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Valori ottenuti con il DIAGNOdent I valori DIAGNOdent medi sono mostrati in Tabella 2. All’inizio, le letture con il DIAGNOdent erano simili per tutti i gruppi. I valori DIAGNOdent medi per il gruppo di controllo tendono a decrescere dopo uno, tre e sei mesi se confrontati con i valori iniziali (p
Il principale problema clinico degli approcci farmaceutici nel trattamento della carie radicolare è la difficoltà nel sopprimere ed eliminare i microrganismi per un periodo piuttosto lungo di tempo. Dopo il trattamento con farmaci selezionati, gli organismi possono proliferare e ricolonizzare le PRCL. E’ interessante il fatto che il 38,1% delle lesioni in questo studio hanno avuto una remineralizzazione dopo 6 mesi. Si possono fare congetture riguardo al fatto che la maggior parte delle lesioni si demineralizzano. Questo è associato a svariati fattori, incluso il livello di riduzione microbica e gli effetti ossidanti sulle PRCL. La drastica riduzione della flora microbica permette una eradicazione della nicchia ecologica dei microrganismi acidogeni e acidurici. Questo spostamento della flora microbica verso i normali commensali orali dovrebbe prevalentemente permettere alla remineralizzazione di aver luogo durante il processo carioso. In aggiunta, un ossidante (ipoclorito di sodio) precedentemente è stato dimostrato di migliorare il potenziale di remineralizzazione della dentina demineralizzata. Inaba et al., [1995] hanno scoperto che l’utilizzo di un ossidante (ipoclorito di sodio 10%) sulle lesioni demineralizzate della dentina radicolare migliora il loro potenziale di remineralizzazione, perché l’ipoclorito di sodio è un agente proteolitico non specifico ed è efficace nella rimozione di componenti organici delle lesioni. Successivamente Inaba et al., [1996] hanno dimostrato che quando dei campioni di dentina della radice vengono trattati con questo ossidante per 2 min, aumenta la permeabilità degli ioni fluoruro (F - ) arrivando alla conclusione che la rimozione di materiale organico dalle lesioni della dentina rappresenta una tecnica accettabile per aumentare la remineralizzazione. Questo potrebbe essere un parziale fattore degli ottimi risultati di remineralizzazione ottenuti in questo studio a seguito delle applicazioni di Ozono. Potrebbe altresì essere indice del fatto che l’Ozono ha la capacità di rimuovere le proteine nelle lesioni di carie e di agevolare la diffusione di ioni Calcio e di Fosfato attraverso le lesioni, un fenomeno che in questo studio ha come risultato la remineralizzazione di alcune PRCL a seguito dell’applicazione di Ozono. Dopo l’iniziale soppressione totale dei microrganismi, la ricolonizzazione dei microrganismi potrebbe essere ritardata da una resistenza della normale flora commensale orale all’intrusione di organismi all’interno delle lesioni. In aggiunta, la nicchia ecologica di questi microrganismi acidogeni e acidurici verrebbe gravemente disgregata, fatto che a sua volta potrebbe interferire con la ricolonizzazione e la ricrescita di questa specifica microflora. Ciò potrebbe sfociare in una soppressione di lunga durata dei microrganismi acidogenici e acidurici nelle PRCL. Anche Emilson [1981] ha riportato che dopo un breve ed intensivo trattamento della bocca con clorexidina all’1%, l’S Mutans è stato soppresso in vivo per un periodo di tempo significativamente lungo (14 settimane). E’ possibile che l’ipermineralizzazione della superficie abbia minor probabilità di aver luogo al termine dell’applicazione di Ozono. Dal momento che l’Ozono è un potente ossidante, indubbiamente ossigenerà le biomolecole delle PRCL aprendo quindi i tubuli dentinali delle lesioni. L’Ozono potrebbe anche favorire la diffusione all’interno della lesione di ioni Calcio e Fosfato. Inoltre, si deve osservare, che i pazienti hanno utilizzato un dentifricio contenente una quantità standard di fluoruro. Martens and Verbeeck [1998] hanno riportato che basse concentrazioni di fluoruro hanno la capacità di remineralizzare lesioni cariose nella profondità. A questo riguardo, sono necessari studi futuri per determinare il significato di questi studi. I materiali riempitivi falliscono con frequenza allarmante e sono molto costosi in termini di dolore, disagio e fattori economici. In dott Cosimo Cigliola 45
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applied the cup and suction system
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The aim of this pilot study was to
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