Christina Crawford - Milano New Design Lab
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Esempio Nazionale<br />
FENDI<br />
• Parallelamente procede la ricerca di nuovi<br />
materiali, nuovi trattamenti,tecniche sperimentali,<br />
inediti processi di concia e tintura, intarsi, intrecci,<br />
impunture, rasature, lavorazioni geometriche, di<br />
pari passo con la riscoperta e l’utilizzo di “peli”<br />
dimenticati e trascurati in quanto considerati<br />
poveri. Anche la borsa, pur se preziosa,<br />
abbandona, nell’interpretazione Fendi, la sua<br />
immagine di status-symbol per diventare più<br />
funzionale. La pelle viene stampata,tinta,<br />
intrecciata. Alle doppie F nero e fango, di<br />
immediata riconoscibilità, si affiancano il rigato e il<br />
disegno dama. Nel’70,viene inventata la<br />
granapagli, una sorta di vitello graffiato da una<br />
speciale lavorazione. Nascono poi le linee Giano,<br />
Astrologia, Pasta infine Selleria, completamente<br />
artigianale in esemplari numerati. Nell’87, scende<br />
in campo la terza generazione a lanciare la linea<br />
Fendissime, pellicce ma anche sportswear e<br />
accessori, studiata per un mercato giovane. Due<br />
anni più tardi viene inaugurata la prima sede negli<br />
Usa a <strong>New</strong>York. Dopo i profumi, nasce la linea<br />
Fendi Uomo, mentre l’impero delle cinque sorelle<br />
si arricchisce di numerose licenze. Circa l’80<br />
percento della produzione viene esportato. In<br />
Italia e all’estero si contano circa 600 punti<br />
vendita, con un fatturato nel99 di circa 600<br />
miliardi, che colloca Fendi al quarto posto per<br />
importanza tra i marchi del pret-a-porter italiano.