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Maschera tipica milanese il<br />
cui nome, Meneghin<br />
Pecenna, deriva dal nome<br />
dei servi, utilizzati nelle<br />
ricorrenze domenicali,<br />
chiamati "Domenighini".<br />
Indossa un sobrio abito<br />
borghese, dai colori<br />
intonati.<br />
Rappresenta l’onesto e<br />
capace servitore calato in<br />
città dal contado, di buona<br />
indole, galantuomo e<br />
amante della vita tranquilla,<br />
fedele alla moglie Cecca, e<br />
caratterizzato da un forte<br />
senso morale, e da una<br />
buona dose di saggezza.<br />
Fedele ai suoi nobili<br />
padroni, ma senza che<br />
questo venga mai a scapito<br />
della propria dignità, è tanto<br />
cauto e circospetto quanto<br />
capace di critica e<br />
rimprovero verso l’abitudine<br />
al cedere ai vizi dei nobili. In<br />
questo lo si accosta alla<br />
laboriosa e precisa Vergine,<br />
che conscia del proprio<br />
buon operato e capace di<br />
acuta criticità, sente spesso<br />
il dover sottolineare le<br />
mancanze e gli errori propri<br />
ed altrui.<br />
BILANCIA LEANDRO<br />
Questo nome si lega alla<br />
figura mitologica di un<br />
giovane innamorato morto<br />
travolto dai flutti nel<br />
raggiungere a nuoto la sua<br />
amata, la quale, non<br />
reggendo al dolore, si uccise<br />
accanto al corpo inanimato<br />
del giovane.<br />
Anche la maschera,<br />
appartenendo alla schiera<br />
degli Innamorati, si lega al<br />
concetto d’amore, e il ruolo<br />
di Leandro era interpretato<br />
sempre da attori a cui si<br />
richiedevano doti di grazia,<br />
bellezza, buona cultura ed<br />
eloquenza. L’accostamento<br />
alla Bilancia nasce dalla<br />
presenza di Venere nel<br />
segno, di cui la bellezza è<br />
una simbologia, e che si<br />
esprime nella sua grazia e<br />
nella delicatezza dei suoi<br />
lineamenti fini, nell’amore<br />
verso l’estetica, anche<br />
sotto forma di poesia, ma<br />
Venere simboleggia anche<br />
l’amore e la Bilancia ha<br />
molto in sè la cultura del<br />
sodalizio sentimentale,<br />
dell’amore votato<br />
all’unione, quello assoluto.<br />
SCORPIONE RUZANTE<br />
Maschera che nasce dal<br />
soprannome del<br />
commediografo-attore che<br />
ideò e portò in scena<br />
questo suo personaggio<br />
che rappresenta un cupo<br />
contadino che la guerra o le<br />
circostanze di un viaggio<br />
mettono in contatto con un<br />
diverso e lontano contesto,<br />
proprio come accade allo<br />
Scorpione che, spesso,<br />
sente la necessità di<br />
lasciare i propri luoghi<br />
d’origine per avventurarsi in<br />
territori sconosciuti, sia fisici<br />
o mentali, e che nutre<br />
sempre dentro di sè una<br />
sorta di nomadismo. Il<br />
linguaggio di Ruzante è<br />
scorpionico, spesso duro e<br />
colorito da argomentazioni<br />
scabrose ed espresso,<br />
anche davanti alle tragedie,<br />
sempre in tono grottesco;<br />
la presenza di Mercurio nel<br />
segno, lo rende abilissimo<br />
nel gioco delle beffe, che lo<br />
Scorpione sa attuare, e poi<br />
godere, architettando<br />
raggiri ed ironiche<br />
vessazioni ai danni delle<br />
sue ingenue vittime.<br />
SAGITTARIO DOTTOR<br />
BALANZONE<br />
Maschera bolognese che<br />
impersona solitamente un<br />
uomo di legge o un medico<br />
di aspetto imponente e dal<br />
viso con le guancie rosse,<br />
coperto da una piccola<br />
maschera che ricopre<br />
soltanto le sopracciglia e il<br />
naso, e che si appoggia su<br />
un gran paio di baffi; indossa<br />
un abito completamente<br />
nero con colletto e polsini<br />
bianchi, una giubba e un<br />
mantello e, sul capo, porta<br />
un gran cappello.<br />
Sulla scena è il personaggio<br />
serio, quello che, con fare<br />
presuntuoso, si dilunga in<br />
una saccente verbosità,<br />
infarcendo i suoi discorsi di<br />
citazioni latine e ragionamenti<br />
rigorosi quanto strampalati,<br />
ma che incantano sempre il<br />
resto degli astanti.<br />
Filosofeggia di scienze, di<br />
medicina, di legge, si intende<br />
un pò di tutto ed esprime<br />
opinioni su ogni cosa,<br />
proprio come fa il Sagittario<br />
quando, gongolando, si<br />
mette in cattedra.<br />
CAPRICORNO PANTALONE<br />
Maschera che impersona il<br />
vecchio mercante<br />
veneziano sul cui viso<br />
poggia una mezza<br />
maschera con un<br />
prominente naso a becco,<br />
la barbetta a punta e i baffi<br />
importanti; indossa lunghi<br />
pantaloni neri attillati, una<br />
giubba rossa, una lunga<br />
zimarra nera, le pantofole e,<br />
attaccato al fianco, tiene un<br />
corto spadino e la borsa<br />
dei denari (la "scarsela"),<br />
che in origine era una<br />
conchiglia.<br />
La caratterizzazione di<br />
Goldoni gli dona buon<br />
senso e lo fa portavoce<br />
delle nuove virtù borghesi e<br />
moderatore degli eccessivi<br />
entusiasmi dei giovani che<br />
lo ritengono sempre un pò<br />
pedante e noioso.<br />
Si accosta all’assennato ed<br />
avveduto Capricorno, per la<br />
presenza di Saturno nel<br />
segno che simboleggia la<br />
saggezza senile, ma anche<br />
per quel pizzico di avarizia,<br />
che rende il segno così<br />
parsimonioso.<br />
AQUARIO COVIELLO<br />
Personaggio dell’Italia<br />
centro-meridionale,<br />
esistente ancor prima<br />
dell’avvento di Pulcinella,<br />
ha il viso coperto da una<br />
maschera dal grosso naso<br />
sul quale poggiano degli<br />
enormi occhiali; indossa<br />
lunghi pantaloni attillati<br />
allacciati ai fianchi, un<br />
corpetto aderente e una<br />
corta mantella, e porta<br />
sempre con sé un<br />
mandolino. Non avendo<br />
solitamente un ruolo<br />
stabile, si adegua alle<br />
esigenze della commedia e<br />
alle caratteristiche<br />
dell’interprete e, questa<br />
versatilità ricorda molto<br />
l’Aquario in quel suo voler<br />
essere indefinito, maestro<br />
nella sua camaleontica<br />
capacità di adattarsi, di<br />
buon grado o di<br />
convenienza, alle<br />
circostanze più impreviste.<br />
Coviello canta e balla e<br />
l’inseparabilità dal suo<br />
mandolino si lega alla<br />
presenza nel segno di<br />
Nettuno, pianeta legato alla<br />
musica, così amata dai<br />
nativi dell’Aquario.<br />
PESCI PULCINELLA<br />
Maschera partenopea il cui<br />
nome forse discende dal<br />
buffone di una compagnia<br />
di girovaghi di nome Puccio<br />
D’Aniello, o da Pulcinello,<br />
un "pulcino", come<br />
suggerisce il suo naso a<br />
becco e la sua voce da<br />
chioccia. Sul viso ha una<br />
mezza maschera nera,<br />
sormontata da un bitorzolo,<br />
con gli occhi piccoli e il<br />
naso adunco e indossa una<br />
lunga e informe casacca<br />
bianca stretta da una<br />
cintura nera, tenuta bassa<br />
sopra i calzoni cadenti e un<br />
cappello a pan di zucchero.<br />
Impersona il servo bizzarro<br />
ed insensato che suona il<br />
suo tamburello e canta con<br />
la voce stridula e che<br />
mescola un’intensa vitalità<br />
ad un’indole inquieta, un pò<br />
cuor contento, un pò triste,<br />
un pò furbo e un pò<br />
ingenuo e sempre pronto a<br />
stupirsi delle cose, proprio<br />
come il Pesci sempre così<br />
sorpreso e sorprendente al