QUI - ITIS 'Heinrich Hertz'
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Elementi di riflessione sulla valutazione degli apprendimenti a.s.2012/13<br />
Definizione dei criteri di valutazione<br />
Ci sono tre diversi modi attraverso cui<br />
arrivare a formulare un giudizio scolastico:<br />
il primo fa riferimento ad un standard<br />
assoluto o di riferimento ovvero ad una<br />
prestazione ritenuta ottimale in base alla quale<br />
confrontare la prestazione dell’allievo.<br />
(giudizio elevato-scarto minimo; giudizio<br />
insufficiente- scarto massimo);<br />
il secondo fa riferimento alla posizione del<br />
soggetto rispetto al gruppo, ovvero al<br />
confronto tra la prestazione del singolo<br />
soggetto e l’insieme delle prestazioni ottenute da quel gruppo di allievi (la classe). (giudizio elevato-collocazione<br />
nella fascia alta; giudizio intermedio- fascia mediana; giudizio insufficiente- fascia bassa);<br />
il terzo fa riferimento al progresso dell’allievo. (giudizio elevato-progresso massimo; giudizio insufficiente-<br />
progresso minimo o regresso);<br />
Il requisito essenziale cui deve soddisfare la valutazione degli apprendimenti scolastica è quello della<br />
trasparenza, ovvero della esplicitazione delle scelte compiute dall’insegnante in ordine alla formulazione dei giudizi<br />
valutativi. La valutazione scolastica è di tipo pubblico avente una rilevanza sociale, pertanto presuppone una<br />
trasparenza del giudizio espresso e dei criteri su cui si fonda; (si tratta della linea di demarcazione che distingue una<br />
valutazione di tipo professionale da una valutazione oscura e arbitraria).<br />
In un contesto di scuola e di collegialità docente, il requisito della trasparenza si intreccia con quello della<br />
condivisione, in quanto non viene messa in gioco soltanto la discrezionalità individuale, ma anche la presenza di linee<br />
guida comuni!<br />
In relazione al problema dell’utilità del processo valutativo in relazione al compito formativo della scuola, si<br />
può osservare che il giudizio sul singolo e la totalità degli allievi rappresentano un feed-back per l’insegnate, utile a<br />
ripercorrere il processo didattico realizzato e a riconoscerne l’efficacia; inoltre, il giudizio può divenire la base su cui<br />
stabilire quale percorso prevedere per l’allievo, in termini di recupero delle lacune, potenziamento, miglioramento<br />
dell’apprendimento.<br />
La comunicazione del giudizio non è equiparabile alla comunicazione di una sentenza, bensì ricade sulla<br />
relazione formativa. Ciò evidenzia la necessità di tenere conto dei destinatari (allievi, genitori, docenti) in modo da<br />
fornire le chiavi di lettura necessarie per utilizzare il giudizio stesso come risorsa per trovare il percorso al successo<br />
formativo.<br />
Per quanto riguarda la relazione tra valutazione individuale, affidata al singolo docente e valutazione<br />
collegiale, affidata al Consiglio di Classe, questa stabilisce un principio di condivisione, che ha lo scopo di privilegiare<br />
un punto di vista intersoggettivo in merito ad alcune decisioni cruciali nel percorso scolastico dell’allievo per ridurre<br />
l’inevitabile soggettività.<br />
Anziché inseguire il mito di una valutazione oggettiva risulterebbe utile lavorare sulla dimensione della<br />
collegialità e valorizzare un approccio valutativo per l’apprendimento e non solo dell’apprendimento.<br />
<strong>ITIS</strong> “Heinrich Hertz” | - Roma