Vere bugie false verità - Cineforum del Circolo
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Ibridismo: crolla la distinzione tra cultura d’élite e cultura di massa: collassano le<br />
distinzioni gerarchiche ed emerge un pluralismo <strong>del</strong> tutto funzionale alle esigenze<br />
<strong>del</strong>l’industria culturale.<br />
Sintomo di ciò è la scomparsa dei generi a favore <strong>del</strong>la commistione di essi.<br />
Spesso nel dare risposta alla domanda “questo film a quale genere appartiene?”<br />
rimaniamo spiazzato o iniziamo a elencarne almeno tre.<br />
Frammentarietà: l’individuo prima riusciva a programmarsi a autoformarsi sebbene<br />
in stato di angoscia, lacerazione, sdoppiamento e alienazione. Ora il soggetto<br />
postmoderno non è più in grado di farlo ma vive in uno stato di frammentazione<br />
schizofrenica, ovvero la psiche umana si adatta alla nuova esperienza di<br />
presentazione di sempre nuovi punti di vista in mancanza <strong>del</strong>le precedenti forme<br />
identitarie (Nazione, Partito, Stato). In altre parole, essendoci diversi stimoli, senza<br />
dei punti di riferimento comuni, ognuno cerca di costruire la propria esperienza<br />
attingendo da questi stimoli diversi in modo non strutturato.<br />
Superficialità: la mancanza di profondità viene tralasciata a favore<br />
<strong>del</strong>l’intertestualità (la mescolanza e giustapposizione di testi diversi, un collage).<br />
Riprendendo l’esempio di Guerre stellari possiamo notare come questa nuova<br />
forma di marketing estensiva si avvalga appunto di canali diversi rispetto a quelli<br />
prettamente cinematografici.<br />
Presentificazione <strong>del</strong> tempo: si cancella la storia, non ci sono più temporalità,<br />
memoria e durata a favore di un eterno presente e il passato diventa un serbatoio<br />
di immagini da ripescare di volta in volta con atteggiamento nostalgico o ludico<br />
(emblematico in questo senso è Memento).<br />
Inoltre l’invenzione <strong>del</strong>la realtà virtuale porta anche ad un diverso modo di<br />
concepire il cinema.<br />
Immersività: con l’immersione totale nell’ambiente si giunge alla fine <strong>del</strong>la<br />
lontananza tra sguardo e oggetto, tra spettatore e storia <strong>del</strong> film.<br />
Ricollegandoci a Guerre stellari la stessa tecnologia <strong>del</strong> Dolby-stereo permette allo<br />
spettatore di sentirsi immerso nella scena.<br />
Inoltre, spesso siamo portati a identificare il nostro punto di vista con quello di uno<br />
dei personaggi, elemento su cui si fonda anche il meccanismo dei film presentati<br />
in questa rassegna.<br />
Interattività: lo spettatore non si limita ad assistere a eventi decisi e creati da altri,<br />
ma viene chiamato a partecipare attivamente alla formazione <strong>del</strong>la storia.<br />
Naturalmente il tutto viene limitato dalla narrazione, ma vediamo in film come<br />
Memento, come lo spettatore con la sua attenzione partecipa alla costruzione<br />
<strong>del</strong>la vicenda, che altrimenti non potrebbe comprendere.<br />
Proteiformità: tutto è infinitamente instabile, deformabile. Questa è un’altra<br />
caratteristica su cui si basano i film di questo ciclo: essendo tutto instabile e<br />
deformabile, lo stesso regista gioca su questo per dare forma alla storia.<br />
Faticità: in semiotica si intende che la ragione <strong>del</strong>la comunicazione non è più<br />
l’urgenza di esprimere un contenuto, un’informazione, bensì il comunicare in se<br />
stesso. Questo è il motivo per cui i film appartenenti a questa tendenza non<br />
giocano più solo sul contenuto <strong>del</strong>la storia da narrare ma anche sul modo in cui<br />
presentarla, che diventa parte integrante <strong>del</strong>la storia e quindi anche la sua<br />
peculiarità.<br />
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