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Punti critici della coltivazione

Punti critici della coltivazione - Il divulgatore

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In diverse specie vegetali la disponibilità di cultivar resistenti a importanti fitopatie rappresental’alternativa più valida ad un eccessivo impiego di fitofarmaci. Di estremo interesse sono, ad esempio,le resistenze nei confronti di parassiti come Bremia lactucae e Nasonovia ribis-nigri nella lattuga oPeronospora farinosa f. sp. spinaciae nello spinacio. Stabilità e livello di resistenza delle cultivar sonostrettamente correlati con l’ampiezza <strong>della</strong> base genetica su cui essa si fonda. Un prolungamento<strong>della</strong> durata delle caratteristiche di resistenza varietale può essere conseguito attraverso l’impiegointegrato dei mezzi genetici con quelli agronomici, chimici e biologici.Il controllo biologico dei parassiti, attraverso il lancio di insetti utili, rappresenta il metodo di difesa checaratterizza maggiormente le produzioni a basso impatto ambientale ma nel caso delle orticole afoglia non trova applicazioni pratiche per la brevità dei cicli olturali, la stretta soglia di danno el’ambiente di <strong>coltivazione</strong>, costituito spesso dal pieno campo, non confacente all’impiego degliausiliari.Sicuramente più concreta, anche se meno appariscente, è l’azione esercitata dagli organismispontaneamente presenti in natura, il cui ruolo fondamentale nel contenere le infestazioni di insetti eacari dannosi è ormai fuori discussione. In tale ottica, accanto all’adozione integrata di mezzi di difesaagronomici, chimici e genetici, assume un’importanza non secondaria anche la ricostituzione e larazionale gestione di specifici spazi naturali, come siepi, fasce di terreno inerite ecc., non solo neisistemi di agricoltura biologica ma anche integrata.L’ALTERNATIVA DEL FUORI SUOLOAlcune tecniche di <strong>coltivazione</strong> fuori suolo, in particolare NFT (Nutrient Film Tecnique),aeroponica float system, possono costituire una valida alternativa alle tradizionali produzionidi ortaggi da foglia.Pier Paolo Casotti- Lisa Cavicchi Cisa “Mario Neri”, ImolaLuciano Trentini - Servizio Produzioni Vegetali, Regione Emilia-RomagnaNTF: un film di soluzione nutritivaL’NFT, indicato per la produzione di lattughe ma anche di pomodoro da mensa, peperone emelanzana, è un sistema introdotto e perfezionato negli anni ’70 in Gran Bretagna e utilizzatosuccessivamente in numerose nazioni del Nord Europa; molto schematicamente prevede lacircolazione di un sottile film di soluzione nutritiva in canalette in cui vengono allevate le giovanipiantine. Il liquido in eccesso, non trattenuto dagli apparati radicali, viene poi recuperato a valledell’impianto e riutilizzato, previa reintegrazione, nella linea di alimentazione.Le canalette, in materiale plastico, sono lunghe 20-30 cm e larghe circa 15-25 cm; prima diprovvedere ai trapianti vengono ricoperte con polietilene bicolore orientando la superficie bianca versol’esterno per contenere le temperature e quella nera all’interno per evitare comparsa di alghe.I vantaggi riconosciuti all’NFT sono senza dubbio l’assenza di substrati di <strong>coltivazione</strong> e il ricircolo<strong>della</strong> soluzione nutritiva, condizioni indispensabili per il contenimento dei costi; tra i punti di debolezzala limitata “autonomia” delle colture in caso di arresto o anomalie al sistema di alimentazione dellesoluzioni e la rapida perdita di funzionalità degli apparati radicali delle piante, problematica che rendenecessaria la realizzazione di più cicli produttivi all’anno (tecnica dell’interplanting).Piante su pannelli con l’aereoponiaL’aeroponia si presta in particolare alla <strong>coltivazione</strong> di orticole ad apparato vegetativo contenutofragole, lattughe, ecc.); le piante vengono supportate da pannelli (in polistirolo o materiale plastico)inclinati od orizzontali, fissati a strutture portanti (in plastica, acciaio inox, ferro o comunque inmateriale inerte nei confronti delle soluzioni nutritive) a formare moduli chiusi all’interno dei quali siaccrescono gli apparati radicali.

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