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PSC 11-10 - FSP

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Il procedimento dinanzi alla CR<br />

Con una serie di articoli suddivisa in tre parti, l’avvocato<br />

Michael Vonmoos illustra l’attuale riforma della giurisdizione<br />

interna della <strong>FSP</strong> sulla base di esempi concreti:<br />

nella seconda parte è illustrato lo svolgimento del procedimento<br />

dinanzi alla Commissione di ricorso (CR).<br />

La <strong>FSP</strong> dispone, con la CR, di un’autorità<br />

di ricorso autorizzata a verificare, sulla<br />

base del mezzo d’impugnazione del ricorso,<br />

tutte le decisioni del comitato e<br />

di tutte le commissioni e a decidere nell’ambito<br />

di un procedimento formale in<br />

conformità a un regolamento di procedura<br />

(Regolamento per la trattazione di<br />

ricorsi). L’obiettivo consiste nel comporre<br />

in modo definitivo le controversie<br />

legali all’interno dell’associazione con<br />

soddisfazione di tutte le persone coinvolte.<br />

Esempio concreto: continuazione<br />

Il nostro caso fittizio si occupa dello psicoterapeuta<br />

Y che, sull’arco di dieci mesi, ha intrattenuto<br />

una relazione con la figlia di una sua<br />

paziente senza che quest’ultima ne fosse a conoscenza.<br />

Nell’ambito del procedimento dinanzi<br />

alla Commissione deontologica (CD)<br />

(cfr. <strong>PSC</strong> 8-9/20<strong>10</strong>, pag. 35), Y ha accettato<br />

una transazione ai sensi del quale egli è tenuto<br />

a rimborsare alla paziente i costi della terapia<br />

degli ultimi dieci mesi e s’impegna, per il<br />

futuro, a interrompere ogni contatto con la figlia<br />

della medesima. Nella sua decisione, la<br />

CD ha inoltre pronunciato un ammonimento<br />

nonché fatto obbligo a Y di partecipare a<br />

<strong>10</strong> ore di supervisione, di pagare una multa di<br />

CHF 2000 nonché di farsi carico delle spese<br />

procedurali di CHF <strong>10</strong>00. Poiché l’interessato<br />

non condivide la sentenza, né per quanto<br />

concerne i contenuti, né – in particolare in<br />

considerazione della transazione – riguardo<br />

alla commisurazione della pena, egli decide,<br />

dopo essersi consultato con il suo rappresentante<br />

legale, di impugnare detta sentenza rivolgendosi<br />

alla CR.<br />

L’atto ricorsuale all’attenzione del Presidente<br />

della CR perviene nell‘ossequio dei termini,<br />

ossia entro 30 giorni dall’intimazione della decisione<br />

della CD, all’amministrazione <strong>FSP</strong>.<br />

Nel medesimo si postula – facendo valere l’assenza<br />

di un comportamento contrario ai doveri<br />

professionali – l’annullamento della decisione<br />

impugnata. A titolo sussidiario, ossia nel<br />

caso in cui la Commissione, contrariamente<br />

alle aspettative, concluda comunque che vi<br />

sia stata una violazione del codice deontologico,<br />

si chiede, in considerazione dell’innocuità<br />

dell’infrazione, la riduzione della misura della<br />

pena.<br />

Apertura del procedimento<br />

In primo luogo, il segretariato della CR<br />

verifica se l’atto ricorsuale adempie i requisiti<br />

formali e richiede alla parte ricorrente<br />

la corresponsione di un anticipo<br />

spese quantificato sulla base del presunto<br />

dispendio processuale. Per questioni<br />

che non concernono il codice deontologico,<br />

alle parti verrebbe offerta la possibilità<br />

di effettuare un tentativo di conciliazione<br />

meno costoso e più semplice.<br />

Successivamente al pagamento dell’anticipo,<br />

il Presidente della CR assegna il<br />

caso a un collegio decisionale composto<br />

da tre membri della commissione. Essi<br />

verificano se sono adempiute le condizioni<br />

materiali di ammissibilità e, in<br />

caso affermativo, aprono il procedimento<br />

di ricorso e richiedono all’istanza inferiore<br />

(in casu la CD) una presa di posizione<br />

sull’atto ricorsuale.<br />

Procedimento principale<br />

Il collegio decisionale, all’occorrenza e<br />

nella misura in cui ciò è sensato, potrebbe<br />

raccogliere ulteriori prove. Poiché nel<br />

caso in esame la circostanza è chiara e<br />

la situazione probatoria non è contestata,<br />

non ve ne è la necessità. Conformemente<br />

alla richiesta, la CR si limita<br />

perciò a verificare la questione volta a<br />

sapere se una «relazione multipla» viola<br />

il codice deontologico ai sensi delle norme<br />

in vigore ed è quindi contraria ai doveri<br />

professionali. Se essa risponde affermativamente<br />

a tale domanda, tutela la<br />

decisione della CD e, in seguito, verifica<br />

se la commisurazione della pena è stata<br />

adeguata. Nel quadro della valutazione<br />

giuridica, il collegio decisionale della<br />

CR prende inoltre in considerazione la<br />

presa di posizione dell’istanza inferiore.<br />

Quest’ultima sottolinea ancora una volta<br />

che, seppur il codice deontologico non<br />

menziona esplicitamente le «relazioni<br />

multiple», nella fattispecie in esame vi è<br />

stata una violazione dell’art. 4 del codice<br />

deontologico in vigore, ossia del dovere<br />

di strutturare le relazioni professionali<br />

– nel caso in esame, con la paziente –<br />

nel segno del rispetto e senza svantaggiare<br />

nessuno. Oltre a ciò anche la commisurazione<br />

della pena sarebbe giustificata<br />

poiché il ricorrente ha mantenuto<br />

la relazione per un lungo periodo e non<br />

ha fatto nulla per modificare la situazione<br />

o per informare la sua paziente.<br />

La transazione è stata presa in considerazione<br />

nella fissazione della pena in<br />

quanto, secondo una prassi consolidata,<br />

in assenza del rimborso degli onorari per<br />

la terapia, la multa sarebbe stata più elevata.<br />

Inoltre la transazione si prefigge la<br />

riparazione e non dà alcun diritto a una<br />

considerazione matematica e precisa nel<br />

quadro della sanzione disciplinare.<br />

Adozione della sentenza<br />

Nel suo progetto di sentenza, il referente<br />

della CR conferma sostanzialmente<br />

la violazione del codice deontologico per<br />

i medesimi motivi addotti dalla CD e,<br />

dopo aver verificato la prassi penale sulla<br />

base di casi analoghi, conferma anche<br />

la commisurazione della pena. Le spese<br />

di giudizio sono inoltre poste a carico del<br />

ricorrente in considerazione della sua<br />

soccombenza (in casu: totale). Infine, il<br />

referente trasmette – all’occorrenza previa<br />

consultazione del giurista della federazione<br />

– il progetto ai due membri del<br />

collegio. Essi confermano la sentenza<br />

oppure richiedono delle modifiche che<br />

sono elaborate direttamente dal referente<br />

o in occasione di una riunione.<br />

Michael Vonmoos<br />

27<br />

ACTU <strong>FSP</strong><br />

PSYCHOSCOPE <strong>11</strong>/20<strong>10</strong>

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