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QUI - ITIS 'Heinrich Hertz'

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Elementi di riflessione sulla valutazione degli apprendimenti a.s.2012/13<br />

La ricerca in campo educativo<br />

E’ notevole il contributo che i ricercatori nel campo della valutazione degli<br />

apprendimenti possono dare. A tal proposito è interessante il riferimento al libro:<br />

“Valutare la scuola” di Mario Castoldi, Carocci editore 2012<br />

da cui ho tratto alcune definizioni e osservazioni, in particolare:<br />

parte seconda; valutare l’apprendimento; Cap. 6; Lessico di base<br />

……………..<br />

Sull’oggettività della valutazione<br />

Il processo valutativo non può che fondarsi su una rappresentazione della realtà da parte di chi valuta,<br />

riconoscibile sia nel momento della rilevazione dei dati, quando l’insegnante osserva l’allievo che ha di fronte ed il suo<br />

apprendimento attraverso i suoi occhi e le sue categorie di lettura, sia nel momento del giudizio, quando il docente<br />

apprezza l’esperienza scolastica del suo studente sulla base del suo sistema di valori. La mediazione del soggetto che<br />

valuta nel giudicare l’evento o il soggetto che sta valutando è inevitabile, non può essere eliminata; è curioso che un<br />

postulato, da ottant’anni acquisito nelle scienze sperimentali in rapporto all’osservazione dei fenomeni naturali<br />

(Heisenberg), sia messo in dubbio nelle scienze umane, riguardo all’apprezzamento di un fenomeno così complesso e<br />

articolato come l’apprendimento.<br />

La qualità del processo di valutazione degli apprendimenti non si gioca tanto sulla sua presunta oggettività,<br />

chimera tanto spesso vagheggiata nel dibattito scolastico, quanto nella presenza di un insieme di condizioni:<br />

la validità e l’attendibilità degli strumenti di rilevazione degli apprendimenti;<br />

la trasparenza dei criteri e delle modalità di attribuzione del giudizio;<br />

l’utilità del processo valutativo in relazione al compito formativo della scuola;<br />

la condivisione dei modi del valutare tra i diversi docenti che operano con i medesimi allievi.<br />

Rilevazione dei dati<br />

Possiamo pensare ad una prova di verifica come alla somministrazione di un determinato stimolo all’allievo<br />

(una domanda, una consegna, uno spunto di lavoro ecc.) orientato a sollecitare una prestazione in grado di manifestare<br />

gli apprendimenti che ci interessa accertare; tale prestazione richiede di essere successivamente analizzata e valutata<br />

dall’insegnante.<br />

Si possono classificare le diverse prove in base alle caratteristiche dello stimolo proposto, (distinguendo tra<br />

stimoli aperti e chiusi in funzione dei gradi di libertà consentiti al soggetto), e della risposta ottenuta, (distinguendo tra<br />

risposte aperte e chiuse in funzione della possibilità di predeterminare in anticipo da parte dell’insegnante la risposta<br />

fornita dall’allievo.<br />

<strong>ITIS</strong> “Heinrich Hertz” | - Roma

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