />
Partendo del presupposto che<br />
“i giorni della sceneggiatura<br />
volgono al termine. Al suo posto<br />
troviamo una premessa alla quale<br />
appiccicare le varie gag…”, David<br />
Mamet descrive con lucidità e<br />
ironia (ma anche con il suo<br />
immancabile sarcasmo) i processi<br />
reali e le disfunzioni aberranti<br />
dell’industria cinematografica, in<br />
un viaggio irriverente dietro le<br />
quinte della Settima Arte.<br />
Hollywood con i suoi meccanismi<br />
repressivi e i franchise movies, i<br />
produttori, troppi e inutili, se non<br />
dannosi, la corruzione, il business<br />
fine a se stesso, non tanto la<br />
mancanza quanto il rifiuto delle<br />
idee: questi sono i punti di<br />
partenza dell’analisi del grande<br />
regista cinematografico e teatrale,<br />
che in questo libro seziona le<br />
diverse fasi della lavorazione di un<br />
film, ma anche la storia del cinema<br />
americano che lui ha vissuto e<br />
interpretato in prima persona, e<br />
ne svela vizi (molti) e virtù<br />
(qualcuna). Come si scrive una<br />
sceneggiatura e come la si<br />
presenta a un produttore, e come<br />
(e se) questo produttore la legge,<br />
e secondo quali principi<br />
(ovviamente solamente e<br />
squisitamente economici, che<br />
peraltro tendono a reiterarsi) si<br />
muove; il pubblico e la critica, il<br />
cinema di genere visto come<br />
momento di massima ascesa del<br />
film, secondo Mamet, e il<br />
momento attuale, quello delle<br />
formule consolidate che si<br />
Cinema di carta rubriche<br />
ripetono all’infinito, il punto cioè più<br />
basso della parabola discendente del<br />
film inteso come prodotto<br />
dell’industria cinematografica. Per<br />
concludere, quindi: “fare un film è<br />
un processo di una semplicità<br />
spaventosa. Ci vogliono una<br />
cinepresa, della pellicola e un’idea<br />
(optional). L’industria del cinema, allo<br />
stesso modo, non è altro che<br />
imbonimento da fiera: trovate<br />
un’attrazione, presentatela nel modo<br />
più allettante possibile, fateci dei<br />
soldi e riprovateci”. Parola di David<br />
Mamet.<br />
STEVEN SPIELBERG<br />
di Giampiero Francesca, Simone<br />
Isola, Luca Lardieri, Ilario Pieri,<br />
Sovera editore<br />
Regista amato e snobbato,<br />
autore di culto e biecamente<br />
commerciale, cinema impegnato e<br />
puro entertainment. Steven<br />
Spielberg è difficile da inquadrare,<br />
approfondire realmente, definire. Se<br />
Duel ed ET sono ben presto diventati<br />
pietre miliari della storia del cinema,<br />
se Schindler’s List è un film<br />
incontestabilmente importante e<br />
intenso ma troppo “americano”, se<br />
Hook e Terminal sono bollati come<br />
filmetti hollywoodiani, ma in mezzo<br />
ci sono Lo squalo, L’impero del<br />
sole e Indiana Jones, se Spielberg è<br />
ricchissimo e tanto famoso da poter<br />
fare ciò che vuole, con budget e<br />
mezzi illimitati, non è tuttavia così<br />
semplice raccontare ed analizzare<br />
con obiettività il suo cinema, anche<br />
perché in quarant’anni di carriera<br />
“ha attraversato quasi tutti i<br />
generi, passando con estrema<br />
spontaneità dalle forme ludiche e<br />
divertite del thriller d’avventura<br />
alla fantascienza e alla fiaba, per<br />
poi soffermarsi con sempre<br />
maggior attenzione su importanti<br />
eventi e figure storiche”. Gli autori<br />
di questo volume, agile e vario,<br />
analizzano i singoli film di<br />
Spielberg in un percorso che<br />
attraversa temi, stili e generi ed<br />
evidenzia lo spirito fanciullesco<br />
come uno degli elementi<br />
fortemente ricorrenti nel cinema<br />
del regista di Cincinnati.<br />
Filmografia, alcune immagini e una<br />
ricca bibliografia completano il<br />
libro.<br />
VIVILCINEMA settembreottobre08 51