22.10.2014 Views

012012 - Prešovská univerzita v Prešove

012012 - Prešovská univerzita v Prešove

012012 - Prešovská univerzita v Prešove

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Ivancsó István<br />

entra il Re della gloria”. 25 Qui “il Re della gloria” è già realmente presente<br />

sotto le specie del pane transsustanziato, infatti il sacerdote porta ormai<br />

non il pane e vino offerti, in una processione solenne, ma fa ingresso<br />

con l’Eucaristia stessa. Tuttavia, anche questo testo liturgico chiama Cristo<br />

come Re.<br />

Si deve costatare ancora che Cristo come Re è presente anche nel<br />

testo della commemorazione funerale celebrata spesso alla fine della<br />

Divina Liturgia. Implorando per la salvezza del defunto il sacerdote prega<br />

nell’ektenia funerale: “La misericordia di Dio, il regno dei cieli e il perdono<br />

dei peccati per lui chiediamo al Cristo Re immortale”. 26 – Qui si tratta<br />

dunque, del Re “immortale” cui assicura per l’uomo la vita eterna, la<br />

salvezza.<br />

2.2. Negli altri sacri uffici<br />

Mantenendo il mistero pasquale di Gesù Cristo come filo conduttore,<br />

possiamo pellegrinare passi per passi nella presentazione di quegli eventi<br />

dell’economia della salvezza nei quali i testi liturgici chiamano Cristo<br />

come Re. I testi liturgici li prendiamo dall’Oktoéchos del libro di canti<br />

generalmente usato da noi. 27<br />

Senza dubbio che il mistero pasquale di Gesù Cristo parte dall’universale<br />

volontà redentrice di Dio: “Il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e<br />

arrivino alla conoscenza della verità” (1Tim 2,4). La sua concretizzazione si<br />

inizia nell’incarnazione del Figlio di Dio. Ed ecco, appare nel nostro testo<br />

liturgico questo pensiero: “il Re dei celi è apparso sulla terra e ha vissuto<br />

con gli uomini”. 28 Noi possiamo salutare il Salvatore fattosi uomo come Re<br />

il cui è venuto tra noi a salvarci, con due nature, ma non con due persone.<br />

è interessante che non appare né a proposito della vita nascosta<br />

di Gesù, né a proposito della sua attività pubblica il pensiero nel testo<br />

dell’Oktoéchos che egli è “Re”. I nostri testi liturgici concentrano piuttosto<br />

di presentare il grande contrasto: il Re dell’universo accetta la sofferenza,<br />

si lascia crocifiggere. Ecco, uno dei tali testi liturgici: „Tu che sei Re del<br />

cielo e della terra, o inferrabile”, 29 volontariamente è stato crocifisso, per<br />

amore dell’uomo. Ed un altro canto canta: „Signore, Re dei secoli”, 30 per<br />

noi ha accettato nella carne crocifissione e sepoltura per liberarci dall’ade,<br />

25 Szent Nagy Bazil atya szent és isteni liturgiàja, továbbá az előszenteltek isteni liturgiàja<br />

s egyéb egyházi szolgálatok papi imádságai, Debrecen 1890, 48.<br />

26 Liturgikon, 184. – La Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo, Lungro 1991, 84.<br />

27 Si veda nt. 11. Un aiuto ancora il nostro libro: Liturgikus konkordancia a „Dicsérjétek az<br />

Urat!” című görög katolikus énekeskönyv Oktoéchoszához, Nyíregyháza 2001.<br />

28 Vespri, tono 8, grande dogmatikon, in Énekeskönyv, 219. – Anthologhion, 487.<br />

29 Vespri, tono 1, terza stichira con versetto, in Énekeskönyv, 123. – Anthologhion, 180.<br />

30 Mattutino, tono 5, quinta stichira alle lodi, in Énekeskönyv, 185. – Anthologhion, 367.<br />

34

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!