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pag. 5 Auguri a don Mario e a don Davide pag. 6 Un saluto a don ...

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Quando il tutto è nienteBolivia 2010La nostra avventura è cominciatail 20 luglio... destinazioneBolivia!!!A differenza degli anni precedenti,però, l’obbiettivoprefissato per la nostra missionenon era la costruzionedi un edificio o la ristrutturazionedi un chiesa, mal’animazione dei bambini edei ragazzi di Sagrado Corazon,piccolo paese del dipartimentodi Santa Cruz situatonel mezzo della forestaAmazzonica, sulle rive delrio Chané.Anche dopo un lungo viaggionon è stato difficile ambientarsie farsi coinvolgeredai bambini, lasciati a giocareper le strade mentre igenitori lavoravano faticosamentenelle piantagioni difagioli e soia, unica fonte disussistenza del paese. I lorovolti sorridenti e l’instancabilevoglia di giocare hannocontribuito nel corso deltempo a trasformare la piazza,il vecchio asilo, le stradeimpolverate e il piccolo campodi calcio nei luoghi miglioridove cantare, ballare,giocare e svolgere le attivitàsulle orme del carisma salesianodi Don Bosco, impegnandocosì interamente lenostre giornate.“Dejen que los chicos vengana mi!” (Lasciate che ibambini vengano a me!) èstato il titolo della mostra finalein cui sono stati espostii piccoli lavoretti dei ragazzi:braccialetti con vecchi fili,collane di bottoni, cornici dicartone, disegni colorati emagliette dipinte.I nostri giorni trascorrevanoveloci e la soddisfazione piùbella era vedere ogni sera lafelicità sui volti dei bambiniche correvano scalzi per lestrade arancio intenso illuminateda un tramonto meraviglioso.Eccoci qui, quindi,sull’aereo del ritorno: inostri ventotto giorni in terraboliviana si sono a malincuoreconclusi, e con grandetristezza e qualche lacrimaabbiamo salutato i nostribambini e tutte le personeche hanno reso questo meseunico ed indimenticabile!Solo ora che siamo ormailontani e le nuvole scorronoveloci sotto i nostri piedi,ci rendiamo conto di quantosaranno importanti i ricordidi quest’esperienza, nonsolo per sentire i nostri bambinisempre accanto a noima anche per riuscire a trasmettereciò che loro stessi cihanno insegnato: non ci dimenticheremomai come unvecchio copertone sia il migliorintrattenimento, comeuna strada sia il miglior campoda gioco, come una magliettae un paio di scarpenon siano poi così scontati,come i pasti non siano poicosì ovvi, come l’accoglienzavada oltre la povertà e comeun sorriso sia la miglior ricompensaa ogni fatica!!!Elisa e ElisaOttobre 201019

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