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archivio storico messinese 72 - Società Messinese di Storia Patria

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UN'ANTICA MEDAGLIA CON L'EFFIGIE DI MONTORSOLIIN UNA COLLEZIONE... 37<br />

Zappalà (1833-1908) fu incaricato dal Municipio <strong>di</strong> eseguire<br />

la "copia fedele" che doveva sostituire nella fontana il Nettuno<br />

montorsoliano 9 . Artista già molto apprezzato a livello nazionale,<br />

egli realizzò infatti il Nettuno che attualmente torreggia<br />

nella fontana <strong>messinese</strong> al posto della statua originale del<br />

Montorsoli (ora custo<strong>di</strong>ta nel Museo Regionale <strong>di</strong> Messina), in<br />

circa un anno e mezzo, completandolo nell'ottobre del 1888 10 •<br />

E fu appunto in quel periodo che Gregorio Zappalà (probabilmente<br />

proprio lui fu anche incaricato <strong>di</strong> riprodurre le medaglie<br />

ritrovate) entrò in possesso della medaglia <strong>di</strong> cui si tratta.<br />

Egli <strong>di</strong>ceva sempre - precisa la signora Iris Zappalà Car<strong>di</strong>a -<br />

che essa proveniva dal fonte del Nettuno, che cioè era venuta<br />

9 Cfr. G. MOLONIA, Una medaglia <strong>di</strong> Montorsoli, cit., p. 45 e nota 8, dove si<br />

citano le delibere del Consiglio Comunale relative al restauro della fontana<br />

e alla rimozione del Nettuno.<br />

lO Poco più che trentenne, Gregorio Zappalà si stabilì a Roma allo scopo<br />

<strong>di</strong> perfezionarsi nella scultura, a spese del Municipio <strong>di</strong> Messina. Si rivelò<br />

presto «artista assai versatile» che seppe far proprio «il barocchismo,<br />

<strong>di</strong>venuto nell'ultimo trentennio del secolo l'arte della capitale», <strong>di</strong>stinguendosi<br />

soprattutto, anche dopo il suo ritorno a Messina, «nel campo della<br />

scultura monumentale» (v. L. PALADINO, La scultura dell'Ottocento nelle<br />

collezioni del Museo Regionale <strong>di</strong> Messina, in Miscellanea <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> ... , p. 94, cito<br />

alla n. 6). A Roma lo scultore <strong>messinese</strong> acquisì notorietà, operando<br />

intensamente fino a vincere, nel 1873, il concorso per una delle fontane <strong>di</strong><br />

piazza Navona. Malgrado tutto ciò, Zappalà dovette aspettare non poco, e<br />

subire persino qualche delusione, prima <strong>di</strong> vedere accettato dal Municipio<br />

peloritano il suo Nettuno. Appena ultimata, la grande statua fu, infatti,<br />

ritenuta, dalla Commissione <strong>di</strong> Antichità e Belle Arti, che doveva giu<strong>di</strong>carla<br />

per conto dell'assessore ai Lavori Pubblici, «non consegnabile mancando<br />

essa <strong>di</strong> quel lavoro <strong>di</strong> rifinimento» necessario per renderla «una copia<br />

fedele all'originale». Ovviamente con grande <strong>di</strong>sappunto dello scultore che<br />

era invece cosciente d'aver fatto un'opera <strong>di</strong> pregio (v. "Gazzetta <strong>di</strong> Messina"<br />

dell' Il e del12 <strong>di</strong>cembre 1888). È improbabile che il cavaliere Zappalà si sia<br />

rassegnato ad eseguire nella statua le richieste mo<strong>di</strong>fiche, ma dovettero<br />

comunque trascorrere quasi tre anni, da quel severo giu<strong>di</strong>zio della Commissione<br />

competente, per vedere finalmente issato nell'antica fontana il nuovo<br />

Nettuno, che costò al Municipio 19.000 lire. Questo avvenne il19 settembre<br />

1891, con la partecipazione <strong>di</strong> «una folla immensa e dopo lunghe e <strong>di</strong>fficili<br />

operazioni» (v. "Politica e Commercio" del 20 settembre 1891).

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