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IL VENTRICOLO DESTRO - Università degli Studi di Sassari

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Maria Cristina Tavera - Ruolo della valutazione elettrofisiologica nella guida all’ablazione intraoperatoria in soggetti<br />

con car<strong>di</strong>opatia congenita ed in<strong>di</strong>cazione ad intervento <strong>di</strong> rimodellamento ventricolare destro-<br />

Tesi <strong>di</strong> Dottorato in Scienze Biome<strong>di</strong>che – In<strong>di</strong>rizzo in Fisiopatologia Me<strong>di</strong>ca – <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong><br />

39<br />

dall‟ECG e dalla valutazione emo<strong>di</strong>namica, <strong>di</strong>scussi prima, è evidente che, se la<br />

probabilità <strong>di</strong> eventi fatali è bassa in pazienti con stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> irritabilità ventricolare<br />

negativo, buona emo<strong>di</strong>namica ed assenza <strong>di</strong> eventi aritmici alla valutazione non<br />

invasiva, nessun parametro clinico può essere utilizzato per escludere con<br />

ragionevole margine <strong>di</strong> sicurezza questi eventi in molti pazienti con rTdF. Tuttavia, è<br />

importante sottolineare come le conclusioni del gruppo <strong>di</strong> Boston fossero limitate<br />

dall‟eterogeneità del campione, rappresentato da pazienti con <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />

car<strong>di</strong>opatia congenita, con <strong>di</strong>versa storia naturale e meccanismi <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> morte<br />

improvvisa.<br />

Recentemente sono stati riportati i risultati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o multicentrico<br />

retrospettivo condotto su 252 pazienti con rTdF, sottoposti a valutazione<br />

elettrofisiologica con protocollo <strong>di</strong> stimolazione ventricolare aggressivo, e seguiti per<br />

un follow-up me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 18.5 9.6 anni e 6.5 4.5 anni dall‟intervento correttivo e,<br />

rispettivamente, dallo stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico (67). In questa popolazione una<br />

tachicar<strong>di</strong>a ventricolare monomorfa è stata indotta nel 30.2% dei pazienti; se si<br />

considera anche l‟induzione <strong>di</strong> forme polimorfe, la percentuale <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cibilità<br />

(34.5%) riproduce le percentuali riportate nel post-infarto in pazienti con FE ≤ 40%<br />

(34.8%). Inoltre il significato <strong>di</strong>agnostico (sensibilità 77.4%, specificità 79.5%,<br />

accuratezza 79%) e prognostico (RR 4.7 per outcome combinato tachicar<strong>di</strong>a<br />

ventricolaree morte improvvisa) correla positivamente con i risultati riportati nella<br />

car<strong>di</strong>opatia post-infartuale. Nonostante <strong>di</strong>verse variabili cliniche e strumentali<br />

possano identificare un rischio, la valutazione elettrofisiologica ha <strong>di</strong>mostrato un<br />

ruolo in<strong>di</strong>pendente nel pre<strong>di</strong>re eventi futuri. Nei pazienti con car<strong>di</strong>opatia ischemica<br />

l‟induzione <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>a ventricolare polimorfa è considerata un marker non<br />

specifico <strong>di</strong> instabilità elettrica. Tuttavia trial recenti hanno incluso la tachicar<strong>di</strong>a<br />

ventricolare polimorfa nella definizione <strong>di</strong> inducibilità. È interessante notare che in<br />

questa popolazione <strong>di</strong> pazienti con rTdF, la tachicar<strong>di</strong>a ventricolare polimorfa si è<br />

<strong>di</strong>mostrata un potente pre<strong>di</strong>ttore <strong>di</strong> eventi futuri (RR 12.9) e la sua inclusione nella<br />

definizione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cibilità potenzierebbe il valore <strong>di</strong>agnostico dello stu<strong>di</strong>o<br />

elettrofisiologico. Una comparazione <strong>di</strong>retta tra tachicar<strong>di</strong>a ventricolare monomorfa e<br />

polimorfa non è stata possibile a causa della scarsa numerosità del secondo gruppo,<br />

cionon<strong>di</strong>meno essa dovrebbe essere presa in considerazione nella valutazione del

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