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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 8 - Ottobre 2010Poste Italiane S. p. A. - Spedizione in <strong>Abbonamento</strong> Postale - D. L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Bresciapag. 5Auguri a don Marioe a don Davidepag. 6Un saluto a don Giannie a suor Paolapag. 14Scatti d’estatepag. 32News dalle frazioni


3810111213142021222324262829303132LA PAROLA DEL PARROCOSeguire Cristo nella chiesaTraguardi significativiIl saluto a don Gianni PozziLa comunità di Chiari saluta suor PaolaSettimana Antoniana - Programma definitivoLA VOCE DEL VESCOVOIl nostro vescovo: semplicemente!ECCLESIABere alla vera fontewww.adolescenti.angelowww.genitori.angeloPASTORALE GIOVANILEINIZIAZIONE CRISTIANA - BAMBINITi ho chiamato per nomeINIZIAZIONE CRISTIANA - GENITORIL’anno che verràGIOVANI ESSENZE“Per un giorno solo buone notizie”COSE SBALORDITIVEI testimoni di Geova. Chi sono costoro?...SPORTCronache di fine estateClarensitàAssociazioni clarensiFondazioni clarensiPASTORALE DEL CREATOChiari - New York: l’acqua li unisceLettere al DirettoreFrazioniNotiziario della Comunità Parrocchiale di ChiariN. 8 - Ottobre 2010Anno XX nuova serieConto corrente postale n. 12509253intestato Parrocchia Santi Faustino e Giovita25032 Chiari (Bs)Registrazione N. 45/91 del 6 settembre 1991Tribunale di BresciaEdito dalla Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita in Chiari,via Morcelli 7 Chiari (Bs)sito web: www.parrocchiadichiari.orge-mail: redazione@angelodichiari.orgper le vostre lettere: Ufficio Parrocchiale,p.za Zanardelli (8.30 - 11.30)Direttore responsabileDon Giuseppe MensiDirettore redazionaleDon Alberto BoscagliaRedazioneMons. Rosario Verzeletti, Enrica Gobbi, Bruno Mazzotti,Roberto Bedogna, Ida Ambrosiani, Elia Facchetti, GianfrancoFesta, Nadia Iore, Ernesto Cancelli, FerdinandoVezzoli, Patrizia Piantoni, Sara VezzoliCollaboratoriMaria Marini, Caroli Vezzoli, don Gianni Pozzi, don LucaCastelli, don Davide Carsana, don Fabio Mottinelli, IoneBelotti, Luciano Mena, Matteo RinaldiImpaginazioneVittorio BedognaPreparazione copertinaGiuseppe SisinniTipografiaTipolitografia Clarense di Lussignoli S. & G.Coccaglio (Bs)Due cose da non perdere nel mese di ottobre: il libro a cura didon Giuseppe Fusari sulla chiesa di Santa Maria e la settimanaantoniana animata dai nostri frati clarensi. Bentornati!Proprio all’altare dei Santi Francesco ed Antonio in santa Mariatroviamo la splendida pala, dipinta nel 1729 dal chiareseGiuseppe Tortelli juniore.L’iconografia di sant’Antonio comprende un complesso di simboli:la giovinezza (bontà), il saio (appartenza all’ordine francescano),il libro (predicazione e insegnamento), Gesù Bambino(ricorda la sua visione), il giglio (purezza), la fiamma (amore),il pane (attenzione ai poveri). Essi esprimono sia una caratteristicadella sua personalità (funzione di memoria), sia idoni e le qualità che gli ha attribuito la devozione popolare.Il prossimo numerode saràdisponibile il 6 novembreAi collaboratori:□ Il materiale per il numero di novembresi consegna entro il 18 ottobre□ L’incontro di redazione per progettareil numero di dicembre si terràil 2 novembre2


Seguire Cristo nella chiesaCarissimi Clarensi,anche in questo mese diottobre intendo continuarecon voi la riflessione,partendo dalla lettera delvescovo Luciano “Tuttisiano una cosa sola” (Gv.17,21). Ci stiamo avvicinandoalla celebrazionedella settimana degli EserciziSpirituali della Città,imperniati sulla spiritualitàdi sant’Antonio di Padova;mi viene alla menteil passo del vangelo: “Sevuoi essere perfetto, vai avendere quello che hai e isoldi che ricavi dalli ai poveri.Allora avrai un tesoroin cielo. Poi, vieni e seguimi”(Mt. 19,21). Gesù cirichiama questo impegnoanche nelle beatitudini.Con la proclamazione dellebeatitudini Cristo precisala specificità della vitadel discepolo: essa si apresulla perfezione stessa delPadre: “Siate voi dunqueperfetti come è perfetto ilPadre vostro celeste” (Mt.5,48). La vita cristiana, seguendol’appello d’amoredi Cristo, è una vocazionealla santità. La vocazionerimanda al misterodi una chiamata e fa dell’uomoun interlocutore diDio, mediante un rapportopersonale con Lui. Il disegnooriginario di Dio è diportare ogni uomo a viverein comunione con Lui,affidandolo alla Chiesa daLui fondata sugli Apostolinel dono dello SpiritoSanto. La Chiesa infatti ècomunione con Dio e coni fratelli, ove la si edificain una comunità locale, laparrocchia.Volgersi a Diocon speranzaPer mezzo del battesimonoi, fatti figli adottivi diDio, entriamo a far partedella Chiesa che ci richiamala comunione di vita,di fede e di grazia.È questo l’ideale cristianoda vivere continuamentenella coerenza e nella fedeltà.Quando ci comportiamomale e diciamo ciòche non va detto, quandopensieri oscuri minanola nostra mente o un velonero si stende sul nostrocuore, se arriviamo a fareappena appena un po’ diluce in noi, allora sentiamoi primi rimorsi di coscienza,che avviano a unaltro sentimento presentenel cuore, il volgerci aDio con la speranza, conla certezza che Dio ha unamore grande per accordarciil perdono e forzasufficiente per cambiarci.Il pentimento che ne seguee che si verifica in noi vienedeterminato dalla speranzanell’amore di Dio eda uno sforzo risoluto checi conduce a una vita rettae ad abbandonare glierrori e il peccato. Senzaquesto non si può ottenerela salvezza. Cristo Gesùinfatti ci dice: non quelliche dicono: “Signore, Signore”entreranno nel Regnodei cieli (Mt 7,21), macoloro che porteranno deifrutti e questi frutti sono:la pace, la gioia, l’amore,la pazienza, la mitezza,tutti frutti meravigliosi checi portano alla conversionepersonale interiore. Peressere costruttori di comunionenella comunità,in parrocchia, nella Chiesaoccorre prima di tuttoconvertirci personalmente,cioè fare la comunionedentro di noi e lasciar cadereogni forma di criticanegativa, di pregiudizi fasulli,di malignità e di maldicenza,di dubbi coltivatie di illazioni superficiali, diantipatie e di avversioni.Se si vuole partecipare allavita di comunità cristianacon il proprio vivere quotidianoè necessario rivestircidi speranza e di fiducia,per crescere nella capacitàdi amare nella misuracon cui si cambia vita e lasi mette a disposizione deglialtri.Portare gli unii pesi degli altri“Dio vuole che il mondointero, nella sua infinitavarietà, giunga ad assumerela forma che ha espressoGesù nella sua vita.Nello stesso tempo Gesùsta oltre il mondo, oltre ilpresente, perché il mondotende verso di Lui, tendeverso una piena manifestazionedi amore a Dioattraverso l’amore fraterno”(“Tutti siano una cosasola”, pag. 21).La prima cosa da imparareè accettare tutta lanostra vita, tutti gli eventi,tutte le persone che cisono entrate, tutto ciò cheha potuto essere a voltefonte di sofferenza. Accettaree non rigettare. Finchénon accoglieremo il contenutointero della nostravita senza lasciare nulla daparte, come se la ricevessimodalla mano di Dio,noi non saremo in gradodi liberarci da un’angosciainteriore, da un asservimentointeriore e da unaribellione interiore. Abbiamoun bel dire davantial Signore: “O Dio, vogliofare la tua volontà!”,se poi dal fondo del nostroessere s’innalza un grido:“Ma non in questo! Nonin quello…! Certo, io sonopronto ad accettare il mioprossimo, ma non quellacerta persona! Sono prontoad accettare tutto ciòche tu mi manderai, manon quello che mi mandinella realtà”.Così si lascia passare l’occasionee la persona mandatedal Signore per guarircimoralmente, per convertirciveramente, per essereparte viva della comunitàe per farci entrarecon umiltà nel Regno diDio, per farci assumere lericadute dei nostri peccaticon pazienza e riceverecon prontezza tutto dallemani di Dio. Noi contiamosul fatto di essere perdonatida Dio nel suo amorepuro, sacrificale, quello diCristo sulla croce.Ma proprio questo èl’amore che il Signore attendeanche da noi nellerelazioni con il nostroprossimo; non dobbiamoperdonare a qualcuno peril fatto che lo merita, maperché noi siamo di Cristo,perché proprio nel nomedel Dio vivente e del CristoCrocifisso ci è dato diperdonare. Se vogliamoessere tessitori di comunionenella vita parrocchialedobbiamo puntaresulla forza della speranza,sulla gioia del perdono,sulla consapevolezza diesserne parte attiva, medianteun apporto personaledi preghiera e di operebuone.Elementi utiliSeguire Cristo nella Chiesaè un impegno di tutti edi ciascuno, che si concretizzanella frequentazionedella parrocchia per riceveree vivere i doni di CristoGesù: la sua Parola, iSacramenti, la Carità. Lacomunità cristiana nel suovolto efficace e odierno diparrocchia evidenzia alcunielementi costitutivi utili:Ottobre 20103


La dimensione territoriale.La parrocchia è unafigura privilegiata del “farsiluogo” della Chiesa, segnoespressivo della sua edificazionee della sua missione.In un luogo umano determinatoe con caratteri diglobalità, essa offre a unacerta comunità di credentila possibilità reale di costruirsicome segno efficacedell’annuncio del Vangeloe come manifestazionevisibile di una comunitàdi salvati. La parrocchiainfatti custodisce il principiodi universale accessibilitàal Vangelo; è in essache la condizione civile comunesi apre alla radicalitàdella fede.Il senso di appartenenza.La parrocchia è unacomunità di fedeli che sidicono e hanno coscienzadi essere appartenentiad essa. Il battesimo pertutti segna l’appartenenza,purché sia completato daun cammino di fede matura,di preghiera e di unaviva e personale coscienzadi responsabilità, di partecipazionee di missione.Anche se viviamo in unacomunità cristiana intornoa una chiesa sussidiaria operiferica della Città, nondimentichiamo di frequentarela Chiesa dove abbiamoricevuto il battesimo ei sacramenti della vita cristiana.È bello ritornarealle radici della nostra fedeper maturarla in modo chediventi fede adulta, attivae missionaria.Il sigillo eucaristico.Una comunità è autenticamenteecclesiale in forzadell’Eucaristia nella qualesi trovano, come in sintesi,tutti gli altri elementi necessariper essere Chiesa.In essa si alimenta e si realizzail vero segno di comunionee di missione; daessa scaturisce l’esigenzaper ogni membro della comunitàcristiana di attivarele disposizioni che consentonola pratica del Vangelo.L’Eucaristia è sorgentee compimento della comunione.L’annuncio della Parola.“La Parola di Dio crescevae si diffondeva” (At.12,24). Possiamo farci unaDopo anni di attesa, finalmente vede laluce il libro che illustra la storia e le vicendedella chiesa di Santa Maria.Delle innumerevoli sparse sul territoriodella nostra parrocchia, questa è certamentela chiesa più amata e più cara aiclarensi di ogni età.Il lavoro di studio e di paziente ricercaè stato condotto, come già per il duomo,da don Giuseppe Fusari, nei lunghianni di permanenza nella nostra comunità;un lavoro nel quale, insieme al rigorescientifico eall’interesse perl’arte, troviamol’amore per questanostra terrache nei secolipassati ha saputoconiugare sapientementeleesigenze del cultocon l’eccellenzadell’arte e dell’architettura.A don Giuseppevanno il nostroringraziamento ela nostra riconoscenzaper avercidonato questaimportante memoriastorica. Eil grazie si estendeanche a coloro che hanno permessoche quest’opera si realizzasse, in primoluogo al Circolo Acli di Chiari, che nonsolo ha fortemente voluto questa pubblicazione,ma ne ha anche sponsorizzatol’edizione; quindi un grazie anche a coloroche, in diversa misura, hanno datoil loro sostegno economico e, infine, aquanti hanno collaborato operativamentea tutte le fasi preparatorie.domanda: “La Parola diDio cresce e si diffonde nellanostra parrocchia, chiesalocale?”. “La fecondità missionarianon è il risultato diprogrammi e metodi pastoralisapientemente elaborati,ma è frutto della disponibilitàa lasciarci sorprendere,nel noi della fede apostolica,dalla forza del Vangelo,che fa ringiovanire laChiesa e continuamente larinnova” (Lumen Gentium,4). “Nel suo essere misterodel Corpo di Gesù la Chiesasi trova ad avere nellaParola l’annuncio dellasua identità, la grazia dellasua conversione, il mandatodella sua missione, lafonte della sua profezia e laSanta Maria Maggiore: cinque secoli di storiaMa di tutto questo, in modo certamentepiù approfondito, si parlerà durante lapresentazione ufficiale che si terrà:Sabato 23 ottobre alle ore 16.00nella chiesa di Santa Maria.Interverranno don Giuseppe Fusari, autoredel libro, il prof. Rolando Bellini, docentedi Storia dell’Arte presso l’Accademiadi Brera di Milano, mons. GiacomoCanobbio, teologo e docente della Facoltàteologica dell’Italia Settentrionalenonché del Seminariodi Brescia. Iloro interventi sarannoinframmezzatidall’esecuzionedi brani musicalidedicati allaVergine, che vedrannocome interpretii sopraniVirginia Magatellie Raffaela Sirani,accompagnate all’organoda MaurizioScalvini.Superfluo ma doverosoconcluderedicendo che tuttala comunità è invitataa questo importantemomento,che non vuoleessere solo di arte, di fede, di cultura, maanche momento di festa per tutti e soprattuttodi onore alla Vergine Maria.Il libro, i cui proventi serviranno per il restaurodi un’opera, è disponibile pressol’Ufficio parrocchiale, la Biblioteca circolante(la domenica) e presso la sedeACLI in via Rota.Alessandro Gozzini4


agione della sua speranza“(Strumento di lavoro delSinodo dei Vescovi sullaParola di Dio, 12).Cristo modelloda imitare e seguireCristo vive nel cristiano, entrain lui con la sua veritàe la sua grazia, con la sualuce e la sua pace, con lasua gioia e la sua libertà. IlCristo da imitare e seguireè il Risorto. La sequela diCristo diventa un donarsi aDio Padre e all’uomo. Essanon è concepibile se nonnella forma di una continuaricerca di ciò che stavaa cuore allo stesso Cristo:un intimo rapporto d’amorecon il Padre vissuto soprattuttonella preghiera.Tale intimità personale delcredente in Cristo risortocon il Padre definisce la sequeladel cristiano chiamatoa una sincera e profondacomunione con i fratelli,mediante una conversionemorale continua; ciò avvienesia in forza del battesimo,per mezzo del qualel’uomo è inserito nella vitaecclesiale, quale dimora delsuo agire spirituale, sia inforza del dono dell’amoredi Dio in Cristo. Infatti tuttal’importanza della Chiesaderiva dalla sua connessionecon Cristo. Gesù Cristoè presente nella sua Chiesae in essa vive come Risorto.Il cristiano appartiene allaChiesa, perché appartienea Cristo ed è chiamato adannunciare il Vangelo e adiffondere il Regno di Diocon il suo esempio di vitapersonale fedele e buona.Secondo la fede cristiana lavita è risposta a una vocazione:l’uomo, creato a immaginedi Dio, è chiamatoa dialogare con Lui e ad esseredi buon esempio pertutti i suoi fratelli.don Rosario,vostro prevostoTraguardi significativiIl giorno 8 settembre, festaliturgica della Natività dellaVergine Maria, nella Chiesadi Santa Maria Maggioreabbiamo ricordato il 90°compleanno di don MarioRusich con la celebrazioneeucaristica, cui ha partecipatopure don DavideCarsana, che ha compiuto90 anni il 3 marzo scorso.È stato un evento di fede,di preghiera di grazie al Signore,che ha posto neidue sacerdoti festeggiati ein tutti i sacerdoti e fedelipresenti una carica interioredi grande emozione e diforte spiritualità.Don Mario nell’anno sacerdotaleha ricordato i 40anni di apostolato nellanostra comunità di Chiari,vivendo i 67 anni di Ordinazionesacerdotale; donDavide è ritornato a Chiarie già ha donato altri 15anni di sacerdozio nel ministeropastorale nella comunitàclarense, dopoaver vissuto i suoi anni disacerdozio nelle parrocchiedella diocesi e giungendoal 65° di consacrazione alSignore.La nostra esistenza è uninsieme di giorni, la maggiorparte dei quali vengonoin qualche modo archiviatidentro i faldoni deimesi e degli anni che passano.Spesso risulta difficile,specie se la scaffalaturasi fa lunga, andare con lamente a ritrovare i singoligiorni della nostra vita.Ad alcuni di essi però, vienedato un destino diversoperché contengono eventiche hanno la forza di segnaretutta una vita. Accadecosì per il giorno dell’Ordinazionesacerdotaleper i ministri del Signore,come il novantesimo compleannodi don Mario e didon Davide e i traguardi divita che essi vivono nellanostra comunità clarense.Questo genetliaco porta auna riflessione a voce altasulla spiritualità dei presbiteri,vale a dire sulla lorovita plasmata dall’azionedello Spirito che hanno ricevutoin dono nella celebrazionedel sacramentodell’Ordine Sacro. Nelgiorno della loro ordinazioneil Vescovo ha pronunciatosu di loro questapreghiera: “Ascolta o Padrela nostra preghiera: effondila benedizione delloSpirito Santo e la potenzadella grazia sacerdotale suquesti tuoi figli; noi li presentiamoa Te, Dio di misericordia,perché sianoconsacrati e ricevano l’inesauribilericchezza del tuodono. Per Cristo nostro Signore.Amen”.Don Mario e don Davidehanno portato ovunquee poi a Chiari il donoche essi hanno ricevutodal Signore. Posso davverodire con tutti che essi stessisono un dono per la Cittàdi Chiari. Grazie di cuoreper il vostro esserci.Gesù dopo la sua risurrezioneincontra Pietro e gliripete per tre volte: “Simone,figlio di Giovanni,mi ami?”, e ad ogni rispostaconferma il suo ministerodi pastore, il cui contenutoè la sequela di Luiche ha offerto la sua vitaper le sue pecore. Accadecosì, anche per noi, in ognigiorno della nostra vita dipreti suoi, comunque suoi.Quando il Signore ci chiederàdi riconsegnare il ministeroche ci ha affidatovorremmo solo poter direcon Pietro: “Signore, tu conoscitutto; tu sai che ti vogliobene” (Gv 21,12).A nome dei sacerdoti edell’intera comunità dellacittà di Chiari porgo a donMario e a don Davide i miglioriauguri “ad multosannos” ancora, di buonasalute per la sempre loro“freschezza sacerdotale”.Sappiate comunque chenoi tutti vi vogliamo bene.Il Signore e la Vergine Mariasempre vi accompagninoe vi donino le lorograzie.don Rosario,prevosto di ChiariDon Mario Rusich e don Davide Carsana durantela Santa Messa concelebrata in occasionedei novant’anni di don MarioOttobre 20105


Il saluto a don Gianni PozziNella Parrocchia di Chiariè giunta inaspettata la notiziadel trasferimento di donGianni Pozzi, sacerdote salesiano,curato presso laCurazia di San Bernardinodi Chiari. Dopo sette annil’Ispettore di Milano ha affidatoa don Gianni un altroincarico pastorale pressola diocesi di Pavia: Parrocodella Parrocchia delSantuario della Madonnadelle Grazie.Salutandolo negli ultimigiorni si è notato in lui ungrande rincrescimento: Chiari gli ha voluto bene e donGianni ha voluto bene a Chiari; soprattutto a San Bernardinoegli ha legato il suo cuore, la gioia di essere sacerdote,la generosità del suo essere dono per tutti, la collaborazionepastorale vissuta. Un motivo di serenità viene postonel nostro cuore; don Gianni porta “un po’ di noi” aPavia: questo servirà per continuare ad essere sempre incomunione.Certo è impegnativo elencare tutto quanto ha fatto nellanostra comunità clarense in questi sette anni, ma ciò chepiù riesce significativo è quello che don Gianni è stato pertutti: i ragazzi, i giovani, le famiglie, gli ammalati, i giovanisposi.Si rischia di dire tante parole; nel sacerdote è bello vedereil volto di Cristo con gioia. Allora è per questa gioia di essereprete che noi vogliamo dire grazie a don Gianni, sapendoche egli subito ci dice di dire grazie al Signore, perché“essere sacerdoti significa portare avanti quel piano diamore che è di Dio e che Lui riserva all’umanità”; il pianodi amore di Dio si realizza nel posto, nella comunità pressola quale il suo volere si manifesta e ci colloca. Talvolta lagioia di fare tutto per la gloria di Dio viene avvolta da sofferenzae dall’impegno di fare con altri il viaggio della vitafino all’incontro defintivo con il Signore.Esprimo un grazie di cuore a don Gianni anche a nome deisacerdoti della Parrocchia di Chiari e dei Salesiani, delle reverendesuore e di tutta la comunità clarense e soprattuttodi San Bernardino. Don Gianni, grazie e tanti auguri!A sostituire don Gianni l’Ispettore dell’Ispettoria Salesianadi Milano, sentito il parere del Vescovo di Brescia MonsignorLuciano Monari, ha nominato curato presso la Curaziadi San Bernardino di Chiari il Reverendo don MarioBonfadini, salesiano, a cui tutti esprimiamo la nostra cordialeaccoglienza e stima, assicurandogli la preghiera e lanostra piena disponibilità. Tanti auguri don Mario!Su don Gianni Pozzi, su don Mario Bonfadini e su tutti invocola benedizione del Signore, la protezione della VergineMaria e dei nostri Santi Patroni.don Rosario, prevosto di ChiariLa comunità di Chiarisaluta suor PaolaNei mesi estivi la Madre Generale delle Suore Doroteedi Cemmo mi aveva comunicato l’intenzione dispostare suor Paola Rubagotti da Chiari all’Eremodi Bienno, casa di spiritualità della Valle Camonicadella diocesi di Brescia, affidandole quindi un nuovoincarico pastorale. Verso la fine di agosto divenneropoi definitivi la volontà della Madre Generale e il trasferimentodi Suor Paola. Avvennero così l’annuncioalla comunità e il saluto datole nella Santa Messadi domenica 5 settembre nella Chiesa di SantaMaria. Il suo rincrescimento è grande: lascia Chiaridopo dieci anni di impegno generoso presso il CentroGiovanile 2000 e in parrocchia.Suor Paola ha voluto bene a Chiari, questo è certo.In tutto quello che accade c’è sempre “qualcosa chefa parte del meraviglioso”. Nella nostalgia per ciòche sembra venirci tolto in questi giorni per la partenzadi suor Paola, si fa presente pure un sentimento:tutto proviene da Dio, che è il vero protagonistanella storia delle persone e delle comunità.Dopo dieci anni riconosciamo con sorpresa che le“Sue vie non sono le nostre vie”. È una parola diGesù che ci aiuta a guardare avanti con cuore fiduciosoe occhio rasserenato: “Se il chicco di granocaduto in terra non muore, rimane solo, se invecemuore, produce molto frutto” (Gv 12,24). Dio conoscele strade che portano la vita dei suoi ad unapiù ampia e decisiva fecondità con la sua grazia e ilsuo amore.Ricordiamo volentieri di suor Paola la sua chiara determinazionedi carattere, il suo essere dono pressoi ragazzi e le ragazze, i genitori, i catechisti e animatorinella pastorale giovanile, la sua dedizione specialealla liturgia nelle varie celebrazioni, il suo servizioprezioso e diligente presso l’Ufficio parrocchiale,l’amore profuso e l’iniziativa forte per le missioni ei missionari, in modo particolare per il Mozambico,ove si trova il nostro don Piero Marchetti.Esprimo un grazie riconoscente mio personale e anchea nome dei sacerdoti, delle suore e di tutta lacomunità clarense. “Per tutto questo, sale a Te, o Signore,il nostro Magnificat. Sì, Ti lodiamo per quantohai operato in lei e per mezzo di lei nella nostracomunità di Chiari”. Suor Paola con grande riconoscenza,grazie e tanti auguri!Apprendo in questi ultimi giorni che a sostituire suorPaola è stata designata suor Laura Bettoli, nativadi Volpino della Valle Camonica: è una suora giovane,che ha celebrato la sua professione religiosasolenne la domenica 12 settembre scorso. La accogliamovolentieri con la nostra preghiera e la nostrastima.A suor Laura i nostri migliori auguri di ogni bene!don Rosario, prevosto di Chiari6


“Lo Spirito del Signore è sopra di me;per questo mi ha consacrato…e mi ha mandato!”(Luca, 4,18)Carissima Comunitàdi Chiari,non trovo parole giuste perdire ciò che sento e ciò chevorrei, dopo dieci anni trascorsiin mezzo a voi. Unpezzo di vita!... e una fettacosì, in poche righe nonci sta, quindi lascio parlareil cuore. Ho sempre temutoquesto momento in cuii saluti diventano lame cheti passano da parte a partee allora il Signore, checonosce la debolezza deisuoi figli, ha fatto in modoche tutto avvenisse un po’in fretta e in un periodo“morto” per ciò che riguardala vita pastorale. Ma viassicuro che è dura, anchese dentro cerco di coltivarela pace.Il GRAZIE quindi va al Signoreper questo, ma soprattuttoper il tempo chemi ha concesso di starein questa Comunità Parrocchialee per i doni e legioie che ho ricevuti. Nonsono mancate le fatiche ele sofferenze dovute a incomprensioniumane, male gratificazioni sono statedi gran lunga superiori. Equesto anche grazie e voi,alla vostra benevolenza eamicizia.Il primo grazie dal profondodel cuore va a Mons.Rosario, per la sua persona,la sua guida discreta, lasua parola delicata, i suoisilenzi, a volte pieni si sofferenza,per i problemi dellasua Comunità, la sua attenzioneeducativa alle persone,ma in particolare perla testimonianza di Pastorein questa non facile città diChiari.Don Rosario: un po’ dellamia offerta di questi giorniè per il suo ministero.GRAZIE ai sacerdoti, fratelliin questo cammino,che hanno avuto tanta pazienzanei miei confrontiper quanto ha riguardato lacollaborazione pastorale-liturgica-catechisticao all’UfficioParrocchiale. Riconoscodi non essere semprestata all’altezza del compito,di aver perso le “staffe”qualche volta, ma la vostrafraterna bontà mi ha aiutatoe incoraggiato nella ripresa.Grazie.Ai catechisti dei“miei tempi”, aglieducatori e animatoridel CG2000 e aquelli dell’IniziazioneCristiana, collaboratoridel Signore per unministero ecclesialetanto delicato quale lo“spezzare il pane dellaParola” ai ragazzi e aigenitori: GRAZIE perla disponibilità, l’impegno,la condivisione,l’amicizia che mi avetedonato. Siate sempre“narratori” della Paternitàdi Dio!Saluto e ricordo conaffetto le personesole, gli anziani, chesono la “saggezza”della comunità: pregheròperché il Signoresostenga le vostrefatiche, accolga le vostresofferenze, consolila vostra solitudine eperché possiate annunciaresempre, con la testimonianzadella vostra vita, le meravigliedell’Amore di Dio.E voi dite una preghierinaper me.Lavorando poi all’Ufficioparrocchiale ho avvicinatotante giovani coppie: aloro vorrei assicurare la miapreghiera perché forminofamiglie secondo il cuoredi Dio, dove i veri valorine siano il fondamento e illuogo perché “l’Amore trovicasa!”.Così il mio ricordo va atutte le famiglie e ai genitoriche ho conosciuto,perché guidino i figli sullastrada del Signore, accompagnandolinella ricerca diciò che è “vero, buono egiusto”.Ai giovani, adolescenti eragazzi vorrei dire: abbiatecura di rendere sicura la vostrafede, forte la speranza,vitale la carità che lo Spiritoha messo o confermerà neivostri cuori. Lasciatevi accompagnareda chi vi vuolebene! Tenete lo sguardofisso in alto, a Colui che è ilvero valore dell’uomo, cercatesempre che il vostrocuore sia aperto ai bisognidi chi vi sta accanto e vi accorgereteche la vita, quasisenza volerlo, si trasformeràin dono per gli altri ein gioia per voi. Ringrazioquindi tutti, gruppi e singoliamici (che non possoqui menzionare ma portonel cuore!), per le dimostrazionidi affetto che ho ricevuto.Io posso solo ricambiarecon la preghiera e…non dimenticare! E voi pregateper me, perché cerchidi vivere bene e di metterein pratica “l’opera che Diovuole da ciascuno di noi:credere in Colui che Egli hamandato” (Gv. 6,29).Carissimi, ho cercato di salutareper categorie pernon tralasciare qualcuno,ma la confusione è tanta…la commozioneforte… chiedo scusa,però assicuro tutti dellamia gratitudine per“avermi fatto sentire acasa”, così come noncredo di peccare di orgogliose dico che lamia vita, nella Parrocchiadi Chiari, ha semprecercato di esprimersicon il linguaggiodel cuore e nel segnodella gratuità e sincerità.E vi voglio beneveramente! Portate unsalutone a tutte le vostrefamiglie, un bacioai più piccoli, un gestodi carità e solidarietàalle persone solee malate. Ai sacerdotirinnovo la gratitudine,l’affetto fraternoe la preghiera. Anchea mons. Rosario tuttoquesto e in più un forteabbraccio, perché ènel Parroco che abbracciotutta la Comunità!GRAZIE!Suor Paola RubagottiSuore da CemmoChiari, 12 settembre 2010nel Ss. Nome di MariaOttobre 20107


Una settimana con sant’Antonio di Padovadal 24 al 31 ottobre 2010 - Esercizi Spirituali della CittàProgramma definitivo- Per tutta la settimana un busto-reliquiadel Santo sarà esposta in Duomoper la venerazione dei fedeli.- In Duomo sarà sempre possibile accostarsial Sacramento della Confessione.- Una reliquia più piccola verrà portatain vari luoghi della Parrocchiacome da programma.- Per tutta la settimana saranno presentialcuni Padri Minori Conventuali,tra cui quelli nativi di Chiari.Domenica 24 ottobreOre 10.00Accoglienza solenne delle reliquiedi sant’Antonio presso il CG2000, processione verso il Duomo,accompagnati dalla Banda; all’arrivoS. Messa. Presiede Mons. GianfrancoMascher, Vicario Generaledella Diocesi di BresciaOre 15.30Vespri solenni e riflessione in Duomo(invito particolare per i gruppi missionari)Ore 18.00S. Messa vespertina in DuomoOre 20.30Serata di saluto, conoscenza e testimonianzacon i Padri presenti perguidarci in questa settimana(presso il CG 2000)Ore 20.30Celebrazione del transitodi sant’Antonio(Chiesa di S. Bernardino)Martedì 26 ottobreSs. Messe in Duomo ore 7.00 – 8.009.00 (solenne) – 18.30Ore 15.30S. Messa con Unzione degli infermiper tutti gli ammalati e gli anziani(Duomo)Ore 18.00S. Messa nella chiesa di S. Giacomo(presente la reliquia del Santo)Ore 19.30S. Messa nella chiesa di S. Bernardo(presente la reliquia del Santo)Ore 20.30Celebrazione della Parola “Antonio:Vangelo e carità”(Duomo - un invito particolare pertutti i gruppi caritativi)Mercoledì 27 ottobreSs. Messe in Duomo ore 7.00 – 8.009.00 (solenne) – 18.30Ore 15.00Confessioni bambini e ragazzi(CG 2000)Ore 15.30Celebrazione della Parola e riflessione(Duomo)Ore 18.00S. Messa nella chiesa della SS. Trinità(presente la reliquia del Santo)Ore 19.30S. Messa nella chiesa di S. Giovanni(presente la reliquia del Santo)Ore 20.30Veglia di preghiera e adorazioneeucaristica fino alle 22.00(Duomo)Giovedì 28 ottobreSs. Messe in Duomo ore 7.00 – 8.009.00 (solenne)Al mattino incontro di preghieraper i sacerdoti della zonaOre 15.30Adorazione Eucaristica e riflessione(Duomo)Ore 18.00Incontro per tutti gli abbonati del“Messaggero di S. Antonio” (Duomo)Ore 18.30S. Messa (Duomo)Ore 20.30Celebrazione penitenziale pertutti (Duomo)Lunedì 25 ottobreSs. Messe in Duomo ore 7.00 – 8.009.00 (solenne) – 18.30Ore 10.00S. Messa alla Casa di Riposo alla presenzadella reliquia di sant’Antoniosegue preghiera e benedizione nei repartiOre 14.30Una Reliquia di sant’Antonio vieneportata a S. Bernardino, dove rimarràper tutto il pomeriggio e la seraOre 15.30Celebrazione della “Tredicina di sant’Antonio”(Duomo)Qui sopra e nella pagina accanto, immagini dalla Basilicadi Sant’Antonio in Lisbona (luogo della nascita del santo)8


Venerdì 29 ottobreSS. Messe in Duomo ore 7.00 – 8.009.00 (solenne) – 18.30Ore 10.00La reliquia del Santo viene accolta pressol’Ospedale con un momento di preghiera;lì rimarrà per tutto il giorno sinoalla S. Messa conclusiva delle 18.45Ore 15.30Via Crucis con S. Antonio(Duomo)Ore 19.30S. Messa al Santellone (presente lareliquia del Santo)Ore 20.30Proiezione del film “Antonio guerrierodi Dio”Cineforum alla presenza del regista(CG 2000)Sabato 30 ottobreSS. Messe in Duomo ore 7.00 – 8.009.00 (solenne)Ore 10.00Confessioni bambini e ragazzi(CG 2000)Ore 15.30Preghiera e benedizione particolareper i bambini e i ragazzi (Duomo)Ore 18.00S. Messa festiva (Duomo)Ore 19.30S. Messa a Monticelli(presente la reliquia del Santo)Ore 20.30S. Rosario meditato con pensieridi sant’Antonio (Duomo)Domenica 31 ottobreSS. Messe in Duomo ore 6.00 – 7.008.00 – 9.00 – 10.00 – 11.15Ore 10.00 S. Messa solenne in S.MariaSs. Messe con orario festivo nelle altrechieseOre 11.00 e ore 16.00 Celebrazionedei Battesimi (in S. Maria)Ore 15.30Primi Vespri della solennità di Tutti isanti (Duomo)Ore 18.00Conclusione solennedella “Settimana Antoniana”S. Messa solenne con Benedizione edistribuzione del Panedi sant’Antonio.Presiede Mons. Rosario Verzeletti,Prevosto di ChiariOre 20.30Serata di incontroper adolescentie giovani al CG 2000(Preghiera, film, incontro con unesorcista…)NoteCome Parrocchia saremo ben lieti diaccogliere Pellegrinaggi di altre Parrocchie.Per le Parrocchie che vorranno venirein pellegrinaggio:- potranno partecipare ai momentigià in calendario- vivere una loro celebrazione (S.Messa o altro…) negli orari liberi.Per organizzare al meglio l’accoglienzaè importante che il pellegrinaggiovenga segnalato telefonando all’UfficioParrocchiale tutti i giorni dalle8.30 alle 11.30 indicando la celebrazioneche si intende vivere. Apostolato della preghieraIntenzione per il mese di ottobre:“Perché gli sposi cristiani, costruendo la propria casa sulla roccia che èCristo, sappiano vivere nella fedeltà alle loro promesse, diventando nellasocietà testimoni di un amore che non ha confini”.È questa un’intenzione di preghiera espressa dai nostri Vescovi ed èquanto mai opportuna in questa società moderna, in cui il matrimonioviene generalmente considerato con leggerezza. Infatti, basta qualchescrezio, anche per motivi banali, per far sì che gli sposini si separino earrivino addirittura a chiedere il divorzio: ne abbiamo molti esempi intornoa noi. Ci si dimentica facilmente delle promesse di amore e di assistenzareciproca e spesso si fa prevalere l’amor proprio, l’egoismo personale.Gesù ci ha insegnato l’amore incondizionato per tutti, tanto più peril coniuge e, se siamo veri cristiani, non dobbiamo incontrare difficoltànell’applicare alla nostra vita questo comandamento. Naturalmente siincontrano problemi di vario genere nel corso della vita matrimoniale,ma questi si possono superare con la pazienza e l’amore.Dobbiamo quindi pregare perché ci sia sempre buon accordo e sinceroaffetto tra gli sposi.Ida AmbrosianiOttobre 20109


Il nostro vescovo:semplicemente!Quando arriva il Vescovol’intera comunità si attiva:si tirano fuori i paramentimigliori, i canti più belli,i ministranti più “sanluigigonzagheggianti”e spessosi respira troppo incenso.Insomma: si mostra il meglio!A volte l’incontro conil Pastore non ha questocarattere ufficiale (per nondire imbalsamato) e l’atmosfera,non troppo solenne,è quella della visita di unfratello maggiore. In questaseconda veste avevo vistomonsignor Monari duranteuna celebrazione congli scolari e gli studenti dellascuola salesiana di SanBernardino e mi aveva colpitoil suo porsi, il suo starein mezzo ai ragazzi perparlare del vangelo. Ancorain questo modo si è presentatoil due settembre scorso,a Brescia, quando haparlato ai giovani per illustrarela Lettera Pastoraleed indirizzare messaggi aglioratori.“Grazie di esserci, il mondoè più bello perché ci sietevoi”, questo il suo salutoai presenti che l’avevanoaccolto cantando in coro“tanti auguri a te”. Un corodi auguri per ricordare lasua ordinazione episcopaleavvenuta proprio il due settembredi quindici anni fa,quando divenne vescovo diPiacenza.Come di consueto il suoapproccio è stato diretto ecoinvolgente. La piazza loha seguito in silenzio mentrespiegava che “si nascebambini e si diventa grandi,cresce la capacità di esseregiusti e onesti, di attaccarsial bene e di rifiutare ilmale. Si impara ad amare,a creare un po’ di bene e divita nel mondo”.Mi sarebbe piaciuto che adascoltarlo ci fossero statitutti quei ragazzi che vivacchianocercando approvazionedal mondo, facendoogni cosa per farsi accettare.Mi piacerebbe che ilmessaggio del nostro Vescovogiungesse loro, perconfortarli, per spingerli adallacciare un rapporto diamicizia con Dio.“Avere un amico - ha dettomonsignor Luciano - vuoldire camminare nella propriavita insieme con Lui,ascoltarlo e parlargli percostruire una sintonia, impararea conoscere ed accettareil suo carattere. Nelrapporto con il Signore, affrontiamola vita insieme aLui”.Le sue non erano parolevuote, ma parlavano dellasua vita, del suo vissuto.Lo si è capito quando haproseguito dicendo: “Hosessantotto anni e in tuttoquesto tempo il Signorenon mi ha mai chiesto unacosa sbagliata. Al contrario,mi aiuta ad avere un cuorepiù buono e creativo, piùcapace di accettare il mondoe le cose nuove”.“C’era la guerra quandosono nato; sono vissuto perla mano robusta di mio padreche mi ha protetto, perla bontà e il sorriso di miamadre che mi ha accolto enutrito. A 26 anni ho persomio padre, a 29 mia madre,ma quella mano e quelsorriso ci sono ancora: eranoi segni dell’amore di Dioe per questo amore so cheposso andare avanti con fiducia”.Una nota personale chemaggiormente ce lo ha fattosentire fratello e ci haaiutato a capirlo quandoha proseguito.“Questa è la fede: crederenella mano e nel cuore diDio. Molte volte mi contesta,mi spinge a cambiare:io so che mi posso fidare.Occorre tempo per costruireun’amicizia, l’uomo maturalentamente e la suavita è un progresso continuo,un lungo camminodi maturazione che ne faun’avventura bella, aperta,creativa”.Ed ha concluso “Così viauguro di affrontarla”.Qualche sera dopo questoincontro mi è capitato, facendozapping alla ricercadi un programma televisivodecente, di soffermarmi suuna emittente bresciana edindovinate chi c’era?C’era lui, monsignor Monariche, con un gruppo diragazzini, parlava dei nuovimezzi di comunicazione,dell’amicizia, dell’uso diface book.Ancora una volta era lì,con i giovani.Semplicemente! 10


Ministranti clarensi in bicicletta nella nostra campagna (2 giugno 2010)Bere alla verafonte: la caricadei chierichettiUdienza generalePiazza San Pietro14 agosto 2010Al raduno di quattro annifa Papa Benedetto XVI fuesplicito: «Forse Cristo aqualcuno di voi dice: voglioche tu mi serva in modospeciale come sacerdote».Papa Giovanni Paolo II, all’incontrodel 2002, disse:«Ho parlato dell’amiciziacon Gesù. Sarei contentose da questa amicizia scaturissequalcosa di più. Comesarebbe bello se qualcunodi voi potesse scoprire lavocazione al sacerdozio».Quest’anno, davanti alPapa, cantando l’Inno deiministranti, i ragazzi hannorisposto così: «E se poi daTe sarem chiamati/ per esserea Te consacrati/ rispondendopronti alla Tua voce/seguiremo con gioia la TuaCroce».Sembrava di essere allo stadio:cappellini verdi, bianchie rossi, foulard usaticome bandane. Eccoli inuovi chierichetti, arrivati alpellegrinaggio internazionale.Bambini e bambine chetrottano dietro al parrococome pulcini e ragazzi e ragazzeche sembrano prontiper la movida.«Rendete gioioso non soltantoquesto luogo, ma ancheil mio cuore» ha confidatoil Pontefice. Parlandoin tedesco, ha ricordatoquando anche lui era ministrantee, per suggellarel’evento, durante tuttal’udienza ha tenuto sullespalle il foulard dei “chierichetti”.Sul sagrato era presenteuna grande statua di sanTarcisio, patrono dei ministranti,giunta a Roma dopoun lungo pellegrinaggiopartito dalla Svizzera.«Chi era san Tarcisio?» hadomandato il Papa.Giovane ministrante all’epocadelle persecuzionidell’imperatore Valeriano,sacrificò la propria vita purdi custodire l’Eucarestia chesi era proposto di portaread alcuni fedeli che l’attendevano.«Manda me», avevadetto coraggiosamenteil ragazzo al sacerdote checercava qualcuno dispostoad un servizio così impegnativo.E, come avevapromesso, Tarcisio difesele ostie consacrate fino almartirio per mano di alcunigiovani che volevano strapparglile particole. Morente,venne portato al sacerdoteda un ufficiale pretorianoconvertitosi al cristianesimo.Vi giunse privo di vita, mastretto al petto teneva ancoraun piccolo lino con l’Eucarestia.«Cari ministranti – è statal’esortazione del Papa – latestimonianza di San Tarcisioe questa bella tradizioneci insegnano il profondoamore e la grande venerazioneche dobbiamo avereverso l’Eucarestia. È unbene prezioso, un tesoro ilcui valore non si può misurare.È il Pane della vita,è Gesù che si fa cibo, sostegnoe forza per il nostrocammino di ogni giorno estrada aperta verso la vitaeterna: è il dono più grandeche Gesù ci ha lasciato».«Servire con generositàGesù presente nell’Eucarestiaè un compito importante,che vi permette diessere particolarmente vicinial Signore, e di crescerecome suoi veri amici. Custoditegelosamente questaamicizia nel vostro cuore,come san Tarcisio, prontoa dare la vita perché Gesùgiunga a tutti gli uomini.Anche voi comunicate aivostri coetanei il dono diquesta amicizia, con gioia,con entusiasmo, senzapaura!».«Ogni volta che vi accostateall’altare avete la fortuna diassistere al grande gesto diamore di Dio, che continuaa donarsi a ciascuno di noi,a esserci vicino, ad aiutarci,a darci forza per viverebene; siete fortunati a poterevivere da vicino il grandemistero eucaristico e dunquevi invito a prepararvibene interiormente allaSanta Messa, a non entrarein Chiesa con superficialità.«Cari amici - ha detto ancorail Papa - voi prestate aGesù le vostre mani, i vostripensieri, il vostro tempo.Egli non mancherà diricompensarvi, donandovila gioia vera, la felicità piùpiena. A noi - ha concluso -probabilmente non è richiestoil martirio come per sanTarcisio, ma Gesù ci domandala fedeltà nelle piccolecose, il raccoglimentointeriore, la nostra fede e losforzo di mantenere presentequesto tesoro nella vitadi ogni giorno. Ci chiede lafedeltà nei compiti quotidiani,la testimonianza delSuo amore, frequentandola Chiesa per convinzioneinteriore e per la gioia dellaSua presenza. E così possiamofar conoscere ancheai nostri amici che Gesùvive».Probabilmente i chierichettinon spariranno mai. Nonfino a quando ci sarannobambini come quelli intervistati,che ricordano d’esserestati invidiosi dei bambinipiù grandi perché, sull’altare,indossavano la vestebianca. Hanno così incominciatoanche loro, maadesso fanno i chierichettiper passione. Anche perchécon il “don” ridono, vannoin gita, stanno con gli amici.Però sottovoce dichiarano:«Siamo chierichetti ancheper stare vicino a Gesù». Ottobre 201011


Sono appena tornata da scuola e,appena ho messo il piede in casa,senza nemmeno salutarmi, miamamma subito mi chiede come èandata a scuola.Purtroppo ho dovuto dirle del 5 ineconomia, di conseguenza non sono riuscitaneanche a mangiare quello che in teoria dovevaessere il mio pranzo, perché mentre le davo labrutta notizia (pensate che non avevo neanchefinito di parlare!) lei ha iniziato da subito a urlare:«Ecco! Sei sempre la solita bambina viziata!Quando ti deciderai a crescere e a prendertile tue responsabilità? Noi ti abbiamo dato tuttoquello che potevamo darti, ci siamo sempre ammazzatidi lavoro per darti una vita dignitosa eper poterti pagare gli studi e tu come ci ricambi?Portando a casa una sfilza di 3!» E io a questopunto cerco di ribattere dicendo che… nonho preso 3, ma 5! Ma a quanto pare a lei noninteressa molto, visto che va avanti imperterritaa sbraitare: «Guarda che non puoi sempre farequello che vuoi! Si vede proprio che sei semprestata servita! Non aiuti mai a fare niente neanchein casa, pensi solo ad uscire con le tue amiche,hai sempre quella roba (che dovrebbe essereil lettore mp3, e dico dovrebbe, visto chelei non specifica mai cosa intende per “roba”)nelle orecchie, dormi sempre fino a tardi» e viadicendo…La cosa migliore è proprio il fatto che, dalla predicaper il brutto voto, lei passa al fatto che nonaiuto abbastanza in casa, che esco troppo, quandonon è per niente vero! Insomma, ci mancapoco che vada ad attaccarsi a cose successe diecianni fa per trovare un pretesto per continuaretutto il giorno a brontolare. Ma la cosa più divertentedi tutta questa storia, è che ognuna diqueste cose me le ripete mille volte…Ogni volta che faccio qualcosa che a lei non vabene inizia a urlare e poi, quando vede che io michiudo in camera per evitare che lei mi rompaun timpano inizia a borbottare, cammina comeavesse i piedi di piombo davanti alla porta di cameramia e sbatte le porte! Ma io mi chiedo: perchi mi ha preso? Capisco benissimo l’italiano! Sele cose mi vengono dette una volta, io le capiscoal volo! Ma lei questo non lo sa, perché se si accorgesseche io capisco l’italiano e che non sononemmeno sorda forse la smetterebbe di urlarminelle orecchie le stesse cose ogni giorno, lapianterebbe di sbattere la porta per farmi capireche l’ha chiusa ed eviterebbe di fare le scale rumorosamenteper farmi capire che sta arrivandoancora una volta a ripetere la predica!Credo proprio che se lei riuscisse a capire almenominimamente quanto queste cose sono odiosee di conseguenza smettesse di farle, la casasarebbe molto più silenziosa anzi, credo che tuttala mia via sarebbe più silenziosa!Vincenzo Cardarelli, Adolescente… tu che non sai chi sei.e prendere ti lascerai,ma per vedere come il gioco è fatto,per ridere un poco insieme.come fiamma si perde nella luce,al tocco della realtài misteri che tu promettisi disciolgono in nulla…Ogni madre partecipa con attenzione e talvoltaapprensione alla crescita della propria figlia.Forse vede in lei il proprio limite educativo edumano, forse ricorda la propria adolescenza ola parte di sé che fatica ad accettare… Giustamentechiedi a tua madre di non andare fuoritema con i rimproveri… e non intendo farloneanche io!Il tema è il voto scolastico, o meglio, la causadi tale insufficienza.Sai benissimo se è dovuto al poco impegno oproprio stavolta non ce l’hai fatta.Nel secondo caso mi viene da rincuorarti: laprossima volta andrà meglio, non abbatterti!Se invece non hai dato il meglio di te, hai persotempo, ti sei permessa di dare priorità ad altrecose… volta pagina, ma stavolta arriva fino infondo. Un libro a pagine vuote non merita di essereletto, ed è incapace di farci compagnia…12


Gentilissima signora Nadia,sono una mamma credente, praticanteed ora felicemente sposata.Per caso mi è capitato di leggerela lettera pubblicata a settembre inquesta rubrica e… mi sono ritrovataimprovvisamente a scoprire una situazione moltosimile alla mia!Dopo una prima esperienza matrimoniale fallita,e dopo aver inutilmente percorso la via difficile epsicologicamente devastante dell’annullamentodel matrimonio religioso, ora mi trovo sposata,ovviamente con rito civile, ad un uomo eccezionale,ma non credente! Condivido, con la signorache le ha precedentemente scritto, le ansieper l’educazione e per l’esempio di vita da dareal mio bambino, ma soprattutto vivo con grandeamarezza la “solitudine religiosa”.Il problema, per me, è più di tipo personale edintimo. Pur frequentando la messa domenicalenon posso accostarmiai sacramenti! Non possoconfessarmi perché sonoin uno stato di “peccatocostante”: sono risposata!Non posso comunicarmi;non posso essere la madrinadel battesimo di mionipote perché non sono unesempio di fede e potreicontinuare così con moltialtri esempi. La gioia ela serenità della mia fededi oggi, nonostante questotravaglio interiore duratoanni, sono legate alrapporto che ho instauratocon due amici sacerdotiche tuttora cercano di accogliere senza giudicare,di essere presenti con l’affetto, l’esempio eche mi aiutano non ad adattare la religione allemie esigenze, come potrebbe sembrare, ma asentirmi amata comunque come figlia di Dio edaccettata per quello che sono, errori compresi.Questi due “angeli” in certe circostanze mi permettonodi accedere alla comunione, a mio parereinfrangendo delle regole ecclesiastiche benprecise.La Chiesa è molto rigida e dura con i divorziatie non solo ti fa sentire “sola”, ma ti esclude dallacomunità stessa. Un matrimonio fallito, congrande sacrificio e sofferenza, è comunque unlutto per sempre, anche se, ad un certo puntodella tua vita decidi di ricostruirti una famiglia.È molto difficile vivere quotidianamente questasituazione di disagio da cui non posso uscire senon rinunciando ad una parte fondamentale dime: la mia fede o la mia nuova famiglia!Grazie per avermi dato la possibilità di fermarmiun momento a pensare e scrivere queste righe.Ho scritto a voi, padri, perchéavete conosciuto colui che èfin dal principio.Ho scritto a voi, giovani, perchésiete forti, e la parola diDio dimora in voi e avete vintoil maligno. Non amate né ilmondo, né le cose del mondo!Giovanni2,14-15aGentilissima signora,la ringrazio per aver toccato un tema a me tantocaro e che mi coinvolge personalmente. Ilmio commento alla sua lettera vuol essere innanzituttoun invito al dialogo in attesa di unarisposta alla luce del magistero e del vangeloche certamente avremo modo di leggere neiprossimi mesi.Comprendo la sua amarezza, il travaglio e lasofferenza che si creano nella situazione chesta vivendo.“Una solitudine religiosa” vissuta ai marginidi due schieramenti: da un lato la chiesa conle sue regole e dall’altra i laici, sposati, conviventi,fidanzati che siano, comunque battezzatiappartenenti alla comunità religiosa anchese chiamati alla santità per una via che non èquella dei sacramenti.Questo fenomeno sempre più evidente è unaspetto sociale in continua evoluzione e a suavolta generaaltre situazioniche mettonoin discussionela famiglianellasua formaoriginaria ecreano nuoverealtà.È una nuovacomunitàche si interroga,chiedeaiuto, attenderisposte,vuole viverela propriafede perché ne ha bisogno, forse più di tantialtri, e si trova invece a dover percorrere unavia di mezzo.Si delinea una nuova strada, diversa, dove siincontrano laici risposati e “angeli” che accolgono,ascoltano, amano, entrambi infrangendole regole, operano nel segreto silenzio, fannociò che si può e non ciò che si deve, ai limitidella trasgressione e di una non coerenza comunementeaccettata e condivisa.Di una cosa sono certa: Dio c’è, da una parte,dall’altra e anche nella via di mezzo, c’è pertutti al di sopra di tutto.Come un filo invisibile ci unisce e ci lega a Sé,tutti indistintamente, insieme smarriti in ununico grande Mistero.Lui ama chi sta nel recinto, ama chi è al difuori, ama chi cerca di trovare nuove forme diamore accettando di rimettersi in discussione esenza essere costretto a scegliere se rinunciarealla propria fede o ad una nuova famiglia.Grazie.Ottobre 201013


Campo Family 1Campo Family 2Mamme ad Assisi14


Campo MedieCampo AdolescentiLupetti Scout alla città di SmeraldoOttobre 201015


Clan/Fuoco Mizar alle Cinque Terre!“Spingerò i miei passi sullastrada, passerò fra i rovi el’erba alta, la gioia mi ha trovatola pienezza, non staròpiù seduto ad aspettare”…Quest’anno il clan/fuoco Mizardel Gruppo Scout ChiariI, sul finire del mese di luglio,ha deciso di spingerei suoi passi lungo i sentieridelle Cinque Terre, seguendoper buona parte la viadei santuari. La nostra avventuraè iniziata alle oresei del mattino alla stazionedi Chiari, destinazione Levanto:da questo bellissimoe profumatissimo paese hapreso corso la nostra Route.Meta per la prima notte ilSantuario della Madonna diSoviore, con i pesantissimizaini in spalla, muniti di tende,fornelletti e cibo per lasettimana ci siamo incamminatisul ripido, aspro e assolatosentiero che porta versoMonterosso: fin da quei primipassi abbiamo compresocosa significa l’essenzialità,cosa vuol dire essere benequipaggiati e quanto importantesia un buon rifornimentopersonale di acqua.L’arrivo al santuario è statotutt’altro che facile, caratterizzatoda un pendio moltoripido, la serata è stata portatricedi nuove conoscenzeed amicizie (un altro Clan,infatti, bivaccava al Santuarioper la notte). Il secondogiorno ci siamo incamminatialla volta della Madonna diReggio, un piccolo santuariosituato sopra Vernazza;freschi e carichi siamo giuntipuntuali al santuario, doveabbiamo mangiato e dedicatoparte del pomeriggioa riflettere sul nostro percorsodi crescita personale:una scappatina alla spiaggiaera però d’obbligo e,così, abbiamo anche godutodel paesaggio di Vernazza.La notte, prima di coricarcinelle nostre tende, c’èstata una veglia alle stelle laquale non ci ha deluso, infattiavevamo sopra di noiuno spettacolo mozzafiato:avvolti dalla natura, immersinei mille rumori di unanatura pressoché incontaminata,i nostri pensieri siperdevano tra le migliaia distelle che luccicavano soprail nostro capo. Meta delterzo giorno il Santuario diSan Bernardino, vicino aCorniglia: dopo un’intensae fraterna chiacchierata serale,una nottata piovosa,un sole timido ma caldo ciha confortati per il viaggioche ci separava dall’ultimatappa: la frazione di Volastra,meta del quarto giorno.Abbiamo avuto la provache in montagna le condizioniatmosferiche cambianomolto velocemente; cene siamo accorti soprattuttoquando, a metà percorso,nel nulla più assoluto, èsopraggiunto un acquazzoneche ci ha simpaticamente“accompagnati” fino allacasa parrocchiale di Volastradove, inzuppati comenon mai, ci siamo asciugatie ristorati. La provvidenzainfatti aveva benevolmentedeciso che un gruppo diragazzi ci avrebbe ospitatiin una casa accoglienzaed avremmo così dormitoasciutti! Per cena abbiamoseguito la tradizione ligurecon trofiette al pesto efocaccine varie, premessadi una intensa serata doveciascun membro del Clan /Fuoco ha condiviso con glialtri il proprio “punto dellastrada”, ossia ha verificatogli impegni assunti neimesi precedenti. La mattinaseguente ci siamo rimessiper l’ultima volta gli zaini inspalla e abbiamo raggiuntoManarola e, tramite lafamosa via dell’amore, siamoarrivati a Riomaggiore;qui ci aspettava il treno checi avrebbe riportato a casa.È stata un’esperienza moltoemozionante che ci ha fattocrescere ed ha miglioratola coesione e lo spirito delgruppo, gruppo che, dopole molte discussioni serali, èpronto per terminare la propriariflessione (Capitolo)sulle “diversità”: lo faremonelle prossime settimane,Vacanze di Branco 2010anche alla luce delle differenzetra di noi riscontratenel corso della Route, facendodel nostro meglio.Questa Route è finita, siamopronti per partire per laprossima perché, come dicequella canzone il cui ritornelloho richiamato all’inizio,la nostra “Non è stradadi chi parte e già vuole arrivare,non è strada dei sicuri,dei sicuri di riuscire, nonè fatta per chi è fermo perchi non vuol cambiare, è lastrada di chi parte e arrivaper partire”.Buona strada!Andrea OngerI lupetti del Branco “Mowgli” di Chiari sono partitilungo la strada di mattoni gialli alla ricerca del Mago diOZ che rappresenta la salvezza per il ritorno nel Kansas,come ogni bambino si avvia nel suo cammino dicampo alla ricerca di Dio, la salvezza per tutti gli uomini.Lungo la strada, all’oratorio di San Genesio di Vigoleno(PC) si incontrano gli Amici -compagni di viaggio-tutti alla ricerca di qualcosa di essenziale che mancaloro. Così lo Spaventapasseri vorrebbe un cervelloper essere considerato intelligente, il Boscaiolo di lattavorrebbe riavere un cuore per poter amare ed il Leone,che si sente nato vigliacco, sogna di aver coraggio.Il cervello-il cuore-il coraggio, però sono già dentro diloro, devono solo prenderne coscienza.I lupi sono stati condotti a riflettere e a ricordarsi chehanno l’intelligenza per fare il bene, hanno il cuore(bontà-misericordia-carità-solidarietà-affetto) e il coraggio,inteso come atto di fede nelle difficoltà, noncome arroganza o spavalderia.Come il Mago di Oz, anche Dio si rivela agli uomini inmolti modi e in tutti i tempi. Ma solo la fede in Cristoci permette di cogliere il suo vero volto, la sua luce, ilsuo amore, senza che veniamo distolti e accecati daibagliori del mondo circostante. È importante quindi,non solo mettersi in cammino alla ricerca del “Mago”,ma anche prendere coscienza della nostra fede e vederein che punto del cammino ci troviamo.Abbiamo capito che è necessario rimetterci in camminoperché quella del lupetto (e del cristiano) è una vocazioneal cammino, al tendere verso gli insegnamentidi Gesù, il quale ogni giorno ci chiama ad essere comeLui, ad entrare nel Suo Regno.E, infatti, il Branco si è già rimesso in caccia…Alla prossima caccia, allora!Bagheera16


Dreambar: volontari grazie!Quando si parla di Dreambarc’è una sola parola cheriassume tutti i come e i perchédella sua esistenza: volontari.Attualmente il bardell’oratorio resta apertotutti i pomeriggi e le seredal martedì alla domenicae durante le mattine dimercato, con poche sostenel corso dell’anno. A voltenon c’è riposo neanche neigiorni di festa. Tutto questonon sarebbe possibile senon ci fosse un gruppo dimadri, padri, ragazzi, conun’età che va dai sedici aisettant’anni, che prestano illoro tempo e la loro buonavolontà all’oratorio.Fare il barista non è facile.Ci vuole pazienza con séstessi, perché non è un mestierefacile da imparare, econ i clienti, non sempregentili ed educati. Ci vuoleumiltà perché anche dopoanni di esperienza può arrivarequalcuno ad insegnarequalcosa di nuovo. Ci vuolepassione, perché se un volontariovive il turno comeun obbligo tutti quelli intornoa lui se ne accorgono. Civogliono serietà e capacitàdi rispettare gli impegni.Ma anche voglia di ridere,di stare agli scherzi, di parlarecon gli altri. Di trovarsia Natale e a Pasqua per gliauguri e magari anche durantel’anno.Certo, non siamo la famigliadel Mulino Bianco. Abbiamoanche noi i nostri problemi,i nostri litigi, i nostriperiodi no.Una volta, durante una riunionein cui si parlava dellacarenza di organico, unvolontario ha paragonato ilservizio al bar al matrimonio.Se una persona nonha l’entusiasmo di base perportare avanti una vita incoppia al primo problemasi rischia di allontanarsi. Lastessa cosa accade con ilvolontariato. Se manca l’entusiasmodi base da far cresceree coltivare il più piccoloostacolo diventa la scusaper andarsene.Un sacco di gente si è alternatadietro al bancone inquesti dieci anni. La maggiorparte se n’è andata perdelle reali necessità, altri no.Non sappiamo come saràil futuro per adesso possiamosolo dire grazie a tuttiquanti.A gente come Barbara,Gianluca, Angelo, Gabriele,Ilaria, Michela, Marco,Emanuela, Marianna, Mirella,Sara, Paola, Chiara,Stefano, Denise, Damiano,Martin, Viola, Aferdita chehanno dato una mano finchéhanno potuto e adessovengono ancora a trovarci.A Regina, Andreina,Fiorangela, Sergio, Carlo,Sbardo, Dario, Silvia, Sara,Greta, Stefania, che spessorinunciano alla domenicapomeriggio per fare il turnoal bar. A Diego, Mauro,Rosanna, Bruno, Riccardo,Paolo, Emanuele, che unao due volte al mese passanoall’oratorio le serate delfine settimana. A Diegone,Giuliano, Stefano, Giulia,Claudia, Loretta, Maria Teresa,Flora, Natalie, che nonhanno giorni fissi. A Adriana,Lara, Francesca, Rosanna,Loretta, Noemi, Unilda,per tutte le mattine di lavoro.A Liliana, Valeria, AntonellaErnestina, Luisa M.Gemma, Adriana, Luisa B.Daniela, Patrizia, Gabriella,Giuliana, Katia per i pomeriggi.A Laura, Letizia, Ivana,Fabio, Beppe, Emilio, ledue Sonia, Federico, Giorgia,che le sere della settimanatrovano la forza diesserci. A Fabiola, Veronica,Claudio, Silvia, Giulia,che d’estate cercano sempredi esserci. Grazie ad Anna,Maria Teresa, Isabella perle caramelle. E grazie ai custodie a Marina, che trovanosempre il tempo per dareuna mano. Grazie a Paolaper i consigli, ad Antonella,Pinuccia, Gabri, Roby, Sergio,ai loro ragazzi, al gruppodella gastronomia e a chiall’occorrenza ci aiuta anchesolo pulendo un tavolo.E, ovviamente, grazie a tuttii clienti e a chi vorrà venirea fare il volontario. Baby Grest 2010Come in cielo così in terraQueste sono le parole che ci hanno accompagnato pertutto il baby grest insegnandoci a portare un po’ di cielosulla terra. Insieme a Valentino e alla pittrice abbiamoscoperto, attraverso le scenette, i continenti con i cinquecolori e i loro significati; grazie anche all’aiuto dellemamme, che si sono travestite da africane, eschimesi,cinesi e indiane, i bambini hanno compreso al megliola storia. Gli otto gruppi hanno imparato che in ogniparte del mondo ci sono diverse tradizioni, saluti e costumirappresentando ognuno un continente scopertodurante le due settimane. Quest’anno al gruppo delleassistenti si sono aggiunte altre ragazze e mamme checi hanno aiutato, con balli e canti, ad animare le variegiornate. Abbiamo svolto varie attività tra cui giochi elaboratori grazie ai quali è stato possibile imparare divertendosi.Le due settimane si sono concluse con unafesta durante la quale i bambini hanno mostrato ai genitorii loro lavoretti, i balli e le preghiere insegnate dasuor Daniela. Come gita finale abbiamo visitato una fattoria,dove i bimbi si sono divertiti giocando a contattocon la natura e con tanti animali.Il grest è stata un’esperienza faticosa ma divertente, checi ha fatto maturare e diventare più responsabili grazieall’aiuto di Stefania, Rosaria e delle mamme.Un ringraziamento speciale al don e ai papà che hannocostruito la mongolfiera della pittrice.All’anno prossimo…Le vostre Sara Zotti, Valeria Carminati,Lucrezia D’Ascenzo e Giulia CavalleriÈ disponibile presso la segreteria del CG2000 il cddelle fotografie.Ottobre 201017


Ultreya! Avanti!È questo il saluto-augurioche da secoli i pellegrini direttia Santiago de Compostelasi scambiano lungoil Cammino, come per volersidare forza per giungerealla meta; ed è questo ilsaluto-augurio che noi, 37pellegrini provenienti daChiari e Milano, più e piùvolte abbiamo scambiatocon le persone che incontravamolungo la via perSantiago. Nella prima metàdi agosto, infatti, abbiamoavuto la fortuna di potercirecare in pellegrinaggionella conosciuta cittadinaspagnola, nota per ospitarela tomba dell’ApostoloGiacomo, martirizzatoin Spagna dove era giuntoper annunciare il messaggiodi Gesù.Alternando spostamenti inpullman a tratti di Camminopercorsi a piedi abbiamotoccato diversi centri,ognuno con la sua storiae la sua cultura: da Roncisvalle,descritta nella “Canzonedi Rolando”, a Ponferrada,con il suo castellotemplare, alla cattedrale diNostra Señora della Barca,che sorge sugli scogli bagnatidall’Oceano Atlanticoa Muxia.Città e paesi tanto diversifra loro, ma uniti dal Cammino:800 chilometri distrade, sentieri e mulattiereche attraversano l’interaSpagna, dai Pirenei a Santiago.Nella città del Santo siamoarrivati sabato 7: quiabbiamo potuto visitare lacattedrale e partecipare all’affollatissimaMessa delPellegrino di mezzogiorno,al termine della quale abbiamovisto in azione il Botafumeiro,il grande incensiereche esiste da quandoi primi pellegrini giungevanoa Santiago. Nel pomeriggio,dopo un’ora di fila,abbiamo potuto sostare perqualche istante davanti allatomba di san Giacomo, inuna cripta all’interno dellacattedrale.Il giorno dopo ci siamo recatisulle coste dell’Atlantico,a Muxia. Anche questoè un gesto che ha originenell’antichità: da sempre,infatti, i pellegrini, dopoaver raggiunto Santiago,giungono al mare per raccoglierela concha, la conchiglia,simbolo del pellegrinaggio.Qui si è conclusoil pellegrinaggio vero eproprio, prima degli ultimitre giorni che hanno visto ilnostro rientro in Italia.Durante i dieci giorni diviaggio abbiamo vissutoun’esperienza forte, unica eindimenticabile di comunitàe condivisione, tra fedee cultura, preghiera e dialogo,riflessione e divertimento.Fra noi c’erano famiglie,giovani e adulti, provenientida diverse realtà ediversi paesi, eppure, findai primi giorni, si è formatoun vero gruppo in camminoverso la meta, percercare di capire cosa il Signoreci chiedeva per spingercia intraprendere questoviaggio. Ognuno avràtrovato una risposta personale,ma, forse, tutti abbiamocapito una cosa: “Ultreya!”,“Avanti!”. Il Camminonon è finito a Santiago:da lì è iniziato e devecontinuare ogni giorno nellenostre realtà.Davide e MarcoCamino de SantiagoPeregrino encantadoSi è concluso il 15 agosto a Santiago De Compostela ilpellegrinaggio che ci ha portate insieme ad altri giovanidella Lombardia e dell’Emilia Romagna a vivere la stessaesperienza che ogni anno milioni di persone intraprendono,“Il camino de Santiago”.Armati della credencial, la “Carta d’identità” del pellegrino,zaino e tanta voglia di vivere a pieno questa esperienzasiamo partiti il 6 agosto dopo una breve tappa aLourdes, dalla città francese di St. Jean Pied de Port, perpoi attraversare i Pirenei e trovarci nel territorio spagnolo.Il tempo era rallentato ed era scandito soltanto daipassi degli scarponi. La fatica durante tutto il pellegrinaggiosi è fatta sentire, ma è stata superata dall’entusiasmo,dai canti e soprattutto dalla preghiera. Ogni giornola vita di un santo ci accompagnava nella meditazionepersonale, che si concludeva con un momento di condivisionea coppie che si svolgeva lungo il cammino.Durante il viaggio abbiamo avuto la possibilità di visitarealcune delle più importanti e affascinanti città spagnole,Pamplona famosa per la corsa dei tori, León con casaBotines, progettata da Gaudí e Bilbao con uno dei treGuggenheim Museum.Sono stati dodici giorni ricchi di spunti di riflessione, checi hanno aiutati sia nella nostra crescita spirituale sia inquella umana; la cosa che più di tutte ci ha lasciato un ricordoindelebile di questo viaggio, è che abbiamo vissutotutti quanti la stessa fatica e la stessa gioia. È un’esperienzache sicuramente auguriamo a tutti di provare!Non ci resta quindi che dirvi... “buen camino”.Simona, M. Chiara, Ilaria e Giulia18


Quando il tutto è nienteBolivia 2010La nostra avventura è cominciatail 20 luglio... destinazioneBolivia!!!A differenza degli anni precedenti,però, l’obbiettivoprefissato per la nostra missionenon era la costruzionedi un edificio o la ristrutturazionedi un chiesa, mal’animazione dei bambini edei ragazzi di Sagrado Corazon,piccolo paese del dipartimentodi Santa Cruz situatonel mezzo della forestaAmazzonica, sulle rive delrio Chané.Anche dopo un lungo viaggionon è stato difficile ambientarsie farsi coinvolgeredai bambini, lasciati a giocareper le strade mentre igenitori lavoravano faticosamentenelle piantagioni difagioli e soia, unica fonte disussistenza del paese. I lorovolti sorridenti e l’instancabilevoglia di giocare hannocontribuito nel corso deltempo a trasformare la piazza,il vecchio asilo, le stradeimpolverate e il piccolo campodi calcio nei luoghi miglioridove cantare, ballare,giocare e svolgere le attivitàsulle orme del carisma salesianodi Don Bosco, impegnandocosì interamente lenostre giornate.“Dejen que los chicos vengana mi!” (Lasciate che ibambini vengano a me!) èstato il titolo della mostra finalein cui sono stati espostii piccoli lavoretti dei ragazzi:braccialetti con vecchi fili,collane di bottoni, cornici dicartone, disegni colorati emagliette dipinte.I nostri giorni trascorrevanoveloci e la soddisfazione piùbella era vedere ogni sera lafelicità sui volti dei bambiniche correvano scalzi per lestrade arancio intenso illuminateda un tramonto meraviglioso.Eccoci qui, quindi,sull’aereo del ritorno: inostri ventotto giorni in terraboliviana si sono a malincuoreconclusi, e con grandetristezza e qualche lacrimaabbiamo salutato i nostribambini e tutte le personeche hanno reso questo meseunico ed indimenticabile!Solo ora che siamo ormailontani e le nuvole scorronoveloci sotto i nostri piedi,ci rendiamo conto di quantosaranno importanti i ricordidi quest’esperienza, nonsolo per sentire i nostri bambinisempre accanto a noima anche per riuscire a trasmettereciò che loro stessi cihanno insegnato: non ci dimenticheremomai come unvecchio copertone sia il migliorintrattenimento, comeuna strada sia il miglior campoda gioco, come una magliettae un paio di scarpenon siano poi così scontati,come i pasti non siano poicosì ovvi, come l’accoglienzavada oltre la povertà e comeun sorriso sia la miglior ricompensaa ogni fatica!!!Elisa e ElisaOttobre 201019


Presbiteriodella ComunitàParrocchialedi ChiariMons. Rosario VerzelettiVia Morcelli, 7030/711227don Alberto BoscagliaVia Tagliata, 2328 8163662Ti ho chiamato per nomeI bambini di seconda inizierannodomenica 10 ottobreil loro cammino annualedi iniziazione cristiana conl’Iscrizione del nome. È unmomento che, nella semplicitàdella cerimonia, ha significatiprofondi. Iscrivereil proprio nome significa riconosceree voler affrontareun percorso già tracciatonel tempo da altri, da unacomunità. Riconoscersi inquesto percorso comportal’accettazione di far partedi questa comunità insiemead altri e l’impegno ad impararele regole/condizioniche l’appartenenza richiede.I bambini, crescendo,sperimenteranno il sentieropersonale verso la metaunica che è Cristo, sapendoche presentarsi davantia tutti con il proprio nomecomporta un’assunzione diresponsabilità. La comunità,da parte sua è chiamataall’accoglienza ed all’accompagnamentoattraversol’esempio e l’insegnamento,come è scritto nel vangelodi Marco: “Gli presentavanodei bambini perché li accarezzasse,ma i discepoli lisgridavano. Gesù, al vederequesto, s’indignò e disseloro: ‘Lasciate che i bambinivengano a me e non glieloimpedite, perché a chi ècome loro appartiene il regnodi Dio. In verità vi dico:Chi non accoglie il regno diDio come un bambino, nonentrerà in esso’. E prendendolifra le braccia e ponendole mani sopra di loro li benediceva.”I primi a doversi impegnarein questo senso sono certamentei genitori ai quali darannoaiuto i sacerdoti edi catechisti. L’Iscrizione delnome esprime anche il desideriodi essere chiamati pernome da Dio. Nel mondoantico la relazione tra personae nome era molto piùstretta che non quella attuale:ne sono testimonianza ifrequenti cambi di nome deipersonaggi biblici in occasionedi esperienze cruciali.I nomi biblici esprimono“l’essenza” di una personae la sua “relazione” con ilprossimo e con Dio. Potremmotrovare esempi analoghianche in altri contesti e civiltà.Presso molte popolazionii nomi vengono attribuiti inbase alle caratteristiche dellapersona e possono cambiaredopo un’esperienza intensae forte che sancisce unpassaggio un cambiamentonella vita della persona. Inqueste società, in bene o inmale il nome esprime il caratteredi una persona ed ilsuo rapporto con gli altri. Inmolti ordini religiosi suore ofrati cambiano nome al momentodella professione ispirandosia figure significative.Deformare o cambiare ilnome di una persona equivalead alterare il propriorapporto con essa, anche senon necessariamente in sensonegativo. Spesso infattichiamiamo le persone a noipiù care con vezzeggiativi otermini che vogliono esprimerei nostri sentimenti neiloro confronti: quante voltesentiamo chiamare i piccoliTesoro, Gioia, Amore…E Gesù forse non si rivolgevaa Dio Padre chiamandoloaffettuosamente conuna parola familiare “Abba”per farci comprendere il suoAmore? Ecco allora che ibambini di terza, dopo averconosciuto il nome di Gesùe le tappe della sua vita, imparerannoad usare il nomedi Dio che Lui, il Figlio, ciha svelato. Egli ci ha insegnatoa chiamarlo Padre. Ciha invitato a pregarlo chiamandolocosì: con questotermine che esprime amore,protezione, attenzione perognuno dei figli.Lina e Brunodon Fabio MottinelliVia Garibaldi, 5030/711136don Giovanni AmighettiP.za Zanardelli, 2328 1416742 - 030/7000667don Valentino BosioVia Garibaldi, 5030/711154don Davide CarsanaP.za Zanardelli, 2030/7002087don Angelo PiardiV.le Mellini tr.I, 2030/7000930don Mario RusichVia De Gasperi, 18030/711372UFFICIO PARROCCHIALE030/7001175CENTRALINO CG2000030/5236311don Antonio FerrariVia Palazzolo, 1030/7006806don Mario BonfadiniVia Palazzolo, 1030/712356don Luca CastelliVia Palazzolo, 1340 5638014 - 030/7000959don Silvio GalliVia Palazzolo, 1030/7002200CENTRALINOCURAZIA S. BERNARDINO030/700681120


L’anno che verràTranquilli, non sono andatofuori di testa! So beneche siamo solamente adottobre e che gennaio cipare lontano. E non c’entranonemmeno Lucio Dallae la sua canzone che,forse, ci piacerebbe vedererealizzata almeno laddovedice che nell’anno cheverrà “sarà tre volte Natalee festa tutto il giorno, ogniCristo scenderà dalla croceanche gli uccelli faranno ritorno.Ci sarà da mangiaree luce tutto l’anno, anchei muti potranno parlare,mentre i sordi già lo fanno.E si farà l’amore ognunocome gli va, anche i pretipotranno sposarsi, ma soltantoa una certa età”.Tranquilli, ripeto, è solouna canzone e nel prossimoanno il Natale continueràad essere uno soltanto,le feste comandaterimarranno le solite edi preti non si sposerannoneppure ad una certa età!No! non è questo l’anno acui faccio riferimento, nonalludo all’anno solare, maal nuovo anno catechistico.O meglio, al nuovo annodel percorso di iniziazionecristiana: l’ultimo per alcunefamiglie ed il primo peraltre. È questa la grandenovità! Per la prima voltasi completa il ciclo e, mentrealcuni iniziano, altri siaccingono a concludere illoro cammino e ad accompagnareai sacramenti iloro figlioli. Tutto avrà inizioquesto mese di ottobre,quando l’oratorio ritorneràad animarsi, e non solo perle serate musicali estive ele allegre tavolate, ma, permettetemi,per qualcosa dipiù importante.Arriveranno i nuovi genitori,con i figli in prima elementare,per ragionare suuna domanda: “Perché comunicarela fede ai figli?”e da lì fare una scelta. Unascelta già fatta dai genitoridel secondo anno che laconfermeranno scrivendoil nome dei figli sul libro diquesta meravigliosa avventuranella quale sarannoaccompagnati da Bruno eLina (troverete dettagli nellapagina dell’Angelo curatadagli stessi).Ma torniamo ai genitori delsecondo anno che si confronterannocon la figura diGesù, della sua vicenda calatanella storia, della veridicitàdi quanto narrato daiVangeli. Certezze e dubbi aconfronto, per rafforzare lafede e poter giungere, infine,al rinnovo delle promessebattesimali.A metà percorso sonoquelli di terza: incontrerannoi dieci comandamenti,le richieste e le indicazionidi Dio in un faccia a facciacon la debolezza umana.E comprenderanno perchéi loro figli si accosterannoalla prima confessione.Quattro incontri aspettanoi genitori di quarta perun viaggio affascinante nelvecchio testamento, dalleorigini ai profeti scoprendopatriarchi, giudici e re, figuremitiche forse conosciuteda sempre, ma mai approfondite.E quelli di quinta? È il loroultimo anno in questo percorso.I loro figlioli si apprestanoa ricevere i sacramentidell’Eucaristia edella Confermazione (esattamentefra un anno, il 24ottobre 2011) ed entrerannoa far parte della Chiesada persone mature.È l’anno dell’approfondimento,l’anno in cui troverannola risposta consapevolee convinta alla domandaposta all’inizio delpercorso: “Vale la pena ditrasmettere la fede ai nostrifigli?”. Tutto questo nell’annoche verrà! ... i 100 di EmiliaEmilia Aiardi Lussignoli compie 100 anni.Con il suo inconfondibile sorrisoè festeggiata dai figli Lino, Giuseppe e Luciacon le rispettive famiglie, nipoti e pronipotiChiari, 3 ottobre 2010Ottobre 201021


“Per un giornosolo buone notizie”La società di oggi, o meglio,i mezzi d’informazioneche ci circondano ci hannoabituato a ricevere prettamentesolo cattive notizie.Di certo, dal punto di vistadelle vendite dei quotidiani,la notizia scabrosa, quellache scuote gli animi, favendere molto di più dellabuona notizia. Anche quotidianamente,ascoltando unqualsiasi telegiornale, restoallibita per le interviste effettuateall’ennesimo parenteche ha perso la personacara in un incidente o comunquein una circostanzatragica. Fermo restandoche mi chiedo che desideriouna persona possa averedi apparire in televisionea parlare, e soprattutto conquale coraggio e sensibilitàalcuni giornalisti ponganole scomode domande,la cosa che fa più pensare èche alla fine, noi, quelle rispostele vogliamo e desideriamopercepire ad ognicosto la sofferenza, averei dettagli, tutti, anche i piùscabrosi. Ogni avvenimentoè ormai diventato fontedi spettacolo, motivo perdimenticare la morale e lasensibilità che dovrebbe circondaredeterminati avvenimentiper divenire unasemplice cosa: la notizia.Essere informati, conoscereil mondo che ci circonda,quello che avviene, è certamenteun diritto come lo è,costituzionalmente garantito,il diritto di cronaca, specificazionedella più generalelibertà di manifestazionedel pensiero.Quello che voglio esprimerenon costituisce una criticaai mass-media, quanto piuttostola disapprovazione adun generico modo di vederela vita, ormai così radicatonel nostro quotidianoda sembrare la regola, unalegge non scritta. Si è moltopiù colpiti ed interessatidalle cattive notizie, manon solo sui giornali e intelevisione, ma anche nellavita quotidiana, nella nostrapiccola comunità, nellapropria cerchia di amici econoscenti. Le notizie ovviamentesono molto menocomplicate e viaggiano, inveceche sulla carta stampatao via etere, di boccain bocca e capita spessoche ognuno poi ci aggiungaqualcosa di suo, un piccolodettaglio che renda lasituazione più interessante,ma che a volte, spessoanzi spessissimo, stravolgecompletamente il vero ereale accadimento. Così cisi ritrova a parlare dell’ennesimomatrimonio fallitocon doverosi particolari sulgiorno del trasferimento diuno dei coniugi con le valigiealla mano, oppure dellamorte per una “brutta malattia”di un conoscente, diun parente di parenti, di unamico di un amico e non cisi ferma mai a riflettere sullasofferenza, sulle lacrimeversate, sul dolore provatodai protagonisti della nostrastoria. Il problema temo siaquesto: non è una storiellasentita, non è una leggendametropolitana è la vitavera, reale, è la disgraziaaccaduta ad una personache alla fine non abita poitanto lontano da noi.La società ci ha forse abituatia non dare più pesoalla sofferenza altrui, o forseabbiamo talmente paura diprovare dolore che il fattoche lo provino altri sembraquasi sollevarci. Vorrei perun giorno solo buone notizie,o comunque che prevalgail rispetto per la sofferenzadi chi si trova a viverepersonalmente la cattivanotizia. Io voglio regalarti la mia vita.Chiedo tu cambi tutta la mia vita, ora.Ti do questa notizia in conclusione.Notizia è l’anagramma del mio nome, vedi.E so che serve tempo, non lo nego.Anche se in fondo tempo non ce n’è, ma se...Cerco lo vedo.L’amore va veloce e tu stai indietro.Se cerchi mi vedi.Il bene più segreto sfugge all’uomoche non guarda avanti, mai(“Alla mia età” - Tiziano Ferro)22


I testimoni di Geova.Chi sono costoro?...Sono una delle tante setteche in nome e sottol’egida di Satana imperversanodi questi tempinel mondo. Sarà capitatoa tantissimi di incontrarli.Camminano sempre adue a due con in manol’immancabile rivista.“È interessato alla Paroladi Dio?”, chiedono alpassante di turno, oppure:“Conoscete la Bibbia?”.Le risposte sono già scontatee loro le conosconoe sono quasi tutte ugualie negative, oppure incertetra il sì e il no, maquello che importa ai testimonidi Geova è attaccarediscorso e continuarloin casa, se l’interlocutoreacconsente, continuarloe approfondirlo per farlocascare in trappola. Purtroppocon alcuni, forsetroppi, ci sono riusciti. Maè una disgrazia! È una vittoriadi Satana. Questi povericristiani sprovvedutisono stati accalappiati dauna setta che non è chiesa,che non è religione.È una buffonata fondatasulla falsificazione dellaBibbia.I Testimoni di Geova neganola divinità di Gesù.Lo definiscono un uomoperfetto, un Angelo, anzil’Arcangelo Michele, manon la seconda personadella Trinità, addiritturanegano tutta la Trinità edicono che è un mostro,ecc. ecc.Di panzane ne diconomolte!A noi ora interessa notareuno dei loro comportamentipratici per cui nonammettono contatti stretticon chi non condividele loro assurde credenze.Capita così che alcunefamiglie sono costrettea dividersi. Leggete la seguentelettera pubblicatasu “Avvenire” il 13 novembrescorso.“Caro Direttore, desiderorendere nota la mia storiache ha avuto un epilogodoloroso per i miei figli,affinché serva di monitoa coloro che ancora nonconoscessero i Testimonidi Geova. Sono un uomogran lavoratore e amantedella famiglia, questonon lo dico per vantarmi,ma per far capire cheper me, alla base di ognicosa, c’era la tranquillitàfamiliare. Tutto questo eroriuscito a realizzarlo finoal momento in cui hannosuonato alla porta i Testimonidi Geova. Mia mogliestava attraversandoun momento delicato perla sua salute, ed era affettada depressione. Chissàin quale maniera i Testimonidi Geova eranoriusciti a saperlo: hannocominciato a frequentaresempre più assiduamentela casa, sempre a mia insaputa.Quando io scopriiil tutto si può dire che miamoglie era già pronta, indottrinataben bene. Nonmi restava altro che accettare,anche se non sapevoancora fino a che puntoquelle persone provochinolo sfascio delle famiglie.Anche mia figlia più piccolaseguiva mia moglie,mentre il più grande simostrava sfavorevolmentecolpito dal cambiamentodi sua madre. Lei nonera mai in casa e la casaandava a rotoli. La seraquando arrivavo non trovavoné lei né mia figlia;al loro posto una cena diaffettati e tanti rimpianti edesolazione. Era semprein giro in loro compagniacercando gente da convincere.Pensando di esseregradita agli “anziani”, misfuggiva sempre più giungendoa detestarmi apertamente.Mi misi a cercaredi capire bene cosa eraquella strana religione echi la componeva.Scoprivo situazioni disperate,famiglie, una voltaunite e felici, ora in procintodi separarsi o addiritturagià spezzate; figliche odiavano i genitori seerano al di fuori della settae oscuri maneggi economici.In questi anni hocercato comunque di tenereunito il matrimonioe i miei figli, ma la nostrabuona volontà non è sufficienteper i loro “comandamenti”;in mille modimia moglie veniva istigataa portarmi alla esasperazionee ad arrendermiad una inevitabile separazione.Quanti matrimoni sonostati distrutti in questomodo!”Claudio LenziEmpoli (Fi)E di questi casi ce ne sonomolti. Sono stati menzionatipersino a Radio Mariae molte volte. Purtroppo,in mezzo a tanta confusione,ci mancavanoproprio questi signori chesi presentano come portatoridi luce, ma sono falsiprofeti.Insegnano una religioneche è vuota, la dimostranocon la Bibbia, conqualche espressione estrapolatadal libro sacro, erroneamentee falsamenteinterpretato. Una religioneche non ha Sacramenti:ne celebrano uno, il Battesimoche è una parodiadel nostro Battesimo sacramento.Non ha l’Eucaristia, che èil Dio con noi; non hannoil sacramento della Riconciliazione,che è il nostrotribunale di misericordia;non hanno la Chiesa,che è il nostro sacramentodi salvezza, che è la nostraMadre e Maestra infallibile.Insomma non hanno nulladi valido e di salvifico.Che cosa vanno insegnandoallora? Purtroppo hannoimparato a memoriaqualche frase, anche dellaBibbia e del Vangelo, lavanno proponendo, qualchevolta anche per contraddiree rinnegare l’insegnamentoinfallibile dellanostra Chiesa, e la nostragente, purtroppo all’oscuroe nella ignoranza totale delVangelo e di tutta la DivinaRivelazione, ci casca, si lasciaconvincere e aderisceciecamente a quella setta,rinnegando il proprio Battesimoe la propria fede.Si tratta di gente che nonha mai conosciuto neppurela copertina del Vangelo esono vittime, più che altro,della loro ignoranza.Stando così le cose, stiamoattenti!Quando i Testimoni diGeova battono alle nostreporte e chiedono di avereun colloquio con noi, nonaccettiamo, gentilmentecongediamoli dicendoloro: “Siamo cristiani cattolici,la nostra religioneè divina, è tutta vera, nonabbiamo bisogno di conoscernealtre”. Ottobre 201023


Cronache di fine estateBello pedalareLa passione per il ciclismoè scritta nel cuore dei clarensi.È uno dei primi sportche hanno avuto a Chiariuna forma organizzata findagli inizi del secolo scorso.La nostra città si può vantaredi una gloriosa società edi ottimi corridori. A tenereviva la possibilità di praticareil ciclismo è nato da anniil GSD Cris Plast DesiderioBici. Dietro questo nomeparticolarmente attraente visono appassionati che svolgonoun’intensa attività organizzativae agonistica maanche numerosi amanti delpedale che amano percorrere,anche solitari, le stradedella nostra pianura o dellecolline che ci circondanoma che si avventurano anchein impegnativi percorsimontani. La Cris Plast offreloro un valido supporto.Questo è stato un annospeciale: da Chiari è partital’ultima tappa del BrixiaTour e qui si è svolta laspettacolare corsa della settimanadelle quadre riservataagli Juniores e che hasostituito le precedenti edizionedella gara a cronometroa squadre degli anniprecedenti A rendere importantela stagione sonostate in particolare due impresedel clarense LorenzoBreda. Qualcuno lo ha definito“asso del pedale” e, aguardare il suo palmares, sideve dargli ragione.La prima impresa notevoleBreda l’ha compiuta il 4 luglioclassificandosi secondo,nella categoria Super gentleman1, alla Gran Fondointernazionale “Fausto Coppi”che si è svolta a Cuneo.Il clarense ha coperto la distanzadi 198 km alla mediaoraria di 26, 52. Nellagenerale è risultato 91° tra i2400 partecipanti di diversenazionalità.Giovedì 19 agosto è partitada Nerviano la secondaedizione della “1001 Miglia”,la gara cicloturisticapiù lunga d’Europa che dallacittadina posta nei pressidi Milano si snoda poi lungole strade dell’Emilia, dell’Umbriae della Toscanaraggiungendo poi le CinqueTerre della Liguria e da lìtornando a Nerviano.Lorenzo Breda ha coperto ilpercorso pedalando per tregiorni un’ora e dieci minuti.La sua è stata una corsacondotta in testa in compagniadi altri tre ciclisti. TraLorenzo Breda in gara durante la 1001 Miglia 2010loro è nata la decisione diconcludere la gara insiemeguadagnandosi tutti ilprimo posto a pari merito.Son giunti insieme sul traguardodopo aver percorso,in 73 ore, 1625 Km. e circa20.500 m di dislivello.La 1001 Miglia 2010, allaseconda edizione dopol’esordio nel 2008, si è svoltasotto l’egida dell’UDACEUnione degli Amatori CiclismoEuropeo, patrocinatadalle sette regioni attraversate(Lombardia, Emilia,Umbria, Lazio,Toscana, Liguriae Piemonte), dai Ministeridel Turismo, dell’Ambientee della Gioventù,dalla Provincia di Milano edal Comune di Chiari, partecipacon il “Movimentoe azione dei Gesuiti italianiper lo sviluppo” alla costruzionedi 1001 pozzi d’acquain Africa.Con l’asta si volaPer quante manifestazioni sipossano proporre durantela settimana del palio, il saltocon l’asta resta davanti atutte per richiamo e per longevità.Basti dire che da 24anni, dopo 32 edizioni delpalio, è quella che richiamail maggior numero di spettatori.Si tratta di un appuntamentoentrato a far partedi tradizione ma anchedi storia. I risultati ottenutiin piazza Zanardelli sonodi valore assoluto. Mai unagara scialba o scontata, maipresenze di secondo piano.Per dire quanto valgaquesta manifestazione bastaricordare che qui è statostabilito il primato mondialedella specialità (5.95m),che questa, tra le altre competizionidel genere, è lapiù longeva al mondo. Anchequest’anno l’Atletica1964 Libertas, con un lavorointenso e con le sceltepiù qualificate ha dato dimostrazionedi una grandecapacità organizzativa e dicompetenza tecnica indiscutibile.La serata di martedì7 settembre può essereconsiderata, senza trascurarenessuna delle altre, unadelle più riuscite dal puntodi vista spettacolare ed atletico.Centinaia di spettatorihanno seguito con attenzionele prime fasi della garae con grande emozione lasfida finale tra il nostro AndreaGibilisco (siciliano maornai caro ai clarensi) e JeremyScott (statunitenseche dichiara che Chiari èil suo posto preferito in assoluto).Alla fine ha vintol’americano che ha superatol’asticella posta a 5,76 m.Gibilisco ha conquistato laseconda posizione restandopiù in basso di 10 cm. PerScott questa è la terza vittoriaottenuta in piazza Zanardelli.Un altro ottimo risultatoè stato ottenuto da MarcoBoni che ha stabilito ilsuo primato personale conla misura di 5,46. Tutti i primiundici atleti hanno superatoi 5 metri: questo indicail valore della manifestazione.Dopo aver ringraziato lasocietà Atletica Chiari 1964Libertas non ci resta chechiedere ai suoi dirigenti di24


egalarci tante altre edizioni.In Piazza Zanardelli aspettiamo,senza fretta, le nostregiovani promesse.Grande successo di pubblico per la XXIV edizione dell’Asta in PiazzaIl palio è verdeper 11 volteLa serata del sabato è ilmomento più importantedella settimana del palio. Lasfilata storica e la rappresentazionein piazza sonola preziosa premessa dell’eventopiù atteso. Il palioè nato come manifestazionesportiva e tale essenzialmenterimane e deve rimanere.La staffetta che si corretra gli atleti delle quadreè una gara spettacolare edifficile che accende tifo edentusiasmo. Si consuma inuna manciata di minuti, maesalta la bravura degli atleti.Non è una corsa qualsiasiperché ha caratteristichetutte sue nella distanza e neltipo di percorso. Quandoviene dato il segnale di partenzain piazza Zanardelli lamaggior parte dei clarensilascia le piazzette, le salaminee la trippa per recarsilungo le strade del centrostorico alla ricerca del postomiglior per seguire la gara.Il palio di questa’anno è statoconsegnato alla quadradi Marengo. Da settimane siparlava di pronostici e questisono stati sostanzialmenterispettati. Infatti a scaldaregli animi ed a suscitareentusiasmi è stata la competizionetra le squadre diMarengo e Villatico. Gli altridue quartetti sono stati prestodistanziati e giro dopogiro si è assistito al testa atesta tra i verdi ed i rossi.L’ultima frazione è stataanimata dall’entusiasmanteduello tra i fortissimi FedericoFogliata e Luca Zani chehanno corso quasi fiancoa fianco fino al tratto finale.Come è accaduto spessoil risultato si è determinatolungo via Garibaldi. Il trattofinale è una salita che,dopo una corsa di 1400metri, risulta estremamenteimpegnativa e richiedeil ricorso alle ultime risorse.A vincere lo sprint finaleè stato Fogliata che haanche fatto registrare il migliortempo sul giro rispettoa tutti gli altri. Il Palio è statoquindi consegnato allaquadra di Marengo che locustodirà fino all’anno prossimoin attesa che, alla terzavittoria, si trovi la quadrache se lo aggiudica definitivamente.Ultime disponibiliAlcune nostre squadrehanno iniziato la stagioneagonistica. Non è ancora ilmomento di previsioni, perLa squadra di Marengo in festa dopo la vittoria del Palio delle Quadre 2010ora ho solo delle impressioni.Il Chiari calcio ha iniziatodisputando il minitorneoper l’ammissione allaCoppa Italia di Eccellenza.Ha perso due partite e neha vinte una con la conseguenteesclusione dalle fasisuccessive. Meglio è andatol’esordio in campionato.I giallorossi hanno vinto ilprimo confronto superandocon il classico punteggioall’inglese la Grumellese interra bergamasca. Menofortuna li ha accompagnatinella seconda giornata. Inquesta occasione, pur dominandoil gioco, si sonodovuti accontentare di unpareggio per 2-2. Ora lanostra squadra fa parte delgruppone di squadre che,con 4 punti sono nella secondalinea della classifica.Capite facilmente anchevoi perché dico che è prestoper parlare di più.L’AZ Chiari si è presentatain serie B2 recitando laparte della matricola terribile.Ha esordito in CoppaItalia vincendo i due primiincontri, contro le quotateCrema e Excelsior Bergamosempre per 3 a 0 (tantoper non perdere l’abitudine).L’avvio è dei migliori. Ottobre 201025


I ricordi di AdelaideNel 1939 la famiglia clarense di Carlo Baroni e OrsolaSilini con i sei figli - Carlo, Giuseppe, Guglielmo, Mariodetto Giacomo, Adelaide e Pierina - si trasferì da viaMuradello n. 4 alla cascina Martinenghe di via Palazzolon. 14, i cui proprietari erano il signor Alessandro Festaprima, e successivamente il signor Carlo Campiotti.Nella foto di gruppo manca Carlo, il primodei fratelli, nato nel 1915, che al tempo delloscatto (1941) stava rendendo il suo servizioalla Patria in terra di Grecia.Anche gli altri fratelli partirono per diversifronti, rimanendo lontani da casa all’incircaper sei anni, chi più chi meno. Guglielmo fuprigioniero in Tunisia, Mario ebbe la stessasorte in Germania. Carlo - lo vediamo ritrattoin divisa - poté invece tornare per diritto,avendo gli altri tre fratelli sotto le armi. Furonoanni di grandi difficoltà e preoccupazionima, grazie al cielo e alla protezione di MariaAusiliatrice, tornarono tutti a casa.Le notizie e le fotografie sono della signoraAdelaide Baroni Venturi.Il risotto alla clarenseLa domanda ricompare ogni tanto, un po’ impertinente:esiste una cucina tipicamente clarense, che si distinguaper identità propria da ogni altra cucina regionale o nazionale?Dall’archivio della famiglia di Egidio Carniato èsaltato fuori un ritaglio di giornale del novembre 1956,molto ben conservato. Il giornale è La Notte, quotidianomilanese del pomeriggio che, per circa un trentennio, conobbeun’ottima diffusione soprattutto al Nord. Nell’ambitodella rubrica “Piccole inchieste de La Notte; si mangiabene in Lombardia?”, la signora Dorina Mombelli offrela ricetta del Risotto alla clarense, che veniva servitonel suo ristorante, lo storico Due Lanterne.Teodora (Dorina) Pelati, zia dello scultore Vittorio, era originariadi Lodetto di Rovato ed arrivò a Chiari quandoandò in sposa a Vittorio Mombelli (Bandera). Col maritogestì dapprima la locanda Palazzina; in seguito, assiemealla figlia Ida e al genero Angiolillo (Danilo), aprì la locandaDue Lanterne, in via Brescia. Contemporaneamentegestì la cucina del “Tiro a segno” clarense, che aveva sedesempre in via Brescia, fino alla sua chiusura.A questo punto manca soltanto la ricetta: «Fritto di cipolla,rosolatura del riso, poi cottura per mezz’ora in vinobianco di Cologne e brodo di manzo. A cottura avvenutasi aggiunge burro fresco, cospargendo il tutto con formaggiograna. A questo punto occorre mettere la “minuta”,fatta con funghi, tartufi, cervella, animelle, filoni, fegatinidi polli novelli e le solite droghe. Il tutto va versato sul risofumante, dopo essere stato tenuto tre ore al fuoco».Se lo provate, fateci sapere se è buono.26


Mario TonoliRisale all’inizio degli anni Quaranta la fotografia scattataad Alessandria al soldato e nostro concittadinoMario Tonoli, classe 1920. Giovane ventenne, di lìa poco sarebbe partito in treno con l’Armir, verso larovinosa Campagna di Russia, dove visse esperienzecomuni a molti altri nostri soldati e raccontate inlibri famosi: ricordiamo, tra i tanti, Centomila gavettedi ghiaccio di Giulio Bedeschi e La Ritirata di Russiadi Egisto Corradi. Mario si salvò dalla neve, dal geloe dagli stenti anche grazie all’aiuto di poveri ma generosie solidali contadini russi. Nel 1967 fu insignitodella Croce al Merito di Guerra dal colonnello dell’esercitoEnzo Paglieri.La fotografia fa parte della collezione di Enzo Tonoli,figlio di Mario.Sbandieratori e Musici ZevetoParata nazionale della BandieraDal 10 al 12 settembre si è svolta, ad Amelia-Terni, laXXIX edizione della Parata Nazionale della BandieraL.I.S. È il momento più importante della vita associativadella Lega Italiana Sbandieratori: una manifestazionedi prestigio, con valenza storico-culturale,nella quale ciascuna delle 28 squadre presenti si èimpegnata prima di tutto a far conoscere, a difenderee valorizzare il patrimonio culturale della propriacittà.Si è trattato di un vero e proprio spettacolo di abilitàa confronto. La bandiera anzitutto: non più simbolodi guerra, ma di talenti e competenze che si riunisconoin una gara di volteggi a formare splendidecoreografie. Poi i musici: il suono di tamburi rullantie chiarine si intreccia armoniosamente rievocando,come per magia, luoghi e sensazioni di un tempo ormaipassato.Più di mille ragazzi hanno gareggiato nelle diversespecialità: singolo, coppia, piccola e grande, squadra,assolo, musici.I nostri atleti clarensi si sono confrontati con gruppistoricamente più blasonati, ma non si sono fatti intimidire:anzi, è stata una grande occasione di confrontoe di crescita. Anche i risultati ottenuti sonostati incoraggianti, nonostante il vento che ha spessoalterato alcune performance: quinto posto nel singolo,settimo nella coppia, noni nella piccola squadra,undicesimi nella grande squadra, sedicesimi i musici(alla loro prima esibizione nazionale!). Piazzamentiche hanno collocato i nostri sbandieratori e musici aldecimo posto nella classifica generale finale.L’emozione vissuta in questi tre giorni è stata forte,il coinvolgimento emotivo altissimo. È stato il tempoe il momento delle bandiere e dei suoni medievali.E se il tempo non puòcambiare quello cheè accaduto, può far sìche alcune cose si dimentichinoed altre rimanganoimpresse persempre nel cuore e nellamente di chi le havissute, così come è accadutoad Amelia.Grazie agli Sbandieratorie Musici di Zeveto– Città di Chiari e atutti gli sbandieratori emusici d’Italia.Time of flags, time ofglory.Il tempo delle bandiere,il tempo della gloria. Ottobre 201027


Rustico BelfioreLe domeniche insiemea suor M. LuisaDa circa un anno suor Maria Luisa animale domeniche presso il Rustico Belfiore,dove si incontrano i ragazzi diversamenteabili che frequentano questo Centro durantela settimana ed altri presenti solo la domenica.Gli incontri di suor Maria Luisa avvengonoogni 15 giorni circa e riguardano la liturgiadomenicale. Vengono commentati eapprofonditi alcuni brani del Vangelo; spessoemerge il tema del dolore e della sofferenzae ciò ci porta a riflettere anche sui nostridisagi.Queste riflessioni ci aiutano non soltanto aconsiderare i nostri limiti, che con consapevolezzastiamo imparando ad accettare ognigiorno di più, ma a valorizzare soprattutto lenostre potenzialità e risorse che ci permettonodi vivere serenamente.Un altro momento importante è la chiusuradell’incontro che alcuni di noi apprezzanoin modo particolare in quanto ci permettedi esprimere liberamente le nostre preghieree i nostri pensieri.Altri amano unirsi ai canti religiosi (come adesempio il saggio e lo stolto) accompagnatialla chitarra dai volontari sempre presentianch’essi con entusiasmo.Questo appuntamento Domenicale è importanteper tutti noi, in quanto momento diunione e preghiera nel giorno del Signore.I ragazzi del Rustico BelfioreU.N.I.T.A.L.S.I.Una vacanza con amici specialiCiao a tutti. Sono qui semplicemente a raccontarvi della miavacanza trascorsa con degli amici speciali… molto speciali.Il 20 giugno sono partita per Borghetto Santo Spirito (Sv)per un periodo di 15 giorni come volontaria, o meglio accompagnatrice,di disabili con l’associazione U.N.I.T.A.L.S.I.di Chiari.Era la mia prima esperienza e la più grande preoccupazioneera di non essere in grado di prendermi cura di una personadisabile; una paura che è durata solo il tempo di arrivare, sistemarela valigia, preparare il mio letto e quello di Carla perla notte e scendere per la cena.A tavola già si respirava un’aria di serenità e di gioia… efu così ad ogni pranzo e ad ogni cena: quante risate con lasimpaticissima Vittoria, le chiacchierate con l’elegante Carla,Serena la più piccola sempre sorridente, Luisa la più spassosasempre pronta a fare scherzi e Tina che non era maistanca.Momenti indimenticabili come la sera nelle camere a riderecome bambine, ed ogni “grazie” mi riempiva il cuore di felicità,ogni sorriso mi ridava coraggio ed ogni saluto mi facevasentire come parte di una grande famiglia.Ho anche ritrovato la fede nei momenti di preghiera durantela Santa Messa, quando vedevo sui volti dei malati e deidisabili la vera fede, la loro gioia, la loro forza e il loro modosincero di ringraziare Dio, nonostante i loro handicap.La disabile ero io… bloccata, impaurita e smarrita; tutti loromi hanno aiutata a sorridere e mi hanno resa ancor più forte.Un’esperienza stupenda che consiglio a tutti, da fare almenouna volta nella vita (e se fosse per sempre tanto meglio). Daun disabile c’è molto da imparare, ma finché non ti avvicinial suo mondo non potrai mai capire quanto il suo sorriso tiriempirà il cuore.Grazie, grazie a tutti voi per questi indimenticabili 15 giornidi vacanza con i miei amici speciali…In particolare grazie a Carla.A. M.28


“122 voti a favore, 41astenuti, nessun voto contrario”:è questo l’esito diuna votazione avvenutaall’ONU il 28 luglio scorso(per quanto riguarda ipaesi dell’Unione Europea9 hanno votato si e 18 sisono astenuti).L’oggetto della votazioneera una risoluzione presentatadalla Bolivia che dichiaradiritto umano l’accessoall’acqua potabile eall’igiene e che invita glistati e le organizzazioni internazionalia destinarefondi e tecnologie al finedi provvedere acqua dabere sicura e pulita, rendendoin tal modo possibilel’igiene per tutti. Il testofornisce anche alcune cifrea livello mondiale: 884 milionidi persone non hannoaccesso all’acqua sicura,2,6 miliardi di persone(circa il 40% dell’umanità)non hanno una igienedi base, 1,5 milioni dibambini di meno di cinqueanni muoiono ogni annoper malattie connesse allacarenza di acqua sicura.Quella approvata è una risoluzionenon vincolante,che potrebbe essere ignorata(nessuna meraviglia:è già successo), ma certamentemolto importantein quanto è la prima voltache un organismo mondialericonosce formalmente ildiritto all’acqua.Ci si può interrogare sullaposizione astensionistadei paesi dell’UE, ma al riguardova sottolineata lapolitica dagli stessi adottatain questi ultimi anni,volta a considerare l’acquacome merce da far gestireal miglior offerente.Pastorale del CreatoChiari - New York: l’acqua li unisceL’acqua: elemento fondamentaleper la vita e la sopravvivenzanon solo dell’uomo.Da tempo se nepreoccupa la stessa Chiesache vede nel creato l’operadi Dio Padre donata all’uomoche la deve salvaguardaree custodire “e il suouso rappresenta per noiuna responsabilità verso ipoveri, le generazioni futuree l’umanità intera” (Caritasin veritate, n. 48).Don Gabriele Scalmana,domenica 12 settembre,nella sua omelia ha parlatoaddirittura di una conversioneecologica che ilcristiano deve affrontare.Non è una nuova forma direligione o religiosità, maun invito a rispettare creatoe Creatore ed alla sobrietànell’uso di quantoci circonda. Un richiamoad essere attenti affinché sipossa lasciare ai nostri figliun mondo migliore (oalmeno non peggiore) dicome l’abbiamo trovato.Il discorso, quindi, ci deveinteressare e forse farci rivederele nostre opinionicirca quei banchettinipresso i quali, prima dell’estate,venivano raccoltele firme per promuovereun referendum contro laprivatizzazione del serviziodell’acqua. È vero che anchea Chiari tante personehanno aderito all’iniziativae le adesioni raccolte sonostate numerose (oltre ottocento).Forse la conversione ecologicapassa anche attraversoil nostro interessarcia quanto ci sta succedendoe preoccuparci del futurodel creato. Parlo del creato(e non solo dell’acqua)perché sarebbe oltremodoriduttivo sentirci ecologistie difensori dell’ambientesoltanto quando i provvedimentitoccano le nostrecomodità ed il nostro portafoglioSarebbe semplicementeegoismo!Elia FacchettiAbbiamo inaugurato il nuovo anno sociale il 22 settembrescorso, con una gita a Salò, sul Lago di Garda, prendendoparte ai festeggiamenti per l’80°compleanno di Tina Leonzi,la nostra presidente nazionale. Ci ha scritto che ringraziaDio di essere arrivata a questo traguardo in buona salute.C’è stato un pranzo al ristorante “Antica Cascina SanZago”, al quale hanno partecipato tutte le vice-presidentidel Direttivo e le rappresentanze dei Gruppi della Lombardia.Tina è ritornata recentemente dal Brasile, dove haassistito all’assemblea annuale dell’UNICA, L’Unione IntercontinentaleCasalinghe, la cui sede si trova a BuenosAires. Ce ne parlerà al prossimo incontro. Il nostro Gruppole ha dedicato una poesia augurale. ArrivederciIda AmbrosianiTina e le sue donne“Chiedete e vi sarà dato…”Per i primi ottant’anni della Tinaci vorrebbe un poeta come Danteche saprebbe con arte sopraffinadar voce a quest’evento assai importante.Incurante del tempo che passava,percorreva la Tina i continenti,da Londra a Sarajevo lei incontravaministri, governanti e presidenti.In ogni capitale una riunione,perfino nell’America Latina,a far proposte, ad incontrar persone,non solo donne. Certo ogni mattinaavrà pensato Tina al sacro diredi Gesù: “Chiedete e vi sarà dato”,per cui le sue richieste a non finireavranno infine un grande risultato.Necessità noi donne ne abbiam tanteper risolvere tutti i nostri affanni,ma Tina ci vuol bene ed è importanteche pensi a noi nei prossimi ottant’anni.RingraziamentoUn ringraziamento di cuorea tutti quelli che hannoreso possibile la buona riuscitadella tradizionale Festadi San Rocco: ai volontari,al Gruppo Alpini,al cantante Luigi del Panno;soprattutto ai numerosipartecipanti, grazie aiquali si sono potuti raccogliereben settemila euro,che saranno destinati alrestauro della Chiesa.Mo.I.Ca. InformaOttobre 201029


Biblioteca Morcelli - Pinacoteca RepossiCrescere con l’arte e all’arteCome è ormai tradizione,anche per il nuovoanno scolastico 2010-2011la Fondazione BibliotecaMorcelli Pinacoteca Repossidi Chiari intende offrireun ricco carnet di progettididattici e laboratori perle scuole di ogni ordine egrado, frutto non solo delleesperienze precedenti, maanche della collaborazionecon i docenti e delle richiestedegli alunni stessi, sempremolto ricettivi, pieni diiniziativa, curiosità e creatività.Attraverso i nostri laboratori,l’arte diventa un percorsoper educarsi e crescere;le opere sono studiate nonsolo come “testo” e tecnicada conoscere o come occasioneper sviluppare il sensoestetico e l’apertura versoil bello, ma soprattuttocome luogo della libera interpretazione/associazionee della creatività… In quest’otticail museo si offrecome uno spazio attivo, dieducazione, di confronto,riflessione e arricchimento,rivestendo pienamente ilproprio ruolo di istituzioneculturale.Le proposte sono molteplicie vanno dalle visite guidatealle visite animate, dailaboratori agli incontri propedeuticidi avvicinamentoall’arte moderna e contemporanea;ma non solo: lenostre attività permettonoanche di entrare ed esplorareun archivio ed una bibliotecastorica, la più importantedella provinciabresciana dopo la Queriniana,aiutandoci a capirel’importanza e la ricchezzastorico-culturale che essiconservano.Tra i progetti didattici e ilaboratori collaudati e riconfermatidegli anni precedenti(Caccia al tesoro;A passeggio… nel paesaggio;Il mito di Ulisse;Il mondo degli archivi; Ilmondo degli dei e dei mitigreci; Guardiamoci!; Il ritratto;L’abito fa il monaco;La magia del colore;Dagli amanuensi al libro astampa; De animalibus pictis;La bottega del pittore,Il collage; Questo lo so fareanch’io!; Ho scelto te…;Diamo vita alla naturamorta; Al museo con gusto;Inchiostro e penna d’oca),per il 2010 e 2011 vi sonotre novità: con I suoni dell’artela musica entrerà nelmuseo e ci mostrerà comeil colore, la linea, il punto,le forme e i segni graficipossano essere chiamati adassolvere un “ruolo musicale”;“ascolteremo” un dipinto,in una prospettiva incui vista e udito potrannoessere armonicamente fusiinsieme; inoltre con Io unpo’ Kandinskj, un po’ Mirògiocheremo con oggettimisteriosi nascosti in scatolemagiche che ci farannoscoprire il concetto diforma inteso nelle sue piùvarie accezioni, costruendoe disfacendo, accostandooggetti e materiali… Infineconosceremo meglioil compagno silenzioso eumile delle nostre passeggiate:l’albero!Per saperne di più bastaconsultare il nostro sitoweb, www.morcellirepossi.it, alla pagina delle attività,oppure, venire a trovarci inFondazione. Vi aspettiamo!Camilla GualinaResponsabile servizieducativi della FondazioneMorcelli-RepossiUna importante occasione da non perdere!26 settembre - 17 ottobre 2010Sala stampe della Pinacoteca RepossiVia Varisco 9 - ChiariGhitti - Le pagine chiodateOrari: dal martedì alla domenica ore 15-18.Ingresso libero.In altri orari e per scolaresche e gruppisu appuntamento (tel. 030 7000730).Nelle fotografie, alcuni momenti di laboratoriopresso la Fondazione Morcelli-Repossi30


Spett. membri della Redazionedell’Angelo,l’articolo di Don Alberto “La Fondazionein (s)vendita” pubblicatosull’Angelo di settembre 2010,mi offre l’occasione per spiegare lemotivazioni che hanno determinatoil mio voto contrario alla propostadi modifica dello statuto dellaFondazione Istituto Morcelliano.Cercherò di farlo nel modo piùsintetico possibile, ringraziandovisin d’ora se vorrete pubblicare lamia lettera.● L’accordo con il Comune prevedela donazione modale, a favoredello stesso, pari al 50% delpatrimonio della Fondazione (NadiaTurotti lo ha confermato duranteil Consiglio di Amministrazione).Sono convinto che il Comuneavrebbe preteso l’applicazione dell’accordosubito dopo l’approvazioneregionale. Nella prima votazioneil mio voto era stato favorevoleperché avevo stimato una riduzionedel patrimonio della Fondazionemolto più piccola (Il parroco nellalettera del 17 maggio 2010 avevascritto di una “… Fondazione… unpoco più povera…”).● Le attuali politiche giovanili delComune e della Parrocchia nonprevedono la nuova situazione chesi verrebbe a creare con la divisionedel patrimonio della Fondazionee la gestione della stessa con unCdA di nomina solo parrocchiale.Difficilmente il CAG, per esempio,potrebbe continuare nel tempo adoperare nell’attuale piena collaborazionedei tre enti.● L’Amministrazione Comunalenon ha dato alcuna garanzia sulperseguimento degli scopi statutaridella Fondazione, ma è stata avanzatasolo un’ipotesi di utilizzo delpatrimonio per la realizzazione diun polo scolastico. È quindi moltoprobabile che in queste condizionile rendite a favore dei giovani indifficoltà vengano meno.● La donazione modale al Comune(e/o parrocchia) non è legataad un progetto definito e nonpuò essere considerata l’unica possibilitàdi collaborazione tra Fondazione,Comune e Parrocchia.● Nel nuovo statuto l’educazionereligiosa dei ragazzi non vienemenzionata; se questa volontà delFondatore fosse rispettata, le pretesedel Comune dovrebbero essereridimensionate.● Il parere favorevole alle modifichestatutarie dei competenti ufficiregionali in materia risulta soloinformale e subordinato al rispettodello statuto in vigore.● Nessuno dei redattori dello statutodel 2003 è stato consultato,anche se i suoi contenuti avevanoavuto un consenso molto ampio enemmeno il segretario della Fondazioneha potuto partecipare allastesura della proposta di modifica.● Per consentire l’approvazionedella delibera presentata da donAlberto ho proposto di inserire nelnuovo statuto la votazione unanimedel CdA per le donazioni modalidell’art. 3 (La stessa cosa avvieneper le modifiche dello statuto).Questa disposizione avrebbepermesso ad ogni consiglieredi avere voce in capitolo su questedonazioni che possono ridurredrasticamente il patrimonio dellaFondazione, ma la proposta non èstata presa in considerazione.Questi sono i motivi che hannodeterminato il mio voto contrarioalle modifiche dello statuto dellaFondazione Istituto Morcelliano.Mi piacerebbe che la comunità clarensepotesse discutere tranquillamentesulla necessità di conservarenel tempo e nel migliore deimodi il patrimonio della FondazioneIstituto Morcelliano che non èsolo materiale, ma è anche culturalee religioso.La scelta che ho fatto può essereconsiderata una scelta politica,ma nel senso positivo del terminee non credo che il mio comportamentosia stato strumentale e contrarioa priori.Conviene comunque lasciarsi allespalle le polemiche inutili; ora siaprono nuovi scenari: le garanzieche la Fondazione deve fornirealle banche per i progetti relativialla foresteria ed alla centrale fotovoltaicasuperano di gran lungail valore del 50% del patrimoniodella Fondazione e questo può impedirele donazioni modali di grossaentità. Inoltre, la stessa centralefotovoltaica del Santellone, in costruzione,permetterebbe di offrirealle famiglie clarensi l’opportunitàdi accedere agli incentivi in “contoenergia” a condizioni più vantaggiosedi quelle previste per i dipendentiEnel (vedi art. 27 della legge23 luglio 2009, n. 99).Cordiali salutiChiari 13 settembre 2010Giuseppe RameraMembro del Consigliodi Amministrazionedella Fondazione IstitutoMorcelliano di ChiariOttobre 201031


Emergenza educativa e finalitàformativa della scuola oggiLa finalità formativa dellascuola in Italia è semprestata affermata e salvaguardatain modo singolare,contro alcune pressioniche vorrebbero accentuaremaggiormente i tratti diuna scuola più informativae addestrativa in vistadi un adattamento alle attesedella società e al meccanismodella produzione.Gli interventi di riforma diquesti ultimi decenni, specialmentequelli che hannoportato l’attenzione sulmondo della scuola in formaorganica, senza fermarsiad aggiustamenti disuperficie, sono stati guidatida questa precisa coscienza:la scuola è luogodi formazione della persona.A questo mirano le“Indicazioni nazionali peril curricolo”, alle quali ogniscuola deve ispirarsi nellagestione autonoma dellevarie attività. Al di là dell’apprendimentodelle nozionianche l’attività didatticaè organizzata attornoad obbiettivi formativi daraggiungere; le singole discipline,ripresentate all’internodi una progettazioneorganica, concorrono alloscopo. E gli obbiettivi nonsono solo di natura conoscitiva;comprendono anchele abilità da far emergeree coltivare e le “competenze”da acquisire.L’attività scolastica non siesaurisce poi solo nel momentodidattico. La scuoladiventa ambiente dovele persone si incontrano einteragiscono, dove si costruisconoiniziative di varianatura che integranogli interventi educativi deltempo strettamente didattico,offre occasioni per farcircolare sensibilità e peraprire la vita dello studenteai problemi della società.La scuola “prende” unaparte considerevole deltempo e della vita dei ragazzie dei giovani: nonpuò non essere oggetto diparticolare attenzione daparte coloro che si interessanodelle problematichegiovanili e dell’impegnoeducativo.L’emergenza educativa, riconosciuta,verificata e studiatada vari enti ed organismisociali, è stata messaa fuoco anche dalla pubblicitàdata ad episodi ecomportamenti rilevati inambito scolastico. Nellostesso tempo si ricorre allascuola come ad uno strumentovalido per fare ricuperarecammini educativi,per affiancare o supplirel’opera educativa della famiglia,per rendere le personepiù critiche, più coscientie maggiormente responsabili.Lo Stato stesso,quasi sentisse a lui affidatala responsabilità di unaeducazione globale dellapersona, si adopera per farinserire nella didattica curricolareiniziative orientatea rispondere alle nuoveesigenze educative (educazionealla cittadinanza,educazione sessuale, educazioneambientale, educazioneinterculturale,…);tale preoccupazione puòaddirittura apparire in contrastocon le dichiarazionisulla laicità dello stato esull’attribuzione che la Costituzionefa alle famiglie diuna fondamentale libertàdi scelta educativa.La Chiesa da tempo hapreso coscienza di questasituazione, in modo particolarea partire dal ConcilioVaticano II, e ne fa oggettodi attenzione pastorale(cfr. Gravissimum educationis,n.5) e considerala scuola come luogo diformazione della persona.“Tra tutti gli strumenti educativiun’importanza particolareriveste la scuola,che in forza della sua missione,mentre con cura costantematura le facoltà intellettuali,sviluppa la capacitàdi giudizio, mettea contatto del patrimonioculturale acquistato dallepassate generazioni, promuoveil senso dei valori,prepara alla vita professionale,genera anche un rapportodi amicizia tra alunnidi carattere e condizionesociale diversa, di nazionalitàe di culture diverse,disponendo e favorendola comprensione reciproca.Essa inoltre costituiscecome un centro, alla cuiattività ed al cui progressodevono insieme parteciparele famiglie, gli insegnanti,i vari tipi di associazionia finalità culturali, civiche ereligiose, la società civile etutta la comunità umana”(GE n.5).Nella Chiesa italiana gliinterventi su questo argomentosono abbondanti eprofondi. Ad esempio nelsussidio “Fare pastoralenella scuola oggi” (1990),si ribadisce, con espressioniche fanno percepire piùil calore degli auspici emergentida un dibattito moltosentito e partecipato chenon la descrizione di unarealtà di fatto: “Il propriumdella scuola non è tanto,o non è solo, quello didare all’alunno abilità tecnichee capacità operative,quanto piuttosto quello disviluppare la sua interiorità,di far crescere la sua intelligenzae la volontà, diguidarlo nelle scelte dellasua libertà. In altre parole,essa opera ‘al di dentro’dell’uomo, sulla radicestessa della sua umanità informazione, intervenendolà dove si formano i criteridi giudizio, i valori determinanti,i punti di interesse,le linee di pensiero, lefonti ispiratrici e i modellidi vita dell’umanità”. (Farepastorale…, n. 24).A questo testo fa riferimentoun richiamo forteemerso nel recente convegnodella CEI (febbraio2010) sul tema “La pastoraledella scuola e l’istanzaeducativa”, che denunciainadempienze e ingenuanoncuranza. Se la scuolaè così, o se si vuole chesia così, è evidente che siaoggetto di particolare attenzioneda parte di variecomponenti della società.I genitori che hanno figlinella scuola sono invitatia rendersi interessati,a dare il loro contributo,ad essere presenti ed attivinegli organismi di partecipazione,coscienti diavere “il dovere e il dirittoprimario e irrinunciabiledi educare i figli” (GE n.6). Sono chiamati in causa,in modo particolare, i dirigentie i docenti ai qualiè affidata in ultima istanzala conduzione della attivitàdidattica, la progettazionecurricolare, la conduzionedei rapporti all’internodel gruppo classe. Idocenti cristiani in particolare“sono depositari diuna responsabilità decisivanei confronti dell’istituzione-scuola;per questo devonoessere aiutati a risco-32


prire, accanto alle nuoveesigenze di professionalità,il proprio ruolo educativo,la loro vera identità e l’esigenzadi amare il servizioculturale reso alla società,compiendolo con competenzae onestà” (Fare pastorale…,n. 40).Alcune vicende di cronacasuccesse in Italia a seguitodi interventi governativiche toccavano qualchesettore dell’ampio mondodella scuola non hannosolo messo in evidenzacarenze, soprusi o inadempienze.Hanno sottolineatoche il tema della “educazionenella scuola” trovaancora particolare attenzionenella società, che esistonoanche orientamentie progettazioni ad alto livelloqualitativo e soprattuttoche, al di là degli interventie degli aiuti attesidalle Istituzioni pubbliche,la “Scuola” è costruita, aggiornatae riformata soprattuttodalla partecipazionedelle persone e dall’impegnodi quanti vi operanodirettamente.don Mario BonfadiniI segreti della RomaniaQuando ad aprile, comeogni anno, abbiamo iniziatoa pensare alle vacanzeestive, ci siamo accortidi desiderare un’esperienzache fosse diversa dallasolita settimana al mare oin montagna. Sentivamo ilbisogno di vivere qualcosache potesse arricchircipersonalmente e al tempostesso lasciare un piccolosegno in chi avremmo incontrato.Così, confrontandoci conil gruppo missionario diSamber, ha preso forma ilprogetto missione in Romania:due settimane aBuruienesti, un piccolo villaggionel cuore della Moldaviarumena. Ad accogliercial nostro arrivo si èpresentato un paese messoin difficoltà dalle recentialluvioni di fine giugno.E come spesso accade inqueste situazioni, i bambinisono coloro che necessitanodi un particolare aiuto.È per questo che la nostraattività si è concentrata soprattuttonell’animazione diun centro diurno che durantel’anno si preoccupadi garantire ai bambini unpasto al giorno e un luogodi ritrovo per il doposcuola.Siamo rimasti particolarmenteaffascinati dallasemplicità con cui questibambini si divertono: bastaveramente poco, a volteanche un solo sorriso, peraverli tutti attorno a sé eriuscire a coinvolgerli in ungioco o in un’attività. Lanostra esperienza tuttaviaci ha consentito di conosceredirettamente la realtàdelle famiglie delle casealluvionate: grazie a Marzia,una collaboratrice dellaCaritas, ci è stato possibileprendere parte ai sopralluoghi.Siamo stati colpitida quanto sia dura la vitaper quelle persone che, nonostantela grande povertàin cui si ritrovano, ci hannosempre accolti come se ciconoscessimo da sempre,offrendoci quel poco chepossiedono. Vi confidiamoche, in questo senso, moltipregiudizi che spesso quiin Italia si avvertono neiconfronti di questo popolo,ci sono apparsi assolutamenteinfondati. Un altromomento veramente forteche abbiamo vissuto èstata la visita prima ad unospedale e dopo ad un orfanotrofiodi bambini condisabilità fisica e mentale:un’esperienza che ci resteràimpressa nella memoria.In questo nostro viaggioabbiamo incontrato e conosciutomolte persone,ma ci piace ricordare inparticolar modo Marzia epadre Christian, il giovaneparroco di Buruienesti.Grazie alla loro infinita disponibilitàe pazienza, cihanno anche accompagnatoa visitare i luoghi turisticie i centri abitati più importantie famosi della Romaniacentro-settentrionale,consentendoci di ampliarela nostra visione generaledi questo Paese e cosìriuscire ad assaporare inogni suo lato le sue bellezze.Quello che ci rimane diquesta avventura ci spingead essere attivi anche daqui per aiutare la comunitàdi Buruienesti e, magari, inun futuro non troppo lontano,a tornarci.Riccardo e AriannaLe nostretrasmissioniDomenicaIl Clarondino - ore 12.15a seguire: L’erba del vicinoLunedìIl Clarondino - ore 10.00L’intervista - ore 18.00MartedìChiari nei quotidiani - ore 18.00GiovedìL’erba del vicino - ore 18.00VenerdìChiari nei quotidiani - ore 18.00SabatoChiari nei quotidiani - ore 10.00L’erba del vicino - ore 10.30Ottobre 201033


La sagra del SantelloneAnche quest’anno il mesedi settembre si è apertoal Santellone con la sagracollegata alla Festa Patronaledella Beata VergineMaria Addolorata.La qualità dello stand gastronomico,gli ampi spazicoperti a disposizione ei complessi musicali chesi sono alternati sul palcohanno richiamato, da venerdì3 a domenica 5, ungran numero di personeall’Oratorio della frazione.Un successo che ha ripagatoil lavoro dei volontari,tra cui molti ragazzi,che si sono prodigati nellecucine, al bar, nel servizioagli ospiti e, in generale,nell’organizzazionedell’iniziativa.La festa propriamente liturgicasi è invece svoltada domenica 12 settembre,con la S. Messasolenne presieduta daMons. Rosario Verzeletti ela processione con la statuadella Madonna per levie del borgo, a mercoledì15 settembre,In ogni giornata si sonotenute celebrazioni, inparticolare: lunedì 13 S.Messa a ricordo di tuttii benefattori della chiesa;martedì 14 una celebrazionepresieduta dadon Giuseppe Fusari cuiè seguito un concerto delCoro “Sant’Agape” e, achiudere, mercoledì 15la S. Messa solenne presiedutada Mons. RosarioVerzeletti.Il gruppo dei volontari siè anche ritrovato con donRosario e don Fabio perun pranzo comunitariodomenica 12 settembre.L’appuntamento con lasagra del Santellone è peril settembre 2011.* * *Domenica 1 agosto ilcoro del Santellone ha tenutoun concerto pressola chiesa parrocchiale diSan Colombano (comunedi Collio) posta tra lebelle montagne della Valtrompia.Il parroco don Marino ciha accolti con affetto esimpatia.Ringraziamo don Fabio,i parenti e gli amici chehanno condiviso con noila serata che si è conclusacon un momento di festain una bella pizzeria delpaese.Il coro del SantelloneS. Giovanni’sFamilyÈ come quando attendetedegli ospiti a casa perun evento speciale… tuttala famiglia è in fermento:la mamma fa le puliziee prepara ogni prelibatezza,il papà si dà da fare con ilavoretti di manutenzionee i bambini abbelliscono lacasa come solo un giovanespirito artistico può ideare.Ecco, è così che ci piacepensare alla preparazionedella Sagra di San Giovanni:la nostra “famiglia” divolontari, uomini, donne,grandi e piccini, che si impegnanotutti insieme perorganizzare una (nel nostropiccolo) grande festa.E gli ospiti d’onore sieteproprio voi: la gente cheogni anno ci fa visita e checi dà la soddisfazione, aconclusione, di dire: “Anchequest’anno ce l’abbiamofatta”! Sì perché” SanGiovanni” è la nostra secondacasa, lì ne abbiamopassate tante! Ci siamo divertitie nello stesso tempoabbiamo imparato a vivereinsieme secondo gli insegnamenticristiani.La condivisione, l’aiuto reciproco,lavorare tutti insiemein serenità e allegria perarrivare ad uno scopo comune:questi sono i nostripunti di forza. Ognuno ha ilsuo ruolo: da chi prepara lastruttura della festa (il lavoroduro diciamo), chi curala parte amministrativa eorganizzativa, chi sistematutto per creare un ambienteaccogliente a chi, le seredella festa, cucina tutte lesquisitezze, serve e puliscei tavoli, chi cura anche lapesca di beneficenza (chegrazie ai clarensi è sempremolto ben fornita)e chiperde un po’ di sonno perfar la “guardia” durante la34


notte. Per non dimenticareil compito più importante:c’è chi abbellisce la nostrastupenda Chiesetta (vabene siamo un po’ di parte)per fare in modo che ognisera tutti la possano visitaree che il 29 agosto, ricorrenzadel martirio di San GiovanniBattista, sia in perfettoordine per la celebrazionesolenne presieduta dadon Rosario.È stata proprio in quell’occasioneche, a fine messa,durante il canto finale cisiamo un po’ emozionati…sarà stata la stanchezza,magari, ma più probabilmenteè stato il fatto di trovarsitutti insieme, consci diessere un gruppo unito dalloSpirito Santo, consapevoliche siamo parte attivadi una grande Parrocchia.È proprio cosi che ci sentiamoogni volta che si parladi “San Giovanni”… ognivolta che rinunciamo aqualcosa per dare il nostropiccolo contributo alla comunità:felici e fieri di farneparte.Ah, dimenticavo: la festaè andata splendidamentee (probabilmente grazie aqualche preghiera) il tempoè stato clemente.Grazie a voi che avete partecipatoe grazie a chiunqueci abbia dato il suo sostegno.Grazie a chi ci concede l’usodegli spazi limitrofi alla chiesa,fondamentali per noi vistala superficie limitata dicui disponiamo.Grazie a don Giovanni checi guida per tutto l’anno eche in quella settimana ciha supportato con la suapresenza e tra una battutadivertente e una parola diincoraggiamento ci ha ricordatoche “Cristo vive inmezzo a noi”.E grazie a voi, volontari, chefate parte della “San Giovanni’s Family”! La nostra festa patronaleDurante il mese di agosto,mentre la maggior partedelle famiglie trascorrevaun periodo di riposo e divacanza nei vari luoghi divilleggiatura, alla chiesa diSan Bernardo fervevano ipreparativi per la festa patronaledel 20 agosto. Daipiù piccoli ai più grandi, cisiamo impegnati nel realizzarele diverse strutture(spazio bar–ristoro, pesca,lotteria, banco di beneficenza,pista da ballo), indispensabiliper lo svolgimentodella sagra.Mentre le mamme pulivanola chiesa e i papà fissavanocon i chiodi le assiper la pista da ballo, i piùgiovani erano indaffaratiper allestire con fantasia lapesca: tutto come in unagrande famiglia!Svolgendo il lavoro, in unclima di serenità e di concordia,mi tornavanoalla mente alcuneparole della letterapastorale delnostro Vescovo perl’anno 2010-2011:“Il fatto di esseremolti, ciascunocon le sue caratteristiche,non creaseparazione, estraneitào, peggio, opposizione.Proprio la scopertadella diversità facomprendere il bisognoche abbiamodegli altri e fapercepire che lacomunione con glialtri non comportauna perdita, ma unarricchimento”.Lo credo davvero:tante persone,anche nella nostrapiccola realtàdi San Bernardo,hanno contribuitocon le proprie idee, concapacità e buona volontàa rendere la nostra festapatronale un’occasione didialogo, di confronto e dicrescita “insieme”.Ricco di iniziative, comeogni anno, il programmadelle cinque giornate.Il 20 agosto, memoria liturgicadi San Bernardo,mons. Prevosto, nell’omeliadella messa, ripercorrendoil brano evangelicoproclamato (Gv 17, 20-26) “Padre, voglio che anchequelli che mi hai dato,siano con me dove sonoio“, ha evidenziato alcuniaspetti della lettera pastoraledel Vescovo ed inparticolare il rapporto cheesiste tra comunità e comunione-corresponsabilitàall’interno della Parrocchia.I giorni della festa ci hannoconsentito anche disalutare don Gianni Pozzi:gli siamo molto riconoscentiper le mille attenzioniche ha avuto versola nostra comunità. Dal 1settembre è il nuovo Parrocodella chiesa salesianadi Pavia, Santa Maria delleGrazie, che è il santuariomariano della città.Gradita, come sempre, lacelebrazione di una messada parte del Direttore diSan Bernardino, don AntonioFerrari.L’ultima funzione religiosaè stata presieduta da donValentino Bosio, che rileggendoin chiave pedagogico-educativala secondalettura proposta per quelladomenica (Eb 12, 5-13), ci ha offerto una preziosariflessione sul temadell’educazione e sulla“emergenza educativa” dicui tanto si parla nelnostro tempo.Non è mancato durantequesti giorni ilricordo alla Madonna,con la recita delsanto rosario.Il grazie per la buonariuscita della festapatronale va prima ditutto al Signore che ciha donato delle giornatefavorite dal beltempo. Gli organizzatorisono stati contentie soddisfatti per lagrande partecipazionealla sagra.Infine un grazie sentitoa tutti coloro chein diversi modi hannocollaborato allevarie iniziative proposte,manifestandoattenzione e generositàverso la nostrachiesa.Ferdinando VezzoliOttobre 201035


Rosa Metelliin Garzetti3/2/1943 - 16/10/2009Cara mamma, è già passatoun anno da quando seitornata alla casa del Padre.Il dolore è ancora molto forte,mi consolo pensando chetu possa finalmente rivederei tuoi nipoti Andrea, Elisa,Martina e il piccolo Michele,che non hai mai visto pertuo grande dispiacere, avendoperso la vista.Proteggili e proteggi i tuoi figli,le persone a te care, papàche tanto ha fatto per te finoall’ultimo con tanto amore.La tua grande fede in Dio nei momenti di forte sofferenzaci sia di insegnamento; guidaci nei momentidi sconforto e difficoltà, affinché un giorno, mamma,io ti riabbraccerò.Ti ricordo ripetendo una parola che a te non mancavamai di dirci: grazie!Ti voglio bene.Ferdinando Vezzoli30/5/1934 - 1/10/2008Santina Ramera21/11/1904 - 10/8/2010Tua figlia LucianaCaro Nando, son passati giàdue anni da quando ci hailasciati eppure sembra ieriche stavi in mezzo a noi aparlare di tante cose, a darcii tuoi consigli e il tuo esempiodi persona premurosaper la famiglia.Ora di tutto questo ci restasolo il ricordo e la certezzache non ci hai lasciati mavivi sempre con noi.La tua amata Pinae tutta la tua famigliaDio nostro Padre, da te vienela nostra vita e a te ritorna.Vogliamo dirti grazie per lalunga vita che hai donato amamma Santina.Grazie per l’amore che haimesso nel suo cuore e per ifrutti che hai fatto maturarelungo i giorni della sua presenzain mezzo a noi.I tuoi figli ele rispettive famiglieErnesto Festa27/5/1939 - 25/7/2010Come definire una bravapersona?Anzi, come definire una granbrava persona?Mah... a me viene, comesempre, un’unica definizione:Amico.Caro Ernesto, tu avevi il sensodell’amicizia stampato nelcuore... e i ricordi corronovelocemente come tanti fotogrammiattraverso gli occhiodi ognuno di noi.Le cene con il nostro Club, in cui affrontavamo tuttii discorsi possibili ed immaginabili; le partite allostadio la domenica, i ragazzi del Chiari calcio cheseguivamo ovunque, il sabato; le grandi chiacchieratein casa tua, per strada, i consigli che donavi atutti noi...Ma tu facevi tutto ciò con una semplicità ed una finezzad’animo che sono proprio solo di un vero signorequale tu eri...Classe infinita, insomma; grazie ancora per le tueconfidenze e per quelle che hai ricevuto, grazie ancoraper la tua sensibilità ed i momenti di commozionecondivisi.Mario GregorelliMarinella Vertuain Bariselli28/2/1947 - 15/10/2009Carissima mamma, mi sembranotrascorsi mille anni daquando mi hai lasciata.Ti penso sempre tantissimo,mi manca tutto di te e tivedo ovunque.Tutto è cambiato, ogni cosaha un retrogusto amaro.Adesso capisco che cosa significadiventare madre enello stesso tempo perderela propria.È dura, durissima.Spero solo che ovunque tusia, ora tu sia felice, finalmente libera. Io ti immaginocosì: con il tuo fantastico sorriso, i tuoi splendidicapelli biondi, sempre elegante e raffinata che corri evai con la tua voglia pazzesca e irrefrenabile di fare.Mi hai insegnato tantissimo con la tua dignità e la tuacapacità di sopportazione fino all’ultimo e ora so chesei un Angelo, volato in cielo troppo presto, comesolo ai migliori succede.So che ci proteggi, soprattutto la piccola Giulia, anchese vorrei tanto parlarti ancora e stringerti forte.Ti porto sempre con me.Ti amo tanto.La tua Maria36


Giuseppina Olmived. Lorini19/2/1917 - 17/10/2006Cara mamma e nonna, sonopassati quattro anni ma iltuo ricordo è ancora vivo tranoi.Ci manchi tantissimo, sei erimarrai sempre nei nostricuori.Prega per tutti noi.Ti vogliamo bene.I tuoi figli e nipotiBattesimiAnagrafeparrocchialedal 20 luglio al 13 settembre72. Cristian Raccagna73. Marco Sirani74. Lara Piva75. Matteo Ramera76. Riccardo Vincenzo Antonio Zini77. Yuri Gianni Cari78. Gianluca Marzani Chàvez79. Isabella Marzani Chàvez80. Gabriele Biagio CoperciniMatrimoni32. Enrico Angelo Zorzi e Marilena Cropelli33. Mauro Corna e Monica Colonna34. Livio Lorini e Sara Vezzoli35. Giuseppe Asperti e Gabriella Gallo36. Ionut Baciu e Loredana Balint37. Mauro Copercini e Eleonora GoffiDefuntiVittoria Gattico in Girelli29/11/1918 - 19/5/2000Tiziana Girelli23/3/1954 - 14/8/2009Giovanni Girelli29/10/1919 - 25/11/2001Nonna Vittorina, papàGiovanni, la cara Tizianahanno chiuso gli occhialla luce di questosole, per riaprirli all’altravita, alla cui porta diDio hanno bussato conle mani della loro fede.110. Silvana Vezzoli di anni 62111. Albino Gozzini 86112. Ernesto Festa 71113. Egidio Ramera 80114. Orazia Candiano 89115. Adelchi Facchi 81116. Vincenza Facchetti 73117. Benedetto Traversari 72118. Aldo Rossi 77119. Santina Ramera 105120. Mario Facchi 83121. Livia Calligaris 82122. Massimiliano Festa 39123. Agape Pandiani 98124. Adolfo Piceni 79125. Luigi Porro 77126. Concetta Petrolito 80127. Davide Baresi 80128. Benito Pagani 81Ottobre 201037


Opere ParrocchialiACLI Chiari 1000,00Sezione Autieri Chiari 250,00N. N. 100,00N. N. in memoria di Livia Calligaris 100,00In occasione del 50° di matrimonio 100,00Associazione Nazionale Artiglieri d’ItaliaSez. di Chiari 100,00Offerta Madri Cristiane 345,00P. A. in memoria di Vittoria Piantoni 50,00N. N. in memoria del marito Angelo 50,00N. N. per ceroni Santissimo 50,00N. N. 95,00Zii, cugini, famiglie e un’amica in memoria della cara amicaSilvana (per il restauro della santelladedicata alla Madonna del Santellone) 210,00Restauro Chiesa di Santa MariaCassettina Chiesa domenica 18 e 25 luglio 15,00Cassettina Chiesa domenica 1, 8, 15, 22, 29 agosto 94,00Cassettina Chiesa domenica 5 settembre 4,00Silvana e famiglia in memoriadel fratello Paolo Baresi 200,00Vendita libri “5 anni con Mons. Rosario” 120,00Tetto del DuomoCassettina Chiesa domenica 18 e 25 luglio 24,00Cassettina Chiesa domenica 1, 8, 15, 22, 29 agosto 193,00Cassettina Chiesa domenica 5 settembre 33,00In memoria di Cucchi Attilio 50,00Offerte chiesa ospedale dal 19 al 25 luglio 380,00I famigliari in memoria di Aceti Pietro 200,00N. N. con devozione al Sacro Cuore 50,00Offerte domenica 25 luglio(Duomo - S. Maria) 2790,57N. N. 20,00N. N. 20,00N. N. 30,00Benedizione famiglie 85,00N. N. 500,00N. N. 200,00N. N. 200,00In memoria di Rosangela Facchetti 250,00N. N. 200,00N. N. in memoria di Rosa, Mario e Ernesta 200,00Per i defunti R. E. 30,00Una pensionata 50,00N. N. 100,00In memoria di Agape Pandiani 50,00Offerte chiesa ospedale dal 23 al 29 agosto 400,00Offerte domenica 29 agosto (Duomo) 2970,44N. N. 20,00In memoria di Adolfo Piceni 50,00N. N. 100,00N. N. 75,0050° di matrimonio Giovanni Rossi - Maria Reccagni 100,00Il fratello Costante e famigliain memoria di Giannina Iore 100,00N. N. 500,00La moglie ricordando il marito defunto Bortolo 150,00N. N. in memoria del marito 250,00Restauro OrganoAssessorato alla cultura “Chiari musica Insieme” 1105,41Comunità di S. Bernardo 1000,00Oratorio - Casa della FamigliaOfferte Cassettina centro Chiesa 401,00Fam. Cornali e Gavazziin memoria di Ernesto Festa 100,00Sorelle Festa in memoria del fratello Ernesto 150,00Gli amici dell’EURAL GNUTTIin memoria di Ernesto Festa 100,00Il papà Piero e la mamma Pasquiin memoria della cara Roberta Galli 100,00Gli amici della figlia in memoriadella defunta Francesca Pedrinelli ved. Gottardi 160,00In memoria di Ernesto Festa 100,00Chiesa del CimiteroN. N. in memoria del marito e cari defunti 50,00C. R. 50,00Festa della trebbiatura - Chiari 2010 1500,00Nonna Graziella per Battesimo di Riccardoin memoria di Vincenzo e Antonio 50,00Famiglia Festa in memoria di Alfredonel 9° anniversario della morte 100,00Indulgenza plenaria per i defuntiDa mezzogiorno del 1 novembre a tutto il 2 novembresi può lucrare una volta sola l’indulgenza plenaria,applicabile soltanto ai defunti, visitando in loro suffragiouna chiesa o un oratorio pubblico, o anche semipubblicoper coloro che legittimamente lo usano.Nei giorni 1-8 novembre, i fedeli che visitano il cimiteroe pregano, anche solo mentalmente per i defunti, possonolucrare, una volta al giorno, l’indulgenza plenaria allecondizioni di cui sopra, applicabile soltanto ai defunti.Durante la visita1. si devono recitare un Padre nostro e un CredoSi devono inoltre adempiere queste condizioni:2. preghiera, a scelta del fedele, secondo le intenzioni delSanto Padre (es. Padre nostro, Ave Maria e Gloria)3. confessione sacramentale;4. comunione eucaristica;5. disposizione d’animo che escluda ogni affetto al peccatoanche venialeLe condizioni 2, 3 e 4 possono essere adempiute anchenei giorni precedenti o seguenti quello in cui si visita lachiesa od oratorio; tuttavia è conveniente che la comunionee la preghiera siano fatte nello stesso giorno in cuisi compie la visita.38


Mese di ottobremese missionario e mese del Santo RosarioVenerdì 1 ottobre - Primo venerdì del meseOre 9.00 S. Messa in S. Maria (sarà così per tutti i giorniferiali del mese fino al 23 ottobre)dopo la S. Messa delle 9.00, esposizione del SS e adorazionefino alle 11.00 (in Duomo)Ore 20.45 Incontro per genitori, padrini e madrine deibattezzandi del mese di ottobre (al CG 2000)Sabato 2 ottobre - Santi Angeli Custodidalle 15.00 alle 18.00 Incontro Caritas al CGDomenica 3 ottobreXXVII del tempo ordinarioOre 16.00 Canto solenne dei Vespri (S. Maria)e Processione con la statua della Madonna(un invito particolare a tutte le famiglie, all’inizio del nuovoAnno Pastorale, per affidarle alla protezione particolaredi Maria, Regina delle Famiglie)Lunedì 4 ottobreS. Francesco d’Assisi, Patrono d’ItaliaMercoledì 6 ottobreOre 20.30 Scuola della Parola di Dio, presso la casa canonicain Via Morcelli, 7(Lettura e riflessione sulla Paroladi Dio della Domenica successiva)Giovedì 7 ottobre - Primo giovedì del meseOre 20.00 adorazione eucaristica con e per i sacerdoti, inDuomo (momento di preghiera particolare per i sacerdotie per le vocazioni)Ore 20.30 Inizio Corso dei fidanzati (Corso A) al CG 2000Venerdì 9 ottobreOre 20,45 Il Vescovo Lucianopresenta la Lettera pastorale 2010-2011(Sala della Comunità Agorà di Ospitaletto)Domenica 10 ottobreXXVIII del tempo ordinarioMercoledì 13 ottobreOre 20.30 Scuola della Parola di Dio, presso la casa canonicain Via Morcelli, 7(Lettura e riflessione sulla Paroladi Dio della Domenica successiva)Domenica 17 ottobreXXIX del tempo ordinarioGiornata Missionaria in ParrocchiaMercoledì 20 ottobreOre 20.30 Scuola della Parola di Dio, presso la casa canonicain Via Morcelli, 7(Lettura e riflessione sulla Paroladi Dio della Domenica successiva)Venerdì 22 ottobreOre 20.45 Incontro genitori, padrini e madrine per i battesimidi Domenica 31 Ottobre (al CG 2000)Sabato 23 ottobreOre 20.30 Veglia Missionaria (in Cattedrale a Brescia)Domenica 24 ottobreFesta della Dedicazione del DuomoOre 10.00 Inizio Settimana Antoniana - Esercizidella città (programma dettagliato a pag. 8)Domenica 31 ottobreOre 18.00 chiusura Settimana AntonianaMese di novembreLunedì 1 novembre - Solennità di tutti i santiOrario festivo delle MesseOre 15.30 S. Messa al cimiteroMartedì 2 novembreCommemorazione dei fedeli defuntiS. Messe alle ore 6 - 7 – 8 - 9- 18.30 (Duomo)Ore 10.00 e 15.30 Ss. Messe al cimiteroMercoledì 3 novembreOre 20.30 Scuola della Parola di Dio, presso la casa canonicain Via Morcelli, 7(Lettura e riflessione sulla Paroladi Dio della Domenica successiva)Giovedì 4 novembre - Primo giovedì del meseOre 20.00 Adorazione Eucaristica con e per i Sacerdoti(in Duomo): Momento di preghiera particolare per i sacerdotie per le vocazione in questo anno sacerdotaleVenerdì 5 novembre - Primo venerdì del meseDopo la S. Messa delle 9.00, Esposizione del SS e adorazionefino alle 11.00 (in S. Agape)Ore 20.45 Incontro per genitori, padrini e madrine deibattezzandi del mese di novembre (al CG 2000)Ogni venerdì dalle 9.40 alle 11.00Adorazione Eucaristica(in Duomo - da novembre in S. Agape)Ogni sabato dalle 15.30È presente un confessore in DuomoOttobre 201039


Situazioni matrimonialidifficili o irregolariIl Gruppo Galilea è un’opportunità di cammino di chiesa per coloro che vivonosituazioni familiari difficili o irregolari (es. divorziati-risposati). La comunitàcristiana sa di non poter lasciare soli questi fratelli e per questo si offreuno spazio adeguato e confortevole, in un luogo centrale e sufficientementediscreto. Il Centro pastorale Paolo VI è un’oasi di vita ed attività ecclesiale,capace di respirare con i polmoni di tutta la diocesi, uscendo così dagli stretticonfini parrocchiali.Tutti i fedeli sono penitenti e ciascuno percorre il proprio pellegrinaggio terrenosempre dietro la croce. In questa prospettiva di visione ampia, anchegli sposi cristiani segnati da ferite indelebili possono sentirsi ancora chiesa econtinuare a chiedere la grazia del Signore.In concreto, la proposta si articola in incontri mensili, strutturati attorno allaParola di Dio, con ampi spazi di ascolto - riflessione - condivisione. È unpercorso di fede, in sostanza, che tiene sempre ferma l’attenzione sul nonisolarsi dalle comunità locali e nel partecipare il più possibile alla vita dellachiesa tutta. Ascolto della Parola di Dio, vita di carità e di aggregazione,cammino penitenziale, sono i capisaldi del Gruppo Galilea.2 ottobre6 novembre4 dicembre8 gennaio5 febbraio5 marzo2 aprile7 maggio11 giugnoGli incontri si tengono come da calendario annuale, presso il Centro PastoralePaolo VI, (situato in via Gezio Calini, 30 a Brescia) un sabato almese, dalle ore 17.00 alle ore 19.00.Guida e accompagnatore del Gruppo è don Giorgio Comini, direttoredell’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare.Per incontri personaliUfficio Famiglia diocesi di Brescia, via Trieste, 13 - BresciaTel. 030/3722234 - email: famiglia@diocesi.brescia.itConsultorio diocesano, Via Schivardi, 58 - Brescia - Tel. 030.396613(anche per “consulenza canonica” in vista di un’eventuale causa di nullità)email: consultoriodiocesano@consultoriodiocesanobrescia.it

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