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Adventiste Magazine-3- Mai / Juin 2016

Edito - Le printemps arrive / Dossier - Le match de notre vie / Jeunesse - Sportif du dimanche ou professionnel / Interview - Alexandre Claudel / Témoignage - La course n'est pas finie (Sebastian Tobler) / Recette - Paté végétal

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a ogni gol. Ma è solo una persona che marca il gol. E<br />

tutti i giocatori in campo, in riserva e l’allenatore fremono,<br />

gridano di gioia, ballano, alzano le mani al cielo,<br />

inviano baci alla folla, fanno acrobazie davanti agli<br />

spalti, fanno le derapate sull’erba, ecc. L’espressione<br />

della loro gioia non ha limite. Ci sono anche quelli che<br />

si mettono in ginocchio e ringraziano Dio davanti alle<br />

telecamere del mondo intero, come il caso della squadra<br />

del Brasile nel 2012 dopo aver battuto la Germania<br />

in finale.<br />

essere quotidiana per mantenere la rotta e una visione<br />

chiara del nostro futuro e della “coppa” che ci aspetta.<br />

Quale tecnica di allenamento metto in atto per arrivarci?<br />

Lo studio della Bibbia prima di andare al lavoro,<br />

in macchina, culto di famiglia in casa, frequentando<br />

riunioni di preghiera? Poco importa, l’importante è partecipare<br />

all’ “allenamento”.<br />

Quindi, veri giocatori o no?<br />

lasciando il corpo in secondo piano. Altri celebrano il<br />

culto del corpo e dell’alimentazione al punto da dimenticarsi<br />

dell’anima. Ma la Bibbia non separa l’uno<br />

dall’altro.<br />

Formare una squadra spirituale<br />

Ronaldo, Ibrahimovic, Messi, Shaqiri e altri, possono<br />

essere delle star. Ma da sole, non brillano. In fin dei<br />

conti, il calcio è ancora uno sport di squadra! La squadra<br />

è formata dai giocatori sul campo, dalle riserve in<br />

panchina e l’allenatore. Ognuno ha il proprio ruolo, la<br />

propria partecipazione, il proprio posto.<br />

Nella chiesa è la stessa cosa. La Bibbia ce lo dice, la<br />

chiesa è un corpo, ogni membro ha la propria funzione<br />

e dipende dagli altri.<br />

Se il gioco di squadra, l’interazione e la fiducia è indispensabile<br />

tra i calciatori, quanto più tra fratelli e<br />

sorelle! Le azioni violente e le simulazioni sono automaticamente<br />

punite dall’arbitro per preservare il gioco<br />

corretto. Rileggendo un testo sull’inizio del cristianesimo,<br />

nel libro degli Atti, si constata che la comunione<br />

tra i membri era stato chiave affinché si diffondesse su<br />

tutta la terra. I primi cristiani hanno vissuto giorni e notti<br />

tutti insieme a pregare e cantare prima di ricevere<br />

lo Spirito Santo alla Pentecoste. Dopo di ciò, hanno<br />

deciso di vivere insieme e di condividere tutto: luogo<br />

in cui vivere, tempo, risorse e addirittura soldi. Ciò che<br />

è successo ad Anania e Saffira, che hanno voluto giocarsela<br />

conservando una parte del loro bene. Hanno<br />

messo in pericolo l’equilibrio della squadra della chiesa<br />

nascente e soprattutto hanno pugnalato alle spalle<br />

la fiducia che regnava fra loro, ciò che rappresenta un<br />

“fuori-gioco”, automaticamente sanzionato. Nel nuovo<br />

testamento troviamo una delle rare volte in cui l’applicazione<br />

del giudizio di Dio è anticipato per solidificare<br />

questa nuova squadra spirituale.<br />

“La saggezza infinita giudicò che questa manifestazione<br />

eclatante della collera di Dio era necessaria per<br />

impedire alla giovane chiesa di corrompersi” (Conquistatori<br />

di Pace, p.66).<br />

Allo stesso modo, l’arbitro di calcio deve impedire che<br />

delle azioni violente e le simulazioni offuscare le prestazioni<br />

delle squadre.<br />

L’allenatore celeste<br />

Affinché una squadra vinca, bisogna avere un capo che<br />

diriga tutto. L’allenatore ha questo ruolo. Si tutti volessero<br />

imporre la propria tattica di gioco, ciò porterebbe<br />

a un fiasco totale. La squadra della Francia, durante la<br />

coppa del mondo del 2010 in Sudafrica ne è l’esempio<br />

perfetto. In quel momento, i giocatori si trovano in totale<br />

disarmonia. Anelka non ha fiducia nel suo allenatore<br />

e gli manca di rispetto.<br />

Ciò crea la divisione non solo in seno al gruppo, come<br />

per la prima volta nella storia del calcio, una squadra<br />

nazionale, rappresentante di tutta una nazione, sciopera<br />

e non si allena! Il risultato è caotico, la Francia lascia<br />

la competizione al primo giro, ultima del suo gruppo.<br />

Se nel calcio, anche i migliori giocatori devono rispettare<br />

la gerarchia, saper rispettare i doni e le responsabilità<br />

che Dio ha donato a ognuno nella chiesa è una<br />

chiave importante per il successo di tutti. Ognuno ha<br />

il suo posto. L’allenatore dà la strategia da seguire e<br />

gli atleti uniti operano in un lavoro armonioso, dove si<br />

completano le loro competenze.<br />

I consigli di Paolo affinché la sua chiesa vinca sono:<br />

“Ma ora, ci sono molte membra, ma vi è un solo corpo.<br />

E l’occhio non può dire alla mano: ‘Io non ho bisogno<br />

di te’; né parimenti il capo può dire ai piedi: ‘<br />

Io non ho bisogno di voi’. (….) Or voi siete il corpo<br />

di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua"<br />

(1 Corinzi 12:20-21, 27).<br />

Ci sono molti membri ma una sola squadra, quella che<br />

gioca per Dio. E i versetti dal 22 al 24 indicano anche<br />

una gerarchia, che questa volta è contraria al mondo. I<br />

membri più “deboli” ricevono più onore. E la cosa più<br />

importante: Gesù è a capo della squadra.<br />

Tutti vincono<br />

È lo spirito di squadra che fa fremere 11 uomini o donne<br />

Che a ogni battesimo, a ogni anima che si libera a Dio,<br />

possiamo vibrare nel nostro cuore, anche quando si<br />

tratta del lavoro solo del pastore, di un anziano, di un<br />

solo membro. La vittoria è della chiesa intera!<br />

Giocare fino alla fine<br />

Dopo aver segnato un gol<br />

ed aver espresso la propria<br />

gioia, torna subito la<br />

concentrazione. Fino a<br />

quando l’arbitro non<br />

ha dato il fischio finale,<br />

tutto può succedere.<br />

I grandi<br />

giocatori non si<br />

danno mai per<br />

vinti, né vincitori<br />

prima della vera<br />

fine della partita.<br />

Tutto può ancora<br />

succedere prima del<br />

fischio finale. In Europa<br />

la più grande rimonta<br />

della storia del calcio<br />

è quella vista a Istanbul nel<br />

2005, nella finale della prestigiosa<br />

Champions’ League. L’<br />

AC Milan aveva 3 gol di vantaggio,<br />

ma dopo l’intervallo, con una<br />

nuova tattica dell’allenatore del Liverpool, bastarono<br />

pochi minuti per pareggiare la partita. Al tiro in porta,<br />

quest’ultimo è campione d’Europa. Incredibile! Non<br />

molto tempo dopo, nel febbraio scorso, durante il<br />

campionato argentino, il calciatore Lisandro Lopez segnò<br />

il gol del pareggio al 90’ minuto e salvando quindi<br />

la sua squadra dalla sconfitta.<br />

Allo stesso modo, la partita del cristiano contro il male<br />

avrà fine solo al fischio finale del giudice supremo.<br />

Riceverà poi la sua ricompensa per il buon gioco effettuato<br />

fino alla fine. Prima di questo, bisogna tenersi<br />

saldi, restare concentrati per evitare le cattive sorprese<br />

dell’avversario. La concentrazione costi quel che costi è<br />

un’altra virtù dei calciatori e dei cristiani. Prendiamo sul<br />

serio le disposizioni dell’allenatore? “E perché l’iniquità<br />

sarà moltiplicata, l’amore di molti si raffredderà; ma<br />

chi avrò perseverato fino alla fine sarà salvato” (Matteo<br />

24:12-13). La nostra relazione con Dio dovrebbe<br />

Determinazione, disciplina, spirito di squadra, rispetto<br />

delle regole e concentrazione. Sono tutte le caratteristiche<br />

che gli atleti sognano. La loro vita è fatta di sacrifici,<br />

di disciplina, di coesione e di lavoro intenso. Ciò<br />

sorprende il mondo intero.. quando<br />

si tratta di loro. Perché se applichiamo<br />

queste caratteristiche<br />

alle persone che amano Dio, è<br />

visto come qualcosa di noioso,<br />

ridicolo e chiaramente<br />

fanatico? Perché noi cristiani<br />

abbiamo come una<br />

sorta di timidezza nel<br />

mostrare agli altri<br />

il nostro fervore e<br />

dedicare il 100%<br />

della nostra vita<br />

a Dio? Perché<br />

temiamo le loro<br />

critiche e della<br />

loro opinione?<br />

Perché quando si<br />

tratta di Dio, abbiamo<br />

paura di essere fanatici?<br />

Mentre per molti noi,<br />

non c’è timore di mostrare<br />

amore per la nostra squadra<br />

di calcio..<br />

Nonostante ciò, il salario che si<br />

ottiene con Gesù è molto più elevato<br />

che quello proposto dalla UEFA o dalla FIFA. E<br />

soprattutto, vivendo in questo modo con Gesù, facciamo<br />

automaticamente parte della squadra che vincerà.<br />

Sappiamo già il risultato della partita mentre stiamo<br />

ancora giocando. Noi siamo i vincitori! Sappiamo già<br />

che riceveremo la corona! Facciamo allora esprimere il<br />

calciatore della squadra celeste che è in noi!<br />

PER RISPONDERE ALL’ARTICOLO<br />

contact@adventistemagazine.com<br />

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