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Peronospora

Peronospora - Il divulgatore

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COME PREVEDERE LE INFEZIONI PRIMARIE?Un nuovo modello previsionale è in grado di simulare con sufficiente precisione ladinamica dell’inoculo primario e delle infezioni di peronospora della vite,rappresentando un prezioso supporto al sistema regionale di avvertimento.Riccardo BugianiServizio fitosanitario, Regione Emilia-RomagnaImodelli epidemiologici sono gli strumenti più moderni che si hanno attualmente a disposizione, in gradodi razionalizzare gli interventi antiperonosporici in funzione del reale rischio infettivo.La peronospora della vite, insieme alla peronospora della patata, è stata la malattia più studiata a livelloepidemiologico. In base alle conoscenze acquisite nei primi anni ‘50, le infezioni primarie avvenivanoquando contemporaneamente vi erano almeno 10 °C di temperatura, 10 mm di pioggia caduti nella 48ore e i germogli raggiungevano almeno 10 cm di lunghezza. Queste condizioni sono ascrivibili alla“Regola dei 3-10” elaborata da Baldacci nel 1947. La regola, anche se non si è rivelata efficace eprecisa in tutti gli ambienti e condizioni climatiche, viene tuttora ampiamente utilizzata.Sistemi sempre più perfezionatiDagli anni ‘50 in poi, tuttavia, su P. viticola in tutto il mondo sono stati proposti nuovi metodi, sempre piùcompleti e complessi. Alcuni di questi modelli erano in grado di simulare la progressione delle infezionisecondarie a partire dalla comparsa in campo dei primi sintomi o dall’avvenuta infezione in base allaregola dei 3-10. In base a questi modelli il trattamento viene eseguito solo al superamento di unadeterminata soglia di un indice epidemico diverso da modello a modello.Modelli di questo tipo sono quelli messi a punto in Svizzera come il Vinemild, in Germania come il Pro, inFrancia come il Milvit e in Italia come il Plasmo. Purtroppo questi modelli, seppure precisi e affidabili, dalpunto di vista pratico risentivano della mancanza dell’informazione relativa al momento preciso in cuiprendevano avvio le infezioni primarie, vero nodo cruciale su cui si basano tutte le strategie di difesa eper il quale molto si è studiato e si sta studiando.In passato, modelli previsionali in grado di determinare quando prendevano avvio le infezioni primariesono stati messi a punto sia in Europa che negli Stati Uniti. Il modello Epi-Plasmopara, elaborato inFrancia agli inizi degli anni ’80, presuppone un adattamento del fungo ai diversi ambienti. L’indice dirischio epidemico attuale viene calcolato confrontandolo con quelli medi della zona negli anni passati. Lasua precisione risulta quindi tanto maggiore quanto più si è in possesso di una serie storica di daticlimatici della zona. Il modello Pom, sempre elaborato in Francia alcuni anni più tardi, presuppone che lapioggia sia in grado di influenzare positivamente la maturazione delle oospore solo aldilà di alcunesoglie, determina un periodo ottimale per la maturazione delle oospore e stima quindi l’eventuale gravitàdell’infezione peronosporica primaverile. Il modello Dmcast, elaborato negli Stati Uniti alla fine degli anni’90, analogamente al modello Pom, determina l’infezione primaria e anche i successivi cicli secondaridella malattia. Il modello Simpo, messo a punto recentemente in Germania, genera un indice di velocitàdi germinazione delle oospore a partire da marzo. In funzione di questa velocità di germinazione ilmodello prevede l’avvio dalle infezioni primarie.Il nuovo modello di simulazione UCSCNessuno di questi modelli si è finora dimostrato sufficientemente preciso per poter essere utilizzato in unsistema di avvertimento regionale. Per questo motivo, al termine di un progetto triennale finanziato dallaRegione Emilia-Romagna e dal Crpv, e dalla collaborazione fra i Servizi fitosanitari di Emilia-Romagna ePiemonte, e le Università di Piacenza e Bologna, è stato elaborato, dall’Università Cattolica di Piacenza,un nuovo modello di simulazione della dinamica dell’inoculo primario e delle infezioni di P. viticola. Talemodello utilizza dati orari di temperatura dell’aria, umidità relativa, pioggia e bagnatura fogliare persimulare il processi infettivi, dalla germinazione delle oospore alla comparsa dei sintomi di peronospora,incluso l’intero processo germinativo, la sopravvivenza degli sporangi, il rilascio e la sopravvivenza dellezoospore, la loro dispersione e, infine, l’infezione e l’incubazione.Il modello si basa sul concetto fondamentale che la popolazione di P. viticola in un vigneto è compostada diverse famiglie di oospore che sono in fase di quiescenza. Queste, prima di germinare, devonosuperare un determinato e graduale periodo di latenza. Il processo di simulazione della germinazione

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