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qui - Enpam

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Seduti al tavolo della presidenza(da sinistra) il direttore generale Ernesto Del Sordo,il presidente Alberto Oliveti,il vicepresidente vicario Giampiero Malagnino,il vicepresidente Roberto Laladi Laura Montorsellifoto di Tania CristofariLaFondazione<strong>Enpam</strong>nel 2013Al Consiglio nazionale di dicembre il presidente Oliveti ha presentato le previsioni di bilancioe le linee di attività per il 2013. Più di due miliardi e mezzo di euro sono le risorse destinateagli investimenti. Al via l’osservatorio sul lavoro. Resta aperta la questione dell’autonomiaBILAnCIOAppROvAtO A LARGAMAGGIORAnzAIl bilancio di previsione2013 è stato approvatodal Consiglio nazionaleil 1° dicembre scorso.I voti a favore sono stati89, i contrari 10.Approvato anche ilbilancio assestato 2012con 88 voti favorevoli,otto contrarie tre astensioniLa riforma dei regolamenti è stata portataa termine grazie al grande sensodi responsabilità dei medici e dei dentistiitaliani”. Lo ha ribadito il presidentedell’<strong>Enpam</strong> Alberto Oliveti in apertura delConsiglio nazionale che si è tenuto il primodicembre per approvare i bilanci di previsione2013 e assestato 2012. La riforma,entrata in vigore dal 1° gennaio 2013 dopoil nulla osta dei ministeri, “garantisce allaFondazione la dimostrazione di 50 anni minimidi e<strong>qui</strong>librio, nel saldo tra le entrate ele uscite, con un patrimonio costantementein crescita e sempre sufficiente a coprire lariserva legale”.L’<strong>Enpam</strong> dunque ha centrato l’obiettivo piùimportante per un ente pensionistico, mavede riaprirsi la questione dell’autonomia digestione. La recente sentenza del Consigliodi Stato (n. 6014 del 28/11/2012, Sez. VI), infatti,si è espressa sulla funzione dell’attivitàistituzionale dell’Ente, ribadendone la naturapubblica e stabilendo che la privatizzazione,avvenuta negli anni Novanta (decreto legislativo509/94), sia limitata agli aspetti organizzativi.La Fondazione ricade <strong>qui</strong>ndi nellemisure della Spending review e dovrà versareall’erario il 5 per cento dei consumi risparmiatinel 2012 e il 10 per cento dei risparmi del2013. Piuttosto che fare chiarezza, però, –dice Oliveti – la sentenza introduce elementiincongruenti nell’attività e nella gestione delleCasse che sono ora private, ora pubblichesecondo come si debba orientare il prelievofiscale. Inevitabile, a questo punto, la richiestadi una nuova legge sulla natura degli enti previdenzialidei professionisti per risolvere definitivamenteogni ambiguità.16

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