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Zona COMUNICA Sono passati alcuni anni dallʼentrata in vigore di “Basilea 2”, lʼaccordo interbancario che detta le regole per accedere al credito. Ora si profila allʼorizzonte, entro il 2012, lʼintroduzione di una “Basilea 3”, un nuovo accordo interbancario che, a fronte di quanto espresso dal Sole 24 ore e dal presidente di BNP Paribas, rischia di comportare una riduzione del Pil del 6%, poiché le banche europee dovranno rafforzarsi per 400 miliardi ed emettere 1.500 miliardi di debiti per sostenere lʼindebitamento a lungo termine. In soldoni questo può voler dire 2 anni di recessione o 4 anni di crescita zero, a seconda dei tempi che saranno stabiliti per lʼentrata in vigore. Se le cose stanno così è perciò indispensabile preparasi per tempo per mettersi al riparo. Attualmente la situazione dellʼaccesso al credito, soprattutto per le piccole e medie aziende, è decisamente paradossale. Ad esempio se unʼazienda deve acquistare un veicolo da 70.000 euro ottiene il finanziamento, ma se le servono 20.000 euro per finanziare lʼattività, per rinnovare la mostra, avviare un progetto, le vengono fatte tali difficoltà per accedere al credito da rendere in sostanza impossibile finanziarsi. Altro paradosso è che le banche, per risparmiare, hanno ridotti i funzionari, ovvero le persone che, con una discrezionalità fino a 200.000 euro, decidevano se finanziare o no un privato o unʼimpresa. Questi sono stati sostituiti inizialmente con dei quadri, poi con dei semplici impiegati senza alcuna autonomia. In sostanza, quando entriamo in una filiale di una banca italiana, oggi, ci troviamo davanti poco più di un dattilografo che inserisce dati in un sistema e poi aspetta la risposta. CONSUMATORI Una risposta che non è formulata da una persona, ma dai parametri inseriti nel programma. Eʼ morto quindi il concetto di affidabilità del cliente basato sulla conoscenza reale del territorio. Questa evoluzione del sistema creditizio, che per le piccole imprese è unʼinvoluzione, ha creato in sostanza una drastica riduzione della liquidità circolante. Un esempio può essere rappresentato da un rapido calcolo relativo ad una liquidità minima che un tempo consentiva al cliente della banca di andare sotto col conto di 5-6 milioni di lire, il che moltiplicato, solo per le aziende, escludendo i privati, fa si che sia stata tolta dalla circolazione liquidità equivalente a circa 20 miliardi di euro. Ma, dato che ci troviamo in un sistema finanziario simile a vasi comunicanti, dovʼè andata a finire tutta questa liquidità? I soldi sono serviti per le fusioni e le acquisizioni, per finanziare i grandi gruppi delle multinazionali, oppure per creare grandi fondi dʼinvestimento che acquistano grandi aziende o azioni sui mercati di tutto il mondo. Ricordo che negli anni ʼ80 quando lavoravo alla COMIT nella city di Londra, una semplice operazione sul petrolio lira/dollaro creò un “lunedì nero” con una svalutazione della lira di 400 lire sul dollaro in un solo giorno. Oggi è molto peggio perché sei banche: Goldman Sachs, Morgan Stanley, JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America e Wells Fargo, controllano il 60% del PIL americano e con queste, tutte le banche del mondo fanno affari, comprese quelle che ci troviamo sotto casa. Nel momento in cui depositiamo 1.000 euro dobbiamo sapere che gran parte di quei soldi saranno gestiti da una di queste 6 banche e non andranno a sviluppare il territorio in cui viviamo. Questo sistema, che può condizionare il benessere o il collasso di intere nazioni, evidenzia un comportamento molto superficiale da parte dello Stato e del sistema bancario, che, se mantenuto, non potrà che portare al collasso dellʼeconomia reale. So con certezza, per aver avuto informazioni di prima mano, che numerosi fra gli istituti bancari più grandi presenti in Italia, danno indicazioni alle filiali di finanziare con “molta cautela” commercianti ed artigiani. Per le piccole e medie aziende, quindi, non ci sarà ripresa, non ci sarà un cambio nellʼaccesso al credito, una regolarizzazione dei debiti verso CONSIGLI FINANZIARI Accesso al credito: come ottenerlo? Per le piccole e medie imprese ottenere un prestito dalle banche è spesso un’utopia sempre più irraggiungibile. Come cautelarsi? 46 lʼerario, se non si metterà mano alla situazione con delle riforme reali. Eʼ però inverosimile aspettarsi che un rilancio dellʼeconomia possa arrivare dallʼalto. Perciò è necessario che le attività locali si strutturino autonomamente, unendo le forze e sfruttando le opportunità che offre il territorio. Cosa cʼè che i commercianti, gli artigiani, i professionisti, di Roma Nord possono fare? Il primo istinto potrebbe essere: “facciamoci la banca da soli!”, mettiamo 1.100 euro a testa per 5.000 imprese e così abbiamo i soldi per fare la banca, in base alle disposizioni di Bankitalia. Forse non bisogna andare così lontano, magari è più facile fare un accordo con una banca che non sia vincolata da “Basilea 3”, una banca che investa sul territorio, come le banche di credito cooperativo o le banche popolari. La chiave, in ogni caso, sta nellʼassociarsi, consorziarsi, approfondire la conoscenza reciproca, intanto per sviluppare unʼeconomia interna, quindi per creare un fondo rotativo da affiancare alle garanzie dei CON- FIDI, offrendo così alla banca una forte garanzia. Ultimo fondamentale passo sarebbe poi quello di velocizzare le procedure per lʼaccesso al credito, poiché i tempi attuali sono anacronistici rispetto alla dinamicità dellʼeconomia reale e, mentre chi svolge unʼattività imprenditoriale deve sempre spingere al massimo per far quadrare i conti, il sistema in cui siamo immersi, a livello finanziario ed amministrativo, va a passo dʼuomo, tranne che per le cartelle esattoriali. Giulio Credazzi ex consulente finanziario Comit
COMUNICA CONSIGLI FISCALI Modello Unico 2010: le scadenze ZonaCONSUMATORI e le possibilità di detrazione Mercoledì 30 giugno 2010 è il termine ultimo per la consegna del Modello Unico 2010 in caso di presentazione in formato cartaceo presso le poste. Il termine di pagamento è stato fissato a mercoledì 16 giugno 2010, ma può essere derogato di un mese (sino a venerdì 16 luglio) pagando una maggiorazione pari allo 0,4% dell'importo originario. In caso di presentazione dellʼUnico per via telematica (che può essere effettuata con un software gratuito disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate) il termine è invece quello del 30 settembre. In base alle nuove normative cosa è possibile portare in detrazione? Vediamolo insieme: - detrazioni del 55% per le spese di riqualificazione energetica in casa (pannelli solari, caldaie, ecc.); - detrazioni del 36% per le spese di ristrutturazione edilizia; - detrazioni del 20% per lʼacquisto di mobili, apparecchi televisivi e computer finalizzati allʼarredo di immobili ristrutturati, per la sostituzione di frigoriferi e congelatori vecchi con quelli di classe A+ o superiore (fino a 1.000 €). - detrazioni del 19%: per i canoni di locazione sostenuti da giovani universitari fuori sede; per le spese di acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale; sui contributi versati per il riscatto del corso di laurea dei familiari fiscalmente a ca- 47 rico; per le spese dei genitori relative alla frequenza degli asili di nido (max 632,00 € per ogni figlio); per le spese di autoaggiornamento e formazione dei docenti (fino a 500 €). Eʼ inoltre possibile portare in detrazione una serie di altre spese, a patto di presentare la relativa documentazione. Vediamo rapidamente le principali: - spese per assistenza personale (badanti); - spese di affitto; - spese veterinarie; - spese per servizi di interpretariato di soggetti riconosciuti sordomuti; - erogazioni a favore di partiti politici, di società ed associazioni sportive dilettantistiche, contributi a favore di società di mutuo soccorso, di associazioni di promozione sociale, onlus, istituzioni religiose, ecc.; - assegni periodici al coniuge; - assicurazioni; - spese sostenute per ciascun ragazzo di età compresa fra 5 e 18 anni, per un importo non superiore a 210,00 € ciascuno, per iscrizione annuale e abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine e strutture sportive; - contributi previdenziali per addetti ai servizi domestici e familiari (colf, badanti, ecc.); - contributi previdenziali e per previdenza integrativa; - spese funerarie sostenute a seguito della morte di familiari (max 1.549,00 €); - spese mediche, dentistiche, oculistiche, chirurgiche, di analisi, di ricovero, per protesi, ecc.; - mutui ipotecari per abitazione principale (fino a 4.000,00 €); - spese per ristrutturazioni dʼimmobili; - spese per corsi d'istruzione secondaria, tasse universitarie. A cura del Dott. Vittorio Console Tributarista, Revisore Legale
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