22.10.2014 Views

012012 - Prešovská univerzita v Prešove

012012 - Prešovská univerzita v Prešove

012012 - Prešovská univerzita v Prešove

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Ivancsó István<br />

la sovranità anche sugli angeli (1Pt 3,22), e così vale la pena anche per noi<br />

di sottomettersi a Lui. Nel quinto canto troviamo un accenno all’Apocalisse:<br />

attorno al trono dell’Agnello stavano seduti ventiquattro vegliardi (Ap<br />

4,2.10; 22,3), e noi adoriamo insieme con loro il Cristo Re. Il sesto canto<br />

chiama Cristo “re della giustizia”; nel sottofondo del testo potrebbe stare<br />

che Gesù ha dichiarato su di se stesso: “Io sono la via, la verità e la vita”<br />

(Gv 14,6). La sequela della verità conduce nel Regno dei cieli. Nel settimo<br />

canto si tratta di Gesù Cristo chi sta seduto sul trono divino ed è presente<br />

tra di noi nel sacrificio dell’altare; di colui che ci da la acqua viva (Gv<br />

7,38), la luce della verità e la vera manna (Gv 6,49-51). Così chiediamo<br />

insieme al salmista che “avanza per la verità, la mitezza e la giustizia (Sal<br />

45/44,5). L’ottavo canto evoca la figura del Buon pastore (Gv 10,1-16); alla<br />

base del testo liturgico noi Lo possiamo ritenere come nostro Re; noi Lo<br />

seguiamo, Egli invece sia il nostro unico Pastore anche nel Regno dei cieli.<br />

L’ultimo canto che chiude i versi degli otto canti, non è un testo proprio<br />

della festa, ma è un canto che ritorna in ogni otto settimane. : “il Re dei<br />

cieli è apparso sulla terra e ha vissuto con gli uomini”, ed in cui celebriamo<br />

l’inizio del mistero pasquale di Gesù Cristo sulla terra. 48<br />

Anche le due stichire 49 della celebrazione della litia trovatisi nei grandi<br />

vespri festivi – naturalmente – trattano la regalità di Cristo. Nel primo canto<br />

possiamo ritrovare di nuovo una citazione dal vangelo: Gesù ha dichiarato<br />

davanti Pilato che il suo regno non è di questo mondo (Gv 18,36), ed il<br />

canto ci esorta che bensì viviamo in questo mondo, dobbiamo sforzarsi<br />

verso il Regno di Dio. La seconda stichira enumera i titoli regali con i quali<br />

i profeti adornavano Cristo, ed aggiunge come una conclusione: noi Lo<br />

chiamiamo “vero e reale Salvatore e Re delle nostre anime”.<br />

La prima stichira delle stichire con versetti 50 chiama il Cristo Re<br />

insegnante e legislatore, pontefice e giudicatore. Il secondo canto si basa<br />

sull’inno di Cristo della lettera ai Filippesi, e come il testo liturgico ne<br />

aggiunge che ogni lingua e intelligenza proclama non soltanto che Gesù<br />

Cristo è il Signore, ma è anche il “Re e Dio della terra”. La terza stichira<br />

rievoca la visione di profeta Isaia alla base del brano profetico (Is 6,3):<br />

gli angeli cantano il tre volte santo, e noi ci associando al loro canto<br />

chiediamo che Egli ci santifichi con la sua gloria. Il versetto chiudente<br />

delle stichire con versetti chiede che “il Re del cielo e della terra” unisca<br />

i popoli, renda unica la Chiesa, noi invece magnifichiamo Gesù come<br />

nostro Re amante degli uomini.<br />

48 Cf. nt. 28.<br />

49 Ménologion, 27-28.<br />

50 Ménologion, 28-29.<br />

38

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!