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012012 - Prešovská univerzita v Prešove

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Ivancsó István<br />

2. Il sottofondo liturgico nei nostri testi liturgici<br />

Dunque, la festa apparve nella liturgia della Chiesa greco-cattolica<br />

ungherese, anche se non unanimemente ed ovunque. I testi liturgici ne<br />

hanno potuto assicurare un certo sottofondo. 17 Infatti, l’installazione della<br />

festa del Cristo Re non significava dell’apparso di una nuova dottrina nella<br />

Chiesa, bensì una redazione in forma concreta di una dottrina esistente<br />

che veniva già redatta e pregata. Relativamente molti e diversi testi dei<br />

sacri uffici della Chiesa bizantina trattano il Cristo Re e la sua regalità. Il<br />

nostro scrutinio può andare avanti in due vie: da una parte esaminiamo il<br />

testo della Divina Liturgia da questo punto di vista, dall’altra parte invece<br />

esaminiamo i testi degli altri sacri uffici.<br />

Prima di tutti questi aspetti però, dobbiamo ancora necessariamente<br />

riflettere sul fatto che all’inizio di tutti i sacri uffici della Chiesa bizantina<br />

noi salutiamo Gesù Cristo come re. Alla fine del cosiddetto “inizio<br />

convenzionale” vi sta il brano invitatorio ripetuto in una forma triplice, in<br />

modo sempre più ampio: “Venite, adoriamo e prostriamoci al Re, nostro<br />

Dio. Venite, adoriamo e prostriamoci al Cristo Re, nostro Dio. Venite,<br />

adoriamo e prostriamoci a lui, il Cristo Re e Dio nostro.” 18 Senza dubbio<br />

che anche la Chiesa bizantina saluta, venera e adora Gesù Cristo.<br />

2.1. Nella Divina Liturgia<br />

Prima di iniziare l’analisi del testo concreto della Divina Liturgia,<br />

vale la pena mettere uno sguardo sul fatto che nel testo del prokimen<br />

ritornato in ogni otto settimane salutiamo il nostro Signore come Re:<br />

“Cantate inni al nostro Re, cantate inni”. 19 è vero che qui si tratta di<br />

un testo veterotestamentario – Sal 46(47),7 – ma possiamo dargli una<br />

interpretazione cristologica. Lo possiamo specialmente fare in vista che il<br />

testo si continua in modo seguente: “Dio è re di tutta la terra”. E nella festa<br />

del Cristo Re si tratta appena di questo! Cristo è il Re del tutto l’universo.<br />

Ma se rimaniamo strettamente nella cornice dei nostri testi liturgici, o più<br />

precisamente in quello del testo della Divina Liturgia, anche in questo<br />

caso possiamo trovare riferimenti nei quali salutiamo Cristo come Re.<br />

Possiamo già vedere un riferimento alla regalità di Cristo, in modo<br />

nascosto, implicitamente, nella benedizione iniziale della Divina Liturgia.<br />

17 Lo studio seguente puó offrirne un certo appoggio, anche se non un intero quadro<br />

d’insieme: SZMANDRAY, J., „Krisztus Királysága és a görög szertartás”, in Máriapócsi<br />

Virágoskert 9 (1927) 175-177. L’autore stesso dichiara: „credo di raggiungere il mio scopo,<br />

se fornisco soltanto alcuni brani per verficare il mio principio”. Ibid., 176.<br />

18 Si veda: Dicsérjétek az Urat! Görögszertartású katolikus énekeskönyv. Vasár- és ünnepnapi<br />

szent szolgálatok és énekei, Nyíregyháza 1994, 17. [In seguenti: Énekeskönyv.] – Anthologhion<br />

di tutto l’anno, vol. I, Roma 1999, 487. [In seguenti: Anthologhion.]<br />

19 Prokimen, tono 3, in Énekeskönyv, 158.<br />

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