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Schweizer Blasmusikverband • Association suisse des musiques

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Rivista bandisticaDue importanti progetti della Fonoteca NazionaleRecupero di preziosomateriale musicaleLa Fonoteca Nazionale haabbandonato gli storici localidello Studio Foce a Lugano pertrasferirsi in un’ala del CentroS. Carlo a Lugano-Besso, cheospita anche il Conservatoriodella Svizzera italiana. Oltre amigliorare le sinergie tra i dueenti, il trasloco ha permessoalla Fonoteca Nazionale diusufruire di spazi più adeguatie di varare due progetti di recuperodi prezioso materiale diinteresse musicale e, in sensolato, culturale, relativo allanostra regione.Dopo quasi 15 anni la Fonoteca Nazionaleha cambiato sede: dallo Studio Foce diLugano si è trasferita nel Centro S. Carlo aLugano-Besso, in via Soldino 9. La nuovasede, inaugurata il 16 novembre, oltre a facilitareil lavoro dei musicologi che vi sonoimpiegati, grazie alla presenza di un archiviopiù grande e di locali meglio atttrezzati,offre spazi migliori anche agli utenti. Inparticolare, l’accogliente «locale utenza»dispone di otto postazioni per l’ascolto. Lostudio di registrazione, già dotato di impiantiall’avanguardia, gode ora di ottimecondizioni acustiche. Nei mesi scorsi è purestata resa accessibile al pubblico la consultazioneon-line del catalogo della Fonoteca,all’indirizzo http://www.fonoteca.ch.Nei mesi che hanno preceduto il traslocola Fonoteca Nazionale, in collaborazionecon Memoriav, l’Associazione RicercheMusicali nella Svizzera Italiana e il Servizioarchivi locali dell’Archivio di Stato ha lanciatodue importanti progetti di recupero,che si aggiungono alla già pregevole attivitàdi archiviazione e valorizzazione di supportisonori il cui contenuto abbia un qualunquelegame con la storia e la cultura delnostro paese. I progetti sono scaturiti dallaconstatazione del fatto che gran parte dellepreziose testimonianze della vita culturale,religiosa e socio-politica del nostro Cantonecustodite negli archivi e nelle bibliotechecomunali, parrocchiali, di istituzioni edi privati presenti sul nostro territorio spessosono sconosciute e inaccessibili. I dueprogetti sono paralleli e in certo modocomplementari.L’archivio dell’Associazione RicercheMusicali nella Svizzera ItalianaIl primo dei progetti, affidato al signorMassimo Zicari, prevede la catalogazionedell’archivio dell’Associazione RicercheMusicali nella Svizzera Italiana. Tale fondoè stato donato dalla prestigiosa associazioneal Cantone una decina di anni orsono.Depositato in un primo tempo a Locarno,per varie ragioni di ordine pratico non hamai conosciuto una giusta valorizzazione.Il fondo rappresenta nel suo insieme unospaccato della vita musicale e culturale delCanton Ticino: raccoglie informazioni preziosesulla storia della radio, dei concerti,nonché molti documenti originali di compositoridi prestigio e una grande quantitàdi materiale bandistico. La raccolta di talemateriale si deve a diverse personalità delmondo della cultura del nostro cantone,ma soprattutto al paziente impegno delMaestro Bruno Amaducci, fondatoredell’associazione nel 1970. Grazie a questoLa prima pagina dello spartito de «Glianimali suonanti», di Domenico Gatti,del repertorio della Civica Filarmonica diLugano, nell’Archivio Ricerche musicalinella Svizzera italiana, Bellinzona.nuovo progetto il fondo, ricollocato in alcunispazi messi a disposizione dall’Archiviodi Stato a Bellinzona, è in corso di inventariazione.Il lavoro, iniziato lo scorso mese di marzo,ha già permesso di recuperare la granparte del materiale musicale manoscrittorelativo all’opera dei compositori principali,vale a dire Otmar Nussio, WalterJesinghaus, Bruto Mastelli, Enrico Dassetto,Giovan Battista Mantegazzi, FrancescoPollini, Piero Vidale, Emilio Bressani, WillyKrancher, Umberto Montanaro, Luigi Tosi,Raphael Petillo, Arnaldo Filipello e ArturoBenedetti Michelangeli. Il materiale rinvenutoè stato unito in gruppi e archiviato secondole tecniche archivistiche propostedall’Archivio di Stato.Ricostruire la storia musicaledel TicinoIn particolare va notato che i lavori diriordino hanno permesso di individuare, finoad oggi, almeno tre tipologie documentariefra i circa 10000 documenti presenti:materiale musicale manoscritto e a stampa,ovvero composizioni di musicisti ticinesi,o provenienti da varie regioni ma attivinel Cantone e quindi ticinesi d’adozione(ai compositori già menzionati si aggiunganoAlberico Giuseppe Agnelli, FriedrichKlose, Pietro Berra, Italo Nodari e Pietro Damiani);atti amministrativi e sociali delleprincipali associazioni musicali operantinel territorio (Associazione Amici dellaMusica di Lugano, Fondazione Musica Ticinensis,ecc.); rassegne stampa e programmidelle principali attività concertistichecantonali (Settimane Musicali di Ascona,Concerti di Lugano…).A ciò si aggiunga una significativapresenza di materiale documentario, fotograficoed audiovisivo legato al ruolo preminentedi personaggi di spessore internazionaleanch’essi stabilitisi in Ticino: ildirettore d’orchestra Hermann Scherchen,che realizzò uno studio di fonologia a Gravesanoagli albori della ricerca in questocampo, così come stava accadendo a Coloniae a Milano; il compositore VladimirVogel, o il pianista Arturo BenedettiMichelangeli che, vissuto per molti anni a26 UNISONO 21 <strong>•</strong> 2001

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