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Il Piano Vino di Canarino (pdf) - Trentino Wine Blog

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negativo sai? Ci sono anche dei lati positivi: per esempio puoi<br />

tranquillamente piantare patate e pomodori senza preoccuparti<br />

<strong>di</strong> chiedere il permesso agli Aztechi, peruviani o messicani.<br />

#54 Pubblicato da Anonimo<br />

quando mio papà nel ’70 ha acquistato il vigneto klausner (1,5<br />

ha!)(http://tinyurl.com/c3vssh6) da una signora <strong>di</strong> roveré,<br />

questo ospitava pergole doppie aperte dove tra un filare e<br />

l’altro <strong>di</strong>stante anche 10 m si coltivava il fieno. l’uva invece era<br />

il lambrusco (quale?).<br />

pinot grigio e bianco ed anche lo chardonnay con le rese<br />

trentine hanno portato (giustamente) molti sol<strong>di</strong> a roveré,<br />

tant’è che hanno potuto offrire sempre prezzi più alti <strong>di</strong> noi<br />

quando un appezzamento era in ven<strong>di</strong>ta. le rese per le cantine<br />

sudtirolesi molto minori non sono state compensate infatti dai<br />

prezzi dell’uva maggiori.<br />

certo che “fortune” <strong>di</strong> questo tipo durano poco e <strong>di</strong> ciò bisogna<br />

essere consapevoli, pianificando in tempo le alternative per il<br />

giorno x, questo secondo me è la vera sfida (ma anche<br />

opportunitá).<br />

certo che la varietà ne uscirà bruciata. ma d’altra parte se non<br />

fossero stati i trentini in primo piano a fare gli affari buoni con<br />

il pg, lo avrebbero fatto gli altri. cosa cambiava?<br />

#55 Pubblicato da armin<br />

sono rimasti anonimo per errore, scusate.<br />

#56 Pubblicato da Mario Crosta<br />

Tex Willer, alla faccia del tuo “Vedendo che i commenti circa<br />

questo argomento stanno lentamente scemando”…<br />

Kit Carson <strong>di</strong>rebbe che sai riaprire proprio le partite che<br />

sembrano gia’ chiuse.<br />

Percio’ intervengo una seconda volta. Nel 1980, cioe’ 32 anni<br />

fa, in un’osteria con pizzeria al lago <strong>di</strong> Nemi, vicino ad Ariccia<br />

dove avevano un congresso nazionale, un’intera tavolata <strong>di</strong><br />

delegati del CdF Pirelli Bicocca e del comitato provinciale della<br />

Filcea-CGIL <strong>di</strong> Milano si trovo’ ad or<strong>di</strong>nare anche il vino e<br />

scelse il Pinot Grigio vostro del 1978 (quello che <strong>di</strong>ventera’ poi<br />

Valda<strong>di</strong>ge DOC) 3.000 lire la bottiglia sulla tavola quando una<br />

pizza a testa ne costava 6.000. Non lo conosceva nessuno.<br />

Dite pure quel che volete, ma quello fu il primo vino trentino<br />

che quei milanesi assaggiarono in vita loro. A Milano, qualche<br />

anno dopo, gli stessi si ritrovarono a tavola a Porta Genova, a<br />

Milano, dove uno <strong>di</strong> loro che si era <strong>di</strong>messo dalla Pirelli aveva<br />

aperto un self-service e si doveva inaugurarlo degnamente,<br />

con tutti i compagni <strong>di</strong> sempre. Stavolta c’erano anche il<br />

Marzemino, la Nosiola ed il Teroldego. Anch’essi visti e bevuti<br />

per la prima volta. Non vado oltre perche’ non avrebbe senso.<br />

Ma credo che ci siamo capiti anche fin troppo bene. Si <strong>di</strong>scuta<br />

finche’ si vuole, ma <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> come questo ne sono capitati<br />

dappertutto negli anni scorsi e in giro per il mondo, non solo in<br />

giro per l’Italia.

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