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012012 - Prešovská univerzita v Prešove

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Ivancsó István<br />

davanti al Cristo re che vi arriva gloriosamente. E la strofa all’Ora e sempre<br />

contiene una professione di fede verso Cristo e il Papa, che è stato fatto da<br />

Lui vicario del suo regno terrestre.<br />

3.3. La Divina Liturgia<br />

Nella Divina Liturgia della festa del Cristo Re i due canti principali, 56<br />

cioè il troparion e kontakion meritano un’attenzione speciale. Il primo<br />

canto tratta due temi. Da una parte vi è presente il pensiero che la regalità<br />

di Cristo ha liberato l’uomo dal regno del buio e lo ha traslocato nel<br />

suo paese di amore. D’altra parte invece ci dice che il Signore esistente<br />

prima i tutti i tempi apparve sulla terra come Re. – L’altro canto contiene<br />

semplicemente un’esortazione affinché i fedeli si prosternino davanti al<br />

Cristo Re, Lo adorino con prostrazione perché il suo regno non va in<br />

distruzione, infatti Egli stesso esiste dall’eterno.<br />

Nella Divina Liturgia riceve posto “Preghiera d’offertorio al Sacro Cuore<br />

di Gesù”. La prescrizione dice che il sacerdote celebra questa preghiera<br />

dopo la preghiera di ambone. 57 E se ne aggiunge l’atra, più breve testo<br />

della “Preghiera al Cristo Re”. – La prescrizione dice che ambedue le<br />

preghiere vengono celebrate in ginocchio.<br />

3.4. I vespri di domenica sera<br />

I testi liturgici dei vespri prescritti per la sera della festa sono molto<br />

più brevi dei quali della festa stessa. La rubrica prescrive di trasportare<br />

le stichire dopo il “Signore, grido a Te” dalla sera del giorno precedente,<br />

dunque, qui si tratta di un semplice ripetere.<br />

Le stichire con versetti 58 però sono già canti propri per questa occasione.<br />

Sono brevissime. Ciascuna di esse contiene un solo pensiero. La prima:<br />

gratitudine per il Cristo Re chi è misericordioso e amante degli uomini.<br />

La seconda: festeggiamento perché il Cristo Re ha purificato l’uomo con<br />

il sangue del suo cuore. La terza: domanda che il Cristo Re custodisca<br />

l’uomo da ogni male. La quarta, a Gloria, Ora e sempre, presenta un<br />

parallelo: è una cosa buona appartenersi ad un re mondiale, ma più volte<br />

56 Ménologion, 35-36.<br />

57 Ménologion, 37-38. – Si deve notare che questa preghiera è stata presente continuamente<br />

nel libro di preghiera usato generalmente nella Chiesa greco-cattolica ungherese (con<br />

omissione di un solo paragrafo), dalla prima edizione (1958) fino al 1988: Emeljük föl<br />

szívünket! Görög katolikus imakönyv, Budapest 1958, 106-107; 1967, 83-84; 1971, 83-84;<br />

1974, 83-84; 1978, 83-84; 1984, 83-84; 1988, 83-84. Questo fatto significa che sette edizioni<br />

del libro contengono la preghiera. Le quattro edizioni uscite da quel tempo, ormai<br />

non contengono la preghiera. Si veda ancora il nostro libro che enumera e dettagliatamente<br />

descrive le opere: Görög katolikus liturgikus kiadványaink dokumentációja I.<br />

Nyomtatásban megjelent művek, Nyíregyháza 2006, 845-902.<br />

58 Ménologion, 39-40.<br />

40

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