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pag. 5 Auguri a don Mario e a don Davide pag. 6 Un saluto a don ...

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Clan/Fuoco Mizar alle Cinque Terre!“Spingerò i miei passi sullastrada, passerò fra i rovi el’erba alta, la gioia mi ha trovatola pienezza, non staròpiù seduto ad aspettare”…Quest’anno il clan/fuoco Mizardel Gruppo Scout ChiariI, sul finire del mese di luglio,ha deciso di spingerei suoi passi lungo i sentieridelle Cinque Terre, seguendoper buona parte la viadei santuari. La nostra avventuraè iniziata alle oresei del mattino alla stazionedi Chiari, destinazione Levanto:da questo bellissimoe profumatissimo paese hapreso corso la nostra Route.Meta per la prima notte ilSantuario della Madonna diSoviore, con i pesantissimizaini in spalla, muniti di tende,fornelletti e cibo per lasettimana ci siamo incamminatisul ripido, aspro e assolatosentiero che porta versoMonterosso: fin da quei primipassi abbiamo compresocosa significa l’essenzialità,cosa vuol dire essere benequipaggiati e quanto importantesia un buon rifornimentopersonale di acqua.L’arrivo al santuario è statotutt’altro che facile, caratterizzatoda un pendio moltoripido, la serata è stata portatricedi nuove conoscenzeed amicizie (un altro Clan,infatti, bivaccava al Santuarioper la notte). Il secondogiorno ci siamo incamminatialla volta della Madonna diReggio, un piccolo santuariosituato sopra Vernazza;freschi e carichi siamo giuntipuntuali al santuario, doveabbiamo mangiato e dedicatoparte del pomeriggioa riflettere sul nostro percorsodi crescita personale:una scappatina alla spiaggiaera però d’obbligo e,così, abbiamo anche godutodel paesaggio di Vernazza.La notte, prima di coricarcinelle nostre tende, c’èstata una veglia alle stelle laquale non ci ha deluso, infattiavevamo sopra di noiuno spettacolo mozzafiato:avvolti dalla natura, immersinei mille rumori di unanatura pressoché incontaminata,i nostri pensieri siperdevano tra le migliaia distelle che luccicavano soprail nostro capo. Meta delterzo giorno il Santuario diSan Bernardino, vicino aCorniglia: dopo un’intensae fraterna chiacchierata serale,una nottata piovosa,un sole timido ma caldo ciha confortati per il viaggioche ci separava dall’ultimatappa: la frazione di Volastra,meta del quarto giorno.Abbiamo avuto la provache in montagna le condizioniatmosferiche cambianomolto velocemente; cene siamo accorti soprattuttoquando, a metà percorso,nel nulla più assoluto, èsopraggiunto un acquazzoneche ci ha simpaticamente“accompagnati” fino allacasa parrocchiale di Volastradove, inzuppati comenon mai, ci siamo asciugatie ristorati. La provvidenzainfatti aveva benevolmentedeciso che un gruppo diragazzi ci avrebbe ospitatiin una casa accoglienzaed avremmo così dormitoasciutti! Per cena abbiamoseguito la tradizione ligurecon trofiette al pesto efocaccine varie, premessadi una intensa serata doveciascun membro del Clan /Fuoco ha condiviso con glialtri il proprio “punto dellastrada”, ossia ha verificatogli impegni assunti neimesi precedenti. La mattinaseguente ci siamo rimessiper l’ultima volta gli zaini inspalla e abbiamo raggiuntoManarola e, tramite lafamosa via dell’amore, siamoarrivati a Riomaggiore;qui ci aspettava il treno checi avrebbe riportato a casa.È stata un’esperienza moltoemozionante che ci ha fattocrescere ed ha miglioratola coesione e lo spirito delgruppo, gruppo che, dopole molte discussioni serali, èpronto per terminare la propriariflessione (Capitolo)sulle “diversità”: lo faremonelle prossime settimane,Vacanze di Branco 2010anche alla luce delle differenzetra di noi riscontratenel corso della Route, facendodel nostro meglio.Questa Route è finita, siamopronti per partire per laprossima perché, come dicequella canzone il cui ritornelloho richiamato all’inizio,la nostra “Non è stradadi chi parte e già vuole arrivare,non è strada dei sicuri,dei sicuri di riuscire, nonè fatta per chi è fermo perchi non vuol cambiare, è lastrada di chi parte e arrivaper partire”.Buona strada!Andrea OngerI lupetti del Branco “Mowgli” di Chiari sono partitilungo la strada di mattoni gialli alla ricerca del Mago diOZ che rappresenta la salvezza per il ritorno nel Kansas,come ogni bambino si avvia nel suo cammino dicampo alla ricerca di Dio, la salvezza per tutti gli uomini.Lungo la strada, all’oratorio di San Genesio di Vigoleno(PC) si incontrano gli Amici -compagni di viaggio-tutti alla ricerca di qualcosa di essenziale che mancaloro. Così lo Spaventapasseri vorrebbe un cervelloper essere considerato intelligente, il Boscaiolo di lattavorrebbe riavere un cuore per poter amare ed il Leone,che si sente nato vigliacco, sogna di aver coraggio.Il cervello-il cuore-il coraggio, però sono già dentro diloro, devono solo prenderne coscienza.I lupi sono stati condotti a riflettere e a ricordarsi chehanno l’intelligenza per fare il bene, hanno il cuore(bontà-misericordia-carità-solidarietà-affetto) e il coraggio,inteso come atto di fede nelle difficoltà, noncome arroganza o spavalderia.Come il Mago di Oz, anche Dio si rivela agli uomini inmolti modi e in tutti i tempi. Ma solo la fede in Cristoci permette di cogliere il suo vero volto, la sua luce, ilsuo amore, senza che veniamo distolti e accecati daibagliori del mondo circostante. È importante quindi,non solo mettersi in cammino alla ricerca del “Mago”,ma anche prendere coscienza della nostra fede e vederein che punto del cammino ci troviamo.Abbiamo capito che è necessario rimetterci in camminoperché quella del lupetto (e del cristiano) è una vocazioneal cammino, al tendere verso gli insegnamentidi Gesù, il quale ogni giorno ci chiama ad essere comeLui, ad entrare nel Suo Regno.E, infatti, il Branco si è già rimesso in caccia…Alla prossima caccia, allora!Bagheera16

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