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IL VENTRICOLO DESTRO - Università degli Studi di Sassari

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Maria Cristina Tavera - Ruolo della valutazione elettrofisiologica nella guida all’ablazione intraoperatoria in soggetti<br />

con car<strong>di</strong>opatia congenita ed in<strong>di</strong>cazione ad intervento <strong>di</strong> rimodellamento ventricolare destro-<br />

Tesi <strong>di</strong> Dottorato in Scienze Biome<strong>di</strong>che – In<strong>di</strong>rizzo in Fisiopatologia Me<strong>di</strong>ca – <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong><br />

23<br />

sopravvivenza a 36 anni dell‟85%, gli autori segnalano un drastico aumento della<br />

mortalità annua oltre i 25 anni <strong>di</strong> follow-up, passando da 0,24% a 0,94% per anno,<br />

essendo la morte improvvisa la più comune causa <strong>di</strong> morte (24).<br />

In uno stu<strong>di</strong>o retrospettivo condotto su una popolazione pe<strong>di</strong>atrica, costituita da<br />

3.589 pazienti <strong>di</strong> età compresa tra 1 e 19 anni ed affetti da car<strong>di</strong>opatia congenita<br />

corretta chirurgicamente, l‟incidenza <strong>di</strong> morte improvvisa era <strong>di</strong> 1.2% ad un follow-<br />

up <strong>di</strong> 10 anni, con un‟incidenza cumulativa <strong>di</strong> 2.2% a 20 anni. Tuttavia l‟incremento<br />

dell‟incidenza <strong>di</strong> morte improvvisa a 4% e 6%, rispettivamente a 25 e 30 anni <strong>di</strong><br />

follow-up, evidenzia in qualche modo un aumento progressivo del rischio <strong>di</strong> morte<br />

improvvisa tempo-<strong>di</strong>pendente, prospettando una problematica <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

crescenti, in relazione al miglioramento della sopravvivenza a lungo termine,<br />

soprattutto nella popolazione adulta dei pazienti affetti da TdF (46).<br />

In questa popolazione, la morte improvvisa, pur essendo un fenomeno<br />

percentualmente limitato e meno frequente rispetto ad altre car<strong>di</strong>opatie congenite,<br />

quali la trasposizione dei grossi vasi ed il ventricolo destro a doppia uscita,<br />

rappresenta un evento devastante, in relazione alla giovane età dei pazienti ed<br />

all‟ottimo outcome emo<strong>di</strong>namico, che consente una qualità <strong>di</strong> vita sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

Attualmente la maggior parte delle complicanze emo<strong>di</strong>namiche, possono essere<br />

agevolmente trattate me<strong>di</strong>ante correzione chirurgica o percutanea, con ottimi risultati<br />

a me<strong>di</strong>o termine. Nel lavoro <strong>di</strong> Murphy (23), circa il 94% dei pazienti presentavano<br />

un‟ottima classe funzionale ad un follow-up minimo <strong>di</strong> 29 anni (77% in NYHA I,<br />

17% in NYHA II), per quanto la valutazione della capacità funzionale fosse basata<br />

sui soli criteri clinici.<br />

Inizialmente, si pensava che la causa <strong>di</strong> morte improvvisa nella maggior parte<br />

<strong>di</strong> questi pazienti fosse dovuta alla comparsa <strong>di</strong> blocco atrio-ventricolare completo,<br />

date le peculiarità della correzione chirurgica, ovvero la stretta relazione tra i <strong>di</strong>fetti<br />

anatomici, in particolare il DIV, e il sistema <strong>di</strong> conduzione (47). In realtà, benché il<br />

blocco atrio-ventricolare certamente possa costituire la causa del decesso in alcuni<br />

pazienti, esso non è implicato nella maggior parte dei casi <strong>di</strong> morte improvvisa (48).<br />

Alcuni stu<strong>di</strong>, già negli anni ‟80, stabilivano una correlazione tra l‟insorgenza <strong>di</strong><br />

aritmie e la morte improvvisa (49,50). Nel già citato lavoro <strong>di</strong> Silka, la TdF risultava<br />

la malformazione più frequente nei pazienti morti improvvisamente, e la causa della

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