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UNA GIORNATA<br />

ALLA CERTOSA DI PAVIA<br />

Impossibile non notarla. I suoi marmi<br />

policromi e la candida trina di<br />

colonnine, pinnacoli<br />

e statue che incorniciano<br />

l’imponente facciata, la<br />

rendono un unicum nell’architettura<br />

religiosa. La<br />

costruzione della Certosa<br />

di Pavia, voluta da Gian<br />

Galeazzo Visconti, si protrasse<br />

per circa un secolo:<br />

dall’agosto 1396 al 1497,<br />

anno in cui fu consacrata<br />

la chiesa. La scelta della posizione<br />

non fu casuale. La<br />

zona era strategica: a metà strada tra Milano,<br />

capitale del ducato, e Pavia, la seconda<br />

città per importanza, dove il duca<br />

era cresciuto e dove aveva sede la corte,<br />

nello splendido castello visconteo.<br />

Nel pensiero di Gian Galeazzo, la chiesa<br />

era destinata a divenire il mausoleo<br />

dinastico dei Duchi di Milano.<br />

CLUB IPPICO SANZENONESE<br />

SAN ZENONE PO (PV)<br />

Via Luigi Ponti n 70<br />

http://www.clubippicosanzenonese.com<br />

info@clubippicosanzenonese.com<br />

Il monastero,<br />

risalente<br />

al XIV secolo,<br />

rappresenta<br />

uno dei più<br />

importanti<br />

monumenti<br />

tardo-gotici<br />

italiani<br />

Alla costruzione della Certosa attesero i<br />

migliori artisti del tempo, dall’architet-<br />

to Guinoforte Solari agli<br />

scultori attivi sulla facciata<br />

Cristoforo Mantegazza e<br />

Giovanni Antonio Amadeo.<br />

Quest’ultimo, dopo<br />

l’esecuzione dei bassorilievi<br />

della parte destra dello<br />

zoccolo della facciata dal<br />

1473 al 1476, tornò nel<br />

1492 quale direttore del<br />

cantiere; il coronamento è<br />

invece opera di Cristoforo<br />

Solari, detto il Gobbo.<br />

I capolavori artistici<br />

Il monastero pavese è uno scrigno che<br />

custodisce alcuni fra i più grandi capolavori<br />

della pittura rinascimentale. All’interno<br />

si segnalano alcune del Bergognone,<br />

come la pala di Sant’Ambrogio<br />

(1490), quella di San Siro (1491) e la<br />

Punto<br />

di sosta<br />

A CAVALLO NEL PARCO<br />

Se la visita alla Certosa di pavia ha<br />

soddisfatto il vostro appetito<br />

culturale, ma vi è rimasto un<br />

languorino allo stomaco, allora<br />

dirigetevi verso S. Zenone Po.<br />

All’interno del parco naturale, il Club<br />

Ippico Sanzenonese è il luogo ideale<br />

dove trascorrere qualche ora di<br />

piacevole relax con gli amici: un<br />

ambiente familiare e accogliente,<br />

dove gustare i piatti tipici della<br />

tradizione lombarda. E se siete in<br />

vena di movimento, il centro offre<br />

lezioni di monta western e rilassanti<br />

passeggiate sulle rive del Po.<br />

meravigliosa Crocifissione (1490). La<br />

Certosa ospita inoltre il “Padre Eterno”,<br />

un pannello del Perugino parte di un<br />

polittico oggi smebrato; pale del Cerano,<br />

del Morazzone, del Guercino, di<br />

Francesco Cairo e un ciclo di affreschi,<br />

nel coro, di Daniele Crespi. Il presbiterio<br />

accoglie anche i bellissimi stalli lignei<br />

dei monaci, intagliati ed intarsiati. Nell’abside<br />

di destra del transetto è collocato<br />

un bellissimo affresco di Bergognone<br />

con Gian Galeazzo Visconti presenta alla<br />

vergine il modello della Certosa tra<br />

Filippo Maria Visconti, Galeazzo Maria<br />

Sforza e Gian Galeazzo Sforza, eseguito<br />

tra il 1490-1495. Altri affreschi sono attribuiti<br />

ad un gruppo di allievi di scuola<br />

bramantesca, tra cui il giovanissimo<br />

Bernardo Zenale. Una meta da non perdere<br />

per chi vuole immergersi nel fascino<br />

di un luogo senza tempo. v<br />

Come arrivare<br />

Diverse le “rotte” possibili partendo da Milano. Forse la<br />

più suggestiva è quella che costeggia il Naviglio Pavese:<br />

poche decine di chilometri di strada provinciale<br />

circondata dalla tipica campagna lombarda e si è arrivati.<br />

I più sportivi, tempo permettendo, possono invece<br />

inforcare la bicicletta e risalire lungo l’Alzaia. Una volta<br />

superata la città, le due ruote vi permetteranno di<br />

assaporare il silenzio dei campi e i profumi della natura.<br />

Basta preparare un cestino da pic-nic e partire<br />

all’avventura.<br />

35 Libero_Stile

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