“Per un giornosolo buone notizie”La società di oggi, o meglio,i mezzi d’informazioneche ci circondano ci hannoabituato a ricevere prettamentesolo cattive notizie.Di certo, dal punto di vistadelle vendite dei quotidiani,la notizia scabrosa, quellache scuote gli animi, favendere molto di più dellabuona notizia. Anche quotidianamente,ascoltando unqualsiasi telegiornale, restoallibita per le interviste effettuateall’ennesimo parenteche ha perso la personacara in un incidente o comunquein una circostanzatragica. Fermo restandoche mi chiedo che desideriouna persona possa averedi apparire in televisionea parlare, e soprattutto conquale coraggio e sensibilitàalcuni giornalisti ponganole scomode domande,la cosa che fa più pensare èche alla fine, noi, quelle rispostele vogliamo e desideriamopercepire ad ognicosto la sofferenza, averei dettagli, tutti, anche i piùscabrosi. Ogni avvenimentoè ormai diventato fontedi spettacolo, motivo perdimenticare la morale e lasensibilità che dovrebbe circondaredeterminati avvenimentiper divenire unasemplice cosa: la notizia.Essere informati, conoscereil mondo che ci circonda,quello che avviene, è certamenteun diritto come lo è,costituzionalmente garantito,il diritto di cronaca, specificazionedella più generalelibertà di manifestazionedel pensiero.Quello che voglio esprimerenon costituisce una criticaai mass-media, quanto piuttostola disapprovazione adun generico modo di vederela vita, ormai così radicatonel nostro quotidianoda sembrare la regola, unalegge non scritta. Si è moltopiù colpiti ed interessatidalle cattive notizie, manon solo sui giornali e intelevisione, ma anche nellavita quotidiana, nella nostrapiccola comunità, nellapropria cerchia di amici econoscenti. Le notizie ovviamentesono molto menocomplicate e viaggiano, inveceche sulla carta stampatao via etere, di boccain bocca e capita spessoche ognuno poi ci aggiungaqualcosa di suo, un piccolodettaglio che renda lasituazione più interessante,ma che a volte, spessoanzi spessissimo, stravolgecompletamente il vero ereale accadimento. Così cisi ritrova a parlare dell’ennesimomatrimonio fallitocon doverosi particolari sulgiorno del trasferimento diuno dei coniugi con le valigiealla mano, oppure dellamorte per una “brutta malattia”di un conoscente, diun parente di parenti, di unamico di un amico e non cisi ferma mai a riflettere sullasofferenza, sulle lacrimeversate, sul dolore provatodai protagonisti della nostrastoria. Il problema temo siaquesto: non è una storiellasentita, non è una leggendametropolitana è la vitavera, reale, è la disgraziaaccaduta ad una personache alla fine non abita poitanto lontano da noi.La società ci ha forse abituatia non dare più pesoalla sofferenza altrui, o forseabbiamo talmente paura diprovare dolore che il fattoche lo provino altri sembraquasi sollevarci. Vorrei perun giorno solo buone notizie,o comunque che prevalgail rispetto per la sofferenzadi chi si trova a viverepersonalmente la cattivanotizia. Io voglio regalarti la mia vita.Chiedo tu cambi tutta la mia vita, ora.Ti do questa notizia in conclusione.Notizia è l’anagramma del mio nome, vedi.E so che serve tempo, non lo nego.Anche se in fondo tempo non ce n’è, ma se...Cerco lo vedo.L’amore va veloce e tu stai indietro.Se cerchi mi vedi.Il bene più segreto sfugge all’uomoche non guarda avanti, mai(“Alla mia età” - Tiziano Ferro)22
I testimoni di Geova.Chi sono costoro?...Sono una delle tante setteche in nome e sottol’egida di Satana imperversanodi questi tempinel mondo. Sarà capitatoa tantissimi di incontrarli.Camminano sempre adue a due con in manol’immancabile rivista.“È interessato alla Paroladi Dio?”, chiedono alpassante di turno, oppure:“Conoscete la Bibbia?”.Le risposte sono già scontatee loro le conosconoe sono quasi tutte ugualie negative, oppure incertetra il sì e il no, maquello che importa ai testimonidi Geova è attaccarediscorso e continuarloin casa, se l’interlocutoreacconsente, continuarloe approfondirlo per farlocascare in trappola. Purtroppocon alcuni, forsetroppi, ci sono riusciti. Maè una disgrazia! È una vittoriadi Satana. Questi povericristiani sprovvedutisono stati accalappiati dauna setta che non è chiesa,che non è religione.È una buffonata fondatasulla falsificazione dellaBibbia.I Testimoni di Geova neganola divinità di Gesù.Lo definiscono un uomoperfetto, un Angelo, anzil’Arcangelo Michele, manon la seconda personadella Trinità, addiritturanegano tutta la Trinità edicono che è un mostro,ecc. ecc.Di panzane ne diconomolte!A noi ora interessa notareuno dei loro comportamentipratici per cui nonammettono contatti stretticon chi non condividele loro assurde credenze.Capita così che alcunefamiglie sono costrettea dividersi. Leggete la seguentelettera pubblicatasu “Avvenire” il 13 novembrescorso.“Caro Direttore, desiderorendere nota la mia storiache ha avuto un epilogodoloroso per i miei figli,affinché serva di monitoa coloro che ancora nonconoscessero i Testimonidi Geova. Sono un uomogran lavoratore e amantedella famiglia, questonon lo dico per vantarmi,ma per far capire cheper me, alla base di ognicosa, c’era la tranquillitàfamiliare. Tutto questo eroriuscito a realizzarlo finoal momento in cui hannosuonato alla porta i Testimonidi Geova. Mia mogliestava attraversandoun momento delicato perla sua salute, ed era affettada depressione. Chissàin quale maniera i Testimonidi Geova eranoriusciti a saperlo: hannocominciato a frequentaresempre più assiduamentela casa, sempre a mia insaputa.Quando io scopriiil tutto si può dire che miamoglie era già pronta, indottrinataben bene. Nonmi restava altro che accettare,anche se non sapevoancora fino a che puntoquelle persone provochinolo sfascio delle famiglie.Anche mia figlia più piccolaseguiva mia moglie,mentre il più grande simostrava sfavorevolmentecolpito dal cambiamentodi sua madre. Lei nonera mai in casa e la casaandava a rotoli. La seraquando arrivavo non trovavoné lei né mia figlia;al loro posto una cena diaffettati e tanti rimpianti edesolazione. Era semprein giro in loro compagniacercando gente da convincere.Pensando di esseregradita agli “anziani”, misfuggiva sempre più giungendoa detestarmi apertamente.Mi misi a cercaredi capire bene cosa eraquella strana religione echi la componeva.Scoprivo situazioni disperate,famiglie, una voltaunite e felici, ora in procintodi separarsi o addiritturagià spezzate; figliche odiavano i genitori seerano al di fuori della settae oscuri maneggi economici.In questi anni hocercato comunque di tenereunito il matrimonioe i miei figli, ma la nostrabuona volontà non è sufficienteper i loro “comandamenti”;in mille modimia moglie veniva istigataa portarmi alla esasperazionee ad arrendermiad una inevitabile separazione.Quanti matrimoni sonostati distrutti in questomodo!”Claudio LenziEmpoli (Fi)E di questi casi ce ne sonomolti. Sono stati menzionatipersino a Radio Mariae molte volte. Purtroppo,in mezzo a tanta confusione,ci mancavanoproprio questi signori chesi presentano come portatoridi luce, ma sono falsiprofeti.Insegnano una religioneche è vuota, la dimostranocon la Bibbia, conqualche espressione estrapolatadal libro sacro, erroneamentee falsamenteinterpretato. Una religioneche non ha Sacramenti:ne celebrano uno, il Battesimoche è una parodiadel nostro Battesimo sacramento.Non ha l’Eucaristia, che èil Dio con noi; non hannoil sacramento della Riconciliazione,che è il nostrotribunale di misericordia;non hanno la Chiesa,che è il nostro sacramentodi salvezza, che è la nostraMadre e Maestra infallibile.Insomma non hanno nulladi valido e di salvifico.Che cosa vanno insegnandoallora? Purtroppo hannoimparato a memoriaqualche frase, anche dellaBibbia e del Vangelo, lavanno proponendo, qualchevolta anche per contraddiree rinnegare l’insegnamentoinfallibile dellanostra Chiesa, e la nostragente, purtroppo all’oscuroe nella ignoranza totale delVangelo e di tutta la DivinaRivelazione, ci casca, si lasciaconvincere e aderisceciecamente a quella setta,rinnegando il proprio Battesimoe la propria fede.Si tratta di gente che nonha mai conosciuto neppurela copertina del Vangelo esono vittime, più che altro,della loro ignoranza.Stando così le cose, stiamoattenti!Quando i Testimoni diGeova battono alle nostreporte e chiedono di avereun colloquio con noi, nonaccettiamo, gentilmentecongediamoli dicendoloro: “Siamo cristiani cattolici,la nostra religioneè divina, è tutta vera, nonabbiamo bisogno di conoscernealtre”. Ottobre 201023