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IL VENTRICOLO DESTRO - Università degli Studi di Sassari

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Maria Cristina Tavera - Ruolo della valutazione elettrofisiologica nella guida all’ablazione intraoperatoria in soggetti<br />

con car<strong>di</strong>opatia congenita ed in<strong>di</strong>cazione ad intervento <strong>di</strong> rimodellamento ventricolare destro-<br />

Tesi <strong>di</strong> Dottorato in Scienze Biome<strong>di</strong>che – In<strong>di</strong>rizzo in Fisiopatologia Me<strong>di</strong>ca – <strong>Università</strong> <strong>degli</strong> <strong>Stu<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> <strong>Sassari</strong><br />

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clinica <strong>di</strong>pende tuttavia dalla causa dell‟aritmia. L‟aritmia può essere riprodotta in<br />

laboratorio nella quasi totalità dei pazienti con car<strong>di</strong>opatia ischemica, dal 75 al 90%<br />

dei pazienti con tachicar<strong>di</strong>a ventricolare i<strong>di</strong>opatica, e dal 50 al 60% dei pazienti con<br />

car<strong>di</strong>omiopatia (65). Nell‟ambito delle car<strong>di</strong>opatie congenite il ruolo dello stu<strong>di</strong>o<br />

elettrofisiologico, purtroppo, non è ancora chiaro.<br />

Come <strong>di</strong>scusso prima, i parametri riportati in letteratura, per pre<strong>di</strong>re quali<br />

pazienti rTdF siano a rischio <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>a ventricolare sostenuta o morte<br />

improvvisa, hanno o bassa sensibilità, come i markers emo<strong>di</strong>namici, o bassa<br />

specificità e valore pre<strong>di</strong>ttivo positivo, come i markers elettrocar<strong>di</strong>ografici. Le<br />

aspettative riposte nello stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico, nella prospettiva che l‟inducibilità<br />

della tachicar<strong>di</strong>a ventricolare potesse rappresentare un gold standard nella<br />

stratificazione del rischio in questi pazienti, come nei pazienti con car<strong>di</strong>opatia<br />

ischemica, sono rimaste purtroppo deluse. Dai dati a <strong>di</strong>sposizione sembrerebbe che il<br />

problema dei falsi negativi e dei falsi positivi osservato nella car<strong>di</strong>opatia ischemica,<br />

sia solo amplificato nei rTdF.<br />

La stimolazione ventricolare programmata è stata utilizzata in numerosi centri,<br />

in casistiche selezionate, tuttavia i tentativi <strong>di</strong> stabilire il valore pre<strong>di</strong>ttivo della<br />

meto<strong>di</strong>ca sono limitati dalla bassa numerosità del campione e dalla scarsa prevalenza<br />

<strong>di</strong> eventi.<br />

Fra gli anni 1970 e 1980, sulla base dell‟elevata prevalenza <strong>di</strong> aritmie<br />

ventricolari (sia semplici che complesse) e della possibile correlazione tra aritmie<br />

ventricolari e morte improvvisa, era pratica comune l‟esecuzione dello stu<strong>di</strong>o<br />

elettrofisiologico in una larga proporzione <strong>di</strong> pazienti rTdF, anche asintomatici, come<br />

guida alla terapia antiaritmica. I risultati dello stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico in una<br />

popolazione <strong>di</strong> pazienti non selezionati, sono tuttavia controversi e talora fuorvianti,<br />

e possono condurre ad eccesso <strong>di</strong> trattamento. Probabilmente il miglior esempio <strong>di</strong><br />

basso valore pre<strong>di</strong>ttivo dello stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico è dato dal lavoro <strong>di</strong> Chandar e<br />

coll. (53), che ha riportato l‟esperienza <strong>di</strong> 359 pazienti rTdF, sottoposti a valutazione<br />

elettrofisiologica. La tachicar<strong>di</strong>a ventricolare risultava inducibile nel 17% dei<br />

pazienti, nel 9% in forma sostenuta, negli altri in forma non sostenuta monomorfa<br />

(7%) e polimorfa (2%). Tuttavia lo stu<strong>di</strong>o, data la natura multicentrica e<br />

retrospettiva, ha il grosso limite <strong>di</strong> non prevedere una standar<strong>di</strong>zzazione del

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